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- di  M. C. -

A dare il “benvenuto” al nuovo anno al “Teatro Mandanici” di Barcellona Pozzo di Gotto tornano i virtuosi del Balletto di San Pietroburgo, con il classico dei classici, “Il Lago dei Cigni” in cartellone il 19 gennaio alle ore 21 (poltronissima e I settore € 38, ridotto 33, II settore € 36, ridotto 31, III settore € 23, galleria € 25, ridotto € 20).

A gennaio torna anche il “Teatro in Famiglia” con “Giufà, un viaggio per conoscere, per capire, per crescere”, una favola rappresentata dal Centro Studi Artistici, per la regia di Carmelo R. Cannavò, in cartellone il 26 gennaio alle ore 18 (poltronissima a € 10, ridotto 8, I e II settore a € 7, ridotto 5, galleria e III settore prezzo unico € 4).

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Molto attesi gli altri due appuntamenti del cartellone principale: “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” con la Jazz Company il 13 febbraio alle ore 21 (poltronissima e I settore a € 43,50, II settore e galleria a €3 8, III settore a € 28) e “A che servono gli uomini?” con Nancy Brilli e regia di Lina Wertmuller il 12 marzo alle ore 21 (poltronissima e I settore a € 39,50, II settore e galleria a €33,50 e III settore a € 28).

La Stagione si completa quindi con l’ultimo appuntamento del “Teatro in Famiglia”, “La gazza ladra” ispirato all’opera di Luzzati ed alle musiche di Gioacchino Rossini, che sarà in scena il 22 marzo, sempre alle ore 18 (poltronissima a € 10, ridotto 8, I e II settore a € 7, ridotto 5, galleria e III settore prezzo unico € 4).  I due spettacoli della domenica pomeriggio, “Giufà” e “La gazza ladra”, infine, possono essere acquistati anche in pacchetto (e insieme costano in poltronissima € 15, in I e II settore €10, in galleria e III settore € 7).

Botteghino in teatro ogni giorno dalle dalle ore 10 alle ore 13 e nei giorni di martedì e giovedì anche dalle ore 15,30 alle ore 18,30 (per informazioni tel. 331.6703392). Operativa anche la biglietteria on line sui circuiti Tickettando  – TicketOne. I biglietti possono essere acquistati con 18App e Bonus Cultura.

2 gennaio 2020

COMUNICAZIONE

musiche di Tchaikovsky, Rossini, Bizet, Verdi, Strauss e Strauss Jr.

direttore Marco Alibrando

pianista Giuseppe Andaloro

Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele

coproduzione

E.A.R. Teatro di Messina

Ass. Musicale “Vincenzo Bellini” di Messina

Programma

Tchaikovsky Lo Schiaccianoci, Suite Op. 71

Ouverture-miniature

Danze caratteristiche - Marcia - Danza della Fata dei confetti - Danza russa

Danza araba - Danza cinese - Danza dei mirlitons - Valzer dei fiori

Tchaikovsky Concerto per pianoforte e orchestra N. 1 in Si minore Op. 23

Allegro non troppo e molto maestoso. Allegro con spirito - Andantino semplice - Allegro con fuoco

Intervallo

Gioachino Rossini Il Barbiere di Siviglia, Ouverture

Georges Bizet Carmen, Ouverture

Giuseppe Verdi Traviata, Preludio dall’Atto I

Johann Strauss II An der schönen blauen Donau, Walzer, Op. 314

Johann Strauss Jr. Kaiser Waltz

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GIUSEPPE ANDALORO, pianista

Giuseppe Andaloro è considerato uno dei più apprezzati artisti della sua generazione.

Nato a Palermo nel 1982, ha iniziato giovanissimo una intensa attività concertistica, proponendo al pubblico un vasto repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica moderna e contemporanea. La sua trascrizione della “Sagra della Primavera” di Stravinsky per due pianoforti e due violoncelli ha riscosso sincera approvazione dalla critica e grande successo di pubblico alla serata sold-out della prima esecuzione.

