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 - foto di Simone Ferro -

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Gli appassionati di Letteratura, gli studiosi, i  cultori della materia, i letterati, i docenti, non potranno che essere  felici della proposta del noto regista Martone, intellettuale di primo piano, che sostiene la candidatura di Recanati a “Capitale Italiana della Cultura 2018” e lo fa con parole che restituiscono alla città marchigiana apprezzamenti e riconoscimenti di grande prestigio. Intervistiamo il regista:"Quando presentammo Il giovane favoloso a Recanati – afferma Martone - si scatenò un tale entusiasmo in città, una tale energia, da far commentare a Vanni Leopardi: si festeggia la rappacificazione tra Giacomo e Recanati dopo duecento anni! La verità è che sin da quando l'idea (poi apparsa vincente ma che all'origine poteva sembrare folle) di dedicare un film a Leopardi mi si affacciò nella mente la centralità di Recanati è stata decisiva. Non avrei fatto il film se non nei luoghi veri, in quella città rimasta così miracolosamente intatta e che tanta parte ha nell'immaginazione poetica di Leopardi: e Recanati non solo si è aperta generosamente alla possibilità di farsi invadere ma ha sostenuto la realizzazione del film con una cura e un amore coinvolgenti che si propagavano dall'artigiano o dal commerciante, che collaboravano come potevano alle riprese, fino agli industriali che si sono riuniti in cordata per finanziare il film. Si respira cultura a Recanati, ma siamo per fortuna lontani dal modo in cui spesso la cultura del nostro paese viene sfruttata più che amata, attraverso eventi che tendono a mercificare i luoghi del pensiero: la si respira nel quotidiano, percorrendo le sue strade, ascoltando i suoni e i silenzi che ancora oggi la città sa tramettere, spostandosi dai colli al mare e contemplando così quel pacificante e spirituale paesaggio che tanto fu amato da Lorenzo Lotto al punto di scegliere di farsi marchigiano. E la biblioteca di casa Leopardi, non un museo ma un luogo vivo, dove ancora è possibile chiedere di poter studiare uno dei preziosi volumi raccolti da Monaldo Leopardi. Insomma questa città è uno dei luoghi in cui davvero si riesce ancora a cogliere lo spirito più autentico e più prezioso del nostro Paese. Il rapporto che si instaura immediatamente tra le parole che resteranno vive per sempre come quelle di Leopardi e quei mattoni rossi, quelle strade curvate, quegli spiazzi silenziosi, costituiscono un’esperienza emozionante e rivelatrice. Se poi si pensa al territorio circostante e si capisce che la vicinanza geografica con Pesaro consente di percepire la vicinanza spirituale di Leopardi con un genio altrettanto grande come quello di Gioachino Rossini, si capisce che siamo al centro di un luogo assolutamente unico per la cultura italiana e mondiale”.

 Soddisfazione è espressa per questo attestato di stima e affetto dal Sindaco di Recanati Francesco Fiordomo, certo che “Recanati ce la possa fare, con il sostegno di tutta la regione: istituzioni, università, associazionismo, realtà economiche e produttive e cittadini”. 

Sono stata felice di visitare il paese di Leopardi ed ho amato ancor più il Poeta, cogliendo, nei luoghi della sua giovinezza, le atmosfere. Si respirano atmosfere magicamente prustiane, del tempo perduto, in quel di Recanati.

Non poteva che nascer qui, in questa terra incontaminata, abbracciata in un intimo abbraccio con la natura, con la campagna, una poesia come l Infinito.  Tutto il paese parla di Letteratura e di Leopardi, a parte il positivo sviluppo economico del villaggio, un businness che ne è derivato con i gadget-culturali- ricordo: dalla matita con i versi del poeta, al ristorante A Silvia, con i piatti cari al poeta....le strade e le piazze dai muri decorati....totalmente, da cima a fondo, dei versi del poeta. Essi invitano ad un sereno raccoglimento intorno al valore eterno, mai perduto della poesia e della Letteratura; portandoci a casa un block notes con i versi del poeta dalla Ginestra, riflettiamo sul quel pessimismo leopardiano che tanto ha fatto discutere gli studiosi e attraverso la ginestra, un barlume di speranza, pur nell 'illusione di un'esistenza meno grama, ci solleva dagli affanni quotidiani, unitamente a quel'Infinito, che osserviamo, Infinito oltre una siepe simbolica, cui rivolgiamo lo sguardo ; oltre quella "siepe" riponiamo..i nostri sogni del nostro futuro...prima della " sera ". 

