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- di Francesca Rossetti -

Roma. Domenica 6 gennaio al Teatro dell’Opera di Roma è andato in scena il balletto “Il lago dei cigni” con la partecipazione delle étoiles, primi ballerini, solisti e Corpo di Ballo del Teatro su musiche di Cajkovskij. Il balletto narra dell’amore contrastato fra Odette, principessa trasformata in cigno dal perfido mago Rothbart ed il Principe Sigfrido, interpretati da Susanna Salvi e Germain Louvet.

Durante il ballo, per festeggiare la maggiore età del Principe organizzato dal suo amico Benno (Alessio Rezza) ed altri amici arriva la Regina Madre ( Daniela Lombardo) che gli regala una balestra e gli ricorda che dovrà presto scegliersi una sposa per assumere la guida del Regno. Sigfrido è colto da pensieri malinconici e va a caccia con Benno ed ecco apparire Odette che gli svela il sortilegio che ha colpito lei ed altre ragazze trasformate in cigno e che potrà riassumere le sembianze umane solo grazie all’amore di un uomo che la sposerà. Il Principe le promette il suo aiuto e torna a palazzo.

Durante le danze per la scelta della sposa Sigfrido appare distaccato e con il pensiero altrove, mentre il Maestro di cerimonie ( Giordano Cagnin) accoglie il gruppo di uomini e donne che danzano il valzer e la polonaise, la danza ungherese, quella spagnola, quella russa e la mazurka con bellissimi costumi colorati, e mentre la Regina chiede al Principe di scegliere una sposa fra le danzatrici arriva Benno con una donna vestita di nero identica ad Odette: si tratta di Odile, trasformata in sosia di Odette da Benno per ingannare Sigfrido che cade nella trappola e la sceglie come sposa.

L’inganno di Benno affonda le sue radici in un’antica gelosia e purtroppo Odette è persa per sempre, i cigni sono sue vittime che tiene sotto scacco con la balestra donata dalla Regina al Principe ed Odette non potrà mai più tornare sotto sembianze umane. Sigfrido invoca perdono e strappa la balestra a Benno per colpirlo ma accidentalmente il colpo mortale ferisce Odette: tutto è perduto dopo l’eterna lotta fra il bene ed il male, ma Sigfrido decide di perdonare Benno ed è un uomo nuovo.

Il balletto ha riscosso notevole successo per le ottime perfomancese dei ballerini ed i loro virtuosismi sotto le direzione del Maestro d’orchestra Nir Kabaretti, del Direttore del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi, che è stata riconfermata alla direzione coreutica fino al 2021, del Maitre de ballet Frédéric Jahn e del Primo Maitre de ballet Benjamin Pech.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania.  Una novità assoluta, un evento unico nel suo genere, in questo, i catanesi, per creatività sono maestri, dunque, vista, gusto, olfatto, udito ...tutti i sensi saranno eccitati, giacchè Food è una sezione della rassegna Must che vuole sposare due elementi del piacere: la vista e il gusto. Si tratta di una programmazione improntata sulla combinazione di teatro, nelle sue varie forme dalla prosa alla musica e la degustazione di prodotti enogastronomici.

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Che gusto hanno le parole? Come le preferiamo? Dolci o amare? Condite o schiette? Non potrete sicuramente resistere dalla voglia di  provare ...per credere...e gustare;ce lo svelerà lo spettacolo Significar Mangiando, che andrà in scena sabato 19 gennaio, alle ore 21 e domenica 20, alle ore 17,30 al Must Musco Teatro. Uno spettacolo che associa al gioco teatrale quello della cucina della danza sensuale alla musica. Infatti, allo spettacolo è associato un food-concept che sarà degustato dal pubblico durante lo spettacolo. Un’aggregazione culturalgastronomico sotto il segno della creatività  che si colloca come  appuntamento nuovo nel panorama degli eventi culturali della città di Catania.

Mangiare non significa solo appagare la sensazione di fame ma è anche convivio - nel senso latino del termine - piacere, consolazione, rifugio. Il problema del cibo è sempre stato il problema principale dell'uomo fin dall'antichità, tanto che molti autori hanno cercato una sintesi fra parole e sapori. I grandi classici della letteratura da Omero a Shakespeare hanno scritto opere intrise di momenti conviviali, di ricette, di cibo perché intimamente legato, il cibo, a scandire i momenti più belli della nostra vita.

