- di Marcello Crinò -
Spettacolare messa in scena venerdì 25 settembre 2020 al Teatro Mandanici con “Juliet ≡ Romeo”, che ha visto la ripartenza del Teatro ma con un numero limitato di spettatori, duecentodieci su mille posti a causa delle norme di questo maledetto covid che ha messo in ginocchio attività economiche e culturali. Ciò nonostante il Mandanici è ripartito iniziando proprio dal Laboratorio multidisciplinare voluto dall’Amministrazione uscente di Roberto Materia, portato avanti dal regista Sasà Neri con la sua associazione “La Luna Obliqua”. In apertura di serata i saluti proprio di Sasà Neri, e di Giuseppe Torre e Rosaria Calderone, rispettivamente responsabile e componente dell’Ufficio Teatro, che come è noto, è gestito direttamente dal Comune di Barcellona.
Il laboratorio di “Juliet ≡ Romeo” è andato avanti quasi interamente online a causa della pandemia. Lo spettacolo ha quindi rappresentato una sfida particolarmente difficile. Chi è rimasto nel laboratorio, nonostante i problemi del Covid, è stato animato non solo dalla passione per il teatro ma anche dalla passione per la conoscenza per ciò che attraverso il teatro si può scoprire attraverso i lavori messi in scena.
Spettacolare messa in scena, dicevamo all’inizio, perché è stato uno spettacolo che sembra raccogliere in sé tutte le esperienze teatrali portate avanti fino ad oggi nel mondo. Abbiamo percepito riferimenti al modus operandi del Living Theatre, degli happening di Allan Kaprow, e se vogliano anche del teatro dinamico futurista, alle opere rock del secolo scorso, al musical (ma senza le melensaggini tipiche di quel genere). Lo spettacolo inizia con gli “strani” attori distribuiti tra il pubblico e un video proiettato nel fondale del teatro. Attori “strani” per via dell’abbigliamento tra antico e moderno, senza tempo, e per via del trucco e delle acconciature. Alcuni portano anche dei lumi che creano begli effetti nel buio della sala. Gli attori stanno spesso fermi, immobili, e quando si muovono lo fanno spesso strisciando sul pavimento, come i personaggi della Corte dei Miracoli. Sul palco sono in continuo movimento. Lo spettacolo sembra un moto perpetuo, sottolineato da musiche di tutti i generi e di tutte le epoche, dal Medioevo al Pop-Rock suonate e cantate in gran parte dal vivo. Riprende, adattandola liberamente, la nota vicenda dell’amore avversato tra Giulietta e Romeo, appartenenti a fazioni rivali, i Capuleti e i Montecchi, immortalata dal testo di William Shakespeare.
In scena Chiara Frisone (Juliet), Alberto Zaccaro (Romeo), Michela Bonvegna, Alice Manna, Marta Sottile, Marea Mammano, Marco Blandina, Roberta Macrì, Stefania Maresca, Nino Genovese, Giorgio Galipò, Ferdinando Crisafulli, Marina Cacciola, Alice Camardella, Ninetta Napoli, Giuliana Quinci, Viviana Romano, Alice Ingegneri, Simona Anastasio, Davide Colnaghi, Dino Costa, Andrea Rappazzo, Giusy Recupero, Riccardo Ingegneri, Simone Siclari, Giacomo Cimino, Gaia Barilà, Emilia Cacciola, Aurora De Domenico, Maria Ferlazzo, Nadia Grano, Martina La Rosa, Annalisa Manfredi, Elisa Messina, Carol Minutoli, Eleonora Mondello, Ramona Muffari, Cristina Pulejo. Al fianco del regista Sasà Neri, Giulio Decembrini (direzione musicale), Alice Ingegneri (azioni coreografiche), Davide Colnaghi (dizione), Riccardo Ingegneri (combattimento scenico), Davide Caputo e Ninetta Napoli (assistenti alla regia), Simone Lo Presti (ingegnere del suono) e il service audio-luci di Danilo Auditore.
Il pubblico ha ben gradito sottolinenando spesso le azioni sceniche con lunghi applausi.
26 settembre 2020