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 - di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Abbiamo intervistato Mimmo Giuliano direttore artistico del teatro Pirandello:

Qual è la mission della Rassegna teatrale “ZANCLE” premio Adolfo Celi?

E’ portare la cultura al popolo e soprattutto di avvicinare il popolo alla cultura teatrale, a tale scopo pratichiamo costi molto contenuti e sia con i circoli ricreativi che con le scuole stipuliamo convenzioni per portare al teatro un sempre maggior numero di persone e di studenti in particolare, praticando prezzi molto contenuti, ed ecco il “TEATRO PER TUTTA LA FAMIGLIA”.

         Molti sono i sacrifici per il Teatro?

Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con il teatro e per il teatro, grazie alla mia in qualità di direttore artistico della Rassegna e dell’ente organizzatore “Associazione cult. teatrale LEDIMIGI di Messina, che si cimenta nel non facile compito di portare avanti questa rassegna, e che di anno in anno acquista sempre più prestigio e riscuote sempre più consensi, in particolare modo da parte delle Compagnie. Infatti quest’anno sono 8 gli spettacoli in cartellone.

 Da cosa è scaturita l’idea di portare avanti il progetto della Rassegna?

L’’idea nasce dal fatto che per tanti anni ho lottato per trovare spazi adeguati e collaborazioni per rappresentare spettacoli che rappresentavano anche novità in campo teatrale, questo in Messina non esisteva e non esiste (quello che c’è ha costi troppo esosi per le compagnie amatoriali), cioè non c’era una rassegna teatrale che desse disponibilità e visibilità; pertanto nel 2007 mi è balenata l’idea di essere io a trovare spazi e collaborazioni per compagnie amatoriali, attori, registi, sceneggiatori, scenografi,;

Come è stato articolato il progetto, negli anni, dalla sua prima rappresentazione?

Sorta l’idea, l’importante era metterla in pratica, pertanto ho studiato come far partecipare le compagnie e quindi ho stilato un regolamento di partecipazione mettendolo in rete, ma nelle prime edizioni ho riscontrato una diffidenza delle compagnie messinesi non comprendendone i motivi visto che viene, da sempre, riconosciuto un contributo spese (anche se la LEDIMIGI non ha sponsorizzazioni ne da privati ne da Enti pubblici) pari per le locali che per quelle provenienti da altre località; successivamente, riscontrando qualche imperfezione nel regolamento l’ho variato, eliminando la quota d’iscrizione e le modalità di votazione del pubblico in media ponderata e, quindi rendendola perfettamente equa, per l’assegnazione del premio Adolfo Celi, consistente nella statuina di Messina (vedi statua fronte Municipio).

 Chi ci ha supportato nell’idea e quindi nel progetto, cioè chi sono state le persone che sono state coinvolte?

Il compito non è stato facile fin dall’inizio, infatti tramite un reciproco amico ho contattato i figli di Adolfo Celi, sia il figlio (Leonardo) che la figlia (Alessandra) che sono stati entusiasti dell’idea di intitolare al padre un premio teatrale.

Poiché il figlio Alessandro aveva realizzato un film documentario sulla vita di Adolfo Celi “Un uomo per due culture” abbiamo concluso la 1^ rassegna con la proiezione del film, ed in tale serata è intervenuta la nipote dott.ssa Annamaria Celi che da allora cerca la collaborazione di Alessandra figlia del grande maestro di poter scritturare la compagnia vincente in Roma (ad oggi, purtroppo, con esito negativo).

Già dalla prima edizione, presentatomi e presentando l’idea al teatro Savio ho trovato disponibilità nella persona del direttore di allora DON GIANNI che ci ha praticato prezzi modici, ma purtroppo con il suo trasferimento anche la rassegna è stata costretta ed emigrare, trovando spazio all’Istituto Sordomuti teatro Cristo Re che chiuso per un esposto in procura di “un amante del teatro”; oggi abbiamo trovato nuova disponibilità nel teatro L. Pirandello.

Le Compagnie che partecipano mettono in scena opere in cui vengono trattati temi ed argomentazioni riguardanti la vita di ogni giorno, in cui il pubblico si identifica con opere culturali di spessore, e lo stesso pubblico presente ha modo di intervenire esprimendo il proprio parere con un voto in media ponderata, che con quello di una giuria di qualità, a conclusione della Rassegna premia l’opera più apprezzata, con il premio Adolfo Celi; “uomo dalle due culture” come è stato definito che con la sua bravura ed impegno fondò il teatro in Brasile, dove visse ben 16 anni, portando la cultura teatrale italiana oltre mare, e  rivoluzionando tutto il settore delle arti sceniche fondando anche un teatro stabile ed una compagnia teatrale, inoltre ha lavorato in Inghilterra per diverso tempo, recitando in lingua inglese e lasciando anche li la sua impronta artistica.

Cosa fare per far crescere il teatro?

Bisogna diffondere cultura ed avere riconoscimenti che permettano sviluppo di opere altrimenti poco rappresentate, disporre di spazi per la loro messa in scena, in modo da valorizzare e divulgare anche il teatro contemporaneo facendo emergere le capacità espressive degli autori e degli attori con il preciso scopo di farli conoscere alle platee più variegate anche a scopo pedagogico, didattico e di aggregazione, svolgendo un servizio pubblico, a tale scopo le compagnie sono tutte amatoriali, con l’obiettivo come dicevamo, di portare in alto il nome della nostra bellissima Messina, per questo il nome della rassegna è ZANCLE, ma allo stesso modo si intende portare in alto il teatro indipendente, ricco di talenti: come scenografi, attori, registi ed autori che meritano di essere inseriti in un contesto adeguato in cui poter esprimere al meglio la loro professionalità.

