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- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma. Non ci sara' posto per noi giornalisti  di www.messinaweb.eu. Non siamo tra i giornalisti cui è  stato  accolto accredito ma ugualmente parliamo di ARNAUD DESPLECHIN che sarà presente il 1 luglio per incontrare il pubblico e la stampa selezionata (noi esclusi).

Per il suo decimo anniversario, RENDEZ-VOUS, il FESTIVAL DEL NUOVO CINEMA FRANCESE, torna a Roma, all’Arena Nuovo Sacher, dall’1 al 6 luglio 2020, con un’edizione speciale en plein air.

Iniziativa dell’Ambasciata di Francia in Italia, la manifestazione è realizzata dall’Institut français Italia, con la collaborazione di UniFrance. Il responsabile del progetto è Benoît Blanchard e la direzione artistica è affidata a Vanessa Tonnini.

BNL Gruppo BNP Paribas, per il decimo anno consecutivo, è Main Sponsor della rassegna. Il festival beneficia anche del sostegno della Fondazione Nuovi Mecenati – fondazione franco-italiana per la creazione contemporanea – di Brioni, dell’Hotel St Regis Rome, di France 24 e Air France, vettore ufficiale.

Il festival Rendez-Vous, in seguito alla sospensione della manifestazione, avvenuta i primi di marzo, torna in una veste speciale « en plein air », nella splendida cornice dell’Arena Nuovo Sacher.

In attesa che la normalità riprenda il suo corso, ci è sembrato importante proporre al pubblico la nostra idea del « dopo » che è basata su un concetto semplice, quello da cui il progetto del festival è partito: offrire agli spettatori la scoperta di nuove storie ed emozioni, ovvero il viaggio più semplice e incredibile che ci sia concesso, quello del cinema.

La nostra esplorazione, guidata da grandi maestri e da esordienti d’Oltralpe, ci offre percorsi in mondi inediti e storie straordinarie, e con la magia che il cinema sa produrre, nella selezione presentata, attraverso voci e generi molti diversi, si sofferma a riflettere su una frase che abbiamo spesso sentito ripetere in questi mesi: se c’è qualcosa che la storia pubblica e quella privata ci suggerisce è che le crisi sono occasione per un vero cambiamento. 

Di crisi e rinascita parlano i 6 titoli presentati in anteprima nazionale nell’Arena Nuovo Sacher.

I GRANDI AUTORI DEL CINEMA FRANCESE | FILM D’APERTURA

ROUBAIX, UNE LUMIÈRE | ROUBAIX, UNA LUCE di ARNAUD DESPLECHIN

Ad aprire questa edizione speciale, il 1° luglio alle 21.30, nella cornice dell’Arena Nuovo Sacher, è l’anteprima nazionale di ROUBAIX, UNE LUMIÈRE | ROUBAIX, UNA LUCE, l’ultimo lungometraggio di un cineasta amatissimo in Italia: ARNAUD DESPLECHIN, cui il festival, appena due anni fa, ha dedicato un focus speciale. Il regista sarà presente per incontrare il pubblico e la stampa.

Il film, in Concorso a Cannes 2019, è distribuito da No.Mad Entertainment e sarà nelle sale in autunno.

In un’edizione che vede grandi autori e registi emergenti cimentarsi e ridar nuova linfa al cinema di genere, anche Arnaud Desplechin si insinua in questo solco, con un’opera noir attuale e potente che sorprende per il radicale cambio di registro e per la profondità dei risultati.

Considerato la quintessenza del cinema d’autore francese, il regista si cimenta, per la prima volta, con il reale e con un genere che non gli è familiare come il polar. A fare da sfondo e ispirazione alla storia, la sua città natale, ritratta nel malore di una profonda decadenza economica

Partendo da un fatto di cronaca, ben raccontato da uno sconvolgente documentario di Mosco Boucault per France 3, Desplechin realizza un thriller sociale teso, febbrile e spirituale, animato dall’intensità teatrale dei suoi protagonisti: Léa Seydoux, Sara Forestier, Roschdy Zem, che per la sua interpretazione ha ottenuto i premi Lumière e César.

Convinto che la finzione guadagni a essere uno specchio di indagine di quell’enigma che è il reale, il cineasta crea un noir che trascende elegantemente le strutture di genere per scandagliare gli abissi dell’essere umano e la miseria del mondo di oggi. « Per la prima e unica volta nella mia vita – spiega il regista – ho solidarizzato con due criminali: ho voluto riconsiderare le parole crude delle vittime e delle colpevoli come la più pura delle poesie ».

