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pOSTE

 

La decisione delle Poste Italiane di chiudere alcuni uffici postali nella nostra città e in provincia è perfettamente in linea con l'orma conclamata sopraffazione della finanza e dell'economia sul primato della Politica che assolveva – o doveva assolvere – in primis alla difesa dei diritti dei cittadini, specialmente di quelli più a rischio di emarginazione sociale.

Un Sindaco, in quanto tale ha l'obbligo, anche se non sancito da mere norme, di interloquire con tutti al fine di scongiurare siffatte ingiustizie, a cominciare con il Direttore Provinciale delle Poste, con i Sindacati di categoria, con il Responsabile Nazionale delle Poste e, persino con il Ministro competente, non escludendo azioni eclatanti come un ricorso al Tar. Non sono a conoscenza se tali azioni sono state intraprese o meno, tuttavia vorrei segnalare una recentissima sentenza del Tar del Friuli Venezia Giulia, sezione I, del 15 Luglio 2015, n.332 con la quale sono stati dichiarati illegittimi i provvedimenti di chiusura di due uffici postali, giustificati solamente per pure ragioni economiche, senza una comparazione degli interessi e senza aver tenuto conto della CONFORMAZIONE OROGRAFICA del Comune, confermando la necessità di una CONGRUA MOTIVAZIONE e l'insufficienza del mero richiamo a disposizioni legislative che, per la loro genericità, non potevano tenere conto di diverse situazioni di fatto.

Credo, che per le stesse ragioni possa essere invocato lo stesso principio. Il Sindaco, qualora non l'avesse già fatto, valuti con gli uffici legali dell'ente, l'avvio di identica procedura non trascurando quanto suggerito da alcuni Deputati intervenuti nel merito.

                                                                                                     Presidente Consiglio

 

 

Nella foto

Giuseppe Previti

( già Presidente del Consiglio Comunale di Messina)

              

Delegazione FISC della Sicilia in collaborazione

con l’Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela

il periodico diocesano “La Scintilla” e l’UCSI Sicilia

 

vescovo - intervista

Giovedì 10 settembre, alle ore 11,30, nella Cappella S. Maria all’Arcivescovado di Messina, in via I settembre, 117, si terrà la conferenza stampa di presentazione del XXIV Seminario di Aggiornamento Professionale “Mons. Alfio Inserra” (per operatori delle testate FISC e aperto, come evento formativo, a tutti i giornalisti).

Il percorso, articolato in seminari che si svolgeranno dal 17 al 19 settembre tra Messina, Furci Siculo, Taormina, Savoca e Scaletta Zanclea, avrà come tema centrale “Raccontare il territorio…” e vedrà autorevoli e qualificate presenze dell’ambito giornalistico, ecclesiastico e della comunicazione.

La partecipazione a ciascun seminario consentirà, ai giornalisti iscritti all’Albo, l’acquisizione dei crediti per la formazione professionale continua.

Alla conferenza stampa di presentazione prenderanno parte S. E. Mons. Calogero La Piana, Arcivescovo di Messina Lipari Santa Lucia del Mela, il Presidente Nazionale della FISC, Francesco Zanotti con il consigliere nazionale Don Giuseppe Longo e il delegato regionale Giuseppe Vecchio, Mons. Giacinto Tavilla, Direttore del periodico diocesano La Scintilla e il direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi, Padre Giuseppe Lonia.

 

- La Redazione -

 

“Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.” Questa frase celebre di Madre Teresa di Calcutta è stata vissuta in occasione di un importante e significativo incontro che ha avuto luogo nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca del Comune di Messina. A promuovere l’iniziativa era la Benemerita Associazione “Famiglia della Misericordia MA.TE.CA Onlus voluta con alto impegno morale nel 1998 dall’attuale Presidente Grazia Cavatore . Nei libretti poetici dedicati alla Beata Madre Teresa si legge: - Con le Sue opere è’stata colei che ha ispirato la nascita di questa associazione. Un giorno Lei disse:” Io non sono che una goccia in un immenso mare…” Facendo tesoro di questi principi di altissima solidarietà professati dalla Beata, l’associazione si è prefissa di offrire un’assistenza dignitosa ai malati terminali privi di qualsiasi sostegno. “ Di rilievo e a suo merito si pone il fatto, che è le stata donata un’abitazione a Messina per accogliere e sostenere con amore, 24 ore su 24, chi ne ha bisogno. La Presidente Grazia Cavatore, nel corso del Suo brillante intervento, ricco di profonda umanità, teneva a rilevare la generosità dei messinesi che, a suo parere, contribuiranno a determinare la realizzazione di un progetto sulla possibile costruzione di un edificio, su un terreno da lei donato, , che potrà accogliere, in linea col pensiero di Madre Teresa, con amore i malati i abbandonati e privi di sostegno. Veniva presentata, a tal proposito, nell’occasione una breve raccolta poetica al fine di raccogliere fondi destinati a finanziare la realizzazione della suddetta opera. Un pubblico attento seguiva, quasi in atteggiamento di preghiera la lettura delle poesie, vere icone sulla Beata nel diciottesimo anniversario del ritorno nella Casa del Padre. La lettura delle suddette era coordinata, con particolare cura, dalla nota poetessa e pittrice Francesca Guglielmo.   I poeti intervenuti all’incontro erano: la brava “Cristina Lania”, Silvana Foti , premiata con pubblico riconoscimento al Premio Lucio Piccolo e fine dicitrice che tra il plauso del pubblico leggeva delle interessanti pagine sulla Beata; Angelo Copia con la sua lirica “ Una Piccola grande donna “. Le altre poesie del libretto, tutte degne di menzione erano anch’esse apprezzate dal pubblico. Fatto rilevante sono stati esposti nell’occasione i dipinti del Maestro d’arte, Pippo Crea di Roccavaldina con “Mother Teresa”, di Francesca guglielmo, di Concetta Cutuli, di Paolo Gaudenti, di Giacomo D’Andrea, di Assunta Grasso. Gli artisti ricevevano tutti il più vivo apprezzamento da parte del pubblico, che ne ammirava i contenuti pittorici ricchi di espressioni mistiche. Interessante risultava L’unico disegno con carboncino su tela di Angelo Copia. A concludere l’incontro era l’atteso intervento del Comm. O.M.R.I. Prof Domenico Venuti Già Consigliere Culturale del Ministro Plenipotenziario di Polonia Karol Kleszczynski, che si complimentava per l’iniziativa che riusciva a porre in rilievo la grande benefattrice dell’Umanità Madre Teresa di Calcutta, le cui grandi doti venivano e vanno sempre più apprezzate nel mondo ( poste anche in essere dall’Associazione “Famiglia della Misericordia MA.TE.CA. con iniziative nobilissime volte ai sofferenti ed ai poveri). Il Prof Venuti concludeva , ne ricordava il sublimale incontro della Beata con Papa Giovanni Paolo II e la coincidenza straordinaria della Beatificazione nel giorno in cui la Chiesa celebrava la Giornata Mondiale Missionaria“ e le relative espressioni del Santo Padre nell’Omelia in occasione della Beatificazione ….Contemplazione e azione, evangelizzazione e promozione umana: Madre Teresa proclama il Vangelo con la sua vita tutta donata ai poveri, ma, al tempo stesso, avvolta dalla preghiera…” Il Prof Venuti concludeva il suo intervento ponendo l’accento sulla gratitudine del mondo rivolta a questa piccola ma grande madre, che testimoniava con le Sue azioni fratellanza e amore fra gli uomini della terra, con l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace. Interveniva anche la Tutor del Centro Europeo di Studi Universitari di Pace la Dott.ssa Anna Maria Celi. Il Maestro Mimmo Ambriano, bravo cantante chitarrista ,riceveva con le melodie della terra di Sicilia l’ammirazione del pubblico.

 

ballalancioINVITO-  di Maria Teresa Prestigiacomo -

La mostra GIACOMO BALLA Astrattista Futurista allestita alla Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo, presso Parma, dal 12 settembre all’8 dicembre 2015, a cura di Elena Gigli e Stefano Roffi, presenta l’intero percorso artistico di Balla (Torino 1871 – Roma 1958) attraverso l’analisi del manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo, uno dei testi teorici più rivoluzionari dell’arte del Novecento, nel centenario della sua pubblicazione, sottoscritto ‘Astrattista Futurista’ dallo stesso Balla e da Fortunato Depero.La mostra è articolata per temi, ripercorrendo i punti programmatici del Manifesto del 1915:

1. ASTRATTO – la luce nelle opere di inizio ‘900 realizzate a Villa Borghese - in particolare Fontana che piange della Banca d’Italia, mai esposta in precedenza, e il magnifico trittico Maggio della Corte Costituzionale - e negli studi dell’iride del 1912, per concludersi con l’affascinante Finestra di Düsseldorf, l’ultimo documento pittorico del tormentato trapasso tra pittura oggettiva e astrattismo, ritrovato dalle figlie Luce ed Elica Balla nel 1968.

2. DINAMICO – il dinamismo nel volo delle rondini, nell’automobile che sfreccia, nella velocità astratta.

3. VOLATILE – la figura femminile: dal Primo ritratto di Elisa che cuce (1898), al nudo della moglie con i veli di qualche anno successivo, al Dubbio (1907-1908), ai magnifici ritratti degli anni venti e trenta.

