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                   Tutto procede secondo copione : quale pretesto più appetitoso per certa stampa famelica e per i politicanti alla ricerca del bandolo, spalleggiati dai servi sciocchi ,se non la vacatio della poltrona di Sindaco di Messina?

A fare da sponda i tempi dilatati della Regione Sicilia per la individuazione del Commissario , certamente non tempi TECNICI ma solo TATTICI per spargere veleno : decifrare il silenzio prolungato della Regione , pur sollecitata tempestivamente e , “in re ipsa “ : tutti insieme appassionatamente come un 'orda di barbari all'assalto di CATENO DE LUCA reo di avere abbandonato la poltrona e quindi traditore della città di Messina che si vanta di amare : ma non solo, tutti alla caccia del bacino elettorale del popolo bue , oggi razza in estinzione, su cui hanno lucrat.

Eppure a noi sembra scelta giusta ed improcrastinabile le dimissioni dal ruolo di Sindaco per le ragioni rese palesi in queste ore dalle incursioni dei barbari che ancora ( per poco ) occupano   poltrone e spazi di comunicazione di massa.

Parola d'ordine : resistere, resistere, resistere

       Carmelo Cascio

il 19 febbraio ore 18:30 “Il delitto Mattarella “ di Aurelio Grimaldi

Presente il regista siciliano

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina.” La morte di un luogo- scriveva Dickenz- è triste come la morte di una persona” Pertanto, gioiamo per la riapertura alla vita del Grande Cinema d’Autore, attraverso questo splendido sipario che si riapre, in grande stile, con il Cinema Lux, Nino Genovese giornalista critico cinematografico autorevole, direttore ; Nino Genovese è soddisfatto di avere la gestione del cinema che si inaugura come un centro d’arte e cultura; una meritata restituzione agli antichi splendori per una città che vive in un momento di crisi dilagante. Ricordiamo l’incontro con la regista Silvia Giulietti e con il suo documentario film” Fellinopolis” dedicato al noto regista Fellini, con una serie di interviste ad autorevoli personaggi che l hanno conosciuto e con documentazione di quello strabiliante folle alla Dalì, che era il set di Federico Fellini

La regista Giulietti ha frequentato come fotografa di scena registi importanti e quindi ha raccontato come in u saggio cosa fosse la regia di Fellini ed il suo profilo psicologico che emerge …il prossimo? Abbiamo chiesto, avidamente: “ Visconti…ma per scaramanzia, la regista non ha voluto rivelare tutto il futuro della sua programmazione di “Ritratti” dei Grandi del Cinema . Il 19 febbraio è la volta di Aurelio Grimaldi, un appuntamento da non perdere con l’intervista ad un autorevole regista siciliano ex docente e un appuntamento con il film “Il Delitto Mattarella”. Di Grimaldi ricordiamo una parte della filmografia interessante e pregnante di contenuti: da “ Rosa Funzeca” a Mery per sempre” a “ La discesa di Aclà a Floristella” sul mondo della Miniera e sullo sfruttamento dei bambini nelle miniere, ( lo intervistai sul set del film) allo splendido “ Anita” presentato al festival dello Stretto diretto da Anna Mazzaglia ( sulla figura di Garibaldi, attraverso la sua amata), ricordiamo anche “ Le buttane” del 1994 che ha suscitato polemiche al 47 Festival di Cannes. Un regista composito e variegato che affronta sempre e comunque tematiche sociali di profondo significato ed attualità. Moderatore Nino Genovese, Aurelio Grimaldi sarà al Cinema Lux per incontrare i soci del Cineforum , simpatizzanti ed amici.

Appuntamento da non perdere. Oggi ore 18.30 proiezione unica del film “Il delitto Mattarella”

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Milazzo, Me, Ricchissimo di contenuti pregnanti e di sicuro input per i politici, l'interessante Convegno che si è svolto nei giorni scorsi a Milazzo, nella prestigiosa location di Palazzo D’Amico, il titolo del Convegno:”La Sicilia oggi nel panorama Euro-Mediterraneo”,organizzato dal Kiwanis di Milazzo. Presidente del convegno il dr. GianFilippo Muscianisi, relatori : prof.Cosimo Inferrera,prof. Aurelio Misiti, il dr.Mario Primo Cavaleri,il prof.Giovanni Sacca’.

