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Il Contingente Italiano della missione in Libano e la Federazione Italiana Taekwondo concludono progetto sportivo per la pace tra i popoli

Il Contingente Italiano, che costituisce la componente principale del Sector West della missione in Libano UNIFIL, ha concluso in questi giorni un progetto di pace e solidarietà, grazie al contributo della Federazione Italiana Taekwondo (FITA).

UNIFIL Contingente italiano in Libano e Federazione Italiana Taekwondo conducono progetto di sport e pace 2

UNIFIL Contingente italiano in Libano e Federazione Italiana Taekwondo conducono progetto di sport e pace 

soldati italiani, da alcuni mesi, hanno avviato progetti di avvicinamento alla disciplina sportiva del taekwondo a favore dei bambini delle famiglie dei Caduti delle Forze Armate libanesi, appartenenti all'Associazione intitolata al Martire Tenente Colonnello Sobhi Al Akoury, per sensibilizzare i piccoli allo sport come sentiero per la pace e la solidarietà tra i popoli.

UNIFIL Contingente italiano in Libano e Federazione Italiana Taekwondo conducono progetto di sport e pace 3

L'attività è stata svolta grazie all’operato degli specialisti del Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza (TV) che, insieme al Tactical Cimic Team (TCT), garantiscono una capillare aderenza sul territorio e con il contributo spontaneo di alcuni militari tesserati alla FITA, qualificati come insegnanti tecnici.

UNIFIL Contingente italiano in Libano e Federazione Italiana Taekwondo conducono progetto di sport e pace 4

I peacekeepers nazionali, attualmente provenienti per lo più dalla Brigata Aosta di stanza a Messina, hanno stretto un forte legame con i bambini del sodalizio e hanno sostenuto il progressivo apprendimento del taekwondo, accogliendo una richiesta specifica della Presidentessa dell’Associazione, Signora LeaAkouryi.

UNIFIL Contingente italiano in Libano e Federazione Italiana Taekwondo conducono progetto di sport e pace 5

Le interazioni hanno, altresì, favorito il consolidamento di un rapporto, quello con le Lebanese Armed Forces (LAF), basato sulla fiducia e la stima reciproca, che si concretizza nella conduzione sul terreno di attività operative e addestrative congiunte, in aderenza al mandato conferito dalla Risoluzione 1701/2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

UNIFIL Contingente italiano in Libano e Federazione Italiana Taekwondo conducono progetto di sport e pace 6

In occasione della cerimonia conclusiva del progetto - svolta alla presenza del comandante del Contingente nazionale, Generale di Brigata Bruno Pisciottae del rappresentante della FITA, Francesco Lo Iacono, giunto dall’Italia con alcuni atleti per compiere esibizioni dimostrative - sono stati donati numerosi capi di abbigliamento tecnico messi a disposizione da un donors privato, noto partner della Federazione Italiana Taekwondo.

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Magg. Giuseppe Genovesi

Contingente Italiano in Libano

Capo Cellula Pubblica Informazione - Portavoce

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- di Eva della Gherardesca -

