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"U scapparu"

- di Rosario Fodale -

 

Placido Amico

 

La vita degli artigiani di un tempo era fatta di sacrifici, di stenti, di privazioni, ma quella del calzolaio lo era particolarmente, in quanto  un mestiere scarsamente retribuito.

In genere l'attività del calzolaio consisteva nell'aggiustare le scarpe rotte: le risuolava, le ricuciva, rifaceva i tacchi e le punte, rattoppava suole e tomaie.

Per tutti, sfoggiare un paio di scarpe nuove era un evento che riscuoteva ammirazione, perché molti erano quelli che camminavano scalzi.

Anche se l'attività primaria del calzolaio di un tempo era la riparazione delle scarpe, quasi tutti sapevano fare scarpe nuove, dietro ordinazione. Il cliente si rivolgeva al suo calzolaio di fiducia e gli esponeva le sue esigenze : scarpe pesanti da campagna, oppure scarpe "fini" da passeggio con pellame di capretto.

Incontro dopo un po' di passi nel vialone Europa, di questa Messina, un vecchio calzolaio. Mi avvicino perché sento che ha voglia di parlare. Si lamenta che ha poco lavoro.

Osservo i suoi strumenti di lavoro : a banchitta ovvero una panca di legno a cui si siede per appoggiare i vari utensili (trincetto, lesina, raspa, strappa trincetto, brogna, rotellina, spago, chiodi di varie dimensioni, forme di ferro e di legno, lampa per riscaldare i ferri, mastice, tintura, tenaglie, pinze, tacchetti per uomo e donna, spazzola, giravite, tira-forme).

«Sono nato figlio d'arte - esordisce Placido Amico - mio padre Natale è stato il mo maestro, praticamente questo mestiere, allora, si tramandava di generazione in generazione, con tanta competenza. E sono 94 anni che faccio questo lavoro».

Si lamenta dei giovani che portano scarpe che non si possono aggiustare, non si fanno più i lavori  per le donne che usano scarpe in gomma, ed anche gli anziani gli danno poco lavoro.

Ricevuto il permesso gli faccio delle foto. Mi fa bene sentire che questo è un uomo appassionato al suo mestiere, uno che ha ancora voglia di lavorare.

Alla fine dell'interessante chiacchierata mi dice che è del ‘12, precisamente del 16 luglio, sono quasi 96 anni. Il suo parlare è una lode alle cose che ci sono anche quando è un parlare un pò sgomento o polemico.

Placido è un mastro calzolaio che in barba agli anni che inesorabilmente passano, nella sua bottega, ubicata al numero 223, lavora ancora sul cuoio.

( Foto di Giuseppe Romeo (Sig.Romeo - apprendista))

Ultima modifica il Lunedì, 10 Ottobre 2016 07:23
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