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Ex dipendenti Seaflight1

Dopo ben 45 anni, in questi giorni in un noto locale di Messina, si sono rincontrati gli ex dipendenti dello storico cantiere navale Seaflight che sorgeva nell’area di Capo Peloro a Torre Faro, i cui padiglioni abbandonati sono ancor visibili nella più nota spiaggia messinese. Per alcuni decenni, a partire dagli anni ’70, sono stati prodotti alcuni degli aliscafi che hanno fatto la storia della cantieristica navale messinese. Dopo tanti anni si sono riabbracciati gli operai che hanno lavorato in questo antico cantiere rivocando il loro particolare mestiere: Antonino Barbera, Rosario Camardella, Antonino Cannioto, Antonino Costantino, Antonino D’Angelo, Giuseppe D’Angelo, Mario De Domenico, Santi De Domenico, Nuccio Irrera, Beniamino Galuppo, Placido Giacobbe, Letterio Giacopello, Pietro Giacopello, Giovanni Giuffrida, Giuseppe Marchese, Nicolò Marchese, Antonino Oliva, Giorgio Ripepe, Andrea Romeo, Pino Sanpietro e Mario Strano.

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

 

II edizione

TEATRO GRECO DI SIRACUSA

 

Siracusa: Il grande regista e scenografo Enrico Castiglione firma il nuovo allestimento del capolavoro belliniano, in scena per la prima volta al Teatro Greco .

In programma anche il concerto“Verdi Puccini Opera Gala” e il balletto Shéhérazade.

 

Una mostra di fotografie di scena della "Norma" sarà allestita presso la ex chiesa di San Nicola ai Cordari.

 

SIRACUSA – “Casta diva, che inargenti …”. Sul colle Temenite risuona di nuovo la melodia del grande melodramma italiano. L’autore prescelto è il Cigno catanese Vincenzo Bellini, l’opera è Norma, pietra miliare del teatro musicale.

Sulla scia dello strepitoso successo riportato lo scorso anno dalla prima edizione, per la gioia di tutti gli appassionati, residenti e turisti, si conferma al Teatro Greco di Siracusa la programmazione della Stagione Lirica del Festival Euro Mediterraneo. Sarà dunque Norma, firmata dal grande regista e scenografo Enrico Castiglione, ad aprire questa sera l’auspicata seconda edizione, che prevede altre tre repliche (il 10, 18 e 25 luglio): un autentico evento, se si considera che il capolavoro belliniano viene messo in scena per la prima volta nell’area archeologica della Neapolis.

Si consolida così - visto il “tutto esaurito” ripetutamente registrato nell’estate 2014 con l’allestimento dell’Aida di Verdi e una prestigiosa serie di balletti e concerti - il progetto ambizioso e mai riuscito prima d’ora di aprire l’imponente spazio scenico del Teatro Greco di Siracusa alla lirica e al teatro musicale, con l’obiettivo di consolidare un festival permanente di opera, danza e musica che possa competere con i maggiori festival operistici estivi internazionali e, al tempo stesso, essere un importante volano turistico per la città di Siracusa, per la Sicilia e per l’intera area del Mediterraneo.

Un progetto esclusivo, che con questa seconda edizione prosegue e consolida il cammino del Festival Euro Mediterraneo, avviato e realizzato dalla produzione e organizzazione della Fondazione FEM e promosso dal Comune di Siracusa, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, da Siracusa Turismo, dall’Associazione Noi Albergatori di Siracusa, grazie alla disponibilità dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione e della Soprintendenza Archeologica di Siracusa, sull’onda di un riscontro senza precedenti che già nel 2014 ha suscitato un plauso generale. E ciò non soltanto quando la notizia dell'apertura del Teatro Greco di Siracusa alla lirica ha fatto il giro del mondo, ma soprattutto al termine della prima edizione per gli straordinari risultati raggiunti, raccogliendo consensi in primo luogo da parte dei promoter del turismo internazionale e dell’intero settore alberghiero siciliano, in considerazione della presenza di un pubblico eterogeneo, giunto dai cinque continenti, che ha determinato incrementi per la Città di Siracusa di oltre il 18% nel solo mese di luglio.

«Lo scorso anno con Aida ho risposto ad un’autentica sfida irresistibile ed appassionante, perché era per me inconcepibile che in una cavea classica così importante e maestosa non si fosse consolidato in tutti questi anni un festival operistico internazionale. Nel 2015 affronto la nuova scommessa di Norma con grande entusiasmo, in un momento storico in cui molti festival rischiano di chiudere» ha confidato il maestro Enrico Castiglione. E prosegue: «Da quando nel 2009 ho fondato in Sicilia il Festival Belliniano, che nel 2015 giunge alla settima edizione, avevo il desiderio di portare l’opera di Bellini anche al Teatro Greco di Siracusa. Ho immaginato l’intero allestimento proprio mentre provavo la regia dell’Aida. Sono molto contento che questo desiderio sia stato reso possibile, grazie in primis al Sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo, e alla Fondazione Inda, di cui lo stesso sindaco è presidente, all’Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Antonio Purpura e al direttore generale dell’Assessorato Gaetano Pennino, al Presidente di Siracusa Turismo, Sebastiano Bongiovanni, nonché alla collaborazione tra la Fondazione FEM e il Festival Belliniano di Catania».

