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minniti

 

Alla presenza di un interessato pubblico, nell’ambito del ciclo di “Incontri in Biblioteca” del Liceo Seguenza, è stato presentato, il volume della prof.ssa Alessandra  Minniti, docente della scuola, “La Legge e la Spada. Filosofia politica del mondo islamico”.

Dopo i saluti della Preside Maria Rosara Mangano, gli interessanti contenuti del libro sono stati illustrati dalla dott.ssa Caterina Pastura.

Composto stilisticamente su brevi saggi, attraverso un’immersione nell’islam medievale, esso mira, attraverso un percorso di ricerca solido e profondo a mettere a nudo le radici dei comportamenti collettivi e delle identità culturali dell’islam attuale.

L’importanza crescente assunta dallo scacchiere mediorientale, nell’ultimo ventennio, in coincidenza con il mutare dei grandi scenari geopolitici, ha avuto come riflesso una rinascita di studi di orientalistica, che nella pubblicistica rivolta al grande pubblico si è tradotta in un tentativo non sempre riuscito di spiegare all’opinione pubblica i caratteri culturali, sociali e politici del mondo islamico.

A dispetto di alcune rappresentazioni distorte e banalizzanti dell’islam, esso rimane una dimensione assai complessa, in quanto non limitato al fenomeno religioso, possedendo invece i caratteri di una civiltà vasta e articolata, alla cui conoscenza sicuramente contribuisce il volume di Alessandra Minniti, “La Legge e la Spada”.

 

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Domani (venerdì 27 maggio) alle ore 16,00, la nuova Aula Magna del Liceo Seguenza sarà intitolata alla scienziata Rita Levi Montalcini,sulla cui figura relazionerà in apertura la dott.ssa Carmela Rifici.

A seguire, si svolgerà il “Premio Alcyone”, organizzato ogni anno dalla Scuola in memoria degli alunni prematuramente scomparsi.

Concluderà la serata il Coro-Orchestra del Liceo diretto dal M°. Rosalba Lazzarotto.

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Il commissario Seminara: “Insieme agli altri partner del progetto, creeremo nuovi posti di lavoro”

Palermo.Sbarcano in Tunisia la ricerca scientifica e i processi biotecnologici siciliani per avere a tavola pesce più sicuro e non incappare in brutte patologie gastrointestinali. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, insieme ad altri sei partner, ha contribuito a creare in Tunisia (a La Goulette) un nuovo laboratorio specializzato nel controllo dei prodotti ittici, all’interno dell’INSTM, Istituto nazionale delle Scienze e Tecnologie del mare, l’equivalente del nostro Cnr. Un laboratorio, risultato finale di un progetto di cooperazione transfrontaliera, durato tre anni, chiamato “BIOVecQ” e finanziato nell’ambito del programma comunitario Italia-Tunisia. Un progetto che ha introdotto importanti innovazioni nel sistema produttivo ittico della Tunisia, aggiornando sia i sistemi di tracciabilità del pescato, sia quelli di conservazione a bordo dei pescherecci.

Per non avere problemi alle frontiere e farlo arrivare sulle nostre tavole, come tutti gli altri prodotti del settore alimentare, il pesce deve superare una serie di controlli richiesti dall’Unione Europea. “Insieme agli altri partner, abbiamo portato in Tunisia la nostra ventennale esperienza nel settore ittico e abbiamo creato un laboratorio accreditato e riconosciuto a livello internazionale, secondo le norme comunitarie, ai fini della sicurezza alimentare”, ha detto Calogero Di Bella, direttore dell’area di Sorveglianza Epidemiologica dell’Izs Sicilia. A spiegare, invece, il significato politico della collaborazione tra il ministero italiano della Salute e quello tunisino dell’Agricoltura, è il commissario straordinario dell’Istituto Zooprofilattico, Salvatore Seminara, sostenitore del progetto BIOVecQ: “Abbiamo fatto un’operazione scientifica, sociale, culturale e politica – ha sottolineato -. In un momento di grande crisi, costruire un laboratorio con attrezzature nuove, formare il personale e far lavorare tanti giovani, ha un grande valore strategico”.

