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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma. Mostra Internazionale d' arte a Roma.

In una nota Galleria del centro Storico della Capitale, presentata dall' Accademia Euromediterranea delle Arti, organizzazione eventi in Europa. Gli artisti protagonisti  dell' evento: Jean Claude Fournier,  francese, personale nella collettiva,  di recente al Museo Nazionale di Parigi, con le sue opere, dalla coloristica brillante nella massima sintesi, Marzio Gabrielli di Parma, che rende omaggio con le sue opere a Rossini ed al bel canto, Laura Rolla De Luca di Tolone, con opere composte ed equilibrate nell'impianto scenico, Giovanna Pinto, della Gran Canaria, la pittrice degli angeli della fiducia  e dell angelo custode, le raffinate icone sacre di Ida Crisafulli di Messina, Gabriele Marchesi di Pavia, con le sue aristocratiche donne,  sensuali ed eleganti, la delicatezza del tocco femminile di Violette Le Gallou francese, bretone, i mari di Trani di Roma, dall' Alba al tramonto raffinati e misteriosi, il Mediterraneo dei tramonti all' occaso di Caterina Zaffora in un riconciliarsi attraverso l 'arte, alla natura.

Inoltre, a Roma,  riceveranno il Premio ed esporranno l' opera o la poesia, per il concorso  Pace e spiritualità,  gli artisti Oleksandra  Shilyaktina per la fotografia,

La pittrice siciliana Gionbarresi, la pittrice terzo premio, la diciottenne Miriam Donato di Messina,

Il primo premio poesia Maria Vittoria Spinoso di Palermo, il terzo premio poesia Giovanni Malambri, ritirato dall' On.le D' uva Cinquestellato, la segnalata speciale Caterina Zaffora ed altri che ancora non hanno confermato le loro presenze.

Un drink siglera la serata del vernissage co  ospiti d onire d ' eccezione l' avv. NUCCETELLI E CON ALESSANDRO D' ORAZIO, SARÀ IANNONE...

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

ROMA. La capitale si veste delle atmosfere alla  Turner, attraverso le splendide opere del pittore catanese Salvo Privitera, di recente le sue opere sono state protagoniste  in mostra a Catania in una nota Galleria di Via Vittorio Emanuele  ed a Taormina nella galleria new concept store  di Corso Umberto. A ROMA. Le opere di Salvo Privitera evocano anche suggestioni tutte siciliane, come nel caso della rappresentazione del vulcano Etna, la grande madre Terra, resa poeticamente magica dalla scelta cromatica dell' artista che ha rappresentato l Etna con il suo consueto manto invernale.

Il vernissage si svolgerà il 31 marzo ore 18.30 alla presenza  di illustri personalità LA PRESIDENTE  Iannone IL DR   D' Orazio, L AVV. NUCCETELLI, IL NOTO SOPRANO CHIARA TAIGI, ILLUSTRI OSPITI CHE HANNO CONFERMATO LA LORO PRESENZA PER LA MOSTRA DI SALVO PRIVITERA  A ROMA GALLERIA MEDINA ARTE EVENTI. Organizzazione accademia euromediterranea delle arti art and book event in Europe. La mostra si svolgerà dal 31 marzo al giorno 7 aprile.

- di M. C. -

Molto vicino il sold out per il penultimo appuntamento della Stagione 2017/2018 del Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, diretta da Sergio Maifredi. Il 14 aprile alle ore 21 sarà infatti di scena “Il Barbiere di Siviglia”, opera buffa per eccellenza, opera lirica tra le più eseguite in assoluto, opera popolare da duecento anni, capace di trasfondere nella memoria di tutti refrain e modi di dire.

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Melodramma in due atti di Gioacchino Rossini su libretto di Cesare Sterbini, è in cartellone nella città del Longano per la regia di Pierluigi Cassano con Stefano Giaroli maestro concertatore e direttore, sul palco il Coro dell’Opera di Parma e l’Orchestra sinfonica delle Terre Verdiane. Voci soliste sono il baritono Marzio Giossi (Figaro), la soprano Paola Cigna (Rosina), il tenore Alejandro Escobar (il conte D’Almaviva), basso comico Giacomo Almagià (Bartolo), il basso Luca Gallo (Basilio), il baritono Lucas Moreira Cardoso (Fiorello), la soprano Silvia Fontanili (Berta). Completano il cast tecnico Carlo Guidetti ed Eugenio Orlandi alle scene, Arte Tecnica di Reggio Emilia ai costumi, l’organizzazione firmata Mutina Eventi – Fantasia in RE, la produzione di Carlo Guidetti, il coordinamento artistico di Carlotta Arata, il coordinamento musicale di Antonio Braidi, Marco Ogliosi alle luci, Gabriele Sassi capo squadra tecnica.