Mimmo GiulianoMimmo Giuliano

Con la Rassegna, e con l’impegno creiamo quindi relazioni e scambi pratici e fattivi, apriamo possibilità di confronto che permettono produzioni indipendenti e nuove vie di sviluppo, e portare cultura; per quest’ultimo motivo è mio intento sperimentare visite presso le scuole per dibattere nel susseguirsi le opere in programmazione:

-      qui l’autore, ove possibile, o il direttore artistico o il regista della compagnia che metterà in scena l’opera, dopo aver esposto la trama ed l’intendimento morale, risponderà alle domande poste dagli alunni, creando così un interessante dibattito culturale, il tutto moderato dal direttore artistico della rassegna e da un professore.

La settima edizione della Rassegna ha avuto inizio il 10 dicembre 2016 e si concluderà domenica 30 aprile 2017 alle ore 17:30 con la commedia comico/brillante (fuori concorso) che la nostra Compagnia “LEDIMIGI”, dal titolo “A scola di mugghieri” tradotta in siciliano, ridotta ed adattata da Emanuela Giuliano dalla commedia comica di Molière “La scuola delle mogli”, mette in scena ed alla quale seguirà la premiazione ed saranno assegnati i seguenti premi tutti con motivazione:

premio Adolfo Celi alla compagnia 1^ classificata;

premio alla compagnia 2^ ed alla 3^ classificata;

Voto Giuria + voto Pubblico (in media ponderata)

migliore attrice ed attore protagonista;

migliore attrice ed attore non protagonista;

migliore attrice ed attore caratterista;

migliore attrice ed attore giovane;

migliore scenografia;

migliore regia;

migliori costumi;

migliore adattamento delle musiche;

migliore originalità del testo

Voto Giuria

e per finire

l’OSCAR PER IL TEATRO assegnato alla Compagnia più apprezzata dal Pubblico (che vota in media ponderata).

Ci congediamo dal regista attore direttore artistico Mimmo Giuliano

Esprimendo il nostro compiacimento per una rassegna che ci ha davvero regalato ore di risate di divertimento, facendoci riflettere su temi anche scottanti ed  attuali della nostra vita come nella commedia “Donne” di Antonella Loteta che affrontava il tema della diversità nella coppia e nella tolleranza da parte delle famiglie, al problema.

- di Gennaro Galdi -

Roma. L' Opera Prima  della pittrice Lucrezia Cutrufo che declina, in un Manifesto, una nuova forma espressiva: Lo spazialismo dell'anima, questa opera-copertina del Catalogo della mostra Triennale 2017, nel Complesso Monumentale del Vittoriano, è stata oggetto di attenzione e "contemplazione" come lo stesso Titolo dell'opera richiede, dal noto critico internazionale, prof Maria Teresa Prestigiacomo, recatasi in stretta visita privata. La giornalista e manager di eventi d'arte internazionali di elevato spessore,  ha visitato l'Esposizione Triennale di Arti Visive, alcuni giorni dopo l'inaugurazione.

Il critico Prestigiacomo si e’ soffermata in particolare ad ammirare le opere di parecchi Artisti da lei conosciuti personalmente e presentati in altre mostre ed ha espresso il proprio compiacimento. Tra questi Artisti, emergeva per originalità e sintesi, per eleganza e profondità di tematica nuova, mai affrontata da alcun pittore,  Lucrezia Cutrufo. L’ autrice di "Contemplazione",  pittrice ma anche stimato ed affermato medico nutrizionista, romana d’ adozione, ha espresso, presentata con il critico Maria Teresa Prestigiacomo lo "Spazialismo dell'Anima", attraverso altre  eccellenti opere del filone,  sia a Berlino, che a Parigi, nello scorso Febbraio in una elegante Galleria di Saint Germain De Prés, a Parigi, alla presenza della Dott.ssa Emilia Gatto, Console Generale d'Italia in Francia; proprio a Parigi è  stata assegnata all'Artista, fondatrice dello Spazialismo dell'Anima, una targa di merito per l'opera-manifesto della nuova corrente dello Spazialismo,  per l opera Marija.

Il prezioso riconoscimento è stato consegnato dal soprano Chiara Taigi,  all’artista Cutrufo, nel corso di un successivo  evento, promosso dalla prof.ssa  Prestigiacomo, presso la Galleria La Pigna, a Roma, in un antico Palazzo  del XVI sec., di proprietà dello Stato del Vaticano. C’è da aggiungere che  Maria Teresa Prestigiacomo figura tra i sottoscrittori del "Manifesto" dello “Spazialismo dell'Anima che affonda le sue radici-scrive la Prestigiacomo, nella triade filosofia- teologia-pittura, è stato sottoscritto  insieme ad altri autorevoli esponenti del mondo dell'arte, del giornalismo e da personaggi politici di rilievo che hanno accolto favorevolmente il progetto

Innovativo inscritto nel Manifesto della Cutrufo che andrà a storicizzarsi nel tempo.