«La prima edizione del Festival Euro Mediterraneo – ha dichiarato il Sindaco di Siracusa e Presidente dell’Inda, Giancarlo Garozzo – ha avuto la scorsa estate un enorme successo in termini di presenze, ma soprattutto di consenso, da parte del pubblico come della critica e della stampa. Era perciò un’esperienza senz’altro da ripercorrere, e per il secondo anno consecutivo Siracusa ed il Teatro Greco entrano nel circuito mondiale della lirica e della danza. Uno dei maggiori monumenti dell’antichità viene così ulteriormente esaltato. È la prova del nove che la conservazione del nostro patrimonio non deve essere un limite alle grandi potenzialità che possono derivare da una sua valorizzazione, mirata ad espandere il pubblico di residenti e turisti. È questo l’obiettivo cui dobbiamo mirare, e non solo in questo momento di crisi».

Sulla stessa lunghezza d’onda appare la nota fatta pervenire da Francesco Italia, vice Sindaco ed Assessore alle Politiche Culturali del Comune di Siracusa: «La stagione lirica di luglio si pone senza soluzione di continuità rispetto al ciclo di spettacoli classici che da oltre un secolo identifica la produzione artistica del Teatro Greco - con la musica e la danza, il Festival Euro Mediterraneo ha introdotto un elemento di novità, ma non di contraddizione, che amplifica a livello internazionale il richiamo turistico della città di Siracusa».

I conti tornano. «Il Teatro Greco ha tutte le carte in regola - commenta in un'altra nota Sebastiano Bongiovanni, presidente di Siracusa Turismo (società che vede insieme Camera di Commercio, enti privati e partner pubblici) – per candidarsi come Arena del Sud, sull’esempio di Verona. E ciò grazie alla professionalità dell’organizzazione del FEM, ma anche al “sistema città” che ha coinvolto istituzioni pubbliche e operatori economici. Siracusa Turismo mette a disposizione i propri strumenti di comunicazione, dal portale ai social network, e su questi ultimi si registrano commenti entusiastici. Successo di pubblico, guadagno economico, ulteriore visibilità della città: tutto ciò aumentando il ranking di Siracusa tra le destinazioni turistiche».

Logo onde euromediterraneoNORMA

Cresce ora l’attesa per il debutto del nuovo allestimento della Norma di Vincenzo Bellini, che sarà firmata da un regista e scenografo di fama internazionale come Enrico Castiglione, garanzia di successo e significativo richiamo turistico, autentico “deus ex machina”, anche in Sicilia, di spettacoli operistici acclamati da migliaia di spettatori in teatro e milioni di telespettatori in televisione e in diretta “live” via satellite nei cinema sparsi in tutto il mondo. Si tratta di un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Festival Belliniano di Catania, firmato da un artista che più di ogni altro ha diffuso in questi anni il nome di Bellini nel mondo, non solo per aver fondato il suddetto festival, ma per il consenso internazionale riscosso proprio con Norma.

Enrico Castiglione è infatti l'unico regista-scenografo ad avere il primato di aver messo in scena l’opera nei tre maggiori teatri greco-romani della Sicilia: nel 2009, anno della nascita del Festival Belliniano al Teatro Romano di Catania (sulle cui rovine si erge la casa natale di Vincenzo Bellini), nel 2012 al Teatro Antico di Taormina (con diretta televisiva su RAI 5 e in mondovisione via satellite "live" nei cinema, poi su RAI UNO) ed ora nel 2015 al Teatro Greco di Siracusa. Questo nuovo allestimento punta inoltre sulla creatività di Sonia Cammarata, costumista tra le più affermate a livello internazionale, dotata di una spiccata e riconosciuta sensibilità per la ricostruzione storica del costume di scena.

La produzione si annuncia di pregio anche sul piano musicale con il Coro Lirico istruito da Francesco Costa e l’Orchestra Sinfonica Bellini Opera Festival diretta dal ventinovenne Jacopo Sipari di Pescasseroli, uno dei più validi e brillanti direttori d’orchestra della sua generazione. In scena un cast artistico d’eccezione, con autentiche star della lirica internazionale per un titolo operistico così complesso ed imponente, come il celebre soprano Chiara Taigi nel ruolo del titolo, il famoso tenore Piero Giuliacci in quello del generale romano Pollione, l’acclamato soprano Adriana Damato in Adalgisa, il possente basso José Antonio Garcia in Oroveso e i validissimi Giuseppe Distefano (Flavio) e Anna Consolaro (Clotilde).