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I lavori si sono svolti alla presenza del governatore di Sicilia on.Nello Musumeci. Molto apprezzato è stato l’intervento del prof.Cosimo Inferrera dal titolo:”Importanza del partenariato con i privati al sud”,in cui si è chiarito il ruolo dei PPP(Progetti Prioritari in Partenariato),nei quali al partner privato vengono affidati tutte le fasi del progetto, dalla progettazione alla costruzione alla gestione operativa e alla manutenzione dell’infrastruttura, compresa la raccolta dei fondi. Questa prospettiva a lungo termine viene definita “approccio basato sull’intero ciclo di vita”.Il tutto,senza indugio, in termini di efficacia ed efficienza per accendere il secondo motore a Sud, sinergico con il Nord.

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A seguire ha parlato il prof.Aurelio Misiti, che ha tracciato un quadro delle nuove concessioni autostradali in Sicilia.Dopo gli interventi interessanti del dr.Mario Cavaleri e del prof.Giovanni Sacca’, ha chiuso i lavori il presidente della Regione Sicilia On.le Nello Musumeci, che fra le altre cose ha auspicato la realizzazione del ponte sullo stretto, ma ha dichiarato di muoversi con estrema difficoltà per mancanza di una maggioranza in assemblea regionale e a causa di notevoli resistenze al cambiamento nell’apparato burocratico fella regione.In apertura del convegno il Commissario dell’Assofante di Milazzo dr.Attiliio Andriolo ha espresso gli auspici ufficiali del presidente dell’Assofante di Messina e Consigliere onorario per la regione Sicilia ANF Domenico Venuti, mentre il socio dell’Assofante di Milazzo Ettore Resta ha donato alcune sue pubblicazioni al governatore Musumeci, che ha ringraziato il maestro Resta e tutta l’Assofante di Messina e Milazzo, promettendo che avrebbe letto le opere ed espresso parere in merito, attraverso una sua personale telefonata. .

Lettera alla Stampa da parte di Enrico Castiglione del Bellini Festival

Pubblichiamo la versione integrale:

 FESTIVAL dedicato a VINCENZO BELLINI è uno solo ed è quello fondato e diretto da ENRICO CASTIGLIONE

Vittoria definitiva contro la Regione Siciliana: illegittima la manifestazione “Bellini(n)fest” ma anche la possibilità di poter organizzare un altro festival

Condannato l’Assessorato al Turismo della REGIONE SICILIANA guidato da Manlio Messina, che perde anche il reclamo per organizzare il Festival Belliniano

 

​All’indomani dell’ordinanza cautelare dello scorso settembre con la quale il Tribunale di Palermo, su ricorso dell’avvocato Luigi Fortunato in difesa del maestro Enrico Castiglione e del Bellini Festival, aveva clamorosamente vietato l’uso delle denominazioni “Bellini(n)fest” e “Festival Belliniano” alla Regione Siciliana e a tutti gli altri enti coinvolti (ordinandone il ritiro immediato di tutti i materiali promozionali e divulgativi ed inibendone ogni tipo di utilizzo), l’Assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana Manlio Messina aveva replicato rivendicando in prima persona il diritto di organizzare il Festival Belliniano, annunciando che avrebbe proceduto al reclamo e che alla fine avrebbe sicuramente vinto.

​Ebbene, dopo cinque mesi di udienze e memorie difensive, questa mattina il Tribunale di Palermo, sezione specializzata in materia di impresa, ha pubblicato la sentenza definitiva emessa a seguito del reclamo (non più appellabile), a firma del giudice estensore Filippo Marasà e del presidente Caterina Ajello, rigettando ogni richiesta della Regione Siciliana, condannando l’Assessorato al Turismo, dello Sport e dello Spettacolo al pagamento anche di tutte le spese legali che si aggiungono a quelle del precedente ricorso cautelare già perso, ribandendo nuovamente il principio dell’unicità e dell’esclusività del “Bellini Festival” fondato nel 2009 e da allora sempre diretto con grande successo internazionale da Enrico Castiglione, tanto da essere giunto proprio lo scorso anno alla tredicesima edizione consecutiva: l’unico legittimo festival dedicato a Bellini che possa definirsi appunto “festival”, tutelato dalla legge italiana non meno del “Puccini Festival” di Torre del Lago, del “Rossini Festival” di Pesaro, del “Festival Verdi” di Parma o del “Donizetti Festival” di Bergamo.

