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Cittadino

Domani, mercoledì 11 giugno 2014, alle ore 20 presso la Cappella S. Maria all'Arcivescovado di via I Settembre a Messina, il giovane pianista Francesco Allegra terrà un concerto pianistico quale evento conclusivo delle iniziative organizzate dal Comitato cittadino Maria SS. della Lettera, per la Solennità della Patrona 2014.
L'evento vuole rappresentare un ringraziamento per quanto si è svolto in preparazione e durante la Solennità
,curato da questa aggregazione, attraverso la musica di un giovane talento della nostra città, appunto Francesco Allegra.

Il Segretario generale del Comitato cittadino Maria SS. della Lettera

Antonio Tavilla

 

Silvana ParatoreSarà presentato alla stampa giovedì 12 giugno, con inizio alle  11, nella Terrazza dell’ex Irrera Mare, il "Galà di apertura della 60° Rassegna  cinematografica internazionale Taormina FilmFest”, che si svolgerà a Messina il 13 giugno 2014 nell’area fieristica Irrera Mare

L'incontro di giovedi sarà inoltre occasione di un dibattito con gli studenti messinesi. “Ragazzi vi raccontiamo la Rassegna”, iniziativa pre-gala del Cirs, aperta alla stampa, che prevede interventi di Aura Notarianni, Franz Riccobono,  Clarastella Aversa  Vicari,  Giuseppe Ruggeri, Alfredo Finanze, coordinata da Massimiliano Cavaleri, alla quale parteciperanno gli alunni degli Istituti Scolastici:  Liceo Maurolico, Istituto  A.M. Jaci, Liceo La Farina, preordinati dall'avv. Silvana Paratore.

A chi non c’era al tempo della gloriosa Rassegna cinematografica che a Messina diede gli onori della cronaca internazione, verrà raccontata la città della Rassegna. Verrà descritto l’entusiasmo della popolazione, quello con cui si attendeva l’arrivo delle grandi star del cinema, italiano e straniero. Si parlerà della politica del tempo, di amministratori attenti e consapevoli di quel tesoro che annualmente veniva offerto alla città. Amministratori che ne conoscevano il valore e sapevano conservarlo. I giovani devono sapere.

La ritrovata Identità di Messina è un tema che il Cirs ha rinnovato negli anni: nel 2008 con l'evento " Messina l’incompiuta, l’identità perduta”; nel 2014 con il “ Galà di apertura del 60esimo anniversario TaorminaFilmFest “. Un salto nel passato, ma quello buono, quello dei fasti, della gloria. 

Nb: i giornalisti,i fotografi e i cameraman che vogliono accreditarsi per il Gala del 13 giugno, si rivolgano all' avv. Silvana Paratore addetta regia evento, ai seguenti contatti:

email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

cell. 348 4993582

fax: 090 6416206

sbia.001Un bel sorriso affascina, cosa proviamo quando qualcuno cisorride con dei bei denti bianchi?
Purtroppo con il tempo i denti cambiano colore, tendono a pigmentarsi ed a perdere luminosità, molti presentano delle pigmentazioni dovute a trattamenti antibiotici o macchie di fluorosi. Oltre a questo dobbiamo considerare le pigmentazioni estrinseche dovute a vari agenti esterni per esempio: caffè, fumo, trattamenti con clorexidina, tartaro, ecc.
Le pigmentazioni esterne vengono eliminate con una o piùsedute di igiene orale e con la lucidatura dei denti. Il metodo piùsicuro e meno invasivo che abbiamo adesso a disposizione per ridare luminositàed eliminare le pigmentazioni interne èlo sbiancamento effettuato mediante dellesostanze che rilasciano ossigeno.

Questi prodotti a base di perossido di carbammide o di idrogeno, in varie concentrazioni secondo lutilizzo, rilasciano ossigeno a contatto con i denti. Lossigeno disgrega le molecole responsabili della pigmentazione e le rende pertanto invisibili.

Lo sbiancamento agisce solo sui denti naturali, pertanto non ha alcun effetto su otturazioni, corone e qualsiasi altro materiale presente nel cavo orale.

Sin dallantichitàsi ècercato di avere i denti piùbianchi. Gli antichi romani usavano lurea, nel medioevo si utilizzavano sostanze acide; solo verso la fine del 1800 si ècodificato lo sbancamento domiciliare notturno con perossido di idrogeno.

Lo sbiancamento puòessere effettuato secondo la valutazione medica e le esigenze del paziente sia presso lo studio odontoiatrico sia in modo autonomo dal paziente a casa.

I moderni prodotti in commercio se utilizzati secondo le prescrizioni garantiscono ottimi risultati senza alcun effetto collaterale, inoltre laggiunta di fluoro al gel sbiancante garantisce una diminuzione della sensibilitàdentinale presente nei primi giorni di trattamento .

