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"L’8 gennaio di 25 anni fa la mafia uccideva il giornalista Beppe Alfano, al quale mi legava una sincera amicizia e una comune militanza politica. Egli fa parte di quella schiera, purtroppo lunga, di giornalisti siciliani uccisi solo perché facevano il loro lavoro: informare senza veli e senza piegarsi a pressioni e condizionamenti".

Lo afferma, in una nota, il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

"Nelle sue cronache sulle tv locali e sul quotidiano del quale era corrispondente, Alfano - continua -  era una ‘penna scomoda’ e nell’ultimo periodo si era occupato della latitanza, nell’hinterland barcellonese, del boss Nitto Santapaola e di traffici di armi e droga. La giornata di oggi è importante per sensibilizzare l’opinione pubblica ed evitare che Beppe sia considerato un morto di serie B, ucciso dal piombo e seppellito dalla memoria. La libertà di stampa - conclude - va difesa, ogni giorno, da tutti i cittadini che hanno il diritto di avere un'informazione libera e democratica".

Fabio De Pasquale

Regione Siciliana

Portavoce del presidente

- di  Marcello Crinò -

L’Accademia Filarmonica di Messina, che non ha bisogno di presentazioni per la lunga ed intensa attività che svolge da decenni, il 7 gennaio ha proposto, con il patrocinio del Comune di Barcellona, il “Concerto per l’Epifania” nell’Auditorium San Vito. Tre formazioni musicali: il Coro Polifonico Luca Marenzio, il Coro di voci bianche e giovanili Note Colorate e l’Ensemble di strumenti antichi Orpheus, diretti da Carmine Daniele Lisanti, hanno eseguito musiche di Domenico Zipoli. Un compositore nato a Prato nel 1688 e morto a Cordoba (Argentina) nel 1726, stroncato dalla tubercolosi. Il musicista, gesuita e missionario, si offrì volontario per lavorare nelle “Riduzioni” gesuite del Paraguay dove la sua conoscenza musicale aiutò molto le popolazioni locali a sviluppare il loro talento naturale.

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La sua fama  si allargò a macchia d’olio dal Paraguay al Perù, ma i suoi manoscritti sono stati ritrovati in tempi recenti e la sua vasta opera è in fase di riscoperta. Le tre formazioni musicali, introdotte dalla musicologa Annamaria Puliafito, hanno eseguito cinque composizioni di Zipoli di ispirazione sacra, musiche e canti di grande bellezza e di grande fascino, non ancora “contaminate” dal belcanto virtuosistico, con l’utilizzo di strumenti d’epoca. Per cominciare “Domine ad adjuvandum” per coro, due violini e basso continuo. A seguire “Beatus vir”, per solo, coro, due violini e basso continuo, solista Alessandra Foti “cantus”. Il terzo brano “O gloriosa virginum”, per soli, coro, due violini e basso continuo, solisti Stefania De Luca “altus” e Angelo Quartarone “tenor/controtenor”. Il quarto brano “Fidelis servus”, per solo, violino e basso continuo, solista Angelo Quartarone. Per concludere la “Missa S. Ignacio”, dedicata a S. Ignazio di Loyla, fondatore dei Gesuiti, per soli, coro, due violini e basso continuo, con i solisti Alessandra Foti, Stefania De Luca e Angelo Quartarone.

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L’Ensemble Orpheus è composto da Giuseppe Fabio Lisanti e Gianfranco Lisanti, che suonano due violini barocchi costruiti dal liutaio messinese Ignazio D’Anna; Nereo Luigi Dani, viola da gamba; Rosario Riso, contrabbasso; Gabriele Di Pietra, tiorba e chitarra barocca; Piero Cartosio e Gioacchino Comparetto, flauti dritti; Giannalisa Arena, cembalo.

Il direttore Carmine Daniele Lisanti è anche compositore, vincitore di numerosi premi, e docente di Contrabbasso al Conservatorio di Reggio Calabria.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. E' tornata alla Casa del Padre l' anima pia dell' Avv. Pina Giannetto Venuti; è  venuta a mancare a tutti i suoi cari, nella notte scorsa, a cavallo tra il giorno dell' Epifania del Signore e il 7 Gennaio del nuovo anno. Una giornata, quella della Befana, giornata di festa, di calze e di torroni e cioccolato, di ricchi doni e divertimenti che, per la famiglia Venuti sarà, invece, per sempre un giorno triste, scolpito nei cuori, per sempre.

