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- di M.C. - 

I volti e la tradizione popolare di Barcellona Pozzo di Gotto sposano il racconto mitico del viaggio di Ulisse in un evento unico in debutto nazionale che vede sul palco cento artisti. Dopo lo straordinario successo di "Un canto mediterraneo", il Teatro Mandanici torna a ospitare un'opera unica nel suo genere, uno spettacolo corale di grande respiro culturale e musicale, che vede come grande protagonista la lingua siciliana: è “Il canto di Nessuno. Odissea secondo l’Orchestra Popolare di Barcellona Pozzo di Gotto”, in anteprima esclusiva sabato 5 maggio 2018 alle 21 al Teatro Mandanici.

lab al Teatro Mandanici

“La costruzione di un’orchestra popolare è un progetto di grande prospettiva, voluto dal Teatro Mandanici e dalla Città di Barcellona Pozzo di Gotto per creare qualcosa di più di una semplice produzione: l’obiettivo è dar vita ad un progetto ampio che possa lasciare dietro di sé un ‘deposito’, una ‘eredità’ sul territorio”. Non a caso, anche quest’anno la Stagione artistica del “Mandanici” – come ricorda il direttore Sergio Maifredi – sarà conclusa, come già accaduto con “Un canto mediterraneo” l’anno scorso, da un “progetto speciale”, lo spettacolo nel quale confluiscono gli allievi dei laboratori di prosa, musica e canto e alcune delle eccellenze del territorio.

Il canto di Nessuno”, ideato da Maifredi, vede Mario Incudine alla regia e alla direzione e Antonio Vasta maestro concertatore, con la partecipazione straordinaria di Kaballà. “Quest’anno – aggiunge il direttore Maifredi - ho voluto indicare un tema preciso, l’Odissea, che potesse coniugare ‘parole antiche per pensieri nuovi’: il racconto mitico e lo sguardo al tempo presente. Appare immediatamente chiaro che Nessuno è Odisseo ma al tempo stesso è l’Ultimo, è colui che approda, come Odisseo, nudo su una terra che non sa ancora se potrà e vorrà accoglierlo”.

"L'Odissea, questo grande canto sul viaggio, l'amore e il ritorno – aggiunge Mario Incudine - è stata da noi rimodellata in chiave fortemente siciliana. Chi lo dice, infatti, che Polifemo e i ciclopi non parlassero in siciliano? Che i proci non facessero festa con gli organetti? Che Penelope non fosse una moglie sicula? Lo stesso Nessuno, Ulisse, è più volte descritto da Omero come un isolano, piccolo di statura, scattante, furbo. Ne è venuta fuori un'opera corale imbastita dalle tante anime artistiche e musicali di Barcellona Pozzo di Gotto e rifinita da professionisti d'eccezione, che portano in scena la nostalgia e le passioni di un eterno migrante che cerca disperatamente di tenersi addosso la propria identità".

Dedicato al viaggio, inteso come andare via dalla propria terra ma anche come capacità di ritornare per ripartire ancora, “Il canto di Nessuno” è “una grande avventura, cominciata un anno fa e che oggi continua sulle ali dell’entusiasmo e dell’impegno”, conclude Antonio Vasta. Ricchissimo il cast. Sul palco Mario Incudine (Ulisse e cantore), Kaballà (cantore), Ivan Bertolami (Polifemo), gli allievi del laboratorio di prosa del Teatro Mandanici (Ciclopi). E Antonio Vasta (fisarmonica, pianoforte e organetto), Antonio Putzu (fiati), Daniele Merrino (fiati), Giorgio Rizzo (percussioni), Francesco Argento (batteria), Pino Ricosta (basso), Manfredi Tumminello (chitarre), Santino Merrino (tamburelli), il Coro popolare del Teatro Mandanici, l’Orchestra popolare di Barcellona Pozzo di Gotto, l’Ensemble di zampogne, gli Organetti del maestro Pippo Benevento, i Visillanti "Gesù che porta la croce" di Barcellona e i Visillanti "Simbuli dâ Passioni" di Pozzo di Gotto, il Quartetto a plettro (Raffaele Pullara al mandolino, Mario D’Allura al mandolino, Giannicola Stagno alla mandola ed Elisabetta Monaco al mandoloncello), la Banda "Edoardo Russo". I testi sono di Kaballà, Mario Incudine e Mariangela Vacanti. Le musiche sono di Kaballà, Mario Incudine e Antonio Vasta. Gli arrangiamenti per banda e per quartetto a plettro sono di Antonio Putzu. Completa il cast l’assistente alla regia Giuseppe Spicuglia, mentre il coordinamento dei laboratori è stato curato da Giorgio Rizzo.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Noto. Nuovi traguardi raggiunti di recente dal Comune di Noto in ambito turistico ed enogastronomico. Stasera si apre la convention di primavera di Città del Vino e Noto ospiterà i sindaci delle Città del Vino italiane, dopo essere stata insignita durante la manifestazione "Best in Sicily" del premio come "Migliore Comune per l'offerta enogastronomici 2018".