GLI APPUNTAMENTI DELL’11 E DEL 24 LUGLIO

Il Festival Euro Mediterraneo al Teatro Greco, dopo l’inaugurazione di questa sera con il nuovo allestimento di Norma, prevede anche un concerto e un balletto di indubbio richiamo, il cui calendario è sul sito www.festivaleuromediterraneo.eu.

L’11 luglio è in programma il concerto “Verdi Puccini Opera Gala”, con il Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa; in locandina le più belle arie e romanze interpretate da celebri artisti, impegnati a trascorrere dal melodramma romantico del Bussetano alla “giovane scuola” pucciniana.

Il 24 luglio arriva la grande danza. Il Balletto del Sud, compagnia considerata dalla critica “la migliore realtà italiana di un genere accademico narrativo”, presenta Shéhérazade, e le mille e una notte: balletto in un atto e cinque quadri ispirato ai racconti d'oriente di Antoine Galland su musiche di Nicolaj Rimskij-Korsakov con le coreografie di Fredy Franzutti.

L’esotismo di Shéhérazade è inteso non solo come fascino per un generico “altrove”, ma specificamente come ammirazione per il lusso e la lussuria dell'Oriente lontano, proponendo un momento di riflessione sulla gloriosa storia dei paesi arabo-musulmani, sui fasti di Bagdad, sulla potenza della città di Palmira. Lo spettacolo, concepito come interazione fra danza e teatro (i quadri danzati sono legati da testi recitati dall'attore Andrea Sirianni), per la fascinosa ambientazione e la sensuale narrazione ha riscosso fin dalle prime repliche (debutto al Miami International Piano Festival 2003) successo di pubblico ed importanti riconoscimenti dalla critica nelle tournée nazionali e internazionali (Algeri 2011, Costantina 2015).

I biglietti di Norma e degli altri appuntamenti sono in vendita presso le abituali prevendite del circuito www.boxofficesicilia.it, www.ticketone.it, www.vivaticket.it, www.activaweb.it. Info:www.festivaleuromediterraneo.it

LA MOSTRA

Le foto di Norma, firmate dal noto fotografo di scena Domenick Giliberto, saranno in mostra dal 4 al 25 luglio presso la ex chiesa di san Nicola ai Cordari, all'interno del Parco archeologico che ospita il Teatro Greco di Siracusa, grazie alla disponibilità della Diocesi di Siracusa e di Kairos. L’esposizione sarà visitabile negli orari di apertura del millenario sito della Neapolis.

L'opera lirica nel teatro fa scorrere immediatamente il pensiero alle immagini, da qui alle foto di scena. Da anni, gli scatti di Giliberto - realizzati per gli allestimenti delle opere liriche allestite da Enrico Castiglione - accrescono il ricordo delle emozioni provate in teatro durante la visione dello spettacolo. Oggi Norma al Teatro Greco di Siracusa, nelle prossime settimane Carmen, Don Giovanni, Il barbiere di Siviglia al teatro Antico di Taormina.

Le foto, con tutta la loro emotività, mostreranno i momenti più intensi dell'opera lirica, fissandone i ricordi nel tempo e conferendo continuità ad una vasta gamma di suggestioni, che potrà rinnovarsi e persistere anche quando si sarà abbassato il sipario.

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

TAORMINA- Sesta edizione del Taormina Opera Festival,  alla grande con la proposta  con Tersicore, con spettacoli d’eccezione, com’è nella tradizione delle stagioni taorminesi di Castiglione che, accanto a straordinari allestimenti operistici, sempre funzionali al narrato del libretto operistico,   ha portato prestigiose compagnie ed étoiles, da Alessandra Ferri a Roberto Bolle, dai solisti del New York City Ballet a quelli dell’Opéra di Parigi.

 Il 7 luglio alle ore 21,30 al Teatro Antico in prima nazionale andrà in scena Odyssey – Una storia d’amore siciliana, un balletto innovativo in cui la Physical Dance di Mvula Sungani si fonde con le musiche originali di Alessandro Mancuso. Lo spettacolo è prodotto da Skiline Productions e CRDL.

La contaminazione alle base della creatività dei due artisti, la forte matrice etnica della loro ricerca, l'innovazione dei linguaggi proposti, il tema dell'integrazione, rendono questa nuovissima opera multidisciplinare un momento di riflessione sulle tematiche sociali e contemporaneamente un grande spettacolo di nuova concezione unico nel suo genere.

Il cast di altissimo livello vede la stella internazionale Emanuela Bianchini e i solisti della Mvula Sungani Physical Dance danzare su musiche dal vivo.

La regia e le coreografie sono dell'italo-africano Mvula Sungani, le musiche originali del cantautore palermitano Alessandro Mancuso, i costumi di dello stilista Giuseppe Tramontano, le scenografie di Andrea Bianchi e le luci ed i multimedia degli MSPD Studios.