Saint Tropetz, France.La bellezza femminile,  da secoli è motivo di grande interesse , studio e ispirazione per pittori intellettuali , musicisti , da Cleopatra alla Venere nell'arte.  Intendo rendere tributo a questa virtù, sottolineando il fatto che essa in molti casi non sfiorisce,  ma progredrisce nella maturità. La società vive all'insegna del mito della donna giovanissima e considera matura una ragazza che ha passato i venticinque anni , età nella quale da adolescente , inizia a sbocciare una giovane donna, la quale superata la fase tormentata in cui è " puella"  dal latino, può finalnente godere pienamente della propria natura femminile. I modelli che vengono pubblicizzati dai media, dalle riviste, social network  e da coloro che sono ai vertici della società propongono donne giovani accanto a uomini di almeno quindici/ vent'anni più vecchi, questo di prassi è considerato essere la norma. Il paradosso vuole che a livello biologico il picco della virilità avvenga nei maschi quando sono molto giovani, entro i trentacinque anni . Il trionfo delle qualità esaltate dai Greci riguardo all'uomo secondo la formula " kalòs kai agathòs " quindi bello e bravo, valoroso per doti fisiche e morali;  quali il coraggio, la temerarietà , l'essere in grado di sfidare le avversità e di realizzare la propria natura maschile in un trionfo della potenza fisica come nell'olimpiade. Raggiunto questo picco biologico, inizia in genere la decadenza maschile, presumilmente così è stato anche per Alessandro Magno. Per quanto riguarda invece la figura femminile, finalmente uscita dalla tormentata fanciullezza , caratterizzata da tempeste ormonali che rendono spesso il suo ciclo mestruale irregolare causandole disagi fisici e piscologici riflettendo su di essa una bellezza acerba e ricca di phatòs, alla soglia dei quarant'anni la sua essenza femminile può finalmente emergere con maggiore consapevolezza. Biologicamente sino alla menopausa è giovane, in genere verso i cinquan'tanni.  Si creano quindi delle discrepanze  tra coetanei del sesso opposto, e tra il mito socio-culturale della donna giovanissima e la realtà della donna stessa che spesso a quarant'anni si sente molto più suo agio che nei primi vent'anni.  Coloro che oltre questa soglia decidono di essere non solo belle ma curate, e soprattutto di non rinunciare alla propria sessualità : infrangono un tabù.   Con questa descrizione Giovanni Verga nella novella " La Lupa" descrive una donna di circa quaranta/quranticinque anni con queste parole :"Era alta, magra, aveva soltanto un seno fermo e vigoroso da bruna e pure non era più giovane; era pallida come se avesse sempre addosso la malaria, e su quel pallore due occhi grandi così, e delle labbra fresche e rosse, che vi mangiavano". Questa donna matura, era quindi irresitibile per il giovane Nanni che era condannato dalla società dell'epoca ( 1880) come lo è ancora in parte in quella attuale, nonostante ci troviamo nel ventunesimo secolo. Penso che nella realtà , le donne che decidono di non rinunciare a se stesse intelltualmente e fisicamente , come sarebbe giusto , siano effettivamente  attraenti per molti uomini e di tutte le età , quanto motivo di timore , polemica, e discriminazione sociale. Si pensi al celebre caso di Monica Bellucci , considerata una delle donne più belle del mondo , affiancata da uno scultore dall'aspetto non molto giovane , schernita con la parola "toyboy,"  mentre il suo ex marito dall'aspetto anziano si esibisce sui Red Carpet internazionali accanto a una ragazza  molto più giovane senza ricevere alcuna critica sociale. Trovo che questa parola inglese " toy boy" oramai usata a livello internazionale sia di natura misogina e devo far notare che il corrispettivo maschile non esiste. L'artista e musa Amanda Lear del leader dei Surrealisti Salvador Dalì( anch'essa molto giovane quando frequentava l'ultracinquantenne pittore) ha reagito alla parola toy boy con una provocazione sulla maglietta raffigurante un cuore e la frase inglese " i love toy boy". La sudetta Musa, passati i settant'anni sfila ancora sulle passerelle, sfoggiando una bellezza femminile intramontabile , dimostrando un'essenza femminile rivoluzionaria che si estrinseca nella sua villa in Provenza dove ritrae giovani " Putti". La Francia da sempre  è stata la patria Europea della trasgressione , del libertinismo, e ha accolto le avaguardie artistiche rivoluzionarie come appunto il surrealismo...In Francia è nata l'attrice Brigitte Bardot e la scrttrice la scrittrice  Françoise Sagan (psuedonimo di  Françoise Quiorez) fece ecscandalo nella Parigi del 1961 con  Aimez-vous Brahms? "  una storia d'amore e passione tra un 'arredatrice quarantenne e un avvocato di venticinque anni . Successivamente continuò a parlare della sensualità delle donne e della loro vita intima a tutte le età, rivendicando così il diritto di vivere la propria bellezza e femminilità compresa quella senile. Attualmente in Italia la musa di Fellini Sanda Milo, regala a tutti una bellezza intramontabile e sensuale, trovo che l'attrice sia un esempio costruttivo e di speranza per le giovani donne che possono specchiarsi in una attrice , capace di mostrare la donna per quello che è veramente : bella a tutte le età, in tutte le stagioni della vita e in tutti i suoi tempi. Nei paesi di cultura Cristiana/ Cattolica che hanno come esempio delle splendide Madonne " sobrie e sofferenti", col culto del " peccato e della penitenza , soprattutto femminile. La bellezza esteriore da sempre è stata culturalmente condannata. Le donne curate , spesso venivano chiamate " streghe" , nel film di Tornatore con Monica Bellucci :" Malèna"  veniva bistrattata perchè bellissima . I tempi saranno mai veramente moderni da consentire alla bellezza femminile di incantare il mondo senza essere sfregiata a nessuna età?. Il desiderio, da sempre è stato il punto di partenza della creazione di grandi opere d'arte, Sigmund Freud ha definito la pulsione sessuale , nonchè l'eros  " istinto di vita", ed effettivamente lo è, il desiderio è sogno per tutti. Mi chiedo sino a quando la società vorrà segretamente ammirare e pubblicamente proibire alle donne di vivere la poesia della bellezza e dell'erotismo ,a tutte le età?per quanto tempo ancora la misoginia governerà il mondo?.  Nessuna rivoluzione femminile è arrivata a sovvertire il tabù della bellezza e della sensualità femminile nel terzo tempo.