- di Rosario Fodale -

   L’evento per il 50° anno di attività artistica del Maestro Giuseppe Messina, che si era aperto il 28 gennaio u. s. nel foyer del teatro Placido Mandanici, con l’inaugurazione della mostra antologica di scultura, pittura e grafica, si è concluso. Come si ha avuto modo di constatare le opere esposte fanno parte di un progetto il cui tema “Il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e monumentale della classicità mediterranea” è di evidente attualità, infatti in un dipinto esposto campeggia la scritta sopra una specie di tabellone “Uomo consulta la tua storia prima che si spenga l’ultimo lume della classicità”, là dove il lume è rappresentato da un tronco di colonna dorica con una fiammella così da sembrare una candela.

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   L’artista non esponeva i suoi lavori a Barcellona Pozzo di Gotto, sua città natale, dal gennaio 2007 quando in occasione del suo quarantennale di attività culturale ed artistica era stata allestita una mostra retrospettiva nel Palazzo della Cultura “Bartolo Cattafi”.

   Nell’attuale occasione, l’evento ha avuto tre momenti in tre luoghi diversi: al teatro Mandanici, come si è riferito, dal 28 gennaio all’otto febbraio quando l’esposizione si è spostata alla galleria d’arte “Seme d’Arancia” fino alla fine del mese per andare dopo ad occupare i locali del “Villino Liberty” fino al 31 di marzo.

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   La manifestazione, realizzata su proposta del “Movimento per la Divulgazione Culturale”, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Barcellona Pozzo di Gotto e dell’Università degli Studi di Messina, all’inaugurazione è stata sapientemente coordinata dalla prof.ssa Maria Torre biografa dell’artista che, dopo l’intervento del sindaco Dott. Roberto Materia e degli Assessori alla Cultura Ilenia Torre ed ai Grandi Eventi Gianluca Sidoti, ha dato la parola ai relatori: il Dott. Andrea Italiano, presidente della Pro Loco “Alessandro Manganaro” di Barcellona Pozzo di Gotto, la Prof.ssa Caterina Barresi presidente dell’Associazione Culturale “FilicusArte” di Milazzo, ed i tre rappresentanti di associazioni messinesi ovvero la Prof.ssa Teresa Rizzo, presidente dell’Accademia “Amici della Sapienza”, il Prof. Avv. Francesco Cardile, Presidente dell’Associazione Culturale “Messina Oggi” e Rosario Fodale, Presidente dell’Associazione Culturale “Messina Web”.

   Adesso, quando le luci si sono già spente, possiamo affermare che l’evento ha avuto un grande successo non soltanto di pubblico, ma anche di critica; tantissimi sono stati i visitatori della mostra venuti da ogni parte tra cui moltissimi i giovani oltre gli studenti che hanno assistito alla lectio magistralis dell’artista. Non poteva essere diversamente dal momento che il protagonista non si è mai risparmiato, ha sempre dato il meglio di se sia come artista che come operatore e divulgatore culturale fin dal momento in cui ha fatto ritorno in Sicilia alla fine degli anni ’70, dopo un lungo periodo di assenza.

   “Ero assente – ci dice confidenzialmente il Maestro Giuseppe Messina – ma non mi sono mai dimenticato della mia terra. Sognavo di fare ritorno: se c’era un contributo che potevo dare lo volevo dare alla mia città”. Adesso possiamo dire che il suo contributo lo ha dato cominciando con il fondare il “Movimento per la Divulgazione Culturale” nel 1981 da cui sono passati tanti giovani che adesso sono dei personaggi affermati nel campo dell’arte e della cultura in generale; si è inventato un organo di stampa (la molla); ha istituito “I Giorni della Divulgazione della Cultura” che l’anno scorso è arrivata alla ventesima edizione con la concessione dell’annullo filatelico speciale da parte di “Poste Italiane”; una manifestazione questa durante la quale sono conferite delle onorificenze a personaggi che si sono distinti nella Divulgazione della Cultura e tra questi, nelle ultime edizioni, sono stati insigniti di targa speciale lo scrittore e giornalista della Rai Melo Freni, la giornalista Italia Moroni Cicciò ed il Presidente internazionale dei Gruppi Folkloristici Lillo Alessandro.

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   Come ha dimostrato, nella massima umiltà, il Maestro Giuseppe Messina non è soltanto colui che, come sculture, ha realizzato il Monumento bronzeo allo storico della sua città Nello Cassata o il monumento all’eroe della prima guerra mondiale il milazzese Luigi Rizzo ed altre opere in pietra in legno, in cemento armato o, addirittura, in ossidiana e non è soltanto il pittore di ammirevoli opere di denuncia, egli è anche scrittore i cui libri sono di valore didattico come la trilogia dedicata ad Omero, i poemi “Odissea ultimo atto” che continua l’opera omerica, “La leggenda di Omero” che reinventa il poeta cieco e lo fa rivivere in avventure sorprendenti, “Stirpi di Atlantide” che narra gli ultimi giorni del continente prima di essere inghiottito dal mare, ma anche altri: “Ulisse destino di se stesso”, “Il testamento di Odisseo”, “La filosofia del saggio”, “Il tempo-Viaggio in ascesa verso il seno della terra” e “Penelope”.

