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Arcidiocesi di Messina Lipari S. Lucia del Mela

 

vescovo - intervista

Lunedì 22 luglio 2013, alle ore 10, nella Cappella S. Maria all’Arcivescovado (via I Settembre, 117) l'Arcivescovo Calogero La Piana presenterà la Giornata Diocesana dei Giovani 2013 “Vogliamo RiSvegliare l’aurora” promossa dall'Arcidiocesi in concomitanza con la Giornata mondiale dei Giovani a Rio de Janeiro. Alla Conferenza Stampa sarà presente anche P. Dario Mostaccio, Responsabile diocesano del Servizio di Pastorale giovanile, e i membri dell’equipe.

L’evento, che si svolgerà nella piazza di Calderà (Barcellona P.G. – ME), e che ripropone in forma nuova il grande raduno avvenuto cinque anni fa a Marisicilia, vedrà coinvolti i giovani di tutta l’Arcidiocesi da sabato 27 luglio alle prime luci dell’alba di domenica 28 luglio.

Si prega di dare massima diffusione al comunicato.

Messina, domenica 21 luglio 2013

don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

tel. 090.6684203 – fax 090.6684202 - 340.3912080

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    www.diocesimessina.net

 

Asas

Sabato 20 luglio 2013 alle ore 18,00 presso i locali dell’atelier privato Vizzari in via Caruso a Messina, conosciuti come anche Sede dell'Associazione siciliana arte e scienza, si è svolta, presieduta dalla presidente Flavia Vizzari, la presentazione del volume dal titolo “Ciatu,musica e paroli”  del Socio onorario Nino Barone, stimato per le sue poesie in siciliano.  

Nino Barone poeta trapanese, o meglio nato ad Erice Casa Santa, come ha fatto notare nel suo intervento il presidente di Messinaweb.eu e suo concittadino Rosario Fodale, è il presidente del mensile di cultura e società “Epucanostra”, nonché il fondatore della casa editrice “Drepanum”.  

L’evento culturale, coordinato da Alba Terranova, dottoressa in Lingue straniere, ha avuto come relatori il socio ordinario Asas, prof.  Filippo Campolo, che dopo aver delineato la figura dell'uomo e poeta Barone si è soffermato su alcune liriche commentandole con grande competenza, e anche il vice presidente dell'Asas e poeta componente del Seminario di Lingua siciliana, Pier Paolo La Spina,  che relazionando sulla poetica di Barone si è soffermato con il suo discorso in particolare sulla lirica che tratta l’argomento relativo alla relazione di un padre con i propri figli. La recitazione di questi versi fatta da La Spina, ha suscitato grande commozione tra i presenti. Si sono succeduti nell’interpretazione delle poesie inserite nella pubblicazione  i vari soci intervenuti animando un appassionato dibattito  in un clima amichevole tra i vari associati. 

Un ringraziamento particolare va, oltre che al poeta Nino Barone, anche alla presidente Flavia Vizzari che ha messo a disposizione i suoi locali e l'impeccabile organizzazione, nonché ai membri del direttivo Asas che hanno collaborato alla manifestazione. 

ARCIDIOCESI DI MESSINA LIPARI S. LUCIA DEL MELA

 

Monss

Si è svolto venerdì 19 luglio, nel pomeriggio in Arcivescovado, un incontro tra S.E. l'Arcivescovo, Mons. Calogero La Piana, e l'Assessore alla cultura e alle identità, Sergio Todesco. Nel corso del confronto l'Arcivescovo ha comunicato la nomina dei due sacerdoti, che completano la commissione storico-scientifica istituita al Comune di Messina per la festa dell'Assunta. I due presbiteri indicati sono Mons. Vincenzo D'Arrigo e P. Antonello Angemi. Il presule ha voluto così rafforzare, con due religiosi, la dimensione e il contributo spirituale riguardo le varie fasi del ciclo festivo agostano.

Mons. La Piana ha tenuto a sottolineare “il profondo senso di stima e gratitudine nei riguardi di Mons. D'Arrigo per l'attività, da lui, fin qui proficuamente svolta e mai finora messa in dubbio”. L'assessore ha accolto con soddisfazione le designazioni, che “sono in perfetta sintonia col progetto dell'Amministrazione comunale di rendere la festa della Vara sempre più elemento identitario e declinante valori autenticamente umani”.

