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- di Rachele Gerace -

 

Un auditorum gremito, quello del Palacultura di Messina, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro su Etica e responsabilità pubblica. L’evento, organizzato dall’Assemblea Regionale Siciliana in sinergia con l’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, risponde a una forte volontà da parte del Presidente Giovanni Ardizzone che tutti gli attori dello spazio pubblico - istituzioni civili e religiose - si confrontassero su un tema che sta suscitando notevole disorientamento nella società tutta.

Proprio dal mondo religioso - precisamente con la provocazione lanciata alcuni mesi or sono da Monsignor Nunzio Galantino, Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, che si era duramente espresso sulla poco qualificata selezione delle classi dirigenziali e con l’avallo entusiasta di Monsignor Antonino Raspanti, amministratore apostolico dell’Arcidiocesi messinese - è giunta la conferma alla realizzazione di questo momento.

A dibattere la questione, moderati dall’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, sono stati lo stesso Monsignor Galantino, Gaetano Silvestri, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente della Scuola Superiore di Magistratura e Rodolfo Sabelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati.

Tre posizioni complementari, anche se provenienti da ambiti concettualmente diversi, almeno nella teoria: l’indebolimento della dignità della persona che non viene più rispettata nelle sue dimensioni pubblica e privata.

Monsignor Galantino, prendendo spunto dal Quoelet, testo biblico sulla sapienza, capace di stimolare uno stile di vita responsabile in tutti e soprattutto nei giovani, afferma che “abbiamo un’estrema esigenza di ricercare modelli di riferimento che conducano a una piena esperienza relazionale, educando ed educandoci alla libertà responsabile”. Questo è realizzabile secondo tre linee guida essenziali: la considerazione dei diritti umani non secondo una logica privatista che separa nettamente i desiderata personali dai doveri degli altri; una laicità, degli spazi e dei contenuti, che non sia lontana totalmente dal riferimento religioso e il rispetto delle regole per potere concorrere al bene comune, superando “solitudine della coscienza collegata alla mancanza di valori condivisi e a un effimero relativismo”.

Una forte penetrazione etica nel tessuto normativo costituzionale si è avuta sin dalle legislature più antiche: da questo concetto parte il professore Silvestri per sottolineare come, dopo la seconda Guerra Mondiale, si è sviluppata forte l’esigenza di passare dal concetto di “neminem f4se ledere” all’affermazione di una solidarietà politica economica e sociale secondo il principio di reciprocità presente anche nelle più grandi religioni del mondo: “La nostra Costituzione - afferma Silvestri - è basata sulla priorità della persona rispetto allo Stato. Sicuramente, non basta compiere bene il proprio dovere ma è necessario mantenere l’onore e la capacità di corrispondere la fiducia di chi ci dà un potere e quindi mantenere ferma la propria identità morale di soggetto che deve anteporre sempre l’interesse generale a quello individuale”.

Il margine etico, dunque, va oltre a sanzione amministrativa e implica che il potere non sia mai autoreferenziale, ma venga esercitato nell’interesse dei più.

Rodolfo Sabelli nel suo intervento, che si apre con un excursus etimologico e per categorie sull’etica, che definisce “adesione convinta e profonda dell’individuo a un complesso di valori e la trasformazione di quell’adesione in un impegno nell’agire quotidiano, nella società e per la società”, riprende alcune riflessioni del professore Silvestri. Egli sostiene che “da anni assistiamo al diffondersi della pratica dell’abuso e della corruzione nell’esercizio delle funzioni pubbliche e a ogni sorta di complicità con i settori criminali”; risulta dunque necessario, recuperare quel senso etico inteso come “complesso di valori sottesi all’esercizio della funzione pubblica quali: fondamento, contenuto, controllo e sanzione”. Ecco allora che “se ogni cittadino è chiamato a contribuire al benessere e alla crescita della società, ciò diventa l’oggetto di un preciso dovere per quanti sono rivestiti di una funzione pubblica: nell’esercizio di essa, l’etica, divenuta della responsabilità, si riassume nel rifiuto del ruolo inteso come affermazione di se stessi o fonte di privilegio”.