È stato ospite di importanti festival (Salzburger Festspiele, Ruhr Klavier, Spoleto Due Mondi, Bucarest Enescu, Ravello, “Chopin” Duszniki-Zdròj, A.B. Michelangeli di Brescia e Bergamo, “Al Bustan” Beirut, “Mehli-Mehta” Mumbai) e in alcune delle più celebri sale da concerto del mondo, fra cui La Scala di Milano, Salle Gaveau di parigi, Konzerthaus di Berlino, Gasteig di Monaco, Royal Festival Hall e Queen Elizabeth Hall idi Londra, Santa Cecilia nel “Parco della Musica” di Roma, Rudolfinum Dvořák Hall a Praga, Anfiteatro Simón Bolívar a Città del Messico, Teatro Oriente a Santiago del Chile, Sumida Triphony Hall a Tokyo, Esplanade Auditorium di Singapore, City Hall Concert Hall a Hong Kong, ecc.

Suona regolarmente con rinomate orchestre (London Philharmonic, Tokyo NHK Symphony, Singapore Symphony, Hong Kong Philharmonic, Philharmonische Camerata Berlin, London Mozart Players, Czech Philharmonic Orchestra) e grandi direttori del calibro di Vladimir Ashkenazy, Jean-Jacques Kantorow, Gianandrea Noseda, Andrew Parrott, Giuseppe Lanzetta; tra le sue collaborazioni con altri acclamati artisti spiccano quelle con Sarah Chang, Giovanni Sollima, Sergej Krylov, Anna Tifu, Svetlin Roussev, John Malkovich.

Vincitore del Primo Premio in diversi tra i più prestigiosi concorsi pianistici internazionali – fra cui il “Ferruccio Busoni” di Bolzano, il London Piano Competition, Porto, Sendai, Hong Kong – nel 2005 è stato insignito del premio per meriti artistici conferito dal Ministero Italiano dei Beni e delle Attività Culturali.

Ha al suo attivo registrazioni per diverse etichette discografiche (Sony, Warner, Naxos, Fontec) ed è stato ospite di molte radio e televisioni italiane e straniere, come NHK-BS2 Tokyo, BBC London, Radio France Musique, Amadeus 103.7 Buenos Aires, Classic FM Radio Allegro Johannesburg, RTSI Lugano, RDP Radiodifusão Portuguesa, Rai Radio3 Italia, German Radio SWR2, Vatican Radio, WRR Dallas Classical Radio, Hong Kong Radio 4, Singapore Symphony 92.4FM, Fresno Valley Public Radio, ecc.

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MARCO ALIBRANDO, direttore

Messinese, classe 1987, debutta a soli 24 anni a Firenze e da quel momento un’intensa attività lo porta a dirigere in prestigiosi Festival quali il Rossini in Wildbad, il Rossini Opera Festival di Pesaro e il Festival di Spoleto. Recentemente è stato assistente di Iván Fischer per Falstaff.

Ha diretto lo scorso settembre l’Eroica di Beethoven con l’Orchestra dei Talenti Musicali della Fondazione CRT alle OGR di Torino ed al Teatro di Biella e il 14 e 15 dicembre 2019, sempre alle OGR, il nuovo spettacolo di Igudesman & Joo.

Nel febbraio 2020 dirigerà L’Italiana in Algeri per VoceAllopera con Gianmaria Aliverta, a maggio L’Anfora di Clio - il nuovo Opera Show scritto e diretto da Mario Acampa - e successivamente sarà ancora assistente di Iván Fischer per Falstaff al Lincoln Center di New York.

Nella stagione 2020/21 dirigerà C’era due volte il Barone Lamberto - opera vincitrice del concorso CompositoriAllOpera - nei Teatri di Piacenza, Modena, Reggio Emilia e Novara. Prossimamente debutterà con l’Orchestra dell’Accademia del Teatro alla Scala alla Royal Opera House Muscat (Oman) dirigendo Ahmed – The lion of the sea di Alberto Colla.