   Tutto qui? No. C’è molto altro, infatti egli è autore di opere teatrali come “Nel segno di Socrate” messa in scena più volte nelle scuole, “Lamento per Placido Mandanici” messa in scena due volte in occasione del bicentenario della nascita del Musicista Mandanici “Non sono Cyrano De Bergerac” messa in scena a “Villa Piccolo” di Capo d’Orlando ed altre. Ma è anche autore di documentari in video ed anche di cinema (in corto “Quelle strane compagnie” e l’ira dell’uomo buono e paziente, ed in lungometraggio “L’uomo che ritrovo se stesso”, “Socrate non può morire – Un atto estremo contro il potere mafioso” ed “Un estremo atto di giustizia”) di cui è anche sceneggiatore, regista ed interprete.

   Per il momento ci fermiamo qui, ma c’è proprio tanto da scoprire del Maestro Giuseppe Messina, questo personaggio unico che nel campo dell’arte agisce a 360 gradi riuscendo sempre benissimo come ha potuto dimostrato. È proprio per questo che, dalla Puglia, si fa sentire il prof. Nino Bellinvia per chiedere al Magnifico Rettore dell’Università di Messina che sia conferita la laurea “Honoris Causa” a questo straordinario artista figlio della nostra terra.

- di Marcello Crinò -

Venerdì 14 aprile si rinnoverà a Barcellona Pozzo di Gotto la doppia processione delle “Varette” del Venerdì Santo, che per le sue peculiarità è stata iscritta nel 2014 nel Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia.

I modi di formazione della città (due nuclei originariamente separati dal torrente Longano) hanno fatto sì che a Barcellona, caso unico, si sviluppassero due processioni con ben ventisei “varette”, costituite da sculture ispirate a opere d’arte rinascimentali, manieriste e barocche.

Un Sepolcro DSCF5268

La processione di Pozzo di Gotto, risalente al 1621, seppur in forma ridottissima rispetto all’attuale, con il solo Ecce Homo, inizierà dal Duomo di Santa Maria Assunta, dove confluiranno anche le “varette” custodite durante l’anno nelle altre chiese e magazzini. Le origini di questa manifestazione hanno chiari riferimenti alla tradizione spagnola. I gruppi statuari sfileranno secondo questo ordine: Ultima cena (1863), Cristo nell’orto (1864), Cristo alla colonna (1864), Ecce Homo (1621), Cristo portacroce (1864), Incontro con le pie donne (1950), Cristo caduto sotto la croce (1911), Cristo spogliato dalle vesti (1970 circa), Cristo in croce (1872), Pietà (1921), I simboli della Passione (1981), Urna col Cristo morto (1895), Addolorata (1872). L’Urna col Cristo morto è accompagnata dai “Giudei”, in realtà soldati romani caratterizzati da un elmo sormontato da penne di pavone, che sin dal periodo paleocristiano era il simbolo della consacrazione della Chiesa, e le cui carni erano ritenute incorruttibili e pertanto simbolo della Resurrezione. Un simbolismo ormai dimenticato ma ben chiaro a chi per primo li fece realizzare.

Le “varette” di Barcellona si muoveranno dalla chiesa di San Giovanni dove si raduneranno anche quelle provenienti da altre chiese e magazzini. L’origine di questa seconda processione  risale alla metà del Settecento (con il Crocefisso e l’Addolorata, del 1754), cioè quando la chiesa di San Giovanni fu ingrandita acquisendo l’assetto architettonico attuale. I gruppi scultorei procedono in quest’ordine: Ultima cena (1801), Cristo nell'orto (1801), Pretorio di Pilato (1980), Cristo alla colonna (1801), Ecce Homo (1801), Cristo portacroce (1801), Incontro con la Veronica (1801), Crocefisso (1754), Discesa dalla croce (1948), Pietà (1948), Cristo portato al sepolcro (1948), Urna col Cristo morto (1929), Addolorata (1754). Anche qui l’Urna del Cristo morto è accompagnata dai “Giudei”, senza le penne di pavone ma con un semplice elmo con pennacchio.

Le due processioni, accompagnate dalla “Visilla”, un canto polivocale basato sul testo della “Vexilla Regis” del poeta latino Venanzio Fortunato, nella serata si incontreranno sulla copertura del torrente Longano, percorrendola da nord verso sud quelle di Barcellona, e in senso inverso quelle di Pozzo di Gotto. Durante l’incontro, che rappresenta il momento più intenso dell’intera manifestazione perché sottolinea l’unione delle due comunità, le due processioni si fermeranno  e i gruppi statuari ruotati di novanta gradi. Ci sarà un momento di preghiera e si intrecceranno le note della “Visilla”.

Il giorno precedente, Giovedì Santo, nelle chiese verranno allestiti i cosiddetti “Sepolcri”, definiti dalla Chiesa “Altari della reposizione”, dove sono presenti vasi con germogli di grano o cereali coltivati al buio per perpetuare, secondo una lettura “laica”, il culto greco arcaico dei Giardini di Adone, legati al mito della rinascita primaverile.

 I giudei di Pozzo di Gotto DSCF5289

In vista dell’evento in città si preparano manifestazioni collaterali. La Pro Loco ha organizzato un doppio convegno per parlare della Settimana Santa, caratterizzata dalle due processioni. Il primo convegno si è svolto il 4 aprile nella chiesa di San Giovanni Battista. Ospiti di padre Giuseppe Turrisi, sono intervenuti Andrea Italiano, Salvo Scilipoti e Giuseppe Bisignani. Il secondo si svolgerà l’11 aprile nella chiesa di Gesù e Maria. Ospiti di padre Santo Colosi, interverranno Andrea Italiano, Walter Rizzo e Mario Sarica.

