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- di M.C. -

Il Network delle Associazioni Culturali, dopo aver attivato l’iniziativa solidale del “Pane Sospeso”, in questo periodo d’emergenza per il Coronavirus, propone alla propria città in modo virtuale il “Museo Urbano di Barcellona e Pozzo di Gotto”, con la creazione della pagina facebook https://www.facebook.com/museourbanobarcellona, alla quale si può aderire mettendo un like. 

Si tratta di un progetto proposto alle varie Amministrazioni Comunali del passato e del presente, che prevede l’utilizzo del Villino Liberty per racchiudere tutte le “bellezze” del territorio, al fine di raccontare la storia della nostra città ai barcellonesi di oggi e alle future generazioni. Una proposta atta a trasformare il Villino Liberty in un Museo Urbano e in un “Polo Culturale” centrale della vita della città, coniugando la storia del “liberty” del villino con quella di Barcellona e di Pozzo di Gotto.

Il museo dovrebbe ospitare stanze dinamiche e tematiche, per collocare i reperti dei tre musei (purtroppo sono decentrati), mostrare i personaggi che hanno reso grande la nostra città,  esporre dei pannelli con le scoperte archeologiche intorno alla vecchia “Longane”, foto dei beni culturali, delle Chiese, del Monastero dei Basiliani e testimonianze della presenza delle più belle tradizioni cittadine, comprese le Varette e i riti della Settimana Santa.

La stessa proposta, presentata il 20 dicembre 2018 a costo zero dal Network culturale ed accompagnata da un protocollo d’intesa, è stata rigettata dagli attuali amministratori.

Il Museo Urbano virtuale, “creato” attraverso questa pagina FB,  tende, al momento, anche a sostituire la "demo" del Museo Urbano, già programmata dal 28 aprile al 17 maggio negli spazi del Museo Didattico messo a disposizione dall’Istituto Foscolo di Piazza Convento.

Quello che il Network ha realizzato sarà un “tour virtuale”, con la partecipazione delle sedici associazioni aderenti al circuito culturale, in cui ognuna di loro gestirà il proprio spazio.

Le associazioni che fanno parte del Network culturale sono: Pro Loco Manganaro, Genius Loci, Fidapa, Corda Fratres, Mutamenti Liberi, Ettore Petrolini, Fumettomania, Ars Vivendi, Lega Ambiente del Longano, Confraternita Sant’Eusenzio, Associazione Cannistrà, Associazione Nino Pino Balotta, Giambra Editori. Aderisco pure i tre Musei cittadini: Epicentro, Cassata, Jalari.

15 aprile 2020

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Incontriamo in Skype, il lunedì di Pasqua, in periodo di confinamento da Covid-19, il noto artista siciliano della zona tirrenica Alessandro Maio; di lui si parlerà prossimamente, nella prestigiosa rivista internazionale in inglese ed italiano Red Carpet Magazine, come tra i più interessanti pittori del Terzo Millennio.

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 Buongiorno Alessandro, da quando hai cominciato a "sentire" la passione per la pittura?

R- la passione per la pittura l'ho avuta da sempre, ricordo, quando ero ragazzino,  i miei tenevano in casa dei barattoli di smalto che utilizzavano di tanto in tanto per dare una rinfrescata agli infissi. Io giocavo con quei barattoli, li aprivo, mi piaceva sentire l'odore della vernice, poi prendevo i pennelli e dipingevo su tutto ciò che trovavo. Crescendo ho coltivato la passione, ho studiato da autodidatta la tecnica e ho letto anche diversi libri di arte e di storia dell'arte. In seguito, sento l'esigenza di perfezionare la tecnica, quindi frequento  l'atelier del maestro italo inglese John Picking, dal quale apprendo oltre alla tecnica della pittura ad olio anche quella dell'incisione.

Quali sono i maestri della storia dell'arte dai quali trai ispirazione?

R- Sono tanti, ne cito soltanto alcuni, quelli verso i quali mi sento più vicino: Hieronymus Bosch, pittore olandese della fine del ‘400, precursore di quella che secoli dopo sarà la pittura surreale. Nicolas Poussian Pittore francese della prima metà del ‘600. Escher pittore surreale dei Paesi Bassi della prima metà del ‘900 George Grosz espressionista tedesco dei primi del ‘900, Georges Mathieu, pittore francese degli anni ‘50 del Novecento, esponente dell’Espressionismo astratto. Mario Schifano, esponente di spicco della cosiddetta “Scuola di Piazza del Popolo”La pop art italiana o arte popular. Poi i maestri che operano o hanno operato nella mia provincia: Gigi Martorelli scomparso purtroppo qualche anno fa ed il Maestro e caro amico, John Picking. Cito John tra gli artisti del territorio perché vive da molto tempo a Militello Rosmarino (Me)  ma è un pittore affermato a livello nazionale e conosciuto anche a livello internazionale.