La lirica al Mandanici era stata auspicata dagli stessi spettatori, non per caso le prevendite registrano già il tutto esaurito in molti settori del Teatro. “Chiunque, anche se a digiuno di lirica, si è ritrovato almeno una volta a canticchiare la cavatina o la sinfonia del Barbiere”, ricorda il regista Pierluigi Cassano. “Chiunque, anche all’ennesimo ascolto, si ritrova a tenere il tempo con la testa o il piede”. Ma non è solo nelle melodie accattivanti e nei ritmi trascinanti che risiede il motivo del successo di quest’opera. “Una delle caratteristiche più interessanti di questo capolavoro è infatti la molteplicità dei livelli di lettura. C’è il gusto del divertimento puro e semplice fatto di battibecchi e tafferugli, ma anche il gioco più sottile degli equivoci e degli inganni. C’è la messa alla berlina di vizi universali come l’avarizia o la calunnia, ma anche elementi di satira sociale più moderni: Figaro, il popolano astuto, l’uomo ‘self-made’, è figlio della maschera di Arlecchino e però, ribellandosi nelle ‘Nozze’ al suo signore, sarà pure padre di quei giacobini che solo una decina d’anni dopo prenderanno la Bastiglia. E c’è il fatto che ‘Il barbiere di Siviglia’ sia l’opera buffa per eccellenza, ma anche una parodia del genere medesimo, con gli interpreti che spesso si rivolgono direttamente al pubblico commentando in maniera metateatrale ciò che stanno facendo o cantando. Ci sono, soprattutto, quei pezzi d’assieme, che tanto piacevano a Stendhal e che a noi ricordano Pirandello o Beckett, in cui i personaggi sono travolti dalla catena degli eventi e perdono completamente il senno. Sicché, quando arriva l’immancabile lieto fine, permane, su tutta la vicenda, la sensazione agrodolce che, in fondo, l’eterno problema dell’incomunicabilità fra gli esseri umani resti insuperato e insuperabile”.

Riflessioni, queste, che hanno guidato l’allestimento in programma al “Mandanici”. Sul palcoscenico una ‘casa in confusione’, in perpetuo movimento, vista da dentro, e da fuori, con mobili che vanno e vengono, con oggetti che sembrano prendere vita e ribellarsi all’uomo, un ambiente estremamente mobile e perciò essenzialmente vuoto, in cui risaltino le ‘coreografie’, intese come ricerca di movimenti che rendano la fisicità esasperata della commedia, rappresentino lo svuotamento del linguaggio e soprattutto permettano al pubblico di cogliere visivamente oltre che acusticamente il complesso intreccio delle voci costruito da Rossini”.

 

- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. L'Ordine degli Avvocati del Foro di Messina, con la sua  Presidenza ed il concreto supporto collaborativo dei membri del Consiglio dell'Ordine, dopo le numerose iniziative ( aperte anche  al pubblico) su temi di attualità, iniziative   che hanno caratterizzato il ricco programma di formazione legato anche alla fervida attività dell'Ordine degli Avvocati del Foro di messina, l 'Ordine degli Avvocati  continua, con un occhio attento alle problematiche legate allo sport al di là delle barriere e delle latitudini.

Il tema sarà ampiamente trattato venerdì 6 aprile in Corte d’Appello, nel corso di un evento organizzato con il CONI.

Crediti formativi per gli avvocati. Vedasi locandina allegata

L'ASSOCIAZIONE CULTURALE MESSINAWEB.EU 

IN TUTTE LE SUE COMPONENTI 

SI ASSOCIANO AL DOLORE DELLA FAMIGLIA NAVARRA

PER LA SCOMPARSA DELLA SIGNORA 

FINA MACAIONE NAVARRA

NOBILE ESEMPIO DI MOGLIE E DI MADRE

 

Messima 27 marzo 2018

- di Giuseppe Messina -

   Realizzata a Barcellona Pozzo di Gotto, con il patrocinio gratuito dell’Amministrazione Comunale, un’originale mostra di opere in terracotta dipinti a mono rappresentanti le varette e tutti i personaggi che da secoli, si sono visti portare in processione per le principali strade della città nella giornata del venerdì prima della pasqua. L’autore di questa originale idea è il pozzogottese Santino Crisafulli da decenni appassionato di miniature in terracotta con annesso fischietto che per l’occasione è stato incoraggiato dalla presidente dell’Associazione Culturale Smasher Giulia Carmen Fasolo che ha collaborato nell’organizzare l’evento ed è stata anche la coordinatrice.