 

Nell'incontro a San Giovanni, al di la della storia e delle tradizioni della Settimana Santa, e della riproposizione della diretta di Melo Freni per il TG1 sulle varette di Barcellona del 1983, è stato lanciato un grido di allarme. Un allarme per le precarie condizioni in cui si trovano le varette custodite nei magazzini, che hanno bisogno di manutenzione e restauro, e per una maggiore valorizzazione del Venerdì Santo di Barcellona e Pozzo di Gotto. Le tradizioni, è stato detto, vanno curate, nutrite, rispettate. Oggi molte varette, è stato ribadito da più parti, sono in abbandono e necessitano di interventi urgenti.

Il 9 aprile, Domenica delle Palme, a Calderà si svolgerà la via Crucis drammatica “Storia di tre giorni”, con inizio alle 18,30. Sempre il 9, nell’Auditorium San Vito, alle 19,00 la settima edizione della rassegna di Musica, Canti e Immagini della Settimana Santa,  e alle 20,00 nella Basilica di San Sebastiano la lettura di versi di Mario Luzi sulla Passione. Il 10, nell’Auditorium San Vito, alle 18,30 inaugurazione di una mostra fotografica sulle vare nella fede a Barcellona Pozzo di Gotto.

-La redazione -

Nell’ambito del programma della “Associazione Culturale Maurolico”, Il professore Giuseppe Rando ha tenuto ieri la sua attesa conferenza letteraria nell’Aula Magna dello storico Liceo messinese, trattando con lucidità e chiarezza espositiva – nonostante la ristrettezza dei tempi (il personale scolastico “chiude” giustamente alle diciotto) – sei argomenti interconnessi ed estremamente rilevanti:

  1. La rivoluzione - non solo linguistica - di Giovanni Verga che, insieme con De Roberto e Pirandello, ha fondato il romanzo moderno in Italia.
  2. La necessità dell’aggiornamento degli insegnanti, avallato dalla riforma della scuola, dacché, in questo ultimo cinquantennio, le innovazioni intervenute sul terreno della critica letteraria, della didattica della letteratura, della letteratura comparata, delle scienze umane (linguistica, psicologia, sociologia, semiologia in primis) e dei cultural studies hanno modificato profondamente il quadro degli studi letterari e dell’educazione letteraria, producendo nuove forme di fruizione dei testi, che gli studenti hanno diritto di conoscere per non restare spiazzati di fronte alle opportunità di lavoro offerte dalla società tecnologica avanzata. Il professore Rando si è detto assolutamente convinto che studiare letteratura oggi significhi scandagliare il vivificante rapporto tra letteratura e scienze umane, fatta salva, ovviamente, l’autonomia della letteratura e dei suoi indefettibili statuti. Secondo lui, il «professore retore d’antan (caro alle anime belle, estetizzanti), in una con l’asettico filologo», è fuori tempo nonché fuori posto nella scuola di oggi dove si avverte piuttosto l’esigenza del «professore come intellettuale», per dirla con Luperini, capace di trasmettere le nuove conoscenze letterarie e contribuire alla crescita umana, sociale e (domani) professionale dei giovani.
  3. L’adozione da parte degli scrittori messinesi dell’Otto-Novecento, della mimesi linguistica, di verghiana memoria, come mescidazione di lingua e dialetto (Boner, Vitarelli, D’Arrigo, Consolo) e della valorizzazione del dialetto tout court (Maria Costa).
  4. La posizione ambigua di Edoardo Giacomo Boner che fu un acuto intellettuale borghese, di confine: post-verista, da un lato, ma sensibile alle insorgenze dello Spiritualismo di fine secolo, dall’altro.
  5. La matrice nichilistica di Horcynus Orca, in cui Giuseppe Rando ha, tra l’altro, scoperto una citazione heideggeriana dissimulata nella fitta compagine testuale.
  6. La ricchezza lessicale e l’alta risoluzione stilistica delle puisii e dei cunti di Maria Costa, che è poeta, perché «del poeta possiede una precisa visione del mondo e l’attitudine a tradurla in versi, in musica».

I colleghi intervenuti hanno auspicato che argomenti tanto interessanti possano essere ripresi in altro momento, anche in altra sede.

 - di Marcello Crinò -

Castroreale, cittadina di origine medievale (la torre del castello di Federico II risale al 1324), fa parte del club dei “Borghi più belli d’Italia”, dove solo 250 comuni possono farvi parte, e per mantenere il titolo bisogna salvaguardare costantemente le caratteristiche storiche dei luoghi. Città d’arte e di tradizioni, Castroreale è sede di una festa unica al mondo che si svolge due volte l’anno.

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Nella Settimana Santa e ad agosto viene portato in processione “U Signuri Longu” (Il Cristo lungo), un Crocifisso in cartapesta realizzato nel XVII secolo da un anonimo artista, custodito e venerato nella Chiesa di S. Agata, richiamando un gran numero di fedeli e cultori della tradizioni locali. La chiesa di Sant'Agata conserva altre opere degne di rilievo, tra le quali spicca l'importante trittico marmoreo dell'Annunciazione (1519) dello scultore Antonello Gagini.