4. DRAMMATICO – l’interventismo in guerra, con Dimostrazione interventista del 1915, recentemente riscoperto sul retro del dipinto Verginità del 1925, e il potentissimo collage La guerre.

5. AUTONOMO – gli autoritratti come ecce homo dell’artista, ironici e provocatori.

6. TRASPARENTISSIMO – i cicli delle Stagioni e delle Trasformazioni Forme Spiriti.

7. COLORATISSIMO E LUMINOSISSIMO – il paesaggio artificiale con Linee forze di paesaggio + sera del 1917-18, mai visto in una mostra prima d’ora, Feu d’artifice e i Fiori in 3D.

8. SCOPPIANTE – la linea della velocità nelle sculture: dal rossissimo Pugno di Boccioni al Complesso plastico.

9. TRASFORMABILE – il vestito e il mobile futurista dalla caleidoscopica Casa Balla, fino al celebre La famiglia del pittore del 1945.

Le opere provengono da prestigiose collezioni private e dai principali musei italiani che custodiscono opere di Balla, fra i quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, gli Uffizi di Firenze, il Museo del Novecento di Milano, la Galleria d’arte Moderna di Torino, il Mart di Rovereto.

Chiude l’esposizione un apparato di documenti originali(fotografie d’epoca, cataloghi, manifesti) dell’Archivio Gigli di Roma.Questi gli intenti dichiarati all’inizio del Manifesto: “... Il futurismo pittorico si è svolto quale superamento e solidificazione dell'impressionismo, dinamismo plastico e lasmazione dell'atmosfera, compenetrazione di piani e stati d'animo ... Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l'universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente. Daremo scheletro e carne all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile. Troveremo degli equivalenti astratti di tutte le forme e di tutti gli elementi dell'universo, poi li combineremo insieme, secondo i capricci della nostra ispirazione ...

Il parolibero Marinetti ci disse con entusiasmo: «L'arte, prima di noi, fu ricordo, rievocazione angosciosa di un Oggetto perduto (felicità, amore, paesaggio) perciò nostalgia, statica, dolore, lontananza.

Col Futurismo invece, l'arte diventa arte-azione, cioè volontà, ottimismo, aggressione, possesso, penetrazione, gioia, realtà brutale nell'arte, splendore geometrico delle forze, proiezione in avanti.

Dunque l'arte diventa Presenza, nuovo Oggetto, nuova realtà creata cogli elementi astratti dell'universo. Le mani dell'artistapassatista soffrivano per l'Oggetto perduto; le nostre mani spasimavano per un nuovo Oggetto da creare» ...

Le invenzioni contenute in questo manifesto sono creazioni assolute, integralmente generate dal Futurismo italiano.

Nessun artista di Francia, di Russia, d'Inghilterra o di Germania intuì prima di noi qualche cosa di simile o di analogo. Soltanto il genio italiano, cioè il genio più costruttore e più architetto, poteva intuire il complesso plastico astratto. Con questo, il Futurismo ha determinato il suo Stile, che dominerà inevitabilmente su molti secoli di sensibilità”.

Nel 1917 Balla sperimenta una serie di scomposizioni della natura in chiave puramente teosofica(Trasformazioni Forme Spiriti).

Nel 1918, alla galleria di Anton Giulio Bragaglia, espone, tra le altre opere dedicate all’intervento in guerra, il Complesso plastico pubblicato nel manifesto del 1915 accanto a sedici dipinti dedicati alle “forze di paesaggio” unite a diverse sensazioni.

Accanto a queste ricerche, lo studio della natura trionfa nei motivi delle Stagioni: dalla fluidità, morbidezza o espansione della primavera, alle punte d’estate al drammatico dissolvimento autunnale; sono lavori sperimentali volti a quella particolare ricerca astratta del tutto europea ma al tempo stesso lontana e nuova rispetto alle contemporanee ricerche astratte dei pittori in voga in questi anni sicuramente conosciuti da Balla (come Kandinskij e Arp, Léger e Larionov, Mondrian e Goncarova).

Periodo, dunque, questo di Balla del tutto internazionale che viene a chiudersi col viaggio a Parigi nel 1925 per la “Exposition des Arts Decoratifs et Industriels Modernes”, particolarmente importante perché segna l'inizio dello stile Art Déco.

Il Manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo L’11 marzo del 1915, insieme a Fortunato Depero, Balla firma il manifesto Ricostruzione futurista dell’Universoche rappresenta una delle tappe più significative nell’evoluzione dell’estetica futurista. Con questo manifesto trova una completa maturazione la volontà del Futurismo di ridefinire ogni campo artistico secondo le sue teorie e di rifondare le forme stesse del mondo esterno fino a coinvolgere anche gli oggetti e gli ambienti della vita quotidiana.