Messina, sabato 20 luglio 2013

don Giuseppe Lonia

Direttore dell'Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali

tel. 090.6684203 – fax 090.6684202 – Cell. 340.3912080

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www.diocesimessina.net

Carmen Verde

" Il 16 luglio si è laureata in Costruzione e Gestione dell'Architettura, presso la Facoltà di Reggio Calabria, con votazione 105/110 , la dott.ssa Carmen Verde. Ha suscitato particolare interesse ed attenzione il progetto presentato per la Tesi dal titolo: Biblioteca Messina. A Carmen ed ai suoi genitori Mimma e Nicola, i migliori auguri da tutti i componenti l'Associazione Culturale MessinaWeb.eu  per l'ambizioso traguardo raggiunto".  

 - di Roberto Pilot -

Alcool

Tutti conosciamo gli effetti dannosi dell'alcool sul nostro organismo.

 Dobbiamo anche tener conto degli influssi che ha sulla salute della nostra bocca; l’alcool infatti  macchia e disgrega le otturazioni in composito e,  se  presenti coloranti , l suo uso costante può pigmentare i denti.

Altra peculiarità  è quella di abbassare le difese immunitarie  influenzando così lo sviluppo della malattia parodontale.

Secondo alcune ricerche scientifiche, quando è associato ad una insufficiente igiene orale, , può contribuire allo sviluppo di tumori del cavo orale.

Fumo

Uno degli effetti del fumo é quella di contribuire in maniera sostanziale all’aggravarsi della malattia parodontale, infatti  esso costituisce il maggiore fattore di rischio nei riguardi

dell'infiammazione gengivale:  studi scientifici hanno evidenziato che esso seleziona  i ceppi batterici presenti nel nostro cavo orale stimolando quelli che sono più aggressivi nei confronti dei tessuti gengivali.

Diversi studi scientifici hanno dimostrato che questo effetto negativo sul legamentoparodontale ha come conseguenza un aumento della mobilità dentaria;

Altri studi provano che il rischio di edentulismo in pazienti fumatori sia 4-5 volte maggiore dei pazienti non fumatori.

Naturalmente anche il rischio di tumori del cavo orale è influenzato in maniera negativa dal fumo.

Il danno più visibile è invece la pigmentazione del dente in quanto la nicotina ed il catrame si deposita sulla superficie, ma, cosa ancora peggiore, penetrando attraverso le micro fratture può rendere il dente più scuro pigmentando la dentina.

Bibite gassate

Le bevande a base di soda ( cola, aranciate, ecc.) contribuiscono in maniera significativa all’erosione dentale provocando infatti la demineralizzazione dei denti  predisponendoli  cosí alla carie ed alla sensibilità caldo/freddo e dolce.

Lo smalto dentale (la sostanza più dura del nostro corpo) è purtroppo molto suscettibile agli assalti delle sostanze acide, ed al loro contatto si disgrega esponendo la dentina.

 Le bevande gassate sono tra gli alimenti con la maggior quantità di acidi ( acido fosforico, malico, citrico, tartarico, ecc.), se a questo aggiungiamo che sono anche ricche di zuccheri le conseguenze sono facilmente intuibili.

Pure le bevande con dolcificanti artificiali sono dannose, resta inalterato il loro contenuto in acidi.

La principale barriera agli attacchi degli acidi è la nostra saliva che contiene ioni calcio, fosforo, glicoproteine, enzimi e bicarbonati e bagna costantemente lo smalto, queste sostanze riparano la struttura dentale eventualmente demineralizzata. La saliva inoltre con il suo potere tampone regola il ph, diminuendo l’ambiente acido; il pH normale della saliva è di 6,3 ed a un pH inferiore al 5,5 inizia la demineralizzazione dello smalto.

Il sistema tampone della saliva varia da persona a persona.