​La notizia è stata accolta con grande entusiasmo al “Bellini Festival” soprattutto tra tutte le maestranze, i tecnici, gli artisti che in questi anni vi hanno collaborato con passione e dedizione, con opere e concerti trasmessi in diretta dalla RAI e in diretta mondovisione nei cinema di tutto il mondo e rimasti nella storia dello spettacolo dal vivo in Sicilia. Ma certamente grande è la soddisfazione espressa questa mattina dal vero ed unico “deus ex machina” del Festival Belliniano, il maestro Enrico Castiglione, regista e scenografo di fama internazionale, già il più longevo direttore artistico di Taormina Arte e per oltre dieci anni protagonista delle opere e dei concerti al Teatro Antico di Taormina, nonché di svariati altri prestigiosi enti italiani, europei e cinesi, che nel 2008 ebbe l’idea di far nascere per la prima volta in maniera permanente e ricorrente il Festival Belliniano a Catania e in Sicilia.

I giudici del collegio hanno anche precisato il carattere forte delle denominazioni “Bellini Festival” e “Festival Belliniano”, specificando soprattutto che le denominazioni non sono solo “meramente indicativi della musica o dell’opera di Vincenzo Bellini… in quanto essi, attraverso l’accostamento, al cognome ‘Bellini’, della parola ‘Festival’… identificano la manifestazione musicale ideata e realizzata ogni anno da Enrico Castiglione… in onore del celebre compositore catanese. Dunque…la parola ‘festival’ è meritevole di protezione anche da lievi modificazioni operate da terzi soggetti laddove si tratti di eventi parimenti realizzati in memoria del compositore Vincenzo Bellini”. Come dire che l’unico “festival” legittimo è appunto quello organizzato, ideato e diretto da Enrico Castiglione. Una vittoria piena ed inequivocabile.

“La sentenza definitiva contro il reclamo dell’ordinanza cautelativa, fortemente voluto da Manlio Messina, assessore al Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana ci riempie di grande soddisfazione, innanzitutto per l’ennesima vittoria giuridica, nel pieno rispetto della legge, sempre ribadita dai tribunali di Roma e Palermo contro tutti coloro che hanno tentato di copiare o di ‘usurpare’ (come ha scritto il Giudice Monfredi) il Festival Belliniano. Non va infatti dimenticato che già nel 2011 lo stesso Assessorato, allora guidato da Daniele Tranchida, fu condannato per lo stesso motivo, vedendosi annullare tutti i finanziamenti concessi. L’Assessore Messina, anziché preoccuparsi di recuperare la cifra di 1.500.000,00 di euro illecitamente finanziata nel 2011 (che fine hanno fatto questi soldi?), ha poi pensato bene di copiare tale e quale il nostro “Bellini Festival”, senza destinare a noi neanche un euro, ma spendendo quasi 2.000.000,00 di euro (se non di più) per una manifestazione totalmente illegittima, plagiata non solo nel nome, ma anche nei contenuti e nella formula, spendendo addirittura 300.000,00 euro per luminarie inutili sparse per il centro di Catania come si trattasse di una sagra (con tanto di errori musicali) che sono state un incredibile insulto a tutti i lavoratori dello spettacolo che sono rimasti in Sicilia senza lavoro a causa della pandemia”.