Questo principio artistico non costituisce una novità storica, infatti è già principio fondamentale della poetica dello Jugendstil, ma mentre in quel caso si fa riferimento a un’idea d’arte come valore assoluto, ora le finalità sono del tutto diverse: per il Futurismo l’arte non è più fine a se stessa e non ha come obiettivo la pura esperienza estetica ma diviene uno strumento per affermare una diversa concezione della vita e un suorinnovamento, nel quale predomina un intento di trasformazione culturale verso l’idea che il Futurismo ha della modernità.

La più importante innovazione proclamata dal manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo è la proposta di estendere l’estetica futurista a tutti gli aspetti della vita quotidiana. I campi della ricerca sembrano illimitati: arredo, oggettistica, scenografia, moda, editoria, grafica pubblicitaria: nulla sembra essere estraneo alla sensibilità dei due artisti. I futuristi imposero il loro segno distintivo fin dalle prime celebri “serate”, durante le quali gli artisti–autori-declamatori indossavano abiti da loro stessi disegnati e maschere che suggerivano la robotizzazione e meccanizzazione dell’uomo.

 

GIACOMO BALLA Astrattista Futurista Fondazione Magnani Rocca, via Fondazione Magnani Rocca 4, Mamiano di Traversetolo (Parma). Dal 12 settembre all’8 dicembre 2015. Aperto anche tutti i festivi. Orario: dal martedì al venerdì continuato 10-18 (la biglietteria chiude alle 17) – sabato,domenica e festivi continuato 10-19 (la biglietteria chiude alle 18).

Lunedì chiuso, aperto lunedì 7 dicembre. Ingresso: € 9,00 valido anche per le raccolte permanenti - € 5,00 per le scuole.

Informazioni e prenotazioni gruppi: tel. 0521 848327 / 848148 Fax 0521 848337 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.magnanirocca.it

Il martedì ore 15.30 e la domenica ore 16, visita alla mostra con guida specializzata; non occorre prenotare, basta presentarsi alla biglietteria; costo € 12,00 (ingresso e guida). Ristorante e Caffetteria nella corte del museo tel. 0521 848135.Mostra e Catalogo (Silvana Editoriale) a cura di Elena Gigli e Stefano Roffi.
Catalogo con saggi di Antonio Carnevale, Mario Ceppi, Elena Gigli, Giovanni Lista, Stefano Roffi.La mostra è realizzata grazie a: FONDAZIONE CARIPARMA, CARIPARMA CRÉDIT AGRICOLE.Media partners: Gazzetta di Parma, Kreativehouse.Sponsor tecnici: Angeli Cornici, Aon S.p.A. - Fine Arts & Jewellery Specialty, Butterfly Transport, Hotel Palace Maria Luigia, SINA Fine Italian Hotels, TEP, Società per la Mobilità e il Trasporto Pubblico.

 

unarNormalmente i burocrati vengono descritti come impiegati senza capacità di duttilità e comprensione dei problemi della gente. Specie di robot programmati a far applicare fino alla paranoia le norme di legge e, pertanto, insensibili alle più elementari esigenze dei cittadini con i quali si dimostrano inflessibili affermando così il loro potere nella macchina dello Stato ai vari livelli. Ma ci sono burocrati e burocrati. E la differenza sta nel rapporto che essi hanno con quanti stanno sotto (i cittadini) e quanti stanno sopra (chi li dirige).

I primi si accontentano di martirizzare chi si presenta allo sportello del proprio ufficio, i secondi sono sempre alla ricerca del come, quando e quanto possono servire coloro dai quali dipende la loro posizione, il proprio mantenimento nel ruolo e addirittura la loro promozione a incarichi di maggiore prestigio. E’ quanto viene alla mente riflettendo sull’episodio denunciato da Giorgia Meloni destinataria di una volgare censura stile MinCulPop (Il Ministero della Cultura Popolare tristemente noto, durante il fascismo, per gli interventi censori).

Qualcuno può dire che si sta esagerando a paragonare l’attuale situazione italiana al fascismo del ventennio, ma quando si determinano situazioni che in Calabria vengono descritte con un efficace detto popolare “attacca ‘u sceccu undi voli ‘u patroni” (lega l’asino dove vuole il padrone) siamo già alla deriva autoritaria. E il caso dell’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazione razziale) che intima alla Meloni di ‘cambiare toni’ pur  avendo la stessa espresso correttamente il suo pensiero. Un caso, comunque, che è un segnale inequivocabile su cosa vuole Renzi ‘delicatamente’ descritto come ‘l’uomo solo al comando”, e volgarmente sottolineato dal dirigente dell’UNAR in questione (con sede a palazzo Chigi), tal De Giorgi, che ne è stato l’interprete fedele.