Alla guida dell’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina ha diretto numerosi concerti sinfonici, opere (La Bohéme) e balletti (La Pastorale di Beethoven coreografata da Micha van Hoecke).

Grazie ad una naturale predisposizione per gli autori del primo ‘900 - in particolare Bartók, Stravinsky e Ravel - Marco ha diretto Il Castello del Duca Barbablù con l’Orchestra Sinfonica G. Verdi “laVerdi” di Milano per Expo 2015.

Dal 2011 ad oggi ha diretto inoltre l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Sinfonica G. Verdi “laVerdi” di Milano, l’Orchestra del Teatro F. Cilea di Reggio Calabria, Delitto e Dovere di Alberto Colla al Festival di Spoleto e al Teatro Coccia di Novara per la regia di P. Gavazzeni e P. Maranghi (trasmessa da Sky Classica HD), Obiettivo Orchestra - su invito di Gianandrea Noseda in collaborazione con la Filarmonica del Teatro Regio di Torino, Norma al Teatro del Popolo di Castelfiorentino, il dittico Suor Angelica e Billy Budd (Ghedini) presso la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, La Cenerentola per VoceAllOpera con la regia di G. Aliverta, Beatrice di Tenda a Tenda, Rossini il buongustaio al Teatro Nazionale dell’Albania di Tirana, la IX Sinfonia di Beethoven al Teatro F.Cilea di Reggio Calabria, La maschera di Erato – l’Opera show scritto e diretto da Mario Acampa - (Fondazione CRT – Accademia Perosi). È ospite regolare dell’Orchestra di Toscana Classica e l’Orchestra da Camera Fiorentina.

Ha studiato direzione d’orchestra con Gianandrea Noseda, Gianluigi Gelmetti, Vittorio Parisi, Lutz Köhler, Antonino Fogliani, Donato Renzetti, Romolo Gessi e Giuseppe Lanzetta. Si è diplomato col massimo dei voti e la lode in Direzione d’orchestra al Conservatorio “G. Verdi” di Milano dove si è anche diplomato in Composizione con D. Lorenzini e G. Possio. Si è inoltre diplomato in Pianoforte presso il Conservatorio della sua città con A. Salpietro.

È stato assistente di Giuliano Carella, Domingo Hindoyan e Antonino Fogliani.

Teatro Vittorio Emanuele:

Mercoledì 1 gennaio 2020, ore 19:00 – Fuori Abbonamento

Messina, 30 dicembre 2019.

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Per ogni informazione, contattare