Sara'Edoardo Siravo la voce narrante che ci condurrà con diversi esponenti della Letteratura Internazionale al senso del cibo nella vita e nell’arte.

Ad accompagnare il mattatore Trimalchione una star del burlesque, Rose Selavy e il vibrafonista jazz Alberto Asero.

Con arguzia e ironia, divertimento ed evocazione gli artisti cavalcheranno le cucine letterarie dei più intriganti autori che si sono occupati di cibo nelle loro opere.

Da Achille Campanile che in "Le seppie con i piselli" tra il divertente e lirico ci ragguaglia dell’alchimia del mare e della terra e descrive quest’accoppiamento come, “i loro destini siano legati ”. In “La cura dell’uva” Campanile discute la scoperta e benefici dei fichi col prosciutto o il melone col prosciutto in modo comico. Ad esempio, quando parla di benefici per la salute di mangiare quest’accoppiamento, dice: “Volete paragonare un’iniezione di antidolorifico a un piatto di melone e prosciutto?”

L'excursus letterario-gastronomica continua con le pagine di Tomasi di Lampedusa ne "Il Gattopardo" e la ricetta timballo di maccheroni  la sera in cui nella grande sala del ballo entrò Angelica con la sua bellezza italiana, con la sua fisicità prorompente poco raffinata ma assai conturbante. Il nipote del principe, Tancredi, si innamora di lei; il principe la osserva rapito dalla sua spontaneità e dalla sua bellezza. Inizia la serata, le candele illuminano la tavola sontuosa, entra il timballo di maccheroni che l'autore così magistralmente descrive: 
"L'oro brunito dell'involucro, la fraganza di zucchero e di cannella che ne emanava, non era che il preludio della sensazione di delizia che si sprigionava dall'interno quando il coltello squarciava la crosta: ne erompeva dapprima un fumo carico di aromi e si scorgevano poi i fegatini di pollo, le ovette dure, le sfilettature di prosciutto, di pollo e di tartufi nella massa untuosa, caldissima dei maccheroni corti, cui l'estratto di carne conferiva un prezioso color camoscio." 

Non manca la lirica di Gozzano che nella poesia “Le golose”, ha le idee chiare quando descrive le donne. È il nostro vero poeta-amante, quello da cui imparare con che sguardo guardare le donne e avvicinarsi. Con le sue amanti è sempre di enorme complicità, non le usa, le ammira, le rimpiange, è un modello di seduzione e di contemplazione legato anche al cibo e alla “gola”. Questa, che è forse la sua poesia più paradossale sulle donne, dà al giovane in cerca di modelli un buon modo di intendere la bellezza. 

Non mancheranno le incursioni in Poesia con il  Trilussa de " La statistica" , e quelle nella musica con le  ricette di Gioacchino Rossini.  

Maria Teresa Prestigiacomo

Messina. Noi giornalisti anni sessanta siamo cresciuti con le note di "Volare" nelle nostre orecchie e con qualche nostro parente a fischiettare  le note della  famosa canzone " L 'Uomo in frac"... Pertanto, un amarcord che evoca il repertorio del brillante cantante Domenico Modugno, rendendogli giusto omaggio, non può che renderci felici. L’omaggio ai big della canzone italiana, è stato fortemente voluto dall’Associazione Culturale ARB. Il presidente, Davide Liotta, è orgoglioso di ospitare all’interno della stagione “Aria Nuova in Me” artisti messinesi che portano alto il nome della città sullo stretto, nel mondo.

Al Teatro Savio “Viva Modugno!” un progetto musicale firmato dalla regia di Valerio Vella, dagli strumenti del Quintetto Atipico e dalla voce di Riccardo Pirrone

“Lo spettatore sarà condotto in un viaggio “meraviglioso”, attraverso le immortali note di Mister Volare. Conosco personalmente le firme di questo progetto e mi rendono fiero dell’eccellenze artistiche presenti nella città di Messina che il cartellone “Aria Nuova in Me” si pregia , ancora una volta, di ospitare”.