melonDel resto non scopriamo l’acqua calda a parlare di deriva e di tentativi autoritari. L’Italicum e l’abolizione del Senato andavano in questa direzione. Con l’Italicum (non a caso paragonato alla funesta legge Acerbo che consolidò il potere fascista), il premio di maggioranza andrebbe alla lista maggiormente votata che significa che il placet alle candidature sarebbe appannaggio di chi controlla il partito vincente sia esso Renzi, Grillo o chiunque altro. Gli ‘infedeli’ o presunti tali (per usare un sostantivo maomettano) sarebbero inesorabilmente esclusi. Mentre gli inclusi sarebbero (povera Italia) servi ‘fedelissimi’, ma sciocchi, di chi li promuove.

Con l’abolizione del Senato, si liquida uno degli equilibri previsti dai padri costituenti (pesi e contrappesi) per difendere il regime democratico e con la sua eliminazione si facilita il controllo ferreo della maggioranza da parte di chi vince le elezioni. Il signor De Giorgi lo ha capito chiaramente e si è regolato di conseguenza legando l’asino dove fa piacere al padrone. Ma quanti De Giorgi ci sono in Parlamento, e a quanti aumenterebbero dopo l’eventuale selezione renziana?

Difendere oggi la Meloni dall’incredibile attacco censorio ricevuto significa difendere essenzialmente la democrazia traendo lezione dell’accaduto e riuscendo a capire quale regime ci attenderebbe se la deriva autoritaria, già oggi in nuce, non si dovesse riuscire ad arginarla definitivamente. Renzi e Mattarella devono intervenire senza alcun indugio anche perché l’UNAR non è nuova a iniziative incredibili che in passato le son costate una nota formale di demerito. Adesso è stata attentata l’autonomia e l’indipendenza di un rappresentante del popolo italiano e la nota non basta più. E’ necessario l’allontanamento immediato del solerte dirigente (sic!).

                                                                                  Giovanni ALVARO

Festival Belliniano 2015

www.bellinifestival.org

 

Taormina

- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Taormina, ME. Enrico Castiglione: "Festeggiamo Bellini per rilanciare la Sicilia nel mondo"

Al via il 5 settembre al Teatro Antico di Taormina la fitta programmazione che si concluderà a Catania il 3 novembre

        Il Festival Belliniamo deve essere ricco ed intenso quale è stata la vita e la carriera di Bellini; è così lo ha reso Enrico Castiglione che rende omaggio al maestro siciliano, di Catania con un ricco ciclo di eventi tra quattro città: Catania, Taormina, Siracusa e Parigi: un lungo ciclo di manifestazioni, per conferire un respiro internazionale alla settima edizione del Festival Belliniano, ideato e diretto da Enrico Castiglione, regista e scenografo di chiara fama ed ideatore di rassegne internazionali, come il romano Festival di Pasqua e i festival lirici di Taormina e Siracusa.

 Dopo il vivo successo di Norma, allestita in luglio appunto al Teatro Greco di Siracusa (dove non era mai stata rappresentata), il ricco programma del Festival Belliniano 2015 si svolgerà dal 5 al 13 settembre al Teatro Antico di Taormina per poi approdare a Catania, città natale del compositore, dove si concluderà il 3 novembre, anniversario della nascita del Cigno etneo.

        Non dobbiamo dimenticare che il Festival Belliniano è stato fondato nel 2009 da Enrico Castiglione proprio a Catania in collaborazione con la Provincia Regionale di Catania, la Regione Siciliana, il Comune di Catania, il Teatro Massimo Bellini, l’Arcivescovado e l’Università degli Studi. In tutti questi anni di successi e ininterrotta programmazione, sotto la direzione dello stesso Castiglione, il festival si è ornai consolidato non solo in Italia e in Europa, ma anche al di qua e al di là dell’Oceano, fino in Estremo Oriente, dalla storica rappresentazione di Norma nel 2009 al Teatro Romano di Catania all’edizione realizzata per il Teatro Antico di Taormina (trasmessa dalla Rai e in diretta via satellite nei cinema di tutto il mondo), fino al trionfo riportato all’Opera di Shenzhen sempre con Norma, messa in scena per la volta in Cina.

        Degli steps importanti hanno contraddistinto l’affermazione del Festival Belliniano creato da Enrico Castiglione, da quest’anno promosso anche dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dall’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo della Regione Siciliana, che lo ha inserito nel Calendario ufficiale delle grandi manifestazioni di richiamo turistico della stessa Regione. «Onoriamo e festeggiamo Bellini - sottolinea Enrico Castiglione - per rilanciare la Sicilia nel mondo.»