Come riconoscere i segni sui denti

Le erosioni da bevande gassate si possono osservare in genere sulla superficie esterna dei premolari e molari inferiori anche in prossimità del margine gengivale, si presentano sui vostri denti come superfici lisce e concavità di aspetto lucido; queste erosioni cervicali si possono estendere anche oltre il limite gengivale, esponendo la radice dei denti. Sui vostri molari piccole aree lucide con esposizione della dentina e otturazioni soprelevate rispetto allo smalto circostante sono la manifestazione più evidente del disgregarsi dello smalto; anche gli incisivi superiori per la loro usura appaiono allora traslucidi, trasparenti: è l’effetto dell’erosione del dente.

La presenza di macchie nere sui denti impone una visita odontoiatrica per capire se ciò è dovuto alla presenza di tartaro o di carie.

Le gengive sanguinanti sono un chiaro segno di infiammazione gengivale, a questo punto lo spazzolino non basta più, diventa necessario, per evitare il peggioramento della malattia un controllo delle gengive da parte del vostro dentista

Consigli

Da quanto abbiamo detto sin ora comprendiamo che una corretta alimentazione protegge i nostri denti; per fortuna noi conosciamo il sistema per mantenerli sani: la dieta mediterranea. Diminuire o eliminare gli agenti aggressivi come fumo alcool zuccheri e bevande gassate contribuirà notevolmente alla loro salute.

L’alimentazione di nostri nonni, ricca di verdure ,legumi, frutta è la ricetta ideale per mantenere in salute la nostra bocca.

Naturalmente l’igiene orale periodica utilizzando spazzolino e filo eviterà il ristagno di cibo e placca: i denti ringrazieranno.

Si consiglia sempre di effettuare una visita regolare dal vostro dentista, ciò permetterà di intercettare tutte le patologie della bocca in una fase iniziale diminuendo così le complicanze e permettendovi di godere dei vostri denti per lungo tempo.

Dal prossimo articolo cominceremo ad analizzare le nuove tecniche di odontoiatria conservativa dalla sigillatura dei solchi dei denti alle lacche protettive, dalla microconservativa a tutte le tecniche di odontoiatria estetica che permettono di mimetizzare i danni dei vostri denti con il minimo sacrificio dentale.

- di Caterina Barilaro -

«Il Mistero non è un muro, ma un orizzonte,

non è una mortificazione dell’intelligenza,

ma uno spazio immenso che Dio

offre alla nostra sete di verità».   

                                       (Antoine de Saint-Exupery)

Mons. L.Gulletta

Sembrava che stesse risorgendo. Un nuovo sussulto di cultura pervadeva Messina che, novella fenice, stava riemergendo dalle proprie premesse, dopo che, come Fedora di Calvino, aveva visto nel tempo mutare il suo splendore in desolazione. Sembrava essere tornata la speranza di un recupero delle interpretazioni di senso e della memoria di significati ormai smarriti, con una sensibilità pragmatica.

Nella “domus” di Dio e del suo popolo (il Duomo), i Messinesi scoprivano la cultura, la conoscenza e l’amore per i propri luoghi all’interno di un percorso cristiano di fede e di testimonianza; la cultura messa sempre in rapporto con il Verbo, con il valore della persona, in un continuo interrogarsi sulle grandi questioni che attraversano l’esistenza; la cultura trasformata e rigenerata dal Vangelo.

Le strade che conducono a Dio e, soprattutto, quelle per le quali Dio va in cerca dell’uomo sono infinite! E questa era davvero una strada alla ricerca di Dio e della Sua parola e i Messinesi uscivano da quegli incontri di “Fede Arte Musica” sentendosi arricchiti e con la voglia di sperimentare maggiori occasioni di crescita nella fede e nella testimonianza della carità, coniugando mente e cuore, ossia la dimensione conoscitiva, la carità operosa, la preghiera. Quel terreno solido su cui poter costruire con fiducia l’intera esistenza.