   La Redazione

Il prof Domenico Venuti in forma ufficiale sara' a Mandanici, Messina giorno 6 settembre ore 16.15 con il Sindaco della cittadina. Il Prof. Domenico Venuti  è CONSIGLIERE NAZIONALE ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEL FANTE  RICONOSCIUTA DAL MINISTERO DIFESA.PRESIDENTE generale dei CO.B-GE Inspired ONU  UNESCO OMS. gia' CONSIGLIERE CULTURALE  DEL MINISTRO PLENIPOTENZIARIO DI POLONIA Karol Kleszczynski.  Gia' PRORETTORE UNIVERSITA' DELLA PACE  ( Svizzera italiana -Lugano).   PRESIDENTE DEL PREMIO INTERNAZIONALE " . Vittorini " con Medaglia del Presidente Repubblica Carlo Azegljo Ciampi . PRESIDENTE DEL PREMIO INTERNAZIONALE WILLIAM SHAKESPEARE HONORIS CAUSA. IL PROF. DOMENICO VENUTI INCONTRERA' CON IL CRITICO D' ARTE GIORNALISTA PROF MARIA TERESA PRESTIGIACOMO  DIRETTRICE DI RED CARPET MAGAZINE, VICE PRESIDENTE PATRONESSE ANF e organizzatrice di eventi internazionali d' arte,  I CONSIGLIERI DEL  COMUNE DI MANDANICI INSIEME AL SINDACO . Il CERIMONIALE: Ricevuti assieme alla Componente il Consiglio CO.B-GE  dal Sindaco BRIGUGLIO  che attende all'esterno del Comune si accedera' nella sala del Consiglio laddove sia Sindaco che il prof Venuti avranno il loro incontro ufficiale per i saluti dei Consiglieri. A seguire in corteo,insieme, si andra' al Monumento ai Caduti  dove sara' deposto omaggio floreale. La visita, con guida ai Beni Culturali di Mandanici accompagnati anche dai carabinieri, siglera' l' incontro. Al Convegno, organizzato dal prof Pino Mento medico docente  Universita' degli Studi di Messina, dopo l'intervento del Sindaco e del prof.Venuti e il saluto da parte della prof. Maria Teresa Prestigiacomo,  a conclusione lavori, sarà  conferito al Sindaco  l'ambito PREMIO INTERNAZIONALE WILLIAM SHAKESPEARE.  

                            

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IL CRITICO D' ARTE GIORNALISTA PROF MARIA TERESA PRESTIGIACOMO  DIRETTRICE DI RED CARPET MAGAZINE, VICE PRESIDENTE PATRONESSE ANF. 

-Di Giuseppe Messina-

  

Ecco, ci siamo quasi. È già vicino il 14 settembre quando dal primo pomeriggio avrà inizio l’estemporanea di pittura di un gruppo di artisti che hanno aderito spontaneamente e generosamente alla pregevole iniziativa del Lions Club e del Leo Club di Barcellona Pozzo di Gotto.

   L’extempore si svolgerà nei giardini dell’Oasi di Piazza San Sebastiano nella città del Longano dove assieme ai già noti artisti potranno esibirsi bambini e giovani amanti dell’arte pittorica.

Beppe Iacono Gianni Maio e Quattrocchi

Beppe Iacono Gianni Maio e Quattrocchi

   Come abbiamo avuto modo di pubblicare precedentemente quello che segue è il regolamento per poter partecipare all’evento artistico che ci ha trasmesso il Presidente dei Lions, l’Ing. Giuseppe Quattrocchi.