IL CINEMA È DONNA                                                                                      

Secondo i dati del CNC, il numero di film diretto da donne, in Francia, negli ultimi dieci anni è aumentato del 62%. A confermare questo trend in crescita, un altro dato importante: il 40% delle opere prime prodotte nel 2019 sono dirette da cineaste.

Per dar conto di questo cinema « al femminile plurale » composto da un caleidoscopio di voci eclettiche, lo speciale RDV ne offre una selezione variegata

Tra gli esordi dirompenti della stagione, già rivelazione di Cannes 2019, il festival presenta, in anteprima italiana, PAPICHA | NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, distribuito da Teodora Film e nelle sale in autunno.

Scoperto nella sezione Un Certain Regard, insignito di un doppio César per la regista e l’interprete principale, la giovanissima Lyna Khoudri (che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson, The French Dispatch), acclamato in Francia con oltre 2 milioni di euro di incasso, il film è tuttora bandito in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino.

Inno all'emancipazione femminile, dramma dei contrasti, solare, teso, vitale e commovente insieme, Papicha racconta la vita della giovane e brillante Nedjma (soprannominata “Papicha”), una studentessa universitaria algerina che sogna di diventare stilista. La sua vita è sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che fa precipitare il Paese nel caos. Determinata a non arrendersi al nuovo regime, Nedjma decide di organizzare con le compagne una sfilata dei suoi abiti, che diventerà il simbolo di un’indomita e drammatica battaglia per la libertà.

Dalla regista del film-rivelazione La Bataille de Solférino e della sorprendente commedia Victoria, arriva a Roma, in anteprima, SIBYL, prossimamente in sala con Valmyn Distribution.

Justine Triet firma, ancora una volta, una tragicommedia raffinata e provocante dedicata alle donne, un gioco di specchi sull’identità e sulle radici che la conferma come una delle figure più interessanti del nuovo cinema francese. Ad interpretare questa storia intrigante la strepitosa coppia: Virginie Efira e Adèle Exarchopoulos. La prima è Sibyl, una psicologa che ha abbandonato la scrittura per abbracciare la professione medica. La seconda è Margot, una giovane attrice disperata che contatta la psicoterapeuta invocando il suo aiuto. Ma si dà il caso che a Sibyl sia da poco tornata la voglia di scrivere: tra le due nasce così una sorta di transfert alla rovescia.

Se la critica, in quest’opera catartica dedicata alle donne, ha visto echi di Cassavetes e Tennesse Williams, Triet ha rivendicato la sua « ossessione » per Un’altra donna di Woody Allen.

Ancora nel solco degli autori più affermati del nuovo cinema francese, si posiziona Alice Winocour che, regista e sceneggiatrice già nota per Augustine e Maryland (presentati al festival Rendez-vous), si cimenta con PROXIMA in un genere tradizionale come la space story, ma in un modo originale e innovativo per offrirne la sua versione unica e raffinata, lontana dallo spettacolare.

Sarah (Eva Green) è un’astronauta francese che sta per lasciare la terra per una missione spaziale di un anno, Proxima. Mentre segue il rigoroso allenamento che le è imposto all’agenzia europea di Colonia, unica donna in un ambiente prettamente maschile (tra i colleghi spicca Matt Dillon), Sarah si prepara alla dolorosa separazione da Stella, la figlia di 8 anni.

La regista, capace da sempre di indagare con finezza e profondità le inquietudini dell’animo umano, dedica il film « alla storia di queste donne di cui non conosciamo la vita intima ». Attraverso il quotidiano dell’astronauta, raccontato con una attenzione quasi documentaristica e con una semplicità disarmante, Winocour tratteggia il magnifico ritratto di una donna, divisa tra l’attaccamento materno, i sensi di colpa e l’impegno professionale e firma un film femminista, nel senso più puro e libero del termine.

Ottimo esordio quello di Laure de Clermont-Tonnerre che con NEVADA – distribuito da Universal Pictures – orchestra un emozionante incontro tra i due generi americani per eccellenza: il western e il film carcerario.

Roman (Matthias Schoenaerts), detenuto in un carcere del Nevada, non ha più contatti con l’esterno né con sua figlia. Per tentare di farlo uscire dal suo isolamento, la struttura decide di inserirlo in un programma di riabilitazione in cui si addestrano mustang selvatici. Grazie all’aiuto dell’anziano allenatore (Bruce Dern) e al fianco di un cavallo imprevedibile come lui, Roman riesce, a poco a poco, a gestire la sua rabbia e a confrontarsi con il suo passato.