 Scompare una donna dalle elevate doti di umanità,  valente professionista avvocato, esperta in particolare in diritto di famiglia ed adozioni internazionali, penalista di elevato profilo, moglie del noto prof. Domenico Venuti, presidente dell' Associazione del Fante e Consigliere  Nazionale, membro Cobge e del  Centro Studi Universitari europei...

Si spegne una donna straordinaria che ha gestito con fierezza e rassegnazione, con speranza e caparbietà,  con forza e coraggio, con serenità  cristiana, la croce di una malattia, la malattia del secolo che miete tante vittime. Un esempio da seguire, un modello cui riferirsi, una donna che senza mai indulgere  nel vittimismo o nel pietismo, sino all' ultimo, ha tenuto fede ad i suoi impegni di madre, di sposa e di valente  professionista  avvocato, nel fervido e brillante esercizio della sua attività  forense, affiancata di recente dalla figlio praticante.

Conobbi Pina Giannetto  circa trent' anni fa e più. Presso il ritrovo Bar Casaramona, in un pomeriggio domenicale, nella sala da the, l' annuncio del matrimonio... Ricordo, poi, la felicità nella scelta  di adottare tre figli, un dono del Signore, tre figli belli, biondi come il Sole e come angeli, splendidi ed esemplari, per rispetto ed educazione. Ricordo, pure, quanto compiacimento esprimesse Pina Giannetto nei miei confronti, quando conversavo, come fossero persone adulte, con i suoi bambini, in visita alle mostre d' arte, presso la Fondazione Mazzullo, a Taormina, laddove  l ' Avv. Giannetto soleva recarsi, in occasione di eventi culturali, con il marito ed i figli, anche piccoli piccoli, affinché  fossero, presto, educati all' esercizio della fruizione della bellezza della cultura e dell' arte.

Meritoria la scelta dell' adozione di tre bimbi stranieri, da parte di Pina Giannetto, accolta subito, con enorme gioia, da  Domenico Venuti, adozione-gesto d'amore  ricambiato, nel tempo, con immenso affetto, dai figli, verso i genitori. 

Oggi, Pina Giannetto Venuti lascia un vuoto incolmabile in tutti noi; certamente, in misura maggiore in chi ha creduto, fermamente, in una vera ed eccezionale mamma e si é illuso di perdere, il piu'tardi possibile, quel bene cosi prezioso e ritrovato, per un caso fortunato della vita...

La morte dell' Avv. Pina Giannetto Venuti lascia un vuoto incolmabile nel marito, Domenico, che ha creduto, fermamente, nell'amore, nelle virtù e nella straordinaria intelligenza di una donna che, a qualsiasi costo, volle portare, felicemente, all'altare. 

Domenico Venuti ha svolto con massima cura ed amore il suo ruolo di  compagno e marito esemplare; é  stato vicinissimo alla moglie, nella sua malattia, seguendo, pedissequamente, il dettato evangelico del sacramento del matrimonio che recita.... ''nella buona e nella cattiva sorte '' , é  stato vicino, attento e partecipe.

Profondamente commossi, inoltrando le nostre sentite condoglianze, ci stringiamo in un caloroso abbraccio, alle famiglie Giannetto-Venuti, partecipando il nostro cordoglio: noi tutti, l'Editore di www.messinaweb.eu, Rosario Fodale, presidente dell'associazione Messinaweb.eu, tutti i membri dell' Associazione.

Riposi in pace.

Il necrologio della famiglia,  domattina su la Gazzetta del Sud, con orario della cerimonia funebre, prevista alle ore 15.30 presso la Chiesa di Santa Maria del Giardino di S.Stefano Medio-Messina.

