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- di Silvana Paratore -

Nei giorni 6-7-8 settembre 2013 avrà luogo a Mandanici (ME) il Congresso “LA MENTE” ARCHETIPI e TERRITORIO ormai giunto alla sua terza edizione. Il titolo di quest’anno è “La Bellezza e il Tempo” Metamorfosi del Mito verso e oltre la Postmodernità. I lavori avranno inizio venerdì 6 settembre alle ore 9.30 al Museo Etnoantropologico situato al centro del paese di Mandanici e procederanno nel pomeriggio con la cerimonia inaugurale alle ore 17.30. Il congresso, organizzato dal neurologo Giuseppe Mento del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Messina diretto dal Prof. Giuseppe Vita, dal Dipartimento di Salute Mentale Messina Nord, dal Comune di Mandanici, dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali e dall’Associazione “Il Centauro”, è patrocinato anche dagli Ordini Professionali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, degli Architetti e degli Ingegneri della Provincia di Messina e dal Coni. Dopo la cerimonia inaugurale, il Vice Prefetto e Commissario straordinario alla Provincia Regionale Filippo Romano, il Soprintendente ai Beni Artistici e Culturali Salvatore Scuto e l’archeologa Laura Carracchia introdurranno i lavori con delle letture sul tema della Bellezza dalle diverse prospettive di conoscenza.Nelle tre giornate 45 relatori di varie discipline (antropologia, musicologia, filosofia, scienze giuridiche, architettura, archeologia, psichiatria e neuroscienze, fisiologia, farmacologia, psicooncologia, anatomia, fisica, cultori di scienze umane, chirurgia plastica ed estetica, endocrinologia) si confronteranno su questo tema con un approccio multidisciplinare integrato. In quest’epoca di ambiguità culturale, estetica e morale “fenomenologie di transito” disorientano l’uomo e mettono fortemente in crisi i modelli occidentali sull’esistenza. Il controllo politico e sociologico delle immagini, le mutazioni storiche dell’apparire e i fenomeni occulti, le tradizioni in bilico e le sovversività emergenti, tra continuità ideologiche e rotture di senso tendono a marginalizzare e banalizzare il pensiero etico ed estetico. Bellezza ai margini quindi, bellezza banale, invasiva, eccessiva, bellezza di consumo per essere venduta, bellezza insostenibile che a volte fa troppo rumore per essere vera!E, per essere vera la Bellezza, intelligente e creativa, dobbiamo continuare a cercarla ed imparare a riconoscerla attraverso nuovi modelli educativi là dove essa non è troppo visibile e scontata. Nelle trasformazioni silenziose e continue della natura che è dentro e fuori di noi, in luoghi inaspettati della psiche e del cosmo, sulle tracce e gli indizi notturni del sogno, sugli archetipi del mito, oltre lo sguardo del banale e delle appariscenti seduzioni della modernità!Un salto creativo non algoritmico potrà liberarci sia dal fondamentalismo di un ermeneutica ripetitiva, satura di informazione e di immagini di potere, che dal formalismo incombente sulla società moderna e ridare energia per un “dialogo senza fine”. Disordine armonico come nel Jazz e ordinate improvvisazioni… dai quali avranno origine nuove sonorità, forme e idee di Bellezza, una Bellezza che ci fa bene, una Bellezza che cura!Questo evento si propone di far riemergere nell’uomo la “responsabilità del suo ruolo nel mondo” in quanto cittadino e custode della Bellezza che dovrà transitare nel modo giusto verso le generazioni future. Bisogna evitare che l’idea di Bellezza si estingua dalle nostre menti e dai luoghi che vorremmo continuare ad abitare e lasciare che il sogno e il mito possano continuare il compito creativo e generativo che la storia ha loro affidato!Nella serata di domenica 8 sarà consegnato il Premio “Raoul di Perri” insigne medico e studioso per la Scienza, Arte e Cultura. Alle letture scientifiche seguiranno nelle serate cortometraggi, filmati e performances artistiche e musicali.Quest’anno il Congresso sarà preceduto nei giorni 1-5 settembre dal Campus Sperimentale di Musica e Scienze “JAZZ IN BADIA” che avrà luogo nello splendido Monastero Basiliano di S. Maria Annunziata in Badia, frazione di Mandanici. Il Campus, organizzato dalla Professoressa Rosalba Lazzarotto direttrice della AvantGarde music school, dall’associazione Double Rainbow e dalla Fondazione Germano Chincherini, in sinergia con le tematiche del congresso, si articolerà in lezioni di strumento, workshop tematici, laboratori di musica di insieme e jam session. Una full immersion nella musica jazz che ospiterà una masterclass col famoso batterista Jimmy Weinstein.Sabato 7 settembre, per lo spazio aperto ai ragazzi, si terrà “Il Mito in Scena”, laboratorio scenico-musicale condotto da Carla Riparare e Davide Colnaghi. Maestri e allievi si esibiranno durante questa intensa settimana di musica e scienza in diversi eventi e performances musicali e artistiche.