La cineasta, al suo primo lungometraggio, confeziona una storia romantica e commuovente, innovando, con grazia e realismo, il prison movie, esplorando il desiderio di libertà, il perdono e le seconde possibilità della vita, temi cari al co-produttore Robert Redford

Chiude il festival, il 6 luglio: NOTRE DAME di Valérie Donzelli, commedia buffa e romantica su una donna che decide di ri-divenire architetto della propria vita.

Veterana della manifestazione – il suo film rivelazione La guerra è dichiarata ha aperto la II edizione del festival – la regista, in questo ultimo lungometraggio, presentato a Locarno, sorprende ancora una volta nel suo percorso di riscrittura della commedia romantica, con trovate folli e divertenti in un chiaro omaggio al cinema di Jacques Demy. « Amo la commedia – spiega Donzelli – e amo il  burlesque: questo film è il mio modo di raccontare il mondo di oggi, con un mélange di pudore e poesia ».

Maud (la stessa Donzelli) è architetto e madre single di due bambini. Con l’ex ancora parte integrante del suo quotidiano, non riesce a trovare il giusto equilibrio tra carriera e vita sentimentale. Quando un malinteso le fa vincere il concorso per ristrutturare il sagrato di Notre-Dame, cominciano i guai.

Dichiarazione d’amore a Parigi, commedia gioiosa e clownesca, piena di fantasia e dolcezza, Notre Dame è impreziosito dalle performance di una banda di formidabili attori che affiancano la protagonista: Pierre Deladonchamps, Thomas Scimeca, Bouli Lanners e Virginie Ledoyen.

OSPITE SPECIALE - Arnaud Desplechin | bio

Nato a Roubaix nel 1960, Arnaud Desplechin reinventa il cinema francese negli anni Novanta con film quali La Vie des morts (1991), La Sentinelle (1992) e Comment je me suis disputé... (ma vie sexuelle) (1996). Desplechin entra negli anni Zero con altri lavori minimalisti, poetici e sprezzanti come Esther Kahn (2000, dal romanzo di Arthur Symons), Léo en jouant “Dans la compagnie des hommes” (2003, dalla pièce di Edward Bond), I re e la regina (2004) e il grande successo di critica e pubblico Racconto di Natale (2008). Nel 2013 dirige il suo primo film statunitense, Jimmy P., interpretato da Benicio Del Toro e dal suo attore feticcio Mathieu Amalric. Torna in Francia per realizzare I miei giorni più belli (2015) e I fantasmi di Ismaël, film d'apertura di Cannes 2017.

Tappe italiane dello speciale Rendez-Vous 2020

Il festival Rendez-vous parte in viaggio. Una selezione di titoli saranno mostrati nelle tradizionali tappe del festival : Torino (Cinema Massimo e Arena), Cineteca di Bologna, Rouge et Noir di Palermo.

PREMIO France 24 | Rendez-vous, X edizione

Il tradizionale premio France 24, va quest’anno a PAPICHA | NON CONOSCI PAPICHA di Mounia Meddour, distribuito da Teodora Film, nelle sale in autunno.

La motivazione : « un film coraggioso e indispensabile, un inno all’emancipazione delle donne che travolge per energia ed emozione».

Biglietteria on line dal 27 giugno : sacherfilm.eu

Le proiezioni sono in versione originale con sottotitoli in italiano.

In caso di pioggia le proiezioni si svolgeranno al chiuso.

La manifestazione si svolge nel rispetto delle norme vigenti.

institutfrancais.it

it.ambafrance.org

sacherfilm.eu

www.unifrance.org

 

Domenica 21 giugno 2020 al Museo Epicentro di Gala si è svolta la cerimonia di premiazione di un nuovo premio inventato da Nino Abbate, l’artista artefice del museo delle mattonelle. Si tratta del secondo evento culturale (non il primo come è stato detto, perché preceduto dallo spettacolo del Teatro Petrolini) organizzato dopo la cessazione della chiusura delle attività a seguito del Coronavirus. Nel giardino del Museo, con i posti opportunamente distanziati, e il pubblico provvisto di mascherine, sono stati consegnati i premi a sei personalità della cultura siciliana che tramite l’uso della parola o altro mezzo di comunicazione divulgano la terra di Sicilia e la sua identità storica. Il premio è nato da un’idea di Nino Abbate, che ha realizzato anche la mattonella in terracotta rappresentante la “Trinacria Circolare” in un vortice di parole, consegnata ai premiati.