  1. L’estemporanea è aperta a tutti senza limite di età ed è ammessa ogni forma d’arte;
  2. Per motivi organizzativi l’iscrizione/adesione dovrà avvenire entro il 13 p. v.;
  3. Ai partecipanti che ne faranno richiesta saranno forniti la tela ed i colori;
  4. Nel caso in cui l’opera non potrà essere ultimata durante l’estemporanea, la stessa potrà essere completata dall’artista e consegnata entro 10 giorni all’Associazione organizzatrice;
  5. Le opere saranno successivamente esposte in una collettiva assieme ad altre opere che gli artisti potranno esporre;
  6. Ad ogni partecipante sarà conferito un attestato di partecipazione durante un pubblico manifestazione;
  7. L’evento sarà pubblicizzato tramite i canali Lions, giornali Web e locali;
  8. Le opere realizzate durante l’estemporanea saranno donati dagli artisti ai Lions Club di Barcellona Pozzo di Gotto che ne diverrà il proprietario per la piena disponibilità;
  9.        Agli artisti non sarà riconosciuto alcun compenso, né il riconoscimento di alcun diritto ed autorizzano l’esposizione al pubblico e la riproduzione fotografica a mezzo stampa e sul Web. Nella fattispecie le opere donate saranno vendute ed il ricavato devoluto in opere di beneficenza e, di tutto, sarà trasmessa la ricevuta ad ogni artista;
  10. L’artista sarà informato del ricavato della vendita delle opere e della relativa destinazione in beneficenza e sarà altresì trasmessa ad ognuno la relativa ricevuta di versamento di quanto incassato;
  11. L’adesione di partecipazione vale quale autorizzazione al trattamento dei dati personali ai sensi delle vigenti leggi in materia.

   Durante l’evento sarà organizzata una postazione con pannelli, colori etc. in modo che anche i ragazzi possano essere coinvolti e stimolati a dipingere le loro emozioni del momento. Anche a loro sarà conferito un attestato di partecipazione.

   Tutto dovrebbe andare bene anche se le condizioni atmosferiche non dovessero essere ottimali poiché i pittori potranno comunque operare tranquillamente sotto il porticato.

      Fino adesso, oltre a chi scrive, hanno aderito all’iniziativa gli artisti, Ignazio D’Anna, Giacomo D’Andrea, Pino Coletta, Caterina Barresi, Nino Gentile, Nella Parisi, Maria Teresa Giunta, Luisa Tomarchio, Giuseppina Leggio, Strina Foti, Lina Valenti, Cettina Cortese, Daniela Celi, Patrizia Parisi, Orazio Crinò, Patrizia Donato, Andrea Sposari, Vittorio Siracusa, Paola Pietrafitta, Maria Torre, Carmen Curcuruto, Pippo Giorgianni, Edoardo Valenti, Salvatore De Pasquale, Francesco Grillo e Vito Natoli.

   Tutti i suindicati pittori hanno già accettato di fare dono della propria realizzazione artistica al Lions Club.

   Si precisa che questo è solo un primo elenco; appresa la finalità dell’iniziativa altri artisti, hanno già dato con entusiasmo, la disponibilità e si è in attesa della conferma e solo per questo non sono stati riportati.

   All’evento hanno dato la disponibilità a partecipare anche alcuni Ragazzi che frequentano la scuola del “ Centro per l’Autismo”.


- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Se l’arte è espressione dell’anima, in particolare lo è per Maria Grazia Sangregorio, la cui arte è un pretesto per raccontare ed esprimere quelle sue particolari sensazioni ed emozioni e per narrare le storie personali di quel circo che è la nostra esistenza. Sangregorio è una famosa pittrice, oltre che una creatrice orafa raffinata; è molto nota nel panorama dell’arte europea, pertanto, internazionale.

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Basti pensare alla presentazione da me operata, per l’artista, al Museo Nazionale, al Grand Palais, salon d’art fondato da Renoir, sugli Champs Elysees, a Parigi, mostra che ha fruito dell’alto patronato della Presidenza della Repubblica francese, Macron…
Se, come ci suggerisce Gesualdo Bufalino in “ Museo d’ombre”dobbiamo tendere il nostro orecchio al fragore della cascata, ma anche allo zampillo della fontana…metaforicamente dobbiamo ritornare a trattare specificamente delle tele a tema “politico”dell’artista calabrese che in queste due opere ha inteso cimentarsi nella rappresentazione di un tema inconsueto, trattandolo allegoricamente con ironia, dal greco éironikòs (finzione ( dissimulazione, o dire il contrario di ciò che si pensi), pertanto, in queste tele, Sangregorio manifesta un atteggiamento bonario e un divertito distacco dalle cose, un auspicio che la politica sia d’azione, ma con la giusta moderazione e diplomazia.