Mi parli della  tue  prime mostre?

R- La prima mostra nasce per caso, nel 2011, a Taormina, un curatore di eventi del luogo, che mi conosceva e conosceva la mia pittura, stava organizzando una mostra di artisti storicizzati del secondo 900 italiano, insieme a pittori emergenti siciliani, mi invita ad esporre. In un primo momento non volevo accettare perché non mi sentivo ancora pronto ad affrontare il “giudizio” del pubblico  poi mi convinco ed accetto. Presentai tre tele dipinte con delle figure surreali. Devo dire che sia i miei dipinti che la mostra hanno avuto un buon successo, quindi mi sono sentito incoraggiato a continuare. Un anno dopo, lo stesso curatore mi  invitò, sempre a Taormina, a palazzo Corvaja, ad una collettiva (circa 15 pittori) a tema, il tema era la Sicilia. Presentai una tela di grandi dimensioni, visto che lo spazio lo permetteva, la dipinsi con delle sfumature di colori molto forti, i nostri colori mediterranei, il rosso, il giallo, il blu ed il verde ed al centro della tela feci una campitura di bianco come se fosse una finestra, un portale verso un'altra dimensione, su questo bianco bianco diedi delle velature molto leggere di rosso e di verde per raffigurare la bandiera italiana e vi dipinsi sopra tre pale di ficodindia, ne feci tre per dare l'idea che ruotassero, cone se fluttuassero all'interno di questo spazio. Queste tre “pale” possedevano una doppia caratteristica: quella di avere una forma triangolare come la Sicilia e di avere inglobato al loro interno il frutto, il ficodindia. Questo frutto tipico della nostra terra, molto dolce succulento, ma che all'interno è ricco di semi e all'esterno è coperto di spine, una metafora, un emblema della nostra terra. Con questo dipinto vengo premiato con una menzione di merito. Quindi mi sento ancora incoraggiato a continuare ad esporre.

 So che da qui inizia il tuo percorso, ce lo vuoi raccontare?

R-  dal 2012 al 2019 partecipo a diverse mostre personali e collettive. Espongo  con la galleria Spazio Arte, ad Adrano, a Catania alle Ciminiere, a Siracusa, a Palazzo Ceramico di Caltagirone, a Milazzo. Allestisco una mostra personale a Palermo presso la galleria L'altro Arte contemporanea di Nicola Bravo e una personale a Messina presso il museo Armando Penna. Il mio amico prof. Mimmo Legato mi invita ad una collettiva(circa 20 artisti)  in Calabria presso il museo del presente di Rende (CS). Partecipo su invito ad una collettiva a Roma presso il Mitreo di Iside a Corviale. Con la galleria Spazio Arte di Adrano, partecipo ad  Expo arte Padova ed Expo arte Genova. Il mio amico pittore Sebastiano Parasiliti, cura una mia personale a Domodossola. Partecipo su invito a Torino ad una collettiva presso l'associazione Ossimoro e a Milano alla mostra collettiva sul "Neocostruttivismo" presso la storica libreria Bocca in galleria Vittorio Emanuele. Nel 2014, su selezione, partecipo alla prima mostra di rilievo, presso l'università La Sapienza di Roma, mostra curata dal Prof. Daniele Radini Tedeschi e inaugurata dal prof. Achille Bonito Oliva. L' intento di questa mostra era quello di fare il punto sull'arte in Italia a partire degli anni 2000 ed era accompagnata dalla pubblicazione di un volume di storia dell'arte: "la Tiltestetica" edito da Mondadori, con testi di Achille Bonito Oliva, Daniele Radini Tedeschi, Pierre Restany, Luca Beatrice, Maurizio Calvesi ecc.

Da quello che mi racconti, la mostra alla Sapienza è un evento che ti ha offerto ulteriori input per esposizioni  di maggiore rilievo, a livello nazionale?