Tecnica ambulatoriale:

La tecnica prevede lapplicazione di gel sbiancante ad alte concentrazioni per circa unora per piùvolte a seconda del tipo di pigmentazione presente; puòessere associato luso di lampade o laser per coadiuvare lazione del gel.

Tecnica domiciliare:

Durante prima seduta vengono prese le impronte della bocca , viene rilevato il colore dei denti ed effettuate le foto della bocca. Sono in seguito confezionate delle mascherine trasparenti che sono consegnate al paziente alla seconda seduta insieme ad un gel a bassa concentrazione spiegando come deve applicare il prodotto a casa.

Le mascherine vanno utilizzate dalle 4 alle 8 ore al giorno.

A distanza di una settimana si verifica lo sbiancamento ottenuto e si modula il trattamento secondo le esigenze.

Quando il trattamento ècompletato la mascherina rimane al paziente che puòcosìutilizzarla per il mantenimento dello sbiancamento nel tempo: in genere sono sufficienti 2-3 giorni di trattamento ogni anno per mantenere il colore desiderato.

Effetti collaterali:

Gli unici effetti collaterali che si possono registrare sono una sensibilitàagli stimoli termici, sopratutto al freddo, degli elementi trattati ed la possibile formazione di lievi ustioni alle gengive in contatto con il gel. La sensibilitàregredisce spontaneamente alcuni giorni dopo la fine del trattamento; possono essere consigliati alcuni prodotti che diminuiscono la sensibilità.

Linfiammazione alle gengive regredisce spontaneamente nel giro di poche ore e non lascia alcun danno.

Raccomandazioni

Durante lo sbiancamento èopportuno eliminare o comunque diminuire luso di cibi e bevande pigmentanti come ad esempio: tè, caffè, fumo, tabacco da masticare, bevande e bibite colorate, verdure come carciofi, carote, pomodori, fragole, frutti di bosco , marmellate, caramelle colorate, liquirizia, collutori.

 

vescovo - intervistaSabato 7 giugno 2014, alle ore 20,30, nella Basilica Cattedrale S. Maria Assunta (ME), si svolgerà la Solenne Veglia di Pentecoste presieduta dall’Arcivescovo S.E. Mons. Calogero La Piana.

In questa particolare occasione, la Chiesa tutta invoca il dono dello Spirito Santo, perché con abbondanza riempia la vita di tutti i fedeli con i suoi doni e li fortifichi nella fede, nella speranza e nella carità. La promessa di questo dono ci viene ricordata dallo slogan di quest’anno, ripreso dal capitolo 2 degli Atti degli Apostoli “Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro (At 2,39)”. È un momento molto importante in cui la Chiesa locale, presieduta e guidata dal proprio Pastore, riconferma la sua vocazione di popolo di Dio e rifonda il suo essere famiglia che dialoga, che s’interroga e, soprattutto, che cerca forza nello Spirito.

Nella homepage del sito web della diocesi (www.diocesimessina.net) è possibile scaricare lo schema della Veglia e la Lettera-invito che l’Arcivescovo, in questa occasione, ha indirizzato a tutti i fedeli.

Si prega di dare massima diffusione al comunicato.

Messina, venerdì 6 giugno 2014

don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

tel. 090.6684203 – fax 090.6684202 - 340.3912080

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    www.diocesimessina.net

 

InterventoPalermo 5 giugno 2014. Nel comune di Centuripe (En) ed a Moio Alcantara (ME) sono stati rinvenuti degli ordigni bellici inesplosi risalenti all’ultimo conflitto mondiale.

 

Sul posto sono intervenute delle squadre specializzata del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo alle dipendenze della Brigata Aosta; queste squadre sono denominate nuclei EOD (Explosive Ordnance Disposal) più comunemente indicate come squadre artificieri.

 

Il residuato rinvenuto nel comune di Centuripe è stato trovato in contrada San Lorenzo, sul tetto di una casa in ristrutturazione celato sotto una tegola ed è stato identificato dagli specialisti dell’Esercito Italiano come una bomba a mano mod. BZE 39 di nazionalità tedesca.

 

Nel comune di Moio Alcantara (ME) invece si è trattato del rinvenimento, in un campo incolto in contrada Piano Moio, di una bomba da mortaio da 2 pollici di nazionalità inglese.

 

Gli specialisti del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo hanno provveduto in entrambi i casi alla distruzione degli ordigni in prossimità dello stesso luogo di rinvenimento.

 

Le capacità tecniche del personale ed i mezzi in dotazione all'Esercito garantiscono il prezioso intervento in caso di pubblica utilità e per la tutela dell'ambiente. In particolare, i reparti genio, grazie alle esperienze maturate nelle missioni estere ed all’elevata connotazione “dual-use” (capacità di cooperare con le autorità civili a favore della cittadinanza  e quella operativa espressa nei teatri operativi), operano a favore della comunità nazionale sia in caso di pubbliche calamità, sia per la bonifica dei residuati bellici ancora ampiamente presenti sul territorio italiano.