Lo scorso anno, come si ricorderà, l’Assessorato al Turismo della Regione Siciliana aveva organizzato direttamente la prima edizione della manifestazione denominata “Bellininfest”, proprio nello stesso periodo e praticamente negli stessi luoghi del ben più longevo “Bellini Festival” diretto da Castiglione, che per svariate edizioni fin dal 2009 si è svolto nei luoghi più importanti della città di Catania (con anteprime anche al Teatro Antico di Taormina) come il Teatro Massimo Bellini e il Teatro Romano, il cui restauro fu inaugurato nel 2009 proprio da una Norma di Bellini rimasta nella storia del teatro musicale con June Anderson e Gregory Kunde e la regia e le scene virtuali dello stesso Enrico Castiglione. Nonostante le diffide contro una denominazione palesemente identica, dove alla parola “Bellini” veniva seguita da una “n” di congiunzione prima di “Fest”, appunto “Bellini(n)fest”, creando un’ovvia confusione con il “Bellini Festival”, l’Assessore Manlio Messina scelse la via della sfida coinvolgendo gli stessi enti che in passato avevano collaborato con Castiglione e scegliendo la via della guerra giudiziaria piuttosto che quella istituzionale della sinergia e della collaborazione.

“Manlio Messina – continua Enrico Castiglione – mi ha attaccato personalmente, offendendomi ed attaccandomi più volte in pubblico e in privato pur di rubare il nostro Festival. Quando nel 2020 aveva pubblicamente dichiarato per la prima volta che avrebbe voluto occuparsi del Festival Belliniano ne fui felice e dissi ai miei collaboratori: ‘finalmente un assessore che ama e rispetta la musica!’ L’ho quindi chiamato e ci siamo incontrati un paio di volte ma senza buon esito. Ho tentato di spiegargli più volte che il Festival Belliniano dedicato a Bellini già esisteva e che non avevamo fondi dalla Regione Siciliana. Lui a malapena sapeva chi fosse Bellini, di cui capii subito non conoscesse neanche un’opera. Era interessato solo a fare solo passerelle. Ho tentato di spiegargli che noi auspicavamo una collaborazione sinergica, com’è giusto che fosse in primis con il Teatro Massimo Bellini di Catania, lui mi rispose inviandomi un ultimo messaggio in cui mi scrisse ‘ci vediamo in tribunale’. Lo conservo ancora. Ed infatti siamo stati costretti a convocarlo in tribunale dove è stato ri-affermato che l’unico Festival Belliniano legittimo sia il nostro, inibendo l’utilizzo del marchio illegittimamente utilizzato dalla Regione Siciliana e da tutti gli enti che hanno aderito a questo palese plagio”.

Già il Giudice Rachele Monfredi, della quinta sezione civile specializzata in materia di impresa del Tribunale di Palermo, aveva sentenziato in sede di ordinanza cautelare: “Nel caso di specie le differenze tra il marchio utilizzato dalla regione e quello registrato da Castiglione e da quest’ultimo utilizzato per oltre dieci anni sono minime, quasi impercettibili dal punto di vista fonetico”. Effettivamente, non ci vuole molto per capire che le denominazioni ‘Bellini Festival’ e ‘Bellini(n)Fest’ sono pressoché identiche e generano indubbia confusione. “Assumono poi rilievo determinante - prosegue il Giudice nell’ordinanza - la sostanziale identità dei contenuti, luoghi e tempi delle due manifestazioni, consistenti in un programma di concerti incentrati sulle opere di Vincenzo Bellini, da svolgersi nella stessa area geografica (Catania e Taormina) nello stesso periodo dell’anno… Se si considera altresì la destinazione al grande pubblico delle manifestazioni, è davvero difficile dubitare del rischio di confusione…”.

Il maestro Enrico Castiglione, all’indomani dell’ordinanza cautelare dello scorso settembre, aveva offerto nonostante tutto la mano all’Assessore Manlio Messina, auspicando “una stagione più ragionevole e costruttiva nel nome di Vincenzo Bellini, che noi abbiamo riscoperto e portato avanti nel mondo fin dal 2009 quando tutti a Catania si erano dimenticati cosa e chi fosse. Tutti possono e devono eseguire liberamente la musica di Bellini, ovviamente, ma nessuno, come ormai hanno sancito più tribunali e svariate sentenze, può utilizzare il nome di Bellini accanto alla parola ‘festival’, neanche per fare un ‘tributo’, perché ciò ci appartiene ed è la storia e il futuro del ‘Bellini Festival’, l’unico Festival dedicato a Vincenzo Bellini”.

