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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Acicastello, CT. Il Sigillo di Federico II ambito Premio è stato consegnato al regista Angelo Faraci di Palermo, nel corso di una splendida cerimonia di soci di Omnia Arte di Salvo Luzzio,  che a causa del distanziamento, non  sono potuti accorrere numerosi. Tra mascherine protettive, ugualmente, si è svolta la cerimonia elegante e preziosa per un ulteriore incoraggiamento al regista a far sempre di più e meglio, sui temi sociali che stanno a noi tutti a cuore. Erano presenti all’evento: il vicesindaco di Acicastello Orazio Sciacca, il consigliere comunale Santo Grasso, l’assessore comunale di Acicatena Emilia Grimaldi, il regista teatrale Antonio Spoto, unitamente ad illustri personalità del giornalismo e della cultura.

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Un rinfresco tutto made in Sicily con cannolicchi e Torta  che recava la dicitura “Sigillo di Federico II al premiato…” hanno suggellato la premiazione, cui hanno fatto da corona, critici e pittori, poeti e scrittori, testimoni gli splendidi faraglioni dei Ciclopi di Acitrezza ed il Castello, memoria storica dell’evento. Il regista ha dichiarato che, coinvolto emotivamente dalla spettacolarità del paesaggio, terrà presente questo sfondo magnifico per un suo prossimo film. Era presente anche la pittrice scultrice, la nota attrice Ausilia Patanè che ha sostenuto con forza la premiazione ed ha anche offerto una targa speciale che rappresentava Acitrezza, al giovane regista palermitano rampante. Inoltre, hanno fatto da corona al premiato: Anna Rondine, poetessa e pittrice,  Arturo Liccardi pittore, la poetessa greca Ioanna Leone ed attori del cast del giovane regista già pluripremiato.  

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

San Giovanni La Punta, Ct. Conobbi Elena La Verde, la proprietaria della Villa La Verde La Malfa e ne conobbi le virtu’sia umane che di valente poetessa, scrittrice arguta, originale pittrice, scultrice brillante e creatrice di installazioni grandiose, dalla follia creativa alla Dali’. Il figlio ed i nipoti e la sorella, dalla sua morte, continuano, sulle sue orme, i brillanti percorsi d’arte. Dal 26 settembre 2020 all’11 aprile 2021 la Fondazione La Verde La Malfa - Parco dell’Arte ospita la mostra “Nel lucido buio” di Ettore Frani, a cura di Giorgio Agnisola, promossa e ideata dal presidente della Fondazione Alfredo La Malfa e da Dario Cunsolo e Paola Feraiorni, con il patrocinio del Comune di San Giovanni La Punta (CT).

Originario di Termoli (CB), Ettore Frani in questa sua personale propone sedici opere, alcune appositamente realizzate per la mostra, che ne attestano non soltanto il grande talento, gratificato negli ultimi anni da una lunga serie di pregevolissimi eventi espositivi, ma disvelano l’ennesima tappa di un percorso artistico che brama indagare sul senso della vita, anche quando appare incomprensibile e ricco di contraddizioni.

Una scelta non casuale quella di Frani, una scelta che, in questi mesi vissuti all’ombra di un male che ha letteralmente corroso tutte le nostre certezze, ben si lega, come ricorda il presidente Alfredo La Malfa, a quello che è sempre stato, nei suoi dodici anni di vita, l’interesse principale della Fondazione, a partire anche dalle creazioni e da tutte le felici intuizioni della sua fondatrice, Elena La Verde, e cioè «un volersi immergere nel profondo dell’esistenza per cercare un senso alla stessa». A suggellare tale lettura del lavoro del giovane artista molisano trapiantato sulla costa laziale (vive e lavora a Lido di Ostia), contribuiscono le parole del curatore Giorgio Agnisola, il quale ci ricorda che Ettore Frani «compie nell’opera un vero e proprio viaggio spirituale. Anche se è vivo nella sua pittura il senso dell’oltre e della sintesi simbolica dei motivi che a quell’oltre si legano nel riflesso della coscienza e della intuizione, egli non mira ad una definizione sacrale della forma o ad una estatica contemplazione. Nella sua arte c’è soprattutto un forte respiro umano, esistenziale. Lo si avverte in particolare nel profilo dei volti e nei titoli dei dipinti, caratterizzati da un senso di intima partecipazione e di vigile attesa. Quella di Frani è in realtà una ricerca di senso, vissuta come avventura dello sguardo, come profonda riflessione, come intima rivelazione. Il suo esperto lavoro di pittore ha dunque anche un significato simbolico. E simboliche sono molte sue immagini, veri e propri luoghi della ricerca umana e psicologica e infine religiosa, di fronte al mistero della vita».

