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Un luogo desolato, "un sentiero stretto e disagiato per cui si andava alla spiaggia del mare,DSC 4889 e poi una campagna aperta e solitaria" è il ricordo lontano di un tempo ormai passato. Un luogo nel quale affiora uno scrigno, nato dal placato furore del vulcano, dove trova spazio la testimonianza storica ed artistica dell'amore per un Dio "bambino": il Presepe Settecentesco di Acireale.

Un'opera di straordinaria bellezza, dove la potenza della natura e la creatività e l'ingegno dell'uomo si coniugano per suscitare stupore e meraviglia e giungere fino al rapimento e al coinvolgimento del visitatore nello scenario che si offre ai suoi occhi. Lo sguardo catturato dalla penombra dell'ambiente viene immediatamente fissato sulla situazione principale: la nascita di Gesù, e ci si accorge DSC 4890improvvisamente di essere diventati personaggi estemporanei di questo presepe nel quale è stato curato ogni dettaglio per far sì che il "pellegrino" non resti un elemento estraneo alla scena, ma piuttosto diventi il protagonista di un brandello di vita che sembra essersi fermato nel tempo tanto è intensa l'espressività dei volti dei 34 personaggi che lo compongono. Il presepe trova quasi una naturale ambientazione in quello che è un ingrottamento lavico, e i personaggi a grandezza naturale che nei loro costumi si rifanno ad un vago ottocento popolaresco non stridono sulla scena, non sembrano DSC 4891neanche anacronistici rispetto all'evento della Natività, ma piuttosto fanno trasparire dai loro volti in cera colorata l'umiltà e la fede che li pervade nel presentarsi al Signore. Gli stessi Re Magi, pur indossando vesti sfarzose, realizzate con damascati del settecento lavorati in oro, non si discostano dal clima di sottomissione che aleggia sulla scena, scena nella quale gli oggetti appartenenti alla tradizione siciliana come "u bummulu", "a quartara", "i fasceddi" caratterizzano i personaggi e conferiscono loro insieme al divino infante un ruolo da protagonisti.

Protagonisti di una vita semplice, carica di valori profondi, la vita di un tempo in cui le donne indossavano scialli e portavano "trusce" e "panari" carichi di frutta, dove gli uomini avevano i volti segnati dalla fatica del lavoro "agreste".

La storia di questo luogo ha inizio un sabato di fine estate del 1741, quando il sacerdote Don Mariano Valerio di ritorno insieme ad altri DSC 4894suoi confratelli da un pellegrinaggio presso la vicina edicola mariana dedicata alla "Madonna dei Raccomandati", fu costretto a rifugiarsi in quello che era un anfratto lavico tutt'altro che accogliente, perché sorpreso da un violento temporale. Mentre gli ecclesiastici si trovavano all'interno dell'oscura caverna, il Valerio contemplando la profondità di quell'antro, fu come folgorato da un'ispirazione divina e maturò l'idea di realizzare di quel luogo DSC 4896"una grotta a somiglianza di quella di Betlemme". Da quel dì, fu lo stesso Don Mariano Valerio ad occuparsi della realizzazione del progetto che giorno dopo giorno, superando varie difficoltà, andava DSC 4899compiendosi. Così all'alba del 24 dicembre 1752 il sogno di questo prete, suscitato da una fede incrollabile si avverò "fra i fumi di olezzante incenso e le gravi armonie dell'organo che si spandevano nella silenziosa campagna inaspettatamente popolata"; il tempio intitolato "Sancta Maria ad præsepe" è pronto per custodire in sé la rappresentazione dell'evento che cambiò la Storia.

