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Boccetta- La Redazione -

La nostra amata Messina, detta “Porta e capitale della Sicilia, città dal glorioso passato e Città d’Europa”, anni addietro grazie all’indimenticabile Statista Gaetano Martino e ai messinesi “ meritevoli pionieri della Comunità Europea” , che si presentavano nel ’50 del secolo scorso per le elezioni al Parlamento italiano con simbolo l’Europa” (   perchè  è opportuno saperne di più di questi antesignani dell’impegno politico di questi coraggiosi e di fede, desiderosi di una Europa Unita, perché sarebbe giusto dargliene merito. E’doveroso fare almeno il nome di uno di costoro e precisamente dell’ingegnere Cesare Venuti, le cui opere a Messina e provincia fanno testo. Ne citiamo solo alcune e cioè: “ le gallerie antiaeree, la “Grotta Polifemo”, a Milazzo, con il suo straordinario arredamento, un progetto sulla Fiera Campionaria Internazionale e ancora un progetto di una galleria sottomarina per l’attraversamento dello Stretto. Lo Stato italiano lo volle nominare Grand’Ufficiale). Chiudiamo questa parentesi di uomini illustri e fatti e andiamo alla nostra città, che si presenta oggi come un “colabrodo.” “Povera città !” e dire, che addirittura Roma, “conquistatrice del mondo”, l’aveva considerata “sorella”, non provincia, ma propria “Confederata “. Dopo questa breve, ma necessaria digressione ritorniamo all’odierna sacrificata e sofferente Messina.

Ogni giorno, si vedono sfrDomenico Venuti nomeecciare creando alti decibel, centinaia di Tir, che attraversando le nostre belle vie e i Viali Boccetta e Europa, che potrebbero essere considerati nostri fiori all’occhiello, le sottopongono a serie problematiche, non solo dal lato urbanistico, per le vibrazioni, che incidono sulle strutture dei palazzi oltre a causare danno stradale, con avvallamenti, buche ect. Riportando quanto, giustamente ci dicono i ben pensanti, che hanno organizzato più manifestazioni pubbliche, compresa quella ultima per il Viale Boccetta, e in precedenza anche per il Viale Europa- “Non bisogna dimenticare i danni causati dalle polveri sottili prodotte dai tubi di scarico dei camion e dai tir, sia di giorno che di notte. Si viene a creare nella nostra città, un vero e proprio inquinamento urbano. Tema, che come è noto, è stato considerato dal Congresso di Amsterdam, promosso dalla Società Europea delle malattie respiratorie. Si è rilevata, in quell’occasione di studio scientifico internazionale, l’incidenza sulla possibilità di morte

Non dimentichiamo inoltre, ci ricordano i messinesi gli incidenti avvenuti sia sul Viale Boccetta che sul Viale Europa, dove sono intervenuti, meritevoli dSenza titolo-1i lode la Polizia stradale e la Benemerita Arma dei Carabinieri. Non dimentichiamo, ci dicono l’incidente avvenuto allo svincolo del Boccetta, all’incrocio con la circonvallazione, dove per un problema ai freni ha investito con furia 5 auto ferme in fila travolto e addirittura una vettura oltrepassava la carreggiata e si scontrava con una proveniente in senso contrario Risultavano nella grave circostanza numerosi feriti.

Messinaweb.eu, sempre attenta alla soluzione dei problemi cittadini, condivide il pensiero del Prof Domenico Venuti, che vuole per la nostra città profonde riflessioni e interventi seri. Ci dice; “ non è più il momento di stare in letargo, perché così continuando arriveremo ad essere non solo una delle ultime città d’Italia, così come scrivono autorevoli giornali italiani, bensì di Terzo Mondo” e aggiunge: “Noi invece vogliamo una splendida Città d’Europa e ”Area metropolitana dello Stretto”.  

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Sia dal titolo,Noi gli uomini ….. , che da tutto il resto del libro si evince la voglia che l’autore, il generale Pellegrini , ha di celebrare i vinti e i vincitori.
I vinti sono coloro i quali , in una stagione di mafia , come quella degli anni “80”, hanno visto il loro futuro spezzato, negato ; i vincitori sono coloro i quali hanno combattuto e stanno continuando a combattere affinché vi sia un futuro possibile, possibile senza le mafie.
Il filo conduttore che unisce un futuro negato da un futuro possibile è la memoria e di memoria questo libro ne è ricco . Ricco di date, informazioni, trame a volte dipanate, dubbi risolti o ancora insoluti.
Leggerlo è stato come sgranare un rosario di morti. Tutte ferite al cuore della Sicilia: una ferita per Dalla Chiesa, una per Ninni Cassarà, , per Rocco Chinnici, per D’Aleo , una ferita per Pio La Torre , una per Beppe Montana e4 ferita dopo ferita si lacerava e si sporcava la nostra Sicilia ; di contro vi erano, come si legge, una miriade di rapporti : Il rapporto Madonia, il rapporto Michele Greco, il rapporto Riccobono e ancora, il rapporto Dalla Chiesa , il rapporto Chinnici.
Troppe volte ho letto tra le pagine : Dalla Chiesa aveva ragione, l’indagine svolta da Ninni Cassarà andavano nella giusta direzione , le intuizioni di Giovanni Falcone erano esatte. Uomini , questi ,morti perché adempivano al proprio dovere .. Lo diciamo così troppe spesso , lo racconto ai ragazzi così tante volte che è rientrato nella normalità morire perché si svolge onestamente il proprio dovere ma questi uomini aveva una necessaria priorità , proprio perché siciliani ; ovvero rendere i giusti meriti ai siciliani onesti e strappare quella pezza d’infamità che vestiva la Sicilia in quegli anni .
Angiolo Pellegrini e Francesco Condoluci , unitamente e chiaramente hanno denunciato , in questo libro, fatti e misfatti di una politica corrotta , fatta da uomini ignobili e personaggi corruttibili di uno Stato che ha saputo proteggere Masino, al secolo ,Tommaso Buscetta ma che ha condannato a morte , isolandoli , i vinti di questo libro memoria dove i vincitori non sono dei veri e propri vincitori , né morali, né reali né materiali ma sono solo sopravvissuti , sopravvissuti alla più grande stagione di mafia cruenta e crudele
Per la prima volta quindi; senza cadere nei fraintendimenti e senza usare mezze parole , Angiolo Pellegrini ci racconta dei suoi sospetti, dei sospetti di Giovanni Falcone ; sospetti che cadono dentro le istituzioni , tra gli uomini della politica , tra gli agenti in divisa e quando lo fa riferendosi proprio alla strage della circonvallazione è come se avesse ascoltato i miei sospetti e inconsapevolmente mi aiuta a mettere l’ultimo tassello sul tragico mosaico che racconta la strage della circonvallazione.
Questo Libro è un libro memoria, un dossier, un libro guida ma sopratutto la storia di un sopravvissuto , Un sopravvissuto che ha collezionato tante medaglie sul petto ma altrettante cicatrici sul cuore ; di un uomo che è riuscito a scampare all’agguato dei mafiosi ma non al dolore per la perdita dei suoi più cari amici.
Fino all’ultimo, il generale Pellegrini , ci lascia con l’amaro in bocca e ce lo dice chiaramente: “Questa guerra si poteva vincere , arrestando mafiosi e corrotti “ ma c’era chi dall’altra parte aveva deciso chi questa guerra avrebbe dovuto vincere ; chi questa guerra avrebbe dovuto perderla e per quanto la Carta Costituzionale ci dica che lo Stato siamo tutti noi italiani a perderla sono stati soprattutto i siciliani onesti , coloro i quali indossano un abito scomodo.
Una frase mi ha colpito, una frase emblematica che è un tormentone per quasi tutto il libro , conclusiva, decisiva , secondo me l’essenza e il senso stesso del libro quella che mi ha fatto conoscere e capire chi è l’autore, chi è Angiolo Pellegrini e ce la ripete fino alla fine :“CHI TOCCA I SALVO MUORE. E NON SOLO FISICAMENTE” Ecco !! “Non solo fisicamente” Perché chi non è stato colpito dal piombo porta cicatrici indelebili ed insanabili , ferite che fanno certamente pensare , meditare, riflettere e anche tormentare ma tuttavia non possono morire con i morti perché non si possono uccidere perché sono , per quanto dolorose memoria storica e di memoria abbiamo il dovere di vivere.
Lo faccio io in qualità di familiare vittima, lo fa Libera associazione “nomi e numeri contro le mafie”, lo abbiamo fatto ieri e continuiamo a farlo oggi, in questo preciso istante per i motivi che tutti sappiamo perché la guerra non è mai finita e per quante ferite ci ha lasciato addosso e per quante lacrime ci ha fatto piangere abbiamo il sacrosanto diritto di VINCERLA per questo dobbiamo continuare a lottare.
Il generale Pellegrini , la banda di Billy the kid, Francesco Condoluci e Attilio Bolzoni ci danno , in questo libro gli spunti giusti per rimanere , come dice Pellegrini, a schiena dritta e continuale a combattere.
La banda di Billy the kid altri non è che la banda di Pellegrini, intesa così dai mafiosi vi ha fatto parte anche mio cugini, Antonio Curcio , tra le pagine nominato “Alfieddu” ; l’ultimo aggiunto alla banda Pellegrini ma il primo a chinarsi sul corpo inerme di mio fratello , aveva appena qualche anno in più di Salvatore , appena 21 . Mi racconto:” Era come se il cuore mi parlasse , andai per primo da lui, gli estrassi il portafoglio e quando ne lessi nome e cognome mi sentii trafitto , lo guardai in viso” , mi riferì: “Paria quasi mi sorridesse, tanto era sereno”. Forse negli ultimi suoi istanti ha rivisto la sua mamma quella con la quale aveva un rapporto straordinario. ma mi addolora sapere che due cugini si sono incontrati e conosciuti per la prima volta in quel modo così tragico,da una parte un futuro negato; dall’altra un futuro possibile ma entrambi dentro un abito scomodo.-Raccogliendo quel testimone in questa staffetta alla legalità anch’io, come il Generale Pellegrini ,mi sento dentro un abito scomodo. Tutti noi , come Giovanni Falcone , dobbiamo sentirci dentro un abito scomodo …. Scomodo per la mafia , scomodo per la corruzione , scomodo per ogni forma di illegalità ma tanto adatto su chi ama fare della VERITA’ e della GIUSTIZIA ragione di vita e in questo il generale Pellegrini è recidivo perché nonostante il cambio di ruolo ,nonostante il suo pensionamento , con la pubblicazione di questo libro denuncia ci fa intendere di non aver mai chiuso nessuna partita né contro le mafie, nè contro la corruzione.

