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- La redazione -

MESSINA  - Tre premi letterari per nostro  poeta, il primo  la sera del 14 Ottobre2017 , nel Salone della ALPA UNO TV di ALCAMO, nel corso della Manifestazione presieduta dalla Prof.ssa Maria Giovanna Marrone,  1^ Edizione 2017 del “ Memorial Gianpaolo Accardo ” con la Poesia: “ Sollevata dal Vento”, gli  è stato assegnato il 3° Premio e nella stessa serata ha avuto conferito  il Premio Presidenza per la Poesia n lingua dialettale Messinese “ E p’amuri …mori ” con la seguente motivazione:

Fato Memorial

il mistero dell’uomo è tale, che egli scruta il creato in una dimensione divina. Il poeta Giovanni Malambrì innalza i sentimenti attraverso i valori delle creature marine, che non a caso rivelano l’amore degli uomini. Il poeta riferendosi alla mitica e millenaria storia della caccia al Pesce Spada, che avviene da sempre nello Stretto di Messina ci racconta in simbiosi l’Amore tra il pesce spada e ‘a fimminedda “ che come per gli uomini è un amore struggente, luminoso, intessuto di eterno, ciò che desidererebbe non solo nelle atmosfere dell’universo. Un amore che lascia nel mito la leggenda degli innamorati.
Nel solco della tradizione dei premi letterari anche il 14 Ottobre 2017, alla 1^ Edizione 2017 del Premio di Poesia “ Memorial MARIA COSTA – Gesso - Messina ” alla sua Lirica: “ ‘Na sfida senza tempu” è stata assegnata la Segnalazione di merito.

Gesso

Purtroppo l’artista, non ha potuto presenziare alla riuscitissima manifestazione in quanto fuori sede per ritirare l’altro premio.

Il poeta messinese, per le svariate sue pubblicazioni, ha ricevuto diversi premi  e plausi dalla critica.

- di Marcello Crinò -

L’ultimo incontro di “Impronta d’autore” al Museo Epicentro di Gala, domenica 15 ottobre, è stato incentrato proprio sulla figura del fondatore dell’Epicentro e artefice degli incontri con personaggi che hanno lasciato l’impronta al Museo, un’impronta da intendere come metafora dell’impronta che hanno lasciato nel territorio attraverso la loro attività. In questo percorso durato un anno, iniziato il 16 ottobre del 2016 sono stati ospiti dell’Epicentro: Salva Mostaccio, Salvatore De Pasquale, Marcello Crinò, Sergio Maifredi, Andrea Italiano, Mario Benenati, Pierangelo Giambra, Antonio Vasta, Carlo Mercadante, Domenico Nania, Francesca Romeo, Carmelo Aliberti, Patrizia Donato,  Filippo Minolfi, Melo Freni, Giuseppe Puliafito.

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La serata è stata aperta dai saluti del sindaco Roberto Materia (era presente anche l’assessore Gianluca Sidoti). Il Sindaco si è complimentato per l’iniziativa portata avanti da Abbate in questo meraviglioso museo, ricordando che l’Amministrazione sposa tutti i progetti culturali della città. Ha portato i saluti anche Giuseppe Puliafito, direttore responsabile della testata on-line 24live.it che ha seguito l’iniziativa curando le interviste e pubblicando i video sul sito. La compagna di Nino Abbate, l’artista Salva Mostaccio, ha letto diversi testi poetici  dedicati a “Nino, artista dalle mille sfaccettature”.

Nino Abbate, nella duplice veste di organizzatore e di protagonista, ha spiegato che vi sarà un evento finale con la presentazione di un libro che raccoglie questa singolare esperienza, a metà tra l’intervista tradizionale e la performance artistica, con documenti, foto, impronte. L’intervista è stata curata dalla giornalista Cristina Saja, che dopo aver letto la lunga biografia di Abbate, ha svelato di conoscere Nino da sempre, in quanto anche lei è originaria di Gala e vicina di casa.

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Nel corso della conversazione Abbate ha spiegato come è nato l’Epicentro: inizialmente era uno studio d’arte dove lui si dedicava alla scultura, un edificio abusivo, lo ha sottolineato rammentando la lunga vicenda giudiziaria che lui fece diventare (un po’ come Antonio Presti a Fiumara d’arte), una battaglia per far valere le ragioni dell’arte. La prima mattonella nacque per caso, con il coinvolgimento di Emilio Isgrò (il cui padre, Peppino, e lo zio Emilio, frequentavano la “prima versione” dell’Epicentro, molto più piccolo e in sede diversa). Poi incontrò altri artisti che aderirono a questa esperienza, alcuni non senza difficoltà e diffidenza, altri con piacere e con generosità, come il “grande vecchio” dell’arte e della critica d’arte italiana, Gillo Dorfles, che a quasi cento anni prese colori e pennelli per dipingere una mattonella per il museo. Ha rammentato l’incontro difficile a Roma con la siciliana Carla Accardi, alla quale portò in dono la pignolata, e poi ebbe la mattonella. Adesso l’Epicentro vanta una collezione di oltre mille mattonelle di artisti contemporanei italiani e stranieri, rappresentativi dei movimenti artistici del Novecento e contemporanei.

