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DSCF1776- di Marcello Crinò -

In occasione del sesto centenario della nascita di San Francesco di Paola (1416-1507), la parrocchia barcellonese intitolata al santo ha varato una serie di iniziative religiose e civili per ricordare la sua figura e la sua opera.

Dopo la mostra iconografica Imago Charitatis, Francesco di Paola il santo della carità vissuta e il concerto del Coro Polifonico “Ouverture”, che ha proposto La vita di Francesco cantata e raccontata è stata la volta, giovedì 21, dell’inaugurazione del monumento dedicato al santo, collocato nel lungomare di Spinesante, realizzato dall’artista Maurizio Calabrò.

A presiedere la celebrazione eucaristica che ha preceduto la cerimonia di inaugurazione vera e propria è stato Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova. Presenti il sindaco Roberto Materia e rappresentati dell’amministrazione comunale, autorità civili, militari e religiose. Tra questi il parroco di Calderà padre Alfonso, il vicario foraneo Giuseppe Turrisi, il parroco della Basilica di San Sebastiano Tindaro Iannello, esponenti degli ordini religiosi di Barcellona e Milazzo.

Il parroco di San Francesco di Paola, Giuseppe Currò, ha ringraziato tutti coloro che hanno permesso la realizzazione dell’opera, in particolare i due principali artefici, cioè Maurizio Scilipoti e Rosario Crea, assieme all’artista Maurizio Calabrò, che ha scolpito la statua in marmo travertino, posta su una base in pietra. La scultura rappresenta un momento importante nella vita del santo, la traversata miracolosa dello Stretto di Messina per recarsi a Milazzo e a Pozzo di Gotto, allora piccolissimo centro appartenente a Milazzo, dove vivevano suoi congiunti. Infatti il padre di san Francesco, Giacomo d’Alessio, era originario di questa zona, come riferiscono gli antichi storici milazzesi e, come ci ha confermato lo studioso professore Nino Saya Barresi, il nonno era sicuramente nativo di questo territorio. Il sindaco Materia ha ringraziato tutti, autorità e maestranze che si sono adoperate per la realizzazione dell’opera, inserita in una piccola oasi di verde.  

Venerdì 22 andrà in scena per l’ennesima volta, a seguito del grande successo ottenuto, il musical E sulle onde viaggiò… realizzato dai giovani della parrocchia. Lo spettacolo si svolgerà nella piazza della chiesa di San Francesco di Paola alla ore 21.

 

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Quando Renzi ha proclamato ai quattro venti che era meglio non andare ai seggi per votare un referendum inutile, confesso che non mi ha sfiorato, neanche per un nano secondo, l’idea di fare il contrario di quanto stava invitando a fare il ciarlatano fiorentino e che sarebbe stata la logica conseguenza di quanto non lo stimi. Ma che lui, dopo l’annuncio del risultato metta cappello ai voti di astensione registrati, tra i quali anche il mio, mi fa ribollire, letteralmente, di rabbia.

E ciò perché la maggioranza di quelle astensioni risponde a logiche diverse da quelle che popolavano la testa del parolaio toscano e che sostanzialmente erano piegate ad una lotta politica tutta interna al suo partito. A parte quella fetta, di oltre il 30%, che è ormai diserta, abitualmente, le urne da diversi lustri, la stragrande maggioranza degli italiani ha dimostrato che, malgrado tutto, ha la testa per ragionare e decidere autonomamente. L’errore di pensare ad un popolo bue, oltre a Renzi, l’hanno commesso anche fior di esponenti del fronte moderato e liberista a partire dai Governatori della Liguria e del Veneto, Zaia e Toti.

C’è stata una ubriacatura collettiva (per fortuna di soli esponenti politici e non di cittadini) che ha portato, erroneamente, a pensare che i pentastellati, gli ambientalisti e i Presidenti di Regione fossero coloro che più nettamente interpretavano gli orientamenti della popolazione e, pertanto, si sono messi al seguito i lepenisti salviniani, i postfascisti che ‘non si fanno dire da nessuno cosa fare’ oltre alle schegge del mondo dell’estrema sinistra ancora in vita. Sembrava una invincibile gioiosa macchina da guerra che, come la precedente macchina occhettiana, è andata a sbattere contro una realtà diversa da quella che i vari soggetti si immaginavano.

E questa realtà non ha nulla a che vedere con gli interessi di Renzi impegnato a liquidare l’opposizione interna che pensava d’aver trovato nelle Regioni rosse la testa d’ariete per assestare un decisivo colpo di grazia all’usurpatore della Ditta, alias Partito Democratico. Questa realtà, invece, era fatta di continui ‘al lupo, al lupo’ sui problemi ambientali che hanno praticamente distrutto il tessuto industriale del Paese bloccando ogni tentativo di rendere autosufficiente il paniere energetico dell’Italia con i No al nucleare, al carbone, all’idroelettrico ed oggi anche a quel gas esaltato nei decenni precedenti come gas pulito per eccellenza e chiamato ‘oro blù’.