 

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La prima scena-chiave è dentro un’aula di tribunale. Caltanissetta, primavera del 1984. Si celebra il primo processo per la strage di via Federico Pipitone nella quale, l’estate precedente, Cosa Nostra, per mezzo di un’autobomba “alla libanese”, ha eliminato il consigliere istruttore del Tribunale di Palermo, Rocco Chinnici. Chiamato a testimoniare, il capitano Angiolo Pellegrini, che da tre anni comanda la sezione Anticrimine dei Carabinieri nel capoluogo siciliano, afferma davanti ai giudici che Chinnici, poco prima di essere ucciso, gli aveva confidato che intendeva arrestare i cugini Ignazio e Nino Salvo, i potentissimi esattori di Salemi che da due decenni, grazie anche al ruolo di grandi elettori della Democrazia Cristiana, sono i veri padroni economici della Sicilia. Prima di Pellegrini, soltanto il commissario della squadra Mobile palermitana Ninni Cassarà, aveva avuto il coraggio nel corso della celebrazione del processo Chinnici, di tirare in ballo i cugini Salvo come possibili mandanti della strage. Altri, compresi alcuni magistrati colleghi di Chinnici nell’Ufficio Istruzione, avevano taciuto e in qualche caso, negato. Per gli ambienti politici ed economici dell’isola è una bufera, da lì a breve i Salvo ma anche l’ex sindaco diccì di Palermo Vito Ciancimino conosceranno l’onta delle manette. Per il capitano Pellegrini invece, quello sarà “l’inizio della fine”. Una lunga e dolorosa discesa verso l’isolamento e il successivo allontanamento forzato da Palermo “per ordini superiori”.

L’attentato a Chinnici e il processo che ne segue, sono il cuore del prologo del libro nel quale Pellegrini, per la prima volta dopo trent’anni, ricostruisce i cinque anni passati in Sicilia tra il 1981 e il 1985, come ufficiale di fiducia dei magistrati del pool antimafia di Palermo con in testa Giovanni Falcone. Un periodo esaltante e tragico allo stesso tempo, che lo vede protagonista in prima persona delle indagini sulla seconda guerra di mafia – la carneficina scatenata dai Corleonesi contro le vecchie famiglie palermitane alleate dei Bontate, degli Inzerillo, dei Badalamenti, che tra il 1981 e il 1983 fece oltre mille morti in tutta l’isola – e poi dei principali avvenimenti che hanno segnato la storia recente della Sicilia e dell’intero Paese: l’omicidio Dalla Chiesa (capitolo 5) la strage Chinnici appunto (capitolo 7), l’ascesa di Totò Riina e Binnu Provenzano al vertice di Cosa Nostra (capitoli 2 e 7), il pentimento di Tommaso Buscetta (capitolo 8) e la preparazione del maxiprocesso contro la mafia del 1986, il più grande processo penale mai celebrato nella storia.

Angiolo Pellegrini è l’uomo che, grazie al suo acume e ai suoi metodi investigativi innovativi, prima si conquista la fiducia di Falcone («Dottore, è inutile che carabinieri e polizia accorrano tutti sulla scena del crimine e stiano dietro a ogni singolo fatto di sangue, qui bisogna che qualcuno si occupi di mettere insieme gli elementi investigativi e studiare i collegamenti tra le cosche» dice al giudice nel loro primo colloquio che segnerà l’inizio di un lungo sodalizio professionale, pag. 40) e poi contribuisce in maniera determinante, con i suoi rapporti giudiziari, le sue intuizioni, il suo apporto costante ai magistrati del pool, a costruire i “mattoni” che renderanno possibile la celebrazione del maxiprocesso. A partire dalla stesura del “rapporto dei 162” (capitolo 4) il dossier attraverso cui, Pellegrini insieme a Cassarà, lavorando per 44 notti nell’infuocata estate del 1982, getteranno una nuova luce sull’organigramma delle cosche mafiose siciliane, dopo un decennio di buio totale sulla “nuova mafia”, quella del business della droga e degli appalti e degli addentellati con la politica, la massoneria e la finanza internazionale.

La narrazione è intensa, serrata, avvincente, raccontata per una volta dalla parte di chi si sporcava le mani a fare le indagini, ricca di squarci inediti e inquietanti, come i tentativi di delegittimazione nei confronti di Dalla Chiesa da parte di istituzioni, politica e anche all’interno delle stesse forze armate, dopo la sua nomina a prefetto di Palermo (pag. 89). Pellegrini racconta del sottobosco fatto di ufficiali dell’Arma infedeli, uomini politici collusi e persino giornalisti “a libro paga” che, in quegli anni, si muove in una Palermo “infetta e infida” completamente soggiogata dai clan “emergenti” che, a suon di kalashnikov e mazzette, hanno conquistato il potere. Una città-mattatoio dove, sullo sfondo di agguati e sparatorie ad ogni angolo delle strade e nell’indifferenza del resto del Paese e del potere centrale, uno sparuto gruppo di uomini – i giudici Falcone e Chinnici con gli altri colleghi del pool, i poliziotti Cassarà e Montana, Pellegrini e la sua “banda” di segugi e sottufficiali, gli altri ufficiali dell’Arma D’Aleo e Honorati – cerca di far fronte agli attacchi della “piovra” e combattere una guerra che “nessuno a Roma vuole vincere davvero”.