Al munifico canonico Mariano Valerio, succedettero DSC 4900molti altri ecclesiastici che si adoperarono tutti con zelo e fervente abnegazione nel rendere questo luogo sempre più consono alla presentazione della Natività. Sicuramente fra di essi si distinse in quest'opera quale "splendido benefattore" Don Pasquale Abate Pennisi figlio del Barone di Floristella, il quale verso il 1820 ampliò la chiesa costruendo l'attuale facciata e realizzando la volta in pietra pomice nera che oggi possiamo ammirare. Lo stesso Abate Pennisi incaricò sin dal 1812 il valoroso ceroplasta locale Mariano Cormaci per arricchire il Presepe di nuovi personaggi. Questi fu seguito dall'artista romano Santi Gagliani che proseguì la sua opera realizzando molte delle teste in cera che costituiscono l'elemento peculiare delle statue che compongono l'opera. In virtù della delicatezza stessa dei materiali con cui furono realizzate fu più volte necessario restaurare l'insieme. DSC 4901Senza dubbio gli interventi più importanti e profondi furono due: il primo eseguito all'inizio del secolo dal valoroso artista in cera Giovanni Strano il quale riportò all'antico splendore il presepe che si presentava in pessime condizioni alla fine del periodo più oscuro della sua storia, nel quale venne chiuso a causa di una controversia di proprietà; il secondo realizzato fra il 1979 e il 1984 dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Catania, diede un impianto stabile al presepe che fino ad allora veniva montato e smontato ogni anno nel periodo delle festività natalizie, evitando così che le teste in cera e le mani in legno subissero inevitabili danneggiamenti. I lavori che DSC 4903riportarono allo splendore originale sia la struttura del tempio sia le statue ci permettono ora di poter godere di un'opera d'arte che rappresenta l'inequivocabile genio creativo degli artisti locali del tempo. Visitare il Presepe Settecentesco di Acireale è tuffarsi in un luogo dove la storia si ripropone ogni giorno a se stessa, è immergersi nell'incanto di questo Mistero.

 

Anagrafica

 

Provincia: Catania Comune: Acireale

Luogo e collocazione: Chiesa (parrocchiale) Santa Maria della Neve - via provinciale per Riposto, 3

DSC 4906Provenienza: Ubicazione originaria

Oggetto: Presepe

Epoca: Seconda metà del secolo XVIII - secolo XX

Autore: Artisti della ceroplastica e scultori; ignoti artigiani (secoli XVIII - XX); Patanè (Acireale secolo XX)

Materia: Cera, legno, resina, stoffa, capelli, vetro, cuoio, pelle di pecora, cartapesta, gesso, ferro, metallo, cartone, terracotta.

Misure: A grandezza naturale

Proprietà: Curia vescovile di Acireale - dono di benefattori, seconda metà del XVIII secolo - XX secolo.

Stato di conservazione: Restaurato fra il 1979 e il 1984, oggi presenta condizioni critiche dovute ad attacchi biologici, evidenti sia nei volti in cera, sia nelle parti in legno, sia nei costumi. Nonostante ciò rappresenta un importante attrazione turistica sia per l'ambientazione (è allestito in una grotta di scorrimento lavico naturale) sia per la rilevanza DSC 4907storica, artistica ed etnoantropologica.

Descrizione: Il presepe, collocato ormai stabilmente nella grotta, è costituito da 35 figure umane aventi pregevoli teste in cera e mani in legno, realizzate a partire dal XVIII secolo, e 8 animali risalenti agli inizi del Novecento.

Notizie storico critiche: La chiesa di Santa Maria della Neve fu in origine una grotta naturale di scorrimento lavico. fondata dal canonico Mariano Valerio (1707 - 1793) e dedicata a Nostra Signora del Presepe, venne benedetta e aperta al culto il 24 dicembre 1972. Forse sin da quell'anno, durante il periodo di Natale, vi si espose un presepe con figure a grandezza naturale.

Ai pochi personaggi di cui era composto inizialmente se ne aggiunsero altri a partire dal 1812 quando, per incarico del can. Pasquale Pennisi (1762 - 1828) molte teste e mani furono realizzate da Mariano Cormaci, un ceroplasta attivo fra la fine del '700 e la prima metà dell'800. In quegli anni il presepe fu anche arricchito di sfarzosi abiti per i re magi. Dopo la morte del Pennisi il sac. Ignazio Mangani (1779 - 1845) lo ingrandì ulteriormente, dotandolo di numerose figure e di tessuti più o meno pregiati per i magi.