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Prima della conferimento del premio, una breve introduzione della presentatrice della serata, la giornalista Cristina Saja, della testata on-line 24 live, poi i saluti di Abbate che ha contestualmente spiegato “Il significato delle parole” legando il tutto alla sua esperienza giovanile allorquando un sacerdote regalò alla sua famiglia un quadro della Madonna, con una poesia attaccata dietro scoperta recentemente, la cui immagine ha rielaborato in forma di “installazione”. La moglie di Abbate, Salva Mostaccio, ha letto una sua poesia, “Epicentro – Monastero d’arte” dove l’Epicentro diviene un Monastero spirituale in cui si respira l’arte in tutta la sua armonia e sensibilità. Il professore Nino Genovese, critico letterario, si è invece soffermato su “L’uso della parola e l’etica del fare” incentrato sulla complessa realtà di oggi, sul binomio mazziniano di pensiero e azione.

Infine il momento vero e proprio della premiazione, con la lettura delle note biografiche dei premiati e i loro interventi: Valentina Certo, storica dell’arte, particolarmente legata all’Epicentro perché proprio da questo luogo iniziò la sua avventura con il libro su Caravaggio a Messina, approdato anche in televisione, nel programma di Paolo Mieli; Antonio Cilona, fotografo pubblicitario, già fotografo di cronaca per un quotidiano regionale, che ha seguito l’attività dell’Epicentro sin dalla sua fondazione; Salvatore Cilona, attore teatrale e cinematografico dalle mille esperienze anche televisive, autore di innovativi spettacoli teatrali visti negli anni scorsi all’Arena Michele Stilo; Andrea Cristelli, architetto, fondatore della galleria Progetto Città, già esperto del Sindaco, con rapporti in passato molto “vivaci” con Nino Abbate (e chi non ha avuto rapporti “vivaci” con Abbate!); Gina e Nino Pracanica, milazzesi, entrambi artigiani, lui anche attore teatrale, lei restauratrice; e infine Katia Trifirò, docente universitaria a Messina e corrispondente da Santa Lucia del Mela della Gazzetta del Sud, esperta di teatro.

Marcello Crinò

22 giugno 2020

- di Maria Vadala' -

La Fête de la Musique è una manifestazione popolare nata in Francia nel 1982, promossa per il Ministero della Cultura da Jack Lande, si svolge ogni anno il 21 Giugno per celebrare il solstizio d’estate. Grazie all’eccezionale successo ottenuto molte nazioni hanno voluto aderire dando vita ad una Associazione europea. L’emergenza COVID-19 ha imposto un silenzio pesante che ha impedito il normale svolgimento di tutte le attività ed anche la musica ha dovuto annullare i concerti previsti per la stagione. Per non “arrendersi” e confermare il nostro Sì all’amore per la Musica, l’Associazione Culturale “Luca Marenzio” ha voluto virtualmente riunire le varie realtà corali siciliane per dar vita ad un grande Concerto in modalità telematica. E’ stata un’impresa ardua, ma realizzabile e così siamo tutti invitati a partecipare Domenica 21 Giugno dalle ore 18.00 alle 19.00 Cest Evento online https://www.facebook.com/events/s/sicilia-in-virtual-choir/578206446467089/?ti=wa

Ogni cantore ha eseguito “da remoto”, cioè restando nella propria abitazione, il brano scelto dalla Corale di appartenenza considerando sempre di cantare insieme, senza lasciarsi condizionare dal lock down. Ascolteremo ben 8 formazioni corali che si sono impegnate per dimostrare che la Musica è quella meravigliosa Arte che ci permette di volare liberamente oltre l’infinito. Secondo il Programma si esibiranno:

  • Coro Polifonico Pontis Mariae - Partinico (TP)
  • Schola Cantorum Don Salvatore Romeo - Trecastagni (CT)
  • Coro Mater Dei - Alcamo (TP)
  • Corale G. P. da Palestrina - Aci Sant'Antonio (CT)
  • Coro Magnificat - Agrigento (AG)