Oltre a importare energia dalla Francia alla quale paghiamo l’equivalente di quanto serve per costruire, annualmente, una nuova centrale nucleare in quel Paese, i Governi Berlusconi, per diversificare l’approvvigionamento energetico, hanno sottoscritto contratti di fornitura del metano con la Russia e con la Libia che, con relativo gasdotto attraverso Sicilia e Calabria lo porta nel resto del nostro Paese. E’ apparso quanto meno ridicolo che l’Italia avrebbe dovuto dire no allo sfruttamento di una autonoma produzione nazionale di metano per appesantire ulteriormente il nostro import, e addirittura vietando altre trivellazioni per cercare altro metano avvalorando vieppiù l’impressione che dietro questi ambientalisti ci siano interessi inconfessabili di potenze straniere.

Ma il grave di tutta la vicenda sta, comunque e soprattutto, nell’aver abdicato, da parte delle forze politiche moderate e liberiste, ai propri orientamenti sull’altare di un antirenzismo che è il peggior sistema per combattere il renzismo perché non si è offerta la propria minestra, ma ci si è limitati ad offrire quella altrui e neanche riscaldata. E’ sperabile che il tutto serva da lezione e faccia aprire gli occhi a chi sta camminando con la benda sugli stessi limitandosi a farsi trainare. Come sempre Berlusconi è il più lucido di tutti ed è rimasto a casa disertando le urne.

                                                                                  - di Giovanni ALVARO -

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Una Mostra Personale in grande stile con allestimento museale e con una produzione eccelsa di un maestro caravaggesco iperrealismo che,  a differenza degli iperrealismi fotografici americani o contemporanei europei,  trasferisce la sua  anima nello scaldare  una materia come il marmo, come Canova o Bernini, innestando un messaggio tra amore eros e mistero. Misteriose sono le sue donne e direi quasi cinematografiche, da fotografia del più grande Cinema....come la donna alla persiana un cui lo studio del catturare la luce di D'avena è  eccellente e magico come affascinante sia la fotografia del  grande Cinema. Le sue donne parlano di storie vissute...non a caso stanno dietro una persiana TRA OMBRE E LUCI ...come le donne siciliane.

Le nature morte di D'Avena vivono una nuova vita, con la maestria dell'artista che è  uno dei pochi pittori veri nel panorama dell'arte europea, uno di quelli che ancora  crede nella potenza dei pennelli e dei colori, quei magici colori che possano narrare ancora storie antiche e sempre ricche di fascino... e di valore universale.

LEO DONATO

Nov 27, 2024

 

Donato LEO, 75enne maresciallo Maggiore dei carabinieri, in pensione da oltre 22 anni, si è avvicinato alla poesia, nel 2008, solo per caso. Nel corso di questi anni ha scritto oltre 700 componimenti.

Ha presentato sei libri:

Anno 2010 - Ricordi di gioventù in versi;

Anno 2012 - Pensieri ed espressioni dell'animo;

Anno 2013 - Inno all'amore e al dolore;

Anno 2014 - Le parole del cuore;

Anno 2015 - Parole al vento;

Anno 2016 - Melodie in versi.

Ha partecipato a numerosi concorsi letterari, ottenendo riconoscimenti di prestigio:

Anno 2013 - Targa ed attestato di Merito concesso dall'Accademia dei Bronzi di Catanzaro

                  "Premio Alda Merini" per la poesia "Il vuoto";

Anno 2013 - 2° classificato  Premio nazionale "Leandro Polverini" per il libro edito di poesia

                  "Inno all'amore e al dolore";

Anno 2014 - Targa ed Attestato di Merito concesso dall'Accademia dei Bronzi di Catanzaro

                   per la poesia " Mezzo secolo d'amore";

Anno 2014 -  3° classificato al concorso letterario "Artisti per Nassiryia" per la poesia "Fiamma";

Anno 2014 -  3° classificato al concorso letterario "Alessandro Manganaro" per il volume edito

                   di poesia, "Inno all'amore e al dolore";

Anno 2014 -  Menzione d'onore al 5° concorso letterario "Penna d'Autore" per la poesia "Nel cielo blu";

Anno 2014 -  Diploma di finalista concorso letterario "Il Murgo Gioiosano" per il libro di poesia edito

                   "Le parole del cuore";

Anno 2015 -  Targa ed Attestato di Merito, concesso dall'Accademia dei Bronzi di Catanzaro,

                   per la poesia "L'Infinito amore di mamma e papà";

Anno 2015 -  Diploma di finalista al concorso letterario internazionale "Un libro amico per l'inverno",

                   per il libro di poesia edito "Le Parole del cuore";

Anno 2015 -  Menzione d'onore al 6° concorso letterario "Penna d'Autore" per la poesia "A piedi nudi";

Anno 2015 -  2° classificato Premio nazionale "Leandro Polverini", per il libro di poesia edito, "Le parole

                   del cuore";

Anno 2015 -  Premio finalista al concorso letterario "La biglia verde"  per il libro di poesia edito

                   "Le parole del cuore";

Anno 2015 -  Premio finalista concorso letterario internazionale "Città di Sarzana", per il libro di poesia edito

                   "Le parole del cuore";

Anno 2015 -  3° classificato al concorso letterario "Artisti per Nassiryia" per la poesia "Soldato".