www.bellini-festival.org

www.festivalbelliniano.org

Fondatore e Direttore Artistico 

ENRICO CASTIGLIONE 

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- di  Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Da non perdere un appuntamento con la comicità 

ANTONIO CATANIA         GIANLUCA RAMAZZOTTI
con
PAOLA QUATTRINI
in
SE DEVI DIRE UNA BUGIA DILLA GROSSA
due Atti di RAY COONEY - versione italiana di IAIA FIASTRI

con
NINI SALERNO

CRISTINA FONDI, MARCO CAVALLARO, SEBASTIANO COLLA
SARA ADAMI, ILARIA CANALINI

con la partecipazione di
PAOLA BARALE

regia originale di
PIETRO GARINEI

nuova messa in scena di
LUIGI RUSSO

scene originali di Terry Parsons riprese da Marco Pupin - costumi Silvia Morucci
disegno luci Giuseppe Filipponio - direzione tecnica Stefano Orsini
assistente alla regia Stefania Bassino - aiuto regia Matteo Magazzù

i costumi dei Signori Attori sono realizzati da Charme – Laboratorio Sartoria Stamigna s.r.l.
la signora Barale veste P.A.R.O.S.H. - costruzione scene Trasportiamo s.r.l.
l’elemento scenografico girevole è stato realizzato da Dari Automazioni s.r.l.
distribuzione Francesca Chiappetta - organizzazione generale Giulio Corrente

un progetto artistico di GIANLUCA RAMAZZOTTI
produzione GINEVRA MEDIA PRODUCTION SRL
in ricordo di Pietro Garinei e della ditta Garinei e Giovannini

Per festeggiare i cento anni dalla nascita di Pietro Garinei, torna un “evergreen”: la spumeggiante commedia Se devi dire una bugia dilla grossa, dal soggetto di Ray Cooney. L’allestimento è ispirato a quello originale firmato dalla ditta Garinei & Giovannini, con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la hall dell’albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda del Ministro del governo De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extraconiugali con un membro femminile dell’opposizione. La situazione gli sfuggirà subito di mano, dando il via ad una girandola di equivoci, battibecchi e colpi di scena sempre più fitti, all’insegna del più sano divertimento. La versione attualizzata da Iaia Fiastri vede protagonisti i vulcanici Antonio Catania e Gianluca Ramazzotti, con la partecipazione di Paola Quattrini che per la terza volta interpreta il ruolo della moglie dell’onorevole.

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Riprendere uno spettacolo come Se devi dire una bugia dilla grossa, cavallo di battaglia della Ditta Dorelli, Quattrini, Guida, dopo 30 anni dalla prima rappresentazione del 1986, è come avere in mano una cambiale sicurissima, sia per il pubblico che per i teatri che lo ospitano.
La solida struttura comica che caratterizza la commedia, che lo stesso Cooney aveva rappresentato allo Shaftesbury Theatre, che ha poi fatto il giro del mondo e che lo stesso Garinei ha poi portato in scena con enorme successo, è per il nostro mercato un grande ritorno.
Dopo l’ultima edizione del 2000 con Jannuzzo, Quattrini, Testi, sempre per la regia di Garinei, per festeggiare i cento anni dalla nascita di un grande uomo di teatro come Pietro Garinei, la Ginevra Media Prod srl con la direzione artistica di Gianluca Ramazzotti ha deciso di montare una nuova produzione dello spettacolo. L’allestimento sarà ispirato a quello originale firmato dalla ditta G&G con il famoso girevole che rappresenta di volta in volta la Hall dell’Albergo e le due camere da letto, dove si svolge la vicenda ormai nota del Ministro del Governo De Mitri, che vorrebbe intrattenere relazioni extra coniugali con un membro femminile del governo dell’opposizione.

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La versione rinfrescata e attualizzata da Iaia Fiastri con un cast eccellente, vede protagonisti Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e la partecipazione di Paola Quattrini che per la terza volta interpreterà il ruolo della moglie dell’onorevole Natalia. Lo spettacolo inoltre vedrà la presenza di Paola Barale nel ruolo di Susanna Rolandi già interpretato da Gloria Guida e Anna Falchi. Il cast comprende anche Nini Salerno, Sebastiano Colla e Marco Cavallaro. Siamo certi che la proposta di riprendere un “evergreen” come “la Bugia” sarà gradita a pubblico e teatri.