In questa cornice, “Fede Arte Musica” rappresentava la spiritualità incarnata nella cultura, una via di risposta al bisogno che oggi l’uomo ha di ridare un senso alla vita; un percorso spiritualmente motivato, pastoralmente orientato, ecclesialmente situato. Come non ricordare Giovanni Paolo II che raccomandava: «Una fede che non cerca la propria intelligenza è una fede non pienamente accolta, non intensamente pensata, non fedelmente vissuta». E quando, nell’indimenticabile discorso del 2 giugno 1980 rivolto all’Unesco, Karol Wojtyla affermava: «Genus humanum arte et ratione vivit»; e, ancora: «La cultura è ciò per cui l’uomo, in quanto uomo, diventa più uomo e accede all’“essere”».

Quando la fede si salda ai canoni della cultura, si riesce a realizzare un insieme collettivo di forme distinto da armonia, in cui la fede e la Weltanschauung si intrecciano ponendo al centro di volta in volta Dio, l’uomo, la natura, l’arte, la musica. La capacità di sentire con le corde interiori nasce forse dalla fragilità dell’uomo, ma quando il sentire viene condiviso spezza l’isolamento del singolo e lo salda all’universo.

Nel terzo millennio, nelle mutate condizioni culturali e sociali della società postmoderna, la comunicazione del Vangelo deve essere una impresa sempre nuova e la Chiesa ha il dovere di percorrere tutte le strade per condurre il suo gregge al Pastore.

Ma, nella Cattedrale, altre iniziative spirituali coinvolgevano fedeli e parrocchiani (perché la “domus” era anche parrocchia!). Una mirata strategia dell’evangelizzazione strutturata in un cammino orientato alla (ri)scoperta delle radici della fede cristiana, autentica e generosa. Incontri di magistrale catechesi che hanno aiutato i fedeli a ritracciare un modo “significativo” di vivere la fede oggi, in stretto rapporto con le loro situazioni di vita e con le loro esigenze di crescita personale e di responsabilità sociale. Un lavoro paziente e meticoloso di un buon pastore che, in mezzo al suo “gregge”, assicura le sue premure, le sue cure, difende dai “mercenari” le sue pecore, con l’attenzione di chi vive la fede e la riconosce come impegno d’amore cristiano, di chi spalanca la porta e anche il suo cuore all’altro, e non solo ai credenti; poiché è di questo che i cristiani hanno bisogno e di questo sono testimoni.

Papa Francesco, durante la celebrazione della Messa del 25 maggio scorso, ha affermato che «[…] chi si avvicina alla Chiesa deve trovare le porte aperte, non dei “controllori della fede” […] che finiscono col respingere le persone […] Gesù si indigna quando vede queste cose», perché chi soffre «è il suo popolo fedele, la gente che Lui ama tanto».

Non è mancata l’attenzione ai beni che il Duomo custodisce: restauri di opere preziose, come il Presepe napoletano; il monumento funebre dell’Arcivescovo Bellorado; il ritorno in Duomo, dopo quasi un secolo di assenza, della lapide di Costanza d’Altavilla; le minuziose e penetranti letture iconologiche; la valorizzazione dell’organo Tamburini, tra i più importanti del mondo, suonato in occasione di “Fede Arte Musica” da organisti di fama nazionale e internazionale; i corsi d’interpretazione organistica; e molte altre iniziative che hanno fornito elementi capaci di tracciare “rotte intime”, veri scrigni di emozioni e di suggestioni e, come tali, fonti di riflessioni sul significato della vita e sulla riscoperta della fede come sorgente di gioia e di carità.

A un certo punto di questo cammino, accade qualcosa che spegne gli slanci, agendo sulle scelte e sui comportamenti, condizionando individui e organizzazioni. Deduzioni arbitrarie, ma orientate, generate da sentimenti irrazionali celati dietro la necessità di “regole” e alimentate da “voci” confuse, innescano un conflitto che si manifesta in improvvise rotture di un percorso pienamente condiviso da quella comunità di fedeli che aveva intravisto, dopo lunghi periodi di oscurità, una “luce” rischiarare con la parola, con la cultura e la testimonianza i passi dei fratelli, guidati all’amore per la propria città, per la propria storia, che altro non è che il riverbero della luce di Cristo.