Principali pubblicazioni

 

 

Inno all'amore & al dolore

 

Inno

 

Inno all'amore e al dolore di Donato Leo-“I casi della vita sono tanti” dice il Collodi nel suo Pinocchio, e così può accadere che raggiunta l’età del meritato riposo, fai un taglio netto col passato ed inizi una nuova vita. Questo è il caso dell’amico Donato Leo che, dopo aver trascorso una vita nell’Arma dei Carabinieri, avverte dentro di se che qualcosa è cambiata, e senza nulla chiedersi, continua ad ubbidire al suo cuore, che lo porta in un mondo diverso, in quello della poesia, dove non impera il comando, ma la gentilezza dell’animo, la ricercatezza, la raffinatezza dell’uso dei termini, per esprimere e mettere in versi quei ricordi, quei sentimenti, di un tempo lontano, forse ormai sopiti. E poiché al cuore non si comanda, l’amico Donato Leo, non si siede alla scrivania o al computer per redigere un verbale o un rapporto, ma per scrivere dei versi e comporre poesie. Il suo lavoro viene ad essere gratificato dalla presentazione del suo primo libro di poesie dal titolo “Ricordi di gioventù in…versi”. Ormai il suo cuore ha rotto col passato e con nuova linfa continua a scrivere poesie e pubblica il secondo: “Pensieri ed espressioni dell’animo”, ma la sua vena poetica è come un fiume che scorre verso il mare e oggi si appresta a presentare il suo terzo libro dal titolo “Inno all’amore e al dolore”, edito da Armenio Editore Srl - Brolo. Ogni ricordo che riaffiora alla sua mente gli offre l’occasione per raccontare dei luoghi, delle persone care, anche se il tema dominante è sempre l’amore, non solo per la donna amata, ma anche per la famiglia, la vita, il prossimo: “Povero uomo sofferente ed impaurito, chiuso in se, perché non vede all’orizzonte nuove prospettive di vita.” Nei suoi versi si coglie un’armonia che sa di velata melanconia per quei ricordi del passato ai quali è rimasto legato e s’è portato dentro per tanti anni. Ed oggi riaffiorando alla mente sono fonte di ispirazione per le sue poesie in versi sciolti. All’amico Leo “l’augurio di una affermazione sempre maggiore”, affinchè un giorno gli siano tributati gloria ed onore.” Giuseppe Li Voti

 

 

Pensieri ed espressioni dell'animo

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Pensieri ed espressioni dell'animo di Donato Leo - Dopo la presentazione del suo primo libro “Ricordi di gioventù… in versi”, l’amico maresciallo Donato Leo si appresta a presentare il suo secondo libro di poesie, dal titolo: “Pensieri ed espressioni dell’animo”. Dice un famoso detto “Mangiando mangiando vien l’appetito”, così verseggiando la musa ispiratrice l’ha spronato a continuare a riportare in versi non soltanto i ricordi, ma anche i casi che la vita ci riserva, le gioie, i dolori, i dispiaceri, gli amici, i nemici, gli eventi di ogni giorno, e decantare le bellezze della natura e quant’altro ancor si voglia. Anche in queste sue poesie si colgono nei versi i vari aspetti e momenti della natura: la luna, la stella, la primavera, l’ombra, la neve, ma l’argomento dominante, ancora per una volta, è la donna, infatti non c’è poeta a questo mondo che a una donna non si sia ispirato e le sue bellezze non abbia decantato. E l’amore per essa, per questa angelica creatura, si legge in chiave diversa nelle poesie, quali: “Tu donna, l’amore, sguardo, amore, ti ho vista piangere, ed altre”. Ma oltre all’amore si coglie in qualcun’altra una nota di tristezza per l’amico postino morto in un incidente, il ricordo delle amicizie acquisite nel corso degli anni, tant’è che ha voluto inserire tra le sue poesie quelle dell’amica Laura Marcon dal titolo: “Nostalgia” e la “Casa sul fiume.” Si riscontra ancora il rimpianto di un dolce ricordo, come pure la riflessione sui momenti in cui l’uomo crede di essersi realizzato, elencando i vari momenti: quando …ho fatto la carità, quando… ho pronunciato una parola di conforto, quando… ho fatto attraversare la strada ad un vecchietto. Un’altra nota positiva è l’amore per la natura, l’importanza e l’interesse per la scuola. Scrivere poesie nell’età del meritato riposo vorrà dire ritrovare la serenità, la tranquillità ed occupare il tempo libero dedicandosi alla poesia, facendo sì di dimostrare che il binomio coltura-cultura è un binomio inscindibile in quanto se non si coltiva l’amore per la poesia o per la qualsiasi altra cosa, non si può formare nel tempo una certa cultura per poi metterla a frutto, scrivendo un libro di poesie, di racconti, un romanzo e quanto ancor si voglia. Ecco, quindi, che l’amico Donato Leo in questi anni ha coltivato l’amore per la poesia, scrivendo di giorno in giorno e mettendo in versi i suoi ricordi, i suoi pensieri, le sue idee, le sue impressioni, le gioie e i dolori che la vita ci riserva ecc. Nei suoi versi si coglie l’estro, il sentimento e l’armonia dei versi, versi che il lettore scorre piacevolmente perché sono dilettevoli e pieni di armonia. Nel ringraziare l’amico Donato Leo per la fiducia che ancora una volta ha riposto in me, affidandomi l’incarico di curare questo suo secondo libro di poesie, non mi resta che complimentarmi e augurargli che possa raccogliere i frutti di questo suo lavoro. Giuseppe Li Voti