Il libro rievoca pagine di storia dimenticate, come le indagini che il capitano Pellegrini – ribattezzato “Billy the Kid” dai suoi uomini e dai suoi nemici sulle strade di Palermo – aveva eseguito sul conto del boss Provenzano nell’autunno del 1983 (capitolo 7) cioè ben 23 anni prima che “l’ultimo dei padrini” venisse catturato, e rende giustizia a vicende discusse, come la gestione del pentimento di Tommaso Buscetta, il boss dei due mondi che lo stesso Pellegrini andò in Brasile a prendere dopo l’estradizione, raccogliendo, durante il viaggio aereo di rientro, il suo sfogo e la sua decisione di mettersi a disposizione della giustizia (pag. 175). Le confessioni di Buscetta e l’operazione “Cosa Nostra” che ne scaturirà rappresenteranno tuttavia il canto del cigno del valoroso fronte antimafia palermitano dei primi anni ‘80: dopo gli arresti e le fasi preliminari della storica ordinanza-sentenza di rinvio a giudizio per 841 mafiosi che condurrà al maxiprocesso, per Falcone e i suoi colleghi inizierà la lunga e graduale stagione dell’isolamento, delle critiche, della delegittimazione che culminerà nell’agosto del 1985, con l’uccisione di Montana e con quella di Cassarà che segue la tragica morte in Questura del pescatore Salvatore Marino, sospettato di essere un fiancheggiatore delle cosche (capitolo 10). Attorno a Pellegrini, i colleghi muoiono o vengono trasferiti: e alla fine anche lui pagherà il conto aperto con Cosa Nostra e i suoi compari dentro il Palazzo. Scampato ad un attentato da parte dei due superkiller Pino Greco “Scarpuzzedda” e Mario Prestifilippo (pag. 216), viene trasferito definitivamente da Palermo ufficialmente per ragioni di sicurezza e non riuscirà a ritornarci per molto tempo. “Chi tocca i Salvo muore” annota Pellegrini con rabbia sulla sua agenda, prima di prendere la nave che lo porterà lontano dalla Sicilia. Con “Noi, gli uomini di Falcone”, Angiolo Pellegrini ha voluto raccontare questa storia, per rendere omaggio alla figura del giudice ucciso a Capaci nel ’92 al quale è stato legato da una profonda intesa professionale cementata dal lavoro fianco a fianco di quasi 5 anni, dalle missioni compiute in Brasile e in Canada (capitoli 8 e 9) e dalla gestione di Buscetta (molti i particolari inediti e gustosi del magistrato che emergono dalle pagine). Ma questo libro è dedicato anche ai valorosi uomini con i quali Pellegrini ha combattuto questa battaglia epica e che hanno pagato con la vita la loro sfida alla mafia e alle vittime che in tutti questi anni sono sprofondate nell’oblio. Ed è soprattutto un racconto “dal di dentro” degli anni della seconda guerra di mafia a Palermo – illustrato anche da un ricco inserto fotografico contenente immagini esclusive di Giovanni Falcone e dei magistrati e investigatori con cui ha collaborato Pellegrini nonché materiale investigativo tratto dall’archivio personale del protagonista – ma è soprattutto una denuncia vivida e ancora scottante contro chi, nei palazzi del potere e della politica, la guerra contro Cosa Nostra, non l’ha voluta vincere davvero

 

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Angiolo Pellegrini è un generale dell’Arma dei Carabinieri in pensione. Ha collaborato con i magistrati palermitani del pool antimafia, dirigendo la sezione Anticrimine dal 1981. Erano anni cruciali delle stragi, degli uomini delle istituzioni uccisi uno dopo l’altro. Di quegli anni, con Francesco Condoluci, Angiolo Pellegrini ha scritto la cronaca: Noi, gli uomini di Falcone (Sperling & Kupfer, 2015).

 

Generale, sono passati alcuni anni dai fatti che lei racconta nel suo libro Noi, gli uomini di Falcone. È venuto il momento, evidentemente, in cui per qualche ragione ha sentito l’esigenza di raccontare i fatti di un periodo davvero sanguinoso. Vuol parlare di queste ragioni?

 

Il desiderio di raccontare quanto si verificò negli anni tra il 1981 ed il 1985 è scaturito soprattutto da due ragioni e da una situazione contingente: la possibilità di avere tempo a disposizione per sistemare e riordinare tutta la documentazione in mio possesso relativa proprio a quegli anni. Nel ritrovare tra le mani tutto questo materiale, mi ha spinto a rileggere, in maniera unitaria ed organica, gran parte degli accadimenti di quegli anni terribili. A questo punto ho ritenuto che sarebbe stato interessante raccontare i fatti relativi a quegli anni come effettivamente si erano svolti e così tramandare un “pezzo” di storia d’Italia, spesso dimenticata e talvolta narrata in maniera non sempre corretta o superficiale, soprattutto in occasione degli anniversari di stragi o di omicidi di fedeli servitori delle Istituzioni. E ancora, perché non fornire ai giovani, anche attraverso la scuola, un documento attraverso il quale possano comprendere il vero significato delle parole “mafia” e “cosa nostra” e di quali scellerati delitti ebbero a macchiarsi gli appartenenti alle organizzazioni criminali e possa restare loro impresso il sacrificio di tanti uomini e donne, che per un ideale di “dovere e di “giustizia”, sacrificarono le loro vite. Il libro infatti è proprio dedicato “alle vittime ed ai sopravvissuti del fronte siciliano. E a tutti quelli che hanno combattuto la mafia in silenzio e nel silenzio sono caduti, sprofondando nell’oblio”.

 

Indubbiamente lei, come tanti altri uomini delle istituzioni, ha attraversato anni duri, pagando un prezzo sul piano personale. Alla luce dello smantellamento del pool antimafia e di tutto quello che è accaduto, che nel sottotitolo del libro viene riassunto con le parole “La guerra che ci impedirono di vincere”, ne valeva la pena?

 

Certo che ne è valsa la pena! Pur se ho dovuto “amaramente” riconoscere che “avremmo potuto arrestarli tutti, mafiosi e pezzi infedeli dello Stato. Ma qualcuno, in alto, si è tirato indietro sul più bello”; i nostri sacrifici personali sono valsi a dare un volto a “cosa nostra” della quale, nonostante il ripersi di omicidi c.d. “eccellenti” verificatisi negli anni precedenti al 1981, molti negavano l’esistenza. Inoltre aver reso possibile, attraverso la celebrazione del maxi-processo, di pervenire alla individuazione ed alla condanna dei capi dell’organizzazione criminale, è stato un successo straordinario, impensabile fino a pochi anni prima. In definitiva, siamo stati i vincitori di tante battaglie importantissime ma, come ho dovuto alla fine ammettere abbiamo perso la “nostra” guerra, e mi sento di dover dire “nostra” perché in definitiva, ad un certo punto, la “guerra” alla mafia era divenuta più un fatto personale di “pochi” che un problema per lo Stato.

 

Lei crede che, come diceva Giovanni Falcone, la mafia sia destinata, come tutti i fenomeni umani, a scomparire? O piuttosto a trasformarsi, quindi a sopravvivere con una diversa fisionomia? Insomma, secondo lei quella guerra che allora fu impedito di vincere potrà essere vinta, in un mutato contesto.

 

Personalmente trovo nelle parole di Falcone un convinto messaggio di speranza. E’ pur vero che la mafia, dopo gli anni ’90 , durante i quali ritenne di poter portare un vero e proprio attacco allo Stato, ha perso buona parte di quegli appoggi politici, culturali ed imprenditoriali che l’avevano resa così forte da considerarsi invincibile. Ma ancora oggi ed è nelle cronache di ogni giorno, continua a godere di connivenze ad ogni livello, che rendono spesso difficoltose le indagini delle Forze di Polizia. Non sarei portato a escludere, inoltre, che alcuni mafiosi abbiano messo in atto un processo di trasformazione, mimetizzandosi in vari Paesi della Comunità europea e d’oltre oceano. Proprio tale possibilità renderà ancor più difficoltose le indagini, non esistendo ancora a livello internazionale la possibilità di applicare le leggi vigenti in Italia sull’associazione mafiosa e sulla confisca dei beni. E’ sempre più urgente proseguire nel cammino tracciato proprio da Falcone nel settore della collaborazione internazionale.