 

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

(Veduta dell'interno della camera turca a Villa Medici e del quadro Chambre de l’artiste à la Villa Médicis, dite la chambre turque, Alfred de Curzon, 1850, olio su tela, 33x47cm.

Realizzato nel 1850 dal pittore francese ed ex borsista di Villa Medici, Alfred de Curzon (1820 – 1895), il quadro Chambre de l’artiste à la Villa Médicis, dite la chambre turque entra a far parte delle collezioni dell'Accademia di Francia a Roma!

Un'acquisizione resa possibile grazie al generoso sostegno di Philip e Cathia Hall, e al supporto di Marie-Cécile Zinsou, presidente del Consiglio di amministrazione dell'Accademia di Francia a Roma. Questo nuovo arrivo nelle collezioni dell'Accademia rientra nel percorso di valorizzazione delle risorse e, più in generale, nel progetto di attivazione, studio e condivisione del suo patrimonio.

Il quadro torna nel luogo in cui è nato, la camera turca, situata in una delle torrette nord di Villa Medici, per una straordinaria mise en abyme!

L'ultima acquisizione dell'Accademia di Francia a Roma risale al 2013 e riguarda il ritratto del cardinale Ferdinando de' Medici, dipinto da Jacopo Zucchi e oggi esposto nelle camere storiche del cardinale.

L’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici ringrazia la galleria Didier Aaron, Parigi.

Cathia e Philip Hall sono membri fondatori del Cercle International Afrique (CI-Afrique) del Centre Georges Pompidou. Il CI-Afrique è l'unico comitato di acquisizione in Francia dedicato ad arricchire le collezioni moderne e contemporanee di artisti del continente africano.

IMMAGINI LIBERE DA DIRITTI, DA SCARICARE A QUESTO LINK

Testo alternativo

A proposito dell’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici

Fondata nel 1666 per volontà di Luigi XIV, l'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è un'istituzione francese che dal 1803 ha sede a Villa Medici, un edificio risalente al XV secolo circondato da un parco di sette ettari sul colle Pincio, nel cuore di Roma.

L'Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è un'istituzione pubblica nazionale sotto la tutela del Ministero della Cultura francese che persegue oggi tre missioni principali: accogliere in residenza artisti, creatori e creatrici e storici dell'arte di spicco per soggiorni brevi o annuali; promuovere programmi culturali e artistici rivolti al grande pubblico, in grado di integrare tutte le forme dell’arte e i campi della creazione artistica; conservare, restaurare, studiare e valorizzare le sue collezioni e il suo patrimonio architettonico e paesaggistico.

L’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici è diretta da Sam Stourdzé.

Il suo consiglio di amministrazione è presieduto da Marie-Cécile Zinsou.

→ Scopri di più sulle collezioni dell'Accademia di Francia a Roma:

https://www.villamedici.it/storia-e-patrimonio/le-collezioni/

Accesso online alla Base d'Antin: https://collections.villamedici.it/

Oggi a Messina si apre il capitolo secondo della sua Storia recente :   la strada della svolta e ' ormai   tracciata grazie alla infaticabile ed efficace azione del Sindaco Cateno De Luca ,unico ed impareggiabile lattoniere della disastrata macchina comunale ricevuta in eredità nel 2018 .

I fatti parlano per noi tutti che oggi siamo chiamati a non disperdere i risultati raggiunti e ad accompagnare questa seconda fase : gli obiettivi in cantiere sono tanti ed anche a lungo termine nel contesto di una visione STRATEGICA della città . La storia di questi giorni ha squarciato il velo anche sul Consiglio comunale indifendibile , caduto in miseria , all ' apparir del vero , malgrado le ultime   ciambelle di salvataggio piene   di fango e menzogne lanciate   qua e là. Oggi un fatto e' certo : indietro non si torna! Avanti tutta , armiamoci e partiamo, senza se e senza ma   .

AL " GUARDIANO DEI CONTI" dr. Federico BASILE auguriamo il meritato successo elettorale .

