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Debutta il 14 e il 15 giugno 2018 al Teatro Vittorio Emanuele il nuovo spettacolo dell'associazione Oltredanza a.s.d./a.p.s. Dopo il successo del primo spettacolo "Malefica e il Bacio del vero amore", le direttrici artistiche Claudia Bertuccelli e Tilia Ruggeri, propongono una rivisitazione del classico dei classici Disney dal titolo "Mary Poppins e il magico ombrello". La regia e le coreografie sono delle stesse Bertuccelli e Ruggeri che si accompagnano ad uno ricco staff tecnico composto da Dino Privitera (service), Antonio Rinaldi (disegno luci), Theama for dance (costumi), Titti Galasso e Giulia Alesci (costumi e oggetti di scena), Janita Ansaldo Patti (scenografie), Cristina Dainotti - Dainó Artist (make up). Ad interpretare lo spettacolo saranno tutti gli allievi di Oltredanza.

Il presidente di Oltredanza

Vincenzo Bertuccelli

Oltredanza ASD e APS

Via Uberto Bonino 1, Messina

CF. 97121260836

Palermo. Una grande istallazione ambientale che mette in scena il respiro della terra attraverso i suoi elementi fondamentali: mare, luce e atmosfera. E’ We lost the Sea, di Federica di Carlo, un’opera immersivo-percettiva che attraverso un gioco di equilibri sottili e ammalianti, invita a una riflessione sulla situazione climatica attuale.

L’istallazione, ospitata all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, è curata da Simona Brunetti e promossa dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia e dalla Fondazione Mondo Digitale, prodotta da Snaporazverein con il patrocinio di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018.

L'inaugurazione è prevista per lunedì 18 giugno 2018 alle ore 18,00. Sarà presente oltre l'artista che ha realizzato l'opera e i curatori, l'Assessore Regionale ai Beni Culturali Sebastiano Tusa. L'installazione sarà vitabile fino al 15 settembre in Via dell'Arsenale, 142 – Palermo.

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L’opera s’inserisce nell’ambito di una serie di riflessioni sulla situazione climatica attuale, generate da ricerche personali che Federica Di Carlo ha portato avanti in questi ultimi anni in collaborazione con i fisici di vari dipartimenti scientifici come: MIT (Boston), CERN (Ginevra), INAF (Roma/Milano).


A partire da lunedì quindi, l’antica “Fabrica della Real Marina”, per secoli un importante crocevia di scambi e di relazioni tra popoli, sarà trasformata in uno spazio senza tempo attraverso cui osservare il processo vitale di acqua, aria e luce che tiene in vita la Terra. Da un’unica via d’accesso, un vero e proprio pontile di dieci metri eretto all’interno della sala semibuia dell’Arsenale, il visitatore si addentrerà in un “mondo altro” in cui grandi aquiloni argentati, rappresentazione del vento e dell’atmosfera, fluttuano nello spazio a diversi metri d’altezza, creando nell’ambiente riflessi di luce costantemente in movimento, simili alle onde del mare.

All’esterno della sala, il mare è invece rappresentato e conservato dentro grandi cisterne, dove l’artista collocherà realmente l’acqua del mare di Palermo, simbolo visivo e culturale della situazione ecologica locale. Solitamente collocate sui tetti della città, le cisterne raccogliendo l’acqua piovana garantiscono la sopravvivenza nel quotidiano in casi di emergenza.

“L’equilibrio sottile che tiene insieme questi elementi, ciascuno dei quali reca in sé universi naturali e culturali complessi, è lo stesso che tiene in vita la Terra sin dalla notte dei tempi e si basa su una legge fisica elementare: la quantità di acqua che evapora deve essere all’incirca uguale a quella che ritorna sulla terra sotto forma di precipitazioni”, spiega la curatrice Simona Brunetti. L’elemento dell’acqua assume così una forte simbologia culturale ed ecologica.

Realmente presente in mostra, diviene coacervo di storie individuali e crocevia di culture, assurgendo a metafora universale dell’acqua di tutta la Terra, quella che, come racconta la letteratura scientifica, si liberò dal magma primordiale a seguito di un processo di evaporazione, ricoprendo l’intero globo. Un processo questo, che milioni di anni fa rese possibile la vita sul pianeta e che ancora oggi risulta determinante al fine di garantirne il mantenimento.

Come questo delicatissimo sistema rischi di essere fortemente compromesso dal surriscaldamento globale, è oggetto di studio degli scienziati oramai da anni, ma è anche un tema lungamente esaminato a livello della politica e del dibattito culturale internazionale.