 

(foto di Simone Ferro)

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la traviata delle camelie 4 ph Davide De Vincenzi- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. “La Traviata delle Camelie. Marguerite e Violetta: donne sull’orlo di una crisi respiratoria”. Lo spettacolo con protagonisti David Riondino e Dario Vergassola, andrà in scena al Teatro Vittorio Emanuele martedì 8 marzo alle 21,00, con repliche mercoledì 9 e giovedì 10 alle 21,00, e venerdì 11 alle 17,30 e alle 21,00.

 È un viaggio attraverso musica e letteratura, da “La Traviata” di Giuseppe Verdi a “La Dama delle Camelie” di Alexandre Dumas, quello che porta sulle scene l’ormai collaudata coppia formata dai David Riondino e Dario Vergassola.

Lo spettacolo si snoda sull'interazione tra i due artisti. Riondino è il fine dicitore, ovvero l’attore “serio” impegnato a divulgare la vera storia della “ Traviata”, mentre Vergassola, l'incredulo spettatore di tanta vicenda, interpreta, con la sua irresistibile comicità, il ruolo del “disturbatore”, che spesso interrompe il racconto per accostare alla trama originale alcune storie o vicende recenti del Bel Paese.

Sul palco assieme ai due mattatori, la bravissima soprano cinese Beibei Li, una Traviata che si racconta attraverso le famose arie, accompagnata dall’ensemble da camera composto dala traviata delle camelie 3 ph Davide De Vincenzi Fabio Battistelli, al clarinetto, e Riviera Lazeri, al violoncello, che eseguirà le musiche originali del capolavoro verdiano assieme all’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele, diretta per l’occasione da Augusto Vismara.

 Situazioni drammatiche (la vicenda lo impone) e dissacranti si alternano in questo spettacolo brioso ed esilarante. Non mancano infatti richiami alla colpa, al peccato, alla gelosia, alla redenzione e alla felicità, che sono, e ancor per molto saranno, i motori dei principali comportamenti umani, ma anche sentimenti spesso eccessivi sui quali può scivolare certa satira leggera.

 La Traviata delle Camelie

Marguerite e Violetta: donne sull’orlo di una crisi respiratoria

 David Riondino e Dario Vergassola

 con International Chamber Players

Beibei Li soprano

Fabio Battistelli clarinetto

Riviera Lazeri violoncello

 Orchestra Teatro Vittorio Emanuele

Direttore Augusto Vismara

 Collaborazione ai testi: Dario Tiano e Marco Melloni

Produzione MD Spettacoli Srl

 Dall’8 all’11 marzo

Teatro Vittorio Emanuele

Martedì, mercoledì e giovedì ore 21.00

Venerdì ore 17,30 e 21,00

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- di Rachele Gerace -

Dopo il successo dell'iniziativa del 2014 e 2015, il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione propone anche per la Quaresima 2016 le 24 ore per il Signore, nei giorni 4-5 marzo. Dio ricco di misericordia (Ef 2,4) è il tema che guiderà la riflessione di quest'anno. Papa Francesco presiederà la liturgia penitenziale a San Pietro, mettendo così il sacramento della riconciliazione al centro del cammino della nuova evangelizzazione in tutta la Chiesa.

Il Papa stesso invita tutte le diocesi a partecipare. Sarebbe dunque importante prevedere un'apertura straordinaria delle chiese nei giorni 4-5 marzo, secondo le possibilità e le necessità delle singole Chiese locali, offrendo la possibilità delle Confessioni e dell’Adorazione eucaristica. La giornata potrebbe concludersi con la celebrazione della Santa Messa festiva del sabato pomeriggio.

Anche l’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, vivrà questo momento comunitario; ciascun vicariato ha scelto una chiesa in cui si svolgeranno i diversi momenti di preghiera.

Per la forania di Messina centro “Madonna della Lettera”, il cui Vicario è Monsignor Mario Di Pietro, è stato scelto il Tempio di Gesù Sacramentato, chiesa di S. Orsola.

I parroci tutti, auspicano una nutrita presenza di fedeli, per vivere questo momento di condivisione nell’anno giubilare della Misericordia.

