- di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -
Oltre duecento gli elaborati in concorso. Due premiati e dieci menzioni speciali.
Il direttore dellAgenzia, Giacomo DArrigo: Emerge lo spirito di solidarietà.
Il presidente di Taobuk, Antonella Ferrara: Le nuove generazioni accolgono le diversità
Oltre duecento elaborati tra reportage giornalistici e racconti brevi. I giovani hanno voglia di raccontare le loro esperienze, i loro momenti di confronto con culture diverse. E soprattutto vogliono superare qualsiasi barriera ideologica e pregiudizio. Era questo lo spirito che animava il contest Noi e Gli altri, bandito in maggio dallAgenzia Nazionale per i Giovani e da Taobuk-Taormina International Book Festival. Lobiettivo è stato raggiunto. Sul tavolo della commissione istituita dal Festival, di cui è presidente Antonella Ferrara, e dallAgenzia diretta da Giacomo DArrigo, sono arrivati tantissimi testi da valutare. Largomento del contest era molto affine a quello che sarà il filo conduttore di Taobuk 2016, in programma dal 10 al 17 settembre e dedicato al tema Gli Altri, per un approfondimento a largo spettro sullalterità e laltrove.
Due i vincitori: Marta Mattalia di Savigliano (Cuneo) per il racconto Human Library e Andrea Roncella di Roma con il reportage Gli occhi di Mashtoz. Dando voce allesperienza di Human Library come matrice e strumento del confronto con laltro, Marta Mattalia riesce a trasferire il portato di condivisione allo scopo di creare coesione, comunità. Un microcosmo ricco di valori e identità multiple che trovano ciascuna una ragion dessere e unaffermazione proprio nella tutela della diversità. Questo si evince dalle stesse parole dellautrice, che spiega appunto lingranaggio del racconto di sé nella pratica di Human Library.
Prendendo spunto da un viaggio compiuto nel 2011 in Armenia, Georgia e Nagorno Karaback, nellambito di uno scambio culturale con la Comunità Armena, Andrea Roncella, invece, tratteggia la complessa identità culturale di quella striscia di terra tra Europa e Asia che si chiama Caucaso. Nella sua visione il confronto con laltro non prescinde dalle radici. Uno sguardo alla nostra Europa dalle vette di quelle montagne di confine, allinsegna di un sentire comune.
Tra i dieci partecipanti che riceveranno una menzione speciale cè anche una giovane russa, Natalia Dushkina, e poi nove italiani: Laura Alfino, Sara Cadoni, Cinzia Maria Caserio, Martina Dei Cas, Giulia Gobbi, Tawfik Kawlab, Sara Micello, Andrea Giovanni Taietti, Simone Vespa.
Il contest stabilisce che la coppia dei premiati sia ospitata da Taobuk per i primi due giorni del festival. Nel corso della serata inaugurale, sabato 10 settembre, quando Marta e Andrea saliranno sul palco del Teatro Antico, sarà il direttore nazionale di Ang, Giacomo DArrigo, a consegnare loro le targhe e ad indicare le menzioni speciali.
Lindomani, 11 settembre, i due giovani avranno la possibilità di assistere alla tavola rotonda delleditoria. Taobuk darà dunque loro lopportunità di conoscere alcuni tra i rappresentanti più autorevoli del mondo del libro. I lavori dei vincitori e di coloro che hanno ottenuto le menzioni saranno pubblicati sul sito di Taobuk e di Ang.
Il contest prevedeva due sezioni e che quindi venissero redatti un reportage giornalistico o un racconto breve, prendendo spunto da esperienze compiute, anche in prima persona, nellambito di progetti di mobilità europea come Erasmus Plus. Nei primi anni del programma Erasmus Plus (2014-2020), solo per i progetti del settore Gioventù finanziati dallAng, sono stati oltre 40 mila i giovani che hanno fatto unesperienza di mobilità (scambi, volontariato europeo, partenariati, dialogo strutturato), arricchendo il proprio bagaglio culturale e il loro curriculum, in nome dei valori di accoglienza, tolleranza e fratellanza su cui si fonda lUnione Europea.
Il tema dellintegrazione- osserva Giacomo DArrigo, direttore nazionale dellAgenzia Nazionale Giovani- è quanto mai attuale. Solo attraverso la condivisione e la comprensione tra popoli, che parte proprio dalle esperienze di mobilità, possiamo pensare di costruire un mondo dove laltro, come il migrante o rifugiato, non venga rifiutato. Ed è significativo che negli elaborati sia emerso un profondo spirito di solidarietà.
Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, sottolinea Antonella Ferrara, presidente di Taobuk. Dallattenta lettura degli scritti che hanno partecipato al contest abbiamo avuto la conferma di quanto le nuove generazioni siano aperte allintegrazione. E in che modo, attraverso le esperienze di mobilità, i giovani riescano ad accogliere e assimilare le diversità, superando steccati che non dovrebbero esistere.
- di Rachele Gerace -
Nella ricorrenza del quarto anniversario della morte del gesuita cardinale Carlo Maria Martini, mercoledì 31 agosto alle ore 21,00, nel cortile del Campanile della chiesa di San Francesco di Paola (viale della Libertà) monsignor Letterio Gulletta presenterà il primo libro dell'opera omnia di Martini dal titolo "La cattedra dei non credenti" - con prefazione di Papa Francesco - e proporrà la visione dell'ultima intervista rilasciata dal cardinale.
- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Parigi . Tempo di Agosto, tempo di festeggiamenti religiosi tra il sacro e il pagano, anche in seno alle altre confessioni religiose.Ieri 28 agosto, le comunità induiste della Francia festeggiavano Gamesh, in un trionfo di fiori e di frutti di cocco che rappresentano la salvezza....per l acqua contenuta all interno. Vestiti indiani in una fantasmagoria di colori, elefanti e tanti devoti in processione, tra cui Marie Atchama un'artista che da molti anni vive a Parigi, una pittrice che ho presentato in una nota Galleria di Place des Vosges e che ci ha inviato qualche foto tra le più significative di questa festa che raccoglie un'intera comunità di Parigi, allo stesso modo con cui la festa di San Gennaro a Little Italy, per i nostri emigranti fin de siecle e primi novecento, univa le comunità italiane dello Stato di New York.
- di Marcello Crinò -
Dal 25 al 28 la zona più antica del centro urbano è interessata da Pozzo di Gotto in Arte 2016, una serie di eventi artistici e spettacoli organizzati dal Collettivo Flock (avente per logo una pecora), e con il patrocinio dell’amministrazione Comunale. Ed è stata proprio la pecora Flock, in versione gigante, stilizzata in listelli di legno, ad accogliere il pubblico all’ingresso del vicolo Pozzo dei Goti, risalente alla metà del Cinquecento, con le case antiche oggi disabitate, ma che hanno mantenuto gli spazi originali, con le ripide scalette in legno che raggiungono i soppalchi dove era organizzata la zona notte. La pecora gigante, come un Cavallo di Troia, ha fatto entrare e interagire i giovani artisti con gli antichi spazi.
Il collettivo Flock è guidato da Alessio Barchitta, un giovane del luogo laureato all’Accademia di Belle Arti di Brera, dove oggi studia la specialistica in pittura.
Le case lungo il vicolo, e il giardino nascosto in fondo, hanno ospitato opere di grafica, pittura, fotografia, scultura ed installazioni di artisti provenienti da varie parti d’Italia e dall’estero: Federica di Pietrantonio (Roma), Matteo Montagna (Monza), Giulio Locatelli (Bergamo), Marcella Cilona (Messina), Nilo Australi (Figline Valdarno), Virginia Dal Magro (Milano), Serena Laborante (Genova), Cecilia Mentasti (Varese), Alessio Barchitta (Barcellona P.G.), Simon Troger (Silandro), Collettivo Flock (Barcellona P.G.), Dajan Karin (Bosnia), Santino Sipione (Catania, Firenze), Ezio Roncelli (Bergamo), Guglielmo Zalukar (Trieste), Guttae (Angelo Guttadauro, Sicilia), Flavia Albu (Romania), Giovanni Impellizzeri (Milazzo), Gaia Lucrezia Zaffarano (Milano). Nel giardino è stato allestito anche uno spazio per far disegnare i bambini.
Durante le quattro serate sono previsti eventi musicali e performance: GEEM session con i Battitori dei Peloritani (Giosuè Manuri, Ennio Corica e Milo Isgrò); Rycott +VJY, performance audio/visual; Le Toi de Moi/Neverending Poem con Giovanni Impellizzeri; Immaginaria, performance teatrale e reading con Viviana Isgrò, Orlando pazzo per amore, reading e live bood painting con Natale Spinella, Vanessa Schiavone e Maria Cristina Recupero; Fuoco e serpenti con Noel.
- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Messina. Chi non ricorda il meraviglioso prospetto di via Dogali e di Piazza Cairoli del brillante istituto Sant Ignazio?Il 30 aprile 1975 veniva raso al suolo: nasceva un palazzone moderno in cui, oggi, trovano sede di rappresentanza gli uffici delle società delle famiglie Franza e dominano le vetrine di Oviesse. All istituto S.Ignazio era annessa una chiesa: la chiesa di Santa Maria della Scala in cui era custodita e venerata un'icona raffigurante a stessa Santa, S. Maria della Scala. Oggi, gli iconografi cattolici ricordano e conservano viva la memoria della Madonna della Scala, riproducendo le icone, attraverso una valente scuola di iconografia che ha la sua sede al Santuario di Calvaruso.Una delle valenti allieve è una nota operatrice culturale messinese: Anna Maria Celi.
Noto ed utilizzato, ormai da millenni, nella cultura orientale dove è conosciuto come “Reishi” (Giappone) o “Ling-Zhi” (Cina), è largamente commercializzato a fini terapeutici sia di natura curativa che preventiva, attribuendogli, secondo i principi della medicina orientale, proprietà curative eccezionali tanto da identificalo come “Fungo dell’immortalità”
Molto più semplicemente la micologia moderna lo posiziona, con il nome scientifico di “Ganoderma lucidum”, nel Genere Ganoderma famiglia Ganodermataceae, Ordine Polyporales, inserendolo nel gruppo informale dei “Polipori”.
Nel gruppo vengono inserite specie fungine appartenenti a diverse famiglie: Fistulinaceae, Polyporaceae, Ganodermataceae, Bondarzewiaceaoe, Hymenochaetaceae…, tutte con imenoforo a tubuli, non asportabile dalla carne soprastante con la quale forma un insieme strettamente omogeneo. I basidiomi possono essere sessili (privi di gambo) o stipitati (munti di gambo), in tal caso il gambo può essere centrale, sub centrale o eccentrico.
I pori, a seconda delle varie specie, possono essere di forma regolare, arrotondata o irregolare e più o meno allungata.
Ganoderma lucidum(Curtis) P. Karst., protagonista della nostra “Riflessione Micologica”, nelle prime fasi della formazione si presenta come una protuberanza del tronco su cui nasce, con la parte terminale di colore bianco-biancastro non presentando, ancora, caratteristiche morfologiche ben definite e, quindi, difficilmente determinabile. Successivamente, in fase di maturazione, la parte terminale bianca maturerà l’imenio a pori assumendo caratteristiche morfo cromatiche ben precise per le quali è sempre facilmente determinabile e difficilmente confondibile con altre specie:
Cappello: si presenta con forma semicircolare, reniforme (a forma di rene, di fagiolo) o flabelliforme (a forma di ventaglio), a volte assume una caratteristica forma che ricorda quella di un mestolo. Può raggiungere un diametro di 5 – 10 cm, con uno spessore che si spinge fino ai 3 cm. Ha una superficie dura, coriacea, gibbosa e zonata, lucida di aspetto laccato od anche opaco, di colore rosso, rosso porporino più o meno intenso, rosso cupo, rosso fegato, a volte con una zonatura giallastra al margine.
Imenoforo: caratterizzato da tubuli molto corti con pori piccoli, rotondi, concolori ai tubuli, viranti al brunastro alla pressione.
Gambo: posizionato lateralmente al cappello in zona molto marginale esterna, raramente eccentrico, spesso eretto verticalmente, con forma sub cilindrica ed ondulato; concolore al cappello ed ugualmente lucido.
Carne: spessa, legnosa, tenace e fibrosa, inizialmente bianca poi colore ruggine.
Habitat: cresce e si riproduce, anche se apparentemente terricolo, da saprofita, su ceppi e radici interrate di latifoglie, specialmente di Querce; fruttifica tutto l’anno ed è molto comune.
Commestibilità: NON commestibile per il sapore amaro e per la consistenza legnosa.
Tossicità: rilevamenti statistici, anche se riferiti a casi limitati, conducono a ricoveri per grave epatotossicità, conseguenti al consumo di prodotti a base di polveri estratte dal carpoforo. Il principio tossico, ancora sconosciuto, conduce all’ipotesi che la tossicità sia conseguente all’assunzione contemporanea di altre sostanze (I. Milanesi, 2105).