Un evento che ha dischiuso una folla di interrogativi e riflessioni, sprigionando “emozioni e immaginazioni”, sentimenti che intrecciano scambi, che influenzano le relazioni tra le persone, l’incontro e lo scontro, la competizione fra ruoli.

Ma «la verità – scriveva Tertulliano – chiede solo di essere conosciuta» e ogni tentativo di disarticolazione la offende, ogni interpretazione desunta da pochi dati la falsifica, ogni sua proiezione basata solo su impressioni la deforma.

Nel ricordare questi importanti momenti che Messina ha vissuto, non abbiamo ancora menzionato l’artefice, quel silenzioso seminatore che ha gettato semi che hanno dato preziosi frutti: Monsignor Letterio Gulletta, a cui va tutta la nostra gratitudine.

Messina ha ancora bisogno di lui e della sua opera efficace; della sua “voce” schietta e determinata hanno bisogno i fedeli, i cittadini, gli operatori territoriali che, con premesse diverse, vedono riflessa nello spazio vissuto la propria immagine e quella della comunità di appartenenza.

Le aperture e le convergenze sono sempre laboriose, richiedono tempo, ma sono progressive, costruttive e contagiose.

Caterina Barilaro

Professore Ordinario di Geografia

Università di Messina

 

Quella sera Miciu Costa varò la sua paciota che erano le 21,aveva controllato con suo cugino e compagno d'avventure Sabbaturi Mangraviti,che tutto fosse a posto,i consi erano parati e la pruppara bella abbissata,c'era il coppo al suo posto,la lenza e le esche erano belle sistemate,le bottiglie con l'acqua da bere,pendevano ai fianchi dell'imbarcazione,a prendere il fresco del mare,tutto come da anni dunque,come ad ogni uscita tutto a posto e ben preparato;la paciota scivolò sull'acqua dalla spiaggia,spinta dai due pescatori , dagli amici e curiosi,davanti alla chiesa di Grotte,destinazione "l'attaru" ...l'altare della chiesa sommersa davanti alle case basse dell'Annunziata dove per una antica ed indecifrabile fattura marina,ha sede una colonia di polipi,ben conosciuta ai pescatori della riviera.Accolta quindi dolcemente dalle onde di cammaria , la barca prese sesto,spingendosi lentamente ondeggiando verso il largo,i due accesero la lampara ed a colpi di remi ben assestati,percorsero il tratto fino alla zona dell'Attaru,dove misero in atto le consuete manovre,cercando anche di rendersi conto di quante pruppare fossero state messe in opera quella sera,ne scorsero tre,individuando i relativi galleggianti,allora Miciu e Sabbaturi fecero scendere la propria,preparata con la consueta maestria,tanto che Miciu in un momento di commozione,la baciò,prima di farla scendere nell'acqua,quindi,poi,assicurato il galleggiante al contrappeso di zavorra,lasciarono l'Attaru per la loro battuta di pesca,al largo della Baia del Ringo,all'altezza di San Raineri.Non era passata mezzanotte,quando con lo scinnenti di Maestrale entrò dal Faro una tempesta,seguita da una tromba d'aria che scosse l'aria e l'acqua dello Stretto,i due presi alla sprovvista,per l'evento improvviso,si diressero a tutta lena verso la spiaggia di San Raineri,inseguiti da folate di vento e onde che superavano le loro teste,se la videro con Dio,come si dice,ma riuscirono a riparare alla meno peggio a San Raineri,contenti per lo scampato pericolo,diedero uno sguardo d'insieme alla situazione,e videro con malcelato disappunto,che il cono della tromba d'aria,stazionava,danzando davanti a Paradiso,si ,proprio nella zona dell'Attaru,ironia della sorte proprio sulle pruppare,per poi dissolversi nel suo vento e nelle sue acque. 