ANNA DE FILPO

Nov 26, 2024

 

Docente di Scuola Primaria, presso l'ISTITUTO COMPRENSIVO DI S. MARINA POLICASTRO, (SA), nata a VIGGIANELLO (PZ), piccolo borgo lucano ai piedi del monte Pollino, il 28/12/1954). Residente in Sapri (SA). Diploma di ISITUTO MAGISTRALE. Successivi studi interrotti per motivi di famiglia. Molto interesse per la lingua italiana, per la poesia e per lo studio in genere. Tanto lavoro autonomo, applicato alla lettura di testi e autori di diverso genere. Scrive per passione, da sempre. È approdata da circa un anno, e con successo, alle pagine Web in vari Gruppi di poesia. Ha pubblicato nello scorso OTTOBRE, con la IRDA EDIZIONI, la sua prima silloge: "TERRA DI CONFINE". e per effetto di Concorsi cui ha partecipato, è titolare al momento, dei seguenti riconocimenti:

1) 3° CLASSIFICATA con la poesia "SORPRENDIMI" , CONCORSO DI POESIA ED ARTE IN GENERE. I     ANNIVERSARIO Escluso Mortimer, Club degli Amici, sul tema "PACE, AMORE e FRATELLANZA".

2) PREMIO INTERNAZIONALE LETTERARIO E D'ARTE "NUOVI OCCHI SUL ...MUGELLO":

     3° PREMIO EX-AEQUO, con la poesia "MUGELLO".

     MENZIONE D'ONORE, con la poesia "LUSTRO DEL MUGELLO".

     Segnalata in ANTOLOGIA, con la poesia "PIANTO AL MUGELLO".

3)   COLLANA EDITORIALE MULTITALENT, SOCIETÀ_EDITRICE_MONTECOVELLO, Segnalata in ANTOLOGIA, "VIVO DA POETA" - Edizione 2015, , con la poesia "FREDDE TRASPARENZE".

4) 2° CONCORSO NAZIONALE DI POESIA   ANTOLOGIA "LIBERA VERSO" seconda e

settima classificata, con le poesie: "SGOMENTO" , "INGANNO".

 

 

Pubblicazioni:

 

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TERRA  DI CONFINE

 

IRDA EDIZIONI

Candida di mente e di cuore, Anna De Filpo ci dona un piccolo capolavoro poetico fatto di intensità e di struggente sentimento. L’artista è un tutt’uno con la penna, i
suoi versi sono senza dubbio frutto di una maturazione spirituale che l’ha accompagnata e l’accompagna ancora con quella delicata semplicità del parlare senza troppe architetture, del dire senza forzare lo stile ma lasciando all’anima il compito di farsi poesia. Ed è così che nascono versi liberi, unici, dove la giustizia, il senso d’appartenenza al mondo si fanno imponenti, liberatori, vogliosi di pace, di serenità, di silenzio rassicurante. Anna vien fuori dal vittimismo che spesso aleggia intorno all’immagine del poeta, lei non si scompone davanti al negativo della vita, della terra (odio, bugia, disillusione, meschinità) non la deludono, la rafforzano. Tutto è sussurro che si ferma tra le mani, e da esso nasce un sentimento quasi di compassione per la vita...

 

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- di Rachele Gerace -

 

La catechesi attraverso l’arte è il tema scelto per il IX Simposio di Studi Catechetici, che si è svolto giovedì 3 marzo presso l’Istituto Teologico San Tommaso, in collaborazione con il Centro di Pedagogia Religiosa “Don Giovanni Cravotta”.

La Sicilia possiede un ricco patrimonio artistico che giace, in gran parte, nei musei; si tratta di un patrimonio che tocca la sensibilità di chi lo fruisce e rischia di rimanere silente se nessuno si fa cassa di risonanza affinché queste opere tornino a essere protagoniste dello spazio liturgico”. Parole di monito forti, quelle con cui il Preside dell’Istituto Teologico, Don Giuseppe Cassaro, ha aperto i lavori di questa giornata di studio.

A illustrare la forte valenza pedagogica che l’arte in tutte le sue forme ha nel racconto della sacralità è stato monsignor Letterio Gulletta, noto conoscitore delle bellezze artistiche e promotore, negli anni, della fervida, seppur circoscritta, fucina culturale cittadina.