 

Nel dialogare con i potenziali lettori, durante le presentazioni del libro e le altre manifestazioni alle quali lei partecipa, come persona che fu protagonista di quella stagione dell’antimafia, avverte un interesse autentico del pubblico, in particolare dei giovani, per queste tematiche, un bisogno di comprendere il passato per decifrare e affrontare il presente e il futuro?

 

         Durante le numerose presentazioni del libro alle quali ho avuto il piacere di partecipare, specialmente se organizzate da chi “antimafia” la fa sul serio e non solo a parole o per interessi personali – occorre essere molto selettivi nell’accettare gli inviti – ho sempre rilevato un notevole interesse dei presenti nei confronti dei temi trattati nel libro. Tale interesse mi è stato possibile coglierlo soprattutto tra i giovani e questo mi ha portato a sollecitare, per quanto mi è stato consentito, la possibilità di presentare il libro presso gli istituti scolastici. A tal proposito sto valutando la possibilità di donare un adeguato numero di copie del libro alle biblioteche degli Istituti di istruzione superiore e di organizzare incontri con magistrati e rappresentanti delle Forze di Polizia, che hanno vissuto le fasi più intense di lotta alla mafia, per illustrare ai giovani cosa siano significati per il Paese quegli anni, durante i quali cosa nostra tentò di portare “una guerra” alle stesse Istituzioni.

 

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 - di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

I Tesori riscoperti per il Giubileo Straordinario

Un tour cinematografico con punti di vista inediti e riprese mai realizzate prima.

San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, San Paolo Fuori le Mura e le opere d’arte che custodiscono,

raccontate da Antonio Paolucci, Paolo Portoghesi, Claudio Strinati e Micol Forti

E introdotte dai brani di ‘Passeggiate Romane’ di Stendhal interpretati da Adriano Giannini

Una produzione straordinaria resa unica dall’esperienza incredibile

ed il coinvolgimento inedito del 3D

realizzata da Sky 3D e dal Centro Televisivo Vaticano

e distribuita da Nexo Digital

in 250 sale in Italia e nei cinema di più di 50 paesi nel mondo

“Nulla al mondo può essere paragonato all’interno di San Pietro”

Stendhal

Dopo il successo di Musei Vaticani 3D e di Firenze e gli Uffizi 3D, arriva al cinema San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D, la nuova produzione cinematografica firmata Sky 3D e Centro Televisivo Vaticano e in collaborazione con Nexo Digital, Magnitudo Film e Sky Arte HD, propone un viaggio attraverso le quattro Basiliche Papali di Roma e i loro tesori: San Pietro (una delle 25 mete più visitate dai viaggiatori di tutto il mondo), San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo Fuori le Mura. Quattro edifici maestosi - ognuno con un prezioso altare papale, scrigno di opere d’arte senza tempo e meta nei secoli di milioni di viaggiatori e pellegrini - diventano così protagonisti del nuovo tour cinematografico che sarà distribuito nei cinema del mondo da Nexo Digital. Si tratta, inoltre, della prima produzione Sky ad essere riconosciuta come film di interesse culturale dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Direzione Generale Cinema.

L’occasione che ha portato alla realizzazione di San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D, che sarà in circa 250 sale cinematografiche italiane solo per 3 giorni dall’11 al 13 aprile (elenco dei cinema disponibile su www.basilicheroma3D.it e su www.nexodigital.it), è il Giubileo Straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco. L’apertura delle Porte Sante, che caratterizza appunto il Giubileo, consente al pubblico cinematografico un accesso privilegiato ed esclusivo alle quattro basiliche, tassello fondamentale dell’immenso patrimonio artistico e culturale del nostro paese.

Dopo l’uscita evento nei cinema italiani, il film inizierà il suo “giro del mondo” sbarcando nei cinema di circa 50 paesi a partire da maggio: solo per citarne alcuni, in Messico, Cile, Peru, Colombia e nel Centro America, in Canada, in Australia, nel Regno Unito e in Irlanda,  negli Stati Uniti, in Scandinavia, in Spagna, in Olanda, in Europa dell’Est, in Russia, ad Hong Kong, e molti altri. L’elenco completo delle uscite internazionali è disponibile sul sito www.basilicasofrome3d.com.

Il fil rouge narrativo, che si snoda dalla basilica paleocristiana su cui sorse San Pietro sino alla grandiosità del Barocco attraverso le preziose opere dell’arte medievale e rinascimentale, è offerto da alcuni brani di “Passeggiate Romane” di Stendhal (1783-1842), il celebre scrittore francese che nel primo Ottocento visitò le quattro chiese durante il suo Grand Tour in Italia. Viaggiatore per circa un terzo della sua vita, Stendhal elesse infatti l’Italia sua meta privilegiata e diventò tra l’altro testimone del terribile incendio che nel 1823 distrusse gran parte di San Paolo Fuori le Mura. I brani di Stendhal sono interpretati nel film da Adriano Giannini, preparando emotivamente lo spettatore ad entrare in contatto con il mondo storico artistico dei quattro imponenti edifici attraverso gli occhi di questo colto viaggiatore di inizi ‘800.

Nel corso dei 90 minuti di San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D saranno quattro gli esperti che racconteranno le Basiliche e le opere che vi sono custodite: Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, ci guiderà all’interno di San Pietro; Paolo Portoghesi, architetto di fama internazionale, proporrà un appassionato approfondimento su San Giovanni in Laterano; Claudio Strinati, celebre storico dell’arte, saprà svelarci la storia e le leggende di Santa Maria Maggiore; Micol Forti, direttore collezione d'arte contemporanea dei Musei Vaticani, presenterà agli spettatori S.Paolo Fuori le Mura. All’interno di luoghi esclusivi del Vaticano (gli Ottagoni della Fabbrica di San Pietro, il Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana e la Sala Ducale del Palazzo Apostolico Vaticano), gli esperti, ciascuno secondo il proprio punto di vista, descriveranno le basiliche in maniera originale e coinvolgente: la loro evoluzione nei secoli, le opere d’arte più note, le vite e le storie di Papi ed artisti - da Giotto a Bramante, da Michelangelo a Francesco Borromini, da Gian Lorenzo Bernini a Domenico Fontana, da Arnolfo di Cambio a Jacopo Torriti - le vicende che hanno reso questi luoghi immortali e la profonda spiritualità che emanano.

Grazie a mezzi tecnici poderosi, in uso nelle più avanzate produzioni cinematografiche, sono state realizzate immagini sorprendenti, catturate da punti di vista esclusivi e inediti, resi possibili anche grazie all’utilizzo di elicotteri e bracci meccanici. A completare questo straordinario impianto visivo ci sarà la potenza del 3D, capace di far “immergere” lo spettatore, ponendolo al centro della scena e a contatto diretto con le opere.

La Pietà di Michelangelo, straordinariamente filmata “oltre la teca”, rappresenta una delle esclusive del film. E poi riprese inedite sui cieli di Roma, tra cui la Cupola di Michelangelo ripresa dall’alto a distanza ravvicinata, i graffiti lasciati dai pellegrini sulla Tomba di San Pietro, le Basiliche eccezionalmente riprese a porte chiuse, e ancora mosaici, cibori, opere pittoriche e tanto altro. Il film è arricchito dalle modellazioni tridimensionali delle ricostruzioni grafiche realizzate sui progetti originali, di cui alcuni custoditi all’interno della Biblioteca Apostolica Vaticana, come ‘il disegno dell’Abbraccio di Piazza San Pietro di Bernini e i progetti con disegni originali di Borromini  delle navate laterali di San Giovanni in Laterano.