Il budget complessivo del progetto BIOVecQ ammonta a circa 2 milioni di euro: risorse comunitarie, cofinanziate da ciascun partner. “Le innovazioni di BIOVecQ hanno generato vantaggi e benefici rilevanti per il consumatore: garanzia sulla qualità, benessere nutrizionale, cosmetica e prodotti farmaceutici”, ha detto la biologa Daniela Lo Monaco, anche lei sostenitrice del progetto.

In Tunisia, con i nuovi sistemi di conservazione a bordo del pescato e l’introduzione dell’etichettatura è stata garantita la qualità igienico-sanitaria ai consumatori tunisini e a quelli dei paesi in cui il pesce viene esportato. In Italia, coniugando innovazione e antiche tecniche di lavorazione, il progetto ha consentito di abbattere sprechi, ridurre i tempi di lavorazione e produrre pesce con alti valori nutrizionali e salutistici, tramite tecniche di affumicatura a freddo, essiccazione e salatura a basso contenuto di sodio.

I partner del progetto sono enti di ricerca tra i più rappresentativi del settore della pesca in Tunisia e in Sicilia: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia (IZSSi), il dipartimento della Pesca mediterranea dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, il Consorzio universitario della provincia di Trapani-Istituto di Biologia marina (CUPT); il Polo Bio-Tecnologico Sidi Thabet; il Parco scientifico e tecnologico della Sicilia (PSTS); il Raggruppamento interprofessionale dei prodotti della pesca (GIPP); l’Istituto della ricerca e dell’insegnamento superiore dell’agricoltura, ministero dell’Agricoltura (IRESA).

Ufficio stampa: Giuseppina Varsalona


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“Gioco di vita” questa frase, dello psicanalista tedesco Sigmund Freud, esprime un cosi grande senso di spensieratezza… sensazioni che, purtroppo , non posso affermare di provare tra le quattro mura scolastiche.

Il costante sentirsi giudicati , quel senso di inferiorità che nasce nel momento in cui vieni tirato in ballo,in un paragone che non andrebbe fatto, le ingiustizie che vedi palesarsi sotto i tuoi occhi… ecco come incide la scuola su noi e su di me.

Dietro quella cattedra, bisogna essere “umani”, prima di essere insegnanti, insegnare la vita , dare l’esempio a una generazione che andrà a crearsi, sotto le impronte dei propri maestri.

In che modo la scuola può incidere nel rapportarsi con gli altri? Ogni scuola è composta da alunni e insegnanti, gli alunni sono un po’ come piccoli specchi che riflettono le qualità che gli vengono instillate; se un insegnante non riesce a rapportarsi con un alunno, se non sa comprenderlo , incoraggiarlo, rassicurarlo … renderà questo allenamento alla vita troppo pesante, per le spalle fragili di quel ragazzo.

Mi piacerebbe che per una volta, il docente si fermasse un momento, si interrompesse la routine quotidiana fatta di interrogazioni, spiegazioni e compiti in classe, per parlare con i ragazzi… ascoltarli davvero!

I più grandi insegnanti resteranno sempre coloro che metteranno il cuore, prima di emettere una valutazione, ecco quando questo “allenamento” come afferma Freud potrà considerarsi davvero efficace . ( IVB)

CATERINA VASI

Nov 27, 2024

 

E' un'artista messinese che vive e lavora a Milano dal 2007 nel settore della scrittura per il web.

Da sempre appassionata d'arte, nel 2014 ha lavorato a Londra presso la Estorick Collection Art Gallery e partecipato ad alcune iniziative artistiche, tra cui “La Rue des Artistes”, una rassegna di pittura organizzata dall'Associazione Art in the World di Torino.

I suoi quadri sono presenti anche online sul sito internet della Satchi Gallery di Londra.

Nel suo percorso esistenziale Caterina si accosta alla pittura spinta da un bisogno profondo dell'anima, alla costante ricerca di un mezzo espressivo che le permetta di trovare il proprio posto nel mondo.

I suoi quadri raccontano di mondi lontani, svelano inquietudini nascoste, sogni e incubi dalle ambientazioni talvolta surreali.

Prediligendo la pittura ad olio e l'acrilico, ama esprimersi attraverso opere tridimensionali spesso realizzate con tecniche miste.