Ernesto Pustorino tel. 351 1867479

Unità Operativa Gestione Marketing, Urp e Biglietteria

EAR Teatro di Messina

- di Maria Vadalà -

Il 30 dicembre presso la Feltrinelli point di Messina si è svolto un interessante incontro culturale “Persone e fatti dimenticati a 111 anni dal 28 dicembre del 1908 ore 5.21”. La manifestazione è stata promossa dal “Comitato Messina 908” e dall’Associazione “Antonello da Messina”. Ha aperto il dibattito il Prof. Dino Calderone che ha sottolineato l’importanza di mettere in luce le vicende  tristi e dolorose, che hanno dovuto affrontare i superstiti del disastroso sisma, ma anche gli atti eroici, sconosciuti dalle nuove generazioni, compiuti dai marinai russi e inglesi e da tutti coloro che, spinti dal desiderio di aiutare il prossimo, sono giunti a Messina da molte città italiane e straniere. Il “Comitato Messina 908”, infatti, si prefigge lo scopo di salvare la memoria “interfamiliare” per poter affidare ai posteri le testimonianze ricevute direttamente dai nostri nonni e parenti che hanno vissuto in prima persona quel terribile evento. Per raccogliere questi ricordi cari e preziosi sono state elaborate delle schede che si possono inviare via e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  , oppure scrivere al numero 3385677501 tramite WhatsApp o inviare un messaggio alla pagina Facebook “Messina908. Verrà in seguito pubblicato un libro “Figli e nipoti raccontano…Le storie del Terremoto”. I relatori intervenuti hanno messo a fuoco una varietà di aspetti che hanno contribuito a ricordare le conseguenze del terremoto sia dal punto di vista umano che culturale. Il Prof. Antonino Sarica ha letto alcuni articoli da lui pubblicati sulla Gazzetta del Sud e raccolti in un saggio da Sergio Di Giacomo: ha tratteggiato la figura di Giuseppe Michelis di Parma, che si è prodigato alacremente per aiutare la popolazione messinese; ha descritto la situazione critica in cui versava la città dilaniata e offesa  anche dalla presenza degli “sciacalli”, che procuravano disordini tali da far proclamare lo stato d’assedio; infine ha ricordato l’importante opera svolta da Mons. Letterio D’Arrigo, definito “Arcivescovo della rinascita”, che pur avversato dalle autorità civili non ha abbandonato i suoi infelici figli. La Prof. Rosella Faraone ha prospettato una visione filosofica soffermandosi sulle alterne vicende che hanno caratterizzato la pubblicazione della traduzione dell’opera di Kant “Critica della Ragion pura” affidata, per volere di Giovanni Gentile, a Giuseppe Lombardo Radice il quale ha dovuto abbandonare il lavoro a metà perché nel terremoto tutto il materiale raccolto è andato disperso. Il Prof. Sergio Di Giacomo, autore di un volume sul Quartiere Lombardo, ha voluto ricordare la storia di questi primi edifici, realizzati in muratura con criteri antisismici grazie all’Opera Pia Lombarda promossa dal Corriere della Sera diretto da Alberto Albertini. Sono state consegnate nel 1910 ben 23 case progettate dai rinomati architetti: Cesare Nava e Carlo Brogi. La città di Messina per riconoscenza ha dedicato il nome delle vie circostanti alle province lombarde. Ha concluso la serata il Prof. Demetrio Chiatto cultore di Storia della musica, autore di una colossale opera che spazia dal IV secolo a.C. al 1908 dedicata ai musicisti messinesi e corredata da innumerevoli spartiti musicali. Nel suo intervento il Prof. Chiatto ha parlato dell’ultima esecuzione dell’Aida, avvenuta al Teatro Vittorio Emanuele, la sera del 27 dicembre del 1908, diretta dalla prestigiosa bacchetta del M° Riccardo Casalaina, che a soli 27 anni è rimasto vittima del terremoto insieme con la sua giovane moglie. Interessanti sono state le foto mostrate della locandina dell’opera con i nomi degli artisti, le immagini dei vari interpreti e la mappa dell’interno del teatro di tradizione, orgoglio e vanto della città. Il tenore Angelo Gamba è morto in quella notte insieme con la sua famiglia, ma tutti gli altri cantanti si sono salvati dando seguito la loro carriera. Il Prof. Chiatto a conclusione della sua disamina ha anticipato che in febbraio pubblicherà il nuovo volume dedicato alla storia delle Bande musicali messinesi.

- Di Giuseppe Messina -

   L’Associazione Culturale “Spazio teatro Europa 94”, presieduta dal messinese attore-regista di cinema e teatro Nico Zancle, ha organizzato un magnifico evento culturale nella ricorrenza del gravissimo terremoto di Messina avvenuto nella notte del 28 dicembre 1908.

   La manifestazione, ben riuscita, in omaggio alla comunità russa per il suo primo eccezionale soccorso durante il grave evento tellurico che ha distrutto la città dello stretto, si è svolta nel “Salone delle Bandiere della Comunità Europea” sito nel “Palazzo Zanca” sede del Comune di Messina.