A corredo giunge anche il traguardo della Bandiera Verde, scegliendo le spiagge di Noto tra le più adatte ai bambini.

I porgetti per il turismo determina i  flussi turistici, punta  alla sinergia tra pubblico e privato e puntano con nuove iniziative a rafforzare il valore turistico ed enogastronomico della città.

 

comunicato stampa

Un turista su due sceglie di viaggiare anche per le esperienze legate a cibo e vino.

Il turismo enogastronomico si conferma nuova leva dei flussi, destinati a crescere nel sud est della Sicilia

 

NOTO, LA CITTÀ DOVE BELLO E BUONO SI INCONTRANO

Sempre più ampia e completa l’offerta turistica della patria del Barocco, premiato come miglior Comune per l’offerta enogastronomia durante la recente edizione di Best in Sicily, sede della convention di primavera Città del Vino e Bandiera Verde per le spiagge a misura di bambino

Noto, 26 aprile 2018

 

Cibo, vino, spiagge a misure di famiglie: anno d’oro per il Comune di Noto nel settore turistico e gastronomico- Noto si conferma sempre più destinazione turistica con un’offerta ampia e completa: patria del Barocco e sede di importanti siti naturalistici e paesaggistici e promotrice di eventi e manifestazioni culturali e artistiche, la città del sud est siciliano aggiunge anche il riconoscimento di “Miglior Comune per l’offerta enogastronomica”, arrivato in occasione dell’undicesima edizione del premio Best in Sicily, organizzato lo scorso 19 febbraio a Palermo dalla testata enogastronomica Cronachedigusto.it e rafforza la posizione come Città del Vino, ospitando la convention di primavera nazionale dell’associazione, che da oggi al 29 aprile ospiterà i 430 sindaci delle Città del Vino italiane. Pochi giorni fa, infine, il Comune di Noto ha ricevuto la Bandiera Verde come riconoscimento della bellezza delle sue spiagge a misura di bambino, meta ideale anche per le famiglie.

Il segreto? Sinergia tra pubblico e privato- “Sono dei riconoscimenti molto importanti- commenta il sindaco Corrado Bonfanti- perché giungono grazie al grande lavoro che i nostri ristoratori hanno fatto negli ultimi anni. Ho voluto dedicare a loro il premio ritirato al Teatro Massimo durante Best in Sicily, al loro sacrificio, alla loro determinazione, alla loro professionalità. Un grande lavoro di squadra che negli ultimi anni ha completamente cambiato il volto della città dal punto di vista enogastronomico, rendendola anche su questo tema un laboratorio in continuo fermento. Un ringraziamento va anche all’associazione Strada del Vino e dei Sapori del Val di Noto, che sta facendo una grande opera di informazione e sensibilizzazione, creando una rete collaborativa tra le attività legate all’enogastronomia e alla ricettività. L’amministrazione che ho il piacere di presiedere da tempo lavora perché tutte queste energie e potenzialità possano trovare il terreno su cui crescere e svilupparsi e i numeri ci danno ragione”. I dati turistici attuali della città netina segnalano infatti un trend dei flussi ampiamente positivo: una crescita di circa il 40% negli ultimi anni, con circa un milione di turisti che fanno visita alla città e 400 mila pernottamenti. “Noto, da tempo conosciuta come capitale del Barocco – aggiunge il sindaco Corrado Bonfanti- è sempre più anche meta di viaggiatori che vogliono godere delle ricchezze naturalistiche. La nostra sensibilità sul tema del paesaggio come patrimonio immateriale da tutelare si è rivelata una scelta vincente anche nell’ambito turistico. Le nostre spiagge non sono solo meta di turismo balneare, ma sono percepite come porzioni di un patrimonio ambientale ricchissimo e variegato, che va dalle coste alle riserve naturali, fino alla parte dell’entroterra che custodisce una biodiversità e dei panorami diversi. Se a questo aggiungiamo che nel territorio di Noto si mangia e si beve bene, con un’ampia possibilità di scelta che va dall’agriturismo con prodotti a km zero e cucina tradizionale, allo street food, alla cucina gourmet, accompagnata da vini di grande rilevanza, possiamo dire che Noto è una destinazione turistica completa e che i margini di crescita sono ancora ampi”.