La guerra e' appena cominciata ! Arrivederci Onorevole Cateno De Luca!

                                                     Carmelo Cascio

Un turismo diverso per una Sicilia diversa 

La Sicilia, la vocazione (turismo) il suo futuro! 

Riceviano la lettera aperta di Giuseppe Manuli Responsabile Turismo  del PRI:

La forza identitaria è ormai appannata, annaspa in un mare di cemento, e non solo, che ha stravolto i connotati essenziali della nostra terra, impoverendo l’immagine Sicilia; ci domandiamo se questa identità può essere recuperata, deve!

Questa non può essere ricostruita nei termini di rimembranze, ne favorendo i grandi o piccoli speculatori dell’edilizia o pensando a opere “pubbliche” non inserite in un organico disegno di sviluppo “sostenibile” per la Sicilia”. 

E’ tempo della “scelta”, il futuro prossimo non pone problemi tecnico-giuridici, ma problemi politici. 

La Sicilia si fa con l'innovazione. 

Si fa elevando a principi comuni interessi e valori dimenticati, identificando  nuovi mezzi  per realizzarli e difenderli. 

La Sicilia  così come l’abbiamo conosciuta, non sopravvive: se si adottano soluzioni vecchie per nuovi problemi, se non si crede in un futuro “diverso”,  sappiamo che non possiamo fermarci, né codificare l’esistente. 

Bisogna prendere atto di quanto avvenuto, ma questo non è sufficiente, non possiamo pensare all’ordinaria gestione del turismo e passare all’utopia del recupero del tempo in cui si costruì il mito del grand tour ! 

“ tenerlo presente come memoria si” 

Dunque che fare? 

 La pandemia ha sancito che un'era, per come era concepita è chiusa, ha esaurito la sua azione; ci lascia una Sicilia attonita, ferma, già minata e sconvolta dall’edilizia, chiamata, di necessità, dalla speculazione, dalla perdita dell’incanto di alcuni tra i panorami e paesaggi più entusiasmanti del globo, e soprattutto dalla perdita della sua unicità; dell'identità Siciliana che affonda le radici nella storia e nel “mito”

Nel tempo della crisi ci siamo limitati a non far quasi niente, solo  compromessi al massimo ribasso!.

Le innumerevoli, si fa per dire, riunioni sul “Turismo” hanno sortito solo aggiornamenti e interpretazioni, oppure manutenzioni di norme preesistenti, non dirette a decidere nuove strategie, ma solo sporadici e inefficaci  interventi a pioggia con poca ricaduta, non solo sul lavoro.  

Mai è stato toccato il nocciolo del problema, mai un’iniziativa realmente innovativa e vincolante,.in breve siamo stati “ Insufficienti”

Per eccesso, abbiamo inteso la nostra Sicilia solo come una grande area ricettiva aperta, con infrastrutture, a volte insufficienti e anche inadeguate, e senza regole!

Per difetto, non abbiamo una visione politica del Turismo che ci attende dopo il virus. 

Come andare avanti? 

Oggi deve iniziare un’altra fase, che non può che essere politica, nel farlo dobbiamo evitare alcuni errori: 

L’uso di metodologie già usate: 

gli errori, proprio degli analisti ed esperti che vedono tutto tranne l’essenziale!. 

Questo nuovo ciclo o è dettato dalla politica o non lo sarà; o avrà un’alta intensità politica, nel senso proprio della parola o non sarà!. 

Sappiamo delle resistenze culturali, della forza attrattiva dei luoghi comuni, del pregiudizio dei blocchi mentali, ma non è mai troppo tardi per sperare. 

Non si tratta di dare alla Sicilia qualcosa di più, ma di fare della Sicilia qualcosa di diverso; . allora perché non iniziare questa fase col porsi l’obiettivo della riqualificazione intesa anche e soprattutto, come, recupero Ambientale, Culturale, Storico e  Civico per una migliore e diversa offerta turistica? 

E’ un impegno da far tremare i polsi, per gente che ha visione; una missione, la Sicilia!

La Politica, quella sana, può e deve affrontarlo, è in gioco il suo futuro.

Pippo Manuli PRI Sicilia -responsabile turismo.

Taormina 16 febbraio 2022

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