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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

BruxelelIes. Grand Prix Excelllence Bruxelles 2019 per conto dell’Accademia Euromediterranea delle Arti va, su selezione del centro di Bellezza Immagine Vanity di Enza Mignacca, a Giuseppe Cauti, coiffeur, esperto di Immagine. Abbiamo individuato i percorsi d’arte legati all’immagine ed alla bellezza di questo acconciatore Giuseppe Cauti, detto Pino; nasce a Teramo il 01-01-1961, inizia l’attività nel 1975, prima come apprendista acconciatore per uomo per poi passare alle acconciature destinate alle donne. Frequenta l’ Accademia artistica contemporaneamente al lavoro in salone, per ben dieci anni. Incomincia a svolgere la sua attività in proprio nel 1986 ed ancor oggi esercita, da ben trentatre anni con un successo prima inaspettato...numerosissime sfilate di Haute Couture ... servizi fotografici per l’Alta Moda, coiffeur all’interno di numerosi concorsi nazionali e volontario da molti anni presso associazione Unitalsi, nei pellegrinaggi a Lourdes. Inoltre, è stato a fianco di associazioni per la Charity per eventi destinati alla raccolta fondi terremotati ed ha anche affiancato e supportato eventi di portata internazionale quale( con modelle d’ eccezione) quello della 37° edizione del Concorso Miss mondo e Miss universo .... il tutto ancora a tutt’oggi con brillante successo. Ricordiamo i corsi di aggiornamento effettuati da Cauti che non si ferma mai: presso Aldo Coppola, Louis LLongueras, Paul Mitchel, Jean Louis David, Irvin Rusk, Tony and Guy… A Bruxelles presso Maison Sensi in Rue de la Regence il 20 Luglio 2019 ore 18.00 sarà consegnato dal vicepresidente dell’Accademia Euromediterranea dr Gennaro Galdi Il Grand Prix Excellence a Giuseppe Cauti, presente Vanity di Enza Mignacca, selezionatrice del concorrente dell’ambito e prestigioso Premio nel Belgio. Cocktail siciliano, in onore dei 15.000 siciliani che vivono a Bruxelles ed in onore dei premiati delle varie sezioni: Arte, Bellezza, Immagine, Scultura, Pittura, Letteratura.

PALERMO – Che cosa hanno in comune Penelope, la signora Maigret, la moglie del tenente Colombo, Livia, la fidanzata del commissario Montalbano, la segretaria di James Bond, la moglie del principe di Salina, Santippe e Gemma Donati? Sono donne – frutto di una felice ispirazione letteraria le prime, realmente esistite le ultime due – vissute all’ombra dei loro celeberrimi mariti/compagni, nel mondo della creazione artistica o nella vita reale.

Donne in penombra (Editrice Kimerik, Patti, €13) è appunto il titolo del delizioso libretto di Mariceta Gandolfo (nella foto a destra) che, compiendo quasi un’operazione di matrice gestaltica di cambio di prospettiva tra la figura e lo sfondo, restituisce  il diritto di parola a donne che hanno fatto solo da sfondo ai loro uomini. A eccezione degli ultimi settant’anni, durante i quali ci sono stati per le donne cambiamenti epocali – peraltro non diffusi in tutto il pianeta, e forse neppure irreversibili –  da che mondo è mondo infatti gli uomini sono “figura”, cioè sono in primo piano nella società, nella politica, nell’economia, in tutti i posti dove si azionano le leve del comando e del potere. Mentre le donne sono state da sempre relegate sullo “sfondo”, ai margini della società. L’autrice inverte invece la prospettiva, e, nel suo testo, le figure femminili, vive e palpitanti, sono protagoniste assolute di una personale “resurrezione”.

La professoressa Gandolfo dà prova poi di una notevole e approfondita conoscenza del clima storico in cui sono vissute le “sue” signore e le presenta con uno stile assai gradevole e originale: adatta infatti il registro narrativo e stilistico al contesto sociale di provenienza delle varie donne. Ad esempio, per presentare la moglie del tenente Colombo, dà vita a un set cinematografico e si assiste a un confronto serrato tra regista e sceneggiatore; la vicenda della signora Maigret, stanca di aspettare “davanti a una pietanza che le aveva richiesto ore di fatica e che si raffreddava e induriva nel piatto”, è inserita in un intrigante raccontino dal sapore poliziesco; per presentare Santippe, moglie di Socrate, viene imbastito un dialogo maieutico, serio ed esilarante insieme; Gemma Donati, misconosciuta moglie di Dante Alighieri, vissuta all’ombra della celestiale Beatrice, parla con termini mutuati dal dialetto fiorentino della fine del 1200. Gemma, dopo aver atteso inutilmente in vita che il sommo poeta le dedicasse almeno un sonetto, si trova adesso in una sorta di aldilà e rivela “che l’è una cosa tutta diversa da come l’aveva descritto mio marito, cosicché la prima volta che l’ho incontrato mi sono tolta la bella soddisfazione di gridargli: «Ah Dante, Ah grullo, ma che tu ti eri immaginato nella tua mente, ché non l’hai imbroccato in niente codesto posto!» e lui si è talmente offeso, che mi ha evitato per trecento anni”.