I dipinti di Ettore Frani sfuggono dunque ad una facile catalogazione e, sospesi tra realismo fotografico ed inquieta astrazione, diventano vere e proprie riflessioni sulla luce in cui l’osservatore più attento ritroverà echi di Leonardo e Caravaggio.

«In principio è il nero, un nero lucido d’avorio, che Frani incide, graffia, asporta, leviga con infinita pazienza ed incredibile tecnica. Il suo è un lento, misuratissimo ed ispirato lavorìo di affioramento del bianco sottoposto al nero, creando figure, forme, contesti immersi in un profondo silenzio. Ab origine tutto è come nascosto, da scoprire, rivelare; l’occhio dell’artista penetra, indaga in cerca di luce, di essenza, con un animo vicino alla preghiera, invitando l’osservatore ad incamminarsi verso la medesima esplorazione», scrive Agnisola che, poi, sottolinea come nell’arte di Frani non vi sia una tensione oppositiva a segnare la dialettica buio-luce. «Neppure il segno della sua arte è il semplice emergere di quest’ultima nel buio della vita. È piuttosto nel comporsi delle forme, nel loro prendere corpo cioè che l’arte di Frani acquista significato: dominata da un silenzio carico di sguardi ulteriori, vincolati ad una sorta di infinito ascolto, come si è scritto, interno ed esterno, in cui pare condensarsi il senso stesso dell’esistenza».

In conclusione, “Nel lucido buio” rappresenta il ritorno all’attività dopo il lockdown e le varie restrizioni dovute al coronavirus, un ritorno la cui importanza, come ci ricorda Alfredo La Malfa, va di pari passo con il messaggio che l’opera di Frani veicola: «Non potevo non presentare una personale di Frani nella Fondazione che guido. Siamo invasi da una tendenza che fa dell’arte un veicolo di eccellenza del pensiero dominante, che facilmente pretende l’unicità in ogni spazio della cultura. Si cerca in tutti modi di relegare l’uomo di oggi in una terra algida, vuota, dove l’unico elemento di riferimento è l’io, e il cammino auspicato è orientato esclusivamente alla solipsistica “ricerca del sé”. Ma la nostra esistenza, se non viene illuminata da una meta estranea al divenire, diventa come un’isola, al cui centro si dirama un labirinto che gradualmente disperde gli uomini, perché strappa loro la “nostalgia” di un approdo verso cui ritornare. Frani non si è piegato al vento dominante: con le sue opere ricorda che l’uomo recupera se stesso solo quando si mette in cammino, non in una ricerca solitaria e tautologica attorno a se stesso, ma verso una meta che risiede oltre la terra in cui l’uomo vive».

“Nel lucido buio” di Ettore Frani rimarrà in permanenza fino all’11 aprile 2021 e sarà visitabile su prenotazione da settembre 2020 ad aprile 2021 negli spazi della Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte, istituzione attiva nella valorizzazione dei quattro fondi patrimoniali di cui dispone (il Parco dell’Arte che fa parte del circuito di Grandi Giardini Italiani; la sezione di opere d’arte moderna e contemporanea; la collezione di abiti d’epoca e quella di libri antichi) e nella promozione artistica attraverso l’organizzazione di attività ed eventi culturali.

