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18 NOVEMBRE 2022 ore 17
Sala Lettura della Biblioteca
via I Settembre,117-Palazzo Arcivescovile

Venerdì 18 novembre 2022, alle ore 17, presso la Sala Lettura della Biblioteca
Regionale Universitaria di Messina, si svolgerà l'evento "L'Isola sospesa.
Viaggiare la Sicilia", presentazione di tre testi del Medico, Giornalista
pubblicista, Scrittore e Vice Presidente dell'Associazione Medici Scrittori
Italiani, Dott. Giuseppe Ruggeri e, segnatamente, di: "Incontri in Sicilia.
Testimonianze di vita e di cultura", "Mirabilie di Sicilia" e "Volti e maschere di Sicilia".
I lavori si apriranno con i Saluti Istituzionali e l'Introduzione della Direttrice della
Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa, che fungerà da Coordinatrice. A seguire
l'Autore dialogherà con il Prof. Filippo Grasso, Docente di "Analisi di Mercato" nei
Corsi di Laurea in Scienze del Turismo dell'Università di Messina.
L'iniziativa culturale, a cui aderisce l'Ateneo peloritano, con la pregevole partecipazione
dell'illustre Docente suddetto, fungerà da apripista per la realizzazione di un Progetto
volto a coinvolgere le fasce giovanili e, in particolare, gli studenti degli Istituti Secondari
Superiori cittadini e della Provincia. I testi di Ruggeri illustrano la Sicilia in alcune sue
rappresentazioni specificatamente identitarie – arte, luoghi, personaggi – e tali da
destare, pertanto, il senso d'appartenenza necessario alla costruzione delle civili
coscienze e da stimolare, grazie alla lettura guidata, un decisivo processo di conoscenza
delle tante potenzialità di una Regione, come la Sicilia - in atto purtroppo votata a una
progressiva povertà culturale dettata dal degrado in cui un'intenzionale arretratezza
sociale ed economica ha deciso di condannarla - nella quale il settore turistico-culturale
rappresenta la chiave di volta, vettore essenziale per l'attuazione di un capovolgimento
della realtà, traendo spunto dalla straordinaria bellezza e varietà del suo patrimonio
artistico e ambientale che ne fa un centro di attrazione internazionale la cui fruizione, se
adeguatamente gestita, determinerebbe un indotto economico in grado di promuovere
benessere e lavoro per tutti i Siciliani.

Il ricco e prezioso patrimonio della Biblioteca Regionale "G. Longo", a cui attingono
studenti e studiosi per la ricerca sulle fonti locali, sarà messo a disposizione dei fruitori
con una notevole Esposizione tematica di testi, antichi e moderni, e stampe.
Faranno da corollario le numerose Bibliografie in argomento curate nel tempo dal
Personale della Biblioteca.
Il viaggio virtuale nella storia e nell'attualità, tra arte e letteratura, luoghi e personaggi,
stranezze e asperità, meraviglie e curiosità, attraverso lo scorrere delle pagine dei libri,
l'ascolto attento del dialogo tra Autore e Docente Universitario e la condivisione che ne
scaturirà di profonde riflessioni - come anche non mancheranno interrogativi e
suggerimenti - ci farà apprezzare maggiormente le peculiarità dell'Isola sospesa mentre
ancora si dibatte tra mito e realtà.
L’ingresso è libero e non occorre prenotazione.
Quanti non potranno essere presenti fisicamente all'evento, potranno scrivere commenti
o quesiti che verranno posti all'Autore e al Docente nei post dedicati sulla pagina
Facebook della Biblioteca:
https://www.facebook.com/bibliotecaregionaledimessina/?ref=bookmarks
In seguito, sarà pubblicata la ripresa video dell'evento.
Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel.090674564
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

(A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)

PROGETTO “L’ISOLA SOSPESA”