Etimologia: dal greco gános = lucentezza e dérma = pelle, con la pelle lucente e
dal latino lucidus = lucido, per il suo aspetto.
In considerazione degli straordinari poteri curativi che gli vengono attribuiti dalla medicina orientale, attualmente viene coltivato in serra ed è commercializzato, con il nome di “Raishi”, in tutto il mondo. Il suo uso, nella medicina orientale, è conseguenziale ad abitudini consolidate nei secoli e comprovate da studi specifici che hanno consentito di isolare molti dei suoi componenti attivi, mentre tanti altri non risultano ancora conosciuti. Tra le popolazioni asiatiche è posizionano al primo posto tra i rimedi medici per la cura o la prevenzione di numerose patologie come acne, allergie, angina pectoris, artrite, asma, ipertensione arteriosa e tantissime altre ancora.
Il suo utilizzo, sotto forma di derivati in polvere e commercializzati in capsule o quali infusi, si va sempre più affermando anche nelle nazioni occidentali.
Senza volere entrare nel merito delle proprietà terapeutiche dei derivati del Ganoderma lucidum o di altre specie fungine, ritenendo che i funghi, in generale, presentano numerose sfaccettature e che gli elementi in essi contenuti non risultano ancora noti nella loro totalità e nei loro effetti sull’organismo umano, riteniamo opportuno consigliare precauzione nella assunzione di prodotti a base di derivati fungini al fine di evitare spiacevoli inconvenienti collegati ad effetti collaterali. Rimaniamo comunque fermamente convinti che gli studi condotti nell’ambito della micoterapia, scienza in fase progressiva di evoluzione, porteranno, in un prossimo futuro, alla scoperta di nuovi farmaci derivati dalle varie specie fungine e consentiranno di fugare, con certezze scientifiche, i dubbi che attualmente sorgono in merito all’utilizzo di derivati fungini, confermando o meno, la validità dei millenari rimedi della medicina orientale.
Foto:
Bibliografia essenziale:
Riferimenti siti web:
**********
Per approfondire le vostre conoscenze micologiche
frequentate la nostra Associazione:
“Centro di Cultura Micologica”
presso Dopolavoro Ferroviario Via Reggio Calabria Is. 11 Quater – Messina
incontri settimanali mercoledì ore 17,00 – 19,00 con esercitazioni pratiche sul riconoscimento dei funghi dal vero
Info: Enzo Visalli 368676063 Franco Mondello 3282489544 Angelo Miceli 3286955460
- di Angelo Miceli -
Noto ed utilizzato, ormai da millenni, nella cultura orientale dove è conosciuto come “Reishi” (Giappone) o “Ling-Zhi” (Cina), è largamente commercializzato a fini terapeutici sia di natura curativa che preventiva, attribuendogli, secondo i principi della medicina orientale, proprietà curative eccezionali tanto da identificalo come “Fungo dell’immortalità”
Molto più semplicemente la micologia moderna lo posiziona, con il nome scientifico di “Ganoderma lucidum”, nel Genere Ganoderma famiglia Ganodermataceae, Ordine Polyporales, inserendolo nel gruppo informale dei “Polipori”.
Nel gruppo vengono inserite specie fungine appartenenti a diverse famiglie: Fistulinaceae, Polyporaceae, Ganodermataceae, Bondarzewiaceaoe, Hymenochaetaceae…, tutte con imenoforo a tubuli, non asportabile dalla carne soprastante con la quale forma un insieme strettamente omogeneo. I basidiomi possono essere sessili (privi di gambo) o stipitati (munti di gambo), in tal caso il gambo può essere centrale, sub centrale o eccentrico.
I pori, a seconda delle varie specie, possono essere di forma regolare, arrotondata o irregolare e più o meno allungata.
Ganoderma lucidum(Curtis) P. Karst., protagonista della nostra “Riflessione Micologica”, nelle prime fasi della formazione si presenta come una protuberanza del tronco su cui nasce, con la parte terminale di colore bianco-biancastro non presentando, ancora, caratteristiche morfologiche ben definite e, quindi, difficilmente determinabile. Successivamente, in fase di maturazione, la parte terminale bianca maturerà l’imenio a pori assumendo caratteristiche morfo cromatiche ben precise per le quali è sempre facilmente determinabile e difficilmente confondibile con altre specie:
Cappello: si presenta con forma semicircolare, reniforme (a forma di rene, di fagiolo) o flabelliforme (a forma di ventaglio), a volte assume una caratteristica forma che ricorda quella di un mestolo. Può raggiungere un diametro di 5 – 10 cm, con uno spessore che si spinge fino ai 3 cm. Ha una superficie dura, coriacea, gibbosa e zonata, lucida di aspetto laccato od anche opaco, di colore rosso, rosso porporino più o meno intenso, rosso cupo, rosso fegato, a volte con una zonatura giallastra al margine.