NICO 1

   Per celebrare la grande letteratura russa, oltre Nico Zancle, Silvana Paratore e Gaetano Gemelli, che hanno interpretato “Una domanda di matrimonio” di Anton Cecov, hanno partecipato, Giovanni Giuffré, che con lo stesso Nico Zancle ha interpretato “Il canto del cigno” di Anton Cecov, Francesco Rigano, Cecilia Laganà e Argentina Sangiovanni, hanno interpretato un brano de “I fratelli Karamazov” di Fiodor Dostoiovskij. Hanno dato il loro contributo professionale anche: Renato Di Pane e Franz Franciò, che hanno interpretato rispettivamente le poesie “Anima tua” di Fedor Tjutcev e “Per la stanchezza” di Majakovskij. Ma non sono mancati altri pregevoli interventi di personaggi del mondo della cultura, come quelli del. Prof. Giuseppe Rando che ha parlato della letteratura russa e della sua importanza, Giuseppe Sturniolo che ha letto la poesia “La blusa del bellimbusto” di Majakovskioj; Ruslava Kustusik ha letto “Poesia” di Marina Cvetava. Altri lettori di poesie di autori russi sono stati: Giovanna Sculco, Viviana Guerra, Nino Minutoli, Salvatore Celano, Domenica Iero, angelo De Marco e Antonino Bevilacqua. Al sottoscritto è toccato leggere “La Partenza”, una poesia di Boris Pasternak, il poeta che era solito dire: «L'arte è nell'erba e bisogna avere l'umiltà di chinarsi a raccoglierla», l’autore dell’unico romanzo della sua produzione letteraria “Il dottor Zivaco”

NICO AL MICROFONO

C’è una significativa frase, tratta da questo suo romanzo: «Vivere significa lanciarsi sempre in avanti, verso qualcosa di superiore, verso la perfezione, lanciarsi e cercare di arrivarci.» e Boris Pasternak c’è riuscito. Da questo capolavoro della narrativa novecentesca, nel 1965 sarà tratto il film omonimo di successo diretto da David lean, con Omar SharifJulie ChristieGeraldine Chaplin,                                               Alec GuinnessRod Steiger ed altri.
 

   Il romanzo fu rifiutato dall'Unione degli Scrittori che ai tempi del regime bolscevico-stalinista non poteva permettere la pubblicazione di un libro che, fortemente autobiografico, raccontava i lati più oscuri della “Rivoluzione d'Ottobre. L'opera, bandita dal governo, fu causa per l'autore di persecuzioni intellettuali da parte del regime e dei servizi segreti che lo costrinsero negli ultimi anni della sua vita alla povertà e all'isolamento. Ad ogni modo il manoscritto riuscì a superare i confini sovietici e il libro, nel 1957, fu pubblicato per la prima volta in Italia, tra molte difficoltà, dalla Giangiacomo Feltrinelli Editore in una edizione diventata poi storica, di cui subito parlò il critico letterario Francesco Bruno.

NICO E IL PUBBLICO

   Il libro si diffonderà in occidente e nel giro di pochissimo tempo, tradotto in più lingue, diventerà il simbolo della testimonianza della realtà sovietica.

   Nel 1958, per Il dottor Živago, fu a Pasternak il Premio Nobel per la letteratura. Proprio l'assegnazione del premio scatenò una vicenda mai registrata prima che vide il coinvolgimento dei servizi segreti occidentali. Infatti il regolamento dell'Accademia Svedese, ente designato a scegliere il vincitore del Premio Nobel per la letteratura, prevede che per ottenere il riconoscimento, l'opera in questione debba essere stata pubblicata nella lingua madre dell'autore, requisito che il romanzo di Pasternak non aveva. Pertanto, a pochi giorni dall'assegnazione del premio, un gruppo di agenti della Cia e dell'intelligence britannica riuscì ad intercettare la presenza di un manoscritto in lingua russa a bordo di un aereo in volo verso Malta. Obbligarono così l'aereo a deviare, per entrare in possesso, momentaneamente, del manoscritto che, fotografato pagina per pagina, fu precipitosamente pubblicato su carta con intestazione russa e con le tecniche tipografiche tipiche delle edizioni russe. Questo lo stratagemma per consegnare il capolavoro perseguitato alla verità e al merito del Premio Nobel.

