- di Marcello Crinò -
Prima della nascita dei due nuclei di Barcellona e di Pozzo di Gotto esistevano dei casali, risalenti al XII secolo (Nasari, Gurafi, Portosalvo...) e in essi ricadevano delle strutture difensive, come la Torre di Nasari, del XVI secolo, costruita su un basamento del 1200 di una precedente torre espugnata dal Conte Ruggero. Si presenta a pianta quadrata, mentre all’interno è di forma circolare e alla sommità si restringe fino a lasciare un foro.
Torre Cantone, posta in prossimità della costa in località Cantoni, è una delle torri d’avvistamento costruite nel XVI secolo lungo le coste dell’isola per difenderla dalle incursioni piratesche. Al momento della costruzione della torre, a circa 220 metri dal mare, il territorio circostante era attraversato dalle saie, in particolare la saia Cantone e la Saia d’Acri. La spiaggia era interessata dal passaggio della Regia Trazzera del Litorale, nata per le comunicazioni e il movimento delle greggi in epoca antica non precisata dalle fonti. Comincia ad essere documentata nelle cartografie a partire dal Settecento. Iniziava a Brolo e giungeva fino a Messina. Era larga da 4 a 10 metri, ma in alcuni tratti lungo la spiaggia la larghezza era indefinita. Nel Settecento alla torre vengono affiancati altri edifici, in particolare la chiesetta intitolata alla Madonna della Lettera, del 1721, di proprietà, come la torre, della famiglia Picardi fino agli anni Sessanta del XX secolo. La torre nasce intorno al 1549 come torre di guardia per segnalare le incursioni dei pirati. Nel periodo della guerre di Napoleone I gli Inglesi collocarono un telegrafo. Alla fine dell’Ottocento, dopo essere stata abbandonata dal governo, di trovava in cattive condizioni, se prestiamo fede alla breve storia di Barcellona del Raccuglia e De Trovato del 1898, dove si parla delle rovine di una antica torre di vedetta intesa col nome di Torre del Cantone. Successivamente viene acquisita dalla famiglia Picardi che fanno costruire l’ultimo piano con affaccio sulla terrazza. Durante l’ultimo conflitto mondiale diventa punto di osservazione militare, e sulla spiaggia tra Spinesante e Cantoni viene realizzato dalle forze militari americane un campo d’aviazione. Una delle prime carte geografiche dove appare la torre è quella di Kitchin del 1799, con la dizione Torre Cantara, così come la chiamò anche il marchese di Villabianca nel suo libro sulle torri siciliane, indicandola inoltre come torre di Pozzo di Gotto, in quanto il toponimo Barcellona ancora in molte carte non figurava.La dizione attuale, Torre Cantone, la troviamo nelle carte a partire da quella del 1872 e in quelle successive.
Lungo la strada che da Barcellona s’inerpica verso Castroreale, facendo una piccola deviazione e scendendo verso il fondovalle s’incontra il casale di Gurafi, posto sulla sponda sinistra del torrente Longano. E’composto da poche case e da attrezzature agricole del XVI secolo e si trovano i resti della Torre Gurafi, i resti di una chiesa e di un palazzo padronale. Gurafi è d’origine saracena, e il suo nome deriva, secondo alcuni studiosi, dall’arabo “karafa”, recipiente per contenere olio o vino, entrambi prodotti in abbondanza in questa zona. La torre, a pianta circolare, sommersa dalle erbacce, si trova in precarie condizioni statiche. E’ mezza distrutta, tanto che dall’esterno si riesce a vedere la scala interna, ricavata nello spessore della muratura.
Torre Mollica, assieme a Torre Cappa e Torre di Sipio, è stata edificata nella zona di Gala nel XVI secolo, in prossimità del tracciato della via consolare Valeria che passava proprio all’altezza di Gala. Era una masseria fortilizio provvista di una grande corte interna e di una torre di guardia con funzione difensiva.
Nella zona di Centineo, in un baglio-masseria sorge Torre Longa, edificata e trasformata nell’arco di tempo compreso tra il XVII e il XIX secolo.
Lungo la via del Mare, in prossimità dell’autostrada, sorge una torre a due elevazioni, con finestre ad arco acuto, comunemente chiamata Torre Sottile, progettata secondo alcune fonti dall’architetto Giuseppe Cavallaro. In realtà la vera e antica Torre Sottile era situata quasi a metà della via del Mare, nella zona chiamata “l’albero di malaria”. Di essa rimangono solo i resti della base, utilizzati per qualche tempo come vasca irrigua.
12 gennaio 2019