- di M. C. -

L’associazione culturale Genius Loci, presieduta da Bernardo Dell’Aglio, presenta sabato 13 gennaio alle 17,30 una serata in onore dell’architetto barcellonese e “genius loci” cittadino Giuseppe Cavallaro (1833-1888), dal titolo: “Quattro passi con Cavallaro”. L’incontro si svolgerà presso l’auditorium Oasi ex Monte di Pietà e sarà introdotto dalle note di violoncello, così caro al Cavallaro, suonate da Chiara Fiore. Interverranno gli architetti Giovanni Pantano (La figura dell’architetto Cavallaro), Mimmarosa Barresi (Una strada, una città), Marcello Crinò (Il Cimitero Monumentale e la tomba di Cavallaro) e l’ingegnere Nello Perdichizzi (Il Palazzo Comunale). L’evento è organizzato con il patrocinio della Fondazione Architetti nel Mediterraneo di Messina e l’Ordine degli Architetti di Messina.

Giuseppe Cavallaro Copia

Giuseppe Cavallaro, nella qualità di architetto comunale e di urbanista fu autore di numerose opere pubbliche, tra le quali spicca il progetto per la via Operai, ideato in un’epoca in cui Barcellona era attraversata da strade strette e tortuose. Cavallaro, facendo riferimento alle esperienze più avanzate che maturavano in quegli anni in Italia e all’estero, concepì una strada dritta e spaziosa che attraversava la città nella sua lunghezza, gettando così le basi dello sviluppo urbanistico di Barcellona. Progettò anche il Palazzo Comunale, il Cimitero, la Fiera mercato del bestiame nell’area dove poi sorgerà il vecchio campo sportivo (oggi sede della Villa Primo Levi e del Teatro Mandanici); il riuso degli ex conventi dei Cappuccini e dei Basiliani, in questo caso con la costruzione dell’ultimo piano; la sistemazione e l’ampliamento del vecchio Teatro Mandanici.

 

- di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

Roma. Scompare Marina Ripa di Meana, scompare una memoria storica di un' epopea di charme e chic di Via Veneto e Montenapoleone, lasciando un vuoto incolmabile, in particolare a Roma, ma anche  tra tutti noi,  per la sua personalita', per le sue mises  straordinarie, per  originalità e per quella follia che Einstein definiva decisamente creativa. Una vita fortunata anche se, forse un po' ''spericolata'', in senso positivo,  non meno  spericolata di tante altre. Per Marina, la sua forza era l originalità, espressa attraverso i suoi cappelli; lei  parlava attraverso i copricapi, pezzi unici,  della sua voglia di essere al centro dell' attenzione,  con la sua personalità....tant ' è  vero che le dedicarono qualche anno fa , in una Galleria romana, una mostra di cappelli, i suoi estrosi cappellini, con velette e con spirali, con fiocchi, con alzatine ...autentiche sculture da modiste  del terzo millennio futuriste. I suoi carlini,  in passeggino a Piazza di Spagna,  erano conosciutissimi e riveriti. Non aveva mai voluto  essere  seconda a nessuno, Marina, era sempre la più notata la più corteggiata delle feste , nonostante l età  avanzata; nonostante la malattia, ha offerto prova di forza, di coraggio, di energia, di voglia di vivere...sino all' ultimo. Recuperiamo questo suo aspetto della sua personalità; se in tanti l 'han criticata  per il suo essere estrosa  all' ennesima potenza, in perfetto stile Dali', occorre pensare al suo stato di salute che mai l ' ha arresa al vivere la vita, con entusiasmo e con passione. La intervistai  in occasione della mostra dei suoi cappelli, a Roma. Era in palestra.Mi rilasciò un'intervista dal tapis roulant che la manteneva in perfetta linea. Era splendida, sicura, radiosa. Adesso, era felice di diventare bisnonna,  era felice di avere presentato i suoi libri....Avevo tentato di farle presentare i suoi libri a Taormina, ma occorreva un giusto numero di libri acquistati in anticipo, per cui non se ne fece nulla. Mi spiace. 

Marina, resta con noi il ricordo di un personaggio come la Marzotto, un personaggio che ha siglato la fine di un millennio con l 'estrosita  e l' aplomb e l' eleganza, al pari delle dive di un tempo di  Holliwood, ormai scomparse.