 

MELODIE IN VERSI

 

 

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Con grande piacere accetto l'onere che il nostro Donato Leo barda sulla mia amichevole schiena: e sono qui a catalogare ed intrinsecare l'animo ed il pensiero contenuto nelle sue liriche.

 

L'humus del suo pensiero si configura principalmente su due positività caratterizzanti dell'uomo: L'AMORE E LA SOLIDARIETA'.

 

Ritengo opportuno segnalare la sua spiccata formazione umanitaria (oltre che ai geni natali) abbia avuto grande influenza nell'assimilazione della Sua vita professionale di Militare dell'Arma dei Carabinieri.

 

Da questo scaturisce un elevato senso di osservazione che, amalgamato alla innata delicatezza d'animo, gli danno la facilità di attenzionare lo schiudersi di un petalo - lo sbocciare di una rosa l'espoliazione delle fronde di un albero - l'onirica presenza degli astri, quali detentori di gioie terrene. Non mi sottraggo alla disamina di ogni singola lirica o poesia, ma sono certo che ogni rigo delle sue composizioni sia pregno di rosee speranze per una società migliore.

 

Donato lo configura come AUGURIO UNIVERSALE...

 

L'ARTISTA E' IL CUSTODE E IL PORTALETTERE DELLA BUONA

NOVELLA DELLA SOCIALITA' E SOLIDARIETA'

 

Accademico Ordinario Letteratura e Poesia

               Antonio Castrogiovanni 

PAROLE AL VENTO

 

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  Le parole del cuore

Coloro che conoscono Donato Leo, fervente maresciallo della Benemerita, apprezzato nel territorio nebroideo, non hanno bisogno di stupirsi ulteriormente. Dire che è un poeta, uno scrittore, un appassionato del bello  a questo punto è poca cosa. 

Scrive per rendersi utile alla società, per scolpire con la sua penna momenti magici che altrimenti rimarrebbero ignoti, sconosciuti. C'è il rischio concreto che con il passare del tempo il ricordo possa svanire e con il maresciallo Leo tutto diventa sempre più vivo come vorrebbe la massima del Vico: "La fama è poca... cresce con il passare degli anni".

Sento la necessità di soddisfare ancora una volta, dapprima con commenti alle opere ora, anche se sommariamente, la figura di uomo integerrimo, puntuale: Uomo delle Istituzioni.

Ho la sensazione che il suo intento sia quello di essere di giovamento per qualcuno delle nuove generazioni.

E' anche un mio dovere di gratitudine, avendo avuto la fortuna di annoverarlo fra i miei amici e quindi la sua richiesta non è una insistenza, bensì una calorosa stretta di mano fra amici che si sforzano di contribuire a rendere

meno appesantito il clima di incertezza che diffondono, nell'era della cosiddetta "globalizzazione" alcuni organi sempre più interessati all'annichilimento della persona umana, per scopi solo economici, politici o quel che peggio di  presunta supremazia di classe.

Ammiro la sua esemplarità e amabilità. Infine la sua poesia, accompagna il lettore con la sua immagine paterna, sempre ed in ogni occasione.

                                                                 Prof. Salvatore Mangione

 RICORDI DI GIOVENTU'   ...in versi

 

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Dice una frase proverbiale: poeti si nasce, oratori si diventa. Ma a volte non è così perchè capita nella vita di avere l'ispirazione di mettere in versi e decantare la bellezza di una donna, di un paesaggio, dei momenti di sofferenza o di gioia e presi dal quotidiano lavoro si decide di rinviare a miglior tempo.

Sicché si può diventare poeti a qualsiasi età,poeta estemporaneo, ricordando Butitta, poeta soldato per parlare del grande Gabriele D'Annunzio che scrisse le sue poesie da militare. Si può dare il via all'ispirazione a qualsiasi età, cioè quando si trova la tranquillità, la serenità, di esprimere, mettendoli in versi, i propri sentimenti che sgorgano spontanei dal profondo del cuore, in determinati momenti

della vita.