"La collaborazione tra Strada del Vino Val di Noto e l'amministrazione Comunale- conferma il Presidente Sebastiano Gulino- ha portato all'apertura dell'Enoteca del Val di Noto alla Loggia del Mercato, che oggi sono il centro di attività trasversale di promozione del territorio. Il vino e il cibo, infatti, si confermano sempre ottimi ambasciatori del territorio, che sanno raccontare tradizione e impresa con autenticità. L'enoteca rappresenta inoltre un punto di riferimento per i visitatori che possono trovare una panoramica dei vini e dei prodotti di eccellenza, prendendo spunto anche per ulteriori tappe del viaggio. L’Enoteca è diventata una delle tappe principali per i visitatori, che qui, oltre a degustare i vini e i prodotti tipici del territorio, possono anche prendere parte ad eventi e manifestazioni in diversi momenti dell’anno".

 

Enogastronomia, settore in crescita, Noto città della buona tavola- Il riconoscimento come “Comune con la migliore offerta enogastronomica 2018” è stato assegnato in considerazione dell’innalzamento della qualità rilevata in città negli ultimi anni; ad oggi le attività legate al food&wine sono circa 200 e coprono le diverse aree, con una particolare rilevanza sull’area della ristorazione di qualità e dell’enologia. Un patrimonio importante alla luce delle ultime ricerche: secondo il World Food Travel Monitor 2016 il 49% dei turisti internazionali dichiarano di essere mossi da una motivazione enogastronomica nella scelta della meta di viaggio, seguendo il trend secondo cui il turismo è sempre più legato alle esperienze, oltre che ai luoghi. Le esperienze legate al cibo e al vino sono tra quelle più memorabili tra i ricordi di viaggio, che contribuiscono a determinare la percezione positiva o negativa di un’esperienza e di un territorio. Significativo è l’aumento dell’interesse per lo Stret Food, che a Noto esprime una interessante sintesi della tradizione siciliana, come anche per le visite ad aziende agroalimentari e alle cantine.

L’iniziativa privata negli ultimi anni è cresciuta notevolmente sui settori wine&food. Molte le nuove attività aperte in città, ma soprattutto numerosi i percorsi di crescita sulla qualità e sul servizio, arrivando a punte di eccellenza nella ricerca enogastronomica che rimane tuttavia principalmente legata alla cucina del territorio. “La nostra città vive da anni una crescita importante- conferma Giorgio Baglieri, ristoratore e presidente dell’Associazione Ristoratori Netini- che nasce anzitutto dalla consapevolezza della ricchezza del territorio e da una grande qualità delle materie prime e della ricerca per salvaguardare e innovare allo stesso tempo la tradizione che si conduce a più livelli. Siamo felici di questi riconoscimenti perché rappresentano il frutto di un grande lavoro”.

 

Prossimi traguardi- Il 2018 si preannuncia ancora ricco di nuovi traguardi. Tra questi per il primo anno la manifestazione “La Luce di Aurora”, che da due anni grazie all’impegno personale dello chef Marco Baglieri riunisce oltre 100 tra chef, produttori e cantine in nome della solidarietà rivolta ai bambini malati di gravi patologie insieme a Dynamo Camp, dovrebbe prendere sede proprio a Noto in autunno, suggellando la grande intesa tra la città e la sua capacità di valorizzare il mondo del food&wine.