Il Crocifisso, a misura d’uomo, montato su un palo di cipresso lungo circa tredici metri, è inalberato e messo a piombo su un pesante fercolo mediante un complicato meccanismo di pertiche lignee con terminali a forcina,  e viene portato in processione il Mercoledì e il Venerdì Santo. L'attrazione maggiore della festa è l’emozionante trasporto della vara, che tiene per tutta la sua durata col fiato sospeso i presenti che da ogni parte accorrono ad assistervi. La manifestazione religiosa è accompagnata da luminarie, concerti bandistici, spettacoli folkloristici, gare sportive e fuochi d’artificio.

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La vara di legno massiccio è molto pesante, circa trecento chilogrammi, mentre il fercolo nel suo complesso raggiunge il peso di circa quattrocentocinquanta chilogrammi ed è portato a spalla da sedici uomini. A manovrare le forcine delle pertiche ci sono degli esperti “maestri di forcina” che permettono al simulacro di muoversi bene tra le strette strade dell’antico paese, che spesso sono in discesa.

Secondo un'antica tradizione i portatori erano un tempo quasi tutti contadini, mentre i forcinari erano artigiani del legno o assimilati. Osservando da lontano l’incedere della vara durante il percorso,  la Croce sembra scivolare lentamente sui tetti delle case quasi a voler proteggere Castroreale e i suoi abitanti.

Il percorso del Mercoledì Santo si sviluppa in questo modo: Chiesa di Sant'Agata, Via Siracusa, Via 3 Novembre, Piazza Duomo, interno Chiesa Madre, celebrazione S. Messa, Piazza Duomo, Corso Umberto I°, Piazza della Candelora, Corso Umberto I°, Salita SS. Salvatore, Piazza Pertini (Municipio), Via Siracusa, Chiesa di Sant'Agata.

Il percorso del Venerdì Santo è lo stesso, senza l’ingresso nella Chiesa Madre, con il Crocifisso accompagnato dalle seguenti “varette”: Ecce Homo (legno dipinto del ‘600), Gesù nell’Orto degli ulivi (legno dipinto del ‘600), L’Addolorata (opera di Michele Gangeri del 1860), Gesù morto (legno del ‘600). Esiste anche una “varetta” raffigurante Maria ai piedi della Croce (in legno e cartapesta, da restaurare). Attualmente è custodita nelle cripte della Chiesa di Santa Marina, adibita  di recente a piccolo museo degli arredi sacri.

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La processione, nata per la Settimana Santa intorno al 1646-1655, viene replicata il 23 e il 25 agosto. Ciò avviene perché nel 1854 il Crocifisso fu portato in processione per impedire il propagarsi dell’epidemia di colera che si era diffusa a Messina. A seguito di questa processione sarebbe avvenuta la “miracolosa” guarigione della signora messinese Giuseppina Vadalà, che giunta a Castroreale per scampare all’epidemia, manifestò i primi sintomi del colera. I cittadini allarmati portarono in processione il 25 agosto “U Signuri Longu” il quale, giunto in prossimità della casa della signora avrebbe compiuto il miracolo di guarirla. Non si verificarono altri casi della malattia, i fedeli gridarono al miracolo e il marito, Orazio Nicosia, donò al clero venti onze in onore del Crocifisso, come riferì lo storico Mario Casalaina nel suo testo su Castroreale del 1910. 

In quest’occasione il simulacro esce dalla chiesa di Sant’Agata, e seguendo lo stesso percorso della Settimana Santa, viene portato nella Chiesa Madre, all'interno della quale rimane esposto alla venerazione dei fedeli fino al pomeriggio del giorno 25, quando viene restituito, sempre processionalmente, alla Chiesa di S. Agata.

“ARTEINCENTRO” (11^ Edizione)

L’Associazione Culturale Messinaweb.eu con il Viola Palace Hotel**** di Villafranca Tirrena (Me)  indicono la undicesima  edizione della Manifestazione “Arteincentro” quale concorso Internazionale finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’Arte Contemporanea.

La partecipazione è aperta a tutti gli artisti - senza limiti di età, sesso, nazionalità o altra qualificazione -  nelle sezioni riservate, rispettivamente, alla Fotografia, alla Pittura e alla Poesia.

REGOLAMENTO

ART. 1 – DEFINIZIONI

Fotografia a tema libero:  Ogni partecipante può presentare una fotografia in b/n e/o colore, sono ammesse elaborazioni digitali. e comunque non premiata né segnalata in altri  concorsi. La foto dovrà pervenire sotto forma di stampa fotografica di formato minimo 30x45 massimo 50x60 cm applicata sui seguenti tipi di supporto (cartoncino,  plexiglass, metallo, legno); e dovrà pervenire, con attaccaglie per permettere l’esposizione. Sul retro di ogni opera dovrà essere riportato il nome, cognome, indirizzo dell’autore, telefono, e-mail e titolo dell’opera.

Pittura: opera artistica realizzata con qualsiasi tecnica o materiale su qualsiasi supporto (tela, legno, plexiglas, metallo, cartoncino, ecc.) e comunque non premiata né segnalata in altri  concorsi, Le misure massime consentite per ogni opera sono di cm 100 x100. Non sono ammesse realizzazioni di gruppo. Sul retro di ogni opera dovrà essere riportato il nome, cognome, indirizzo dell’autore, telefono, e-mail e titolo dell’opera.

