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rfodale

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24 ottobre 2020

h. 21:00
c/o Roma Convention Center 'La Nuvola'
(Viale Asia, 40)


- di Maria Teresa Prestigiacomo -


Proiezione in anteprima assoluta del film tv 'Rita Levi-Montalcini' di Alberto Negrin, con Elena Sofia Ricci, una coproduzione RAI Fiction-Cosmo Production EU, in onda su RAI1 il 22 novembre

Roma. Sarà presentato sabato 24 ottobre 2020 alle ore 21:00 presso il Roma Convention Center 'La Nuvola' (Viale Asia, 40), nell'ambito della diciottesima edizione di Alice nella Città, 'Rita Levi-Montalcini', film tv di Alberto Negrin, con protagonista Elena Sofia Ricci nei panni della scienziata italiana. Una coproduzione Rai Fiction-Cosmo Productions EU, sceneggiato da Alberto Negrin, Roberto Jannone, Francesco Massaro e Monica Zapelli, 'Rita Levi-Montalcini' andrà in onda su RAI1in prima visione tv il prossimo 22 novembre e vede tra gli interpreti Luca Angeletti, Ernesto D’Argenio, Carolina Sala, Francesco Procopio, Katia Greco, Elisa Carletti, Dora Romano, Morena Gentile, Andrea Lolli, Matteo Olivetti, Maurizio Donadoni e Franco Castellano. Ricco anche il cast tecnico che vede la direzione della fotografia affidata a Stefano Ricciotti, la scenografia di Marco Belluzzi, i costumi di Lia Francesca Morandini, il montaggio di Roberto Siciliano e le musiche di Paolo Vivaldi.

Omaggio a uno dei più grandi personaggi della recente storia italiana, il film tv racconta di Rita Levi-Montalcini a partire dal 1986, quando riceve il Premio Nobel, il più alto tra i tanti riconoscimenti che coronano una lunghissima carriera di scienziata. E, tuttavia, la sua soddisfazione non è completa. Qualcosa manca, qualcosa di decisivo. La scoperta per la quale ha conseguito il Nobel, avvenuta intorno alla metà degli anni Cinquanta, aveva acceso in lei e nella comunità scientifica nuove speranze di cura. Rita era riuscita a individuare e isolare il Nerve Growth Factor (NGF), elemento fino ad allora sconosciuto che permette alle fibre nervose di rigenerarsi. Ma per quanti sforzi fossero stati compiuti nei più importanti laboratori del mondo, l’NGF non aveva avuto applicazioni cliniche. Per Rita era stato uno smacco enorme. La speranza si riaccende quando la scienziata si imbatte in Elena, giovane violinista che rischia di diventare cieca a causa di una rara patologia della cornea, di origine neurologica. Il suo collaboratore storico, Franco, in segreto sta già conducendo degli esperimenti sulle possibili applicazioni della scoperta alle malattie della vista, ma la prima reazione di Rita è negativa. I timori di fallire cedono quando Rita va a trovare Elena, che sa di diventare cieca e fatica ad accettare il suo destino. Dopo tanti sforzi, l’obiettivo sembra, infine, raggiunto: il Nerve Growth Factor viene sintetizzato sotto forma di collirio. È Rita stessa a portarlo a Elena e assisterla nei giorni in cui, con gli occhi bendati, attende di sapere se potrà tornare...

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- di Gennaro Galdi -

Comiso,RG. L’Associazione Arteinsieme, presente il Sindaco di Comiso Maria Rita Schembari, invita ed accoglie tra i suoi cento soci il noto critico internazionale, la prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, presidente dell’Accademia Euromediterranea delle arti che opera in prevalenza soprattutto all’estero, Prestigiacomo è giornalista iscritta all’ordine Nazionale dei Giornalisti, direttrice rivista per Arte e Cinema di red Carpet Magazine Italiano inglese rivista cartacea ed on line; collaboratrice di numerose testate giornalistiche, ed anche di www.messinaweb.eu. Ha conquistato primo Premio giornalistico nel 2029 Accademia Zanclea con l’articolo su Leonardo da Vinci e il castello della Loira Clòs Lucé. Arteinsieme con il suo presidente ospiterà il critico presso il noto Palazzo Fidone di Comiso con una mostra di alcuni soci iscritti all’Associazione. Arteinsieme nasce nel 2018 e nel 2019 ebbe l’opportunità con i suoi 35 soci di allora di potere svolgere le attività associative presso il prestigioso Palazzo storico.

