-di Gennaro Galdi -
Roma. Il 26 novembre alle ore 18, la presentazione del libro un romanzo, L’oro di Ity, del noto
scrittore di origine siciliana, Calogero Galletta, geologo che opera a Lussemburgo ed abita in
Francia.La Galleria d’Arte Sempione, Piazza Sempione 8/10 accoglierà l’evento. Un romanzo,
quello di Galletta che, attraverso il filo della geologia, ripercorre storia, cultura, tradizioni della
Costa D’Avorio, laddove le tante ingiustizie sociali e le sofferenze della popolazione africana,
assorbite dall’autore, hanno lasciato un segno indelebile che lo scrittore intende esorcizzare, con
una denuncia e con un messaggio di invito a noi tutti, ad operare per offrire a chi soffre, la speranza
di un futuro migliore.
Il libro si innesta nella Collana i Salici ( Narrativa) Montedit Editore. Scrive il critico letterario e
d’arte, la giornalista prof Maria Teresa Prestigiacomo nel recensire l’opera seconda dello
scrittore: “L’interessante romanzo non è un noir ma il titolo stesso lo riveste di un alone di mistero
che svanisce quando, dello scrittore, ne conosciamo il back ground, i suoi primi steps lavorativi che
lo portarono, nella sua prima giovinezza ( vedasi biografia di Galletta) alla sua prima esperienza
lavorativa nelle miniere d’oro della Costa d’Avorio, ad Abidjan. Attraverso una scrittura fluida ed
un’accattivante vena narrativa, l’autore, che, oggi, offre le sue risorse presso una Banca
Internazionale a Lussemburgo, utilizzando il leit motiv della geologia, cui egli stesso è esperto,
evoca contraddizioni , differenze di cultura e bellezza di un Continente che ha vissuto in tutte le sue
sfaccettature, lavorando a stretto contatto con la gente del luogo. Carlo Agnetta, personaggio creato
dalla fantasia dell’autore, ha, pertanto, un plafond autobiografico da cui l’autore si distacca,
successivamente, per esercitare ed esprimere la sua vena di scrittore alla sua seconda prova di
Narrativa. Un racconto, quello di Agnetta e quindi dell’autore che è romanzato solo per la dinamica
delle azioni che possono anche non susseguirsi come nella realtà si siano susseguite…Ma una cosa
è certa ed è vera: l’autore, attraverso Henry, alla fine del romanzo, ci comunica, con enorme
dispiacere, dello sfruttamento delle popolazioni locali, del furto delle risorse di quel Paese in nome
di una cooperazione destinata a foraggiare i Paesi Occidentali, di una condizione subalterna di
lavoratori costretti a prestare la loro opera senza un adeguato compenso, la morte di tanti uomini e
bambini innocenti in nome di un facile profitto… L’oro luccicante da un lato e il giaciglio di una
casa senza porta, con una stuoia per coperta, sul corpo, per la notte… Quel che è triste è
l’apprendere che Henry aveva dovuto firmare un contratto in cui avrebbe mantenuto lo stretto
riserbo su quanto avesse visto. A questo punto, si può affermare che il libro, oltre ad essere
apprezzato per il linguaggio agile e semplice che lo rende scorrevole nella lettura, deve essere
apprezzato per la sua valenza didattica che il messaggio di denuncia che l’autore veicola.
Certamente, anche il personaggio di Henry ci lascia perplessi, ma ne giustifichiamo certamente il
comportamento, considerato il fatto che non manifesta il suo coraggio di esprimere il suo vero
pensiero: intendo dire quale fosse il vero motivo per il quale si fosse deciso a lasciare la Costa
d’Avorio per un altro lavoro, in un altro Continente. Carlo….Henry…lasciarono quel Continente
che luccicava d’oro, sì ma tra giacigli maleodoranti e un certo dottor Gilbert che curava i malati
con i farmaci…scaduti…
Un romanzo, questo di Calogero Galletta, che al di là della storia o dell’autobiografia dell’autore,
interessa per le profonde riflessioni che scaturiscono dalla lettura attenta delle pagine del libro:
riflessioni su un Continente africano che la volontà politica dell’Occidente non ha inteso riscattare
dalla sua atavica subalternità.” La presentazione del libro, a cura del critico letterario e d’arte,
Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, a Roma , segue quella di Parigi, con presentazione da parte
della prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, giornalista, presso l’Università centrale Lettere e
Filosofia di Rue des Ecoles, Parigi: l’evento si innestava in un altro evento International Art Event
d’arte presso un Centro culturale italiano di prim’ordine con gli artisti pittori Lydia Canclaux (
Francia), Michel Tong ( Honk Kong) e Jacqueline Zhu ( Cina) dell’Accademia
Euromediterranea delle Arti, presidente la prof Maria Teresa Prestigiacomo critico e giornalista
direttrice testata Arte e Cinema inglese ed italiano. (Inoltre, l’evento contemplava l’Omaggio a
Dante Alighieri, nei settecento anni dalla sua morte( 1321-2021) promosso da Artinsieme,
presidente dr Marcello Nativo, curatrice dott.ssa Marialuisa Occhione, per la mostra a tema dei
pittori siciliani, sul tema Dante Alighieri e la Divina Commedia.)
Oltre al critico giornalista Prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo che presenterà il romanzo, a Roma
sarà presente la presidente del Rotary Club Aniene di Roma che ha gentilmente concesso, con il suo
Club, il patrocinio morale: la dott.ssa Sara Iannone, regina degli eventi romani più in e
culturalmente più impegnati; sarà presente il fotografo ufficiale dell’Accademia Euromediterranea
delle Arti Paolo Barbera ed il giornalista dr Alessandro Benini con la giornalista dott.ssa Francesca
Rossetti, unitamente allo psicanalista Adrien Iancu, psicologo famigliare e non solo( Iancu sarà
presente per la pittrice la nota artista Doina Botez). L’autore saluta abitualmente i suoi fans
attraverso un collegamento telefonico dal Granducato di Lussemburgo. Ed il 26 novembre da Roma
ripete questa consuetudine.