Ma la forza del libro non risiede solo nell’eccellente capacità dell’autrice di farne un delizioso divertissement di riscossa femminile: i ritratti a tutto tondo della segretaria di James Bond, di Santippe, della moglie del principe di Salina, alias il Gattopardo, persino di una delle protagoniste più note delle fiabe, la bella addormentata nel bosco, sollecitano e muovono anche le corde della riflessione sulle attese, sulla secolare emarginazione, sulle  ingiustizie da sempre subite dalle donne.

Per fortuna, le “donne in penombra” sono capaci di ribellione e cambiamento creativo: ecco Penelope che, dapprima chiusa nella sofferenza dell’attesa di Ulisse, poi delusa dal suo rientro, matura  la sua singolare  reazione/vendetta dopo l’ennesima, e definitiva, partenza dell’ingombrante marito; ecco l’imprevista reazione di Livia, condannata al ruolo di eterna fidanzata del commissario Montalbano; ecco infine, nell’ultimo racconto, l’invito accorato a tutte le belle addormentate del mondo a tenere gli occhi bene aperti e non lasciarsi condizionare da tutti i falsi miti dell’amore eterno e del matrimonio perfetto, come unica condizione di benessere e di felicità”: perché nessuna donna sacrifichi all’altare di un qualsiasi principe azzurro la sua dignità, la sua intelligenza, la sua vita.

Maria D’Asaro

- di Marcello Crinò -

Venerdì 17 maggio 2019, nella sede della Biblioteca Comunale “Nannino Di Giovanni”, è stato ricordato il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci con una dotta conferenza organizzata dalle bibliotecarie Maria Rosa Naselli e Santina Salmeri e tenuta dall’architetto Mimmarosa Barresi. L’incontro è stato introdotto dalla Naselli la quale ha illustrato l’angolo espositivo con i libri su Leonardo da Vinci, alcuni dei quali, come i vari volumi del Codice Atlantico, sono stati donati alla Biblioteca da Gaetano Chillemi, titolare del Rio Bar, che come un novello mecenate d’altri tempi, sostiene l’istituzione cittadina fornendo libri e riviste (per esempio dona mensilmente una copia di “Gattopardo”, la bella rivista incentrata sulla Sicilia). Ha illustrato pure il “Buffet cinquecentesco”, degustato alla fine della conferenza, realizzato da Santina Salmeri con alcune ricette riprese dal Codice Atlantico.

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L’assessore alla cultura Angelita Pino ha portato i saluti dell’Amministrazione Comunale, ricordando che è in corso in città, nella vecchia stazione, la mostra dei lavori su Leonardo realizzata dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Capuana. Infine l’attesa relazione di Mimmarosa Barresi, che con la sua consueta brillante esposizione, ha portato il pubblico dentro alcuni aspetti della multiforme attività del genio. “Celebrando Leonardo da Vinci, l’uomo ideale nella città ideale” il titolo del suo intervento, corredato dalla proiezione d’immagini, incentrato sul celebre disegno dell’uomo vitruviano e sui progetti di città ideali, proprio quelli che nel Rinascimento hanno avuto tanta fortuna e diffusione, come Palmanova, Sforzinda, Pienza. Nel manifesto dell’evento è riportata la pianta zenitale di Imola disegnata da Leonardo nel 1502, il primo esempio di mappa esatta di una città.

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La Barresi ha proposto una sintetica biografia del personaggio, dalla nascita, con la madre forse di origine mediorientale, serva del padre di Leonardo, alla formazione nella bottega del Verrocchio e i sui lavori pittorici, i disegni e i quadri, senza tralasciare il riferimento al più grande studioso di Leonardo, il professor Carlo Pedretti, scomparso lo scorso anno. Il disegno dell’uomo vitruviano è stato messo in relazione con gli studi urbanistici di Leonardo per la città ideale, un sogno magnificamente regolato dalla prospettiva. Infatti, così come l’uomo vitruviano è inserito in un cerchio e un quadrato, la città ideale di Leonardo presenta una pianta circolare, composta da due cerchi concentrici, invece di una pianta con assi ortogonali. In uno schizzo prospettico si vedono alti edifici, quasi dei grattacieli, secondo una concezione moderna che presenta analogie con i disegni del futurista Sant’Elia ma anche con le ricerche di Le Corbusier.   Per concludere ha sottolineato la dimensione ludica e fantastica di Leonardo, mostrando un parco giochi dove si trovano modelli di macchine leonardesche. Citando Carlo Pedretti, la Barresi ha sottolineato che anche Leonardo giocava, e questo appariva inquietante ai suoi contemporanei.