Poesia: testo, in lingua italiana o in dialetto a tema libero e comunque non premiato né segnalato in altri  concorsi, composto da max 35 versi. La poesia dovrà essere prodotta ed inviata in 7 (sette) esemplari, dei quali solo uno completo di dati anagrafici, numero di recapito telefonico (fisso e/o cellulare), indirizzo e-mail e firma del poeta che attesti con responsabilità personale di esserne l’autore, con allegata traduzione. ” ( Il testo sarà plastificato DALL’ORGANIZZAZIONE  per permettere l’esposizione) man mano che perveranno le iscrizioni.

 

ART. 2 - MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE

Le adesioni (format in allegato “A”) dovranno pervenire TUTTE improrogabilmente entro e non oltre il   3 giugno . Si precisa che le opere potranno essere inviate a mezzo posta o corriere al Viola Palace Hotel **** via Antonello da Messina 90, 98049  Villafranca Tirrena (ME). Si fa presente che:

  • le opere fotografiche, pittoriche  e le poesie saranno inserite in una antologia sul sito internet dell’Associazione (www.messinaweb.eu) e pertanto dovranno essere inviate anche su supporto informatico (CD/DVD e/o e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.);
  • le opere fotografiche e pittoriche (complete di cornici e attaccaglie pena la mancata esposizione) potranno essere consegnate presso il Viola Palace Hotel **** via Antonello da Messina 90,  98049  Villafranca Tirrena (Me).

ART. 3 - ONERI E SPESE

  • Quota di Iscrizione: € 25,00 per partecipante, per ciascuna sezione (Pittura, Poesia in italiano o dialettale), o € 20,00  chi non volesse partecipare al CONVIVIALE  FRA ARTISTI  CON pranzo OMAGGIATO, da versare entro il 3 giugno 2017 (modalità: in contanti,  preferibilmente utilizzando una piccola busta chiusa da inserire nel plico dell' elaborato, con bonifico bancario o postale, vaglia, assegno non trasferibile; intestazione ed estremi per il versamento:
  •  Viola Palace Hotel via Antonello da Messina 90,  98049  Villafranca Tirrena (Me), IBAN  IT 83 Z 01030 82640 000000 249107. La quota non è rimborsabile e copia dell’avvenuto versamento dovrà essere allegata alla domanda di iscrizione.
  • Spese di Spedizione: a carico dei partecipanti (tutte le spese di imballo, spedizione e trasporto delle opere - sia per la partecipazione che per la restituzione - saranno a carico dei partecipanti. Le opere inviate a mezzo posta e/o corriere non necessitano di bolla di accompagnamento, purché risulti sull'imballaggio la dicitura: "Esente da bolla di accompagnamento art. 4 comma 2 D.P.R. n. 627 del 6/10/1978").

ART. 4 - PREMI

Saranno premiati gli  artisti che, su giudizio insindacabile della giuria nominata, si saranno classificati nelle prime 6 posizioni nelle categorie “Fotografia”, “Pittura”, “Poesia - Italiano” e “Poesia - dialetto.

In particolare:

Premio: Cornice in vetro bordo d’argento con attestato

 - Soggiorno gratuito per 2 persone per 7 gg (6 notti) in formula camera e colazione, per i primi classificati non residenti,  presso  il Viola Palace Hotel **** di Villafranca Tirrena (Me).

- Soggiorno gratuito “Evasione Romantica” per 2 persone per 2 giorni (1 notte) Week-end in formula camera, colazione e cena gourmet al Ristorante l’Agave, per i  residenti.

2° Premio: Cornice in vetro bordo d’argento con attestato

- Soggiorno gratuito per 2 persone per 3 gg (2notti) in formula camera e colazione, per i secondi  classificati non residenti,  presso  il Viola Palace Hotel **** di Villafranca Tirrena (Me). Sale Meeting con attrezzature per 2 giorni per i residenti.

3° Premio: Cornice in vetro bordo d’argento con attestato

 . - Cena o pranzo per 2 persone  presso il Ristorante l’Agave di Villafranca Tirrena (Me) per i terzi classificati.

  1. Tre Menzioni – targa in vetro con bordo d’argento
  2. Tutti gli artisti riceveranno l’ attestato di partecipazione.

L’Associazione si riserva di assegnare ulteriori riconoscimenti alle opere che avranno riscosso particolare apprezzamento su insindacabile giudizio della giuria competente.

ART. 5 - GIURIA

Saranno nominate tre giurie (Fotografia, Pittura e Poesia) i cui componenti verranno selezionati, in ambito nazionale, sulla base delle peculiari attitudini artistiche e culturali nello specifico settore.

ART. 6 - LOCATION DELLA MANIFESTAZIONE

Al Viola Palace Hotel**** Sarà allestita la mostra delle opere di “Fotografia”, “Pittura” e “Poesia” ( il testo sarà plastificato per permettere l’esposizione) man mano che perverranno le iscrizioni.

La manifestazione si svolgerà presso il Viola Palace Hotel**** via Antonello da Messina 90, 98049  Villafranca Tirrena (Me). Alle ore 13 del 18 giugno, CONVIVIALE  FRA ARTISTI  CON pranzo OMAGGIATO A TUTTI I PARTECIPANTI AL CONCORSO ,al termine,  16.30 avrà luogo la cerimonia di premiazione con la consegna dei premi.