R- Si, dopo questa importante mostra faccio stampare un catalogo con il mio curriculum e le foto dei miei dipinti e lo spedisco al Prof. Enzo Le Pera, direttore di una storica galleria d'arte a Cosenza. Il prof Le Pera visiona il catalogo e apprezza il mio lavoro, pubblica le mie opere su dei volumi editi da Rubbettino, "Percorsi d'arte in Italia" curati appunto da Enzo Le Pera e dal prof. Giorgio di Genova, storico dell'arte e curatore di due edizioni della biennale di Venezia, Il prof Di Genova è anche autore dell'enciclopedia dell'arte contemporanea suddivisa per decenni, in diversi volumi. Nel 2016 il Prof. Enzo Le Pera ed il prof. Giorgio Di Genova mi invitano al prestigioso premio Sulmona, nel 2017al premio Arco di Traiano "Stregarti" a Benevento  e nel 2018 ad una mostra collettiva presso il museo comunale di Praia Mare (Cs). Su segnalazione vengo invitato al premio "Pittura e Poesia" di Roseto degli Abruzzi (Te).

Hai ricevuto dei premi in queste manifestazioni?

R- Riguardo ai premi, oltre alla menzione di merito per l'opera sulla Sicilia, ricevo altre due menzioni di merito per delle mostre in Sicilia ma il primo riconoscimento in una importante mostra nazionale, mi viene conferito dal prof. Giorgio di Genova e consiste in una menzione di merito alla collettiva presso il museo comunale di Praia a Mare (Cs). Al premio "Pittura e Poesia" a Roseto degli Abruzzi vengo premiato con l'acquisto dell'opera in concorso da parte dell'associazione promotrice. E alla 9 esposizione artisti siciliani, presso il porto turistico di Capo d'Orlando vengo premiato con il primo premio della giuria tecnica ex equo con il Maestro John Picking, nell'evento era previsto anche il voto del pubblico e il mio dipinto arriva secondo nel voto popolare. Quindi una doppia affermazione che non può non rendermi felice.

Ci sono tue opere in collezioni pubbliche?

R- Si, nel mio Comune, nei saloni di Piazza dello Zodiaco (Piazza Autonomia) Torrenova (Me),  sono esposti in permanenza due pannelli .Un altro pannello e’ in permanenza  nel cortile del museo di arti e mestieri, nella frazione di Cagnanò nel comune di Naso (Me). Poi  a Mendicino (Cs) presso il museo del "Maccaturo", al museo comunale di Praia a Mare (Cs), a Benevento presso il museo della "Janara" (Strega). Una mia opera è stata approvata dal prof. Paolo Giansiracusa, professore ordinario di storia dell'arte, presso l'Accademia di Belle Arti di Catania, per essere esposta in permanenza nella galleria Civica di arte contemporanea di Troina (En). Presso il LOC (Laboratorio Orlando Contemporaneo) Pinacoteca comunale “Tono Zancanaro” di Capo d’Orlando (ME). Per il gruppo di musica etnica "i Malanova", ho illustrato la copertina di un brano, presente all’interno di una raccolta.

All'inizio, hai affermato che le tue prime opere, contenevano delle figure, anche se surreali o metafisiche (la pala di ficodindia fluttuante). Invece parlami della tua pittura attuale.

R- Quella attuale è una pittura astratta sulla quale inserisco o meglio sovrappongo delle forme geometriche, eseguite con la tecnica della velatura. Con le forme astratte, che dipingo d'istinto, tenendo conto soltanto della giusta armonia dei colori, intendo rappresentare l'energia che dal vuoto si manifesta in materia tangibile, questa la rappresento con le forme geometriche velate, perché anch' essa è effimera e soggetta a continui cambiamenti ed evoluzioni e perché in fondo anche la materia è energia.

Cosa ti dà la pittura, e cosa ti ha insegnato l'arte?

R- la pittura mi dà tanto, mi dà la gioia grande di creare qualcosa che un attimo prima non esisteva. Io non amo riprodurre né tantomeno reinterpretare la realtà. Io amo dipingere le emozioni, amo dare forma ad un profumo o ad un suono. La pittura e l'arte a me hanno insegnato tanto, mi hanno insegnato ad avere rispetto per tutto e tutti e per il bello. Mi ha insegnato a non strappare neanche un filo d'erba selvatica se non per effettiva necessità. Penso o meglio sono convinto che un'azione compiuta da un singolo individuo possa influenzare un'intera comunità. Quindi cerchiamo sempre la via del bene, per "creare", come  si fa con un'opera d'arte, una società migliore.