 

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- di Silvana Paratore -

Finalmente il governo ha approvato il pacchetto di provvedimenti per fermare la violenza contro le donne.

L’ allontanamento da casa del coniuge violento se l'integrità della donna è a rischio è una misura importantissima.

La famiglia nasce come oasi di sicurezza e di pace. L'allontanamento della persona maltrattante evita alla vittima il trauma ulteriore di dover abbandonare la casa e i luoghi abituali, per fuggire dalla violenza.

Il maltrattamento può consistere in percosse più o meno violente: schiaffi, calci, pugni ed altre forme di aggressione fisica. Ed a volte può esprimersi anche con modalità più subdole: denigrazioni, offese e insulti che riducono la donna in condizione di totale sudditanza.

Una misura che sebbene non compenserà tutto ciò che si è dovuto subire, aiuterà le donne a non dovere per necessità andare via di casa con i notevoli disagi che ciò implica.

Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela

 

Tamburini

Nel contesto della nona edizione di Fede Arte Musica estate 2013, Domenica 25 agosto, l'organista Luca Di Donato terrà un doppio concerto nella Basilica Cattedrale: alle 12,15, il Concerto di Mezzogiorno "Impressioni barocche. Organo Barocco, brani e improvvisazioni in stile Barocco", mentre la sera, alle 21,30, "L'organo macchina meravigliosa", L'Organo come Orchestra, Trascrizioni e improvvisazioni su temi dati. Ingresso libero.

Messina, venerdì 23 agosto 2013

don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

tel. 090.6684203 – fax 090.6684202 - 340.3912080

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    www.diocesimessina.net

 

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- di Giovanni ALVARO -

‘Le sentenze non si discutono’ è la frase che più echeggia in questi giorni. Non c’è, infatti, militante di sinistra, o cittadino psicologicamente antiberlusconiano che non vi faccia ricorso ripetendola continuamente. A qualsiasi argomentazione pro Cav, espressa da militanti moderati o da giuristi super partes, si risponde infatti ‘però la sentenza c’è e va rispettata’ come a dire ‘se un tribunale l’ha emessa non ci interessano i pregiudizi che forse l’hanno determinata’ essa non può che essere rispettata con tutte le conseguenze che produce.

Questo atteggiamento non può essere condiviso non tanto perché le conseguenze creano danni incalcolabili al Paese e perché per una identica situazione, con il coinvolgimento di altri leader (per esempio Berlinguer, Togliatti, Longo), alti e forti sarebbero echeggiati i lai dell’attentato alla democrazia, amplificati a dismisura dai plotoni d’assalto dello spettacolo, della satira e della cultura, determinando una mobilitazione da guerra civile; ma soprattutto perché se emerge che la sentenza è frutto di pregiudizio (giudizio maturato al di fuori e prima dello stesso processo) è assurdo che debba essere rispettata una sentenza che, a dir poco, sembra letteralmente emessa da uno di quei tribunali speciali che imperversavano durante il regime fascista in Italia o venivano utilizzati nella Russia sovietica.

Si da il caso che già Stefano Lorenzetto, con un scioccante articolo, abbia svelato il livello delle discussioni da bar sport a cui partecipava l’ormai famosissimo giudice Esposito seduto ad un tavolo del ristorante ‘Le Due Torri’ di Verona assieme a diversi commensali. Le frasi da bar sport, ma di gravità inaudita, sono ormai di dominio pubblico e sono riferite a Berlusconi dimostrando quanto fosse ‘apprezzato’, dal giudice Esposito, il leader del centrodestra. Ma pur essendo sostenute da testimonianze di peso, il fatto che il giornalista Lorenzetto scrivesse sul Giornale, offriva agli antiberlusconiani frecce al proprio arco anche se di debolissima consistenza.