        Il FB 2015 si articolerà dall’opera ai concerti, dalla musica da camera alla danza, unendo in rete Catania, città natale di Bellini, con una celeberrima meta turistica come Taormina e, da quest’anno, di nuovo Parigi, nei cui sobborghi di Puteaux il compositore morì nel 1835. In quest'ottica di apertura internazionale, il festival prenderà come di consueto l’avvio a Taormina, capitale mondiale di turismo e cultura, con il tradizionale, attesissimo Bellini Opera Gala del 5 settembre e una fitta serie di eventi di assoluto rilievo, per poi trasferirsi a Catania, città natale del sommo compositore, con un secondo intenso calendario di appuntamenti musicali, rappresentazioni, mostre e retrospettive cinematografiche, che si concluderà in Cattedrale il 3 novembre, come avviene ormai da sette anni, con il sontuoso concerto lirico-corale diretto da Nunzio Schilirò, che vedrà protagonista il Coro della Cappella Musicale del Duomo.

       Nei dettagli il programma che si svolgerà al Teatro Antico di Taormina.

 Bellini Opera Gala

sabato 5 settembre 2015, ore 21.30 – Teatro Antico di Taormina

        L’inaugurazione della settima edizione del Festival Belliniano avverrà il 5 settembre, in uno scenario unico al mondo, quale solo il Teatro Antico di Taormina sa regalare, con il Bellini Opera Gala, al quale prenderanno parte famosi cantanti e solisti, per una vera e propria festa della musica in omaggio al compositore catanese.

        Il gala offrirà un programma dedicato al repertorio operistico di Bellini e non solo, alternando alle pagine più celebri del Cigno etneo quelle di altri celebri operisti come Donizetti e Puccini. In particolare, della produzione belliniana saranno accostati brani celebri ad altri di rarissima esecuzione: dalle melodie di intrisa spiritualità della "Messa in sol minore" sino alle composizioni di forte impatto emozionale, tratte da partiture eterne, quali Norma, Beatrice di Tenda e Zaira.

        La serata vedrà esibirsi rinomati cantanti e artisti del panorama musicale, come il soprano Gonga Dogan (già vincitrice del Premio Bellini nell’ambito del Concorso "Marcello Giordani"), il tenore Filippo Micale, il baritono Giovanni Di Mare, da anni applaudito nelle stagioni operistiche firmate da Castiglione a Taormina al pari del pianista Milo Longo, già impegnato anche nelle scorse edidizioni del Festival Belliniano, con vivo successo di pubblico e di critica.    

        «Quello tra Bellini e il Teatro Antico di Taormina - ribadisce Enrico Castiglione - è ormai un felice binomio, un amore a prima vista che dura nel tempo. Un'autentica festa della Musica e dell'Opera per celebrare il compositore che più di ogni altro ha incarnato la passione e il sentimento, in terra di Sicilia e nel mondo, un omaggio alla sua elegiaca liricità, alla sua vena tenera e malinconica, alla sua melodia di suprema purezza.»

 "Bellini & Chopin: the sound of melody"

lunedì 7 settembre 2015, ore 21.30 – Teatro Antico di Taormina

        "Bellini & Chopin: the sound of melody"è il titolo del recital fissato per il 7 settembre, che s’ispira alle specifiche affinità melodiche e stilistiche che unirono e uniscono le creazioni del Catanese e del Polacco. Protagonisti della soirée musicale saranno artisti di risonanza europea, ospiti delle maggiori sale da concerto. Parliamo dei pianisti Roberto Carnevale e Gianfranco Pappalardo Fiumara, che interverranno insieme al rinomato tenore Roberto Cresca e al celebre soprano Maria Dragoni.

        Avvincente la doppia trama di un percorso che evoca l’afflato di melodie le più suggestive, nate per la tastiera come quelle di Chopin, o per tastiera trascritte grazie all'uso invalso della parafrasi, prassi ottocentesca portata ai massimi livelli da grandissimi virtuosi come Liszt e Thalberg. Il tenore Roberto Cresta interpreterà di Bellini pagine molto care agli appassionati ed è molto attesa la partecipazione straordinaria del soprano Maria Dragoni. Una full immersion nel magico universo protoromantico che unì i grandi "amici" Vincenzo e Fryderyk, nell’interpretazione di un cast d'eccezione.

 Vivaldi e Le Quattro Stagioni

martedì 8 settembre 2015, ore 21.30 – Teatro Antico di Taormina

        Grande musica l'8 settembre al Teatro Antico di Taormina nel segno di Antonio Vivaldi e Le Quattro Stagioni, il capolavoro strumentale più popolare ed amato della storia della musica. Le Quattro Stagioni, ovvero i quattro concerti per violino ed orchestra che compongono Il cimento dell'armonia e dell'inventione, verranno eseguite per la prima volta nell'ambito del Festival Belliniano. Pubblicate dalle officine tipografiche dell'editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725, è lo stesso Vivaldi ad affermare, nella dedica al conte Morzin, che erano state composte precedentemente.