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Altre attività ( teatrali, musicali e artistiche) si estendono in altri palazzi prestigiosi anche fuori Comiso. Quest’anno, l’Associazione ha esposto le opere degli artisti a Roma ed a Milano, con successo. Adesso, in collaborazione con il critico, Maria Teresa Prestigiacomo si pensa ad altre prestigiose location in Sicilia ed all’estero. Il presidente Dr. Marcello Nativo resterà in carica cinque anni come gli altri componenti del direttivo: Vicepresidente Dr. Michele Canzonieri, segretaria Dott.ssa Maria Luisa Occhione. Tra i consiglieri che noi conosciamo con la nostra Accademia Euromediterranea delle arti che opera all’estero: Rosetta Giombarresi che con noi ha esposto a Catania e vinto ai nostri concorsi Premi prestigiosi, con le sue opere ed Enzo Napolitano, fotografo, consigliere, da poco conosciuto, a Noto in occasione della presentazione da parte del critico prof.ssa Maria Teresa Prestigiacomo, di un’altra socia: la pittrice Maria Angela Sarchiello in mostra Personale con le sue opere, nella città del Barocco ed inoltre Veronica Di Quattro, (di recente in mostra con le opere a Catania , da me presentata) ed alcuni altri artisti. Mostra “ Emozioni d’Autunno” dal 25 ottobre al 15 novembre dalle 18 alle 20.30 tutti i giorni. Vedasi nomi dei pittori e degli artigiani d’arte in locandina. L’Accademia Euromenditerranea distribuirà ai soci di arteinsieme il bando del concorso sul tema Mediterraneo e Mediterraneità, con scadenza 15 novembre e a tema mediterraneo ed a tema libero concorso di poesia celeste Celi; Mediterraneo e Mediterraneità anche per articoli giornalistici anche di blogghisti . Premiazione dell’associazione Accademia Euromediterranea delle Arti in dicembre, compatibilmente con le nuove normative anti-covid in Dicembre a Taormina probabilmente.  

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Matera. La città di Matera si riveste ancora di più di Bellezza con le opere astratte,(giocate tutte sulla trasmissione cromatica delle emozioni) del maestro prof Massimiliano Ferragina. La committenza è prestigiosa e l’evento attorno al quale si consuma, altrettanto importante. La Cattedrale di Matera celebra i suoi 750 anni dal completamento. Una solenne liturgia sabato 24 ottobre 2020 presieduta da Sua Ecc. Rev.ma Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera-Irsina aprirà i festeggiamenti, seppur limitati dal tempo di pandemia. Per l’occasione è stata commissionata all’artista contemporaneo Massimiliano Ferragina, il pittore teologo, una tela raffigurante la Trasfigurazione. Don Angelo Gallitelli, parroco della Basilica Cattedrale “Maria SS. della Bruna” ci spiega che la tela è stata collocata nella cappella di Costantinopoli, accanto al Museo Diocesano di Matera (MATA). E’ il regalo luminoso per i 750 dal completamento della costruzione della Cattedrale di Matera - un quadro particolare di fattura e stile contemporaneo, un’opera commissionata apposta, che ha colmato una lacuna, perché tra i tanti quadri su tela della Cattedrale di diverse epoche, infatti, non ce n’era nemmeno uno dedicato alla Trasfigurazione - ci racconta don Angelo.

L’opera di Massimiliano Ferragina sarà in bella mostra all’ingresso della Cappella di Costantinopoli. E ci resterà per molto tempo. Il direttore del Museo Diocesano, dott. Marco Pelosi e la dott.ssa Annunziata Bozza, archivista Arcidiocesi di Matera-Irsina, sostenitori del progetto d’acquisizione, non escludono che se le opere di artisti contemporanei dovessero aumentare è possibile che un’ala del MATA possa ospitare una sezione di arte sacra moderna.

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Il progetto

“Gesù salì sul monte a pregare insieme agli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni e, mentre pregava, si trasfigurò” (Lc. 9,28-29).

L’evento degli apostoli invitati da Gesù a salire sul monte indica che il maestro li ha voluti coinvolgere nella preghiera: in quella particolare preghiera. Egli ha voluto manifestare la sua luce interiore. Il suo volto s’illuminò e le sue vesti lasciarono trasparire lo splendore della Persona divina del Verbo incarnato (cfr. Lc 9,29).