“L’iniziativa di selezionare ogni anno la Capitale Italiana della cultura – si legge nel bando del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - è volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo”. Un’occasione quindi preziosa per la città di Recanati e le Marche tutte.

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- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Non si poteva avere di meglio: il direttore artistico della sezione musicale che eseguirà una raffinata selezione di brani per pianoforte e pianoforte e orchestra al teatro di Messina,; Giovanni Renzo, compositore tra i più noti del panorama musicale internazionale, accompagnato dall’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele.Pluripremiato, è stato conferito il Premio Accademia Euromediterranea delle Arti a Villa Hauser la villa delle stars e di Greta Garbo oggi villa sabato,un Premio che è stato conferito a GaetanoSaglimbeni giornalista scrittore, a Gianpriero Cicciò, attore e regista a Anna Moleti Belfiore, soprano...

Venerdì 8 aprile al Vittorio Emanuele, con inizio alle ore 21, appuntamento con “Giovanni Renzo – Concerto per Pianoforte e Orchestra”.

Nella prima parte del concerto alcuni brani per piano solo tratti sia da “Infanzia”, percorso musicale in equilibrio tra improvvisazione e composizione in cui si intersecano strade diverse, dal jazz alla musica contemporanea, dalla classica al minimalismo, dal tango alle colonne sonore, che da “Racconti per pianoforte”, il nuovo album di Giovanni Renzo, che accoglie sette composizioni per piano solo attorno alle quali una scrittrice e sei artisti hanno creato racconti e illustrazioni, come storie dentro le storie, in un continuo gioco di specchi e rimandi tra testi, musica e immagini, per accostare parole, forme e colori, cullati dalla musica. «I brani raccolti in “Infanzia” sono stati composti in un arco di tempo che va dal 1986 al 2007 – spiega Giovanni Renzo – In più di venti anni molto è cambiato nella mia musica, ma ciò che è rimasto sempre un punto fermo è il mio amore per il pianoforte». Un sentimento profondo e appassionato che diventa forza creatrice. «Mentre registravo i pezzi che avrei inserito in questo mio nuovo lavoro – scrive Giovanni Renzo – mi sono reso conto che ognuno di essi nasceva da una storia, da un racconto, da una vicenda narrata in un film o in un opera lirica, o in ultimo da un luogo particolarmente evocativo da me visitato. I racconti sono stati scritti da Francesca Bonici, le illustrazioni sono di Giancarlo Privitera (Il gabinetto del Dottor Caligari e Giostra), Nara Ricci (Variazioni su un tema da “Carmen” di Bizet), Claudia Serio (Il colore del grano), Adriana Collovati (Solo), Matò (Orionis Nebula), Alessandro Luzzu (Il silenzio delle sirene)».

Il concerto proseguirà con una suite musicale, tratta da “La distanza della luna”, concepita come una sorta di poetico viaggio nel cosmo più profondo del proprio io e proposta in una versione per pianoforte e orchestra. “La distanza della Luna” è un’opera di teatro musicale scritta da Giovanni Renzo nel 1996 tratta dall’omonimo racconto di Italo Calvino dalle “Cosmicomiche”. È andata in scena in prima esecuzione assoluta il 17 Gennaio 1997 al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, una produzione dell’E.A.R. “Teatro di Messina”, nel corso del cartellone di Lirica e Balletto 1996 – 1997, ottenendo un lusinghiero successo di pubblico e di critica, e negli anni è stata riproposta in varie versioni. Ciò che fin dalla prima lettura del racconto di Calvino colpì l’immaginazione dell’autore e che stimolò il lavoro compositivo fu la forte presenza di elementi musicali nel racconto.  Dal punto di vista più strettamente musicale, la composizione risente delle svariate influenze che hanno inciso sulla formazione musicale di Giovanni Renzo: dal minimalismo di Philip Glass, Steve Reich, Gavin Bryars e Michael Nyman, alla raffinatezza armonica e ritmica del jazz  contemporaneo, alla reminiscenza della musica occidentale sia colta che popolare. Tutto ciò viene sintetizzato in un linguaggio originale caratterizzato da uno spiccato senso melodico in cui si ritrovano lontani echi della tradizione operistica italiana. Ad accompagnare Renzo l’Orchestra del Vittorio Emanuele, diretta per l’occasione da Giuseppe Paratore, solista Giuseppe Ruggeri.