 

Dal 2000 al 2013, i nuclei EOD dei reparti genio dell'Esercito hanno eseguito oltre 37.000 interventi specialistici per la bonifica di ordigni esplosivi.

 

Nel 2014 gli specialisti dell’Esercito del 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo hanno già portato a termine 30 interventi di bonifica nel territorio siciliano, con il relativo disinnesco o distruzione degli ordigni rinvenuti.

 

L'Esercito è l'unica Forza Armata preposta alla formazione degli artificieri di tutte le forze di polizia, forze armate e corpi armati dello stato.

 

Ten. Col. Angelo VESTO

 

Capo Sezione Pubblica Informazione

 

Comando Brigata meccanizzata "Aosta"

 

Via del Vespro Palazzo Sant'Elia

 

98100 MESSINA

 

sotrin 1676148   remul 3351885378

 

cell 3486408336

abbbb- di E.Caruso -


 Alle ore 11.30 nella saletta proiezioni si terrà l’inedita conferenza tenuta dal dott. Giuseppe Pracanica: “Messina protagonista nella storia. La rivolta del 1° settembre 1847”.
Attraverso la sua lunga esperienza di ricercatore, Giuseppe Pracanica, discendente di quel Pracanica che compare tra i capi della storica vi...cenda, sarà possibile ripercorrere i momenti preparatori e le fasi cruente della sommossa che verrà ricordata nella storia con la frase “Fatti precorrendo e idee, Messina iniziò qui il Risorgimento italiano”.

I FATTI
Il 1. Settembre 1847, Messina, prima fra tutte le città d'Italia, innalzava il tricolore al grido di «Viva la Madonna della Lettera, Viva Pio IX, Viva l'Italia».
La rivolta sarebbe dovuta scoppiare il 2 settembre, contemporaneamente, a Messina e a Reggio; avrebbe dovuto porre in difficoltà le due guarnigioni; trascinare le popolazioni alla rivoluzione; rovesciare il potere costituito e instaurare un regime liberale.
I capi della sommossa furono i patrioti Antonino Pracanica, Antonio Caglià, Girolamo e Vincenzo Mari, Luigi Migali, Salvatore Santantonio, Francesco Saccà, Andrea Miloro e Andrea Nesci.
La spedizione mosse dai due punti della città alla stessa ora, 16.30: la colonna proveniente da Nord percorse Via Ferdinanda e per Via Pianellari si immise nel piano del Duomo; quella raccoltasi dietro la Chiesa dello Spirito Santo raggiunse la Piazza della Matrice per Via Cardines e per la calata dei Librai.
I rivoltosi furono in tutto duecento e raggiunsero il piano della Cattedrale senza incontrare resistenza, sorprendendo, per la segretezza della preparazione, la vigilante polizia. L'autorità militare borbonica seppe della rivolta nel momento stesso in cui ebbe principio e inviò, in tutta fretta, 79 soldati verso il luogo della spedizione. I regi, usciti dalla Cittadella, percorsero Via Austria e poco prima delle Quattro Fontane si divisero in due gruppi: uno proseguì verso Piazza Duomo, l'altro, attraverso le viuzze, mosse verso la parte alta del piano della Matrice per cogliere alle spalle i rivoltosi.
Il combattimento fra regi e patrioti fu breve e sanguinoso. I liberali, male armati e senza guida vennero facilmente sopraffatti dai Cacciatori di Ferdinando II. A loro non rimase che la dolorosa via dell'esilio, da cui tornarono nel '48. Una taglia fu messa sui “fuor banditi”. Il popolano Giuseppe Sciva fu invece processato e fucilato.