La musica è un altro elemento essenziale della narrazione, che alterna brani originali composti sulle immagini e l’organo di Luca Biagi, in San Giovanni in Laterano, suonato in esclusiva per il film per accompagnare le citazioni di Stendhal e condurre lo spettatore all’interno di ciascuna Basilica.

A completare questo straordinario impianto visivo c’è tutta la potenza del 3D, capace di far “immergere” lo spettatore nei luoghi visitati, di metterlo a contatto diretto con le opere, di far emergere architetture e sculture rendendole vive, a portata di tocco. Solo la tecnologia 3D può offrire l’esperienza unica, vissuta in prima persona, che permette di stabilire un rapporto diretto, quasi senza mediazione, tra lo spettatore e l’opera d’arte. La tecnologia messa in campo è imponente, un intero arsenale di camere, bracci, carrelli, rig per riprese 3D native con macchine da presa in 6K.

 

 Pietà

La Pietà di Michelangelo come mai vista prima

I dettagli anche più nascosti verranno svelati grazie all’utilizzo delle più evolute tecniche di ripresa da set cinematografico in 3D/4K e alla possibilità di girare oltre lo spesso vetro che protegge questa straordinaria opera d’arte.

Sarà possibile  leggere la firma di Michelangelo, ammirare  il volto di Cristo da una prospettiva frontale ed ogni singolo dettaglio del volto della Madonna, avere una visione aerea di insieme e cogliere i più piccoli dettagli dei volti, delle mani, dei corpi e dei drappi e avere letteralmente la sensazione di poter quasi toccare questo capolavoro.

Grazie a sequenze poetiche ricche di dettagli unici e suggestivi lo spettatore potrà ammirare lo splendore e la delicatezza in ogni dettaglio e con punti di vista inediti. La successione delle sequenze, accompagnate da una musica coinvolgente, composta direttamente sulle immagini del film, emozioneranno e coinvolgeranno lo spettatore, immergendolo in un’esperienza visiva unica ed irripetibile.

L’esperienza è completata e valorizzata dagli approfondimenti autorevoli ed al tempo stesso emozionali di Antonio Paolucci, Direttore dei Musei Vaticani.

Un modo inedito e suggestivo di ammirare questo capolavoro – citando Antonio Paolucci - “così lucente, luminoso puro e intatto, come un gioiello": un’esperienza impossibile da dimenticare che lascerà senza fiato!

San Pietro e le Basiliche Papali di Roma 3D è un film realizzato da Sky 3D e dal Centro Televisivo Vaticano in collaborazione con Nexo Digital, Magnitudo Film e Sky Arte HD. Media partner dell’uscita cinematografica è MYmovies.it

Elenco principali opere e location

Intro Giubileo:

Tomba di S. Pietro, Nicchia dei Palli  (mosaico del Redentore, sec. IX), Grotte Vaticane

Graffiti (fine sec. III-inizi IV), Necropoli Vaticana

Bonifacio VIII indice il Giubileo del 1300, affresco attribuito a Giotto (sec.  XIV), basilica di San Giovanni in Laterano

Bolla d’indizione del primo Giubileo (Bonifacio VIII, 1300), Biblioteca Apostolica Vaticana

 

Location Esperti:

Antonio Paolucci - Ottagono di Simon Mago,  Fabbrica di San Pietro

Paolo Portoghesi - Salone Sistino, Biblioteca Apostolica Vaticana

Claudio Strinati - Ottagono dello Storpio, Fabbrica di San Pietro

Micol Forti - Sala Ducale, Palazzo Apostolico della Santa Sede

San Pietro

SAN PIETRO

È la chiesa più famosa di tutta la Cristianità ed uno dei luoghi più visitati al mondo. Custodisce tesori inestimabili tra cui la Tomba di San Pietro, la Pietà di Michelangelo e il Baldacchino di Bernini

Antico ciborio, Paolo Romano (seconda metà sec. XV), Fabbrica di San Pietro  [Rilievo di Paolo Romano Crocifissione di San Pietro]

Ricostruzione della basilica costantiniana (tavola da Martino Ferrabosco)Biblioteca Apostolica Vaticana

Piazza San Pietro

Spina dei Borghi (foto d’epoca ‘Osservatore Romano’)

Disegno Abbraccio piazza San Pietro (Codice Chigiano, sec.   XVII), Biblioteca Apostolica Vaticana

Colonnato Piazza San Pietro, G.L. Bernini (metà sec. XVII)

Pietà, Michelangelo Buonarroti  (1498-99) (con inedite riprese sa set cinematografico, oltre la teca)

Statua bronzea di San Pietro (sec. IV o fine sec.  XIII)

Altare della confessione

Baldacchino, G.L. Bernini (sec. XVII)

Cattedra, G.L.  Bernini (sec. XVII)

Statua della Veronica, F. Mochi (1632)

Statua di Longino, G.L. Bernini (1639)

Cupola, Michelangelo Buonarroti , G. Della Porta, D. Fontana (seconda metà sec. XVI) (con un’inedita prospettiva aerea perpendicolare sulla cupola e le riprese a distanza ravvicinata)

Ricostruzione cupola (dal "Templum Vaticanum" di Carlo Fontana)Biblioteca Apostolica Vaticana

 

SAN GIOVANNI IN LATERANO E COMPLESSO LATERANENSE

È la più antica Basilica d'Occidente, Mater et Caput di tutte le chiese del mondo. La sua attuale struttura è in gran parte opera di Borromini

Palazzo Lateranense (esterni)

Battistero

Scala Santa

Sancta Sanctorum

Abside del triclinio

S. Francesco sostiene la Basilicata Lateranense nel sogno di Innocenzo III, Giotto (fine sec. XIII), Basilica superiore di Assisi

Il sogno di Innocenzo III e l’approvazione della Regola,  Benozzo Gozzoli  (metà sec. XV), chiesa di S. Francesco, Montefalco

Tabernacolo gotico, Giovanni di Stefano (seconda metà sec. XIV)

Ingresso laterale Basilica e obelisco, sistemazione di D. Fontana (seconda metà sec. XVI)

Pavimento commissionato da Martino V (prima metà sec. XV)

Interno facciata, F. Borromini (metà sec. XVII)

Nicchie degli apostoli, F.  Borromini (metà sec. XVII) (ripresi nell’unica ora del giorno in cui vengono illuminati dal sole)

Sistema navate laterali, F. Borromini (metà sec. XVII) con disegni originali di Borromini custoditi nella Biblioteca Apostolica Vaticana

Organo, L. Biagi e G.  Della Porta (fine sec. XVI) (suonato solo in occasioni speciali tra cui quella del nostro film)

Facciata principale, A. Galilei (1732-35)


SANTA MARIA MAGGIORE

Nota anche come Santa Maria della Neve, per la leggenda cui deve la sua edificazione, è dedicata alla Madonna ed è la sola ad aver mantenuto la struttura originaria

Loggia, F. Fuga (sec. XVIII)

Mosaici della facciata, visibili nella Loggia, F.  Rusuti (sec. XIII)

La Fondazione di Santa Maria Maggiore, Masolino da Panicale  (prima metà sec. XV), Museo Nazionale di Capodimonte, Napoli

Miracolo della Neve, Pietro Perugino (seconda metà sec. XV) , Polesden Lacey, National Trust House, Surrey

Cappella Sforza, Michelangelo Buonarroti (con disegno originale di Michelangelo, 1564 ca., Casa Buonarroti, Firenze)

Cappella Sistina, D. Fontana (seconda metà sec. XVI)

Presepe, Arnolfo di Cambio (seconda metà sec. XIII)

Cappella Paolina, F. Ponzio (inizi sec. XVII)  - Affresco ‘Vergine e apostoli’, Lodovico Cardi detto il Cigoli (1612)

Icona Salus Populi Romani (sec. XII ca.)