Nel 1540 Altobello Persio ha realizzato il gruppo scultoreo posto sull’altare della Cappella di Santa Maria di Costantinopoli adiacente alla Cattedrale. In posizione centrale ha posto il Cristo nell’evento culmine della storia della salvezza qual è la risurrezione, circostanza anticipata nel dialogo tra Gesù con Mosè ed Elia nel momento della trasfigurazione (cfr.Lc. 9,31).

La tela “La Trasfigurazione” opera del 2020 di Massimiliano Ferragina, in dialogo con l’opera del Persio, invita il visitatore che entra nella Cappella della Madonna di Costantinopoli ad immergersi nel mistero della Resurrezione e nella preghiera, lasciando parlare Mosè, Elia e Gesù e vivendo l’esperienza di Pietro, Giacomo e Giovanni. Nella trasfigurazione di Gesù è rivelata all’uomo la trasformazione che avviene nel corso della vita dove la biologia del corpo è una continua metamorfosi che si conclude con la morte, mentre la trasfigurazione di Gesù aggiunge qualcosa di nuovo: la risurrezione. Questa è la fede; questa è la preghiera: non fuggire la realtà ma viverla fino in fondo.

La tela

Il Cristo trasfigurato di Ferragina è di spalle, firma inconfondibile dell’artista. Di spalle in alto, sollevato, luminoso, quasi abbagliante. Di spalle per dirci che siamo invitati alla sequela, invitati a credere a quello che stiamo vedendo, come spettatori esterni, possiamo contemplare, assaporare quella Luce ma non del tutto ancora, la Trasfigurazione non è il tempo dove possiamo guardare Dio faccia a faccia. Dobbiamo sperare e attendere con fede la Resurrezione. Il Cristo è chino in segno di umiltà che si affida al Padre, il capo chino che ci ricorda l’evento Croce, imprescindibile, necessario per la salvezza dell’umanità. Le vesti si riempiono di luce e lasciano intravedere una corporeità vera dell’uomo Gesù, una corporeità trasfigurata ma pienamente carne, rimando all’Eucarestia a quel corpo di Cristo luminoso che nutre i credenti. Sequela, peso dell’umanità, necessità della Croce, Eucarestia, elementi per ripensare la fede da una prospettiva nuova, quella di coloro che hanno bisogno di una nuova catechesi con nuovi linguaggi. Gli apostoli assistono alla scena, nella loro postura e nella loro posizione sulla tela stessa individuiamo la loro “identità”. Pietro, solo, a destra, la solitudine di chi ha contemplato il maestro trasfigurato e poi rinnegato, Pietro e la sua fede così umana e istintiva maturata dopo la Resurrezione in pienezza di santità, modello per tutti. Giovanni a sinistra, la figura col capo chino sulla spalla di Giacomo, rimanda al gesto dell’ultima cena dove Giovanni poggia il capo sul petto di Gesù. Ferragina lo immagina così nel momento della trasfigurazione. Le tre figure comunque appaiono disorientate, smarrite, vogliono stare lì ma il loro cuore trema. La visione della divinità è dolcemente insopportabile per l’uomo. Mosè è riconoscibile per le tavole che regge innanzi a sè a sinistra sulla tela, l’altra figura a destra è Elia, infuocato nel suo essere profeta. Guardano a Gesù, lo innalzano, s’inchinano a Lui in un dialogo mistico che predice la Nuova Alleanza che verrà. Il Cristo è Luce. Gli apostoli ed i profeti sono rossi, insanguinati della loro umanità e fragilità ma testimoni di un evento fuori dalla natura, fuori dalla loro ragione. La tela è il tentativo di fare teologia visiva senza una raffigurazione didattica, di dire e narrare il fatto evangelico lasciando spazio al mistero, fare in modo che la rivelazione rimanga mistero, ecco perché i personaggi sono di spalle tutti, dire senza raffigurare, evangelizzare partendo dal desiderio innato dell’uomo di “vedere Dio”. Nell’attesa, nella fede. E di Fede Ferragina ne ha tanta: tanto che sul numero di questa settimana della rivista “ Miracoli”, l’artista esprime la sua devozione di fede e racconta la sua Storia: l’essere stato miracolato, lui e la madre… un racconto struggente, di intensa Bellezza che ci invita alla speranza. Ferragina, oggi, è un pittore di successo: è entrato a far parte del gotha romano , in particolare, di chi ama l’arte e con simpatia, la associa ad altre forme d’arte, di Moda e di Spettacolo.