RANDO MESSINA PARATORE ETC

   Dapprima Pasternak inviò un telegramma a Stoccolma esprimendo la sua gratitudine attraverso parole di sorpresa e incredulità. Alcuni giorni più tardi, in seguito a pressanti minacce e avvertimenti da parte del KGB circa la sua definitiva espulsione dalla Russia e la confisca delle sue già limitatissime proprietà, lo scrittore con rammarico decise di comunicare all'organizzazione del prestigioso premio la sua rinuncia per motivi di ostilità del suo Paese. Pasternak rifiuta così la fama, il denaro del premio e il riconoscimento che avrebbe trovato all'estero per non vedersi negata la possibilità di rientrare nell'URSS. Da allora trascorrerà il resto dei suoi giorni senza aver ritirato il premio e comunque perseguitato. Morirà due anni più tardi in povertà a Peredelkino, nei dintorni moscoviti, nel 1960, (non aiutato da chi, vergognosamente, in Italia e in altre nazioni si arricchiva con la vendita del suo romanzo)

   Il romanzo fu pubblicato legalmente in Russia solo nel 1988, nel periodo di riforma dell'Unione Sovietica promosso da Gorbačëv, e sarà il figlio dell'autore Evgenij che si recherà in Svezia nel 1989 per ritirare il  premio spettante al padre 31 anni prima. Evgenij, che ha dedicato la vita alla memoria del padre pubblicando tra l'altro un'edizione critica in undici volumi dell'Opera Omnia e ripercorrendo il percorso esistenziale che aveva portato lo scrittore alla conversione cristiana. Evgenij Borisovič Pasternak è morto a Mosca il 31 luglio 2012, all'età di 88 anni.

- La redazione -

 Nuovo riconoscimento letterario per la messinese Silvana Foti, che si è classificata al secondo posto nell’ambito del concorso letterario nazionale organizzato  dall'Associazione Accademia Euro Mediterranea delle Arti diretta dal critico letterario prof.ssa  Maria Teresa Prestigiacomo.

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La cerimonia di premiazione si è svolta nella elegantissima Villa Liberty della Via Tommaso Cannizzaro a Messina. Congratulazione per la nostra poetessa.

- di  Giuseppe Messina -

   Il chitarrista Juliano Parisi ha incantato la platea al “Circolo delle Lucertole” di Barcellona Pozzo di Gotto, fondato nel 2016 e presieduto da Viviana Isgrò, dove si è esibito interpretando un repertorio di pezzi classici e meno classici, ma comunque molto noti per la loro bellezza armonica.

JULIANO E GIUCOMO

   Il Maestro Juliano Parisi,  reduce del suggestivo scenario dell’Accademia Chigiana a Siena dove ha tenuto un concerto curato dal Maestro Giovanni Puddu, suo Insegnante di Alto Perfezionamento di Chitarra Classica, messinese - come riportato dalle sue note biografiche - si forma presso il Conservatorio Musicale “Arcangelo Corelli della sua città dove consegue il diploma di chitarra. Successivamente acquisisce due diplomi accademici di secondo livello, con il massimo dei voti, rispettivamente in discipline interpretativo-compositive ed in didattica della musica. Abilitatosi all’insegnamento, il Parisi entra nei ruoli dello Stato nel 2016. Terminato un lungo periodo di perfezionamento interpretativo sotto la guida del maestro Angelo Gilardino, approda nel 2017 alla scuola del maestro Giovanni Puddu, sua attuale guida.

JULIANO E GIUSEPPE

   Presso l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola “Incontri col Maestro”, segue i corsi di maestri quali Franco Scala, boris Petrushansky, Leonid Margarius, Jn Ju. Inoltre ha preso parte alle Masterclasses chitarristiche dei maestri Marein Dylla ed Arturo Tallini.

JULIANO IN CONCERTO

   Juliano Parisi appartiene al novero di quei musicisti italiani che vanno adoperandosi, con energia, tanto sotto il profilo dell’attività concertistica, quanto sotto quello dell’insegnamento, per restituire al proprio strumento dignità e ruolo culturale nella comunità musicale alta. Suona uno strumento del maestro liutaio Guido di Lernia, realizzato per lui nel 2017.