Sembra che le teste e le mani furono poi eseguite da Santi Gagliani, un ceroplasta romano che operò in Acireale intorno alla metà dell'800, e da fra Salvatore u nuticianu, vissuto a Noto nel XIX secolo. A proposito del Cormaci e del Gagliano è stato osservato che essi confezionarono le teste con un tipo di lavorazione a mano di cera stratificata a colori, determinando un colore carneo di straordinaria naturalezza e realizzando delle figure di mirabile fattura.

Le notizie, piuttosto scarse, ci riferiscono che, dopo un periodo di chiusura, la chiesa fu riaperta nel dicembre del 1900 e che da allora vi si espose un presepe totalmente rinnovato: Giovanni strano, un ceroplasta attivo forse in Acireale fra la fine dell'800 e la prima metà del '900, aveva rifatto alcune teste, ne aveva eseguite delle nuove e aveva costruito 50 personaggi circa.

In passato il presepe si esponeva dal 25 dicembre al 19 gennaio; poi, con l'andar del tempo, il periodo di DSC 4911esposizione si è ridotto al 7-8 gennaio. Montato su impalcature sia mobili che fisse, il presepe veniva allestito di volta in volta: si realizzavano le figure umane costruendo i manichini di stoppie e ferro ai quali si collegavano la testa di cera con i capelli di crine e le mani in legno. Dopo si rivestivano gli uomini con tunicelle, cappelloni, fatti a triangolo e bisacce, mentre le donne indossavano le gonne sulle tunicelle, il fazzoletto in testa e recavano in genere una cesta. Infine si sistemavano le figure umane e gli animali sulle impalcature, fra il lichene, le palme, le ceste con la frutta, le felci e i rami di aranci. Dal 2 al 4 gennaio, giorni in cui la chiesa restava chiusa, alcuni pastori venivano trasformati in soldati e re magi.

Concluso il periodo di esposizione si smontava il presepe e si conservavano i materiali nella sagrestia.

Dopo il lavoro di restauro è stato collocato stabilmente nella grotta, ormai rinnovato sia per quanto riguarda il numero, l'aspetto figurativo e la disposizione dei personaggi, sia per l'uso di frutta non più fresca e di stoffe lavorate a mani in sostituzione del verde naturale. Il lavoro è stato eseguito dalla costumista Santuzza Calì e dall'artista Gabriella Saladino.

(dal sito La città di Acireale)

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Parigi. Da Parigi per saperne di più di questo eccellente stilista che esalta  il made in Italy nel mondo. E' bello conoscere di questo giovane stilista ex modello di griffe internazionali che ha pensato bene di investire sulle proprie eccellenti capacità sartoriali del gusto, del bello e del lusso made in Italy. Dopo un periodo di esperienza in America, ha pensato bene di offrire l'opportunità delle sue creazioni in seno al mercato italiano, spiccando dall'Italia, il volo verso i mercati internazionali più importanti. Bellissimo e affascinante, amico di Liza Minnelli e di dive del Cinema, ha la capacità di trasformare una donna  semplice da crisalide a splendida e leggiadra libellula...anche con qualche chilo di troppo e con un'altezza mediterranea che non è certo quella di una donna nordica. image007