Per l’occasione è stato realizzato un catalogo che propone un testo critico di Giorgio Agnisola corredato da fotografie di Paola Feraiorni.

Gli ingressi alla mostra saranno contingentati nel rispetto delle vigenti norme anti-COVID-19 e i visitatori, cui sarà fatto obbligo d’indossare la mascherina, saranno assistiti dal personale della Fondazione, che fornirà ogni informazione sulle regole di accesso.

SCHEDA DELL’EVENTO

Titolo: Nel lucido buio

Artista: Ettore Frani

Ideazione: Alfredo La Malfa, Dario Cunsolo e Paola Feraiorni

Curatore: Giorgio Agnisola

Sede: Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte via Sottotenente Pietro Nicolosi, 29 – 95037 – San Giovanni La Punta (CT)

Date: 26 settembre 2020 - 11 aprile 2021

Orari: la mostra è visitabile su prenotazione e a pagamento (il biglietto d’ingresso consentirà l’accesso a tutti gli spazi espositivi della Fondazione)

Informazioni e prenotazioni: Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte

Tel. 0957178155 | +39 3385078352

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. | www.fondazionelaverdelamalfa.com

https://www.facebook.com/FondazioneLaVerdeLaMalfa/

https://www.instagram.com/fondazionelaverdelamalfa/

Come raggiungerci: autobus da Catania

1) AST Catania – San Gregorio (fermata in via Madonnina delle Lacrime San Giovanni La Punta / Trappeto) orari dalle 06.00 alle 20.00

) AMT n. 144 orari dalle 05.00 alle 24.00

Patrocini | Sponsor: Il Comune di San Giovanni La Punta, La Fondazione Casa della Divina Bellezza, Grandi Giardini Italiani ed il Garden Hotel

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Acicastello, Ct. Sarà la spettacolare cornice del Castello di Acicastello ad incastonare, nella memoria storica personale di Angelo Faraci e del territorio acese, il Premio che Omnia Arte Eventi presidente il Dr.Salvo Luzzio, consegnerà al giovane e promettente regista ed attore siciliano Angelo Faraci. Il Prestigioso Premio recherà dunque, il prezioso sigillo del Castello di Federico II di Svevia. All’evento saranno presenti giornalisti ed illustri ospiti ed i soci dell’Associazione, tra i quali la vicepresidente Avv. Giovanna Cannatella, la poetessa Ioanna Leone, la pittrice scultrice ed attrice Ausilia Patanè ed altri soci, contemplando allo stesso tempo, la normativa per il distanziamento e le mascherine di protezione.

Chi è Angelo Faraci che così giovane, conquista Premi prestigiosi? Terzo al mondo in RAI con la Sicilia, titolano i giornali, il suo “ Dont’t be silent” è già storia!. E’ palermitano, testardo e caparbio come me, ( anch’io sono palermitana, padre palermitano); Faraci è attore e regista di Cinema e TV, nasce del 1989, pertanto è un trentenne rampante che nelle sue opere esalta la sua Terra, la Sicilia, con amore e passione. Ricordiamo “Ciò che non ti ho detto” restato scolpito nella nostra mente con RAI, Mediaset e Sky con la sua fiction siciliana con RAI partnership. Angelo Faraci, anche se non è figlio d’arte, ha già conquistato un “posto al sole” e conquisterà presto, confidiamo in lui, il David di Donatello ed altri prestigiosi Premi, per la valorizzazione della sua Trinacria nel mondo. Intanto, Faraci è rientrato a far parte dei 50 finalisti al festival Internazionale del Sociale RAI CINEMA Channel del Film Corto Tulipani di Seta Nera, con il cortometraggio di sua produzione Dont’t be silent, sulle attuali tematiche del Bullismo, Femminicidio e Omofobia. E la sua agenzia? Faraci non ha scelto Milano o Roma, ma i talenti della sua Sicilia: la sua Agenzia Cinematografica ha sede a Villaciambra, Monreale, Palermo. Certo, il regista, per il suo successo, ringrazia anche il suo team, il suo gruppo che lo sostiene e lo segue, ringrazia il Club di Lando Buzzanca ma, sicuramente, le sue capacità tecniche di regista, in un perfetto bilanciamento tecnica e messaggio, hanno fatto di lui già un nome importante, nel difficile panorama della regia nazionale. Esprimiamo il nostro compiacimento, unitamente alla redazione, per questo meritatissimo Premio consegnato al Castello di Acicastello.