Adesso però la testimonianza nuova, che aggrava la posizione del presidente feriale di Cassazione, viene dal un suo amico Castiello, che dichiara che, durante una cena da lui organizzata, parlando del Cavaliere il nostro Esposito sarebbe arrivato a dire che “Berlusconi mi sta proprio sulle palle, ma se mi dovesse capitare a tiro gli faccio un mazzo così”. Parole gravi che dimostrano quanto il nostro impavido giudice ‘amasse’ Berlusconi. Immediata e netta la smentita di Esposito che respinge l’accusa dichiarando di non aver mai pronunciate quelle parole e addirittura minacciando querele contro il Giornale. La toga Esposito, però, non poteva mai pensare che l’altro ospite d’onore assieme a lui, (l’attore Franco Nero) avrebbe potuto confermare totalmente la versione dell’imprenditore Castiello.

Non poteva pensarlo perché lui stravede per l’attore tanto che alla cena in Calabria ha fatto sfoggio di conoscere tutti i film di Franco Nero e di poter ripetere le battute più salienti di detti film. Gliene mancava solo uno perché, sembra, non adeguatamente programmato in Italia per cui l’attore si sentì in dovere, data la palese passione della toga per i suoi film, di dargli in omaggio una copia de ‘L’Escluso’. Mai e poi mai si aspettava che Franco Nero testimoniasse contro di lui confermando totalmente quanto detto da Castiello e regolarmente pubblicato su Il Giornale. La conferma ribadisce che Esposito nutriva un odio personale contro il Cavaliere.

Ma se le cose stanno così quale sentenza va rispettata, signori antiberlusconiani, e signor Presidente della Repubblica? Una sentenza che ha avuto per protagonista, e non doveva esserlo perché doveva astenersi dal far parte del collegio giudicante, un giudice le cui posizioni pubbliche erano un inno al pregiudizio non tollerabile nel diritto del nostro Paese. E Berlusconi dovrebbe chiedere la grazia per una sentenza che andrebbe totalmente annullata? Ma siate seri. Come vi sareste comportati se ai tempi di De Gasperi fosse stato messo sotto inchiesta e condannato al carcere il Migliore (come veniva chiamato Togliatti al quel tempo) per un reato (??!!???) da quattro soldi?

E’ la solita storia. Non avete il ‘quid’ per la presa del potere in modo democratico e quindi puntate ai surrogati. Quando con ‘mani pulite’ è stata letteralmente decapitata la classe dirigente del tempo rappresentata dai 5 partiti democratici (DC, PSI, PSDI, PRI e PLI) che avevano garantito all’Italia 50 anni di pace e prosperità, eravate sicuri di prendere il ‘palazzo d’inverno’. Ma un signor ‘nessuno’ vi ha dimostrato che non bastano le azioni militari per conquistare il potere. C’è bisogno di una vera politica che non riuscite ad enucleare perché siete prigionieri del vostro pressapochismo fatto di inseguimenti di ogni frangia che si distacca della casa paterna.

Ora avete l’occasione per cambiare realmente pagina. Non sprecate questa opportunità perché la storia non si ripete. Perdere qualche frangia per diventare una vera sinistra europea, per intenderci alla Blair, può determinare la vostra rigenerazione. Se invece continuerete ad inseguire la ‘pancia’ la vostra sarà solo una vittoria di Pirro. Berlusconi non morirà di certo e se anche avvenisse ci sarà sempre un nuoco signor ‘nessuno’ che si metterà alla testa dei moderati che, in Italia, ricordatelo, sono maggioranza.  

                                                                                                                             

 

vescovo - intervista

 

Amati fratelli in Cristo Gesù,

            rendiamo grazie al Padre per il Figlio nello Spirito Santo, perché questa nostra Chiesa locale, in ogni tempo, esprime frutti luminosi di santità per la gloria di Dio e il nostro bene.

Il prossimo 2 settembre, nella nostra Basilica Cattedrale a Messina, avrà luogo il Rito di Beatificazione di Mons. Antonio Franco (1585-1626), Prelato Ordinario ed Abate di S. Lucia “nella Piana di Milazzo” (oggi del Mela).

La sua vita santa, riconosciuta dal popolo cristiano e oggi proclamata autorevolmente, illumina di grazia e speranza il nostro cammino, sulle orme della Parola, in quest’anno della fede che volge alla conclusione.