Mosaici della navata (metà sec. V)

Affreschi nelle sopraelevazioni delle pareti della navata, al di sopra dei mosaici (fine sec.  XVI)

Mosaici dell’arco trionfale (metà sec. V)

Mosaico absidale, J.  Torriti (1295)

Soffitto cassettonato, attribuito a Giuliano da Sangallo (fine sec.  XV)  (primo oro venuto dalle Americhe)

 

San Paolo Fuori le Mura

SAN PAOLO FUORI LE MURA

Seconda solo a San Pietro per grandezza, si erge sul luogo in cui fu sepolto l'apostolo Paolo, meta nei secoli di innumerevoli pellegrinaggi

Decapitazione di S. Paolo, Giotto (1320 ca.), Pinacoteca Vaticana

Conversione di S. Paolo, Michelangelo Merisi da Caravaggio (1600-1601), chiesa di S. Maria del Popolo, Roma

Immagini incendio San Paolo Fuori le Mura (MV_ Bombelli_MV_42138_0_0 Pinacoteca Vaticana) 

Stampa/disegno incendio di San Paolo (Lèopold Robert, 1823-1825 - Thorvaldsen Museum B.92; Giovanni Faure  Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma)

Chirografo di Leone XII su ricostruzione della basilica di San Paolo

Tondi (clipei) Papali attuali a mosaico (a partire dalla metà del sec. XIX)

Tondi Papali originali ad affresco, monastero di clausura (a partire dalla metà del sec. V)

Ciborio, Arnolfo di Cambio (1285)

Cero Pasquale, Nicolò d’Angelo e Pietro Vassalletto (fine sec. XII)

Mosaico absidale (inizi sec. XIII)

Porta bizantina (1070)

Chiostro (Pietro Vassalletto,  fine sec. XII-inizi XIII)

 

Brani Organo di Luca Biagi in San Giovanni in Laterano

I brani d’organo sono stati scelti ed interpretati in esclusiva per il film  dal maestro organaro, Giandomenico Piermarini:

Jan Pieterszoon Sweelinck -  'Toccata in Do' ad introdurre la Basilica di S. Pietro

Giandomenico Frescobaldi -  'Toccata VI sopra li pedali' e 'Domenica Kyrie' per San Giovanni in Laterano

Giandomenico Frescobaldi -  'Canzon IV toni' per la Basilica di Santa Maria Maggiore

Michelangelo Rossi -  'Toccata VI'  ad introdurre la Basilica di San Paolo

La colonna sonora originale è di Matteo Curallo, autore e compositore per Sugarmusic, che ha affidato l’emotività del tema principale al vocalizzo di un soprano, per restituire sia la magnificenza che la spiritualità di queste opere e di quello che esse rappresentano.

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- di Pietro Runci - (Foto di Simone Ferro)

 Messina -  7aprile 2016 - La Camera di Commercio messinese, nasce intorno al 1860, con il nome di Consulta.

Oggi, essa, compie tante attività, tra cui quelle connesse con il Porto, e tutte le altre attività che scaturano commercio (come l’attività economica).

Si è presa visione con alcuni professori della Camera, la quale hanno trattato argomenti vari, interessanti per i giovani, come brevetti e marchi, e l’argomento delle Startup.

Partendo dal marchio, possiamo dire che è l’elemento più importante per una società, o per un negozio, la quale rappresenta il prodotto. Una volta che il marchio viene registrato alla Camera di Commercio, diventa inviolabile, cioè nessuno può copiare lo stesso nome con cui è stato registrato, dunque viene protetto.

Esso, ha la durata di ben 10 anni, dopo di che bisogna rinnovarlo. Se la società, o qualunque ente che abbia registrato un marchio, non lo rinnova, c’è il rischio di perdita.DSCN8564

La registrazione del marchio, riguardante una società, è di 200€, mentre riguardante solamente una classe, come ad esempio un negozio di abbigliamento, o altri, la sua registrazione è di 101€, per una sola classe. Se si vuole aggiungere altre classi, la cifra sarà di 34€, per ogni classe aggiunta. Queste cifre, sono le Tasse di Concessione Governativa.

Il marchio, fa parte della proprietà industriale, che si differenzia con la proprietà intellettuale (in questo caso parliamo di opere dell’ingegno, come ad esempio un brano, la quale, i suoi diritti d’autore vengono protetti da un altro ente, che in questo caso è la SIAE).

Il marchio, può essere anche ceduto, sempre però, con il consenso del proprietario. Tutto questo avviene attraverso un atto giuridico, chiamato Scrittura Privata. Esso, può essere di proprietà di più soggetti, e, in questo caso si deve stabilire la quota, che ha ogni soggetto, di proprietà.

DSCN8561Passando ai brevetti, dobbiamo dire che, per depositare un invenzione, non è necessario essere scienziati o qualcos’altro.

Il brevetto, fa parte delle opere degli ingegno. Quando si decide di creare qualcosa, l’inventore dovrà stipulare un progetto, la quale viene giudicato, ed eventualmente accettato, dal UIBM, cioè un organo formato da ingegneri, la quale hanno il compito di giudicare il progetto che viene presentato.

Quando si parla di invenzione, dovremmo fare una differenza fondamentale fra invenzione e modello di utilità: l’invenzione è la creazione in se, mentre il modello di utilità, è l’invenzione con apporta modifica.

Quando si decide di inventare qualcosa, bisogna presentare, oltre il modello dei dati anagrafici, anche quello che riguarda la descrizione, il riassunto e la rivendicazione, che è la parte finale più importante.

Nelle seconda parte, si è presa visione dell’argomento riguardate le Startup. Cos’è una startup? Questa termine venne utilizzato a partire dagli anni ’80, la quale indica una nuova impresa, che prende forma di società temporanea, in cerca di un business scalabile e ripetibile.

Una startup, nasce da un idea banale, spesso giovanile, al fine di uno scopo economico.  

Quando l’idea, è nella mente di un qualunque soggetto, si usa il termine incubazione, cioè per indicare che l’idea matura nel tempo.

Quando si decide di creare una società startup, si deve presentare, un modello detto Business Plan: un elemento fondamentale, la quale sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale (business idea).

Esso deve contenere:

  • I soggetti che hanno deciso di creare una startup;
  • L’offerta, cioè cosa proponiamo;
  • L’ambiente cooperativo, cioè, se nel territorio, o in vari paesi del mondo, ci sono società, che vendono la stessa cosa;
  • La strategia di vendita, cioè il modo con cui riusciamo a vendere;
  • Le scelte, cioè come crearla questa startup;
  • Piano finanziario, cioè, tutto quello che riguarda i finanziamenti e altre fonti economiche;
  • Costi e ricavi;
  • Entrate e uscite monetarie.