Domenica 20 gennaio alle ore 18 si esibiranno sul palco :

Riccardo Pirrone, voce

Alessandro Blanco, chitarra

Giovanni Alibrandi, violino

Antonino Cicero, fagotto

Pino Garufi contrabbasso

Pierangelo La Spada, percussioni.

Per informazioni e prenotazioni: 090.8960938 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

- € 15 biglietto intero

- € 13 ridotto per oltre 60 anni e inferiore a 35 anni

- € 11 per i gruppi da e oltre 5 spettatori

- €10 per i soci ARB

- rientrano in abbonamento libero da 10 o da 15 spettacoli

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Algeri,Africa. Quattro Stati rappresentati per l' UIA ad Algeri  ad un convegno straordinario in cui anche gran  parte del merito  va ad una donna che vive a Parigi

L'avvocato Sherazade  ZEROULA che da decenni è  impegnata sul fronte della giustizia, della legalità della cultura. Riportiamo la sintesi del convegno in francese per i contenuti in versione integrale.« SI QUELQU'UN RÊVE SEUL, CE N'EST QU'UN RÊVE. SI PLUSIEURS PERSONNES RÊVENT ENSEMBLE, C'EST LE DÉBUT D'UNE RÉALITÉ ! »

Ensemble on a rêvé et ensemble on fait du rêve une belle réalité. 

Un évènement de l'UIA à Alger, grand comme notre Algérie, a eu lieu le 11 et 12 janvier derniers sous le theme "l'avocat vecteur de développement économique et des investissements".

Je commencerais par remercier Son Excellence monsieur le Prédisent de la République pour son haut patronage et l'intérêt qu'il porte a la profession et aux avocats, merci aussi monsieur le ministre de la justice garde des sceaux pour l'aide et le soutient, mile merci monsieur le bâtonnier d’Alger pour votre confiance, votre sagesse et votre assistance, merci à toute l’équipe du ministère qui a travaillé avec nous jour et nuit et qui nous à beaucoup aidé, un grand merci et un grand mérite à mes frères et sœurs jeunes et anciens qui se sont réuni, travaillé, et brillés par leur présence leur courage et persévérance, par leur professionnalisme et par leur amour de la profession et du pays, une équipe merveilleuse plaine de bonne volonté, des jeunes qui représentent l'avenir l’espoir et le dévouement. -nombreux le sont à travers notre Algérie-

Jeunes et anciens, avocats et administrateurs se sont réunie et travaillée ensemble, soutenu par leur bâtonnier assisté par leur ministre et parrainé par leur Président de la République "qui a dit vous êtes mes enfants et vous êtes les enfants de l'Algérie je suis avec vous et je suis là pour vous".

Une image dont on veux qu’elle soit gravée à jamais on est les enfants de l'Algérie ensemble on est invincible ensemble on réussira et ensemble on fera notre avenir, ce n’est pas le séminaire en lui même mais plutôt la belle histoire et les belles images que je partagerais avec vous bientôt.

 Nous somme une grande nation on a un grand pays nous avons tout pour être au premier rang, alors unisson nous pour notre présent et notre future. 

Voila, séminaire réussi sur tous les plans des intervenants et des interventions de qualité, "vous pouvez avoir le DVD complet dès demain", des invités de taille et de qualité plus de 960 participants, et plus de 23 pays présents, de l'opéra d'Alger au centre internationale des conférences en passant par la superbe salle du Sheraton on a vécu ensemble des moments inoubliables. L'avocat en conclusion, remercie:

E l' avvocato ringrazia tutti:

"Merci a nos amis venu des quatre coins du monde, merci pour vos messages de félicitations et merci pour ce que vous avez apporté à notre séminaire et pour ce que vous dirait de l'Algérie. 

le rapport général de l'évènement sera partagé avec vous dans la semaine."

- Di Giuseppe Messina -

   Comunque verrà narrata la storia della manifestazione “La Notte Nazionale del Liceo Classico” essa avrà la prerogativa di essere stata inventata in Sicilia ad opera del Prof. Rocco Schembra del Liceo Classico “Gulli e Pennisi” di Acireale. Come si è potuto constatare anche la Rai-Tv ne ha dato, giustamente, ampio risalto per il valore altamente culturale dell’evento, giunto alla sua quinta edizione, che ha messo in scena l’attualità della cultura classica.