Anonimo "Bella Ciao" - dir. M° A. Patti

  • Coro Giovanile Note Colorate - Messina (ME)
  1. M° G. Mundo
  • Coro Polifonico Luca Marenzio - Messina (ME)
  • Banchieri da "La Pazzia Senile": L'autore per Introduttione

Intermedio di Solfanari - dir. M° C.D. Lisanti

- di Maria Teresa Prestigiacomo -


Tusa, Messina. Siamo stati tanti anni a Tusa, per respirare il silenzio, per respirare  arte e natura, per seguire le orme del guru dell'arte Antonio Presti che ci illuminava d'immenso. Quest'anno non può farlo, per le direttive vigenti ma in tutti i modi lancia il suo progetto. Antonio Presti non si arrende mai, davanti a nessun ostacolo; ogni diffcoltà è un'opportunità è il suo motto come Galileo Galilei e Einstein.L’ANIMAVIRUS, ANTITODO PER RIGENERARE STUPORE E MERAVIGLIA

La piramide 38mo parallelo Mauro Staccioli min

L’evento culturale di Antonio Presti alla Piramide 38° Parallelo quest’anno si nutrirà di un altro respiro Comune di Motta d’Affermo, Pettineo, Tusa, Castel di Lucio, Mistretta, S. Stefano di Camastra, Reitano

Antonio Presti:«In questo presente abbiamo bisogno di riprenderci la gioia di vivere, espropriata dalla dittatura della paura e da quell’imperialismo consumistico che concorre a generare depressione spirituale. Il viaggio simbolico all’interno della Piramide, il cammino dall’oscurità alla luce, consegna Bellezza e Conoscenza, restituendo così valore al futuro»

Il Rito della Luce, percorso di Bellezza e Conoscenza della Fondazione Antonio Presti – Fiumara d’Arte, uno degli eventi più attesi in Sicilia in occasione del solstizio d’estate, quest’anno non si svolgerà a causa dell’emergenza sanitaria.

La Piramide suonerà come un monito all’Ascolto del Silenzio.  «L’armonia universale è il soffio che avvolge tutti: il Silenzio non va inteso come assenza di suono, ma come luogo e tempo impercettibile che distanzia parole, note, battiti del cuore, fasi del respiro – spiega il mecenate Antonio Presti - solo nel dono silenzioso dell’ascolto è possibile nutrirsi della Conoscenza, la vera ricchezza che aumenta nella sua condivisione. È il tempo del ringraziamento. La vita echeggia in questa contemporaneità sospesa, immobilizzata e contagiata dall’emergenza.Ciò che ci viene negato acquista oggi ancora più valore: lo spirito della comunità; i legami sociali e familiari; la libertà dell’individuo; l’educazione delle scuole; la cultura che permea gli spazi sopravvissuti alle tecnologie invadenti; la spiritualità che inonda l’universo e il genius loci di quei luoghi che abbiamo sempre vissuto con la superficialità dei tempi e mai con proiezione interiore. Ecco la nuova equazione etica per fronteggiare uno dei più grandi allarmi della società: quel batterio invisibile che distrugge l’anima in nome dell’asfittica logica che ha prosciugato la modernità».

Il percorso del Rito della Luce, ai piedi della Piramide – 38° parallelo (Contrada Belvedere – Motta d’Affermo), che da 10 anni si nutre di un fuoco primordiale ed eterno, quest’anno non sarà quel momento di condivisione collettiva che puntualmente radunava migliaia di persone, artisti, poeti, musicisti, performer e filosofi, provenienti da ogni parte del mondo. Sarà piuttosto un momento di raccoglimento e di autoriflessione nel rispetto delle regole dettate dal Covid19.

Rito della luce 2019 bis min

«L’animavirus sarà l’antidoto contro la svuotante cultura dell’attimo fuggente. Contro la radioattività che ha contaminato un presente senza futuro. Al moto centrifugo degli anni passati si sostituisce quello centripeto di quest’anno, volto alla meditazione individuale, alla riflessione profonda di ciascuno su quest’importante momento di passaggio – continua Presti, presidente della Fondazione Fiumara d’Arte e artista del Rito che da anni restituisce al pubblico la via dello stupore – Ritrovare relazioni autentiche senza mummificarsi nella superficialità dell’Avere, era ormai urgenza, impellenza, una strada per la sopravvivenza. Profitto contro salute. Il virus forse sta ristabilendo le priorità? E come un mantra sta restituendo sacralità e nuova devozione? Quella Grande Madre che chiedeva carezze all’anima non ha avuto ascolto per troppo tempo, manifestando in tutti modi la sua vulnerabilità. L’uomo dell’egoismo, l’uomo del denaro, l’umanità del consumo, dell’apparire, dell’ignoranza, non ha ascoltato tutto ciò perché era collegato al filo ell’egocentricità e dell’apparire, anestetizzando il valore dell’Essere.