Elena

La Redazione

Giorni addietro, ci si è ricordati della grave sciagura che ebbe Messina con il terremoto del 1908 e della “Grande Benefattrice dell’Umanità la Regina Elena di Savoia “ e del Suo generoso e concreto aiuto dato ai messinesi ,che erano sotto le macerie . Ebbene i messinesi memori e ed anche i turisti presenti a Messina non l’hanno voluta dimenticare e i fiori non sono mancati ai piedi del monumento. ( una cosa simile, si ripete sempre in Sicilia nella Cattedrale di Palermo, per un altro grande sovrano   Federico II di Svevia Imperator et Rex Sicilae, perché alla base della tomba si trovano sempre i fiori   freschi ) . Ebbene in questa nostra Messina , che porta addirittura il prestigioso nome di “Città d’Europa “, ci si chiede , come mai   il nostro bravo Sindaco Renato   Accorinti, senza alcun dubbio , persona molto perbene, rispettoso dei principi tibetani, abbia dimenticato quanto promesso nel corso della sua campagna elettorale? E cioè: - che bisogna ascoltare la voce di tutti i messinesi, sì di ” tutti ! “ i messinesi , e conoscere le loro necessità,, compreso riteniamo, così come è stato detto in occasione di un incontro a RAI 1 all’Arena: “ ….., l’operato delle   Commissioni del proprio comune …” . Importanti , nel tempo, si sono rivelate le considerazioni puntuali e precise dell’On Giampiero d’Alia, che come è noto ha sempre voluto il bene assoluto della sua città di Messina, dell’ On Picciolo e   Zafarana.. Occorre dire , che Le autorità Istituzionali non hanno fatto mancare le segnalazioni , per il rispetto dei monumenti, anzi sono state meritevoli ed incisive. In particolare riguardavano   la salvaguardia del Monumento alla Regina d’Italia Elena di Savoia ( Rosa d’oro della cristianità., che nel 2001 è stata proclamata Serva di Dio. In occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, il Ministero delle Comunicazioni ha emesso un francobollo commemorativo che la ritrae, associando la sua figura alla lotta contro il cancro). Le Istituzioni suddette sono state: “ la Benemerita Arma dei Carabinieri T PC di Siracusa e la Soprintendenza B.B.C,C. di Messina con ben 2 segnalazioni.

Ci chiediamo, quale possa essere il motivo della non voluta sattenzione ai beni culturali della nostra amata città di Messina ? . Se questi vengono trascurati, ci chiediamo come si può parlare di   “Area Metropolitana dello Stretto”, vera e   importante proposta illuminata di studiosi di valore, che sicuramente permetterebbero la seria attenzione dell’UNESCO e il conseguenziale turismo internazionale, che darebbe seriamente con il ponte il superamento della crisi economica   della città Peloritana e la relativa la disoccupazione ? Non ci dicano per favore che il Comune di Messina, non ha i soldi per fare tagliare dei rami che potrebbero danneggiare seriamente l a figura di Elena di Savoia “Preziosa opera d’arte”, tale risposta sarebbe da prendere con le molle. Molte molle……!  

Diceva William Shakespeare: :” Sono le cose piccole a fare le cose grandi”. Ebbene fare tagliare dei rami è una cosa piccola, ma significativa e importante…”.

Messinaweb.eu, fa rilevare che anche il nostro concittadino Prof Domenico Venuti docente di Beni Culturali e Ambientali, intervenuto nella qualità di Prorettore dell’Università della Pace della Svizzera Italiana di Lugano in un incontro nella Cappella Palatina a Palazzo Reale di Palermo, da messinese riconoscente ebbe a dire: “ ….. la Regina d’Italia, Elena di Savoia , ebbe l’ammirazione anche dei Capi di Stato d’Europa, di Papa Pio XI , di scrittori, come Antonio Fogazzaro, Luigi Capuana, Vittorio Bersezio e anche di poeti come Giovanni Pascoli. Gabriele d'Annunzio. Siamo convinti che l’attuale Sindaco di Messina in questo prossimo anno 2016, farà il possibile per ridare alla città e a “ tutti” i messinesi , nel suo splendore il suddetto monumento, e maggiore attenzione a tutto l nostro patrimonio culturale e ambientale che purtroppo è eccessivamente trascurato.