We Lost The Sea pone l’accento su questo tema, analizzandolo da un punto di vista scientifico ed ecologico, ma trasponendolo anche su un piano culturale. Mescolando un piano “scientifico” a un piano “poetico”, il lavoro di Federica Di Carlo al tempo stesso gioca sul doppio fronte della partecipazione e della fruizione dell’opera da parte del territorio.

Non a caso l’Arsenale della Marina Regia è stato individuato come spazio ideale per accogliere l’istallazione: luogo di confine per eccellenza, sotto il quale scorre ancora oggi il mar palermitano, assurge a simbolo di quelle “zone d’interferenza” e di quei territori liminali su cui insiste la ricerca dell’artista.

L'ingresso alla mostra è gratuito. Possono entrare solo 15 persone alla volta; i minorenni devono essere accompagnati. Orari apertura: lunedì, martedì, giovedì dalle 8,00 alle 17,00 mercoledì, dalle 8,00 alle 18, 30, 
venerdì, dalle 8,00 alle 15,00.

Alfonso Lo Cascio Tel. 335.7957310.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -


Taormina,Me. Ancora una volta colpisce nel segno e stavolta, con il neo eletto a Sindaco il prof Mario Bolognari, docente universitario dell'Università degli Studi di Messina e degno rappresentante per cultura, immagine e competenza, della città di Taormina, pertanto anche del Taobuk, evento internazionale che ha posto al centro Taormina, per il brillante evento culturale, come pure  Catania e Palermo; ricordiamo a Catania, Isabell Allende e scrittori come Louis Sepulveda...

.Da non perdere l'edizione 2018 di Taobuk che per attirare anche i giovani, ha pensato bene di coinvolgere, unitamente ai grandi della Letteratura internazionale, una" folk singer contemporanea"  d'eccellenza, del calibro di Carmen Consoli che certamente si colloca tra le cantanti più rappresentative della Sicilia e perfettamente in simbiosi con il messaggio letterario, culturale  del TaoBuk, diretto da Antonella Ferrara.  

 
 

Il presidente e direttore artistico di Taobuk Antonella Ferrara
e
l'Assessore per il Turismo, per lo Sport e per lo Spettacolo della Regione Siciliana Sandro Pappalardo

sono lieti di invitarla alla


Inaugurazione
VIII Edizione
Taormina Book Festival

23 giugno 2018 ore 21:00
Teatro Antico Taormina

 



La serata vedrà la tradizionale consegna dei Taobuk Awards. Protagonisti dell'evento il pluripremiato scrittore israeliano Amos Oz, la scrittrice statunitense Premio Pulitzer Elizabeth Strout, i registi Sergio CastellittoUlisse Lendaro e Riccardo Milani, le attrici Paola Cortellesi e Anna Valle, la cantautrice Carmen Consoli.

A concludere la cerimonia, il concerto del musicista Stefano Bollani, che si esibirà con l'Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, diretta dal Maestro Paolo Silvestri.

Taobuk 2018 ha un filo conduttore racchiuso nel titolo Rivoluzioni.

L’ottava edizione, infatti, indagherà il desiderio e le proiezioni che dentro ciascuno di noi generano le rivoluzioni, quelle piccole ed individuali del quotidiano e quelle epocali e collettive di cui resta traccia nei manuali di storia.

Il Festival prosegue sino a mercoledì 27 giugno con un fitto calendario di incontri, performance artistiche e musicali, reading, tavole rotonde e degustazioni.

La serata di apertura, che andrà in onda su Rai 2 il 3 Luglio, è ad ingresso libero e non richiede prenotazione.
 

 
SCARICA L'APP UFFICIALE TAOBUK 2018

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- di Marcello Crinò -

Nella splendida cornice del Palazzo Fazio, un edificio nobiliare barcellonese della prima metà dell’Ottocento, si è svolta martedì 12 giugno 2018 la conferenza stampa per illustrare l’ammissione e la partecipazione del coro “I Piccoli Cantori” alla 66ª edizione del Concoro Internazionale Guido d’Arezzo nella città di Arezzo. Dopo i successi conseguiti in occasione del 9° Concorso “Il Garda in coro” a Malcesine nel maggio del 2017, “I Piccoli Cantori”, prestigiosa formazione corale barcellonese diretta da Salvina Miano e accompagnata al pianoforte da Dario Pino, si preparano ad affrontare questa nuova impegnativa competizione.