        Ogni concerto si riferisce ad una delle quattro stagioni: la Primavera, l'Estate, l'Autunno e l'Inverno. Si tratta infatti di un tipico esempio di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. I 4 concerti grossi delle Quattro Stagioni sono accompagnati da altrettanti sonetti descrittivi, forse scritti da un poeta anonimo o forse da Vivaldi stesso.

        L'organico di tutte le partiture consta di violino solista, quartetto d'archi (violino primo e secondo, viola, violoncello) e basso continuo (clavicembalo). Al Teatro Antico di Taormina l'esecuzione sarà affidata all'Orchestra da Camera del Festival Euro Mediterraneo, con Massimo Barrale primo violino e maestro concertatore. Una proposta musicale di alta qualità in uno scenario di ineguagliabile suggestione.

Dancing Bellini

giovedì 10 settembre 2015, ore 21.30 – Teatro Antico di Taormina

        Per la prima volta al Teatro Antico di Taormina una grande serata di danza costruita sulla musica di Vincenzo Bellini, grazie alla compagnia Kairos e al coreografo Dario Biuso, che ha prescelto i capolavori Norma e Sonnambula, entrambi su libretto del poeta Felice Romani. Dal grande spartito presente al centro della scena, spiega Biuso, prenderanno vita i personaggi belliniani affidati ai danzatori, innescando intrecci sentimentali e spirituali, storici e religiosi. Ogni pagina sfogliata corrisponderà ad un determinato momento dell’opera e quindi della storia.

        Scorrendo i brani di Norma ("Casta Diva", "Teneri figli", "In mia man al fin tu sei") verranno messi a nudo la caratteristiche dei vari ruoli ed i conflitti interiori che li caratterizzano. Norma, Pollione e Adalgisa, i loro fallimenti e le loro fragilità, daranno luogo a dilemmi interni tra dovere e sentimento. Se Norma inizialmente inneggia alla luna per la pace e la serenità, subito dopo, sconvolta dalla passione di Pollione verso Adalgisa, scatena una rabbia tale da portarla a voler uccidere i propri figli. Per ripegare infine nel sacrificio eroico.

        Da La Sonnambula verranno danzati brani dell’Introduzione, i cori "Viva Amina" e "Qui la selva è più folta ed ombrosa", l’aria "Ah, non credea mirati". È un intreccio di personaggi, secondo Dario Biuso, con spiccate personalità. I contadini del paese vivono nel loro Eden e si presentano festosi al matrimonio tra Amina ed Elvino. Quest’ultimo è ingenuo e geloso del Conte Rodolfo, che cerca di sedurre in un primo momento Amina e subito dopo l’ostessa Lisa, la quale giustifica stizzosa il proprio comportamento con la delusione sentimentale provata in passato proprio con Elvino. Infine, la dolce Amina riconquisterà il cuore del suo sposo, quando il conte Rodolfo spiegherà che la giovane è sonnambula e dunque innocente, candida come il fiore regalatole dall'amato.

        Un'occasione unica per assistere ad un nuovo balletto, creato sulla musica di due capolavori operistici di Vincenzo Bellini, "danzati" da una compagnia internazionale formata da oltre venti ballerini, con le inedite coreografie di Dario Biuso.

5 COMPOSERS OPERA GALA

sabato 12 settembre 2015, ore 21.30 – Teatro Antico di Taormina

        Un evento nell'evento è quello che si prepara per sabato 12 settembre nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina. "5 Composer Opera Gala" sarà una serata interamente dedicata ai più importanti compositori italiani d'opera, in ordine cronologico Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini, Giuseppe Verdi, Giacomo Puccini, di ognuno dei quali verrà rappresentata un'intera scena d'opera, tratta da uno dei loro capolavori, rispettivamente Il barbiere di Siviglia, L'elisir d'amore, I Capuleti e i Montecchi, La Traviata e Tosca. Dejan Proshev firma la regia, Sonia Cammarata i costumi.

        Canteranno artisti di fama internazionale, come il tenore rivelazione Dario Di Vietri, reduce dai successi all’Arena di Verona di quest’estate, Anna Consolaro, applaudita in luglio al Teatro Greco di Siracusa nella produzione di Norma, Irene Molinari, reduce dal successo in Carmen e Il barbiere di Siviglia a Taormina, Omar Kamata, già Scarpia in Turchia nella Tosca firmata da Castiglione lo scorso anno ad Aspendos, ed altri che si aggiungeranno a sorpresa.