Il dibattito sul ruolo dell’arte sacra nell’ambito più ampio di un’ermeneutica pedagogica è sempre stato vivo anche se fondato, quasi sempre, su pareri discordanti: un’opera che ha un soggetto religioso è (ed è soltanto) arte sacra? “I musei (diocesani) - si domanda monsignor Gulletta - possono diventare luoghi pastorali o conserveranno sempre il ruolo ristretto di stanza delle meraviglie”?12800245 933143970139396 1932924652161288219 n

La funzione evangelizzatrice dell’arte più volte ribadita nei documenti conciliari e riaffermata dalla CEI durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, attraverso una lettura “aggiornata” delle opere e non più (o non solo) secondo gli stilemi classici favorisce il confronto e la crescita spirituale oltre che culturale. “Nell’ambiente museale - prosegue Gulletta - diventa possibile elaborare linguaggi artistici nuovi con cui riscrivere la fede”; prosegue poi con una provocazione proponendo che, accanto ai tanti ministeri presenti nella Chiesa, venga istituita una figura che abbia la capacità di veicolare l’arte al fine di supportarne la speculazione spirituale.

Ci sono tanti personaggi come il Cardinale Martini, Pierluigi Lia, Vittorio Sgarbi, Dario Fo, Bruno Maggio che hanno (o hanno avuto) con l’opera d’arte un approccio vivo, complementare, in cui l’elemento interessante molto spesso non è la ricognizione degli elementi che si riscontrano in essa, bensì la metodologia di lettura e ciò che l’opera è capace di trasmettere pur cambiando il linguaggio a seconda del contesto di lettura ma conservando la sua centralità.

L’arte, dunque, ha una potenza simbolica e strategica enorme, soprattutto per chi s’interroga sull’affidabilita dell’esperienza religiosa e cristiana poiché essa è, in buona parte, storia di teologia e spiritualità.

I lavori moderati dal diacono Giovanni Garufi hanno previsto, nella seconda parte della mattinata, un laboratorio pratico di lettura di un’opera d’arte fra tre proposte, cui è seguito un interessante dibattito.

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Roma.4 marzo 2016, ore 11:00, Sala del Carroccio - Campidoglio 293 valigie consegnate a partire dall'inizio del progetto (aprile 2014) a donne fuggite di casa, in alcuni casi con i propri figli, perché vittime di violenza, tanto supporto e informazioni per affrontare il domani. Questo uno dei dati "forti" che verranno presentati nell'ambito della conferenza stampa organizzata da Salvamamme e il I Municipio presso la sala del Carroccio del Campidoglio, a partire dalle ore 11,00.
Alla conferenza stampa saranno presenti Sabrina Alfonsi, Presidente del I Municipio, Emiliano Monteverde, Assessore Politiche Sociali del I Municipio, Maria Grazia Passeri, Presidente Salvamamme, Edoardo Marcelli, Presidente Rete di Sicurezza Attiva Onlus, Arije Antinori, criminologo. Sarà, inoltre, presentato un bozzetto della placca che verrà realizzata dalla grande artista internazionale Paola Crema, per dare ancora più centralità alla tragedia delle donne vittime di violenza e sollecitare ogni cittadino ad essere parte attiva per contrastarla. L'opera sarà illustrata da Tiziana Sirna, Doc Italy, insieme ad Alessandro Carnevali, Segretario generale UNAR - Casa delle Regioni. Con la presenza della Presidente dell'Associazione Non Solo Chiara, Maria Lo Moro, si farà il punto sulla delicata situazione di Chiara Insidioso.Alle Fiamme Oro Rugby della Polizia di Stato, ed alle Associazioni Non Solo Chiara, Federazione Polizia Interforze, Rotary Club, attraverso il nuovo componente della direzione di Salvamamme Marcello Tamiano, Inner Wheel, Associazione Giovani per Roma, Protezione Civile Radio Non Solo di Monterosi, Associazione Motociclisti Forze dell'ordine, Associazione Taxi Roma Capitale, Associazione  Ad Ogni Modo, Comitato di Quartiere Torresina, Assomoldave, Associazione A Casa, Associazione Attivamontesacro, Associazione Mamme Laboriose ed alla Scuola Prestige sarà affidata da Rosanna Cerbo, responsabile scientifico del Salvamamme, e da Katia Pacelli, Vice Presidente di Salvabebè Salvamamme ONLUS, una valigia simbolo che l'8 marzo verrà consegnata ai servizi sociali dei Municipi di Roma. Madrina dell'evento sarà la sensibile attrice Maria Rosaria Omaggio.Al termine della conferenza stampa partirà, grazie ad un pullman messo gentilmente a disposizione da ATAC, un tour che toccherà alcune piazze di Roma allo scopo di riappropriarsi simbolicamente della città.Invitiamo, sempre e comunque, le donne a contattare, in caso di emergenza, il 1522, numero nazionale antiviolenza e stalking, (attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno, accessibile dall'intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile) reso disponibile dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, oppure l'Associazione Nazionale D.i.Re Donne in Rete, punti costanti di riferimento per l'Associazione Salvamamme.
Iniziativa autofinanziata dagli organizzatori.