Il tema dell'integrazione del "diverso" molto caro al regista e coreografo che ha vissuto un’infanzia complessa per le sue origini africane in un Italia che all'epoca non era pronta a comprendere l'altro e quello dell'emergenza umanitaria relativa ai clandestini che sta vivendo la terra del compositore siciliano, vogliono porre l'accento sull'odissea di chi nel mare vede il futuro e nel mare ripone tutte le sue speranze, le speranze di chi vorrebbe solo poter vivere una vita serena con chi ama...

Gli autori, fortemente stimolati dal proprio vissuto, formulano una personale e suggestiva ipotesi: e se il poema fosse un racconto sentimentale autobiografico e le protagoniste femminili dell'opera fossero tutte alter-ego della stessa autrice?

Potrebbe sembrare un'ipotesi folle eppure questa teoria è sostenuta da alcuni tra i più importanti esperti in poemi epici e da accreditati letterati del '900 come Samuel Butler, Robert Graves e L.G. Pocock.

Così il racconto viene ambientato nella Sicilia odierna e vede Adele ed il suo compagno alle prese con un rapporto in crisi.

Immersa nella sua introspezione e lontana dal suo uomo, partito in cerca di fortuna per la sua personale odissea, la protagonista sente la necessità di esprimere le proprie emozioni ed i propri sentimenti scrivendo il suo romanzo autobiografico: "Il Viaggio".

L'aspetto psicologico dell'opera ci presenta un racconto pieno di simboli e simbologie; Calipso può rappresentare il matrimonio, Nausicaa l'innamoramento, Circe ed i suoi incantesimi la trasgressione, mentre Penelope la fedeltà. Allo stesso tempo il Ciclope e le altre figure mitologiche sono maschere delle incertezze date dal futuro.

La volontà degli autori è quella di rappresentare un'opera in cui le arti si fondono in un'unica grande emozione regalando allo spettatore un'esperienza visiva di tipo cinematografico.

Il linguaggio coreografico è la physical dance, risultato di una fusione di tecniche classiche e contemporanee contaminate con la danza etnica, le tecniche circensi, l'acrobatico e le arti marziali.

Physical Dance rappresenta uno stile assolutamente  originale ideato da Mvula Sungani in Italia ed è stato recentemente riconosciuto dall’Accademia Vaganova di Stato Albanese Shkolla e Koreografise .E’ stato presentato al pubblico ed agli addetti ai lavori il 16 maggio u.s. al Teatro dell’Opera di Tirana dove la Mvula Sungani Company Physical Dance si è esibita in alcuni estratti del repertorio più recente della compagnia. Inoltre la Shkolla e Koreogafise ha inserito la nuova tecnica nelle proprie materie di studio. La Physical Dance è stata inoltre riconosciuta dalla prestigiosa Accademia Privata di Bordeaux A-Zur Danse Academié.

Le coreografie dell'opera alterneranno momenti intimi e rarefatti ad esplosioni corali e visive mentre la musica cantautorale, scritta a tratti come una colonna sonora, propone una sintesi di suoni provenienti dalla cultura dell'area mediterranea, che trova la sua perfetta sublimazione nella terra siciliana unita al sapiente utilizzo di loop e suoni elettronici.

I costumi e l'ideazione scenografica prevedono una visione essenziale, stilizzata, su cui man mano i quadri si compongono e scompongono in costruzioni sceniche fatte di materia e corpi.

L'imponente impatto visivo dato da un disegno luci innovativo che utilizza tutte le nuove tecnologie illuminotecniche e multimediali conferirà all'opera la spettacolarità delle più grandi produzioni. www.mvulasungani.com - www.alessandromancusomusic.com

  - La Redazione -

Messina, città con un passato glorioso, langue da tempo e i suoi cittadini parlano ogni giorno in modo accorato, di questa situazione.

A chi si attende per darle nuova vitalità?

I messinesi lo voglio sapere e ne hanno tutti i diritti. Qualcuno addirittura asserisce che siamo “Città d’Europa” e con grande nostalgia ne ricorda i tempi d’oro. Crediamo che quanto asseriva nel “Gattopardo” Tommasi di Lampedusa, corrisponde al vero. Abbiamo pubblicata e letta in questi giorni una intervista che ci è stata rilasciata dal Barone di San Nicola Francesco Sausa, Presidente Nazionale dell’A.M.I. Azione Monarchica Italiana, che dichiarava l’assurdità che un monumento desiderato e voluto dai messinesi memori e sempre grati alla grande Regina Elena di Savoia, per il Suo preziosissimo intervento in occasione del tragico sisma del 28 Dicembre del 1908, ricevesse oggi l’incuria, i vandali e i rami che rischiano di deturparla.