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Il colore domina la scena, quasi a “ stordire” l’artista, per l’atmosfera variegata e composita nell’opera, dedicata alla Giunta: un crogiuolo di forza spirituale e fluida, crogiuolo di culture e di back grounds, dei politici rappresentati. Questi ultimi appaiono, non a caso, come “quasi dei fanciullini, certa, l’artista di potere esprimere, in tal modo, quel “ fanciullino pascoliano” che deve sempre manifestarsi, in ogni età della nostra vita, per esprimere bellezza, sentimento e nel caso dei personaggi politici, quella vivacità intellettuale e progettuale, occasione di crescita e di progresso di una comunità, di un territorio.
La tela dedicata al Sindaco reca un forte auspicio di speranza, anzi di certezza che la città sarà una città nuova, rigenerata sotto il segno dinamico di un personaggio che non ha una postura statica, ma esercita un’immagine di azione dinamica, quel dinamismo cosmico che riscatta sempre le precedenti condizioni subalterne di un territorio. Sangregorio parla, attraverso la sua poesia-pittura una pitto-poesia alla Rodari, dei nostri tempi (anni Sessanta), una poetica in arte, quella della pittrice calabrese, semplice ed incisiva, chiara e significativa, una pittura che parla al mondo, guardando, anche tra le sue personali brume e quelle di un mondo decisamente sofferto, con occhi di luce, di colore, di ottimismo, di speranza e di Sole.
A questo punto, ecco che il colore, per Sangregorio, si rende protagonista, incontrastato, sulle tele, per esprimere, di ogni politico, nella tela dedicata alla Giunta, un profilo psicologico; tant’è vero che la fisiognomica minimalista adottata ed espressa dalla pittrice, pur sempre variegata, manifesta, per ciascun personaggio politico, lo specifico temperamento, uno diverso dall’altro ma tale da comporre quel puzzle che si deve tradurre, politicamente, nel comporre l’armonia di un luogo…giacchè il luogo…lo fa, appunto, la persona…!
Questo lo sa bene, l’artista che ha assegnato ad ogni componente della Giunta un particolare sorriso che esprime il carattere… caratteri variegati, diversi look e colori diversi….una fantasmagoria di colori popolano la scena composita che sconvolge e capovolge l’immagine interiorizzata di una politica triste e monotona, da burocrati. Inoltre, possiamo notare dalle acconciature che Sangregorio ha tratteggiato, forse, trattasi di giovani personaggi politici, rampanti! In tutti i casi, in particolare, occorre evidenziare che i componenti della Giunta, rappresentati sulla scena da Maria Grazia Sangregorio, hanno, persino, occhi di diversi colori, quegli occhi per vedere il mondo, tra gioie, bellezza, dolori e sentimento… ma, occhi per osservare il mondo da due punti di vista, così come deve guardare ogni personaggio politico: dal proprio punto di vista e da quello del più debole, per migliorare l’esistenza di tutta la comunità, della sua e nostra Calabria, della sua e nostra Italia, un cuore antico nel Mediterraneo da tutelare e custodire, con amore, sempre.

# Maria Teresa Prestigiacomo

Maria Teresa Prestigiacomo 1

è critico d’arte ed opera in campo internazionale ed è giornalista iscritta all’Ordine dei Giornalisti Nazionale, Roma, Direttrice della rivista Red Carpet Magazine cartaceo del Lusso on line e cartaceo con redazione a Parigi, Lugano New York e Modica, inglese ed italiano. Pluripremiata per l’impegno nell’arte nel giornalismo, ricordiamo soltanto il Premio Internazionale Cartagine (fondato dal reggino Mariano Cudia) ad Hammamet Sousse Cartagena Spagna, Premio per il giornalismo a Roma, Premio Calderoni- Stampa Teatro Valle…Presenta mostre d’arte al Museo Nazionale di Parigi, Grand Palais ed altre location prestigiose all’estero …

- di Francesca Rossetti - 

 Il party “Flower Power” ideato dal Pacha ha spento quest’anno 39 candeline: un format sempre più spettacolare, non esiste festa al mondo così datata e seguita!

Il Nabilah, una delle location più cool della movies campana, è l'unico club italiano ove questa festa è ufficialmente autorizzata ed organizzata dal Pacha con “peace and love”. La direzione artistica è di “Made in Italy Ibiza”, l’agenzia di eventi musicali italiana più famosa dell’isola spagnola, rinomata a livello internazionale per le sue produzioni e le feste che organizza.