Il Progetto “L’isola sospesa – Viaggiare la Sicilia” è, come si può evincere dal sottotitolo,
un viaggio virtuale nella Sicilia dell’arte, della letteratura, dei luoghi e dei personaggi che
ne hanno scandito e caratterizzato la storia e, prima di questa, il mito. Un viaggio reso
possibile grazie alla scrittura, incaricata di rappresentare, attraverso i libri, la realtà
oggettiva – e soggettiva – vissuta e interiorizzata da chi ne è autore.
Il percorso indicato segue le coordinate di tre libridi cui è autore Giuseppe Ruggeri, medico
scrittore e giornalista messinese particolarmente attento al tema del recupero dell’identità
culturale siciliana. I testi di Ruggeri illustrano la Sicilia in alcune sue rappresentazioni
specificatamente identitarie – arte, luoghi, personaggi – e tali da destare, pertanto, il senso
d’appartenenza necessario alla costruzione delle civili coscienze.
Per questo motivo, destinataria del Progetto è la fascia giovanile della popolazione,
segnatamente gli alunni delle scuole superiori, affinché operi in loro, grazie alla lettura
guidata dei testi, un decisivo processo di conoscenza delle tante potenzialità di una regione,
come la Sicilia, in atto purtroppo votata a una progressiva povertà culturale dettata dal
degrado in cui un’intenzionale arretratezza sociale ed economica ha deciso di condannarla.
Una di queste potenzialità – probabilmente la più rilevante – è senza dubbio quella
turistico-culturale, traente spunto dalla straordinaria bellezza e varietà del suo patrimonio
artistico e ambientale che ne fa un centro d’attrazione internazionale la cui fruizione, se
adeguatamente gestita, determinerebbe un indotto economico in grado di promuovere
benessere e lavoro per tutti i siciliani.
In ragione di ciò, all’autore dei tre testi si è pensato di affiancare un esperto del settore di
che dicasi, ossia il Prof. Filippo Grasso, docente di “analisi di mercato”nei corsi di laurea
in scienze del turismo dell’Università di Messina. A lui il compito di spiegare il significato
di questo “viaggio”, in termini di metodi e tecniche del turismo culturale propriamente
inteso, e soprattutto del modo che quest’ultimo ha oggi di rapportarsi con il nostro
territorio.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Nel pomeriggio cerimonia di consegna del Premio Bellini a Palazzo Biscari

Sumi Jo canta al Duomo di Catania accompagnata dall’Orchestra del Festival Belliniano diretto da Domenico Famà e dal Coro Lirico Katàne fondato da Nicola Diolosa e istruito da Salvatore Signorello

La XIV edizione del Bellini Festival si è conclusa come da tradizione al Duomo di Catania, a pochi metri dalla tomba di Vincenzo Bellini, nato proprio ieri 3 Novembre di 221 anni fa, di fronte ad una folla che lo ha colmato ogni oltre possibilità, fino a riempire restando in piedi anche tutte le maestose navate laterali: un autentico bagno di folla che l’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna, ed Enrico Castiglione, direttore artistico e fondatore della pluriennale manifestazione, hanno salutato all’inizio con vibrante emozione ed evidente entusiasmo.

Sumi Jo, una delle più celebrate star della lirica mondiale, insignita nel pomeriggio a Palazzo Biscari del prestigioso Premio Bellini, è stata acclamatissima protagonista di un concerto che resterà nella storia della città di Catania, sfoggiando la sua voce d’angelo, come la definì Herbert von Karajan, squillante, cristallina, potente e artisticamente coinvolgente, portando più volte in visibilio il pubblico accorso non solo da tutte le parti della Sicilia, ma anche dall’Europa, tra cui numerosi francesi, spagnoli e slovacchi arrivati a Catania appositamente per questo evento, che alla fine del Concerto hanno letteralmente assiediato la grande cantante sud coreana e ringraziato direttamente l’Arcivescovo Luigi Renna.