Dal tuo curriculum si evince che tu abbia partecipato ad una mostra collettiva curata dal prof. Sgarbi e che il critico, per te ha redatto una significativa recensione. Come mai non la citi in questa intervista?

R- Penso che nessuno possa mettere in dubbio l’onestà intellettuale del Prof. Sgarbi, soprattutto quando l’argomento trattato è l’arte. Ma il suo temperamento spesso irruento (tanto per usare un eufemismo), puo’ fargli perdere di  credibilità. Per evitare fraintendimenti avevo deciso di non menzionarlo ma visto che me lo chiedi, ti racconterò volentieri 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

RIFLESSIONI

A cura di Tosi Siragusa

Il vuoto quale scenario ove l’odierno Coronavirus ci ha proiettato, spalanca un enorme buco che financo gli orrori vissuti non riescono a colmare. Ho atteso lungamente, non essendo capace di operare né attraverso pensieri logicamente ricomposti, tanto meno a mezzo di esternazioni, una sensata sintesi   delle mie sensazioni rispetto a tale catastrofe “naturale”.

Proverò di seguito a mettere insieme qualche mio convincimento, non consolatorio, su quel “quid”, che non è stato, intanto, a mio avviso, un accadimento posto al di fuori dell’azione umana, un incidente insomma: sono invece mancati piani nazionali e regionali che programmassero in merito a eventi emergenziali di tal fatta.

E allora è stato assai palese come si sia, sin da subito, provato a rincorrere il virus, che assai più spedito della nostra comprensione, ha portato via ogni pur collaudata certezza, sprofondandoci in una surreale atmosfera panica.

Le sciagure, per così dire naturali, sovente rimosse dalla Storia, provocano mutamenti all’interno delle società, anche politici e istituzionali e mettono a rischio le democrazie più fragili e, ovviamente, i regimi illiberali, mettendo la sordina anche a stereotipi connessi alla narrazione dei disastri.

Resilienza individuale, resistenza civile, responsabilità sociale e professionale, agire “frigido paca toque animo”, queste, a mio parere, semplici ed essenziali regolette, insidiose, però, quanto alla loro applicazione.

Nel caos e nei rimpalli di competenze ai vari livelli, nell’inerzia o nell’eccesso di presenza, tra giornalieri bollettini di guerra, impressionanti, abbiamo assistito, annichiliti, un giorno dopo l’altro, a hashtag, video, opinioni di tutti su tutto, che, pur nell’assoluto rispetto della libertà d’espressione, andrebbero indubbiamente contingentati e rimeditati, richiamandoci ad un provvidenziale senso civico….E poi consigli non richiesti, estemporanei manuali di resistenza di un Paese, il nostro, come gran parte del resto del mondo, in cattività… E così ecco proposte su come impiegare al meglio questo tempo dilatato, questa attesa perniciosa che poco ha a che spartire con l’esperar…e sarebbe bene leggere (chi, su cosa) vedere vecchie opere filmiche, sceneggiati televisivi eccellenti e riprogrammati, serie TV, musica di qualsivoglia genere, giochi da tavolo, torte, pastiere, improvvisandosi chef consumati, tecniche di make up e corsi di parrucco, riordino degli armadi e dei cassetti, ovviamente tutto sotto il diktat dell’esperto di turno, e ancora e sempre pilotati.

In questo mese di ordinaria e surreale sperimentazione nelle nostre case-prigioni, poco a poco la solidarietà urlata, la condivisione esibita, si sono esaurite e, pur da obbedienti soldatini, abbiamo giurato di perdonare sempre meno…. e una gigantesca resa dei conti rischia seriamente di profilarsi all’orizzonte di una chimerica ripresa.

Personalmente sono stata del tutto restia a seguire l’onda e volutamente mi sono discostata dall’”indirizzo – diktat” di contribuire nel mio piccolo, da direttrice della messinese “Biblioteca G. Longo”, a orientare, con “consigli per gli acquisti”, l’utenza dei nostri Social-network (Facebook e Instagram) e del nostro sito…. assumendo quale parametro di gradimento me stessa alle prese con chi pone in atto attive e pervicaci pressioni di indirizzo.