Flower Power Nabilah 3

Il famoso locale napoletano, recensito dal “The Guardian” come uno dei più belli d’Europa, domenica prossima sarà ancora più colorato e creativo grazie alle scenografie che saranno installate.  Tutti i partecipanti saranno trascinati per più di dodici ore (a partire dalle 11 del mattino) tra le note e le sensazioni che hanno ascoltato e provato gli hippie negli anni ‘60, ritmi che faranno battere i cuori come lo facevano battere a loro. Gli appassionati di motori potranno salire a bordo di un maggiolino oppure ammirare bellissime “due ruote” in quanto in occasione del Flower Power si terrà anche un raduno organizzato dal “Maggiolino Club Napoli” e una bellissima sfilata di moto d’epoca organizzata da “Napoli Chapter Italy”.

“I ritmi del flower  power sono molto diversi da quelli ‘selvaggi’ che contraddistinguono la maggior parte delle feste che si svolgono nei club dell’isola bianca e in quelli napoletani – spiega Luca Iannuzzi, promotore dell’evento e tra i proprietari del Nabilah -, si tratta di una festa dal clima rilassante che sul calar del sole sale d’intensità per chi vuole continuare a divertirsi ballando in riva al mare oppure a bordo piscina”.

Troviamo che l’espressione ‘flower power’, coniata ormai cinquantaquattro anni fa, possa oggi essere un messaggio quanto mai attuale – afferma Luca Iannuzzi, promotore dell’evento e tra i proprietari del Nabilah -, che la moda e il mondo del clubbing, fantastica cassa di risonanza, devono  contribuire a rilanciare. Spetta a noi cogliere e fare in modo che i fiori restino nei nostri cuori e nelle nostre meni”.

La storia
Flower Power è un’espressione tipica del movimento Hippy, che significa letteralmente “potere dei fiori” (una leggenda metropolitana racconta che tale slogan fu coniato nel 1965 dal poeta Allen Ginsberg). Il movimento hippy è nato alla fine degli anni ’60 come azione simbolica di contrasto alla guerra in Vietnam, contro il governo USA . Esso, totalmente pacifico, utilizzava mettere fiori nei cannoni, bruciare le lettere del richiamo alle armi o la distribuzione dei fiori come azioni - metafora dell’utilizzo dell’amore come chiave di dialogo per evitare guerre e conflitti e poter dare a tutti un mondo sicuro dove vivere. Ispirato allo stile di vita e ai valori di questo periodo e di questa corrente socio - culturale, della quale Ibiza ne rappresentava uno dei “capoluoghi” accanto a San Francisco e Goa, il primo Flower Power del Pacha si è tenuto nell'estate del 1980 grazie a un'idea originale del DJ resident Piti. Ibiza negli anni ’70 era popolata di hippie e persone culturalmente “avanti”, nello stesso anno iniziano a nascere le prime discoteche importanti e ad arrivare copiosi flussi di turisti. Al timone della cabina di comando del Pacha, DJ Piti riuscì a “contrabbandare” dischi e a portare negli altoparlanti del club un ampio repertorio di musica d'avanguardia che in quel periodo era raro ascoltare. In questi 39 anni, il Flower Power ha portato in pista al Pacha Ibiza diverse generazioni unite dall'amore per la musica e dallo spirito di pace e gioia degli anni '60.  Una festa unica che si rinnova ogni estate senza perdere la sua essenza, senza mutazioni del suo DNA. Trasmettere energia positiva, l’energia alla base del sano divertimento, è questa la mission del Flower Power del Pacha: una festa di celebrazione, di comunione, di gioia! Con il sigillo indiscusso del “Club delle ciliegie” e la grande direzione artistica de “I Productions Events”.

La festa
Il Flower Power si svolge ogni settimana al Pacha. Inizialmente era stato pensato come un unico appuntamento estivo, poi il suo successo ha "costretto" gli organizzatori a renderlo un appuntamento settimanale. Il tutto inizia al mattino quando lungo le spiagge più famose dell’isola sfila un gruppo di hippie con chitarre e tamburi, giovani che cantano dal vivo e rendono da subito l’atmosfera allegra e festevole. Si tratta del “carretto” del Flower Power che per tutta la giornata gira l’isola. Chi vi ha partecipato, afferma con convinzione che "non esiste un party bello come il Flower Power". Di fatto, a prescindere dai gusti musicali degli amanti della dance, è vero: nessun party ad Ibiza riproduce l'atmosfera, il clima e quel "feeling" di amore tipici del Flower Power.