Le radici di Marina Elide Puntorieri ce le illustra con una ricerca,  l' arch.Natale Cutrupi : ''Marina era nata  Reggio Calabria il 21 ottobre 1941 sposata prima con Alessandro Lante  della Rovere e poi con Ripa di Meana.
Si è spenta dopo aver combattuto per alcuni lustri una grave grave.
Rriggitana Marina R. I. P.'' All' amica, concittadina dello Stretto, porgiamo il nostro ultimo e caloroso saluto, commossi.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Concerto alla grande per Messina, con il sostegno della Croce Rossa e Anna Dieli, per un Capodanno che i messinesi attendono: Luca Buratto, milanese, pianista d’eccellenza e Marco Alibrando, messinese, vecchia conoscenza già del Teatro di Messina che ha inteso rinnovare meritatamente la sua fiducia nei confronti di un giovane  ormai ventinovenne che ha già al suo attivo un nutrito “carnet di direzioni “nelle capitali europee; la prossima capitale? Budapest che lo vedrà impegnato nella direzione d’orchestra come assistente per il Falstaff. L’altra sera, per la città dello Stretto è stata un gran festa: un repertorio straordinario che ha visto avvicendarsi l’orchestra e  Luca Buratto insieme all’orchestra che ha sempre tenuto in massimo riguardo le sonorità del maestro anch’egli giovanissimo. Un Capodanno coinvolgente emotivamente e trascinante: dal Valzer di Strauss e dalla Marcia di Radetzsky di Johann Strauss padre, fuori programma, a secondo concerto in do minore opera 18 di Sergej Vasil’evic Rachmaninov, uno dei concerti piu noti e piu amati dal pubblico. Inoltre,  in apertura l Inno di Mameli, ouverture Rusland and Ludmilla di Michael Ivanovic Glinka e nella seconda parte ha trovato posto Il Barbiere di Siviglia, sinfonie dall’Opera ( di Gioacchino Rossini) e dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Non poteva mancare il Pizzicato-Polka di Johann Strauss figlio e Josef Strauss e il Valzer dell’imperatore Kaiser-Walzer opera 437 di Johann Strauss figlio. Luca Buratto ha eseguito mirabilmente,  il concerto da Rachmaninov composto tra il 1900 ed il 1901. Marco Alibrando si è mostrato piu maturo e sicuro certamente, sul podio ed ha offerto il massimo al pubblico peloritano, attento ed esigente. Soddisfatti, in anticipo, Egidio Bernava , il sovrintendente e Luciano Fiorino che ha definito l ‘evento il frutto di una condivisione di un progetto; inoltre soddisfatti erano Matteo Pappalardo , direttore artistico della sezione Musica ; allo stesso modo anche Simona Celi, direttore della sezione Prosa  del Teatro, ha espresso compiacimento per la realizzazione dell’evento.   Un brindisi, con panettone, pandoro e spumante ha siglato, nell’intervallo, il tradizionale concerto di Capodanno al Teatro Vittorio Emanuele, Teatro di Messina. 

 - di Marcello Crinò - 

Il 5 gennaio 2018, all’età di novanta anni, è morto a Gorizia il preside Gioacchino Grasso. Originario di Barcellona, città dove fino a circa dieci anni fa tornava regolarmente in estate, rappresentava un’elegante figura di giornalista pubblicista e musicologo. Aveva scritto l’importante monografia sul musicista barcellonese Placido Mandanici, pubblicata da Ila Palma nel 1992, dove aveva per la prima volta proposto un catalogo completo delle opere, frutto di lunghe ricerche in archivi e biblioteche.

Gioacchino Grasso foto recente

Laureato in lettere classiche, è stato prima ordinario nelle scuole medie inferiori e superiori, quindi preside di scuola media. Iscritto all’albo dei giornalisti, sezione pubblicisti di Trieste, ha scritto molti articoli, quasi tutti di argomento musicale, apparsi in varie riviste e giornali (Strumenti e Musica, Il Loggione Peloritano, Studi Goriziani, Messaggero Veneto, Trapani-Sera, Gazzetta del Sud, Sicilia Occidente…). Ha fondato e presieduto la sezione goriziana dell’Associazione Giovanile Musicale. Nel 1988 gli è stato conferito dal Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione, il diploma di I classe (medaglia d’oro) dei Benemeriti della Scuola, della Cultura e dell’arte. Oltre al libro su Mandanici, ha scritto un volume sul musicista Riccardo Casalaina, pubblicato dai Quaderni dell’Accademia Filarmonica di Messina nel 1994, ed altri dedicati all’attività musicale goriziana e triestina.