Ha parlato diffusamente anche dei libri che ha pubblicato, soprattutto legati alle sue esperienze artistiche e sportive. Infatti Abbate iniziò da giovanissimo con l’atletica, con la maratona, arrivando ad una convocazione in Nazionale e poi all’estero. Un infortunio al tendine bloccò questa sua iniziale attività, spingendolo ad occuparsi di arte, di scultura in particolare.

Infine non ha nascosto la sua delusione: “Faccio tanto per Gala ma non vedo riscontro dai paesani. Non credo più nella cultura e nei politici. Voglio che questo posto abbia il giusto riconoscimento, il giusto merito”.

Nonostante la delusione continua imperterrito per completare e concludere la raccolta. E in cantiere c’è l’ultima sua iniziativa, in corso di realizzazione, che ha mostrato alla stampa prima dell’intervista. Sta realizzando un parco della scultura in un terreno scosceso proprio accanto al giardino dell’Epicentro. Lavora sodo dall’estate per bonificare e sistemare il terreno con i terrazzamenti e per posizionare dei blocchi di pietra.

Come da rituale dell’Epicentro, Nino Abbate ha lasciato l’impronta della mano destra su una mattonella d’argilla cruda, che dopo la cottura andrà ad aggiungersi a tutte le altre della collezione.

- DI Maria Teresa Prestigiacomo -

Sant'Alessio Siculo, Me. Anche Renato Accorinti era presente al Festival del Tibet, al momento del disfacimento del Mandala con momenti charity. Il Mandala umano, attorno alla piscina, a cerchio, mano nella mano, é stato un momento commovente anche per chi, come me, è  di religione cattolica... il cerchio attorno all' acqua,  musica tibetana di sottofondo,  la parola'' pace'' che si ripeteva a iosa...un momento ecumenico in cui diverse religioni di sono'' abbracciate'' al buddismo, nella volontà, comune, di pace ....pace per il mondo....e pace interiore.

Il massaggio sonoro per il recupero energetico e l esperto del the Marco Bertone  e Felis  con il suo labirinto di ritrovamento della via interiore del benessere e Gavri la nota pittrice moldava, ispirata al mondo della religione e della filosofia buddista...e inoltre le campane sonore e le lampade energetiche.....e gli altri oggetti....pietre e quant'altro, hanno ricreato una splendida atmosfera di meditazione, per un sicuro riequilibrio energetico. Marie Claire Ocera con l Assessore Pina Basile, facevano gli onori di casa. Oggi, le ceneri dell Etna si mescoleranno con quelle del Tibet per un abbraccio simbolico tra le due  montagne

Venerdì 20 Ottobre, alle ore 18, presso il Salone delle Bandiere del Comune di Messina, si terrà la presentazione della silloge del poeta e scrittore messinese Renato Di Pane, intitolata “Dentro me stesso”.

Relatori:

-         Renato Di Pane, Presidente Comunale dell'Unione Mondiale dei Poeti (U.M.P.), scrittore e poeta;

-         Prof. Domenico Venuti, Consigliere Nazionale A.N.F. e Presidente         CO.B.-G.E.;

-         Pierpaolo La Spina, Vice Presidente A.S.A.S. e poeta;

-         Prof.ssa Silvana Foti, attrice e poetessa;

-         Prof.ssa Melania Rossello, pittrice e poetessa;

-         Prof. Domenico Pòlito, editore di Leonida Edizioni.

Interverrà: Francesco Micari, attore.

Intermezzo musicale: Mimmo Ambriano, voce e chitarra.

Moderatrice: Clara Russo, fine dicitrice letteraria.

Per ulteriori info: 3661202950 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Messina, lì 16/10/17                                                 R.D.P. Eventi di Renato Di Pane

 - La Redazione -

Renato Di Pane e Salvatore Gazzara, pluripremiati poeti messinesi, hanno vinto la X Edizione del Premio Letterario Nazionale “Domenico Portera”, con la cerimonia di premiazione che si è tenuta sabato 7 Ottobre alle ore 19, presso il Teatro “Salvatore Cicero” di Cefalù (PA).

Renato Di Pane si è classificato al primo posto nella Sezione “Poesia in lingua italiana” con la lirica intitolata “Bombe di carta”, dedicata alla forza dei messinesi nel ricostruire la propria città dopo la strage della seconda guerra mondiale.

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L’autore aveva già vinto la scorsa edizione del Concorso, sempre nella Sezione “Poesia in lingua italiana” con l’opera “Un bambino da amare”, contenuta nella sua prima silloge intitolata “Dentro me stesso”, edita da Leonida Edizioni.

Salvatore Gazzara, invece, ha ottenuto la prima posizione nella Sezione “Poesia in lingua dialettale” con l’opera “Arma ‘nnuccenti”, dedicata alla nipotina e allo sconforto nel vederla soffrire a causa di una malattia che si protrae da anni.

Il suddetto poeta ha anche preso una Menzione di Merito nella Sezione “Poesia in lingua italiana” per la poesia “Bambini del mondo”, affrontando la tematica del genocidio.