Poi dipende dalle capacità di ognuno riuscire ad esprimerli in maniera tale, da affermarsi nella vita come poeti, aiutati anche dalla dea bendata.

Ma l'importante è esternare i propri sentimenti e riuscire a metterli inversi, senza lasciarsi prendere dalla voglia di successo.

Le poesie delle quali vengo a parlarvi, sono frutto dell'ispirazione di un uomo alla sua prima esperienza, che dopo aver dedicato per tanti anni la sua vita all'Arma dei Carabinieri, una volta raggiunta l'età pensionabile, accadde che un giorno capì e sentì che era giunto il momento di dare spazio alla voce del cuore e mettere in versi, i propri sentimenti senza badare alla rima o alla metrica, preoccupandosi

solo di cogliere l'attimo ed immortalarlo.

Si tratta del Maresciallo in pensione Donato Leo, nato a Gioia del Colle, in provincia di Bari il 24 settembre 1940, che ho avuto il piacere di conoscere quando comandava la Stazione dei Carabinieri di Rocca di Capri Leone, ove ha preferito fissare la sua definitiva residenza.

Nelle sue poesie si colgono in brevi versi, i diversi aspetti e momenti della natura: il buio, l'orizzonte, l'alba, l'immenso, cogliendo l'attimo fuggente dell'ispirazione, come anche il senso dell'amicizia a cui confidare le proprie ansie, l'emigrante che affronta il viaggio della speranza e le lacrime di chi resta, la ricerca della propria identità, ed infine l'amore. Quale poeta non ha decantato nelle sue poesie l'amore per la donna amata, come il grande Giacomo Leopardi per Silvia, un amore più sognato che vissuto. 

Anche per il nostro poeta l'argomento dominante è l'amore per la sua donna, ai cui ricordi del passato felice, fatto da dolci incontri, di effusioni di gioia, d'amore profondo, subentra la delusione accompagnata dal dolore per l'ultima lettera d'addio, senza un perchè. E ciò che lo fa soffrire è il non essere riuscito a capire il perchè di quell'addio; un addio che sa di castigo, dal momento in cui non sa quale colpa abbia commesso, in che cosa abbia sbagliato, per indurre la donna amata, dopo tante lettere d'amore, a scrivere l'ultima dell'addio, quando tutto sembrava incamminarsi sulla felice strada del matrimonio. Di conseguenza il dolore è tale che non si riesce a lenire. Allora l'unica e sofferta consolazione la trova nel leggere e rileggere le lettere piene d'amore dei bei tempi che furono,cercando di trovare la rassegnazione, vivendo nel ricordo di un amore svanito come un sogno all'alba.

Al caro amico Donato Leo i migliori auguri da parte mia perché possa trascorrere questo periodo della sua vita tra una poesia e l'altra, esprimendo in versi tutto il suo mondo interiore, misto di dolci ricordi e di rimpianti del passato, di gioie e di dolori che la vita ogni giorno di da.

                                                                   Prof. Giuseppe Li Voti

 

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È un successo tutto italiano quello nella World Balloon Convention che si è svolta lo scorso 5 e 6 aprile a New Orleans dove l’artista Alessandro Patanè ed i suoi ragazzi si sono classificati secondi nella gara delle grandi sculture in palloncini.

L’artista di Giarre non è nuovo a simili traguardi, ma quello che è riuscito a realizzare quest’anno gli è valso il riconoscimento del premio individuale più ambito per questi artisti: “Il Master Designer 2016.”

D: “Da quanto tempo sei in questo campo? E quando hai iniziato a concorrere in queste competizioni?”

R: “ Sono ormai vent’anni che lavoro in questo ambito, ho iniziato come tutti quasi per gioco, amavo i bambini e le loro espressioni quando con i palloncini realizzavo cagnolini ed altri animali riuscendo a strappargli un sorriso; ovviamente all’inizio non credevo che sarei arrivato così lontano; quello che è stato quasi un hobby è diventata la mia passione.

La prima convention di Palloncini alla quale ho partecipato si è svolta a Las Vegas, ero ancora un ragazzo, avevo diciannove anni. Me la sono goduta fino in fondo potendo ammirare artisti affermati in questo settore, purtroppo per la giovane età non ho potuto avvicinarmi alle slot machine dei casinò.

Ho sempre avuto grandi ambizioni, all’epoca ho conosciuto molti artisti promettenti che si trovavano nel giro delle competizioni già da un pò, mentre io ero ancora un novizio.”13016386 819409058203393 223451330 o

 

D: “La squadra italiana di cui sei il capitano, da chi è composta ? e come vengono scelti i loro membri?”