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

Fondazione Nuovi Mecenati contribuisce a rafforzare le relazioni culturali franco-italiane

nell’ambito della creazione contemporanea e in collaborazione

con l’Ambasciata di Francia in Italia / Institut français Italia

 

Messina. “L’instinct du déséquilibre”, nuova creazione della compagnia francese IETO, in prima Europea, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina. Dopo un periodo di residenza al Teatro di Messina, lo spettacolo debutterà venerdì 4 marzo, alle 21, con repliche il 5 marzo alle 21 e il 6 marzo alle 17.30.

 

Creazione collettiva diretta e prodotta da Christian Couminm, creata ed interpretata da Sebastien Brun, Fnico Fedmann, Itamar Glucksmann, Alys Marchi, creazione luci, direzione tecnica, regia suono e luci, Patrice Lecussan, creazione musicale originale di Maxime Denuc, “L’instinct du déséquilibre” mescola i linguaggi della danza, del physical theatre e del circo contemporaneo. 

 

«Uno spettacolo che parla di un mondo sospeso in cui i sopravvissuti cercano di catturarsi a vicenda. Una storia di menzogne e di disequilibrio, dove gli abitanti rimasti devono unire le forze e unirsi con i loro corpi, semplicemente, per evitare la caduta. Si parla di “vivere insieme” ma alla fine, e soprattutto, si parla della solitudine e della sopravvivenza. Raggiungere i propri limiti diventa un gioco, il pericolo può essere divertente e il correre rischi può portare in qualsiasi momento al riso selvaggio. In scena la quiete di un gesto perfetto, anche se fragile, traballante o imperfetto. Scivolando da situazioni estreme in situazioni estreme, si crea un'intimità che si incontra in rari momenti di disperazione e abbandono. Quella, folgorante, di un aereo in caduta libera. Quella, sublime, di erranti nell’immensità di un deserto che non permette scappatoie. Essi andranno incontro a ciò che portano con sé. Senza maschere e senza rete. Andranno incontro alla loro umanità turbolenta», come si legge nelle note artistiche. «Quattro individui in uno spazio vuoto. Uno spazio da spazzare, senza niente con cui aggrapparsi. Uno spazio per creare qualcosa di stabile, solido, di equilibrato o per lanciarsi furiosamente nell’instabile e nell'insolito, necessariamente insolito, anche perché lo squilibrio arriva sino all'ignoto. L'immobilità non esiste o è di scarso interesse. L'uomo, per natura, non è equilibrato. È un obbligo. Avanza, traballante e sciatta, spinto dalla sua ambizione, minato dall'instabilità e tende ad aggrapparsi a dei rami, per trovare degli appigli che gli permetteranno di immaginare l'improbabile e tentare l'impossibile».

 

Spettacolo che si aggiunge al repertorio della compagnia francese, premiata nel 2008 con il Premio Giovani Talenti di Circo Europeo e poi applaudita in tutta Europa con i suoi spettacoli, durante un tour che ha avuto numeri da record: per IETO, in 3 anni oltre 300 repliche in più di 130 città in tutta Europa e in Giappone.

 

 4, 5 e 6 Marzo 2016

 

Teatro Vittorio Emanuele di Messina

 

4 e 5 h 21 | 6 h 17.30

 

IETO (F)

 

L’INSTINCT DU DÉSÉQUILIBRE

 

prima europea

 

danza | physical theatre | circo contemporaneo

 

spettacolo adatto a tulle le fasce d’età

 

Creazione collettiva con: Sébastien Brun, Fnico Feldmann, Itamar Glucksmann, Alys Marchi

 

Diretto e messo in scena da Christian Coumin

 

Creazione luci, direzione tecnica, regia suono e luci: Patrice Lecussan

 

Creazione musicale originale : Maxime Denuc

 

Produzione/diffusione: Virginie Moy – Olivier Bourreau

 

produzione: Ieto

 

con il supporto della residenza dell’E.A.R. Teatro di Messina

 

durata: 60 minuti

 

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