Il Concerto, tradizionale appuntamento del Festival Belliniano che fin dal 2009 si tiene alla Cattedrale di Sant’Agata, dove riposano le spoglie mortali di Bellini, proprio nel giorno dell’anniversario della sua nascita, ha visto Sumi Jo accompagnata magistralmente dall’Orchestra del Festival Belliniano diretto da Domenico Famà, giovane direttore in ascesa nato a Catania, e dal Coro Lirico Katàne fondato da Nicola Diolosa e istruito da Salvatore Signorello, in un programma di rigorosa musica sacra che ha spaziato dal “Bist du bei mir” di Johann Sebastian Bach all’ “Ave Maria” di Schubert, dall’ “Ave Maria” di Caccini, al “Panis Angelicus” di César Franck, dal “Pie Jesu” di Gabriel Fauré al “Tantum ergo” di Vincenzo Bellini, proponendo anche brani dal Gloria di Vivaldi, l’ “Ave verum corpus” di Mozart, l’ “Elegy for strings” di Elgar, l’”Aria” dalla Suite n. 3 di Bach. Un programma continuamente applaudito.

“Ringrazio vivamente e calorosamente il maestro Enrico Castiglione per questo concerto – ha detto l’Arcivescovo Luigi Renna – che onora la città di Catania e rende omaggio a Vincenzo Bellini in maniera esemplare: eventi come questi sono importanti e migliorano la città tanto più che è offerto dal Bellini Festival, una manifestazione prestigiosa che rende omaggio all’unico laico sepolto qui alla Cattedrale di Sant’Agata”.

Prima del Concerto al Duomo di Catania, Sumi Jo ha ricevuto a Palazzo Biscari, dalle mani di Enrico Castiglione, il Premio Bellini, per il quale la celebre cantante ha ringraziato commossa fino alle lacrime, dicendo “grazie a Enrico Castiglione, grazie al Bellini Festival e grazie alla città di Catania, una città bellissima che il mio popolo, in Corea del Sud, deve scoprire sempre di più. La mia emozione è fortissima, perché sono stata la prima cantante orientale a vincere tanti anni fa un premio per la lirica quando ero vent’enne qui in Sicilia, ad Enna. Oggi ritorno per il Premio Bellini e per cantare a pochi metri dalla tomba di Bellini: non potrò mai dire abbastanza grazie”.

Il Bellini Festival, promosso dalla Fondazione Festival Belliniano, fondato a Catania nel 2009 da Enrico Castiglione insieme all’allora Provincia di Catania (oggi Città Metropolitana di Catania), in collaborazione con il Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R. Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi di Catania, l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini (oggi Conservatorio Vincenzo Bellini), la Società Catanese Amici della Musica, la Camera di Commercio e l’Arcidiocesi di Catania, manifestazione di riconosciuta rilevanza turistica dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla RAI e dal portale www.musicalia.tv, ha concluso così con un grande successo la XIV edizione consecutiva attraverso le sue storiche sezioni “Bellini Opera Festival”, “Bellini Renaissance”, “Bellini International” e “Festival della Melodia Belliniana”. Per l’occasione, le Poste Italiane hanno realizzato anche uno speciale annullo filatelico che è stato offerto gratuitamente ieri pomeriggio, all’ingresso del Duomo, a centinaia di cittadini in fila, e che da oggi sarà disponibile per 60 giorni alla sede centrale delle Poste Italiane in Via Etna prima di essere a disposizione presso il Museo delle Poste.

Sumi Jo riceve il Premio Bellini dal direttore artisticao del Bellini Festival, Enrico Castiglione

Il Contingente italiano in Libano, che ha la leadership del settore occidentale della missione delle Nazioni Unite nella Terra dei Cedri, ha condotto una serie di attività nell’ambito dei progetti di cooperazione civile e militare a supporto della popolazione locale, aderendo alla campagna di donazione del sangue organizzata in collaborazione con la Croce Rossa libanese di Tiro.

Il prelievo di oltre un centinaio di sacche di sangue donate dai militari nel punto di raccolta organizzato all’interno della base “Millevoi”, sede del Comando del Settore Ovest della missione UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e del Contingente italiano, ha permesso di far fronte alle richieste della Croce Rossa libanese per mantenere inalterate e reintegrare le riserve delle banche del sangue degli ospedali locali.