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La manifestazione, che si svolgerà ad Arezzo dal 23 al 25 agosto 2018, è il più longevo e importante palcoscenico internazionale per la musica corale. La prima edizione si è svolta nel 1952 con l’obiettivo di riscoprire e valorizzare l’immenso patrimonio della polifonia rinascimentale. Da allora il concorso, che gode fin dalle sue origini dell’Alto Patronato e, attualmente, dell’Adesione della Presidenza della Repubblica con medaglia di rappresentanza, ha consolidato la sua notorietà grazie all’impeccabile organizzazione, alla severa selezione e alla presenza di qualificate giurie internazionali. Non a caso, al Polifonico di Arezzo si sono ispirate analoghe competizioni in tutta Europa. Concorsi che, insieme ad Arezzo, fanno parte del “Gran premio europeo di canto corale” in cui si contendono il titolo, a livello mondiale, i vincitori assoluti dei sei concorsi internazionali. Scenari suggestivi e ricchi di storia quali la chiesa di Santa Maria della Pieve, la scalinata del Duomo, il teatro “Petrarca”, ospiteranno le esibizioni dei cori, impegnati nel programma d’obbligo e nelle altre sezioni previste che spaziano dalla musica sacra a quella profana, dal programma monografico al Festival di canto popolare. I Piccoli Cantori, unico coro siciliano di voci bianche ammesso alla manifestazione, oltre a concorrere con i loro coetanei nella sezione D (Cori di voci bianche), si confronteranno con i cori di adulti nel programma sacro (Categoria 2) e nel programma profano (Categoria 3).

Il concorso costituisce una nuova occasione per consolidare il legame con la città di Barcellona e rinnovare l’invito a tutti coloro che, aderendo alla campagna di sponsorizzazione nel maggio 2017, hanno offerto un sostegno non trascurabile. In quell’occasione I Piccoli Cantori hanno voluto festeggiare i premi conseguiti (i due primi premi e il Gran premio “Il Garda in coro”) e ringraziare i cittadini, l’Amministrazione comunale, gli oltre trenta esercenti, le parrocchie e le associazioni con un concerto svoltosi nella prestigiosa cornice del teatro “Mandanici” di Barcellona.

Anche quest’anno si propone la campagna di sponsorizzazione “Regala un Km al coro” per consentire ai giovani coristi di raggiungere Arezzo senza gravare oltremodo sulle famiglie che sostengono costantemente l’attività dell’associazione. Le fasi del concorso potranno essere seguite attraverso i social e la diretta streaming, così da consentire la partecipazione dei cittadini a questa iniziativa culturale, vanto della città di Barcellona Pozzo di Gotto.

La confernza stampa è stata aperta da Giusy Alosi, segretario del direttivo dell’Associazione corale “I Piccoli Cantori”; è seguito l’intervento di Salvina Miano, direttore artistico dell’Associazione, e di Santi Castellano, vicepresidente e maestro collaboratore dell’Associazione. Hanno portato i loro saluti l’Assessore Nino Munafò per l’Amministrazione Comunale e Stefano Trimboli, Presidente dell’Associazione regionale cori siciliani.

Infine l’esibizione dei piccoli coristi, che hanno proposto due brani dell’Ottocento, in sintonia con il luogo in cui si è svolta la conferenza stampa. Hanno iniziato con un Lied di Robert Schumann seguito dal notissimo Funiculì funiculà, scritto nel 1880 in occasione dell’apertura della funicolare di Napoli.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Villa Cianciafara si veste d'Arte tra Wine and food e frutti tropicali, papaya e vino Shirah ed i cannoli e quaresimali della rinomata Pasticceria di Lillo Vinci di Via Palermo.

Una mostra Personale  del maestro pittore messinese, romano di adozione, STEFANO DONATO ha lasciato il segno in seno all'esigente e qualificato pubblico, protagonista di  un poliedrico evento che ha caratterizzato il sabato 9 giugno, la spettacolare location di Villa Cianciafara.

L'arte è la mia vita, titolava il depliant introduttivo della Mostra di Stefano Donato  che recava una sintesi delle prestigiose mostre allestite per il noto maestro  siciliano, ricordiamo l'ultima a Palermo in occasione di Palermo Capitale della Cultura 2018 unitamente al maestro Filippo Lo Iacono; del maestro ricordiamo le recensioni di Paolo Levi di Ugo Moretti del messinese Franz Riccobono storico dell'Arte e della sottoscritta che ha presentato la mostra bipersonale del maestro con Filippo Lo Iacono,  nel salone degli specchi della Città metropolitana di Messina, nel 2017.

Ricordiamo il Primo Premio per un dipinto del maestro: Vara e Giganti di Messina in una giuria presieduta dal maestro Togo.