 

Intervengono trecento donne medico di varie parti del mondo. "L' approccio multidisciplinare alle malattie croniche e differenze di genere”, organizzato dall'Associazione Italiana Donne Medico,   è il primo evento di calibro internazionale, in Italia, su medicina e differenze di genere ed uno dei più importanti in ambito medico

  (Palermo, 26/04/2018) - Tre giornate di studio , a Palermo, da venerdì 27 aprile - in occasione del XXXVIII Congresso Nazionale dell'Associazione Italiana Donne Medico – dedicate ad un "Approccio multidisciplinare alle malattie croniche e differenze di genere" . Trecento specialiste provenienti da varie parti del mondo, settantasette tra relatrici e relatori per dieci sessioni, affronteranno secondo una prospettiva di genere temi legati alle cure e alla salute. E' uno degli eventi internazionali in ambito medico più importanti, tanto da avere già avuto grande visibilità sulla stampa specialistica . L'evento  è  patrocinato dalla Presidenza della Regione, dall'Ars e dal Comune di Palermo e si svolgerà il 27 Aprile 2018 a partire dalle 8.30 a Palazzo dei Normanni con l'apertura del meeting internazionale ed il 28 e 29 Aprile 2018 presso il Circolo Unificato Esercito Palermo con il XXXVIII congresso nazionale dell'Aidm.

E' necessario mettere a fuoco la necessità di una prospettiva di genere nelle  diverse discipline mediche ed il modo di esercitare la professione. Sono molti i luoghi comuni da sfatare e ridefinire attraverso un punto di vista declinato al femminile.

Una sessione ad hoc sulle donne medico illustrerà così l'importanza di uno sguardo sessuato sulla realtà, a partire dallo stile della comunicazione medico paziente; la differenza di genere verrà messa in luce nei processi legati alla memoria e all’apprendimento; si parlerà di leadership delle donne medico, di come fare fronte alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro e della conciliazione lavoro-famiglia.

Si affronterà anche il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro: l'escalation di violenza che ha colpito l'altra metà del cielo, persino in questi giorni, dimostra come ci sia ancora molta strada da percorrere per superare l'idea che diritti e sicurezze siano acquisiti e uguali per tutte e tutti. In questa ottica l'Aidm di Palermo già cominciato a interloquire con le istituzioni e le associazioni antiviolenza locali.

Sono previste infine relazioni mirate a fare emergere la rilevanza del genere e del sesso nella medicina personalizzata e nell’invecchiamento, le novità della farmacologia di genere e l’importanza del genere nelle Neuroscienze.

Una sessione ad hoc sulle donne medico illustrerà così l'importanza di uno sguardo sessuato sulla realtà, a partire dallo stile della comunicazione medico paziente; la differenza di genere verrà messa in luce nei processi legati alla memoria e all’apprendimento; si parlerà di leadership delle donne medico, di come fare fronte alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro e della conciliazione lavoro-famiglia. La specificità di genere è uno strumento chiave: può contribuire alla formulazione di percorsi di cura modulati e di forte impatto, migliorativi anche delle risorse personali e professionali di chi lavora nella sanità.

Per il Congresso AIDM sono previste relazioni mirate a fare mergere la rilevanza del genere e del sesso nella medicina personalizzata e nell’invecchiamento, le novità della farmacologia di genere e l’importanza del genere nelle Neuroscienze.

"E' un meeting unico nel suo genere, è proprio il caso di dirlo – spiega Marina Rizzo, responsabile della sezione di Palermo dell'Associazione Italiana Donne Medico – perchè diagnosi, patologia e cura differiscono in base al sesso, così come l'approccio ai pazienti. Altro nodo di fondamentale importanza è la sicurezza nei luoghi di lavoro e nell'esercizio della professione: in queta ottica abbiamo già cominciato a interloquire con le istituzioni e le associazioni antiviolenza locali".