Messinaweb.eu tiene a ricordare, per amore di verità, che la Regina ricevette per i Suoi altissimi meriti espressi nella solidarietà nazionale ed internazionale, l’ammirazione delle Corti d’Europa ed il 5 Aprile 1937 la “Rosa d’oro della Cristianità” da Papa Pio XI e che al momento viene considerato il Suo processo di canonizzazione.

 reg2rLa Benemerità Arma dei Carabinieri -Tutela Patrimonio Culturale-Sezione di Siracusa e l‘ eccellente (la definiamo così, perché in varie circostanze ha dimostrato di esserlo) ” Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina-Sezione per i Beni Storico-Artistici, inviava al Sindaco di Messina una nota in data del 4 Maggio 2015 che così riportava: “ Per motivi di tutela e al fine di garantire la pubblica fruizione, si chiede di intervenire con adeguati interventi di potatura della vegetazione arborea e scerbatura nelle aree cittadine dove insistono sculture monumentali di particolare importanza e ne citava il Monumento a Piazza Cavallotti a Carlo III di Borbone; in via Garibaldi a   Ferdinando II di Borbone, e quello alla grande benefattrice La Regina Elena”

Da Maggio ad ora non si sono ricevute risposte. I benpensanti si chiedono è giusto tutto questo? Ma che si fa…………….? Il Sindaco cosa risponde? Anche perché nel periodo elettorale nel corso dei suoi interventi comiziali aveva fatte delle precise promesse alla città.

Siamo convinti che Il Sindaco provvederà al più presto a riportare nella giusta luce i nostri monumenti, perché così facendo rispetterà quanto richiesto e detto nel corso delle Convenzioni Internazionali dell’UNESCO e cioè: “ E’ fondamentale la valorizzazione, tutela e fruizione dei monumenti”.

Messinaweb.eu con i cittadini messinesi rimane in attesa……

 

Arcidiocesi di Messina Lipari Santa Lucia del Mela

Chiesa Gerosolimitana di San Giovanni di Malta

Comitato Anno Placidiano

in unione di intenti e di preghiera con i Cavalieri della Delegazione di Messina del Sovrano Militare Ordine di Malta

Via San Giovanni di Malta n. 2 - 98121 Messina

3404630651 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Azione Cattolica1

 

- dott. Marco Grassi -

Domenica 5 Luglio alle ore 18.00 nella chiesa giubilare di San Giovanni di Malta si terrà il mensile appuntamento di preghiera nella memoria del martirio di San Placido in occasione dello speciale Anno Giubilare Placidiano, nel 1500° anniversario della nascita del martire benedettino. In questa occasione interverrà una rappresentanza dell’Azione Cattolica Diocesana e della Congregazione Religiosa delle Ancelle Riparatrici, presiederà la Santa Messa e la seguente Adorazione Eucaristica il Rettore Mons. Angelo Oteri.

Intanto fervono i preparati nella piccola ma antica chiesa di San Giovanni di Malta per uno dei principali appuntamenti di questo speciale Anno Giubilare, che ricordiamo si concluderà il 4 Agosto del 2016. Infatti dopo quasi cinquant’anni, fra un mese, il prossimo 4 Agosto verrà riportata nella Basilica Cattedrale la cassa reliquaria di San Placido ove, celati da una statua in cera del Martire, sono custoditi i suoi resti ossei. Un evento altamente significativo nel giorno in cui si fa memoria del ritrovamento delle Reliquie avvenuto nel 1588. La manifestazione  vedrà la partecipazione di migliaia di pellegrini provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria e dalla Puglia. Dopo un solenne triduo predicato nella chiesa di San Giovanni di Malta, il 4 Agosto per tutta la giornata verrà esposta alla venerazione dei fedeli la cassa reliquaria e nel pomeriggio alle ore 18.30 si terrà un solenne pontificale presieduto da Mons. Gaetano Tripodo Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Messina. Per l’occasione si terranno anche degli eventi culturali legati all’antica devozione che ha sempre legato San Placido alla Città di Messina.  

Placido nacque a Roma nel 515, dalla nobile ed antica famiglia degli Anicii, da Tertullo e dalla messinese Faustina. Primo di quattro fratelli, fu introdotto in tenera età, insieme a Mauro, nel cenobio di Subiaco ove  Benedetto da Norcia aveva iniziato la sua opera monastica. La tradizione vuole che Placido, ormai formato ed ordinato Abate, fosse inviato a Messina a fondare il primo monastero benedettino di Sicilia. In riva allo Stretto, subirà il martirio il 5 Ottobre del 541 insieme alla sorella Flavia, ai fratelli Eutichio e Vittorino e a circa trenta monaci, che, insieme con lui, abitavano il monastero di San Giovanni, alla foce del torrente Boccetta. Il culto a San Placido e Compagni Martiri ebbe un suo rinnovato fervore con il ritrovamento a Messina delle loro reliquie, il 4 Agosto 1588, in occasione di lavori di restauro intrapresi dall’Ordine di Malta alla Chiesa di San Giovanni di Malta, ove ancora oggi si conservano. La sentita devozione al Martire, autorizzata da apposita Bolla di Sisto V, fu costantemente sostenuta e difesa per secoli dal Sovrano Militare Ordine di Malta, dal Senato di Messina e dall’Arciconfraternita di San Placido

 

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- di Maria Teresa Prestigiacomo -

Messina. Grande successo del Cortometraggio Nives del regista messinese Fabio Schifilliti.