Raggio di sole al solstizio min

L’universo reclama più che mai il rispetto del silenzio. Ognuno potrà usufruire della bellezza, della luce e del suo rito di passaggio, e trarne i propri benefici, ridonando un respiro vitale alla propria anima, oggi più che mai a corto di ossigeno e narcotizzata dal mondo tecnologico. Non ci saranno artisti e performer a nutrire la giornata del solstizio d’estate, ma solo la Piramide, spazio dell’umanità. In questo momento c'è necessità, in nome dell'ascolto, di rigenerare la parola con la voce dell'anima. È tempo di rallentare, è tempo di ascoltare, è tempo di ringraziare. L’animavirus è in mezzo a noi. Quando i nostri occhi si ricollegheranno al cuore, riacquisteremo la visione del mondo universale. Solo allora tutti potremo assistere alla manifestazione della Bellezza. Solo in quell’attimo di stupore e meraviglia la Piramide 38° Parallelo consegnerà la luce e la sua visione: l’apparire dell’invisibile».

La Fondazione invita tutti a evitare assembramenti e a rispettare le distanze di sicurezza

- di Maria Teresa Prestigiacomo  -

Messina. VENERDÌ 19 GIUGNO ALLE ORE 21:00 SERATA INAUGURALE con la rassegna " STORIA E SPARTITI " che proporrà

Relazione della Docente Universitaria Professoressa MARTA TIGANO dal titolo " IL MUSEO CUSTODE PERMANENTE DELLE IDENTITÀ ".

Concerto per Pianoforte del M° DAVID CARFÌ dedicato a LUDWIG VAN BEETHOVEN nel 250° anniversario della sua nascita.

Riprendendo il nostro viaggio, forzatamente interrotto per la pandemia da Covid19, scopriamo, oggi più che mai, l’importanza della conservazione e della custodia del patrimonio storico e della memoria di una determinata comunità. Ecco che allora, in concomitanza con la riapertura dei musei, non potevamo fare a meno di ricominciare il nostro percorso muovendo dalla riflessione sul ruolo strategico ed insostituibile del museo quale custode permanente delle identità e punto di riferimento per la comprensione del nostro passato, della nostra storia e, conseguentemente, del nostro presente.

 

                                                                            MUSEO DEL NOVECENTO

ORARIO VISITE 

GIUGNO

daMARTEDÌaVENERDÌ

Mattina  ore 10:00 – 13:00

Pomeriggio ore 16:30 -  19:30

SABATO   ore 10:00 – 13:00

Chiuso: Sabato pomeriggio e Domenica

È possibile prenotare telefonicamente visite per gruppi di minimo 10 adulti (senza nessun costo aggiuntivo), ad orari e/o giorni diversi da quelli di apertura indicati

Viale Boccetta alto  –  Messina

( seguire segnaletica dal Liceo Archimede

Inversione ad  “u”   al 1° semaforo per chi arriva dall’ autostrada

info: 3897623501  email:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

www.museomessinanel900.it

- di  M. C. -

Il Network delle Associazioni culturali cittadine intende salvaguardare la fontana dei due fiumi Longano e Itria di Piazza Duomo lanciando una petizione di sensibilizzazione utilizzando facebook. In un comunicato stampa il Network spiega questa decisione.