Guardando a lui e venerandolo Beato, con culto liturgico, ricorderemo i doni di Dio e ci impegneremo costantemente a crescere in una fede autentica, operosa nella carità e nella giustizia. Egli infatti, oltre che ministro di Dio, fu anche uomo di giustizia, poiché nei suoi compiti rientrava quello di giudice, in nome del Re di Spagna.

Antonio Franco, nato a Napoli da genitori cristiani che ne curarono la formazione spirituale e culturale, conseguita la laurea in Diritto Canonico e Civile, dopo un breve soggiorno a Roma, si trasferì a Madrid. Ricevuta l’Ordinazione Presbiterale, venne chiamato tra i cappellani reali distinguendosi per virtù e pietà. Nel 1616 venne  nominato dal Re, Cappellano Maggiore del Regno di Sicilia e, come tale, Prelato ordinario ed Abate di S. Lucia. Papa Paolo V, ratificata la nomina, gli conferì il titolo di Referendario Pontificio. Con tali incarichi giunse a S. Lucia il 18 Maggio 1617 e vi iniziò il suo ministero pastorale e di governo. Come giudice del Regio tribunale promosse la giustizia e lottò estremamente contro le forme devianti diffuse sul territorio luciese: usura, banditismo, ignoranza, superstizione, omertà.

Formato nel contesto di attuazione del rinnovamento ecclesiale sancito dal Concilio di Trento, curò amorevolmente la formazione del clero e le vocazioni al ministero ordinato fiorirono abbondanti. Lavorò molto anche alla formazione cristiana del popolo. Preghiera, catechesi, carità eroica, spirito penitenziale furono sue caratteristiche peculiari.

Morì stremato da digiuni, penitenze e malattie, all’età di quasi quarantadue anni e subito la fama dei miracoli, già diffusa in vita, gli creò attorno un aureola di santità, mai venuta meno dalla sua santa morte, fino ad oggi.

A distanza di quattro secoli il suo corpo incorrotto resta meta di pellegrinaggio per ottenere l’intercessione presso Dio e il suo nome, associato al cognome, ritenuto nome anch’esso, viene dato ai bimbi al fonte battesimale come segno di affetto a lui e di buona speranza per loro.

Scrisse agli abitanti di Gualtieri sulla “venerazione che dobbiamo a Dio nei suoi santi” e sull’obbedienza salvifica di Cristo, esortandoli alla retta venerazione di quelli a alla obbedienza filiale ai Pastori della Chiesa. Ora proclamato Beato, il suo messaggio giunge a noi con rinnovato vigore.

Fratelli carissimi, la sua beatificazione sia motivo di rinnovato affidamento a Dio nei suoi santi, di obbedienza schietta al Signore e ai Pastori della Chiesa e di slancio per la santificazione di ciascuno attraverso la via dell’educazione “alla vita buona del Vangelo”, la preghiera e la carità.  

La sua convinzione, espressa nei sinodi annuali del 4 novembre, che la comunità ecclesiale ha una dinamica sinodale di vita, ci sostenga nell’approfondimento dell’ecclesiologia di comunione del Vaticano II, così da rinnovare la nostra vita diocesana, vivendo la carità nella verità.

Il suo impegno generoso, intelligente e costante per la formazione del clero e la cura delle Vocazioni, in questo tempo di poche risposte al Signore, ci sostenga a lavorare con generosità e fiducia.

Il suo ministero di promozione sociale, in un tempo di scarse prospettive di lavoro, ci faccia attenti e progettuali per il sostegno ai poveri e il futuro dei giovani delle nostre famiglie, speranza della Chiesa.

Sono tanti, dunque, i motivi che ci coinvolgono nel preparare, celebrare e vivere la sua beatificazione. Ne ho esplicitati alcuni, che ritengo significativi e prioritari.

Chiedo a tutti, pastori e fedeli, nonostante la brevità del tempo a nostra disposizione e il periodo delle ferie estive, di farci attenti a quest’uomo e al suo messaggio di fresca attualità evangelica.

Il corpo incorrotto di Mons. Antonio Franco, custodito nell’apposita urna, rimarrà presso la Basilica Cattedrale di Messina per favorire la venerazione dei fedeli fino al 13 di settembre; farà ritorno definitivamente presso la Concattedrale di Santa Lucia del Mela il 15  settembre con la messa di ringraziamento.

Certo dell’accoglienza gioiosa di questo evento di Grazia, mentre esorto i Pastori, in particolare, a diffondere la conoscenza del Beato Antonio Franco tra i fedeli e a sollecitare la loro partecipare al Rito di Beatificazione, invoco su tutti di vero cuore la benedizione del Signore e l’intercessione del Beato.