 

facebook 1451316344658- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Parigi. Acquistate le stoffe per la sua nuova collezione a Parigi, Danny Wise, ordinati gli straordinari panettoni di Cova di Via Montenapoleone a Milano,  festeggia il suo compleanno alla grande,  con  esclusivi amici e giornalisti e gente che conta, a Caltanissetta e non solo.Tra caviale e fiumi di  champagne, Danny Wise ci parla del suo store di Mosca  ed al porto  turistico di Riposto; ci comunica i suoi progetti del Lusso, ci mostra le sue borse uniche di alligatore, prodotti di nicchia per un target elevato che ama il massimo del bello e della raffinatezza. Le sue stoffe lurex  dalla luce unica..., tutti prodotti destinati al mercato del Luxury style of life. Cos'ha di particolare lo stilista Wise?

Solo Danny Wise sa vestire pienamente le donne e trasformarle in autentiche regine, anche se non dotate del fisico da pin up o da  star! I suoi tessuti di Parigi sono il massimo che possa desiderare sulla pelle una donna che ama la vera bellezza; sono leggeri e luminosi, preziosissimi e sobri, eleganti e unici nella realizzazione del modello, come solo la firma Danny Wise può offrire...per trasformare anche il più brutto anatroccolo in una splendida principessa. Al Party, tra gli ospiti, erano presenti la prof ssa Gatto, la prof.ssa Karen Sterlace, il vice presidente dell Accademia euromediterranea  delle  arti  dr Gennaro Galdi, il geologo noto esperto di civiltà  mineraria,  dr Michele Curcuruto ed altri illustri ospiti, come il dr Mandala'che ospiterà la mostra del noto pittore nisseno Croce Armonia nel settembre 2016 nel suo cineteatro.

MOSTRA 1

 

 MOSTRA 2-di Maria Teresa Prestigiacomo -

E' un'artista d'eccellenza Paola Crema Fallani, un'artista del Luxury Syle of Life, del MIrabilia; da MOSTRA 3stupire: sarebbe stata  ben accolta anche alla corte del brillante Federico II o dalla nobiltà  del Seicento, per l originalità e lo stupore che suscitano le sue opere; ricordo, ancora, con ammirazione un suo gioiello scultura da indossare: un Colapesce, un dio del mare in argento, scaldato dal colore caldo del corallo...Abbiamo visto le sue opere nel suo show room di Milano che ha lasciato per approdare a Roma, a Piazza di Spagna; della Fallani ricordiamo anche le sue opere nella sua antica dimora patrizia di Via San Niccolò, a Firenze, dimora che veniva  persino utilizzata per le riunioni storiche dei ministri d Europa, per la sua aristocratica bellezza. La bellezza è l ingrediente fondamentale di Paola Fallani, una bellezza sconvolgente che affascina e conquista tutte le latitudini possibili.

Mostre da non perdere, quelle della scultrice e pittrice e orafa fiorentina, per l eleganza, la compostezza, lo stile made in Italy del Lusso sempre chic, ben calibrato ed in piena armonia d 'insieme. NOn a caso, le pagine di AD, la rivista più prestigiosa per il design ed il lusso, ha dedicato, in passato, alla sua arte, le pagine più belle.

Inoltre, anche il Corriere del Mezzogiorno, diretto dal direttore Franco Capelvenere, dedicò intere pagine all'arte preziosa ed inconfondibile di Paola Crema Fallani 

                    Buon Cammino  La Parrocchia Sacro Cuore di Gesù – S. Venera di Trappitello/Taormina (ME) indice   l’Ottava Edizione del Premio Internazionale di Poesia “Maria, Madre del Buon Cammino”,così articolato:

Art. 1 – Sezioni: Sono previste 5 Sezioni.

       ADULTI – (oltre i 15 anni)

         A-    Poesia in Lingua Italiana a tema religioso

         B-     Poesia in Vernacolo Siciliano a tema religioso (con traduzione in Lingua Italiana);

      C-    Poesia in Lingua Italiana a tema libero;

       D-      Poesia in Vernacolo Siciliano a tema libero (con traduzione in Lingua Italiana).