Sono felice di avere scritto per lui, in tempi non sospetti, come si suol dire, quando ancora non aveva raggiunto l’apice del successo, questo artista ed era ancora una Stella nascente, in cui ho creduto… senza se e senza ma…come usa dire il notissimo Sindaco di Messina: Cateno de Luca.

- di Giuseppe RANDO -

Per una improvvisa associazione di idee, trovandomi a leggere il Vangelo di Luca 12, 13-21, credo di avere finalmente capito una strana ammonizione che mio padre talvolta faceva, attribuendola a mio nonno Peppe, vecchio cariddoto. «Amici mei», – diceva mio padre – ricoddativillu: 'a ‘mbunnanza è castigu di Diu». Massima sicuramente antiprotestante, invero, ove si pensi che i seguaci di Calvino considerano il successo economico, cioè la ricchezza, un segno della benevolenza di Dio e che, forse, appunto per questo il capitalismo moderno nacque e si affermò dapprima in Germania. Si veda “L'etica protestante e lo spirito del capitalismo” di Max Weber (1864 - 1920), il fondatore della moderna sociologia.

Mi è, dunque, improvvisamente balzata agli occhi, invero, l’altro ieri, per la prima volta, la perfetta corrispondenza tra la semantica negativa del termine dialettale di mio nonno, «‘mbunnanza», e quella del corrispettivo termine in lingua «abbondanza», che campeggia nel suddetto passo evangelico:

Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni. […] Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.

Ne ho, perciò, necessariamente dedotto che il popolo cattolico di Torre Faro, intorno agli anni Trenta del secolo scorso, per la probabile intermediazione dell’omelia di un parroco locale (visto che non leggevano il vangelo né in latino né in italiano), abbia tradotto in dialetto, accentuandone la carica pauperistica, antimaterialistica e antiedonistica, il succitato passo di Luca: accumulare beni con «cupidigia», stare "nell'abbondanza" («'a ‘mbunnanza» del nonno) non salva nessuno, anzi può causare la rovina: «questa sera stessa ti sarà richiesta la tua vita». Si direbbe, addirittura, che il messaggio evangelico abbia incrementato, nella versione stringata, sintetica, perentoria dei cariddoti, la sua incontrovertibile carica dissuasoria: «castigu di Diu».

Il che conferma, peraltro, se ce ne fosse bisogno, che la cultura del mondo popolare non era affatto “terra terra”, rispetto alla “cultura alta” delle accademie e delle Curie: elaborava e codificava oralmente una esegesi biblica che non ha nulla da invidiare alla più raffinata ermeneutica dei testi sacri. In altri termini: «’A ‘mbunnanza – cioè l’attaccamento ai beni materiali – è una negatività, una sciagura (un “castigu i Diu”) da scongiurare».

Alla prima videoconferenza del centro Pio La Torre i saluti della ministra Lucia Azzolina: “La mafia perde tutta la sua forza davanti a chi, come la scuola, ti insegna ad alzare la testa”

Affrontare le sfide imposte dalla pandemia utilizzando internet come risorsa per continuare a contrastare le mafie divenute sempre più globali: è l'appello corale lanciato dai relatori della prima conferenza del 15mo progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre e seguito in diretta streaming sul sito dell'associazione e sul portale “Ansa Legalità& Scuola” da oltre 100 scuole, tra cui 12 case circondariali da Nord a Sud Italia. L'occasione è stata offerta dal ventennale della Convenzione Onu Palermo 2000 che ha visto come relatori, moderati dal presidente del centro, Vito Lo Monaco, la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, il consigliere giuridico Antonio Balsamo, rappresentante per l'Italia all'Onu di Vienna, il generale Giuseppe Governale, ex direttore della Dia, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e Massimo Leonardo, dirigente scolastico del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, scuola capofila del progetto patrocinato dal Miur.

“Il terrorismo internazionale recluta i suoi adepti su internet. La Convenzione ONU Palermo 2000, di cui ricorre il ventennale, è una risposta efficace contro una serie di fenomeni criminali emergenti, come il cybercrime o la tratta di esseri umani, schiavitù che credevamo confinata ad altre epoche storiche – ha detto Antonio Balsamo - Il nostro Paese è stato tra i primi a riconoscere e affrontare con coraggio le sfide più drammatiche della criminalità organizzata, sfide che ora hanno assunto portata internazionale”. Infine, Balsamo ha rivolto un augurio agli studenti: “Spero che in ognuno di voi possa esserci un nuovo Giovanni Falcone e che possiate trasmettere ai giovani di tanti Paesi quella spinta ideale che rappresenta un grande segnale di speranza per tutta la comunità internazionale”. 