R: “ I capitani siamo in due, io e la collega Enza Mondello; in ogni competizione vengono scelti a rotazione in base alle qualità che un’artista dimostra nel corso della sua carriera; in Italia saremo in quattro o cinque a poter ricoprire questo ruolo. Per quanto riguarda i membri dello staff che compone la nazionale sono in totale 14 oltre ai due capitani.

La partecipazione è volontaria, anche perché realizzare un’opera così elaborata e complessa in poche ore serve un grande spirito di sacrificio e voglia di fare, cose che si possono trovare soltanto in persone determinate a dare il massimo. In questo sono stato fortunato, sia la mia compagna capitano, sia tutti i ragazzi hanno dato il 110% in questa competizione e i risultati si sono visti.”

D: “ Come ti è venuta in mente questa grande ape poggiata su un fiore? E quanto tempo ci avete messo per realizzarla?”

R: “ Quando sono venuto a sapere che la scelta del capitano era ricaduta su di me, ho pensato a cosa potevamo realizzare; l’idea era quella di stupire il pubblico dal punto di vista visivo, inoltre volevamo portare un vessillo che ci contraddistinguesse, un pezzo della nostra amata Sicilia nel nuovo continente, proprio per questo ho pensato all’ape nera siciliana.

Nei mesi prima della competizione mi sono documentato con alcuni apicultori della zona per conoscere tutto di questo insetto, posso dire di essere ormai un esperto.

Ho cercato di rappresentarla il più fedelmente possibile, utilizzando una scala di 1:200; ci sono voluti mesi di intenso lavoro e progettazione, cercando di curare tutti i minimi dettagli dal punto di vista visivo e non solo.

L’aspetto più difficile è stato organizzare il lavoro per sedici persone; proprio per questo, onde evitare di intralciarci durante la realizzazione ho diviso i ragazzi in gruppi di quattro, dividendoli in base alle loro caratteristiche e ad alle loro predisposizioni naturali, sfruttando tutto il loro potenziale in modo tale da ottimizzare i tempi e far rendere al massimo il mio Team. Avevamo 27 ore per completare il nostro progetto; abbiamo iniziato alle 9 del mattino del 5 Aprile e il gong finale era fissato per mezzogiorno dell’indomani.

Fortunatamente i ragazzi sono stati eccezionali, siamo riusciti a completare l’opera in venticinque ore, utilizzando 25.460 palloncini oltre ad altri materiali.”

D: “ Come era composta la giuria? Quanti erano i partecipanti?”

R: “ In realtà le giurie erano due, una tecnica composta da artisti internazionali che lavorano in questo settore da anni, i quali avevano il compito di valutare l’opera dal punto di vista tecnico; l’altra invece era di tipo “civile” ovvero giornalisti, critici ed altre figure, i quali avevano il compito di valutare la struttura solo dal punto di vista visivo. Di conseguenza la difficoltà della competizione era doppia, poiché oltre a dover utilizzare tecniche all’avanguardia in grado di stupire la giuria tecnica, dovevamo realizzare anche qualcosa di bello dal punto di vista visivo e che potesse trasmettere qualcosa ai nostri spettatori.

Le sculture in gara erano dieci le quali provenivano da tutto il mondo; chiunque voglia partecipare a questo tipo di competizioni deve presentare un progetto preliminare, indicando generalmente i tempi di realizzazione ed i materiali da utilizzare.”

D: “ Quali sono stati i premi che siete riusciti a portarvi a casa?”

R: “ La squadra italiana ha vinto il secondo premio nelle grandi sculture, grazie alla nostra Ape, chiamata To Be or To Bee, tra le varie competizioni in questo settore questa è quella più importante.

Enza Mondello, l’altro Capitano ha vinto il 1° premio nel Delivery Bouquet, 2° posto nel Window Display e 3° posto nella Column Competition, per Valter Saladino il 1° posto nella Column Competition mentre io sono riuscito ad aggiudicarmi l’ambitissimo premio Master Designer of The Year.”

D: “ Parlaci di questo importante riconoscimento che ti è stato consegnato”

R: “ Questo è il premio più ambito di chi partecipa a queste competizioni, un po’ come il pallone d’oro per i calciatori (dice ridendo).

È un premio che viene dato al miglior progettista dell’anno e viene dato a chi dimostra, nel corso delle varie competizioni uno spiccato talento nella manipolazione dei palloncini a tutti i livelli oltre alla conoscenze di molte tecniche per la realizzazione di queste sculture. L’importanza di questo premio consiste anche che viene consegnato una volta ogni due anni; in aggiunta è anche motivo d’orgoglio, perché negli ultimi sei anni tre sono stati gli italiani ad aggiudicarsi questo premio. Inoltre garantisce la partecipazione alla prossima Convention che si svolgerà a San Diego nel 2018.”