4. Visite pediatriche a domicilio nei villaggi del Sud del Libano

Oltre a questo, a sostegno della sanità e su richiesta delle autorità locali, vengono pianificate e condotte ormai quotidianamente le cosiddette medical care, visite a domicilio praticate dal personale sanitario militare, grazie alle quali vengono raggiunte numerose municipalità, anche quelle più remote appartenenti all’area di operazioni a guida italiana, grazie alle quali vengono visitati anziani, donne e bambini che spesso non possiedono le risorse economiche per ricevere cure.

Le medical care, che rientrano tra le attività previste dalla risoluzione n. 1701 del 2006 delle Nazioni Unite, sono svolte per prestare supporto sanitario di medicina generale alle municipalità sprovviste di un presidio sanitario pubblico, grazie a team composti da medici, infermieri e operatori logistici di sanità dell’Esercito Italiano.

 5. Personale sanitario italiano visita pazienti libanesi

La missione italiana in Libano a guida Brigata “Aosta”, al suo terzo mandato nella Terra dei Cedri con i colori delle Nazioni Unite, ha la responsabilità del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16 dei 48 paesi contributori alla missione ONU e di cui fanno parte oltre 1.000 Caschi Blu italiani.

6. I bambini ricevono cure nelle aree rurali del Libano del Sud

Le attività svolte in Teatro Operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo. 

Il COVI è l’organo di staff del Capo di Stato Maggiore della Difesa, deputato alla pianificazione, coordinazione e direzione delle operazioni militari, delle esercitazioni interforze nazionali e multinazionali e delle attività a loro connesse.

 Magg. Giuseppe Genovesi
Capo Cellula Pubblica Informazione 
Joint Task Force  - Lebanon Sector West

Public Information Office - Chief

Shama (Lebanon)

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Roma. Dal 24 novembre al 4 dicembre 2022, a Roma, unitamente alla mostra d'Arte di pittori
italiani e francesi ed un arabo dello Stato d' Israele, ci sarà lei, la stilista, creatrice.
Chi è Sara Beneck e come nasce la passione per le borse di paglia, le cosiddette coffé? Sara
Beneck, all’anagrafe sono Sara Morale, ma per le mie creazioni ho scelto di utilizzare il mio
cognome materno perché è dalla famiglia di mamma che ho ereditato le doti artistiche. Sono figlia
di due grandi sportivi: Salvatore Morale (campione del mondo dei 400 m. ostacoli) e Anna Beneck
  (campionessa nazionale di nuoto e olimpionica). Sono romana ma gaetana d’ adozione sposata con
mio marito per l'appunto di Gaeta e ho 4 figli. Ho pensato di omaggiare la città dove vivo con
qualcosa di unico che facesse parte della tradizione gaetana. Infatti, anticamente, le donne di Gaeta
usavano questa borsa realizzata in strame per la spesa. Le realizzano ancora pochissime contadine
dell’entroterra limitrofo.