Messina, 21 luglio 2013                                           

                                                                                    

 + Calogero La Piana 

                                                                                         Arcivescovo                                                                                          

  

Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela

 

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Lunedì 2 settembre, nella Basilica Cattedrale di Messina, alle ore 18,00, si terrà il Rito di Beatificazione del Servo di Dio Mons. Antonio Franco, Prelato ordinario e Abate di S. Lucia del Mela.

L’Arcivescovo S.E. Mons. Calogero La Piana invita tutta l’Arcidiocesi a gioire e a rendere lode a Dio per questo evento, e invita tutti a prendere parte alla Celebrazione, attraverso una “lettera alla Comunità diocesana” nella quale afferma: «Fratelli carissimi, la sua beatificazione sia motivo di rinnovato affidamento a Dio nei suoi santi, di obbedienza schietta al Signore e ai Pastori della Chiesa e di slancio per la santificazione di ciascuno attraverso la via dell’educazione “alla vita buona del Vangelo”, la preghiera e la carità... Chiedo a tutti, pastori e fedeli, nonostante la brevità del tempo a nostra disposizione e il periodo delle ferie estive, di farci attenti a quest’uomo e al suo messaggio di fresca attualità evangelica».

 

 

Per la quinta edizione dello “sbarco di don Giovanni d’Austria a Messina

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Messina – Numerosi gli eventi in programma per la quinta edizione della “rievocazione storica dello sbarco a Messina di don Giovanni d’Austria”, manifestazione promossa anche quest’anno dall’Associazione culturale “Aurora”, insieme alla “Marco Polo System” di Venezia, realizzata in collaborazione con i comuni di Messina, Lepanto e l'unione dei comuni della Grecia.

Il 3 agosto 2013, all'ex Irrera a Mare, è stata inaugurata “La Sicilia e il Mediterraneo al tempo di Lepanto”, mostra curata da Mosè Previti e Patrick Rossetti Nivela, in collaborazione con l'Autorità portuale, Claudio Prestopino, la Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina, l'Istituto d’istruzione superiore “Antonello”, l’Associazione “NonsoloCibus”, la Camera di Commercio di Messina, l’Associazione “Arsenale di Messina”, il Museo Marittimo di Barcellona, e la Marco Polo System di Venezia. Erano presenti il C.V. Antonino Samiani (Comandante della Capitaneria di Porto AMS di Messina), il C.V. Giacomo Legrottaglie (Comandante del Distaccamento di Messina della Marina Militare Italiana),il dott. Filippo Cucinotta (Assessore con delega alle “Risorse del Mare, Protezione Civile, Sicurezza sui Luoghi di Lavoro, Politiche Giovanili” del Comune di Messina), la dott.ssa Stavrula Koniari (referente dell’Unione Centrale dei Comuni della Grecia), il dott. Daniele Sferra (Marco Polo System di Venezia), la dott.ssa Alba Spargarò (referente del Museo Marittimo di Barcelona in Spagna), la dott.ssa Magda Gassò (Capo diffusione e comunicazione del Museo di Storia della Catalogna in Spagna), l’arch. Lidia Signorino (Sovrintendenza BB.CC.AA. di Messina), il dott. Fortunato Manti (presidente dell’Associazione Culturale “Aurora”), il prof. Vincenzo Caruso, l’arch. Nino Principato, il dott. Ivo Blandina, e un nutrito pubblico.

La Mostra si articola nelle seguenti sezioni: “Messina sulle rotte di Lepanto - iconografia e documentazione” (partenza e ritorno di Don Giovanni d’Austria e della Flotta, il ricovero dei feriti nel Grande Ospedale, la presenza di Miguel Cervantes, le testimonianze artistiche a Messina dei fatti di Lepanto); “Imbarcazioni e marinai del Rinascimento”; “L’Arsenale di Messina al tempo della Battaglia di Lepanto” (tre vele); “fotografie e filmati delle edizioni della Rievocazione storica dello Sbarco di Don Giovanni d’Austria del 1903, 2009, 2010, 2011, 2012”; “La Real di Don Juan de Austria” (a cura del Museo Marittimo di Barcelona); “Il Palazzo di Alvaro De Bazan – Ciudad Real con un affresco della Città di Messina al tempo di Lepanto”; “Venezia e la Battaglia di Lepanto” (a cura della Marco Polo System); “il Cibo delle Galee” (un pannello descrittivo con la cambusa di bordo a cura dell’Associazione NonsoloCibus); “le vie della Seta” (quattro pannelli a cura di Giulio Santoro con le descrizioni inviate da Messina dai mercanti della Seta); “le Corporazioni di Messina nel XVI – XVII secolo” (due pannelli a cura dell’arch. Nino Principato). E’, inoltre, possibile ammirare le armi e uniformi spagnole del sec. XVI (riproduzioni a cura della Compagnia Rinascimentale della Stella), il modello in scala di una Galeazza realizzata da G. Blandina sui disegni originali del Museo Marittimo di Barcelona con la tecnica dei maestri d’ascia e una portantina monoposto (sec. XVII – XVIII) resa disponibile dall’Associazione “Carrozze d’Epoca” Molonia.