«Un bene culturale, qualunque esso sia, è di tutta la città e delle generazioni che verranno. Proprio per questo motivo il circuito culturale rappresentato dalle sedici associazioni che compongono il Network ed il gruppo di lavoro della pagina social “Piazza Grande, la città che vorrei”, lanciano una petizione di sensibilizzazione, via social, di rispetto, tutela, salvaguardia e manutenzione dei propri beni culturali, ed in particolare della fontana dei due fiumi Longano e Itria. Una fontana monumentale, ubicata in Piazza Duomo, oggetto di quotidiano vandalismo e dell’inciviltà delle persone, che vi gettano di tutto, e mai redarguite o multate. Consapevoli che uno dei “doveri” dell’associazionismo culturale è anche quello di “svegliare” la coscienza civica di una città e delle pubbliche amministrazioni verso l’attenzione e soprattutto la manutenzione dei nostri beni culturali. La fontana monumentale Longano e Itria, realizzata in marmo, è stata inaugurata il 5 aprile del 1988 e fa parte del progetto di sistemazione di Piazza Duomo, curato dagli architetti Sebastiano Raimondo e Giuseppe Bruno. La fontana fa riferimento ai due torrenti, il Longano e l’Itria, che attraversano la città, e rappresentano idealmente l’incontro e l’unione di Barcellona e Pozzo di Gotto avvenuta nel 1835. L’opera è di un “genius loci” cittadino: l’artista-medico Francesco De Francesco, nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1938. Deceduto da “eroe” di recente, a Bergamo, durante l’epidemia di coronavirus. Era uno dei tanti medici, già in pensione, che hanno voluto fornire il proprio aiuto, per il contagio del covid, alla propria comunità. Per la nostra città, oltre alla realizzazione della fontana, Francesco De Francesco ha dipinto, in tre estati successive, la tela Le anime del Purgatorio (2015) e il quadro Nigra Sum Sed Formosa (2020), entrambi per l’Oratorio delle Anime del Purgatorio a Pozzo di Gotto. Il Network culturale ha già ideato e realizzato un pannello culturale che descrive l’opera e la figura dell’artista. Farà una formale richiesta di “adozione” del bene e richiederà agli amministratori un’autorizzazione per poter collocare questo pannello accanto alla fontana.»

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Le sedici associazioni che fanno parte del Network culturale sono: Genius Loci, Pro Loco Manganaro, Fidapa, Corda Fratres, Lega Ambiente del Longano, Mutamenti Liberi, Associazione Ettore Petrolini, Fumettomania, Ars Vivendi, Confraternita Sant’Eusenzio, Associazione Cannistrà, Associazione N. P. Balotta, Associazione P. Mandanici”, Giambra Editori, Museo Cassata e Museo Jalari.

16 giugno 2020

 - di M. C. -

Riprende dal vivo, portando nel percorso di formazione e nell’allestimento dello spettacolo l’esperienza, lo studio, gli approfondimenti e la vicinanza emotiva che lo ha caratterizzato nei quattro mesi online. Il laboratorio teatrale multidisciplinare “firma” la ripartenza del Teatro Mandanici, struttura da mille posti gestita in house dal Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e che, per il lockdown, ha dovuto sospendere una Stagione già caratterizzata da successo e partecipazione,

In agenda dunque c’è un nuovo incontro, un incontro di “riapertura” live del laboratorio. L’appuntamento è per venerdì 26 giugno alle ore 18:00. Sarà l’occasione per i giovani talenti del territorio che hanno seguito il percorso di ritrovarsi – ovviamente nel pieno rispetto delle regole imposte dal Coronavirus – sulle tavole del “loro” teatro con il “loro” regista, Sasà Neri.

Sarà anche l’occasione per un saluto, un sentito “ben ritrovati”, da parte del sindaco Roberto Materia che ha messo ai primi posti della sua agenda amministrativa l’obiettivo di far diventare il “Mandanici” un luogo di socialità e di cultura, un luogo in cui la cittadinanza potesse “sentirsi a casa” e, allo stesso tempo, potesse applaudire i più grandi nomi del panorama teatrale italiano.

“Il fatto che il laboratorio non abbia conosciuto sosta, nonostante la chiusura del teatro, e che i partecipanti in massima parte abbiano scelto di proseguire l’esperienza online sono la dimostrazione – dice il sindaco Roberto Materia – che è giusto ed è doveroso investire sui nostri giovani e sul loro talento”. Al fianco del sindaco interverranno l’assessore al ramo, Angelita Pino, e il dirigente dell’Ufficio Teatro Giuseppe Torre.

Saranno presenti anche alcuni dei performer della “Luna Obliqua”, l’associazione presieduta dal regista Sasà Neri e alla quale è stato affidato per il secondo anno consecutivo il laboratorio multidisciplinare. Il regista ha in serbo l’opzione – se i tempi lo consentiranno – di proiettare un filmato tratto dalle numerose sessioni online svolte durante il lockdown. “Durante l’esperienza online sono state date prove di sorprendente creatività, si sono registrate suggestioni degne di entrare direttamente nel copione. E vorrei darne un’idea, fin da ora, almeno in sintesi, anche a chi non fa parte del laboratorio”.