 

   opera1

 

Contatti:

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cell.3485467505

 

Via Galatea, 56 int. 11 98047 - Saponara M. Ma (ME) Cell. 347 4712096

 

Obiettivi

 

Trasmettere le mie esperienze e la mia professionalità ad altri.

Esperienze

 

1984 - 1990 Fratelli Pagano Parrucchieri Rometta professionali Apprendista parrucchiera

Inserimento nel mondo dell'hair, con relativa crescita professionale.

 Raggiungimento della qualifica di parrucchiera.

1991 - 1996 Pagano Antonino parrucchiere Rometta

Parrucchiera

Perfezionamento della professionalità.

 Importante esperienza nelle acconciature da sposa.

1997 - 1999 Felice Currò Parrucchieri Messina

Parrucchiera

Importante esperienza con la scuola D'Aldo Coppola.

1999 a oggi Unica by Seby Villafranca T.

Titolare

 Raggiungimento di un obiettivo

 Trasmissione delle proprie conoscenze al personale

 Crescita professionale

Istruzione

 

Licenza Media

 Votazione ottimo

 Diploma accademico della CPA UNALI in Make Up. Torino 27/03/2000;

 Diploma accademico della CPA UNALI in Marketing.

Torino 11/09/2000;

 Stage tecnico artistico in colorazione e messe in forma presso farmacia Int. & Beppe Unali. Torino 05/06/2000;

 Stage tecnico artistico in Taglio moda presso Farmacia International. Torino 11/09/2000;

 Stage tecnico artistico in acconciature raccolte presso farmacia Int. Torino 27/03/2000;

 Stage tecnico artistico in Hair Extension presso farmacia Int. Torino 15/05/2000;

 Ciclo di seminari per aggiornamenti professionali anno 2000 by INDOLA. Messina 15/01/2000;

 Ciclo di seminari per aggiornamenti professionali anno 2001 by INDOLA. Messina 15/01/2002;

 Ciclo di seminari per aggiornamenti professionali anno 2002 by INDOLA. Messina 15/01/2003;

 Exclusive certificate of excellence. Creative seminar taglio by REMY. Londra Giugno 2003;

 Corso acconciature sposa online. Siracusa 29/09/2006;

Interessi

 

Consigliere dell’Associazione Commercianti e Artigiani di Villafranca T. lettura, giardinaggio, escursioni, poesia.

23 Ottobre 2015 Partecipazione al concorso Ottava EDIZIONE DEL PREMIO NAZIONALE DI POESIA " SOTTO L’EGIDA DELL’AMORE"

12 Novembre 2015 Partecipazione XXX

ª EDIZIONE PREMIO INTERNAZIONALE DI POESIA "COLAPESCE".

Esperienze

 

Parrucchiere e truccatore ufficiale del casting della commedia La notte di "Pasquale Bruno" anno 2003 e 2004;

Parrucchiere ufficiale per la selezione provinciale Miss Lido, anno 2003 e 2004;

Parrucchiere ufficiale per la selezione regionale del concorso nazionale di Miss Modella Oggi, anno 2004;

Insegnamento scuola prof. EFAL (ME) Met. Teorica di acconciature, anno 2004/2005;

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Giuseppe Rando2

In tre diversi frangenti, occorsimi alcuni giorni fa, ho avuto modo di riconoscere la fondatezza del giudizio di quanti – messinesi e no – parlano di scetticismo dei miei concittadini. Al riguardo esistono, in città, due scuole di pensiero: c’è chi lega tale scetticismo al sottosviluppo meridionale e c’è chi lo spiega in termini … genetici, considerandolo come un lascito (pervenutoci per via cromosomica) dei coloni greci che abitarono la città dello Stretto nella notte dei tempi. La seconda tesi – sia detto en passant – non sarebbe dispiaciuta a Pirandello.

Come che sia, io non avrei dubbi sullo scetticismo messinese, che potrebbe costituire una vera e propria categoria dello spirito nostrano: le tre diverse occasioni, di cui sopra, lo comprovano, invero, a sufficienza. Vediamo.