Nato a Messina nel 1962, Giovanni Renzo, attualmente direttore artistico sezione Musica del Teatro Vittorio Emanuele, si diploma al Conservatorio “Corelli” di Messina, in Pianoforte Principale nel 1986, perfezionandosi in seguito a Roma con Martin Joseph, ai Seminari Nazionali di Musica Jazz di Siena con Enrico Pieranunzi e Bruno Tommaso, alla Berklee Summer School di Perugia con Bud Fredman in composizione e orchestrazione, e all'Accademia  Musicale Chigiana di Siena con Ennio Morricone e Sergio Miceli in musica per film. Il  suo esordio professionale avviene nel 1979 in qualità di pianista jazz. Nel 1986 forma un trio che ha al suo attivo, tra l'altro, collaborazioni con Paolo Fresu, Gianluigi Trovesi, Giulio Capiozzo, Bradley Wheeler, Robin Kenyatta, Faisal Taher. Fonda e dirige, inoltre, la Messina Jazz Orchestra nel 1994. Si esibisce regolarmente in concerti e festival in tutta Italia, alternando l'attività concertistica all'insegnamento e alla composizione, anche per il cinema e il teatro.

Ricordiamo che “Made in Italy” – concerto previsto lo scorso 9 dicembre – andrà in scena martedì 12 aprile alle ore 21, protagonisti l’Orchestra del Vittorio Emanuele diretta dal Maestro Antonio Ballista e il Maestro Alessandro Lucchetti al pianoforte.

Per info sui biglietti consultare il sito del Teatro Vittorio Emanuele www.teatrovittorioemanuele.it alla voce Biglietteria e www.ticketone.it

 

E’ nata a Messina dove ha conseguito la sua intrinseca formazione, dalla duplice valenza: artistica e pedagogica, ottenendo l’incarico all’insegnamento nella scuola materna statale. Permeabile e aperta all’incontro, all’attenzione di talune problematiche sociali, attualmente estende rapporti di collaborazione prevalentemente per la tutela dei più deboli.

Dal 2005 con l’arrivo del suo cane Venere, orbene migliore amica e punto d’appoggio, riscopre il piacere di vivere con l’energia dei vent’anni mentre la scrittura diventa una costante quotidiana e altrettanto la lettura della sua ricca biblioteca perennemente aggiornata, realizzandosi come un ottimo recensore per le sue motivazioni oculate e dense di spessore di autori emergenti.

Si conferma così come poetessa rievocando sul filo dell’emozione la silloge autobiografica:

“L‘Angelo Del Volo”, ottenendo numerosi consensi. E come favolista, pubblicando la sua seconda opera con una vivacità senza precedenti: “Principino l’Indovino”, rinunciando ai suoi proventi, mossa da uno spirito solidale.

Affascinata dalla psicoanalisi, abbozza romanzi di “formazione”.

                            In seguito ai molteplici premi e riconoscimenti, nel 2013 si è distinta, fuori dal suo ambito territoriale tra le Prime Eccellenze per la prolifica attività culturale.

In ambito sociale frequenta circoli culturali, convinta che il nostro Paese dovrebbe puntare più sulla cultura profondamente in crisi, piuttosto che a una babele di scandali che occupano i canali mediatici.

 

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Una favola illustrata per i bambini di tutte le età. Straordinaria e originale come i numerosi disegni e gli indovinelli che l’accompagnano.
Per decisione dell'Autrice che rinuncia ai suoi proventi, l'intero ricavato delle vendite sarà devoluto a beneficio del Centro Polifunzionale di Alta Specializzazione per l’Integrazione dei Ciechi Pluriminorati,che l’UIC, sta avviando, e si punta a farne centro di eccellenza e sorgerà a Roma.
INTRODUZIONE:
"...Ecco, si apre il sipario ... Saluta con un inchino per dare il benvenuto: Principino, il simpatico cagnolino dal musetto birichino, con quella macchia sbarazzina sull’occhio sinistro a conferirgli un’aria malandrina, e il dorso color del miele a toppe bianche e nere, le orecchie a papillon a forma di V rovesciata, e infine la coda fluttuante ed unica nelle sue performance ballerine.
Racconta la sua storia facendo l’indovino ...
Che furbacchione, questo cagnolino!
Nonostante il suo portamento maliziosamente altero e la sua straordinaria bontà d’animo, la vivacità giocosa e l’insaziabile curiosità, è un vero birbone!"