La mostra di Stefano Donato a Villa Cianciafara rendeva omaggio, guttusianamente, ai mercati siciliani, alla Vuccirìa, certamente con una spiccata coloristica ed una propria personalità che traduce sapori, suoni, odori ed atmosfere del noto  mercato di Palermo. Oltre al tributo al mondo del lavoro dinamico ed allegro, vociante e policromo della Sicilia più antica e verace, il maestro Donato ha reso omaggio alla sua Roma, città d'adozione in cui tetti e cupole luci di tramonti e crepuscoli rendono magica la città eterna, attraverso le nuances cromatiche della sua  pittura crepuscolare che ricorda anche, a volte, Ottone Rosai.

 Non manca mai, nelle mostre di Donato il suo adorato Stretto di Messina, la rappresentazione mirabile di Punta Faro e le sue costardelle immortalate sullo sfondo dell'azzurrità del mare colto, spesso, al crepuscolo, dal pittore, che traduce maggiormente le emozioni del finir della sera sullo Stretto di Messina, quasimodianamente rappresentata in una trasposizione pittorica della poesia del poeta di Modica e di Roccalumera ( Me). In conclusione, Donato, sa bene equilibrare significante e significato, segno e messaggio si chiudono in un rapporto intimo che parla di amore per la sua Terra, per messina e la sua Sicilia.   

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 San Giovanni La Punta, Trappeto, CT. La Fondazione di Elena La Verde, la compianta straordinaria ed originalissima Pittrice, Poetessa  e  Scultrice moderna e contemporanea d'eccellenza,  presenta la personale di Mimmo Germanà; all'inaugurazione di Domenica solo inviti esclusivi, per addetti ai lavori, giornalisti ed autorità; successivamente anche per il pubblico

L'INTIMISMO MITICO

Inviti esclusivi al vernissage di 

DOMENICA 17 giugno 2018

presso la 

FONDAZIONE LA VERDE LA MALFA - PARCO DELL'ARTE

Via Sottotenente Pietro Nicolosi 29 - San Giovanni La Punta (CT)

La Fondazione La Verde La Malfa - Parco dell'Arte celebra il suo X Anniversario con una personale d'arte del celebre artista siciliano Mimmo Germanà.

ore 18.00

Presentazione mostra 

a cura di Giorgio Agnisola - Storico e critico d'arte

ore 19.00

Inaugurazione mostra

MIMMO GERMANÀ. Intimismo mitico

Ingresso inaugurazione esclusivamente su invito

Fondazione La Verde La Malfa - Parco dell'Arte

-  La redazione -

Il fortuito ritrovamento di una copia della prima biografia del musicista Placido Mandanici (1799-1852), scritta da Gioacchino Bartolone (Barcellona 1882- Messina 1968) e pubblicata a Catania nel 1915 ha posto nuovamente all’attenzione della città la figura del musicista barcellonese. La copia ritrovata possiede una caratteristica particolare; riporta in copertina la dedica a Ciccio Nicolaci scritta dal colonnello Giuseppe Barresi Mandanici, nipote di Placido Mandanici, figlio della figlia Giovannina. Il medesimo colonnello nel 1930 donò alla città di Barcellona l’unica foto conosciuta del musicista. La medesima firma sui due documenti ha dato l’avvio alla realizzazione di un pannello con le pagine della biografia del Bartolone, peraltro poco conosciuta dai più (una copia è disponibile nella Biblioteca Comunale), e un approfondimento della figura dell’autore, del quale si erano quasi perdute le tracce della sua intensa attività e dei suoi discendenti.

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Un lungo lavoro di ricerca e il contatto con i discendenti e in particolar modo con il novantunenne figlio Loris, che vive a Messina, ha permesso di definire meglio il contesto culturale in cui operò il biografo, del quale esisteva soltanto una scarna ma importante nota biografica scritta dalla storico Nello Cassata.

Sabato 9 giugno 2018, nel foyer del Teatro Mandanici, è stato inaugurato il pannello con le pagine della biografia, affiancato dalla foto del Mandanici, entrambe con le dediche autografe del colonnello Barresi Mandanici e una scheda su Bartolone.

L’evento, il cui titolo “Placido Mandanici… fu un irrequieto: un po’ come tutti gli artisti”, che riprende una frase tratta dal testo del Bartolone, è stato promosso dall’Amministrazione Comunale, e curato dal prof. Gaetano Mercadante, esperto dell’Amministrazione, con la collaborazione dell’architetto Marcello Crinò che si è occupato della parte storica.

Mercadante ha introdotto la conferenza di presentazione, spiegando del ritrovamento fortuito del documento e della volontà, espressa dal Sindaco, di renderlo pubblico e nel contempo attenzionare la figura di Mandanici e del primo biografo.