In apertura i saluti agli studenti della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, che si è detta “Fiera di far parte di una collettività che vuol porre fine a un fenomeno che da troppo tempo ferisce brutalmente il nostro Paese. Gesualdo Bufalino, scrittore e insegnante, ha detto che la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari e in queste parole io credo fermamente. La mafia, infatti, non si sconfigge solo nei tribunali o nelle procure, ma anche tra i banchi di scuola. Le organizzazioni criminali, la camorra, la 'Ndrangheta, la Sacra corona unita hanno un comune denominatore – ha aggiunto la ministra - hanno paura di chi conosce, impara, ha sete di migliorarsi, di chi vuole esplorare, perchè questi criminali si insinuano tra le pieghe dell'ignoranza, del timore reverenziale, dell'inettitudine, si fanno forza della debolezza altrui e ottengono rispetto con la violenza. Anche loro però sono deboli davanti a chi attraverso i libri e il sapere sa cosa sono i diritti, davanti a chi non si piega, davanti a chi sa cosa sia legalità, ma anche davanti a chi conosce la bellezza, la poesia, l'arte, la musica. La mafia perde tutta la sua forza davanti a chi, come la scuola, ti insegna ad alzare la testa. Il vostro progetto educativo antimafia è uno dei modi migliori per educare le nostre ragazze e i nostri ragazzi a combattere questo fenomeno, il vostro modo di pensare è e deve essere esemplare per tutti. Con la videoconferenza e i temi affrontati potrete fare la differenza. Dobbiamo rivelare la natura tossica della mafia, letale per il tessuto sociale e per l'anima di queste terre. Lo possiamo fare con l'educazione civica, con la conoscenza della nostra Costituzione e dei principi universali che tutelano i diritti di ogni uomo e di ogni donna, solo così potremo forgiare cittadini liberi, critici, e pronti a dire di no a tutte le mafie”.

Il generale Giuseppe Governale ha poi ricordato come “A 20 anni dalla Convenzione di Palermo la consapevolezza di una minaccia mafiosa che ha cambiato volto e modalità operative è migliorata ma non è ancora sufficiente: ci sono aree d'Europa e del nostro Settentrione che non hanno sviluppato ancora la capacità di comprendere appieno il fenomeno mafioso, per questo serve maggiore sensibilizzazione”. Il sindaco, Leoluca Orlando, ha sottolineato l'importanza di “Una corretta gestione dei beni confiscati alla mafia, che devono essere preservati come bene comune con finalità sociale, per mandare il messaggio che sottrarre il patrimonio illegale ai mafiosi non è solo giusto, ma conveniente, produce sviluppo e lavoro libero. Nessuno oggi può dire che costruire un'alternativa alla mafia è il compito di qualcun altro”.

Il presidente del centro, Vito Lo Monaco, ha poi rimarcato l'importanza strategica della "Legge Rognoni - La Torre che ha consentito ai magistrati di servirsi di un'arma efficace per colpire i patrimoni mafiosi e l'associazione di stampo mafioso. Le reti criminali transnazionali prosperano con la complicità di una parte della politica collusa - ha aggiunto Lo Monaco - anche per questo occorre un nuovo modello di sviluppo sostenibile per cancellare le disuguaglianze, tema che sarà al centro della nostra prossima videoconferenza, con il sociologo e docente della Luiss di Roma, Antonio La Spina, e con il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano”. Il dibattito, in programma il 24 novembre, sarà moderato da Franco Garufi, del Centro Studi Pio La Torre.

In allegato alcune foto della videoconferenza

Grazie,

l'ufficio stampa:

Antonella Lombardi

 

- di Maria Teresa  Prestigiacomo -

Messina. Tucidite, in Grecia affermava che Atene venne debilitata e depauperata dalla paura della peste, piu' che per la peste stessa.Il Teatro di Messina non puo' arrendersi mai, in nome di una cultura che non puo' essere fermata. Sabato 24 ottobre, alle ore 21:00, rigorosamente secondo la normativa vigente, prendono il via le rappresentazioni del progetto “Residenze autonome teatrali - culture and performing arts”– Raggiunto un primo obiettivo del progetto lanciato dal Teatro di Messina con il

   programma delle Residenze Autonome Teatrali.