   A Barcellona Pozzo di Gotto, Juliano Parisi, da solista, ha eseguito musiche di Bach, Giuliani, Mertz e Mangoré. In duo, con Giuseppe De Pasquale ha eseguto musiche di Piazzolla, mentre con Giacomo Scattareggia, ha eseguito musiche di Gismonti e Dowland.

JULIANO VIVIANA

   In conclusione c’è da sottolineare che Juliano Parisi non è la prima volta che si esibisce a Barcellona Pozzo di Gotto, egli, infatti è tra i più attenti collaboratori del “Movimento per la Divulgazione Culturale” nell’organizzare tutti gli anni “I Giorni della Divulgazione della Cultura” durante i quali si è fatto apprezzare come musicista assieme ad altri soci e collaboratori come il Maestro violinista Giuseppe Fabio Lisanti, il Maestro Alessandro Monteleone, primo maestro di chitarra dello stesso Parisi ed altri giovani musicisti come Daniele Ruta e Angelo Forganni.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -


Taormina, Me. Per un felice auspicio di radiosi successi per l' anno nuovo, la Fondazione Taormina Arte saluta il 2020 al Teatro Antico, il 31 dicembre, ore 11.30 con il concerto di fine anno, in coproduzione con la Fondazione The Brass Group. Il concerto rientra nel progetto promosso e sostenuto dall’Assessorato Regionale Turismo, Sport e Spettacolo e volte alla destagionalizzazione e alla valorizzazione delle eccellenze artistiche.

Cinque grandi personaggi della musica declinata al femminile, ognuna con una sua personalità esecutiva ed interpretativa: Carmen Avellone, Lucy Garsia, Flora Faja, Anna Bonomolo e Alessandra Mirabella accompagnate dalla maestria di Vito Giordano, arrangiatore direttore musicale e tromba solista, Diego Spitaleri al pianoforte, Fabio Lannino al contrabasso e Basso elettrico, Sebastiano Alioto alla batteria, Giuseppe Preiti alle tastiere, incanteranno il pubblico al Teatro Antico di Taormina domani 31 dicembre alle 11:30 in una concerto che vuole salutare l’anno vecchio e dare il benvenuto all’anno nuovo. “Wish you Merry 2020” presenta un repertorio ben bilanciato tra gli immancabili "must" natalizi ed alcune perle dei più grandi musicisti del jazz, con il comune denominatore dello spirito di festa. Nate da un progetto musicale di Fabio Lannino e Vito Giordano per la Fondazione the Brass Group, le protagoniste del gruppo sono cinque grandi personaggi della musica declinata al femminile, ognuna con una sua personalità esecutiva ed interpretativa. Cinque Donne, con una storia artistica lunga e densa di importanti esperienze in ambito jazz, soul, con qualche sconfinamento in ambiti country e pop. I brani scelti sono arrangiati dal Maestro Vito Giordano, la produzione esecutiva è di Fabio Lannino per la Fondazione The Brass Group. Quello delle Ladies è un caso davvero raro nel mondo dello spettacolo per il clamoroso successo che ha addirittura preceduto il debutto, avvenuto il 14 dicembre del 2018 al Real Teatro Santa Cecilia. Successo che poi palco e pubblico hanno non solo confermato ma accresciuto al punto che al concerto d’esordio fu necessario aggiungere numerose altre date e adesso, a distanza di un anno, varare una nuova edizione.
 Si conclude così il programma Racconti a Natale organizzato dalla Fondazione Taormina Arte Sicilia una serie di eventi alla Casa del Cinema, al Teatro Odeon e al Teatro Antico di Taormina e in due dei più bei teatri di Palermo, il Real Teatro di Santa Cecilia e il Teatro Spasimo che hanno raccontato il Natale attraverso il cinema, il teatro, i suoni e i canti tradizionali.
Racconti a Natale è un programma sostenuto dalla Regione Sicilia, dal Parco Archeologico Naxos-Taormina, dal Comune di Taormina, dagli Assessorati Regionali Turismo, Sport e Spettacolo, Beni Culturali, dall’Associazione Sensi Contemporanei, dalla Direzione Generale Cinema e dall’Agenzia per la Coesione Territoriale.
Ingresso Libero ad inviti
Info: 3917462146
www.taormina-arte.com