 Dress code “hippie chic”

Anni ’60: peace and love, entusiasmo, musica, libertà e “chi se ne importa di tutto il resto”! Agli hippie dei “sixties” andava stretto tutto: perciò indossavano ampie gonne lunghissime, pantaloni a zampa, maxi dress, sandali, occhialoni da sole, camicie in denim...  Vestiti bianchi, colorati in modo sgargiante o a fiori (è assolutamente vietato il nero), ghirlande nei capelli e una montagna di accessori: è questo il dress code richiesto per il “Flower Power” che si svolgerà domenica 8 settembre al Nabilah. Esempi cui ispirarsi? Le femminucce possono cercare su Instagram le immagini degli outfit gitani di Paris Hilton. I maschietti possono spulciare tra le foto degli anni ’70 di David Bowie.

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XY CREATIVE AGENCY 

Grazia Guarino

-Di Giuseppe Messina-

   Il primo giorno di settembre u. s. si è inaugurato il nuovo anno accademico della Fucinema, ma è stato anche un momento per ripercorrere lesperienza di quanto in precedenza si è fatto con limpegno di tanti allievi e qualificati docenti.

   È stata una serata magnifica, con tanti spettatori in sala e certamente anche molti che da casa hanno avuto occasione di assistere allo spettacolo trasmesso sul canale 611 da Telespazio e precisamente dagli studi rinnovati di Torregrotta (Me) dove, per loccasione sono stati ospiti alcuni parenti delle vittime di mafia.

   Grazie al regista Franco Arcoraci e alla Direttrice Artistica Giusy Venuti abbiamo potuto assistere allo spettacolo unico nel suo genere, uno spettacolo molto commovente in cui si sono fatti sentire le voci degli eroi protagonisti caduti nella lotta impari contro il cancro della mafia.

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Franco Arcoraci

Già dalla prima scena si è potuto capire come lo spettacolo si sarebbe svolto: sul palcoscenico si è vista la rappresentazione di una classe scolastica con bambini ed una lavagna con su scritto La mafia non esiste, ad un certo punto un bambino si è alzato dal suo posto e, arrivato alla lavagna, ha preso il gesso ed ha tracciato una x sul non come per cancellare quella negazione della realtà.

   Tanti allievi attori si sono susseguiti sul palco, proprio tanti, tutti bravissimi dal punto di vista del mimo, della interpretazione e della dizione, ma soprattutto del trasporto spirituale di ciascuno di loro. E ciò non può che essere merito dei docenti che hanno saputo trasmettere la difficile professionalità.

Praticamente, con orgoglio possiamo ammettere che lAccademia Fucinema, che è chiamata a promuovere cultura teatrale, cinematografia e televisiva non ha nulla da invidiare alle rinomate scuole di queste stesse attività del centro-nord perché qui la materia principale che sinsegna è la legalità e la formazione umana.

   Dopo aver assistito ad una così tanto meraviglioso spettacolo cè da chiedersi come mai, lo stesso non è veicolato nelle scuole di ogni ordine e grado dove tanto lavoro ci sarebbe da fare per la crescita civile, morale e legale della società?

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   Intanto, ci sembra doveroso invitare i quanti hanno voglia di esplorare il mondo delle scene di andare ad iscriversi dal momento che sono aperte le iscrizioni per l’anno 2019/2020 presso Fucinema, la più grande scuola del sud Italia che vanta due grandi sedi a Messina e a Torregrotta (Me) attrezzate da 1000 metri quadrati cadauna, con teatro, teatro di posa, studio di registrazione e doppiaggio, studio televisivo e radiofonico e una zona ricreativa, laboratori dedicati interamente al Cinema e alla Televisione dove permettono agli allievi di fare vera pratica sui set cinematografici e televisivi, per la televisione. 

   Quindi un’ottima scuola che da vere opportunità praticamente dietro la porta di casa di tutti i giovani siciliani che possono trovare in Fucinema un posto dove coltivare e far crescere le loro ambizioni, Fucinema è un laboratorio conosciuto a livello nazionale ed anche la RAI ha mandato una Troupe per fare un servizio su questa realtà, andato in onda sul noto programma Rai2 Storie.

Per prenotare un colloquio con la direzione finalizzato all’eventuale iscrizione basta cliccare al seguente link. https://www.iscrizione.club/

   Non ci rimane che augurare in bocca al lupo a quanti avranno voglia di bussare alle porte dell’Accademia Fucinema.