 

https://www.facebook.com/pg/donnemedico.org

 

AIDM:

L’Associazione Italiana Donne Medico (A.I.D.M.) è un’associazione apartitica e aconfessionale e senza fini di lucro.
Fondata il 14 ottobre 1921 a Salsomaggiore Terme e riconosciuta nel 1922 a Ginevra, dal Bureau Internazionale, è membro della “Medical Women’s International Association” (M.W.I.A.). L’Associazione nasce con il nome di ‘Associazione Italiana Dottoresse In Medicina’ ad opera di Clelia Lollini, che era presente a New York,  il 25 ottobre 1919, alla fondazione della M.W.I.A.,  e di Myra Carcupino-Ferrari che terrà la Presidenza fino al 1947. Le donne medico, allora, erano circa 200 in tutta Italia: tra di loro Maria Montessori, socia A.I.D.M. dal 1928, che doveva imporsi con il suo metodo educativo in tutto il mondo!
 L’Associazione si articola in sezioni comunali, provinciali o regionali.E' entrata a far parte della FISM (Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane) nel maggio 2003 : nell’elaborare le sue attività scientifiche e di formazione adotta il sistema di verifica della qualità. Dal gennaio 2011 è accreditata in qualità di Provider standard con il n° 558 dalla Commissione Nazionale per la Formazione Continua e pertanto è abilitata a realizzare attività formative riconosciute idonee per l’ECM (Educazione Continua in Medicina). Su tutto il territorio nazionale le varie sezioni organizzano convegni, seminari e gruppi di studio, partecipazione a progetti scientifici e collaborazioni con altre società scientifiche. Come recita lo statuto scopo dell’Associazione è valorizzare il lavoro della donna medico in campo sanitario, collaborare con le altre associazioni sia italiane che internazionali per lo studio delle problematiche sanitarie e socio-sanitarie che coinvolgono la collettività, e in particolare le donne, promuovere la formazione scientifico-culturale in campo sanitario collaborando con organismi ed istituzioni pubbliche, elaborare trial di studio e linee guida. Con questa mission l’attenzione dell’AIDM si è rivolta negli ultimi anni ai temi del bilanciamento tra attività lavorativa e famiglia, alle difficoltà di carriera, alla violenza sulle donne e i minori, all’avvento di nuove tecnologie e stili di vita, all’emergere o riemergere di patologie con largo impatto sulla popolazione.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Un Museo per non dimenticare. Un convegno per ricordare

“Messina, dalle macerie alla ricostruzione: il terremoto, i bombardamenti e la nuova città”, è il titolo della serie d’incontri che darà il via alla stagione primaverile del Museo Messina nel ‘900. La prima conferenza si terrà nella sala convegni del Museo, sito in Viale Boccetta alto (dietro liceo Archimede). Ogni dibattito sarà curato da importanti storici e studiosi, tra cui Franz Riccobono, Nino Principato, Geri Villaroel, Giuseppe Ruggeri, e altre personalità del panorama culturale messinese.  
 

È noto a tutti che la storia della città è stata riscritta la notte del 28 dicembre 1908: in poco più di 35 secondi la catastrofe naturale ha raso al suolo quasi la totalità delle costruzioni, oltre a mietere migliaia di vittime. Gli incontri al Museo Messina nel ‘900 si pongono l’obiettivo di raccontare e ricostruire – attraverso foto, video e documentazioni storiche - l’evoluzione sociale, culturale e architettonica della città. 
 

Ogni incontro sarà occasione di approfondimento su ciò che è accaduto immediatamente dopo i tragici eventi: le diverse fasi della creazione di sistemazioni provvisorie; la citta in legno con l’espansione verso le periferie, e la ricostruzione della nuova città, secondo le linee indicate dal piano Borzì. Non solo, saranno ampliamente descritti il lungo periodo dei bombardamenti e le successive opere di riqualificazione e bonifica, che saranno il necessario preludio agli sfarzosi anni d’oro della Messina a cavallo tra gli anni ’50 e ’60.
 