E, al netto delle informazioni istituzionali essenziali, mi sono astenuta dal reputarmi “Maestra” e, come tale, in possesso della verità, da imporre con sottile perseveranza. Quanto al quasi generale “osanna “dei libri, della lettura, da lettrice onnivora, sin da bimba, con una collezione di testi davvero mostruosa, devo dissociarmi…. L’Italia non è, purtroppo, un Paese di grandi consumatori di carta stampata e dunque questo appello alla riscoperta di una pratica di vita, che vezzo non è, ma è connaturata ad una fisiologica e naturale attitudine, appare quale ennesimo slogan, uno dei tanti, unitamente all’invocazione di una imprecisata rinascita tanto dichiarata quanto distante, a quella “bellezza che salverà il mondo” presa in prestito dal celeberrimo personaggio del principe Mjskin, l’Idiota, inteso quale puro di cuore, in un’accezione travisata. Non condivido dunque l’ingiustificata riapertura delle librerie, atteso che i libri non sono “beni di primaria necessità”, se non per i pochi assoluti cultori della lettura, né una giustificazione potrebbe rintracciarsi nella utilità di approntare risposte alla domanda di studenti di Istituti di ogni ordine e grado, offerta che andrebbe garantita dalle Università, da regioni e comuni, attraverso le proprie biblioteche.

Ben vengano, invece, per gli interessati estimatori, i servizi a domicilio, i “libri da asporto”, atti a essere conforto in queste ore sospese.

Forse, bloccati come siamo all’interno di un tunnel, privati della possibilità di vedere un qualche bagliore, dovremmo farci noi stessi Luce, rischiarando le nostre interiori tenebre, curandoci, sanando il nostro sconfinato malessere, provando a vivendo le pareti domestiche quali protezione e non strumenti stessi di prigionia…Il Covid-19 ci ha lasciati tutti nudi e spaventevoli, nessuno può indossare più la maschera, ma solo celarsi sotto provvidenziali mascherine, ove si riesca a scovarne alcuna…IL RE è NUDO… dunque le magagne, il nostro deserto interiore, ci vengono gettati in faccia, impietosi, ci eravamo creduti sani e invincibili, in un mondo che abbiamo reso malato, ma la natura procede maestosa la sua esistenza, gli alberi fanno ombra, il sole continua a riscaldare, la luna a rischiarare, gli animali, terrestri, acquatici e gli uccelli hanno ripreso possesso del loro habitat da noi contaminato.

Ristabilire l’armonia con il Creato, ritornare all’essenziale, conservando solo ciò che è davvero significante, e lasciando andare il tanto di superfluo ,combattendo la nostra parte “nera” attraverso una cura ricostituente alla nostra spiritualità, mi sembra essere individualmente l’unico possibile credo, senza se e senza ma ;ciò in ambito pubblico si dovrebbe tradurre con riguardo assoluto e messa in atto finalmente di politiche volte alla Cura ambientale ,alla riprogrammazione di una sanità malata, alla lotta alle disuguaglianze sociali, poiché ,a mio modesto parere, non è vero che il virus sia una livella ,essendo assai più agevole salvarsi se fai parte di una elite nei vari contesti, così come fare la quarantena in un castello o in una baracca , o… per strada, non può che fare ,come è ovvio, la differenza .Quanto da ultimo espresso solo per citare un ambito civico, senza contare gli effetti catastrofici che Covid-19 potrebbe generare, nella malaugurata ipotesi del suo dilagare nel cd terzo mondo…..ma forse di essi non se ne discuterebbe neanche.

I benpensanti che, sono la maggior parte, si chiedono come sia possibile che in questo tempo orribile per tutta l’Umanità, si nascondano individui sciacalli in agguato, pronti a divorare   news che sono mirate a spargere veleno su uomini e cose, offrendole poi in pasto, dopo averle cucinate a proprio uso e consumo!

Ebbene, si esistono questi individui anche tra soggetti che dovrebbero avere altra statura morale per il ruolo che rivestono o hanno rivestito!

Ma la cosa piu’ sorprendente e scandalosa risiede nella circostanza che il bersaglio è sempre e solo uno !

Il Sindaco di Messina Cateno De Luca. Non è difficile trovare la motivazione di tanto accanimento!

La Storia docet! Il signor MERITO oggi ben rappresentato dal nostro Sindaco, desta irritazione non solo in coloro a cui geneticamente non appartiene ma anche agli avventurieri, il nulla assoluto che, immeritatamente occupano gli scranni della politica, oggi come ieri!

Vergognatevi!