Una prova da grande regia, occorre sottolineare; inoltre, ottime le interpretazioni delle due attrici emergenti, alunne del Liceo Scientifico Seguenza e l'altra , allieva del Dams dell'Università di Messina. Una nota stonata: una colonna sonora, straordinaria, che certamente, non era congruente al film, considerata la sua portata, la sua importanza...Certamente, sarebbe calzata meglio ad un lungometraggio che ad un corto e la sua melodia impegnata avrebbe accompagnato, in un modo migliore, sicuramente, un lungometraggio ed una storia maggiormente pregnante di significato. Il finale avrebbe avuto bisogno di maggiore concentrazione ed attenzione da parte del regista ma si comprende bene l'attività di Schifilliti che doveva fare i conti con un budget stringato che ha richiesto dieci giorni di set e mesi di lavoro. Lodevole, in tutti i casi,  l 'impegno della Scuola , l Istituto d Istruzione Superiore Seguenza e degli allievi, nell'avere trattato in forma ludica una tematica di grande attualità, con massima serietà ed impegno.

Avremmo preferito, trattandosi di film girato a Messina, che apparissero almeno i simboli della nostra città, almeno  per qualche secondo,  anche se comprendiamo pienamente, la scelta del regista che intendeva racchiudere nell' interno una storia interiore, un "dramma psicologico ". 

Il Film è stato realizzato nell’ambito delProgetto Cinema del CentroInternazionale di Studi sulle Arti Performative del Dipartimento di Scienze Cognitive, della Formazione e degli Studi Culturali dell’Università di Messina e del Liceo Scientifico Seguenza in riferimento al Laboratorio di Cinema 2014/15 con supervisione alla regiadi Fabio Schifilliti.

Il progetto è inoltre promosso dall’ERSU e da Latitudini, con la collaborazione dell’agenzia di comunicazione e marketing Life-Solution di Messina. Referenti del Progetto la Prof.ssa Silvana Prete per il Liceo Scientifico Seguenza e Prof. Dario Tomasello per l’Università di Messina. Cordinatori del Progetto: la Prof.ssa Alessia Cervini, Prof. Francesco Dieni e Prof. Rosario La Fauci.

 La Prima al Cinema: Il Cinema Apollo ha ospitato l’evento e per consentire a tutti una buona visione del Film, sono state pianificate 3 proiezioni. La serata è stata presentato dal Giornalista Massimiliano Cavaleri. Era presente il Commissario straordinario della Provincia 

dr Romano ed il segretario di Taormina Arte dr Panzera. Partecipazione straordinaria all'interno del film del commercialista dr Vittorio Torresi e dello stesso Cavaleri.

Sinossi:Nives, una ragazzina di 15 anni imbucata ad una festa di ragazzi più grandi, conosce Ambra, una ragazza di 22 anni con la quale scatta un’intensa complicità. Le due ragazze scopriranno e sperimenteranno il fascino dell'attrazione e della seduzione.

 

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Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, esprime grande soddisfazione per l’inserimento, da parte dell’Unesco, del Palazzo reale e della Cappella palatina, situata all'interno di Palazzo dei Normanni, tra i patrimoni mondiali dell’umanità. L’iscrizione definitiva nella World heritage list del circuito “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale” è arrivata oggi nel corso della riunione a Bonn da parte del Comitato del patrimonio mondiale.

“E’ un grandissimo risultato, per il quale lavoriamo da due anni e quindi siamo orgogliosi che oggi si sia concluso positivamente questo iter. Abbiamo condiviso, fin dall’avvio, l’iniziativa con tutte le istituzioni, nella convinzione che mettere in rete il patrimonio storico, artistico, architettonico e paesaggistico unico di questo percorso rappresenti un volano per la valorizzazione e l’arricchimento dell’intera area. Restituiamo ai visitatori pezzi della città, così come la storia ci chiedeva. In questo contesto, la riapertura al pubblico, tra non molto, dopo alcuni mesi di un importante e minuzioso restauro, di alcune delle sale più belle negli appartamenti reali del Palazzo, risalenti al periodo borbonico, come la Sala Cinese, la Sala Pompeiana, quella degli ex Presidenti e quella dei Viceré, contribuirà a migliore l’offerta di spazi e di cultura, rendendo così la nostra Isola ancora di più un catalizzatore di turisti".