Ma non è tutto. L’incontro di venerdì 26 sarà infatti l’occasione anche per dare un appuntamento ufficiale ai tanti appassionati di teatro di Barcellona e del suo territorio. È stata infatti stabilita la data del debutto di “Romeo = Giulietta”, lo spettacolo esito del laboratorio che andrà in scena, sempre nel rispetto delle norme anti-contagio, il 25 settembre alle ore 21, sancendo così la ripresa a pieno regime della “vita” del Teatro Mandanici.

16 giugno 2020

Comunicato stampa/invito – 16 giugno 2020

Presentazione del volume “Una battaglia europea. Francavilla di Sicilia 20 giugno 1719”

Un appuntamento fissato già da un anno: sabato 20 giugno, alle 18, al Giardino della vita di Francavilla di Sicilia, si presenterà il volume “Una battaglia europea. Francavilla di Sicilia 20 giugno 1719”, pubblicato nel maggio scorso, frutto della collaborazione fra studiosi italiani ed europei, della sinergia fra Comune di Francavilla e Università di Messina e del contributo di grande parte della comunità francavillese.

L’anno scorso ricorreva il Tricentenario della grande battaglia che proprio a Francavilla di Sicilia aveva visto affrontarsi nel 1719 due eserciti imperiali, quello austriaco e quello spagnolo, con la partecipazione di militari di diverse nazionalità europee, inclusi i Siciliani. Al termine del Convegno internazionale di studi storici, domenica 23 giugno dell’anno passato, ricercatori, sindaco e pro-Rettore, cultori locali e appassionati di storia della Sicilia del Nord-est si erano detti: arrivederci al 20 giugno 2020.

L’appuntamento viene mantenuto, anche se nel frattempo sono accaduti fatti eccezionali e avversi come la pandemia. La passione scientifica dei 19 autori, la tenacia dei curatori del volume, Elina Gugliuzzo e Giuseppe Restifo, l’intraprendenza della casa editrice Aracne, la dinamicità del direttore della collana “Fucina di Marte” Virgilio Ilari, la costanza nel mantenere l’impegno del sindaco di Francavilla, alla fine l’hanno vinta. Si può lavorare sul doppio fronte della ricerca storica e della ricostruzione della memoria della comunità anche nelle condizioni più difficili; questo è sicuramente un segnale positivo che parte dal Comune dell’Alcantara in direzione di tutto il Paese.

Alla manifestazione di presentazione del volume (Aracne, Roma 2020), a Francavilla di Sicilia, porterà il saluto il sindaco Vincenzo Pulizzi. Prenderanno poi la parola il prof. Virgilio Ilari, Presidente della Società italiana di storia militare; il prof. Salvatore Bottari, storico dell’Università di Messina; il dott. Angelo Pirri, storico di Francavilla; i professori di Storia moderna Elina Gugliuzzo, dell’Università Pegaso di Napoli, e Giuseppe Restifo, ricercatore indipendente.

Mancheranno all’appuntamento, purtroppo, Nello Cristaudo, Rodolfo Amodeo e Gino Savoja, che tanto si erano impegnati – ognuno per la sua parte – per le manifestazioni culturali del Tricentenario della Battaglia, e anche oltre. Sono scomparsi in quest’ultimo lasso di tempi terribili, ma la comunità francavillese e quella degli studiosi non li dimenticano, ricordando il loro contributo sabato 20 giugno in occasione della presentazione del libro.

Con invito alla pubblicazione e alla partecipazione

p. il Comitato organizzatore, Giuseppe Restifo (cell. 338.4261636)

http://www.aracneeditrice.it/index.php/pubblicazione.html?item=9788825532647

Il giorno gio 11 lug 2019 alle ore 12:20 Terra di Gesù Onlus <Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.> ha scritto:

Lunedì 15 luglio  alle ore 18 presso l'Aula Magna dell'Università  di Messina verrà presentato il libro"Scampoli"scritto dal prof.Giuseppe Oreto,cardiologo.

L'evento patrocinato da AMMI Messina sarà coordinato dal prof.Nino Sottile Zumbo.

Relatore il prof.Vincenzo Fera.

Intermezzo:Maestro Franco Cutrupia chitarra classica.

Al termine,interverrà il dott:Francesco Certo,Presidente di Terra di Gesù  per presentare i progetti della Onlus.

L'intero ricavato della manifestazione sarà devoluto a codeste attività e in particolare all'acquisto di pannolini per i bambini disagiati,aiutati dal Centro Buon Pastore.

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