-di E. Caruso-


 Il 1. Settembre 1847, Messina, prima fra tutte le città d'Italia, innalzava il tricolore al grido di «Viva la Madonna della Lettera, Viva Pio IX, Viva l'Italia».
La rivolta sarebbe dovuta scoppiare il 2 settembre, contemporaneamente, a Messina e a Reggio; avrebbe dovuto porre in difficoltà le due guarnigioni; trascinare le popolazioni alla rivoluzione; rovesciare il potere costituito e instaurare un regime liberale.
I capi della sommossa furono i patrioti Antonino Pracanica, Antonio Caglià, Girolamo e Vincenzo Mari, Luigi Migali, Salvatore Santantonio, Francesco Saccà, Andrea Miloro e Andrea Nesci.
La spedizione mosse dai due punti della città alla stessa ora, 16.30: la colonna proveniente da Nord percorse Via Ferdinanda e per Via Pianellari si immise nel piano del Duomo; quella raccoltasi dietro la Chiesa dello Spirito Santo raggiunse la Piazza della Matrice per Via Cardines e per la calata dei Librai.
I rivoltosi furono in tutto duecento e raggiunsero il piano della Cattedrale senza incontrare resistenza, sorprendendo, per la segretezza della preparazione, la vigilante polizia. L'autorità militare borbonica seppe della rivolta nel momento stesso in cui ebbe principio e inviò, in tutta fretta, 79 soldati verso il luogo della spedizione. I regi, usciti dalla Cittadella, percorsero Via Austria e poco prima delle Quattro Fontane si divisero in due gruppi: uno proseguì verso Piazza Duomo, l'altro, attraverso le viuzze, mosse verso la parte alta del piano della Matrice per cogliere alle spalle i rivoltosi.
Il combattimento fra regi e patrioti fu breve e sanguinoso. I liberali, male armati e senza guida vennero facilmente sopraffatti dai Cacciatori di Ferdinando II. A loro non rimase che la dolorosa via dell'esilio, da cui tornarono nel '48. Una taglia fu messa sui “fuor banditi”. Il popolano Giuseppe Sciva fu invece processato e fucilato.

 

Prof.Domenico Venuti- La redazione -

Considerata la quaestio disputazio su “Antonello ed il suo luogo di sepoltura” ci rivolgiamo al Prof Domenico Venuti  per avere il suo parere. Ci porge una breve relazione che pubblichiamo.” ….. che deve prevalere il buon senso e che non è giusto  essere così scettici davanti a documenti leggibili ed evidenti quali le ultime volontà espresse con testamento da Antonello da Messina al Notaio Antonio Mangianti sempre evidenziate dall’erede prof Erasmo Paolo Mangianti che “non ha alcun dubbio” che il luogo di sepoltura è  il Convento di S. Maria del Gesu’ Superiore. A tal proposito, ci  ricorda l’esistenza di una lapide su cui si può leggere “ ACQUAE S(ANCTAE)  MARIAE DE IESU   EX ACT(IS) NOT(ARII) ANTONY MANGIANTI AN(NO) 1476”che si trova nella Cappella privata  della famiglia Picardi, a Barcellona ed il cui luogo di provenienza era proprio il Convento Santa Maria del Gesù. Ciò comprova e sono molti gli atti, così come asserisce l’appassionato e solerte Pippo Previti, già ottimo amministratore della città di Messina, che “ per i defunti ( e non solo) sepolti nel Convento di S.Maria di Gesù  non veniva indicato il termine Superiore ( Sup.). Non avveniva così per quello inferiore, perché sempre espresso chiaramente “Santa Maria del Gesù Inferiore”. Fatto importante ritengo sia considerare che lì proprio a Ritiro nel 1166  vi era il Convento di S. Maria del Monte  Carmelo ( Primo Convento dei frati Carmelitani eretto in Europa) che a causa di una alluvione ricoperto di terra interrato con la sottostante cripta. Come si può quindi non fare i lavori di scavo? Sarebbe sufficiente solo questo motivo per dire: “scavo immediato ! ”. Dire il contrario sarebbe una vera mortificazione alla città ed a tutti i cittadini e agli studiosi che desiderano che questo avvenga. Mi sia consentito anche per il rispetto dovuto ai volontari che con sacrificio ed impegno hanno reso e rendono decoroso il luogo. Desidero sottolineare che I beni culturali a Messina, malgrado il serio impegno della Soprintendenza ai BB.CC. non ricevono il giusto sostegno e l’opportuna attenzione da chi dovrebbe. “ Povera città” e dire che è una delle più ricche di Beni culturali  della Sicilia. Mi chiedo il perché?-  Fatto grave, si critica chi vuole portare alla luce la tomba di Antonello da Messina e cioè  Silvano Vinceti che si è dichiarato convinto assieme a numerosi e insigni studiosi  ed  i nostri cari concittadini Pippo Previti e l’ Arch. Nino Principato che sulla base di documenti visionati  e prove storiche che il grande Maestro del ‘400 sia stato sepolto nel Convento Santa Maria del Gesù Superiore. Personalmente credo non solo che nel dubbio di una eventuale sepoltura  di questo “grande figlio di Messina " sarebbe opportuno scavare, ma come ho più volte detto  si riporterebbe alla luce il più antico Convento Carmelitano in Europa e il primo monastero dei Minori Osservanti in Sicilia. Basterebbe solo questo. Credo  sarebbe opportuno che si provveda senza indugio, anche perché porterebbe ad un rilancio turistico e quindi economico. Pensiamo seriamente alla nostra Messina  e sosteniamo concretamente coloro che dimostrano di operare per la sua ripresa, non dimenticando la sua gloriosa storia. 

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