JUNIORES – (fino ai 15 anni)

      E-     Poesia in Lingua Italiana a tema libero,religioso e no.

Art. 2 – Giuria: La Giuria sarà nominata dagli Organizzatori del Premio.

Art. 3 – Selezione: Per ognuna delle 5 Sezioni verranno selezionati, a giudizio insindacabile e inappellabile della Giuria, i primi tre classificati e gli assegnatari di Menzioni d’Onore, di Merito e Speciali.

Art. 4 – Premiazione: I vincitori saranno proclamati nel corso della Cerimonia di Premiazione che si terrà

nel 2016.

Art. 5 – Modalità di Partecipazione: E’ possibile partecipare a più Sezioni, ma con una sola opera per Sezione, dichiarata di propria esclusiva creazione;gli autori si assumono pertanto la responsabilità e garantiscono l’autenticità delle opere. Gli elaborati vanno inviati in sette copie, di cui sei anonime e una contenente l’indicazione della Sezione a cui si partecipa, le generalità, l’indirizzo, recapiti telefonici (fisso e mobile) ed eventuale e-mail, presso PARROCCHIA SACRO CUORE DI GESU’ – S. VENERA - Via Francavilla - 98039 Trappitello  Taormina   (ME),   oppure   consegnati   presso  l’Ufficio  Parrocchiale   entro  il  termine   di

Sabato 30 Gennaio 2016. Si raccomanda di allegare breve curriculum. Gli Organizzatori del Premio si esimono da ogni responsabilità per eventuali smarrimenti o disguidi postali. Si consiglia di contattare l’Organizzazione per accertarsi dell’avvenuto recapito delle Liriche.

Art. 6 – Le opere, già inviate come da Art. 5, qualora se ne abbiano i mezzi, per esigenze organizzative, vanno trasmesse in formato Word 97-2003 anche al seguente indirizzo e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In caso di stampa di una antologia del Premio, non si garantisce la pubblicazione delle Poesie non pervenute tramite e-mail.

Art. 7 – Per la partecipazione al Premio è richiesto, per spese di segreteria, un contributo complessivo di Euro 10.00 indipendentemente dal numero delle Sezioni alle quali si partecipa. Il contributo va inviato in contanti (si consiglia posta raccomandata). La partecipazione alla Sezione Adulti del Concorso è gratuita per gli studenti che partecipano tramite Scuola. E’ altresì gratuita la partecipazione alla Sezione Juniores del Premio.

Art. 8 – Gli elaborati inviati non saranno restituiti e potranno essere pubblicati dall’Organizzazione senza che i Poeti abbiano nulla a pretendere come diritti d’autore.

Art. 9 – E’ facoltà dell’Organizzazione, qualora si rendesse necessario, apportare modifiche al presente Regolamento.

Art. 10 – La partecipazione al Premio comporta automaticamente l’accettazione di tutti gli Articoli del presente Regolamento.

Il Parroco                         Gli Organizzatori del Premio

                                                       P. Tonino Tricomi             Massimo Manganaro – Gioacchino Aveni

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Tel. 349/4289961

                        Pagina facebook: Premio di Poesia “Maria, Madre del Buon Cammino” – Trappitello Taormina

Collabora al Premio la Rivista di Poesia Arte e Cultura “Il Convivio”.

 

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- di Gennaro Galdi -

Sommatino.Cl. Consegnato da Maria Teresa Prestigiacomo  critico  e  giornalista,  il Premio Mare Nostrum 2014 al poeta Ivan Paolo Tona, ritirato dal noto maestro nisseno Croce Armonia che sarà  protagonista nel settembre 2016, di una straordinaria mostra antologica, al Cinema Teatro di Caltanissetta.Il raffinato  poeta medico di Milena CL Ivan Paolo Tona, per motivi vari non aveva potuto presenziare all evento del 2014 ed ha richiesto che fosse il maestro Armonia a ritirare il suo ambito Premio assegnatogli dall Accademia Euromediterranea  delle  arti  e dalla qualificata giuria presieduta dal critico Maria Teresa Prestigiacomo.  Ivan Paolo  Tona ha terminato la stesura del suo interessante carteggio su IL MISTERO ELEUSINO che sarà  presentato nel 2016 alla stampa ed al pubblico colto che potrà  apprezzare il misterioso saggio.