La mostra resterà aperta e sarà quindi visitabile tutti i giorni fino al 15 agosto 2013.

Per ulteriori informazioni relative alle attività culturali poste in essere in questi anni dall’Associazione “Aurora” (“don Giovanni d’Austria a Messina per la battaglia di Lepanto”) è possibile consultare il sito internet www.sullerottedilepanto.it .

 

San Gaetano

La redazione

La festa di San Gaetano protettore del villaggio messinese di S.Stefano Medio ha visto una grande partecipazione di fedeli e di devoti provenienti da molti villaggi del comprensorio.

 La settimana dedicata al “Santo della Provvidenza”, ha visto un bell’articolato programma liturgico che a latere ha avuto anche iniziative, degne di nota, realizzate dai bravi giovani del luogo, attenzionati e guidati dagli ottimi sacerdoti, padre Giovanni Lombardo, organista di alto talento della Cattedrale di Messina, parroco della splendida chiesa del villaggio del “Mezzano”(così lo chiamano per antica tradizione gli abitanti), che possiede un ricco patrimonio di beni culturali, con la preziosa opera dell’Alibrandi “Santa Maria dei Giardini”, da cui la chiesa prende il nome.   

L’altro valoroso sacerdote cura la comunità del villaggio ed in particolare i giovani nella loro formazione spirituale è il vice parroco padre Lino Grillo. 

Le iniziatevi che hanno accompagnato la settimana dedicata al Santo padrona erano dedicate alle famiglie,ai bambini, agli anziani e agli infermi, cioè si poneva in essere così il profondo amore che San Gaetano aveva riservato nel suo motus operandi in particolare ai più bisognosi.

Le iniziative che fiancheggiavano i significativi momenti liturgici vedevano la dott.ssa Alessia Agnello che tratteggiava abilmente la figura di San Gaetano, ponendone in evidenza i processi dinamici di San Gaetano.  

Il Gruppo teatrale di Santa Margherita presentava “Chi è in scena?”. 

I simpatici giovani davano vita alla brillante commedia de “I Civitoti in pretura”, mentre gli altri di S. Stefano di Briga presentavano “L’Eredità dello zio canonico”. 

Le suddette rappresentazioni ricevevano il plauso del numeroso pubblico, che ne apprezzava e la recitazione ed i messaggi delle commedie che intendevano porgere la voce del popolo, espressione autentica del vissuto e del sapere legate al passato, viste attraverso la lente dell’ironia, tra comicità e realismo. Momento clou delle serate dedicate al “patrono” era quello della seconda edizione del Concorso poetico “San Gaetano - S. Stefano Medio”, che faceva riferimento alle tradizioni legate alla festa e al villaggio. Il primo premiato risultava “Giuseppe Freni” che riceveva il riconoscimento dal Prof. Domenico Venuti, pro rettore del’università della pace della Svizzera italiana di Lugano, che nell’occasione interveniva nella qualità di presidente del premio letterario internazionale “Elio Vittorini”.  

La domenica ECC.za. Mons Francesco Sgalambro, Vescovo Emerito di Cefalù e già Vescovo Ausiliare di Messina, presiedeva la solenne celebrazione eucaristica in onore del Santo, nella locale chiesa” Santa Maria dei Giardini” gremitissima di fedeli. 

La processione del Santo Patrono era vissuto con forte commozione ed elevata partecipazione di fede da parte degli abitanti del villaggio, mentre passava tra i vicoli illuminati da splendide archeggiate, mentre la banda musicale locale “Santa Cecilia” diretta dal bravo maestro Carmelo Gennaro accompagnava i momenti di preghiera.                                                                                                    

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