- di Pietro Runci - (Foto di Simone Ferro)
Messina - 7aprile 2016 - La Camera di Commercio messinese, nasce intorno al 1860, con il nome di Consulta.
Oggi, essa, compie tante attività, tra cui quelle connesse con il Porto, e tutte le altre attività che scaturano commercio (come l’attività economica).
Si è presa visione con alcuni professori della Camera, la quale hanno trattato argomenti vari, interessanti per i giovani, come brevetti e marchi, e l’argomento delle Startup.
Partendo dal marchio, possiamo dire che è l’elemento più importante per una società, o per un negozio, la quale rappresenta il prodotto. Una volta che il marchio viene registrato alla Camera di Commercio, diventa inviolabile, cioè nessuno può copiare lo stesso nome con cui è stato registrato, dunque viene protetto.
Esso, ha la durata di ben 10 anni, dopo di che bisogna rinnovarlo. Se la società, o qualunque ente che abbia registrato un marchio, non lo rinnova, c’è il rischio di perdita.
La registrazione del marchio, riguardante una società, è di 200€, mentre riguardante solamente una classe, come ad esempio un negozio di abbigliamento, o altri, la sua registrazione è di 101€, per una sola classe. Se si vuole aggiungere altre classi, la cifra sarà di 34€, per ogni classe aggiunta. Queste cifre, sono le Tasse di Concessione Governativa.
Il marchio, fa parte della proprietà industriale, che si differenzia con la proprietà intellettuale (in questo caso parliamo di opere dell’ingegno, come ad esempio un brano, la quale, i suoi diritti d’autore vengono protetti da un altro ente, che in questo caso è la SIAE).
Il marchio, può essere anche ceduto, sempre però, con il consenso del proprietario. Tutto questo avviene attraverso un atto giuridico, chiamato Scrittura Privata. Esso, può essere di proprietà di più soggetti, e, in questo caso si deve stabilire la quota, che ha ogni soggetto, di proprietà.
Passando ai brevetti, dobbiamo dire che, per depositare un invenzione, non è necessario essere scienziati o qualcos’altro.
Il brevetto, fa parte delle opere degli ingegno. Quando si decide di creare qualcosa, l’inventore dovrà stipulare un progetto, la quale viene giudicato, ed eventualmente accettato, dal UIBM, cioè un organo formato da ingegneri, la quale hanno il compito di giudicare il progetto che viene presentato.
Quando si parla di invenzione, dovremmo fare una differenza fondamentale fra invenzione e modello di utilità: l’invenzione è la creazione in se, mentre il modello di utilità, è l’invenzione con apporta modifica.
Quando si decide di inventare qualcosa, bisogna presentare, oltre il modello dei dati anagrafici, anche quello che riguarda la descrizione, il riassunto e la rivendicazione, che è la parte finale più importante.
Nelle seconda parte, si è presa visione dell’argomento riguardate le Startup. Cos’è una startup? Questa termine venne utilizzato a partire dagli anni ’80, la quale indica una nuova impresa, che prende forma di società temporanea, in cerca di un business scalabile e ripetibile.
Una startup, nasce da un idea banale, spesso giovanile, al fine di uno scopo economico.
Quando l’idea, è nella mente di un qualunque soggetto, si usa il termine incubazione, cioè per indicare che l’idea matura nel tempo.
Quando si decide di creare una società startup, si deve presentare, un modello detto Business Plan: un elemento fondamentale, la quale sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale (business idea).
Esso deve contenere:
- I soggetti che hanno deciso di creare una startup;
- L’offerta, cioè cosa proponiamo;
- L’ambiente cooperativo, cioè, se nel territorio, o in vari paesi del mondo, ci sono società, che vendono la stessa cosa;
- La strategia di vendita, cioè il modo con cui riusciamo a vendere;
- Le scelte, cioè come crearla questa startup;
- Piano finanziario, cioè, tutto quello che riguarda i finanziamenti e altre fonti economiche;
- Costi e ricavi;
- Entrate e uscite monetarie.