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 Da quale idea nascono le sue Borse, pezzi unici straordinari? Le mie borse nascono dalla
ribellione al conformismo di una società che ci confonde fino a non farci più pensare e ci troviamo
così a far parte di un gruppo standardizzato ed uguale fino a far sfumare il nostro vero io …. La
memoria del passato e il desiderio al ritorno della tradizionalità con un tocco di originalità mi ha
condotto alla creazione di pezzi unici; non realizzo infatti mai una borsa uguale ad un’altra e
ognuna e dedicata a una donna ma soprattutto a donne che girano per il mondo sigillando la loro
individualità. Ho ripreso l’arte tradizionale della vecchia sporta della spesa realizzata in stramme
dalle donne di Gaeta che le realizzano apposta per me e le personalizzo con pizzi merletti fiori
bottoni ciondoli ricercando materiali sia vecchi che nuovi e trasformandoli con la mia fantasia
riesco a dare occhio alla mente e a concretizzare l’immaginario. 
Come avviene l’abbinamento con abiti e gioielli e come si accostano i colori fra loro? Le mie
borse possono essere sportive, da mare da città e anche da sera le posso personalizzare in base al
vestito o al costume da indossare e realizzo anche bigiotteria da abbinare. Possono essere con
accostamenti di colori più classici come il nero il grigio e il blu e il bianco o quelli più estrosi e
accesi in contrasto tra loro, mi piace anticipare la moda anche se non sempre è facile trovare donne
pronte ad essere premonitrici di qualcosa che non è ancora di tendenza. Ho iniziato nel 2000 a
creare borse quando ancora non c’era questo ritorno all’artigianato come c’è adesso infatti nel mio
sito potete trovare anche le prime borse di paglia realizzate con il marabù, la pelliccia, l’aglio e
peperoncino che anni dopo stilisti famosi hanno proposto nelle loro collezioni.  
 Ho ricevuto delle grandi soddisfazioni nel realizzare delle borse personalizzate a donne di gran
gusto e di tutte le età.
Alcune attrici hanno indossato le sue creazioni, destando stupore! Si, ho realizzate per attrici e
scrittrici cercando di crearle personalizzate al libro da loro scritto o dal personaggio interpretato in
modo che potessero rispecchiare la loro essenza. 
Mi piace spaziare e mi annoio a fare sempre le stesse cose per questo penso che faccia parte proprio
parte di me quel detto “impara l’arte e mettila da parte “sono alla continua ricerca di idee nuove di
novità ma cose che siano sempre originali. Mi piace utilizzare anche materiale da riciclaggio
trasformandolo,dipingendolo.Penso che il miglior successo sia quello di continuare a fare sempre
con lo stesso entusiasmo quello che ormai faccio da più di trent’anni cercando di rispettare sempre
le mie idee e valori. Devo dire che ho la fortuna di incontrare nel mio percorso lavorativo e
personale persone che credono in me e mi appoggiano in quello che faccio dandomi così la spinta e
l’entusiasmo per continuare a fare quello che amo, anche questa occasione di questa mostra a Roma

sono sicura che mi darà l occasione di far conoscere le mie creazioni a persone che amando l arte
amano l unicità e queste sono “ Le Gaetane”!

Sabato 19 novembre  alle 21.00 presso il Cinema Iris verrà proiettato, in anteprima il film “La timidezza delle chiome”, presentato all’ultimo festival di Venezia fuori concorso.
Tratta di un argomento molto importante, quello della disabilità, in modo profondo, ma anche leggero e ironico.
Trailer: https://youtu.be/mSERK6kZAxg
Presskit:
https://drive.google.com/file/d/1YBTJP84n3Cn5q3-ozOpyoxcc3Ly9mDEg/view

Prenotazioni al cinema Iris: https://iris.18tickets.it/film/11357

 

- Maria Teresa Prestigiacomo -

 

La cerimonia di consegna si terrà il prossimo 3 Novembre 2022

alle ore 17.30 a Palazzo Biscari a Catania

Il prestigioso Premio Bellini sarà assegnato quest’anno ad una delle più celebri star della lirica internazionale d’Oriente, il soprano sud coreano Sumi Jo, che sarà tra l’altro protagonista del Concerto Straordinario per il 221° Anniversario della nascita di Vincenzo Bellini che si svolgerà il prossimo 3 Novembre alle ore 20 al Duomo di Catania, dove riposano le spoglie mortali di Vincenzo Bellini. Ad annunciarlo è il maestro Enrico Castiglione, fondatore e direttore artistico del Bellini Festival, la cui XIV edizione si avvia alla sua conclusione proprio il 3 Novembre con l’attesa tradizionale “Maratona Belliniana” che avrà il suo culmine la sera alla Cattedrale di Sant’Agata, nel giorno esatto del 221° compleanno di Vincenzo Bellini. Il Premio Bellini sarà consegnato al celebre soprano sud coreano alle 17.30 a Palazzo Biscari dalle mani dello stesso Enrico Castiglione, vulcanico deus ex machina della “renaissance” belliniana fin dal 2009, quando, già direttore artistico della sezione di “Musica & Danza” di Taormina Arte dal 2007, ha fondato il Bellini Festival in una Catania, città natale di Bellini, che sembrava aver dimenticato il suo più illustre figlio già da parecchi anni.