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18 maggio 2019

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. "Elmetti e gessetti "di Alessandro Montalto e' stato presentato con notevole successo di pubblico, il 15 maggio agli studenti, in orario scolastico e nelle ore pomeridiane, ai docenti ed il pubblico, presso la Biblioteca dell'Istituto Comprensivo XIII di Giampilieri, Messina, per iniziativa, bene accolta, dalla arguta e lungimirante dirigente scolastica cui sta a cuore, per gli alunni, l' approccio(attraverso una commovente storia di un soldato siciliano di Fiumedinisi, Messina) alla conoscenza del sacrificio dei fanti ed all' amor di Patria e della Nazione. La lettura di cinque brani del libro sono state affidate all'attrice, docente e criminologa Argentina Sangiovanni che ha reso maggiormente coinvolgente, attraverso la brillante recitazione, la presentazione del libro.

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La bandiera italiana ed il fazzoletto tricolore dei partecipanti all' evento, inoltre, hanno reso partecipe il pubblico a quello che è  stato un "pezzo"di piccola- grande storia nella tormentata Storia d' Italia. 

In conclusione, considerato il successo dell'evento, sono  gia'pronti  altri appuntamenti con l'autore, sia a Taormina, a Messina a Bruxelles, tutti di sicuro successo.

 

«Quanto accaduto al Palermo Calcio è davvero un affronto a tutta la Sicilia. Mi sembra di rivivere l’assurda vicenda del caso Catania ed è difficile non immaginare che se le due città fossero state al Nord, forse l’atteggiamento sarebbe stato molto diverso. In queste ore, a tutela di Palermo e quindi della capitale della Sicilia, valuterò con l’Ufficio legislativo e legale se esistono le condizioni per agire in giudizio a tutela della immagine della nostra Regione e dei danni potenziali che derivano al nostro territorio per l’esclusione dai primi due campionati. E se qualcuno intende sostenere che ad oggi non esistono precedenti, forse è il caso di seguire fino in fondo le regole del diritto ed essere pronti a ogni battaglia. Palermo lo merita, la Sicilia lo pretende».

Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

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Fabio De Pasquale
Portavoce presidente
Regione Siciliana

Ieri, nella base militare di Al Mansouri, nell’area di operazioni a guida italiana nel sud del Libano, si è tenuta la cerimonia del passaggio di responsabilità del contingente di ITALBATT, tra i Cavalleggeri del reggimento “Guide” (19°) di Salerno ed il reggimento “Lancieri di Aosta” (6°) di Palermo.

UNIFIL ITALBATT TOA colonnello Giannattasio e generale Pisciotta

Il Colonnello Mario Ciorra, ha assunto la responsabilità dell’area di competenza nazionale nella “terra dei cedri” della Task Force di manovra di ITALBATT, unità su base reggimento “Lancieri di Aosta” (6°) di Palermo.

UNIFIL ITALBATT TOA generale Pisciotta e colonnello Ciorra

Negli ultimi mesi, i peacekeepers italiani hanno operato nell’area sotto l’egida delle Nazioni Unite e nel rispetto della risoluzione 1701 del 2006. In questo perido sono state condotte oltre 10.000 attività di pattugliamento, di cui oltre 1.000 in stretta cooperazione con l’Esercito libanese delle LAF (Lebanese Armed Forces), con particolare attenzione mirata al pattugliamento lungo la linea di demarcazione denominata Blue Line, per il controllo della cessazione delle ostilità tra Libano e Israele. Grazie alla sinergia raggiunta con i colleghi libanesi, a favore dei quali sono stati organizzati 21 corsi di formazione ed aggiornamento, i militari italiani hanno condotto per la prima volta un’esercitazione congiuta con le LAF nella base libanese di Chawakeer, nei pressi della città di Tiro.