   L’inizio delle manifestazioni dell’11 gennaio u. s. è stato in tutta Italia, uguale per tutti i licei, alle ore 18,00 con l’esecuzione dell’inno nazionale della notte dei licei, composto per terza volta dal cantautore fiorentino Francesco Rainero, che quest’anno ha per titolo “Ti porterò a Pompei”.

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   A Barcellona Pozzo di Gotto l’evento è stato indetto dall’Istituto di Istruzione Superiore “Enrico Medi” che comprende il Liceo Scientifico e Linguistico “Medi”, il Liceo “Luigi Valli” ed il liceo delle scienze Umane “24 Maggio” di Castroreale. Alla cui direzione vi è la brillante, abile e colta Dott.ssa Domenica Pipitò che ne regge con polso fermo le sorti coadiuvata dalla referente dell’organizzazione dell’evento la Prof,ssa Anna Russa, docente di Greco.

Dopo l’inizio, dato dalla dirigente Dott.ssa Pipitò, si ha avuto la lettura di tre brani di scrittura creativa dati come vincitori exequo di un concorso nazionale, bandito tra gli studenti dei licei classici, letti da Alessandro Romeo della quinta B, Siria Conti della terza A, Nino Genovese della quinta B commentati dal violino di Giovanni San Giovanni. Per l’occasione si è esibita l’orchestra dell’Istituto “Bastiano Genovese” diretta, per l’anno in corso dal M°. Antonio Cicivelli che ha chiamato come primo violino la sua ex allieva Domenica Rempero della classe quinta B mentre gli altri componenti sono: Daria Grillo (flauto), Maria Grazia Caffarelli (chitarra), Riccardo Franza e Fortunato Gitto (Pianoforte).

   A seguire è andato in scena “Processo a Socrate”. Grazie ad un felice connubio tra “L’Alternanza Scuola Lavoro” con il Tribunale e la Camera Penale di Barcellona Pozzo di Gotto ed il programma scolastico di “Lettura Greca”, gli studenti della quinta A, nella cornice di un processo penale attuale, hanno messo in scena il processo a Socrate rielaborando passi della “Apologia di Socrate ed Altri Dialoghi” di Platone. Poi, gli studenti della terza A sono stati impegnati nella drammatizzazione del prologo di “Antigone”, sulla suggestione di “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello con parti recitati in greco e con commento musicale di Giovanni San Giovanni. La rappresentazione s’è conclusa con la coreografia elaborata presso il “Centro Formazione Danza”.

Per quanto riguarda la parte del recital “Odisseo”: “MA MISI ME PER L’ALTO MARE APERTO”, studenti della seconda A, seconda B, quarta B, Quinta B sono stati interpreti di brani importanti tratti dalla letteratura italiana di Dante, Pascoli, D’Annunzio, Foscolo, Saba, Pavese, Ungaretti ed altri stranieri come Joice e Kavatis. Per il mondo greco e latino sono stati recitati brani di Omero, Cicerone ed Orazio. Il recital si è concluso con la drammatizzazione dell’episodio “Ulisse e Nausica”.

   Per l’occasione è stato dimostrato che gli allievi del liceo classico non sono interessati soltanto alla classicità letteraria, ma anche al mondo scientifico tant’è che quelli della quinta B hanno messo in scena “IL PLANETARIO” una realizzazione spettacolare molto suggestiva ch’è riuscita a trasportare gli spettatori all’interno di un cielo con le varie mitiche costellazioni.

   Per quanto riguarda la mitologia dei vulcani gli studenti hanno realizzato un filmato sulle origini vulcaniche delle isole Eolie e sulle caratteristiche dell’intero arcipelago.

   Per il mito degli dei dell’Olimpo la Seconda A ha realizzato un breve escursus trattando le avventure amorose di Zeus che suscitavano la morbosa gelosia di Era sua moglie. Per quanto riguarda Penelope, la moglie di Odisseo, le classi quarta A e seconda B, hanno voluto fare un omaggio alla donna del mondo classico e per riflesso al poeta contemporaneo Tino Villanueva che ha centrato una parte considerevole della sua produzione letteraria sulla figura di Penelope che per lui è stata una ossessione.