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L’inaugurazione della mostra è avvenuta sabato 24 marzo u. s. nei locali dell’auditorium S. Vito di Barcellona Pozzo di Gotto, la chiesa barocca sconsacrata adibita ad importanti eventi culturali. erano presenti l’Assessore alla cultura Ilenia Torre e i relatori Tonino Calabrò che in sintesi ha fatto un quadro storico della tradizione barcellonese, la stessa Giulia Carmen Fasolo, oltre il sottoscritto, alla presenza dell’autore. La mostra resterà fruibile al pubblico dalle ore 17,00 alle 20,00 fino al 1 aprile con eccezione di giovedì 29 in cui l’apertura si protrarrà fino alle ore 22,00.

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   Come ho avuto modo di dire durante la mia relazione alla inaugurazione della mostra: se adesso Santino Crisafulli ha potuto fare realizzare le sue miniature di terracotta in copia perfetta alle originali è grazie alle confraternite di Pozzo di Gotto che, fin dal settecento, hanno fatto realizzare le prime varette in legno e poi grazie alle Associazione di artigiani e commercianti di Barcellona che, a loro volta, fin dall’ottocento, hanno fatto realizzare le loro varette, anche in cartapesta oltre che in legno. Un lavoro di grande volontà e di pazienza che ha dato un risultato più che soddisfacente, grazie alla disponibilità di due persone uniche, la ceramista originaria di un villaggio della Tailandia Meu Buakaew ed il marito il calabrese Rocco Gaudioso che il Crisafulli ha avuto la fortuna di conoscere a cui ha fatto avere le foto di tutti i particolari delle varette, sia quelle di Barcellona che quelle di Pozzo di Gotto e dei tantissimi personaggi che formano le due storiche processioni cittadine, che ammontano in totale a circa 170 esemplari, di cui fanno parte anche i componenti la banda musicale ed i giudei. Praticamente la città del Longano dimostra, ancora una volta, essere una fucina di iniziative artistiche e culturali di cui andare fieri.

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- di Marcello Crinò -

Il 25 marzo 2018, Domenica delle Palme, è andata in scena nel Teatro dei Salesiani la via Crucis drammatica Storia di tre giorni, a cura dell’Oratorio Franco Enna e della Parrocchia di San Rocco di Calderà, messa in scena per la prima volta nel 2002. Inizialmente prevista, come ogni anno, nella Piazza San Rocco e nella Piazza delle Ancore di Calderà, a causa delle avverse condizioni meteo è stata spostata necessariamente in un luogo chiuso grazie alla disponibilità dell’Oratorio Salesiano, diretto da Don Luigi Perrelli, in una sinergia tra strutture religiose, come ha sottolineato padre Alfonso Bruno, parroco di Calderà, in un intervento tra il primo e il secondo atto dello spettacolo.

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Nonostante il pochissimo tempo a disposizione per spostare l’evento da Calderà al Teatro, con una riorganizzazione degli spazi e della drammaturgia, il risultato è stato ottimo come sempre, denso di suggestioni ed emozioni. Il testo e la regia sono opera di Andrea Italiano, storico dell’arte e abitante di Calderà. Nel corso del tempo il testo, che prende spunto dai Vangeli sinottici e dagli apocrifi, rimasto pressoché immutato nel corso degli anni, di recente ci sembra sia stato leggermente modificato e sfoltito anche di qualche scena un po’ lunga. L’azione inizia con il tradimento di Giuda, prosegue con la suggestiva scena dell’ultima cena, riuscita veramente bene (sembrava un quadro!), e si sviluppa come da copione: la flagellazione di Cristo alla colonna, il giudizio di Pilato, la via Crucis in mezzo al pubblico, fino alla crocifissione e resurrezione. Quest’anno lo staff, come sempre composto da attori “dilettanti” (ma bravissimi), sopratutto abitanti di Calderà, si è avvalso della partecipazione straordinaria dell’attore professionista Sebastiano Colla nel ruolo di Gesù. Le azioni sceniche sono state raccordate da una voce fuori campo e da una suggestiva colonna sonora con musiche di Arvo Part, Peter Gabriel, G. F. Handel, J. Pachelbell, e il canto Il Venerdì di marzo glorioso. Ha presenziato il sindaco Roberto Materia e l’assessore agli spettacoli e grandi eventi Nino Munafò.