II edizione

TEATRO GRECO DI SIRACUSA

- di MARIA TERESA PRESTIGIACOMO -

Il nuovo allestimento porta la firma del regista e scenografo Enrico Castiglione

L’appuntamento con l’opera di Vincenzo Bellini al Teatro Greco di Siracusa è il 4, 10, 18, 25 luglio

 

SIRACUSA - «Adalgisa! Oh! rimembranza... Ah sì, fa core, abbracciami»! La comprensione di Norma verso la “giovinetta”, nel duetto del prim’atto dell’omonimo capolavoro di Vincenzo Bellini, sancisce una sacra amicizia. Si tratta di uno dei dialoghi più intimi della Storia dell’Opera, determinato da due voci femminili all’unisono, dove l’una non oscura l’altra. E se quest’estate per la prima volta la dolce melodia belliniana si espanderà nel Teatro Greco di Siracusa, dando il via alla seconda edizione del Festival Euro Mediterraneo, gli spettatori avranno la possibilità di assistere nei due ruoli ad un’accoppiata di rara bellezza, musicale ed estetica. Perché, com’è noto, l’elegante soprano Chiara Taigi vestirà i panni sacrali di Norma, mentre, dall’altra parte, quasi come uno specchio riflettente, Adalgisa sarà incarnata, voce ed anima, dal raffinato soprano pugliese Adriana Damato.

Enrico Castiglione, regista e scenografo di fama internazionale, che ha firmato l’innovativo allestimento, ha voluto ricostruire in questo modo l’originale coppia sopranile Norma-Adalgisa, chiamando la Damato, soprano puro, per interpretare il ruolo che lo stesso Bellini, al debutto nel 1831, volle assegnare a Giulia Grisi accanto a Giuditta Pasta, due miti del belcanto protoromantico.

Quello tra la sacerdotessa e la novizia del tempio gallico d’Irminsul - che si contendono ignare lo stesso uomo, il generale romano Pollione, mentitore, fedifrago eppur valoroso - è un legame leale e assoluto, simbolo di una complessa e disperata solidarietà tra donne. Che culminerà nell’altro duetto “Mira, o Norma”, quando la più giovane impedirà il suicidio dell’amica, ormai abbandonata dal padre dei suoi figli.

Adalgisa, dunque, è una vera coprotagonista. Lo sa bene la mora e avvenente Damato, che in poco più di dieci anni si trova per la seconda volta a rivestire lo stesso personaggio che aveva affrontato nel 2004 con voce di velluto sul palcoscenico austriaco dello Stadttheater di Klagenfurt, vincendo la medaglia “Eberhard Wachter” e una borsa di studio come migliore giovane interprete. La incontriamo mentre fervono le prove al Teatro Greco. Il debutto è fissato per il 4 luglio, seguiranno altre tre rappresentazioni, il 10, 18 e 25 dello stesso mese (sempre con inizio alle ore 20.30). Nella millenaria cavea si esibiranno ancora il tenore Piero Giuliacci, il valoroso condottiero imperiale, Pollione, amante amato-odiato da entrambe le vestali galliche, un nobile basso come José Antonio Garcia nel ruolo di Oroveso. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica Bellini Opera Festival il giovane ma già pluripremiato Jacopo Sipari di Pascasseroli. Il rinomato Coro Lirico Siciliano sarà istruito da Francesco Costa. I costumi, frutto della squisita creatività di Sonia Cammarata, fanno sulla Damato bella mostra di sé mentre avanza verso di noi in una breve pausa.

 

Adalgisa prima confessa a Norma il suo amore per Pollione, poi sconvolta dalle rivelazioni della druidessa, rimprovera il suo amato di averla ingannata e rifiuta di seguirlo a Roma, ma un po’ più in là si dispera… Il suo è certamente un personaggio multisfaccettato, quale sarà la forza che gli imprimerà?

 

«Non c’è dubbio che una delle fasi più salienti del dramma è quella della confessione di Adalgisa che porta allo smascheramento di Pollione. In quel momento la giovane vestale subisce un colpo al cuore, assiste alla caduta delle illusioni: è per lei lo squarcio del velo di Maya. Così come Norma, anche Adalgisa affronta un’escalation di emozioni dentro di sé e questo fa sì che viva in una costante tensione drammatica. La forza che caratterizzerà il mio personaggio sarà, dunque, quella stessa di una donna che, nonostante sia stata sedotta e abbia ceduto alle lusinghe di un amore, alla fine sceglie l’amicizia e si aggrappa alla solidarietà femminile per essere più coraggiosa. La caratterizza una grande forza e un’estrema prova d’amore fino al proprio sacrificio. Niente male per una “giovinetta”».

 

Filologicamente, rispettando dunque la partitura, in questa edizione Adalgisa è un soprano, e non - secondo una tradizione consolidata – un mezzosoprano. Come sente di dover articolare vocalmente il ruolo?