“Il Bellini Festival di quest’anno si avvia alla sua tradizionale conclusione alla Cattedrale di Catania - ricorda Enrico Castiglione - nello stesso luogo che ospitò il nostro primo Concerto, nel 2009, un evento indimenticabile grazie alla partecipazione della leggendaria Montserrat Caballé che volli come protagonista della prima edizione, accompagnata dall’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania. Da allora questo Concerto è un appuntamento tradizionale offerto gratuitamente alla cittadinanza di Catania dal Festival Belliniano, a cui nello stesso giorno dell’anniversario della nascita di Bellini si aggiunge il Premio in suo nome. Il riconoscimento, che da quest'anno sarà un appuntamento fisso del festival, è assegnato ad un artista di riconosciuta e consolidata fama internazionale che si sia distinto 'con e per Bellini', e che abbia quindi lasciato, nel mondo del teatro musicale e operistico, una chiara impronta nell’universo dell’interpretazione e dell’esegesi belliniana”.

Sumi Jo, nata a Seul, in Sud Corea, è senz’altro una delle ultime grandi star dell’opera lirica internazionale, il cui “curriculum” ha attraversato la storia del secondo scorso, vincitrice del Grammy per La donna senz’ombra di Richard Strauss diretta da Georg Solti, passata alla storia per Un ballo in maschera diretto da Herbert von Karajan, ma anche attrice al cinema nel film Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino del 2015 in cui ha interpretato se stessa, in La nona porta di Roman Polanski del 1999, interprete del brano musicale Simple Song#3 di David Lang candidato all’Oscar come migliore canzone nel 2015.

La sua vita per l’opera ha senz’altro dell’eccezionale, e non solo perché proveniente dall’Oriente e da una nazione come la Corea del Sud dove il teatro musicale occidentale si è affermato solo dopo la metà del secondo scorso. Si racconta che quando Herbert von Karajan la ascoltò per la prima volta, a stento trattenne il proprio entusiasmo e quando le chiese dove aveva studiato prima del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma altrettanto a stento credette che la sua formazione vocale fosse dovuta essenzialmente ai suoi studi compiuti proprio a Seul, dove studiò con Yoo Byung-moo presso il Liceo artistico Sunhwa. E’ celebre la risposta di Karajan: lei ha “una voce che scende dall’alto”, una voce che se ne possono sentire “forse una ogni cento anni”. Da allora, dopo esser stata accolta a braccia aperte da von Karajan a Berlino, Sumi Jo ha scalato velocemente le vette più alte della lirica mondiale, diventando anche un’acclamata e richiestissima interprete dei ruoli belliniani per eccellenza, come Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi, Amina nella Sonnambula, Adalgisa in Norma ed Elvira nei Puritani in numerose produzioni ed allestimenti nei più importanti teatri del mondo. Tanto quando basta per definirla interprete “belliniana” a tutti gli effetti e per ricevere a Catania, in occasione della sua presenza per il concerto conclusivo del Bellini Festival al Duomo, il giusto riconoscimento del maggior premio intitolato al Cigno di Catania.

Fondato a Catania nel 2009 da Enrico Castiglione insieme all’allora Provincia di Catania (oggi Città Metropolitana di Catania), in collaborazione con il Comune di Catania, la Regione Siciliana, l’E.A.R. Teatro Massimo Bellini, l’Università degli Studi di Catania, l’Istituto Musicale Vincenzo Bellini (oggi Conservatorio Vincenzo Bellini), la Società Catanese Amici della Musica, la Camera di Commercio e l’Arcidiocesi di Catania, il Bellini Festival è una manifestazione di riconosciuta rilevanza turistica dall’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana, sostenuta dal Ministero della Cultura, dalla RAI e dal portale musicalia.tv,

Il festival conclude ora la sua XIV edizione consecutiva nella città di Catania, dove Bellini nacque nel 1801.

Tutti i biglietti della XIV edizione del Bellini Festival, il cui programma completo dei prossimi appuntamenti è consultabile sul sito ufficiale www.bellini-festival.org, sono in vendita nelle abituali prevendite su tutto il territorio nazionale attraverso i circuiti www.vivaticket.it, www.ticketone.it e www.diyticket.it, oltreché in tutti i punti vendita, edicole e tabaccherie Sisal e Mooney Pay ed ovviamente on line sul sito festivalbelliniano.org.