La natura delluomo New York. Olio su tela1

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Dopo i successi della Mostra di Berlino, da me curata e presentata e attraverso gli steps percorsi con altrettante mostre di notevole importanza, Giovanni Allio, messinese, approda al Teatro Vittorio di Messina; il suo presidente  Maurizio Puglisi inaugurerà martedì 29 dicembre 2015 alle ore 19:00 la sua mostra Personale curata da Saverio Pugliatti, dal titolo “EVOCAZIONI”, personale dell'artista dello Stretto, originale e dalle felici intuizioni pittoriche tradotte con brio, energia e forte personalità.

 

“I grattaceli si stagliano come grandi antenne disseminate in diversi luoghi del mondo, racchiudono i modi di vivere e li trasmettono. Metafora dell’uomo solo in mezzo agli altri, che non riesce a comprendere se stesso. La tecnica utilizzata l’olio su tela, un mezzo antico destinato a durare. I miei lavori traggono le radici da una ricerca che ho intrapreso parecchi anni fa, complice il digitale che ha scatenato la mia elaborazione mentale, ho contrapposto una tecnica antica con un modo di pensare contemporaneo.

 

Solo in mezzo agli altri Taiwan. Olio su telaGiovanni Allio

EVOCAZIONI

Il tema dell’edificio alto, o del grattacielo isolato, che Giovanni Allio presenta con le sue opere-scrive Mannino. costituisce indubbiamente uno dei temi più significativi dell’architettura della città contemporanea (scuserete spero il mio approccio critico da architetto); un tema ricco di stimoli e di sollecitazioni, sia per la sfida tecnica insita nella costruzione dell’edificio in altezza, quanto soprattutto per la valenza rappresentativa che può assumere nel contesto urbano o paesaggistico in cui inevitabilmente  emerge come un punto di riferimento e orientamento.

Sono evocazioni quelle che rintracciamo nelle raffigurazioni dell’autore, attraverso le quali possiamo ritrovare l’autorità della tradizione di quella prima colonna, ripresa da Loos con il suo famoso grattacielo (il progetto per il Chicago Tribune); la semplicità della colonna dunque, dell’elemento verticale che si staglia contro l’orizzontalità del paesaggio, contro la vastità del cielo.

C’è un’espressione attribuita al Bramante che bene descrive il senso evocativo degli edifici alti: “edifici che guardano lontano e che sono visti da lontano”.  Da questo punto di vista la concezione del “mito” del grattacielo pervade queste opere.

I miti celebrati sono arcaici e primordiali ma, nella loro riattualizzazione, alludono ad un substrato comune, all’archetipo, a tutto ciò che, oltre la mera soggettività, può convertirsi in veicolo o luogo di incontro per una cultura.

C’è poi un altro aspetto dell’opera di Allio che vorrei evidenziare: al realismo del tema si associa il carattere astratto della rappresentazione.

Dalle dissolvenze con cui appaiono trasfigurate le figure degli edifici traspare l’insistenza a sottolineare la dimensione trascendente nella quale Giovanni Allio vuole trasportare: una trascendenza mai fine a se stessa, ma strumento per commuovere la coscienza dello spettatore.

Uno stato emotivo, quello nel quale Allio trascina con le sue opere che, come gli edifici che lui raffigura,  permette di guardare lontano, anche oltre quello che i nostri occhi malmente sanno guardare.

La mostra, che si concluderà domenica 10 gennaio 2016, resterà aperta dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 21:00.

Ingresso libero.

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