Nel primo caso, discutevo con alcuni amici sugli effetti disastrosi della crisi a Messina, ma, ricordando il lungimirante progetto di due illustri colleghi sulla futura citta metropolitana e due recenti articoli di due valenti giornalisti della «Gazzetta» sui freni imposti allo sviluppo economico della città e sul malcostume politico-mafioso imperante, notavo, con piacere, che qualcosa sta cambiando «in Danimarca»: «chiaramente dalla parte del cittadino e della verità» – chiosavo – «senza reticenze e senza mistificazioni».

Apriti cielo. Non che – si badi – la mia “scientifica” notazione venisse contestata da sinistra o da destra. Si negava, invece, letteralmente il caso, cioè mi si prendeva per visionario: «Macché; ma che dici, che cosa hai letto; nessun cambiamento; tu sei ingenuo; tu sei idealista; hai visto quello che non c’è; è tutto uguale; se ne parla un giorno e domani si dimentica tutto; è tutto uguale, sempre». Ultrascettici, dunque.

Il secondo evento è ancora più singolare: ero intervenuto alla presentazione di un bel volume collettaneo dedicato a una mia valorosa collega in quiescenza da colleghi e amici (quorum ego), rilevando che c’è anche, a Messina, una Università «senza fanfare» e «senza patacche»: un’Università «che lavora in silenzio, sul serio; che fa ricerca; che produce cultura e avanzamento sociale».

Ebbene, la stessa sera, un collega (che ho incontrato in pizzeria) ha tenuto a dirmi, «amichevolmente»: «Ti illudi; credimi, da amico: sei più ingenuo che ottimista; forse accentui il valore di un libro e di una cerimonia peraltro rituale. A Messina, il più pulito ha la rogna». «Forse», ho chiosato. Ma Eco avrebbe definito decisamente apocalittico questo «amico».

Certo, sono pochi sintomi, ma bastano, forse, per convincersi che il messinese «dubita di tutto, […] non crede in niente». Che è la definizione di «scettico» nel Dizionario della lingua italiana, voll. 4, di Sabatini-Coletti, uno dei più completi, invero.

Ma la terza occasione non è meno eloquente. Avevo fatto una scoperta dolorosa: uno studioso serio, un filologo messinese noto in Italia e non solo in Italia per i suoi alti meriti scientifici aveva acquisito l’abilitazione a professore associato nell’Università, ma restava a insegnare al Liceo, senza prospettiva alcuna di trasmettere domani scienza e conoscenza agli studenti di Lettere. Perciò, da professore che crede nell’Università del merito e della trasparenza, avevo denunciato il fatto – era più un grido di dolore - sul mio blog (www. giusepperando.it), inviando poi lo scritterello ad alcuni colleghi ed amici, per posta elettronica.

Ebbene, uno dei colleghi (tra i più attivi sul piano della ricerca scientifica, peraltro) mi ha risposto osservando, con nonchalance, che «produciamo più studiosi di quelli che possiamo utilizzare». E un altro ha chiosato, cinicamente, senza piegare ciglio: «Meno male che ha il posto al Liceo, c’è chi fa il lavapiatti in un ristorante, a Parigi».

Il che avrebbe un senso - debbo dire - se non ci fossero, nell’Università, ad occupare cattedre e insegnamenti (anche fondamentali), figli di papà non altrimenti famosi e pataccari (o pataccare) di tutti i tipi.

Hanno dimenticato che esiste (anche) l’indignazione, i messinesi. Forse credono «di vivere nel migliore dei mondi possibili», sulla scorta di Leibniz e come Pangloss. Né sanno più vedere, se mai le hanno viste, le lacrimae rerum. Scettici, cinici, apocalittici e alienati, dunque, gli attuali abitanti della città dello Stretto?

Se così fosse, si spiegherebbero tante cose strane che capitano da queste parti, dove, se succede qualcosa di negativo, è solo per caso; se succede qualcosa di positivo, non è vero; e se qualcuno denuncia uno scandalo grande quanto una casa, o è un ingenuo o mira a qualcos’altro. E gli intellettuali (professori dell’università e no) tacciano o scrivono d’altro. Bella e sfortunata città.

Consiglio finale ai pochi ma buoni che ci sono, certamente, anche con questi chiari di luna: non lasciamoci condizionare dallo scetticismo dilagante, né dal cinismo disarmante: apriamo gli occhi, sveliamo la frode (dove s’annida). E soprattutto: non parliamo d’altro.

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