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Barcellona Pozzo di Gotto: nel Concerto per l’Epifania proposte rare musiche di Domenico Zipoli

- di  Marcello Crinò -

L’Accademia Filarmonica di Messina, che non ha bisogno di presentazioni per la lunga ed intensa attività che svolge da decenni, il 7 gennaio ha proposto, con il patrocinio del Comune di Barcellona, il “Concerto per l’Epifania” nell’Auditorium San Vito. Tre formazioni musicali: il Coro Polifonico Luca Marenzio, il Coro di voci bianche e giovanili Note Colorate e l’Ensemble di strumenti antichi Orpheus, diretti da Carmine Daniele Lisanti, hanno eseguito musiche di Domenico Zipoli. Un compositore nato a Prato nel 1688 e morto a Cordoba (Argentina) nel 1726, stroncato dalla tubercolosi. Il musicista, gesuita e missionario, si offrì volontario per lavorare nelle “Riduzioni” gesuite del Paraguay dove la sua conoscenza musicale aiutò molto le popolazioni locali a sviluppare il loro talento naturale.

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La sua fama  si allargò a macchia d’olio dal Paraguay al Perù, ma i suoi manoscritti sono stati ritrovati in tempi recenti e la sua vasta opera è in fase di riscoperta. Le tre formazioni musicali, introdotte dalla musicologa Annamaria Puliafito, hanno eseguito cinque composizioni di Zipoli di ispirazione sacra, musiche e canti di grande bellezza e di grande fascino, non ancora “contaminate” dal belcanto virtuosistico, con l’utilizzo di strumenti d’epoca. Per cominciare “Domine ad adjuvandum” per coro, due violini e basso continuo. A seguire “Beatus vir”, per solo, coro, due violini e basso continuo, solista Alessandra Foti “cantus”. Il terzo brano “O gloriosa virginum”, per soli, coro, due violini e basso continuo, solisti Stefania De Luca “altus” e Angelo Quartarone “tenor/controtenor”. Il quarto brano “Fidelis servus”, per solo, violino e basso continuo, solista Angelo Quartarone. Per concludere la “Missa S. Ignacio”, dedicata a S. Ignazio di Loyla, fondatore dei Gesuiti, per soli, coro, due violini e basso continuo, con i solisti Alessandra Foti, Stefania De Luca e Angelo Quartarone.

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L’Ensemble Orpheus è composto da Giuseppe Fabio Lisanti e Gianfranco Lisanti, che suonano due violini barocchi costruiti dal liutaio messinese Ignazio D’Anna; Nereo Luigi Dani, viola da gamba; Rosario Riso, contrabbasso; Gabriele Di Pietra, tiorba e chitarra barocca; Piero Cartosio e Gioacchino Comparetto, flauti dritti; Giannalisa Arena, cembalo.

Il direttore Carmine Daniele Lisanti è anche compositore, vincitore di numerosi premi, e docente di Contrabbasso al Conservatorio di Reggio Calabria.

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