- di Marcello Crinò -

Sabato 24 marzo 2018 al Teatro Mandanici è stato di scena il gruppo spagnolo di rock latino Jarabe De Palo, guidato dal leader Pao Donés, nato a Montanuy ma cresciuto a Barcellona di Spagna. Nonostante siano piuttosto noti a chi frequenta questo genere di musica, non c’è stata la sala piena. Il Mandanici può ospitare quasi mille spettatori: la sala era piena per tre quarti. Donés ha esordito in un buon italiano spiegando, a nome del gruppo, di essere contentissimi e felici di essere in questo luogo. “Amiamo la Sicilia, - ha detto – un’isola che è sempre stata con noi molto ospitale. Abbiamo suonato molte volte sull’isola e quando siamo tornati a casa ci siamo portati il ricordo del calore e dell’affettuosità dei siciliani nel cuore”.

Tra un brano e l’altro racconta anche delle storie legate alla Spagna e ai loro concerti, gioca sulle due Barcellona. Chiama una ragazza del pubblico che conosce lo spagnolo e improvvisa una scenetta (preparata?) dove non si capisce più chi parla in spagnolo e chi traduce! Un siparietto simpatico in mezzo alla musica, con Donés alla voce, alla chitarra e alle percussioni, accompagnato da un pianista, da una violoncellista e da un contrabbassista. Musiche gradevoli di buon livello e canzoni orientate più sul versante leggero/latino che sul rock vero e proprio.

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Il gruppo celebra i vent’anni di spettacolo sulla platea internazionale, mentre il cantante e leader Pau Donés ha appena superato i cinquanta anni. Il concerto è stata l’occasione per ritrovare l'artista sulle scene dopo un anno straordinario denso di successi e di vittorie. Nel 2017 è uscito infatti l’album “50 Palos”, entrato nelle prime posizioni delle hit parade per diverse settimane. Ma è stato anche pubblicato il libro di Pau Donés (“50 stick”) giunto alla quinta edizione.

“Il tempo è un alleato”, ha spiegato in un’intervista Pau Donés, che ha sconfitto due volte il cancro. “È vero che il pubblico ha amato da subito la nostra musica, ma è anche vero che la prova del tempo è quella più difficile da superare”

Reduce da un anno di successi in tutto il mondo, il gruppo ha firmato alcune delle hit intramontabili degli ultimi decenni. Basta ricordare alcuni dei titoli. Partiti da basi latin rock, nell'estate del 1999 gli Jarabe de Palo pubblicano "La flaca" che fa vendere cinque milioni di copie in tutto il mondo. Proprio in quel periodo arriva “Depende”, secondo album che esce solo in Spagna e viene posticipato nel resto d'Europa alla primavera del 2000. Nel febbraio del 2001 esce “De vuelta y vuelta”, e nel 2003 “Bonito” che vede tra le collaborazioni anche Jovanotti. Nell'autunno 2005 viene pubblicato invece 1M2 (Un metro cuadrado) a cui segue nel 2007 “Adelantando”, che in Italia beneficerà del singolo "Mi piace come sei" interpretato con la collaborazione di Niccolò Fabi. Nel 2009 esce “Orquesta riciclando”, un album nel quale il gruppo spagnolo rivisita la propria discografia dandole una nuova veste. Nel 2011, l'ottavo album della carriera degli Jarabe de Palo è “Y ahora que hacemos?”. Come accaduto in passato, per il mercato italiano si è cercata la collaborazione con un grande nome del pop-rock per il lancio del primo singolo: "La quiero a morir" è interpretata con Francesco Renga. Nel novembre 2013 esce "Somos", il singolo che precede di quattro mesi la pubblicazione dell'album omonimo. Tra gli ospiti del disco compaiono Kekko dei Modà in "Oggi non sono io" mentre Jovanotti contribuisce alla scrittura di "Oggi non sono io" e alla scrittura della versione italiana della title track, "Siamo".

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