A3-LOCANDINA

- dI  Maria teresa Prestigiacomo -

Green Jobs Young: a scuola di impresa verde Convegno per l’incontro domanda – offerta tra le imprese sostenibili siciliane e gli studenti dell’I.S. Minutoli
Messina. Lunedì 11 aprile 2016 i maturandi dell’I.S. Minutoli incontreranno una rappresentanza dell’imprenditoria verde siciliana in un convegno dedicato all’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro e la promozione del fare impresa in maniera eco-sostenibile. L’evento, che si terrà presso l’aula magna dell’Istituto dalle 10.00 alle 13.00, aspira a supportare gli studenti dell’ultimo anno a meglio comprendere il mercato del lavoro e ad identificare modelli  eco-compatibili cui ispirarsi per avviare un’attività in proprio. Gli imprenditori presenti racconteranno le loro esperienze suggerendo agli studenti percorsi formativi e professionali che riguardano i settori in cui operano. L’Agricoltura sostenibile sarà rappresentata dal Vivaio Torre di Milazzo (ME), specializzato in piante tropicali, impegnato nella tutela della biodiversità, nella conservazione di specie autoctone e di varietà locali, e dall’Azienda agrituristica San Giovannello di Villarosa (EN) che si occupa di agricoltura biologica e tutela della biodiversità siciliana. Il settore eco-design ed energie rinnovabili vedrà la testimonianza dello studio di eco - design up cycling Miomondo di Messina. L’impresa eco-sostenibile sarà raccontata dalle aziende messinesi BioDay negozio di prodotti ecologici per la cura della persona, Biolis, supermercato di alimenti biologici e Opuntia, concept store di eccellenze locali siciliane. L’area del Turismo sostenibile sarà rappresentata dall’Agriturismo Paparoni di Capo D’Orlando (ME) e dall’Agriturismo Pilato di Antillo (ME)Per l’area dell’innovazione scientifica interverranno i rappresentanti di Kanèsis, start up catanese che ha sviluppato un materiale bio-plastico da materie prime vegetali, tra cui la Canapa, e dell’Associazione Start up Messina.Infine, il mondo della rigenerazione sociale sarà spiegato dall’Associazione Gigliopoli di Milazzo.L’appuntamento rientra nell’ambito delle attività di orientamento del Progetto Green Jobs Young, finanziato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale nell’ambito del Piano di Azione e Coesione “Giovani no profit” e realizzato dall’ATS composta dalla Cooperativa Anima Mundi, dall’Istituto Superiore G. Minutoli, dall’Azienda Speciale Servizi alle imprese della Camera di Commercio di Messina e dall’Associazione o2italia.Dott.sa Angela Di Nuzzo
Anima Mundi società cooperativa socialeOnlus di Educazione e Comunicazione alla Sostenibilità
Tel 0547 612520 Fax 0547 612521 Cell 338.5710124 www.animamundi.itLe nostre sedi: 
EMILIA-ROMAGNASEDE LEGALE Cesena 47521 FC | Corso Ubaldo Comandini n.15Bologna 40137 BO | Via Mezzofanti n.39ALTO LAZIOManziana 00066 RM | Via Viterbo 27SICILIA ORIENTALEOlivarella - San Filippo del Mela 98044 ME | Via Pier Santi Mattarella 26
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L'artista e poetessa Vizzari Flavia si è diplomata “maestro d’Arte” presso L’Istituto statale d’Arte di Messina, e ha conseguito la Maturità in Arte Applicata. Iniziando a dipingere subito dopo, ha ottenuto negli anni (oltre 30) un valido traguardo artistico a livello nazionale. L’artista ha esposto già dal 1979 in Collettive e Personali a livello internazionale (anche a Corfù, Vienna...), il suo amore disinteressato per la Cultura l’ha portata a collaborazioni e attività per cui ha ottenuto negli anni titoli e qualifiche(oltre ai vari Premi) di Accademica Associata del Verbano, Cavaliere per l’Arte della Contea di Modica, Accademica D’Onore “Il Rombo”, Accademica "Giosuè Carducci" d'Ischia, membro H.C. del Centro Divulgazione Arte e Poesia U.P.C.E. di Sutri (VT); è stata delegata di Messina de "Il Convivio" dal 14 Marzo 2004 al 4 settembre 2006, in questo periodo in collaborazione ha dato l'avvio al Premio Internazionale d'Arte Figurativa "Filippo Juvara"; delegata provinciale di Messina di una associazione dialettale con sede a Roma, dal 24 settembre 2007 al 8 maggio 2009 facendo conoscere questo gruppo di poeti dialettali con la sua instancabile e lodabile solerzia ed efficienza anche nel messinese; collaboratrice ad ulteriori estemporanee e Mostre d'Arte Internazionali, creatrice della manifestazione periodica peloritana "Messina in Arte"; referente per la Regione Sicilia della Onlus Mecenate di Arezzo, Admin del Forum Seminario Virtuale - Lingua sicilianahttp://artevizzari.italianoforum.com; fondatrice e attualmente anche presidente dell'Associazione siciliana arte e scienza (ASAS) che si occupa della promozione della cultura e della Lingua siciliana nel mondo.

Sue opere sono presenti presso Enti e collezioni private di varie località italiane e in Permanenza presso il proprio Atelier di Messina.

Come pittrice oltre ai Conferimenti speciali : Premio FIAF 1980 - XX° PREMIO" CITTA' del PELORO 2000" - Premio Messinaweb.eu 2011 per il suo impegno costante finalizzato a valorizzare il territorio e il suo rilancio turistico all’insegna dell’Arte e della Cultura - PREMIO DON LUIGI GIUSSANI per l'ARTE del 13 maggio 2012 dell'Ass. cult. Raggio di Sole a Gliaca di Piraino;  ha ottenuto numerosi Premi, ha realizzato esposizioni e permanenze (Galleria d’Arte Immagini di Cremona - Lombardia) anche in altre regioni, ed è stata inserita, nel corso degli anni, in diversi Cataloghi, riviste ed Antologie D’Arte: Elite di Varese - Messina nell'Arte, da Antonello da Messina ad oggi 1400-2008 (pittori Messinesi e della Provincia) - Premio “San Valentino”del Gargano – “Emozioni in Armonia” C.A.S.T. di Messina – “Maestri del Colore” ed. MAGI, Patti – “La mia Natura Morta” ITALART, Milano – “Arte in volo” dell’Acc. Dei Dioscuri, Taranto – Premio “Cristoforo Marzaroli”, Salsomaggiore Terme – “Il Convivio”, Castiglione di Sicilia – “Peloro 2000”, Messina – “Arte & Scienza”- Messina - "L'Arte e il Web" Simone Fappanni, Immaginaria Editrice 2004, Cremona - "Catalogo Trofeo Diomedes 2005", Manfredonia - Semestrale d’Arte “SANREMO ARTE” - Bimestrale d'Arte 'BOE''- Centro Diffusione Arte - Palermo - Dizionario Enciclopedico Int. d'Arte Moderna e Contemporanea "ALBA" 2009 - CATALOGO delle QUOTAZIONI 2009-2010, ANNUARIO dell'ARTE ITALIANA ArtPages 2010, ecc.

Flavia Vizzari è anche disegnatrice- illustratrice. Con suoi disegni ha illustrato il libro del poeta-cantastorie siciliano Gianni Augurio “I Prumissi Spusi” rifacimento del famoso libro del Manzoni, “Vivaio di emozioni” per le liriche di Giuseppe La Delfa, e il libro religioso di Rosario La Greca "Nel silenzio ascolto la tua voce", e ancora ha illustrato calendari e riviste; altresì ha realizzato delle vetrate artistiche per la Chiesa di S.Paolo Apostolo a Messina e il tondo in olio su tela del drappo dell’Ass.Cult. Pro Loco di Briga Superiore.

Come autrice di versi, ha intensificato e sviluppato la sua produzione poetica circa dieci anni fa, arrivando poi nel luglio del 2009 a pubblicare il suo primo libro “... e chiovi” edito daEdizioni del Poggiodi Poggio Imperiale (FG), vincitore a livello nazionale di primi premi per libro edito di poesia. Nel maggio 2012 è uscita la seconda raccolta poetica "Raccontando in versi - sensazioni di giorni nel tempo" edito dalla Bastogi.

Della sua arte poetica e pittorica hanno scritto e parlato gli scrittori, i Critici e studiosi d'Arte, prof. Gianni Latronico di Matera, dr. Simone Fappanni di Cremona, dr. Giovanni Moschella di Avellino, Riccardo Zigrino di Taranto, Giuseppe Manitta di Catania, Fortunato Micale di Messina, Angelo Manitta di Catania, Angelo Coco di Potenza, Domenico Spanò di Messina, Pietro Fratantaro di Messina, Carmelo Duro di S.Alessio Siculo, Silvano Motta di Messina, Domenico Femminò di Messina, Nino Principato di Messina, Salvatore Arena di Messina, Giuseppe La Delfa di Siracusa, Salvo Zappulla di Sortino (Sr), Giuseppe Tozzi di Poggio Imperiale (Fg), Alba Terranova di Messina, Pasquale Ermio di Nicastro (Cz),Giacomo Manzoni di Chiosca in Lavis (Tn), Mauro Montacchiesi di Roma, Franca Maria Ferraris di Savona  e altri.