Sulla rivista “Studi Goriziani”, edita dalla Biblioteca Statale Isontina di Gorizia, nel numero del 2015 è apparso il suo ultimo articolo sul musicista barcellonese: “Placido Mandanici. Ulteriori studi di una annosa ricerca”.

I funerali a Gorizia, mentre a Barcellona, nella Basilica di San Sebastiano, una messa in suffragio lunedì 8 gennaio alle 18,00.

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Lillo Alessandro

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Maria Bertia

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Letterio Gulletta

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Massimo Mollica

     

Vincenzo Nibali

Vincenzo Nibali

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 Salvatore Tramontana 

Messina - Cerimonia di consegna del Premio “Orione” 2010, l’Associazione Culturale “Messinaweb.eu” retta dal Presidente Rosario Fodale, sabato 9 ottobre alle ore 18.30 ha assegnato il prestigioso riconoscimento del Premio “Orione” 2010, alle seguenti personalità messinesi: dott.  Lillo Alessandro, stilista Maria Bertia, mons. Letterio Gulletta, maestro Massimo Mollica, campione  Vincenzo Nibali e allo storico Salvatore Tramontana  Il Premio è un riconoscimento straordinario

d'onore, concesso a sei  personalità messinesi, che si sono distinte e poste come espressione divulgatrice nel mondo del patrimonio culturale.

Prestigiosa la location del Palazzo della Camera di Commercio di Messina “Salone della Borsa”, dove si è svolta l’intera manifestazione. Interessanti le personalità dei premiati che la giuria speciale del Premio ha voluto proporre alla città. I premiati sono stati scelti per il loro operato ma soprattutto per le loro idee, “messinesi”, che nella loro carriera hanno saputo tramutare le idee in  azioni e attività positive. Conosciamo meglio i premiati: dott. Lillo Alessandro storico patron dei Canterini Peloritani anima del Folk internazionale, che opera in città e nel mondo da oltre mezzo secolo; la ricercata stilista “dei fiori d'arancio” Maria Bertia, mons. Letterio Gulletta apprezzato organizzatore di eventi culturali di rilievo e grande promoter dell'Organo sinfonico del Duomo, il maestro Massimo Mollica attore e regista di grande fama,  Vincenzo Nibali campione di ciclismo di fama mondiale e Salvatore Tramontana stimato storico.

Il campione di ciclismo Nibali ha delegato i genitori a ritirare il Premio, perché impegnato con la sua squadra a preparare il Giro di Lombardia, rientrerà a Messina il prossimo mese per abbracciare parenti amici e tifosi. Monsignor Gulletta impegnato in Cattedrale con la cerimonia del suo  insediamento, ha delegato al ritiro del premio il dott. Domenico Interdonato dell’Unione Cattolica Stampa Italiana. Altri due messinesi hanno ricevuto due Menzioni speciali: l'Assessore Comunale Pippo Isgrò premiato dall'Associazione Carabinieri in congedo di Messina e l'artista Titti Crisafulli  premiata dal Presidente Fodale.

La manifestazione culturale ha avuto due momenti ludici: uno musicale, che ha visto l'esibizione al violino del maestro Francesco Tusa apprezzato musicista messinese e la deliziosa sfilata di  abiti da sposa offerta al pubblico dalla stilista Maria Bertia.

La città in tutte le sue componenti dai media alla cittadinanza,  ha risposto positivamente all'iniziativa culturale, dimostrando interesse  e attenzione, ottima anche la risposta del pubblico, che ha gremito il Salone della Borsa. L'intera manifestazione è stata curata dalla poetessa Fortunata Cafiero Doddis, che con maestria ha presentato la serata introducendo ospiti e premiati, mantenendo sempre alta l'attenzione dell'interessato pubblico presente.

Il Presidente Rosario Fodale nel suo intervento ha ringraziato tutti i partecipanti e ha tracciato un bilancio positivo della manifestazione culturale, che si sta sempre di più affermando nel panorama culturale della Messina che vive.

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