Un’opera davvero mastodontica quella che Patanè e la Mondello, insieme ai suoi ragazzi è riuscito a costruire in così poco tempo; la squadra italiana, denominata per l’occasione Bee Brave ha lavorato per venticinque ore consecutive per la sua realizzazione, creando una “piccola” ape di tre metri e venti, con peso di circa centoventi chili con un’apertura alare di quasi cinque metri. “ Ci tengo a ringraziare ancora tutti i ragazzi che si sono impegnati al massimo per realizzare questa opera; l’impegno profuso e la tenacia che hanno dimostrato ci ha dato la possibilità di raggiungere questo importante traguardo. Voglio ringraziare anche la Balloon Express che ci ha permesso di partecipare a questo evento.”

D: “ Quali sono gli obiettivi futuri? In che altre competizioni ti troveremo?”

R: “ Ovviamente l’obiettivo è quello di migliorarsi sempre, soprattutto perché adesso il secondo posto ci va stretto. Il prossimo evento nel quale parteciperò sarà la convention internazionale di B.A.C.I. a Firenze nel 2017 nel quale mi confronterò anche contro i membri dello staff che mi hanno supportato in questa impresa. Spero di poter intraprendere collaborazioni con artisti internazionali in modo da potermi confrontare con loro portando alto sempre il tricolore italiano.”

Ringraziamo l’artista Patanè per il tempo che ci ha concesso, augurandogli sempre di poter raggiungere gli obiettivi prefissati.

Inoltre ricordiamo ai nostri lettori che potete trovare le opere in palloncini realizzate da Alessandro a Giarre, in Viale Don Luigi Sturzo 166.

- di Giancarlo Calderaro -

Rita Meo

 

1-Enzo Angiuoni

 

-di Maria Teresa Prestigiacomo -

Sant'Angelo di Brolo, Messina. Chi, anche laicamente parlando, non ha mai pensato al proprio angelo custode...Anche Lilly Gruber, scampata al pericolo della morte, corrispondente di guerra, dichiarava di essere stata salvata.... da un Angelo.

Che gli Angeli  avessero un Museo, lo sanno ancora in pochi;  la scelta dell'ubicazione e della location l'ex convento di San Francesco è l ideale per fare albergare le opere di coloro che dagli stessi Angeli hanno tratto la loro ispirazione sul tema condotto da Scorsone di Palermo.

 “(…) L’angelo, figura certamente simbolica e millenaria comune a più religioni, è il cammino stesso che intraprendiamo nel corso della nostra vita; è quel ponte tra il reale e il metafisico che cerchiamo di percorrere; è il nostro legame con le forze che ci compongono e quelle che ci circondano; è al contempo materia ed antimateria, siamo noi stessi e chi ci sta accanto, è tutto e il contrario di tutto. In un campo in cui le speculazioni filosofiche si muovono parallelamente a quelle matematiche della fisica, ci ritroviamo spesso sospesi in quella fascia del buco nero chiamata orizzonte del limite. Lì il nostro tempo si ferma prima di essere ineluttabilmente attratti e inghiottiti per ritrovarci traghettati in un ipotetico buco bianco generatore di luce e porta di comunicazione con l’altrove (…)”( V. Scorsone)3-Giuseppe Gargano

In questo contesto, 20 artisti presenti dell’attuale mostra: Enzo Angiuoni, Giuseppe Bonaccorso, Alessandro Bronzini, Maurizio Carnevali, Luigi Casale, Carmelo Conte, Lamberto Correggiari, Vincenzo De Filippis, Giuseppe Gargano, Irina Hale, Antonio Iozzo, Maria Pia Lo Verso, Massimiliano Marchese, Oronzo Mastro, Enrico Meo, Rita Meo, Michele Pomes, Giusto Sucato, Vincenzo Vacca, Daniel Zanca e Antonio Zurlo ci portano in luoghi non-luoghi in cui il ricorso alla figura è elemento indispensabile di questa ricerca spirituale della verità.

Sotto questo aspetto, scrive V. Butera nel suo testo in catalogo: “(…) L’espressione2-Alessandro Bronzini la via dell’angelo non copre con il velo allegorico una folgorazione improvvisa sulla via di Damasco, bensì l’idea, maturata nel tempo, di rifondare l’arte sulla figura con il suo linguaggio decodificabile, invertendo la tendenza del contemporaneismo autoreferenziale, privo di poetiche e di emozioni. A New York l’arte contemporanea, avendo raggiunto lo spannung dell’ascesa, ha incominciato a suscitare sintomi d’insofferenza. Li hanno recepiti alcuni artisti americani, che nel 2015 si sono distinti per un timido tentativo di riproporre la figura. (…)”

In catalogo anche testi di Basilio Caruso, Sindaco di Sant’Angelo di Brolo, Luigi Casale, Dino Del Vecchio, Enrico Meo e di Francesco Scorsone.