ART. 7 - STAMPA E COMUNICAZIONE

La pubblica informazione relativamente alla manifestazione in argomento sarà gestita dall’Addetto Stampa dell’Associazione Culturale “Messinaweb.eu”. A tal uopo sarà necessario che ciascun artista faccia pervenire, all’atto della presentazione della domanda di iscrizione, un proprio curriculum vitae, con fotografie, relativo alle pregresse esperienze nel settore oggetto del concorso, insieme al format in allegato “B” debitamente compilato e firmato.

ART. 8 - CONSENSO E RESPONSABILITA’

Le decisioni delle due Giurie sono inappellabili e insindacabili. Gli artisti premiati hanno facoltà di rinunciare al premio senza però chiedere all’Associazione Culturale “Messinaweb.eu” alcuna forma di risarcimento. In tale situazione si procederà alla nuova assegnazione del premio sulla base delle classifiche stilate dalle giurie. Ciascun candidato concede a Messinaweb.eu l’autorizzazione a pubblicare le opere e i testi sui propri siti web e autorizza espressamente l’Associazione Culturale, nonché i loro diretti delegati, per il trattamento dei dati personali in aderenza a quanto disposto dalla normativa in vigore (legge 675/96 e successive modifiche; D.lgs. 196/2003 ). 

L’Associazione Culturale “Messinaweb.eu”, pur assicurando la massima cura e custodia delle opere pervenute, declina ogni responsabilità per eventuali furti, incendi o danni di qualsiasi natura, alle opere o persone, che possano verificarsi durante tutte le fasi della manifestazione. Ogni eventuale richiesta di assicurazione andrà sottoscritta dall'artista stesso. Gli aggiornamenti sugli sviluppi della manifestazione saranno pubblicati sul sito www.messinaweb.eu. Le comunicazioni saranno inviate, prioritariamente, tramite e-mail (si raccomanda di fornire un indirizzo e-mail reale e di consultare quotidianamente la propria posta elettronica).

La partecipazione alla manifestazione  implica la conoscenza e la totale accettazione del presente Regolamento.

Messina 24 marzo  2017

Il presidente: Rosario Fodale                                                       Il Segretario: dott. Giuseppe Calapai  

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Menù

Domenica 18 Giugno 2017 (ore 13,00)

ANTIPASTO

Antipasto con salumi e formaggi, involtini dell’orto,

mozzarella in carrozza, olive scacciate

BIS  PRIMI

Lasagna al forno

Risotto all’Ortolana

SECONDO PIATTO con CONTORNO

Arista di maiale al forno

Caponatina di melanzane

DESSERT

Tronchetto al limone su coulisse di Fragole

Bevande: Vino, Acqua, Caffè

PREZZO MENÙ € 25,00

Omaggiato ai partecipanti

“ARTEINCENTRO” (11^ Edizione)

È obbligatoria la conferma di adesione

per i partecipanti al concorso e la prenotazione per eventuali ospiti dei partecipanti

 presso Viola Palace Hotel

 recapito telefonico : 090/334042 o 090334003

Per le persone che voglio usufruire dell’Albergo e del Ristorante

Servizi Hotel disponibili a richiesta per l’evento

Viola Palace Hotel****

Camera Doppia uso Singola con colazione inclusa          € 65,00

Camera Doppia con colazione inclusa                     € 70,00

Servizio Ristorante Pranzo o Cena                           € 25,00 a persona

(tre portate a scelta tra quattro primi, quattro secondi, quattro contorni, dessert, vino locale e acqua escluse)

A disposizione degli ospiti gratuitamente: Sauna, Doccia Emozionale, Area Fitness, Parcheggio

Allegato “A”

11^ Edizione “ARTEINCENTRO”

SCHEDA DI ADESIONE

ARTISTI 

Nome                             

Cognome

Qualifica:       fotografia        pittura      poesia           (sbarrare)

Indirizzo

E-mail

Sito

Tel                                           Cell

ACCETTO IL PRESENTE REGOLAMENTO ARTEINCENTRO 2017,  in tutte le sue parti

                                                    Firma-----------------------------------------------

Allegato “B”

AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE DI FOTOGRAFIE E FILMATI

PER MEZZO DEGLI ORGANI DI STAMPA

DICHIARAZIONE LIBERATORIA

 

 

Il/la sottoscritto/a ………………………………………….., nato a ………………. il……………….., residente a……………………in via…………………………………………………..Codice Fiscale …………………………………………………………, con la presente

AUTORIZZA

l’Associazione “Messinaweb.eu” a operare per la realizzazione di servizi fotografici e filmati, nei quali figuri e sia visibile la “propria immagine”[1], relativi alla manifestazione “ARTEINCENTRO 2017” finalizzati a:

-   pubblicazione e diffusione a mezzo stampa (pubblicazione su siti internet, testate giornalistiche su supporto cartaceo e on line, emittenti televisive);

-   realizzazione di materiale promozionale (cd/dvd, manifesti, locandine, brochure).

Si dichiara altresì di essere a conoscenza che la posa e l'utilizzo delle immagini (fotografie e filmati) saranno da considerarsi a titolo gratuito.

Messina,_______________

                                                                                                                                            Firma

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