In questa straordinaria “Notte Nazionale del Liceo Classico” non è mancato “Catullo in dialetto siciliano”: “ODIU AMURI”, una scrittura drammatica in cinque scene del Maestro Francesco Lipari, che si è potuto apprezzare anche come protagonista nelle vesti di Catullo, che ha realizzato la traduzione dal latino in siciliano.

   Una “Notte Nazionale del Liceo Classico”, quella trascorsa nei locali del Liceo Valli di Barcellona Pozzo di Gotto veramente memorabile che fa onore a tutti gli studenti impegnati per la sua riuscita e soprattutto alla docenza che ha saputo coordinare i lavori, infatti hanno contribuito con il loro operato certosino gli insegnanti Salvatrice Ingemi, Angela Rossello, Nicola Russo, Angelina Genovese, Angela Riggio, Antonella Malizia, Rosa Rao, Maria Rosa Pantè, Agata Paratore, Maria Foti, Daniela Celi, e Roberto Crisafulli.

Alcune opere:

Nov 29, 2024

L’amore un sentimento indispensabile nella vita di un’artista.
Come ogni artista, Elisabetta Pandolfino ha avuto la sua “musa ispiratrice” per comporre nuove immagini che esprimono pensieri poetici, come alcune opere:

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   “L’amore Perduto…” l’opera creata, il 5 Gennaio del 2017 quando la Pandolfino, riuscì a impressionare, un cuore aperto, scrisse: <<giocando con la luce… innamorarsi dei tuoi pensieri.. creo l’amore perduto e vedo te!..>> .



Si evince come l’Essere umano non finisce mai di sperare, cercando di creare illusione al proprio cuore, quasi a voler creare un prolungamento di un sentimento non corrisposto, riuscendo a trasformare lo stesso in positività, realizzando un’opera di speranza.

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“Abbracciami Ancora” denota desiderio, di un incontro, per vivere un momento importante, racchiuso in un abbraccio, espressione di affetto, quasi una dichiarazione d’amore.

 

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“Cuore Altalenante” rappresenta una danza altalenante di due metà, legate da un filo di luce chiamato sentimento, provato d’improvviso. La paura si contrappone, alla voglia di vivere forti vibrazioni avvicinandosi. Questo filo rappresentato nello scatto, denota illusione, in una tra le due metà, di avvicinarsi ancora per restare uniti.

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“The Promise” come il titolo della canzone di Tracy Champan, a lei dedicatole, rappresenta la promessa di una certezza, dell’amore vero che nessuna distanza è capace di annullare.

 

Intanto proseguono i successi della Pandolfino, impegnata nella presentazione della sua scoperta dello “Scatto Mentale”

In questi anni Elisabetta, affinò la tecnica dimostrando a pochi amici il suo scatto, impressionato sino a quel momento soltanto con la luna.
Correva l’anno 2017, una sera d’estate, in uno dei tanti servizi fotografici, Elisabetta, conobbe una persona che con il proprio charme la fece invaghire. Iniziò un corteggiamento idilliaco di epistole, foto, canzoni e pensieri poetici. Un giorno andarono a fotografare la natura e “Come dentro un film…” Elisabetta, vide passare davanti ai propri occhi fotogrammi di emozione, sorrisi, passioni, sensazioni e anche tanta delusione. Perché “Come dentro un film…” se non arrivi alla fine, non sai mai se c’è un lieto fine, perché per un motivo fortuito l’idillio d’improvviso svanì.
Quella splendida persona, della quale si era innamorata, ebbe paura delle forti emozioni provate, perché tutto era apparso fin troppo bello, perché potesse essere vissuto, la paura che il tutto, non potesse durare per sempre.
Elisabetta tornò alla sua vita, delusa e amareggiata, tentò di provarci ancora inviando un suo “scatto mentale” con tanto di dedica. La persona non diede la giusta importanza a quello scatto unico e speciale, lasciando un silenzio assordante nel suo cuore.