"Il Pane di tutti" che offre derrate alimentari ai meno fortunati raddoppia.

Il progetto caritativo organizzato da Terra di Gesù Onlus all'interno del Centro Buon Pastore di Via Calvi,in collaborazione con Banco Alimentare, distribuirà beni oltre che il martedì mattina dalle 10 alle 11.30 anche il venerdì dalle 10 alle 11.

Per usufruire de"Il Pane di tutti" gestito da Mariella Costantino è necessaria la presentazione di documentazione ISEE;la seconda giornata di distribuzione permetterà una più ampia azione sulle nuove povertà in costante aumento.

Un altro passo per il Centro Buon Pastore,giunto al terzo anno di vita,grazie alla collaborazione dell'Associazione di Francesco Certo e l'Università degli Studi di Messina.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Bruxelles. Un premio prestigioso, il Gran Premio Eccellenze italiane per l’imprenditoria, su segnalazione del manager signor Impiccichè, è stato conferito( in Rue de la Regence 13, al centro del Sablon), all’imprenditore italiano Salvatore Di Matteo, nella capitale belga, per conto dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, nel corso di una serata evento conviviale di notevole classe. Erano presenti illustri personaggi del mondo dell’Università telematica, della politica, come l’On.le Romagnoli, il calciatore Sergio Brio della mitica Iuve di qualche anno fa Facevano da corona al Premio le splendide opere d’arte dei seguenti pittori: Meli, Pietrafitta, Grillo, Meoni, Angelini, Marullo, ed Elvira Popolo stilista con il suo splendido abito Colapesce dedicato al mito dello stretto di Messina. Di Matteo ha presentato i vini con il suo sommelier, vini rossi e bianchi della Cantina Baglio, siciliana, uve maturate al sole della Trinacria. Il logo di Di Matteo reca come simbolo la sua Trinacria, la sua Sicilia che non ha mai dimenticato. Oggi, Di Matteo, si occupa di import -export di vini e prodotti enogastronomici ma non solo: con il suo socio di Abu Dabi esporta all’estero e relazione con i paesi di sviluppo, investitori importanti. Di Matteo si occupa di demolizione edifici, di smaltimento di amianto e di renovations, di restauri di antichi castelli che presto diventeranno, nella zona di Liegi, delle location che Di Matteo adibirà ad eventi internazionali da attenzionare ai potenti investitori con cui relaziona. Toto’ partì da Palermo a diciotto anni, richiamato a Bruxelles, dalla sorella; da allora, le sue capacità imprenditoriali si sono sviluppate al punto tale che il ragazzino Toto’ è diventato un professionista nel settore delle imprese e dell’import export; baciato dalla fortuna, si sente Salvatore Di Matteo, ma baciato per le sue energie per il suo ottimismo sagace, convinto dei suoi sogni e dei suoi desideri, sogni a cielo aperto, durante la notte, ma sempre concreti, calcolando perfettamente i rischi, le eventuali perdite. Toto’ non ha mai dimenticato la sua terra, la sua città, Palermo ed anche se è sposato con una belga e con bei figli professionisti ingegneri… mantiene un legame strettissimo con la sua lingua, col dialetto siciliano, con la sua Palermo che è sempre nel suo cuore. A Verviers, a circa cento chilometri da Bruxelles, l’imprenditore brillante, generoso, calmo ed ospitale, Di Matteo ci mostra, con amore e spiccato senso di ospitalità, la sua impresa, i suoi castelli che nei suoi sogni concreti, unitamente al suo socio arabo di notevole professionalità, saranno sicuramente un punto di riferimento del territorio di Liegi, un punto di riferimento tra Occidente ed Oriente tra il Belgio e la Russia. Un Grand Prix Excellence 2020 Bruxelles conferito dall’Accademia Euromediterranea delle Arti meritato, l’ambito riconoscimento a chi crede che, mettendo le ali e la volontà ai sogni, si può spiccare il volo, mietendo brillanti e sicuri successi.