 

 

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Questa silloge, non rappresenta soltanto un testamento spirituale in chiave di “confiteor”, o il suo rispecchiamento in forte evidenza idealistica.
Ora, con i segni dell’allegria, del coraggio, della luce, del sorriso, dei sogni e delle speranze. Quanto più inversa e complementare, lascia specificare altri profili è quanto più significante; interagisce con la realtà ambientale e relazionale, destando il più alto senso dei valori e le coscienze dei suoi interlocutori.
Essa,svolge quale funzione sociale...
La risposta è stata agevolata su quanto si coglie nei versi; dalla premessa alla dichiarazione di riconoscenza a Venere, in virtù della quale sono garantiti, il ruolo e l’operato, e ancora, i diritti inviolabili del Cane Guida, finalizzati all’integrazione socio-culturale dei deboli di vista."...Io e Venere oggi, compagni di libertà
e di mille avventure ancora…Abbiamo iniziato a scrivere insieme, dal Luglio 2005, la nostra storia".
in questo universo poetico che ci rende eternamente indivisibili:
“...abbiamo gli stessi pensieri
lo stesso scoglio di fronte al grande mare
lo stesso steccato di fronte al grande cielo
la stessa linea che segue il nostro cammino”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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drrr- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Bruxelles. Una straordinaria mostra si profila all 'orizzonte per Paolo Pellegrino, nella città capitale d'Europa. Nonostante il dolore per quanto sia accaduto, di recente, l'artista ha voluto contribuire, con l 'arte, alla rinascita  della vita culturale della Capitale del Belgio. 

Una mostra di opere originali, dalla tecnica innovativa, accattivante, unica, sarà inaugurata il 14 Luglio nella città europea, nel tempio delll'arte, au Sablon, a due passi dal Palazzo di Giustizia e dalla nota chiesa di Notre Dame du Sablon.

Una Galleria gestita da una spagnola e da un italiano, nel segno dell'eccellenza, presenta anche vini ad edizione limitata e modelli di stilisti italiani che vogliano proporsi nella capitale mix di 28 culture europee che convivono con una miriade di etnie. Paolo pellegrino ha selezionato, con l'Accademia Euromediterranea delle Arti, creatrice dell'evento, opere che risentono del fascino protoromantico che ama l'artista: la pioggia e le nuvole tipiche di molti giorni della sua città ligure. 

"Il bel tempo lo annoia, tranne che in vacanza. Negli ultimi due anni mi sono un poco "solarizzato", nel senso che ai paesaggi nordici preferisco l'Alto Tibet, l'Oriente e le Civiltà precolombiane". Le opere traducono una solarità sommersa, un'energia derivante da una serenità acquisita nel rapporto intimo con la natura e con le culture e le filosofie orientali. La sua tecnica: carta trattata opportunamente come vetrificata, attraverso l'adozione di  colle viniliche; inoltre i suoi soggetti evocatori di memorie storiche, sono tracciati con linee minimali e semplici ed al tempo stesso contengono dettagli funzionali alla scena pittorica.

Un sicuro successo dell'artista, a Bruxelles, supportato dalla stampa  italiana e da quella belga ed italo belga.  

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma. Ho conosciuto numerosi fans di MIchael Jackson: vogliono tuitti continuare a seguire le sue orme, nel segno della beneficenza che Jackson soleva fare  per i paesi poveri del Terzo Mondo; di recente a Firenze ed a Roma, è stato presentato il libro di Alberto e Francesca Gregori che parla del percorso che ha portato Michael Jackson ad occuparsi della charity, un percorso di una star che non ha mai dimenticato il dolore del mondo ed ha cercato di alleviarne le miserie, destinando una parte dei proventi dei suo megaconcerti stellati, all'Africa. 

https://www.facebook.com/www.michaeljacksonday.org/?fref=ts

Aperte finalmente le vendite del MICHAEL JACKSON DAY 2016 ! Attenzione quest' anno posti numerati quindi scegliete il vostro posto a sedere Sono aperte già le vendite del concerto di Napoli: sulla piantina che trovate direttamente online al seguente indirizzo web . 

Francesca Rossetti, giornalista, Alberto e Francesca Gregori  con numerosi fans vi aspettano, numerosi ! Pre-vendite autorizzate Go2 ! Let's go ! 

http://www.go2.it/even…/michael_jackson_day_4_edizione_/2467


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- di Vicenzo Caruso -

Nell’ambito dell’offerta formativa del Liceo Seguenza di Messina, gli studenti della classe 4^A del Liceo Artistico Audiovisivo e Multimediale hanno partecipato, dal 14 al 19 marzo, allo Stage didattico-lavorativo in ambito cinematografico, presso gli studi di Cinecittà3 a Roma, dove hanno incontrato professionisti e maestri del cinema come Sergio D’Offizi, direttore della fotografica, e Gianna Gissi, costumista.