   Sono compagnie selezionate nel territorio siciliano per rappresentare al Teatro Vittorio Emanuele la sicilianità e la modernità.

   Sabato 24 ottobre, alle ore 21:00, con replica domenica 25, alle ore 17:30, si comincia con la compagnia Diapason” che porterà in scena lo spettacolo “La Frittata” di Gianpaolo Pasqualino, liberamente ispirato a “Il treno ha fischiato” di Luigi Pirandello.

   Il programma continuerà dal 7 novembre sino al 6 dicembre con le altre compagnie.

   Sabato 7 novembre, alle ore 21:00, con replica domenica 8, alle 17:30, l’associazione Cinetatrale Rosemarylin con la Compagnia Teatro INFIERI porterà in scena lo spettacolo “Io, me adattamento teatrale e regia di Francesco Coglitore;

   Venerdì 13 novembre, alle ore 21:00, con replica sabato 14, alle ore 17:30, l’associazione culturale Art Revolution porterà in scena lo spettacolo “Mio padre un magistrato” scritto da Clara Costanzo ed ispirato al libro di Caterina Chinnici;

   Sabato 21 novembre, alle ore 21:00, con replica domenica 22, alle ore 17:30, il Collettivo Onirico porterà in scena lo spettacolo “Felice Cani” regia di Danilo Fodale, testo originario e drammaturgia Giuseppe Ingrassia;

   Sabato 5 dicembre, alle ore 21:00, con replica domenica 6, alle ore 17:30, l’associazione di promozione sociale I giovani del Pirandello costituita dall’esperienza laboratoriale di ragazzi abili e diversamente abili andrà in scena con lo spettacolo “La Libertà di essere folli”.

   Il costo del biglietto per ogni singola manifestazione è stato fissato in platea e I ordine di Palchi in € 20, I Galleria e II Ordine Palchi € 10 e in II Galleria € 5,00;

   I posti a disposizione, nel rispetto delle disposizioni governative, sono 200.

   Soddisfazione esprimono il presidente Orazio Miloro ed il sovrintendente Gianfranco Scoglio per la partecipazione delle compagnie che hanno ritenuto di condividere il progetto proposto dai direttori artistici Simona Celi Zanetti e Matteo Pappalardo.

   Il Teatro, in tutte le sue componenti, è lieto di proseguire la propria attività nel rispetto delle misure di sicurezza anti COVID e di garantire al proprio pubblico la serenità necessaria per partecipare ad eventi culturali con i quali l’Ente, in sinergia con le compagnie, intende proseguire nel percorso di valorizzazione delle realtà del territorio siciliano.

L’associazione Ideali di Giustizia e Verità A.P.S., dedicata a S. Agata, eroina della Patria e ispirata ai principi dei magistrati Chinnici, Falcone e Borsellino, nella persona del suo presidente, la scrittrice catanese Carmen Privitera, ha consegnato a mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, il premio “Pennino d’Oro” e la spilla dell’associazione e così il monsignore è diventato socio onorario.

«I suoi innumerevoli lavori culturali rendono meritevole mons. Antonino Raspanti di ricevere questo premio -  commenta Carmen Privitera - e siamo onorati di averlo premiato come “Eccellenza Siciliana”, che si è sempre distinto nella comunità, dimostrando cristianamente impegno verso i più deboli senza dimenticare l’impegno culturale di cui necessita la nostra comunità. Abbiamo chiesto al Vescovo di benedire il nostro nuovo lavoro che doneremo alla comunità di Acireale, un nuovo libro dedicato a  San Sebastiano  che raccoglie le nuove preghiere del Patrono, tradotte in vernacolo e in italiano».

Alla consegna ha presenziato il cavaliere Francesco Tartareso e la poetessa Agata Palumbo in rappresentanza della Fidapa di Paternò.

Al termine dell’incontro mons. Antonino Raspanti ha elogiato Carmen Privitera, per il suo incessante lavoro dedicato a tutti i Santi della Sicilia.

Nei giorni scorsi aveva ricevuto il premio, tra gli altri, anche il giornalista enogastronomico e presidente nazionale di Ristoworld Italy, associazione turismo e made in Italy, Marcello Proietto di Silvestro.

Nella foto Carmen Privitera, il Vescovo Antonino Raspanti e il cavaliere Francesco Tartareso.

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