- di Marcello Crinò -
Sabato 24 marzo 2018 al Teatro Mandanici è stato di scena il gruppo spagnolo di rock latino Jarabe De Palo, guidato dal leader Pao Donés, nato a Montanuy ma cresciuto a Barcellona di Spagna. Nonostante siano piuttosto noti a chi frequenta questo genere di musica, non c’è stata la sala piena. Il Mandanici può ospitare quasi mille spettatori: la sala era piena per tre quarti. Donés ha esordito in un buon italiano spiegando, a nome del gruppo, di essere contentissimi e felici di essere in questo luogo. “Amiamo la Sicilia, - ha detto – un’isola che è sempre stata con noi molto ospitale. Abbiamo suonato molte volte sull’isola e quando siamo tornati a casa ci siamo portati il ricordo del calore e dell’affettuosità dei siciliani nel cuore”.
Tra un brano e l’altro racconta anche delle storie legate alla Spagna e ai loro concerti, gioca sulle due Barcellona. Chiama una ragazza del pubblico che conosce lo spagnolo e improvvisa una scenetta (preparata?) dove non si capisce più chi parla in spagnolo e chi traduce! Un siparietto simpatico in mezzo alla musica, con Donés alla voce, alla chitarra e alle percussioni, accompagnato da un pianista, da una violoncellista e da un contrabbassista. Musiche gradevoli di buon livello e canzoni orientate più sul versante leggero/latino che sul rock vero e proprio.
Il gruppo celebra i vent’anni di spettacolo sulla platea internazionale, mentre il cantante e leader Pau Donés ha appena superato i cinquanta anni. Il concerto è stata l’occasione per ritrovare l'artista sulle scene dopo un anno straordinario denso di successi e di vittorie. Nel 2017 è uscito infatti l’album “50 Palos”, entrato nelle prime posizioni delle hit parade per diverse settimane. Ma è stato anche pubblicato il libro di Pau Donés (“50 stick”) giunto alla quinta edizione.
“Il tempo è un alleato”, ha spiegato in un’intervista Pau Donés, che ha sconfitto due volte il cancro. “È vero che il pubblico ha amato da subito la nostra musica, ma è anche vero che la prova del tempo è quella più difficile da superare”
Reduce da un anno di successi in tutto il mondo, il gruppo ha firmato alcune delle hit intramontabili degli ultimi decenni. Basta ricordare alcuni dei titoli. Partiti da basi latin rock, nell'estate del 1999 gli Jarabe de Palo pubblicano "La flaca" che fa vendere cinque milioni di copie in tutto il mondo. Proprio in quel periodo arriva “Depende”, secondo album che esce solo in Spagna e viene posticipato nel resto d'Europa alla primavera del 2000. Nel febbraio del 2001 esce “De vuelta y vuelta”, e nel 2003 “Bonito” che vede tra le collaborazioni anche Jovanotti. Nell'autunno 2005 viene pubblicato invece 1M2 (Un metro cuadrado) a cui segue nel 2007 “Adelantando”, che in Italia beneficerà del singolo "Mi piace come sei" interpretato con la collaborazione di Niccolò Fabi. Nel 2009 esce “Orquesta riciclando”, un album nel quale il gruppo spagnolo rivisita la propria discografia dandole una nuova veste. Nel 2011, l'ottavo album della carriera degli Jarabe de Palo è “Y ahora que hacemos?”. Come accaduto in passato, per il mercato italiano si è cercata la collaborazione con un grande nome del pop-rock per il lancio del primo singolo: "La quiero a morir" è interpretata con Francesco Renga. Nel novembre 2013 esce "Somos", il singolo che precede di quattro mesi la pubblicazione dell'album omonimo. Tra gli ospiti del disco compaiono Kekko dei Modà in "Oggi non sono io" mentre Jovanotti contribuisce alla scrittura di "Oggi non sono io" e alla scrittura della versione italiana della title track, "Siamo".