Gli studenti si sono confrontati con le tecniche di ripresa in veri teatri di posa cinematografici e hanno sperimentato le tecniche di montaggio e visual effects con green-screen e white-screen.

Lo stage in ambito cinematografico integra e arricchisce la formazione culturale e professionale degli studenti del Liceo Artistico Audiovisivo e Multimediale del “Seguenza”, unica realtà della provincia di Messina. 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 

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- di Giovanni ALVARO -

Abbiamo sempre diffidato di quanti ostentano ‘orrore e disgusto’ per l’evasione fiscale o per le ruberie ad uso arricchimento personale, ma anche di quanti sparano ad alzo zero verso i politici colpevoli di percepire uno stipendio considerato ‘elevato’. Ci sono sempre apparsi o come invidiosi o come gente che, con quell’atteggiamento di ripulsa, tenta di nascondere, anche a se stesso, la propria indole, e quando gli si offre l’occasione evade come fanno gli insegnanti che arrotondano il proprio reddito con lezioni di doposcuola esentasse, i medici specialistici, gli artigiani e i commercianti che non hanno trattenute alla fonte.

Non c’è dubbio che si è spinti all’evasione anche dalla forte pressione fiscale, ma sparare sugli altri, autogiustificandosi per la propria evasione, non assolve dal reato che si sta commettendo perché comunque anche quell’evasione significa sottrarre qualcosa alla collettività. Sparare, infine, sulla casta dei politici dà l’impressione che si voglia spostare l’attenzione solo su di essa che viene percepita dall’opinione pubblica, per l’emergere delle cosiddette mele marce (che fan sembrare che tutti siano uguali) e per il continuo martellamento mediatico, soprattutto televisivo, come elemento che ha tutte le responsabilità dei guai del nostro paese.

Il signor Gianluca Gemelli (Carneade! chi è costui?) ‘fidanzato’ della dimissionata ex-Ministra per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi, è un ‘fustigatore’ della casta usando i social network per dar sfogo alle sue parole in libertà. Ecco alcune perle delle sue scudisciate: “E’ avvilente constatare che non abbiamo offerta politica credibile…” e poi, rivolgendosi direttamente ai politici: “… se non adeguate i vostri stipendi a quelli europei non potete permettervi di chiedere sacrifici. La gente è stanca di voi” e successivamente “A tutti i politici… il governo ha carta bianca per tartassare ma non può abbassare gli stipendi dei parlamentari… BUFFONI” convinto, il nostro Carneade, che quell’emendamento ‘strategico’, inserito nottetempo nella legge di Stabilità, che gli avrebbe consentito di far guadagnare alle proprie aziende sub appalti per due milioni e mezzo (così come scrivono i media), sarebbe passato inosservato.

Non son passati inosservati né le sue rampogne su twitter né il suo ‘uso’ del governo, tramite la sua compagna. Con quel che sta emergendo, e quanto si profila all’orizzonte, la vicenda delle fustigazioni del ‘fidanzato’ alla casta politica sembrano minuzie, e tali sono. Ma metterle in luce, è sempre utile perché sparare sulla Croce Rossa, come oggi son diventati i politici, non è corretto in particolare se si utilizzano le proprie rampogne come pressione per ottenere quel che non si era riusciti ad ottenere prima quando lo stesso emendamento era stato presentato nel suo ‘habitat’ naturale qual’era lo ‘Sblocca Italia’ perché venne cassato, alla Camera, anche per l’opposizione del Presidente della Commissione, Ermete Realacci.

Nella vicenda (ma questo meriterebbe un approfondimento separato) ci sono le ‘esternazioni continue e contraddittorie’ del parolaio fiorentino che prima pensa di chiudere la partita Guidi con “Italia cambiata. Chi sbaglia si dimette” e cita la Cancellieri, successivamente visto il pericolo che può correre la Boschi e lo stesso governo, fa lo spavaldo: “Sono coinvolto. Quell’emendamento è roba mia, ho scelto io di farlo, io l’ho voluto, io l’ho scritto…”. Ma ciò assolve la Guidi che invece è stata salutata allegramente dal proprio premier. Averla scaricata, per dirla alla Giacalone, “non è stato un modo per evitare guai, ma per cercarseli. Se ne sono accorti tardi”.

                                                                                 

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