La mostra coordinata da Enrico Meo sarà visitabile fino al 15 maggio 2015 dalle ore 9 alle 18.00 tutti i giorni festivi compresi.

tel 328 4152503

S.E. Mons. Benigno Luigi Papa

 

Venerdì 22 aprile, alle ore 18, nella Basilica Cattedrale di Messina la nostra Arcidiocesi - fedeli laici, presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate - accoglierà il nuovo Amministratore Apostolico S.E. Mons. Benigno Luigi Papa. La Celebrazione Eucaristica sarà anche motivo per dire il nostro “grazie” a S.E. Mons. Antonino Raspanti che ha condiviso in questi mesi il cammino della nostra Chiesa locale.

L’Amministratore Apostolico S.E. Mons. Benigno Luigi Papa invita tutti i fedeli ad unirsi alla Celebrazione Eucaristica. Cliccando sul link “CdgT1IMuSv” si può scaricare il video-invito di Mons. Papa.

https://we.tl/CdgT1IMuSv

 

Don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

 

Dott. Antonio Tavilla

Collaboratore

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www.diocesimessina.it

Comunicato del 20 aprile 2016 n. 13/2016

foto rid

- di Rachele Gerace -

Un processo di virtualizzazione dei territori che prende in considerazione la sua valenza intrinseca nonostante l’avvento delle nuove tecnologie sono i presupposti legati al concetto di smartness. È stato questo il filo conduttore del seminario tenutosi mercoledì 20 aprile, presso il Dipartimento COSPECS (Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali): Il turista digitale e la Smart Tourist Destination. Ne ha parlato Teresa Graziano, docente dell’Università degli Studi di Sassari, esperta di new social media applicati al settore del marketing turistico. “Con il passaggio dai mass media ai social media, il concetto di smartness diventa declinabile in ambito territoriale, facendo riferimento alle necessità intercettate dalle destinazioni di viaggio del turista, che da utente passivo è diventato attivo” ha affermato la Graziano. Stiamo procedendo verso l’omologazione dei prodotti di consumo e di fruizione degli spazi, dunque è necessario l’utilizzo del web marketing per la scelta delle destinazioni. Il passaggio successivo, ovvero l’approdo all’era del phygital, che sintetizza una nuova fase tra reale e virtuale, consente al turista fruitore di costruire e condividere le esigenze della domanda, nelle cinque fasi distinte del soggiorno (dreaming, planning, booking, on site experience e sharing).

L’incontro è stato organizzato dai professori Carmelo Maria Porto, docente di Marketing turistico territoriale e CaterinaBarilaro, vice direttore del dipartimento COSPECS e professore ordinario di Geografia Culturale, dell’Università degli Studi di Messina; sono intervenuti anche la professoressa Caterina Cirelli, docente di Geografia del turismo dell’Università degli Studi di Catania e Filippo Grasso, esperto di turismo e docente di Analisi di mercato dell’Ateneo peloritano.

Le città vivono un momento di cambiamento per l’innovazione tecnologica - ha detto la professoressa Barilaro - In un Paese in cui cultura e turismo sono elementi preponderanti e complementari, alla luce di alcuni dati statistici che evidenziano un significativo aumento del mercato digitale del turismo, passato dal 17% del 2014 al 19% del 2015, il concetto “smart” è legato alla programmazione di nuovi progetti nel settore del marketing territoriale. Dei 51 miliardi impiegati nel mercato turistico, quasi dieci sono dedicati al comparto digitale; Roma, Bologna, Torino e Firenze le città che maggiormente si avvalgono di queste nuove forme, mentre tra le città del sud, Reggio Calabria risulta all’undicesimo posto”. Questo è il nuovo volto del turismo che, anche nel settore della formazione, esige la progettazione di percorsi calibrati rispetto alla richiesta di nuove professionalità e competenze nel settore multimediale.

Per avere un prodotto completo e competitivo, però, è necessario che i territori facciano sistema fra loro, ha detto Filippo Grasso, valorizzando al meglio il ruolo della comunicazione, anche attraverso la partecipazione attiva dei soggetti politici e istituzionali, per raccontare la bellezza dei luoghi a chi li abita prima di tutto.

Sarebbe riduttivo - ha affermato Carmelo Porto - pensare al turismo come insieme algebrico dei servizi offerti; l’offerta va costruita non solo sulla base delle esigenze materiali legate alle imprese, ma soprattutto su quelle emozionali”.

Secondo la Cirelli la Sicilia, in cui si trovano sette dei quarantotto siti UNESCO riconosciuti beni materiali, oltre ai due immateriali (la dieta mediterranea e l’opera dei pupi), è un esempio calzante dell’enorme potenzialità di risorse territoriali non concretizzate per l’incapacità di creare un prodotto partendo dalla valutazione della destinazione turistica.

Comunicare il territorio in termini di sistema, dunque, vuol dire fruire delle infinite opportunità messe a disposizione dalla rete: se le destinazioni non si connettono a essa rischiano di amplificare la loro marginalizzazione uscendo per sempre dal circuito turistico. Per evitare questo è necessario avvalersi anche della presenza di uno spirito imprenditoriale che impegni un capitale sociale attraverso una progettualità condivisa.

 

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