Grandissimi applausi hanno riscosso i due poeti, i quali hanno rappresentato con onore i colori della città di Messina.

Queste le parole del Comm. O.M.R.I. Prof. Domenico Venuti, Consigliere Nazionale A.N.F. per la Sicilia e Presidente del CO.B.-G.E., che ben conosce i due autori: “Conosco da tempo i due poeti: Renato Di Pane, brillante operatore culturale, degno del nome di poeta e di scrittore, così Salvatore Gazzara, per avere recensito le sue liriche. Considerati i risultati dei due poeti ed il meritorio excursus, confermato con lode al Premio Nazionale Letterario “Domenico Portera”, organizzato dal Centro di Cultura ‘Polis Kephaloidion’ di Cefalù, mi è gradito congratularmi per i riconoscimenti ricevuti, mentre desidero porgere loro due mie brevi note. La lirica di Renato Di Pane lascia nell’anima di chi legge o ascolta toccanti momenti esperienziali che ci trasportano con incisive vibrazioni musicali in una sentita visione evocativa e potente. Salvatore Gazzara, invece, riesce con valida espressione linguistica dialettale a toccare le corde delle emozioni e sentimenti recependo lo status dell’espressione latina ‘sub et ferre’ con animo nobile e delicato”.

Venerdì 13 ottobre ha avuto luogo nella saletta del Lion Bar di Piazza San Teodoro, il secondo appuntamento della rassegna “Ottobre si veste di Giallo”, organizzata dalla Pro Loco di Sinagra, diretta da Vincenza Mola e giunta quest’anno alla sua terza edizione.

Protagonisti della serata sono stati il romanzo “Sicilia terra bruciata” di Vincenzo Maimone, pubblicato nella collana “noir” della Fratelli Frilli Editori di Genova e i dipinti di Salvatore Bella.

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A conversare con l’autore, Mariella Fischetti, presidentessa dell’Associazione culturale “Vie Traverse” di Acireale.

Il romanzo “Sicilia terra bruciata” è il quarto episodio della serie che ha come protagonisti il commissario Giacomo Costante e il professor Tancredi Serravalle le cui vicende si svolgono tra i vicoli e le decorazioni barocche di Acireale.

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Numerosi i temi affrontati nel corso della ricca e articolata discussione. Il genere letterario noir, infatti, costituisce uno strumento utile per descrivere e riflettere sulla natura umana, sulle sue idiosincrasie e sulle patologie individuali e collettive che caratterizzano, oggi, lo stato di crisi delle relazioni interpersonali. Sotto questo profilo, il noir fornisce uno spaccato privo di infingimenti e di inutili ipocrisie della realtà contemporanea e svolge una fondamentale funzione sociale.

La scelta della connotazione territoriale delle storie, inoltre, che rappresenta uno dei punti di forza della collana editoriale della Fratelli Frilli Editori, amplifica e favorisce una simile indagine andando al di là di una semplice raffigurazione scenografica e consentendo di osservare particolari ed elementi che, molto spesso, sfuggono ad uno sguardo superficiale e distratto dalla contingenza del quotidiano.

A fare da cornice alla discussione le opere pittoriche di Salvatore Bella in un connubio perfetto tra parole e immagini. I colori e le pennellate che animano le raffigurazioni dell’artista sono, citando Angelo Sturiale,“schegge di diari onirici e visionari personalissimi”. Segno che la conoscenza di se stessi, intesa come autentica missione filosofica, si affida a linguaggi e grammatiche fatte non solo di parole ma anche di linee, forme e colori in grado di suggestionare e stimolare ognuno di noi.

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Zafferana,Ct. A migliaia a Zafferana per l Ortobrata che ha visto riunite centinaia di aziende che hanno venduto i loro prodotti in abbondanza....dal miele all' artiglio del diavolo contro i reumatismi  al liquore al fico d India, al caffè al pistacchio, alle crepapelle alla fragola, al succo di melograno....con il costruttore di paladini di Francia che tra provola e provolone affumicati ha avuto la meglio con fotografie, filmati ed anche acquisti dei suoi paladini che il maestro crea, dotando i suoi cavalieri piumati, di '' bagno in oro ''nei loro componenti in metallo; Salamanca, si legge nello stand,  dal 1894. 

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Nota di merito anche una dotazione di servizi igienici d 'eccellenza per una manifestazione come questa.

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Sant' Alessio Siculo, Me. L opera di Felis il labirinto di sale  ha dato un tocco straordinario,  di classe,  di eleganza di meditazione, di pace, di filosofia buddista, interpretando appieno gli intenti del Festival....il ritrovare se stessi, pur percorrendo il labirinto della vita, cercando la propria strada, la propria via d uscita anche se il percorso è  duro è.....salato....

Il labirinto di sale distrutto come il.mandaka di sabbia....lascera' ugualmente  una  profonda anche se non percepibile....invisibile.... memoria storica nel tempo. Visibilmente commossi i partecipanti all' evento del Mandala umano, vicini al LABIRINTO DEL SALE AMORE DIVINO DI FELIS.

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