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L’artista cercò di trovare la terapia giusta, per uscire dallo sconforto iniziale, dove si era inabissata, dedicando le sue giornate alle sue passioni, abbandonando per un attimo lo studio del suo “scatto mentale”.
Il 5 gennaio del 2017 andò a distrarre la mente, a casa di amici nella splendida cornice di Castelmola, dove il panorama offriva scorci da impressionare.
Tutto era un preludio di romanticismo, l’aria era sottile, tra monte Venere e l’Etna imbiancato, un senso di nostalgia permeava il suo cuore.
Esplorando la campagna, tra suoni, colori e sensazioni, venne la sera.
Pensò, se quella persona della quale si era innamorata, avesse potuto vivere quel giorno con lei.
Improvvisamente, tra uno scatto e l’altro l’amica dalla quale era ospite, pose sul davanzale del balcone una candela, ebbe un’intuizione. Puntò l’obiettivo della macchina fotografica verso la fonte luminosa, realizzando un cuore, e accostando un pensiero poetico allo stesso, ( giocando con la luce… innamorarsi dei tuoi pensieri… creo l’amore perduto e vedo te!). Finalmente Elisabetta, era in grado di dimostrare a tutti il suo “scatto mentale” con qualsiasi fonte di luce, ovunque si trovasse.
A volte nella vita incontriamo delle persone, che ci regalano con i loro gesti, abbracci, sorrisi, sguardi, sensazioni di affetto e quando questi vengono a mancare affondiamo in molti dubbi, creandoci sensi di colpa di sconforto. Quando un sentimento nato per caso, si materializza in silenzi assordanti, vogliamo dare una risposta a tutto ciò.
E’ proprio vero! Un’artista quando riesce a creare può esclamare:<< nulla avviene per caso!>>.
La Pandolfino ha potuto dare pace alla sua anima, giacché, se non avesse incontrato quella persona che aveva emozionato il suo cuore, suscitando un sentimento, non avrebbe oggi, potuto scrivere pensieri d’amore. E se la stessa, che dapprima l’aveva corteggiata, voluta e d’improvviso lasciata in un silenzio inaspettato, oggi, non avrebbe potuto raccontare il suo scatto, trasformato in opere d’arte.
“Come dentro un film…”, la stessa ha creato con le sue opere il lieto fine dello stesso. Apportando utilità, alla scienza, all’arte, alla medicina e soprattutto all’amore.

Elisabetta Pandolfino, sassofonista, fotografa di professione, cameraman, progettista grafico, performer, inventrice dello “Scatto Mentale”, lo stesso che ha portato l’artista ospite in manifestazioni importanti: “Taormina Film Festival 2018”. Congresso medico, tenutosi presso la pinacoteca del Comune di Capo D’Orlando. Ospite al congresso scientifico “Birth” dove ha esposto le sue opere e tenuto performances del suo “Scatto Mentale”, al palazzo Internazionale del Cinema di Venezia e al palazzo Pisani Moretti. Continua a conseguire approvazione e successo.
Ama incondizionatamente, quando riesce a innamorarsi.
E’ proprio l’amore che ha portato la Pandolfino a superare i propri limiti, avvicinandosi alla ricerca scientifica e rivedere numerosi aspetti della fotografia nel significato intrinseco del termine (scrivere con la luce). Scoprendo una nuova tecnica fotografica, denominata “Scatto Mentale”. (Da non confondere con altre tecniche già esistenti come qualche addetto del settore continua, non documentandosi sufficientemente).
La svolta professionale nella sua vita fu nel 2014, quando una sera d’estate sulla veranda di casa sua, assorta nei propri pensieri pensò la persona amata, esclamando: << se solo potessi scrivere il tuo nome con la luna…!>>. Rivolse la macchina fotografica verso la luna e scrisse qualche lettera; dopo alcuni tentativi riuscì a scrivere con un solo scatto, il nome della persona alla quale aveva indirizzato i propri pensieri, intuendo che doveva andare oltre… impressionò delle barche a vela e altri disegni.
Dopo innumerevoli ricerche, si rese conto che nessuno dal 1839, ai giorni d’oggi aveva documentato, come si può scrivere o disegnare con una macchina fotografica tra le mani, direttamente con un solo scatto, senza vedere nulla nel momento dello stesso, facendo rientrare il tutto nel fotogramma in maniera comprensibile a tutti, realizzando immagini non astratte. Stilò la sua teoria abbinata alla performance per dimostrare la stessa.
Nel 2016 pubblicò le prime opere dello “Scatto Mentale”, nel libro d’immagini e parole “A due scatti da te…” presentato nell’Isola di Salina.

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