 

- Maria Teresa Prestigiacomo -

Bruxelles Grand Prix Excellence Bruxelles 2020 dell’Accademia Euromediterranea delle Arti, per l’imprenditoria, su selezione dell’imprenditore Impiccichè  e di Pippo Castorina, è andato all’imprenditore Giurba di Venetico,  conserve e prodotti sott’olio di qualità. La targa è stata esposta in occasione della mostra di pittura italiana au Sablon, in una elegante Galleria d’Arte, con annesso ristorante siciliano.

Impossibilitato al ritiro del Premio a Bruxelles, lo stesso sarà consegnato all’imprenditore, in presenza di illustri personalità, a Catania, in occasione di un altro vernissage d’arte, a Catania, giorno 11 ottobre in Via Vittorio Emanuele 28 presso Arte Civita 28, al centro di Catania, a due passi dal Teatro Bellini e dalla Cattedrale; un evento che  vede premiato un imprenditore di Rometta che si è speso nel lavoro con fatica e mille sacrifici per offrire prodotti d’eccellenza di memoria storica del cuore antico del Mediterraneo, le conserve, i prodotti sott’olio “della nonna”, confezionati per imprigionare quel sapore antico delle vecchie generazioni che mettevano  cuore ed amore  nei loro prodotti.

Accludiamo una sintesi dell’history di Giurba imprenditore. La  consegna della targa a Giurba sarà coronata dalla presenza di opere d’arte dei seguenti pittori: Laxgang, Venuti, Meli, Spina, Vicari, Rapisarda, Privitera, Meoni, Angelini, Tornello , Di Quattro, Giotto, Gionbarresi, Torrisi, Arena orafa  e la gallerista Vasta.     

 - di Marcello Crinò -

Spettacolare messa in scena venerdì 25 settembre 2020 al Teatro Mandanici con “Juliet ≡ Romeo”, che ha visto la ripartenza del Teatro ma con un numero limitato di spettatori, duecentodieci su mille posti a causa delle norme di questo maledetto covid che ha messo in ginocchio attività economiche e culturali. Ciò nonostante il Mandanici è ripartito iniziando proprio dal Laboratorio multidisciplinare voluto dall’Amministrazione uscente di Roberto Materia, portato avanti dal regista Sasà Neri con la sua associazione “La Luna Obliqua”. In apertura di serata i saluti proprio di Sasà Neri, e di Giuseppe Torre e  Rosaria Calderone, rispettivamente responsabile e componente dell’Ufficio Teatro, che come è noto, è gestito direttamente dal Comune di Barcellona. 

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Il laboratorio di “Juliet ≡ Romeo” è andato avanti quasi interamente online a causa della pandemia. Lo spettacolo ha quindi rappresentato una sfida particolarmente difficile. Chi è rimasto nel laboratorio, nonostante i problemi del Covid, è stato animato non solo dalla passione per il teatro ma anche dalla passione per la conoscenza per ciò che attraverso il teatro si può scoprire attraverso i lavori messi in scena.