 - d Marcello Crinò -

Alla fine del 1500 si cominciava a edificare a Barcellona il Duomo di San Sebastiano, a tre navate scandite da colonne. Fu completato nel 1606, per essere poi demolito negli anni Trenta del XX secolo e sostituito con un nuovo Duomo, oggi Basilica Minore. La sua distruzione, che ha comportato una grave perdita per il centro storico della città, fu motivata, ufficialmente, dalle cattive condizioni statiche in cui versava, ma in realtà ostacolava il prolungamento della via Roma, l’asse viario più rappresentativo, cadendo proprio nel bel mezzo della strada, nel vero cuore antico cittadino, visto che alle sue spalle stavano il settecentesco Monte di Pietà e l’ottocentesco Teatro Mandanici. L’antico Duomo, che oggi continua a vivere nella memoria dei barcellonesi anche attraverso una gran quantità di foto, possedeva delle opere poi trasferite nella nuova chiesa, come gli altari in marmo, i quadri, gli arredi sacri.

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Accanto esisteva un’altra chiesetta, degli Agonizzanti (sarà oggetto di un altro articolo), messa in comunicazione col Duomo in epoca imprecisata. Secondo una fonte, ritenuta attendibile, “La chiesa dedicata al Santo esisteva già al sec. XIV. Fu riedificata parecchie volte, l’ultima nel 1936, ad opera di Sua Ecc. Mons. A. Paino” (S. Chimenz, L’Archidiocesi e l'Archimandritato di Messina nell'anno 1963, Messina, Grafiche La Sicilia, 1963). Questo significa che sarebbe da retrodatare l’epoca di costruzione del Duomo, che in origine era una semplice chiesa. L’autore, il Chimenz, era un colto sacerdote archivista della Curia di Messina, che per scrivere ciò avrà avuto in mano dei documenti che andrebbero ricercati. Naturalmente questo comporta anche una retrodatazione dell’epoca di fondazione di Barcellona, che andrebbe valutata attentamente in quanto non suffragata da documenti storici. Sui progettisti di questo edificio possediamo, al momento, soltanto qualche indizio e una notizia che sembrerebbe certa. Maria Accascina, nel Profilo dell'Architettura a Messina dal 1600 al 1800, pubblicato a Roma nel 1964, scrive, riferendosi agli architetti Andrea Suppa (1628-1671) e Nicola Francesco Maffei (Messina 1607-1671): “L’attività di questi due artisti, Nicola Francesco Maffei e Andrea Suppa, dovette massimamente estendersi in provincia: la Chiesa Madre di Larderia superiore ha un prospetto ad unico ordine con paraste, timpano e torre campanaria ornata da balconcini, simile al prospetto della Chiesa della Beata Eustochia: la Chiesa Madre di Barcellona a due ordini, rientra nella stessa corrente di gusto”. Cosa significa questo? L’Accascina vuol dire che anche la Chiesa madre di Barcellona è stata opera del Suppa e del Maffei, oppure che si inserisce nella stessa corrente di gusto, senza però un intervento diretto dei due architetti? Il dubbio in parte è stato fugato da una notizia che si trova nella scheda affissa all’esterno del Monastero di Montevergine di Messina, in via XXIV Maggio (da noi vista nel 2004). L’autore della scheda, Alfredo Iannello, ha scritto che il Suppa e il Maffei, progettisti di Montevergine, probabilmente sono stati gli autori dell’antico Duomo di San Sebastiano di Barcellona.

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Iannello avrebbe trovato, quando preparava le schede per gli edifici di Messina, dei documenti all’Archivio di Stato di Messina che dimostravano questa paternità. Quindi possiamo asserire con un buon margine di certezza che gli architetti Suppa e Maffei hanno probabilmente lavorato per l’antico Duomo di San Sebastiano. Rimane da stabilire in quale periodo, visto che l’inizio della costruzione risale al 1595 ed il completamento al 1606. Il Di Marzo, annotando Vito Amico per l’edizione del 1855 scrive: “Ne venne allargata la Chiesa Madre ed ornata nella più fine eleganza, ma l’opera attende ancora il compimento”. I nostri due architetti, visto le loro date di nascita, hanno operato in un periodo antecedente, quindi viene da pensare che l’allargamento sia stato compiuto sull’edificio riprogettato all’incirca a metà del 1600 dai due messinesi. Al momento attuale delle ricerche e di quanto esposto sopra possiamo riassumere la cronologia dell’antico Duomo in questi termini: secolo XIV (?), esistenza dell’antica chiesa di San Sebastiano; 1595-1606, fondazione del Duomo di San Sebastiano; 1650 circa (?), Suppa e Maffei riprogettano il Duomo; 1850 circa, allargamento e forse epoca della fusione con la chiesa degli Agonizzanti; 1936, demolizione.

4 settembre 2019

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