Vi ricordo che la ruota della fortuna gira ! Et de hoc satis

Ing. Carmelo cascio

ASSOBEXPORT

VIA CAMICIOTTI 86

98123 MESSINA

C.F. 97108890837

tel. 090673189

MAIL : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La nostra associazione, registrata all' Agenzia Entrate di Messina al n.2692 il 17/5/2013 offre il volontario servizio a domicilio per la consegna di qualsiasi prodotto richiesto quale ad esempio:

spesa comune di generi alimentari presso i supermercati, detersivi e prodotti per la casa, acquisto farmaci ecc., purché ogni singola fornitura non esorbiti limite massimo del peso di kg. 15,00.

I nostri volontari associati, dopo aver preso nota di quanto ordinato, nelle 24 ore successive eseguiranno la consegna. Per i farmaci da banco, il servizio verrà espletato entro 60 minuti dall'ordine telefonico.

Qualora interessati potrete telefonare al n. 090 673189 oppure direttamente al ns. associato coordinatore sig. Danilo cell. 3458435324.

Il pagamento di quanto ordinato telefonicamente avverrà previa consegna dello scontrino fiscale attestante il prezzo pagato dei prodotti consegnati a domicilio.

Il contributo da corrispondere è volontario e comunque non sarà superiore ad euro 5 (euro cinque) per ogni singola consegna inferiore a Kg.15,00.

ORARIO DEL SERVIZIO: 8-18 CONTINUATO.

ZONA DI CONSEGNA: Messina città.

MESSINA, 08.04.2020                                                       

Messina, 13 aprile 2020. A seguito delle numerose richieste da parte di Istituzioni ed enti locali, i militari dell’Esercito presenti sul territorio siciliano hanno aderito a numerose iniziative benefiche e di solidarietà, contribuendo spontaneamente con raccolta di fondi, di generi alimentari e di ventilatori polmonari per i reparti di terapia intensiva degli ospedali siciliani.

I militari dellEsercito confezionano pasti alla Mensa SantAntonio di Messina

Nelle giornate di Pasqua e pasquetta, la Brigata “Aosta” ha contribuito alle iniziative di solidarietà sociale dei Padri Rogazionisti concorrendo alla distribuzione di pasti nella Mensa di Sant'Antonio di Messina, da anni al servizio dei più disagiati che richiedono aiuto.

I militari dellEsercito distibuiscono pasti alla Mensa SantAntonio di Messina 2

I pasti confezionati in buste chiuse, in stretta aderenza alle normative per il contenimento della pandemia da Covid-19, sono costituiti da generi di prima necessità che serviranno a sfamare intere famiglie.

I militari dellEsercito distibuiscono pasti alla Mensa SantAntonio di Messina 3  

Magg. Giuseppe Genovesi

Brigata Aosta - Capo Sezione Pubblica Informazione

Auguri

Nov 26, 2024

Carissimi

mai,nessuno di noi fino a qualche mese fa avrebbe pensato di vivere una Pasqua simile.

 Forse mai abbiamo sentito così vicino il Cristo Crocifisso sul Calvario.

Dio è risorto

Noi risorgeremo.

Auguri dai componenti dall’Associazione Culturale e dalla Redazione di Messinaweb.eu.

- Gennaro Galdi e Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma.Ieri sera, in diretta televisiva in mondovisione, da Piazza San Pietro, una Via Crucis presieduta dal Santo Padre, in una piazza desolatamente vuota.

Un clima surreale in cui  credo che Papa Francesco  sia riuscito a toccare anche i cuori più lontani dalla fede!

Presenti pochissime persone. A portare la croce  un ex detenuto del carcere di Padova , il direttore della Casa Circondariale Claudio Mazzeo,il vice commissario della Polizia  Penitenziaria Maria Grazia Grassi, un agente della polizia penitenziaria, la volontaria Tatiana Mario ed il cappellano Don Marco Pozza. Dopo di loro alcuni medici ed infermieri del Fondo Assistenza Sanitaria del Vaticano tra i quali Esmeralda Capristo del reparto Covid 19 e Paolo Maurizio Soave del "Gemelli" di Roma .

Le restrizioni,causate dalla pandemia, hanno spezzato una lunga tradizione di oltre mezzo secolo che vedeva la Via Crucis dipanarsi intorno al Colosseo, ogni anno, qualunque fossero le condizioni meteorologiche e con qualsiasi tragedia che fosse in essere. Il silenzio disarmante, desolante, di un tempio sacro della Cristianita', cosi'vuoto, non mi detta ulteriori parole: non ha bisogno di altre parole.Solo una preghiera.

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