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Sono seguiti gli interventi e i saluti del Sindaco Roberto Materia, dell’Assessore alla Cultura Ilenia Torre e del Segretario Generale Comunale Lucio Catania, responsabile dell’Ufficio Teatro. Si sono soffermati sul rapporto del Teatro con la città e sui risultati raggiunti durante l’ultima stagione teatrale.

L’architetto Marcello Crinò ha compito un excursus sulla vita di Mandanici dagli studi compiuti al Conservatorio di Palermo, fino ai trionfi alla Scala di Milano e la morte a Genova, dove è sepolto. Il tutto corredato da foto e documenti. Ha sottolineato che Mandanici si trovò ad operare tra i giganti della musica del primo Ottocento: Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Morlacchi, Mercadante, Ponchielli, Paganini, e con alcuni di questi ebbe ottimi rapporti d’amicizia. Purtroppo questa contemporaneità con i grandi contribuirà a non farlo emergere più di tanto. In epoca recente, nonostante l’impegno di tanti, la sua musica non è ancora conosciuta, se non in una ristretta cerchia di cultori. E’ rimasto un musicista minore, la cui opera si inserisce “nel solco dell’opera napoletana”.

Ha fornito una biografia di Bartolone integrando le notizie conosciute con quanto scoperto recentemente grazie all’apporto fondamentale di Gaetano Mercadante. Era medico di professione, valente giornalista e personalità di spicco nel secondo dopoguerra in provincia di Messina; nel 1944 fece parte della sezione locale del Comitato di Liberazione Nazionale, presieduto dal prof. Alberto Cutropia.

Bartolone era figlio di Carmelo ed Emanuela Rossitto, probabilmente discendente dello storico Filippo Rossitto. Bartolone si sposò con Dora Terlizzi, cantante o attrice napoletana, figlia di Pasquale Terlizzi e di Violetta Vicoli. Dora era nipote materna del maestro concertatore Vicoli, che operava nel Teatro San Carlo di Napoli, amico di Giuseppe Verdi.

Queste informazioni, apprese recentemente grazie alla collaborazione di Loris, figlio di Gioacchino, oggi novantunenne, e della discendente Adalgisa Scibilia, delineano meglio il contesto socio-culturale in cui operò il nostro biografo. Il quale fu anche insignito del titolo di Cavaliere della Corona d’Italia, che restituì dopo il referendum Repubblica/Monarchia perché lo riteneva incompatibile con la nuova situazione politica. Negli ultimi anni della sua vita visse a Milazzo, dove per primo aveva portato la tecnica dei raggi X. La sua casa, sulla Marina Garibaldi, era meta di attori e cantanti, che lui ospitava prima della loro esibizione al Teatro Trifiletti. Ebbe quattro figli: Filippo, Carmelo, Sergio e Loris, prima citato. Filippo fu un personaggio molto noto negli ambienti culturali, perché docente di filosofia all’Università di Messina e autore di numerosissime pubblicazioni. Fu grande amico del prof. Francesco Mercadante, dell’Università della Sapienza di Roma. Le famiglie barcellonesi Scibilia, Rossitto, Zumbo e Filiti sono riconducibili ai Bartolone, a partire dai genitori di Gioacchimo: Carmelo ed Emanuela Rossitto.

E’ stato altresì proiettato un video, girato a Messina nella casa di Loris Bartolone, il quale porta un saluto alla città e ricorda con parole commosse la figura del padre.

La serata è stata arricchita dagli intermezzi musicali eseguiti dal vivo dal violinista Antero Arena e dalla pianista Maria Assunta Munafò, che da sempre si occupano della musica di Mandanici. Del musicista barcellonese hanno eseguito: Sulle tue fredde ceneri, La melanconia e la cavatina dalla Griselda.

A conclusione, dopo la consegna degli attestati di partecipazione ai giovani che hanno coadiuvato il personale del teatro durante l’ultima stagione, è stato “svelato” il pannello con le pagine della biografia mandaniciana scritta da Bartolone. A compiere questo gesto sono stati il sindaco Materia e il dott. Carmelo Bartolone, figlio di Loris.

FIAMMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Nipoti Tany con Rosario e famiglia,

Franca con Carmelo e famiglia,

Oreste con Maria Rosa e famiglia

costernati, increduli e profondamente commossi

PARTECIPANO  AL DOLORE

dei cugini Salvatore, Oreste e Sabina

e delle  loro famiglie,

nel ricordo e nel rimpianto

della Zia Cettina,

grande e coraggiosa donna,

che è venuta a mancare.

Roma 9 giugno 2018

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