 

*  Tra i Primi Premi conseguiti figurano: il3° Premio Artisti nell'Università1979 - Vari 2° e 3° Premi dal 1983 al 1985 in Manifestazioni Estemporanee – Nel 1983, le è stato assegnato ilPremio F.I.A.F. per l’impegno costante nel campo dell’Arte e della cultura europea;  successivamente la TargaPremio Tindari 1999; il20° PREMIO Internazionale " CITTA' del PELORO2000" -Premio "ROBUR ITALY" al 33°Premio Primavera di Foggia  e Premio "Scuoladi Ballo Settimo Cielo"al 34°Premio Primavera di Foggia –  5° Premioex equo per la pittura al Premio “Città di Carpi” 2002 di Modena - Nel 2000 :8 ° PremioAbbinamento "Emozioni in Armonia" e3° Premio Memorial“Antonello da Messina” - Nel 2002, Targa1° PremioArtistico Letterario – Barcellona Pozzo di Gotto - 2003 , Premio “Speciale Giuria” e attestato di Merito al Concorso “ Luigi Valenti” (CR)- Targa Comune di Salsomaggiore 2001 e Targa  Terme di Salsomaggiore 2003al Cristoforo Marzaroli di Salsomaggiore Terme –4° Premio Poesia "Severino Caspanello" 2003–  3° PREMIO "Migliore Tecnica” al “Beniamino Joppolo” di Patti– 4° Premio "Trofeo Roccia d'Argento" 2003, Pittura Estemporanea di Motta Camastra – 3° Premio Abbinamento "Emozioni in Armonia" 2004Targa “Arte in Volo” 2004, Vienna-Taranto, Acc. Dei Di oscuri -10° Premio"Renato Guttuso" 2004- Villafranca Tirrena –1° Premioex equo"G. Bufalino" IL ROMBO 2004- San Cipriano D'Aversa (CE) –Medaglia "Premio Ischia" 2005 di NapolieNomina di Accademico–  10° Postoper laPoesia al Concorso “ Poesia & Immagine” Ass. Urania Lombardia- Menzione d'Onore "Emozioni in Armonia" 2005 di Messina –  Menzione d’Onoreper laPoesia al Premio “Creatività Itinerante” 2005 di Bari-  4° Premio Poesia Dialettale "Mario Luzi" 2005a Gliaca di Piraino Ass. "Raggio di sole" - ME,Menzione d'Onorealla XVII° Edizione del Premio Nazionale sezione Dialettale "Madonna di Montalto" -Messina -  Attestato di Merito Artistico Dic. 2006 "Centro Diffusione Arte"- Palermo -3° PremioI° Estemporanea  di Pittura PEZZOLO (ME) -  2006 -Menzione -3° Conc. Naz. di Pittura A.E.C. - Association Européenne des Cheminots - Osterio Magno Cefalù (Pa) 5 / 1 / 2007 -Menzioneper la sez. dialettale al XXI° Premio Colapesce 2006 - Menzione "Emozioni in Armonia" C.A.S.T. , 1° Premio Speciale Peloro 2000 sez. Pittura -17 / 6 / 2007, MedagliaCentro Italiano Femminile 1° Conc. Poesia 5 / 6 / 2008 -Menzione d'Onoreal 6° Premio Poesia e Narrativa "Mistic Rose" 2008 -2° Premio Pittura categoria professionisti"Il Rametto d'Argento" 2008 - Paceco (TP)-Finalistaal Concorso Letterario Nazionale “Città di Sortino” 2008- Finalistaal Premio Letterario Nazionale “IL Calatino” 2008 - -2° PREMIO sez. LINGUA SICILIANA al Premio Rosario Piccolo 2008, dell'Ass Cult Beniamino Joppolo MENZIONE per sez. A in Lingua al Premio ASAF "La Rinascita di Messina: Pilastri della Speranza" - 30 Dicembre 2008 -Finalista8 Maggio 2009 - 2° Conc. "Sinfonia Dialettale"- Ass. Cult. IL FARO - Roma -MENZIONEper la poesia alla IX ° ediz. di "Emozioni in Armonia" - 10 Maggio 2009 -PREMIO SPECIALE poesia siciliana (4° posto)27 Luglio 2009 - "Itinerando l'Arte - il Tram a Messina"-PRIMO PREMIOper il LIBRO EDITO di POESIAal ConcorsoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  2009- 2010 di SAVONA -Diploma di Merito(4°posto)per il libro edito "... e chiovi"alla V° Ediz. 2010 del "Premio Vittorio Bodini", Ass. cult. salentina VITRUVIO -Finalistacon la poesia "Cu' sapi" il 10 settembre 2010 - 3° Conc. "Sinfonia Dialettale"- Ass. Cult. IL FARO - Roma -SECONDO PREMIOalla II tappa di Poesia in Piazza dell'Ass. Teatro-Cultura Beniamino Joppolo 2010 di Patti (Me);finalistaal 3° Conc. Sinfonia Dialettale 2010 - Ass. Cult. IL FARO - Roma;MENZIONE D'ONOREal Premio SEBASTIANO MAFODDA 2011 (Me);PREMIO PRESIDENZAalla 4° e 5° ediz. del Premio Sotto l'Egida dell'Amore  2011 e 2012 (Me);PRIMO PREMIOal conc. LUCE e CONCEZIONE 2011 di Siracusa;SECONDO PREMIO sez. lingua talianaal Premio Messina Città d'Arte 2011 (Me) ePRIMO PREMIO sez. dialettaleallo stesso Premio Messina Città d'Arte del 2012 (Me); con la silloge della terza parte della seconda pubblicazione RACCONTANDO in VERSI edita nel maggio 2012 intitolata ALTRO RACCONTO ha vinto ilPRIMO PREMIOper Silloge Ineditaal concorsoQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.assegnatole il 15 aprile 2012 a Savona;PRIMO PREMIOal conc. A LEI - Maria Gangemi Chiofalo assegnatole alla Caperrina il 19 settembre 2012;PRIMO PREMIOcon opera dell'artista Brunella Piazza di Ct, il 1 dicembre 2012 al 1° conc. IL GRANO e LA TERRA di Raddusa (Ct);MENZIONEal Premio di poesia religiosa MA.TE.CA. del 22 dicembre 2012. 

       

           Di lei hanno scritto tra gli altri:

-Lillo Lo Cascio: -"Oggi parliamo di Flavia Vizzari, che non solo è una brava ed affermata pittrice, ma è anche poetessa.
            Non posso permettermi di commentare la sua arte, non ho i mezzi per farlo, posso solo dire che a me piace quello che crea, però mi permetto di tracciarne il profilo personale, visto che ho avuto la fortuna di conoscerla attraverso il forum di Messinaweb.eu e per mezzo di scambio epistolare.
Flavia è una persona disponibile, amorevolmente interessata alla nostra Città (Messina), è dotata di grandi doti artistiche ed umane.
           Con i piedi saldamente ancorati per terra e la testa dedicata a chissà quale pensiero, riesce sempre a dare un significato concreto sia alle sue azioni che alle sue creazioni artistiche.
Mi piace per questo, è una persona molto alla mano, che riesce a far diventare semplice anche il più complicato dei concetti.
            Non mi dilungo oltre, anche nel suo caso è meglio che per lei parlino le sue pagine e la sua pittura"

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma. I siciliani  alla conquista dei posti più ambiti in Italia ed all estero, presentano le loro collezioni. Maria Monse' e Luca Conti Taguali, stilista catanese, con Enza Mignacca di Vanity,a supporto, saranno stasera a Roma, al Palazzo Ferrajoli a Piazza Colonna, per un' importante sfilata di Monse Taguali con l aiuto del trucco magico di Enza Mignacca di Trecastagni. Non e' la  prima volta che lo stilista e la produttrice presentano i loro abiti a Roma in prestigiose location con il valido aiuto di Enza Mignacca. Ad maiora sempre a questi siciliani vincenti.

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