        Un vero e proprio evento nell'evento, si diceva, ideato da Enrico Castiglione per salutare la nascita in Italia della rete dei 5 festival dedicati ai grandi operisti italiani, costituita dal Rossini Opera Festival di Pesaro, dal Donizetti Festival di Bergamo, dal Festival Belliniano di Catania, dal Verdi Festival di Parma e dal Puccini Festival di Torre del Lago.

        Il gala regalerà agli spettatori presenti a Taormina due ore di grande lirica con un’antologia tratta dalle opere più belle e celebri della storia del Melodramma italiano, marchio distintivo nel mondo non solo della nostra Arte e della nostra Musica, ma anche della nostra identità di Italiani. "5 Composer Opera Gala" sarà una festa dell'Opera che, ruotando intorno alla figura del Cigno di Catania, celebrerà Bellini e i nostri massimi operisti italiani con la rappresentazione di intere "scene" d'opera, tutte legate tra loro dal tema del sacrificio. Un'occasione da non perdere per tutti gli amanti della lirica.

IL LAGO DEI CIGNI

domenica 13 settembre 2015, ore 21.30 – Teatro Antico di Taormina

        Il lago dei cigni, il più affascinante e misterioso balletto romantico, arriva al Teatro Antico di Taormina nella spettacolare rivisitazione di Fredy Franzutti, uno dei coreografi più apprezzati nel panorama internazionale, che lo ambienta nella Baviera "fin de siècle" di Ludovico II, il quale - proprio negli anni della composizione di questo capolavoro - fu dichiarato pazzo e deposto. Citazione diretta è nella scenografia che rappresenta il favoloso Castello di Neuschwanstein, dimora privata di Ludwig.

        Il clima romantico che si respira dall'inizio alla fine del balletto proviene da tutto un filone della letteratura mitteleuropea che Franzutti fa propria con citazioni disseminate nella drammaturgia del soggetto. L’edizione del Balletto del Sud ha il merito di rendere più esplicite, e senza forzature, alcune prospettive già presenti nella concezione musicale - e vita personale - di Čajkovskij, nelle quali anche l'uomo di oggi può ritrovare suggerimenti o spunti per una riflessione attuale che risolva la sua eterna crisi d'identità.

        Lo spettacolo, che Vittoria Ottolenghi ebbe a definire "trionfale", è realizzato con ballerini di straordinaria qualità, eccezionali solisti ed étoiles internazionali, con sfarzo di costumi e scene a trasformazione che ricordano il cinema di Visconti. È stato scritto che "nessuna compagnia italiana e poche in Europa come il Balletto del Sud possono vantare tale repertorio e preziosità di allestimenti".

        Come si è anticipato, il Festival Belliniano, subito dopo la programmazione al Teatro Antico di Taormina, proseguirà a Catania dal 23 settembre al 3 novembre. Il programma completo è consultabile sul sito www.bellinifestival.org

www.bellinifestival.org

www.festivaleuromediterraneo.eu

www.taorminafestival.org

Biglietti: circuiti ticketone.it - boxofficesicilia.it

Infoline 347 49 84 540

Autobus Service 095 7158113

- di   Maria Teresa Prestigiacomo -

ArcidiocesiL'Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela,

nell'ambito della Rassegna Armonie dello Spirito Estate 2015, con il patrocinio del Comune di Messina

invita

al Concerto "Cantate inni con la cetra e al suono di strumenti a corde"

Maria Letizia Pallone, soprano; Duo Gemelle Palazzolo Simona e Sabrina, arpa celtica; Domenico Gioffrè, pianoforte,  

Sabato 5 settembre 2015 ore 21.30

Chiostri Arcivescovado Messina

e

"L'alternarsi dei solstizi e il susseguirsi delle stagioni":

A. Vivaldi, LE QUATTRO STAGIONI

Giuseppe Fabio Lisanti, violino solista; Gianfranco Lisanti, Paolo Noschese, violino; Rosanna Pianotti, viola; Maurizio Salemi, violoncello

Domenica 6 Settembre 2015 ore 21.00

Chiostri Arcivescovado Messina

in collaborazione con l'Ass. Ars Nova Messina

L’esecuzione integrale dei Quattro Concerti, contiene - nella pregevolezza che già appartiene all’opera  -, un elemento che la rende originale ed esclusiva: è presentata dal già conosciuto ensemble solistico a parti reali e nella sua impostazione di lettura e di esecuzione essa fa a meno del cembalo; nelle numerose occasioni in cui la partitura ne prevedrebbe il generoso impiego, sarà il violino solista a sobbarcarsene l’onere attraverso la realizzazione di alcuni passaggi armonico-virtuosistici del M° Giuseppe F. Lisanti.

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