Imenoforo: caratterizzato da tubuli molto corti con pori piccoli, rotondi, concolori ai tubuli, viranti al brunastro alla pressione.
Gambo: posizionato lateralmente al cappello in zona molto marginale esterna, raramente eccentrico, spesso eretto verticalmente, con forma sub cilindrica ed ondulato; concolore al cappello ed ugualmente lucido.
Carne: spessa, legnosa, tenace e fibrosa, inizialmente bianca poi colore ruggine.
Habitat: cresce e si riproduce, anche se apparentemente terricolo, da saprofita, su ceppi e radici interrate di latifoglie, specialmente di Querce; fruttifica tutto l’anno ed è molto comune.
Commestibilità: NON commestibile per il sapore amaro e per la consistenza legnosa.
Tossicità: rilevamenti statistici, anche se riferiti a casi limitati, conducono a ricoveri per grave epatotossicità, conseguenti al consumo di prodotti a base di polveri estratte dal carpoforo. Il principio tossico, ancora sconosciuto, conduce all’ipotesi che la tossicità sia conseguente all’assunzione contemporanea di altre sostanze (I. Milanesi, 2105).
Etimologia: dal greco gános = lucentezza e dérma = pelle, con la pelle lucente e
dal latino lucidus = lucido, per il suo aspetto.
In considerazione degli straordinari poteri curativi che gli vengono attribuiti dalla medicina orientale, attualmente viene coltivato in serra ed è commercializzato, con il nome di “Raishi”, in tutto il mondo. Il suo uso, nella medicina orientale, è conseguenziale ad abitudini consolidate nei secoli e comprovate da studi specifici che hanno consentito di isolare molti dei suoi componenti attivi, mentre tanti altri non risultano ancora conosciuti. Tra le popolazioni asiatiche è posizionano al primo posto tra i rimedi medici per la cura o la prevenzione di numerose patologie come acne, allergie, angina pectoris, artrite, asma, ipertensione arteriosa e tantissime altre ancora.
Il suo utilizzo, sotto forma di derivati in polvere e commercializzati in capsule o quali infusi, si va sempre più affermando anche nelle nazioni occidentali.
Senza volere entrare nel merito delle proprietà terapeutiche dei derivati del Ganoderma lucidum o di altre specie fungine, ritenendo che i funghi, in generale, presentano numerose sfaccettature e che gli elementi in essi contenuti non risultano ancora noti nella loro totalità e nei loro effetti sull’organismo umano, riteniamo opportuno consigliare precauzione nella assunzione di prodotti a base di derivati fungini al fine di evitare spiacevoli inconvenienti collegati ad effetti collaterali. Rimaniamo comunque fermamente convinti che gli studi condotti nell’ambito della micoterapia, scienza in fase progressiva di evoluzione, porteranno, in un prossimo futuro, alla scoperta di nuovi farmaci derivati dalle varie specie fungine e consentiranno di fugare, con certezze scientifiche, i dubbi che attualmente sorgono in merito all’utilizzo di derivati fungini, confermando o meno, la validità dei millenari rimedi della medicina orientale.
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Bibliografia essenziale:
Riferimenti siti web:
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Per approfondire le vostre conoscenze micologiche
frequentate la nostra Associazione:
“Centro di Cultura Micologica”
presso Dopolavoro Ferroviario Via Reggio Calabria Is. 11 Quater – Messina
incontri settimanali mercoledì ore 17,00 – 19,00 con esercitazioni pratiche sul riconoscimento dei funghi dal vero
Info: Enzo Visalli 368676063 Franco Mondello 3282489544 Angelo Miceli 3286955460
Ascoli Piceno, oggi, 27 agosto 2016, i funerali solenni delle vittime del terremoto del Comune di Arquata del Tronto. Le esequie, che si svolgeranno alle ore 11,30 saranno celebrate dal Vescovo Monsignor Giovanni D'Ercole nella palestra adiacente all'ospedale "Mazzoni" alla presenza delle massime autorità dello Stato.
Il Presidente del Consiglio ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l'esposizione di bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici dell'intero territorio italiano.