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, Me. Count down per il tradizionale Concerto di Capodanno dell'Orchestra a plettro Città' di Taormina che rimane uno degli eventi più attesi del cartellone delle festività natalizie della Perla dello Jonio. Un appuntamento con la buona musica che si ripete da più di quarant'anni e che non ha mai deluso le aspettative del suo pubblico.

Il concerto, offerto dall’Amministrazione comunale, si terrà al Palazzo dei Congressi di Taormina – sala teatro il 1 gennaio 2020 alle ore 19,30 (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti). Il concerto di Capodanno di quest’anno segnerà l’inizio dei festeggiamenti per i 110 anni dalla nascita della storica Orchestra taorminese. Il programma sarà quindi un omaggio ai Maestri che si sono succeduti nel corso di questa lunga storia di amore per la musica e gli strumenti a plettro, ma sarà anche l’occasione per eseguire alcuni brani tratti dal grande repertorio sinfonico-operistico e dalla canzone napoletana.

Il programma prevede, inoltre, l’esecuzione di alcune composizioni tratte dal lavoro discografico appena uscito dal titolo ‘Soundtracks’. Il nuovo CD dell’Orchestra a plettro è un viaggio attraverso la grande musica per film e rappresenta il frutto del forte legame che unisce Taormina e la sua storica Orchestra al cinema fin dal 1960, quando Michelangelo Antonioni la volle nel film ‘L’Avventura’. Grazie agli arrangiamenti scritti dal M° Chico Scimone e dal M° Antonino Pellitteri, la musica del grande cinema è diventata parte del repertorio musicale che l'Orchestra propone con successo nei suoi concerti in Italia e nel mondo. ‘Soundtracks’ non è solo il primo CD realizzato dall’Orchestra a plettro, ma è soprattutto il realizzarsi di un sogno iniziato molti anni fa e fatto di amicizia, di condivisione, di duro lavoro, di sperimentazioni, di gioia di vivere, di collaborazioni, di fallimenti e di rinascite. In ogni nota suonata da questi preziosi strumenti c'è un po' della storia dell’Orchestra a Plettro Città di Taormina, una realtà nata nelle botteghe taorminesi, e diventata, grazie al desiderio di condivisione e alla tenacia di generazioni di musicisti, un patrimonio musicale da esportare nel mondo.

Tra i concerti che hanno visto l’Orchestra protagonista nel 2019, ricordiamo, tra tutti, quelli realizzati per la prestigiosa rassegna musicale ‘Iblaclassica’ sotto la direzione artistica del M° Giovanni Cultrera, la partecipazione alla 65esima edizione del Taormina Film Fest prodotta da Videobank s.p.a. e quella alla IX edizione del Taobuk-Taormina Book Festival curata da A. Ferrara,  la partecipazione al MiCo di Milano al 102nd Lions Clubs International Convention,  il concerto per il "Musicfest" di Avola e, infine, il concerto realizzato nell’ambito della programmazione ‘Autunno all’Odeon’ a cura della Fondazione Taormina Arte Sicilia.

Il 1 gennaio p. v. salirà sul podio il M° Antonino Pellitteri, che, dal 2008, è il direttore stabile dell’Orchestra a Plettro Città di Taormina. Al suo fianco, Emanuele Buzi (primo mandolino), Elisabetta Monaco (liuto cantabile), Alfredo D'Urso (chitarra solista), Ilenia Leonardi (soprano), Flaminia Chiechio e Carmelo Pellitteri (flauto) e l'entusiasmo e l'esperienza di tutti i membri dell'Orchestra. Presenta la serata il dott. Cino Restuccia.

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