 

«Metterò in risalto tutte le particolarità vocali a partire dalla tessitura impervia. Il mio personaggio è ricco di sfumature vocali: prima dolce e lirico, poi drammatico. Affronto questo ruolo come se stessi cantando Norma, un po’ più centrale talvolta, ma che risolve in acuto con le stesse sembianze della protagonista. Com’è noto, la scrittura di Bellini è tersa, limpida e sgorgante come una sorgente di melodie e suoni immortali: un “totem” del repertorio melodrammatico. Norma è un grande compendio di tutte le difficoltà riscontrabili in un’opera lirica: fucina del Belcanto, inteso come campionario di prodezze vocali, ma allo stesso tempo risolte in modo “espressivo”. Partendo da queste premesse sto studiando come risolvere al meglio ogni passaggio belcantistico e preparo il mio cantato “sulla parola”, ovvero, partendo dalla verità del libretto operistico, cercherò di dare corpo e spessore drammatico al personaggio».

 

 

Come interpreterà questa “sacra” solidarietà femminile che lega Norma e Adalgisa? E qual è il rapporto instaurato con il soprano Chiara Taigi?

 

«Adalgisa e Norma sono due amiche e nel corso dell’opera, nonostante qualche incomprensione, si ritrovano più forti e più solidali. La loro amicizia supera qualsiasi ostacolo. Sembra essere un rapporto inedito, ma insieme riescono a recuperare la propria identità di donne. Non condividono soltanto l’amore per lo stesso uomo, ma sono state ritratte come fossero entrambe monumenti alla potenza dell’animo femminile. Penso innanzitutto ad un’Adalgisa come “sorella di canto” di Norma, con la medesima forza e vocalità, per cui immagino per loro le stesse strutture tonali e lo stesso appiglio. Insieme affrontano due paradisiaci duetti femminili, quintessenza del belcantismo ottocentesco, dove è necessaria morbidezza e corposità timbrica. Qui si incontrano le anime delle due ragazze! Il vincolo sacro tra donne è sicuramente un elemento ancestrale, più tipico di un’organizzazione matriarcale. La nostra società se non l’ha completamente dimenticato, l’ha fortemente ridimensionato. Ma è appunto per questa sua rarità che sulla scena trova tutta la sua potenza. Le due donne, di cui una madre, ci commuovono per la loro verità. Detto questo non posso che essere felice di salire sul palcoscenico insieme a Chiara. Con lei è stato amore e affetto da subito, di lei mi ha colpito il suo carisma e la sua saggezza nonché la sua straordinaria bellezza interiore, una Norma di lusso».

 

Si è diplomata in canto con lode presso il Conservatorio Piccinni di Bari. Quanto influisce sul suo lavoro il know how appreso durante gli anni di studi?

 

«Devo la mia conoscenza vocale alla mia unica insegnante di conservatorio, il mezzosoprano Katia Angeloni, che ha formato un’intera generazione di artisti. Ci educava alla ricerca della classe e dell’eleganza tonale e sempre lei mi ha regalato le basi giuste per un canto naturale. Questo è il motivo per cui il mio canto è spontaneo, intimamente pilotato dall’anima, senza ulteriori costruzioni di sorta. Mi è sempre piaciuto andare fino in fondo, approfondire le caratteristiche della parte, al di là delle note, per qualsiasi ruolo, a maggior ragione per uno come questo».

 

Da meridionale, qual è orgogliosamente lei, che idea ha della Sicilia?

 

«Questa è la prima volta per me che atterro in Sicilia, una terra calda e di antichi sapori con una luce che ti abbraccia e ti avvolge. Qualunque immagine veda, colgo i colori vividi, illuminati da quel sole che il sud non lo abbandona mai. Penso spesso a delle analogie tra queste due bellissime regioni italiane (la Sicilia e la mia Puglia) e credo che entrambe, con una giusta dose di volontà e di impegno, si stiano avviando bene ad un percorso di rinnovamento che deve essere accompagnato e condiviso. Le bellezze storico-naturali sono il nostro petrolio, non dovremmo mai dimenticarlo».

 

Dunque il suo è un debutto nella cavea greca di Siracusa?

 

«Sono già in trepidazione! Sarà una grande emozione per me cantare per la prima volta in un’arena così importante e vetusta. La terra del mito classico accompagnerà la mia performance e questa mia esplosione di sentimenti che per ora non riesco a cavalcare. Mi emoziona cantare proprio nella terra di Bellini, dove, lo sento, lui torna ancora, ogni volta che si suona la sua musica o si mette in scena questa sua opera ricca del vero spirito italiano».

 

Come si è trovata a lavorare nuovamente con un personaggio di chiara fama internazionale come il regista Enrico Castiglione?

 

«È la terza volta che lavoriamo insieme. Con lui ho avuto modo di cantare nel 2001 nel Così fan tutte (dove interpretavo Fiordiligi) a Roma, presso il Teatro Argentina e nel Nerone di Mascagni, vestendo i panni di Egloge. Grazie a questa occasione ci siamo incontrati dopo 14 anni! Senza piaggeria, lo ritengo un regista elegante e sensibile che con pochissimi elementi scenici e movimenti teatrali di classe regala colore e dinamismo ad altissimi livelli. Ha sempre una lucida visione dell’opera da affrontare e questo non può che tranquillizzare i vari interpreti che così, via via, diventano più consapevoli dello spazio artistico».

 

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