Spettacolare messa in scena, dicevamo all’inizio, perché è stato uno spettacolo che sembra raccogliere in sé tutte le esperienze teatrali portate avanti fino ad oggi nel mondo. Abbiamo percepito riferimenti al modus operandi del Living Theatre, degli happening di Allan Kaprow, e se vogliano anche del teatro dinamico futurista, alle opere rock del secolo scorso, al musical (ma senza le melensaggini tipiche di quel genere). Lo spettacolo inizia con gli “strani” attori distribuiti tra il pubblico e un video proiettato nel fondale del teatro. Attori “strani” per via dell’abbigliamento tra antico e moderno, senza tempo, e per via del trucco e delle acconciature. Alcuni portano anche dei lumi che creano begli effetti nel buio della sala. Gli attori stanno spesso fermi, immobili, e quando si muovono lo fanno spesso strisciando sul pavimento, come i personaggi della Corte dei Miracoli. Sul palco sono in continuo movimento. Lo spettacolo sembra un moto perpetuo, sottolineato da musiche di tutti i generi e di tutte le epoche, dal Medioevo al Pop-Rock  suonate e cantate  in gran parte dal vivo. Riprende, adattandola liberamente, la nota vicenda dell’amore avversato tra Giulietta e Romeo, appartenenti a fazioni rivali, i Capuleti e i Montecchi, immortalata dal testo di William Shakespeare.

In scena Chiara Frisone (Juliet), Alberto Zaccaro (Romeo), Michela Bonvegna, Alice Manna, Marta Sottile, Marea Mammano, Marco Blandina, Roberta Macrì, Stefania Maresca, Nino Genovese, Giorgio Galipò, Ferdinando Crisafulli, Marina Cacciola, Alice Camardella, Ninetta Napoli, Giuliana Quinci, Viviana Romano, Alice Ingegneri, Simona Anastasio, Davide Colnaghi, Dino Costa, Andrea Rappazzo, Giusy Recupero, Riccardo Ingegneri, Simone Siclari, Giacomo Cimino, Gaia Barilà, Emilia Cacciola, Aurora De Domenico, Maria Ferlazzo, Nadia Grano, Martina La Rosa, Annalisa Manfredi, Elisa Messina, Carol Minutoli, Eleonora Mondello, Ramona Muffari, Cristina Pulejo. Al fianco del regista Sasà Neri, Giulio Decembrini (direzione musicale), Alice Ingegneri (azioni coreografiche), Davide Colnaghi (dizione), Riccardo Ingegneri (combattimento scenico), Davide Caputo e Ninetta Napoli (assistenti alla regia), Simone Lo Presti (ingegnere del suono) e il service audio-luci di Danilo Auditore.

Il pubblico ha ben gradito sottolinenando spesso le azioni sceniche con lunghi applausi.

26 settembre 2020

A Filicudi, nell’arcipelago delle Eolie, serviva un progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’unica strada che collega il centro abitato e il porto con la frazione di Pecorini. La Struttura contro il dissesto idrogeologico, che ha al suo vertice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha colmato questa lacuna nel più breve tempo possibile.

Gli Uffici diretti da Maurizio Croce hanno infatti aggiudicato al raggruppamento temporaneo di professionisti coordinato dalla Iencon Scarl di Roma - in virtù di un ribasso pari al 52,2 per cento e per un importo di poco superiore ai cinquantamila euro - le indagini tecniche e i servizi di ingegneria utili alla progettazione.

Si chiude così nel migliore dei modi una vicenda che non pochi disagi e pericoli ha creato ai residenti e ai turisti, in una delle mete più ambite della nostra Isola: il tratto stradale, a causa della caduta di massi sulla carreggiata, in diverse occasioni è stato chiuso al transito, causando lunghi periodi di isolamento per la borgata di Pecorini, con danni per gli esercizi commerciali e per le strutture ricettive esistenti.  

L’intervento in questione, che ha già una copertura finanziaria di oltre due milioni di euro, prevede il consolidamento dei versanti e il rifacimento del manto stradale con la scarifica di alcune sue parti. Verrà altresì ripristinata la segnaletica orizzontale e verticale, oltre alla collocazione di reti paramassi e di una gabbionata.

als/fdp

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

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