UNIFIL ITALBATT TOA addestramento congiunto con Forze Armate libanesi 1

Con il medesimo concreto approccio, si sono svolte le numerose attività di cooperazione con le istituzioni locali. Donazioni di attrezzature ed ausili didattici per l’istruzione, nonché di materiale sanitario, hanno raggiunto tutte le 19 municipalità esistenti nell’area. L’impegno dei caschi blu italiani  è stato, inoltre, rivolto alle scuole primarie, nelle quali più di 2.500 alunni hanno partecipato a corsi di igiene, disegno e sulla prevenzione da incidenti domestici. Le attività non hanno trascurato la dimensione femminile nell’ottica della prospettiva gender, aspetto ormai fondamentale nella condotta delle operazioni internazionali delle Nazioni Unite. Per questo, sono stati organizzati diversi corsi di cucito indirizzati alle donne della municipalità di Burj Shamali e una conferenza sulla prevenzione del tumore al seno svolta presso la base italiana di Al Mansouri, a cui hanno partecipato circa 40 donne dei villaggi limitrofi.

UNIFIL ITALBATT TOA addestramento congiunto con Forze Armate libanesi 2

La collaborazione con la popolazione locale e le Forze Armate libanesi ha reso possibile la condivisione di una linea di azione comune, mirata ai bisogni della popolazione. Il Comandante della Joint Task Force Lebanon - Sector West della missione UNIFIL, Generale di Brigata Bruno Pisciotta, in Italia comandante della brigata Aosta di stanza a Messina,  ha presenziato alla cerimonia e, nell’occasione, ha ringraziato il Colonnello Giannattasio, comandante cedente, per gli altissimi risultati conseguiti, affermando che “siamo qui per il popolo libanese e per portare la pace. Solo questo deve ispirare le nostre azioni quotidiane”. Il Reggimento “Lancieri di Aosta” (6°), che da oggi costituisce il core di ITALBATT, è stato costituito il 16 settembre 1774 nell’ambito della riforma dell’esercito del Regno di Sardegna ed ha sede a Palermo presso la caserma “Generale Antonino Cascino”.

UNIFIL ITALBATT TOA attività medica per la popolazione

Maggiore Giuseppe Genovesi

Unifil Sector West - Public Information Officer

Portavoce del Contingente Italiano

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Casa di Cura Villa Azzurra, nasce un ambulatorio dedicato alla menopausa

Siracusa, 14 maggio 2019 - Un ambulatorio esclusivamente dedicato alla menopausa. All’ascolto, all’individuazione e al trattamento di sintomi e patologie legati a un momento molto delicato della vita della donna. Uno dei pochi centri simili in Sicilia.

La nuova realtà, coordinata da Francesca Nocera, ginecologa e past president nazionale di Sigite (Società italiana ginecologia terza età), è attiva da questa settimana nel Poliambulatorio di Villa Azzurra Siracusa, in via Ferla. La novità è stata annunciata nel fine settimana, in occasione del convegno dal titolo “Menopausa: strategie per migliorare la qualità della vita”, che ha riunito in un hotel cittadino alcuni dei migliori professionisti del settore in Sicilia.

Numeri: in Italia ci sono circa 10 milioni di donne che trascorrono 1/3 della loro vita in menopausa. Patologie a più alto rischio di insorgenza: malattie cardiovascolari, osteoporosi e patologie degenerative cerebrali, solo per citarne alcune. Prevenzione: corretti stili di vita che implicano sana alimentazione e attività fisica, ad esempio. Ancora, terapie: ribadita la non “pericolosità” della prescrizione di ormoni. E, infine, nuove opportunità terapeutiche: dal laser alla radiofrequenza. Questi soltanto alcuni degli argomenti su cui, nel corso del convegno, si sono confrontati e interrogati medici e farmacisti.

Un momento, quello dello scorso fine settimana, che rappresenta soltanto il primo di una serie di iniziative con cui la Casa di Cura Villa Azzurra di Siracusa intende puntare l’attenzione su una condizione, come quella della menopausa, finora non correttamente approcciata: dalle donne ma anche da alcuni medici.

In questo contesto si inserisce la nascita dell’ambulatorio dedicato alla menopausa, dove è possibile effettuare: diagnosi e trattamento personalizzato delle patologie del climaterio peri e postmenopausale; terapie complementari non ormonali; terapia dell’osteoporosi; terapia del lichen scleroatrofico e terapia della sindrome genitourinaria della menopausa con nuove tecnologie: laser e radiofrequenza. Ma l’ambulatorio è anche un centro diagnostico di 2° livello dove donne in menopausa, ma non solo, possono trovare un punto di riferimento per colposcopia; biopsia cervicale su guida colposcopica; Hpv Dna test e diagnostica istologica con possibilità di risposta rapida: “One day diagnosis”. Quest’ultimo è uno dei nuovi, ambiziosi traguardi raggiunti grazie alla virtuosa sinergia tra Casa di Cura e Poliambulatorio Villa Azzurra e OncoPath: la possibilità, cioè, di ricevere in giornata il risultato di biopsie, esami istologici e altri strumenti di diagnosi.

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