L’architetto Principato, durante la conferenza di sabato 28 aprile, illustrerà una fase specifica della rinascita di Messina dopo il terremoto: “La città in baracca”. Le abitazioni e gli edifici pubblici in legno occuparono le aree di Messina libere da macerie, per dare riparo e assistenza ai cittadini. Si disegna così il profilo della nuova città, destinato a mutare ancora nel corso dei decenni. L’ingresso alla conferenza sarà gratuito. 
 

Dalle ore 9:30, prima della conferenza, che inizierà alle ore 11:00, l’architetto Nino Principato condurrà i partecipanti in una visita guidata all’interno del "Museo". La partecipazione alla visita guidata sarà assolutamente facoltativa, e avrà un prezzo ridotto per l’evento di € 3,00.
 

Tra le nuove mostre presenti, ricordiamo l’ultima inserita tra le esposizioni permanenti, “Messina: da Capitale della Sicilia a Città Metropolitana”, mostra di documentazione storica e fotografica realizzata dal Kiwanis Club Messina, curata da Sergio Bertolami, Caterina Ciolino, Giovanni Molonia e Antonio Virgilio, e concessa in uso esclusivo dal Kiwanis Club Messinaal Museo Messina nel ‘900.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania Spettacolo da non perdere, risate assicurate, un riso amaro come lo definisce il regista, riso amaro che ci regalerà due ore di spettacolo surreale di intensa originalità, al Teatro Ambasciatori. Prothymia è uno spirito(Angelo) della quarta dimensione imprigionato in uno scrigno per la colpa di aver provato amore verso un essere umano. Gli viene concessa la possibilità di redimersi e ritornare alla sua dimensione. Prothymia deve fare innamorare e baciare quell’uomo che senza volerlo l’ha resa prigioniera, quindi con un corpo da donna arriva nella vita disturbata dell’ingegnere Enzo Vartelli, uomo semplice e sensibile.Il tutto si svolge la sera prima del matrimonio della figlia di Vartelli, Simona. L’arrivo di Prothymia ha effetti devastanti perché sconvolge la vita reale dei presenti e ne proietta una alternativa fino a punto di non distinguere più il vero dal falso la verità dall’inganno e il bene dal male.

La commedia è un Viaggio surreale di un uomo logorato dalla solitudine e dal bisogno d’amore, anche attorniati da tante persone ci si può sentire soli soprattutto quando i sospetti e e la forza di conoscere la verità non si ferma più in superfice ma affonda tra le miserie umane e i segreti di persone insospettabili. Gli amori e le amicizie che sentiamo pilastri della nostra vita si sbriciolano e devastano le nostre certezze e sicurezze.

Prothymia è una commedia romantica perché ci trasporta in una dimensione dove si può “amare anche l’impossibile”; è una commedia comica dove si ride, si ride tanto ma si ride sempre amaro perché l’ironia dei personaggi spesso burattini è sempre acida e graffiante. Prothymia è colori versi e musica dove la bellezza della protagonista ammalia e accarezza il sogno di libertà dove l’essere umano può appagare ogni sentimento, è anche un deadline in cui niente è vero e niente è falso dove nulla ha un senso eppure tuto si comprende dove in mezzo a tanto nero, irrompe il rosso dell’amore. Grande spettacolo per tue da vedere assolutamente.

Antonio Zappalà (autore, regista, cantautore) nel ruolo di Enzo Vartelli. Alessandra Ricotta nel ruolo di “Prothymia” Enzo Messineo (attore della fiction di Montalbano) nel ruolo di uno strambo scienziato. Rosanna Sapia (attrice di cinema e tv) poi Antonio Bonanno, Elisa Furnari, Orazio De Luca, Letizia Tatana Di Mauro, Maria Popolare, Aldo Botano, Ossana Vinci, Santo Alecci, Nomi Germanà, J.Alexander De Luca.

Produce la Gold Pyramid di G.Vinci

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Catania. Da non perdere l'esilarante commedia che andrà in scena a Catania il 28 aprile al Teatro Ambasciatori.

Una commedia surreale che sarebbe piaciuta a Salvador Dali'.Divertimento garantito e qualità del cast eccellente.

Catania si conferma la capitale del Teatro e della Commedia. 

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