BELLINI FESTIVAL 2022

FESTIVAL BELLINIANO Quattrodicesima edizione

www.bellini-festival.org

festivalbelliniano.org

Fondazione Festival Belliniano

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Infoline: +39 06 90545957

 
 


 - Di Francesca Rossetti -
Bruna Bianca De Stefano, originaria di Siracusa ma residente da molti anni a Ravenna, è scrittrice, giornalista e sociologa. Ha pubblicato piu’ di 20 libri, fra i quali i romanzi “L’Amante del Papa” e “La voce del mio silenzio” che hanno riscosso un grande successo di pubblico e di critica ed è esperta di statistica e matematica vivente, che tratta i numeri personali, positivi e negativi, di ciascuno di noi.
Il suo primo romanzo è del 1980 e si intitola “La Siciliana” la cui protagonista trascorre la propria vita in Sicilia e il cui personaggio, con le sue alterne vicende, rimane nella memoria del lettore anche dopo molti anni, mentre nel 1983 ha pubblicato “La Baronessa ” ambientata in una regione italiana, sullo sfondo di violenze e passioni che spesso escludono i figli dalla vita dei protagonisti adulti. Il
messaggio è molto chiaro: troppo spesso ci dimentichiamo dei figli che sono vittime della nostra indifferenza causata dai problemi della vita quotidiana e i giudizi del pubblico e della critica sono stati molto positivi. Nel 1989 è stata la volta del suo terzo romanzo, “L’Amante del “Papa”, ambientato a Siracusa fra mafia, droga, AIDS, massoneria ed intrighi ad ampio raggio, i cui tentacoli pericolosissimi sono manovrati dal boss, denominato “Papa” e dai suoi “nominati ed innominati” che non sbagliano mai la mira, purtroppo favoriti dagli errori di alcuni membri della giustizia, mentre nel 2000 ecco “L’Amante del Cardinale” che narra le tormentate vicende della protagonista, Santa, perseguitata da personaggi noti e meno noti e da influenti capi della criminalità organizzata e che sarà aiutata da un personaggio importante. Santa da sempre è il passatempo di personaggi senza scrupoli e si trova suo malgrado ad
assistere ad episodi di mafia nel campo finanziario e politico da loro diretti. Nel 2005 è uscita la seconda parte de “L’Amante del “Papa” . In questi giorni ha finito la sua ultima opera, intitolata “L’ultimo intermezzo” che parla della vera storia di un Ministro che da bambino subi’le sofferenze legate alla Seconda Guerra Mondiale dal rifugio sotterraneo nel quale si era riparato con la famiglia per evitare gli attacchi aerei dei nemici americani. La sua compagna di giochi, Lusi, aveva la sua stessa età e per un mese si tennero compagnia sotto le bombe ed i fischi dei siluri prima di dividersi e di ritrovarsi poi in età avanzata, dopo molti anni, in una conferenza.
Il protagonista visse numerose peripezie ed ebbe un destino crudele, e nel romanzo è citato il famoso processo Panta Rei fino alla morte di Don Vito, boss della criminalità organizzata, e di Lusi per un errore medico.
L’autrice è in trattative con alcuni editori per la pubblicazione del nuovo romanzo e le case editrici interessate possono contattarla al numero telefonico 0544/38222.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina  perde un manager del Cinema: ci siamo svegliati apprendendo una tristissima notizia. L'ing. Rino Crisafulli, comproprietario del Cinema Lux, si è spento dopo aver lottato a lungo contro i mali del secolo.

Fu lui a gestire  gestito in proprio il Cinema Lux per tanti anni, succedendo al  padre che fu tra i fondatori. Sotto la sua gestione, il Lux fu ristrutturato e digitalizzato, diventando la prima sala a Messina ad essere inserita nel circuito internazionale di Europa Cinemas, un vero e proprio "salotto" per la fruizione dei grandi film d'autore. Accogliamo 

Il pensiero di tutto il Direttivo del Cineforum Don Orione unitamente al nostro ed è  indirizzato alla moglie e ai familiari, cui ci uniamo  con sincera stima.

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