l primo pensiero,a calma acquisita,fu quello quindi di andare all'Attaru e di controllare lo stato della pruppara,e quindi una volta fatta rotta su Paradiso e giunti alla posa,Miciu e Sabbaturi,notarono straniti la singolare posizione dei galleggianti,che per incanto,erano posizionati a cerchio quasi perfetto,cattivo segno,pensarono,e poi una dopo l'altra videro giungere le barche degli altri pescatori che avevano posato le loro pruppare in precedenza,e dai gesti si capiva che anche loro avevano un cattivo presentimento sull'esito della pesca.Infatti si sono dovuti accorgere tutti che le pruppare,per effetto del temporale,si erano tutte e quattro aggrovigliate,legate,intrecciate l'una alle altre,generando un groviglio subacqueo di pruppare lenze e polipi i quali imprigionati,cosa che fu difficile e complicato portare a soluzione.Accadde così che i polipi catturati erano impigliati a tutte e quattro le pruppare,determinando una palese difficoltà di potere individuare,per ognuno degli equipaggi,la corretta proprietà dei singoli polipi catturati.La discussione fu accesa ed oltremodo animata,con alzate di remi e relative sbattute a mare degli stessi...innocui si ma tali da sollevare alti spruzzi d'acqua,parolacce infernali e quant'altro,fino a quando non si fece l'accordo sull'equa spartizione dei polipi.Nel tempo di tale trambusto,giù per le case basse,a Paradiso,scendeva barcollando,un pò alticcio e canticchiando,Giacuminu detto 'U Spasimu per via del corto e sibilante respiro da vecchio incallito fumatore,e nel suo procedere,quasi a zig zag,malfermo e impacciato,scorgendo quell'ammasso scuro,ondeggiante e spumeggiante,nel mare antistante,poco lontano dalla riva,rischiarato da quattro enormi occhi luminosissimi,gli venne la convinzione che fosse emerso dalle profondità dello stretto,il mostro marino delle favole dei nonni e dei bisnonni,con quattro occhi e due teste,Cariddi?l'Orca Infernale?un mostro preistorico?...e dalla paura svenne,perse i sensi e si addormentò ai piedi di un lampione; si riprese all'alba...e raccontò così la visione infernale,corroborata dai sogni d'incubo che ebbe quella notte,avendo come uditorio negli anziani che proprio all'alba,iniziano la loro lunga giornata di passeggio e peregrinazioni,e così il mito del mostro dell'Orca assassina,o del mostruoso gigante degli abissi,riprese vita nei loro racconti della sera,avendo come testimone Spasimu,così che i bambini del caseggiato,cominciarono a scrutare la sera quel tratto di mare davanti a Paradiso,verso l'Attaru,con un certo timore,ma con la voglia di scoprire il mostro,ricamandoci sopra avventure su avventure.Ma fu una sciarra ppì pruppa-( ma fu una lite per i polipi ) . 

Antonio Cattino © 1° Settembre 2012.

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A conferma dell’impegno profuso dall’Associazione nonché della qualità delle iniziative che Rosario Fodale ed il suo team riesce a portare avanti, numerosi sono stati gli apprezzamenti ricevuti per la partecipazione alla diretta televisiva . Tra gli artigiani che, nelle due puntate andate in onda alle ore 21:00 presso la RTP, (del 13 giugno 2013 e del 20 giugno 2013) sono stati i veri protagonisti delle serate , si annoverano :

MOLONIA LO GNURI [MESSINA],

GIUSEPPE DELIA ART DIRECTOR  [MESSINA]

IOPPOLO VINCENZO EBANISTA [SANT’ANGELO DI BROLO]

CARMELO ANTONUCCIO FLORAL DESIGN   [MILAZZO]

GIOVANNI ’ BALSAMO   OROLOGIAIO [MESSINA] 

SALVATORE RANDAZZO SCALPELLINO [FRANCAVILLA DI SICILIA]

KATIA FOTI SARTA COSTUMI MEDIEVALI [MONTALBANO ELICONA]

ATELIER DI MODA           RECUPERO DELLE TRADIZ. ARTIGIANALI MODA E COSTUME [SINAGRA]

SVEZIA CINZIA TOMBOLO CANTU’  [SAN PIERO PATTI]

GIGLIA VINCENZA          RICAMO SUL TULLE [SINAGRA]

GERBINO GENNARO CERAMISTA [VENETICO],

NATALE TORRE FLOROVIVAISTA [MILAZZO]       

TRIFILETTI MICHELE GELATIERE [MESSINA]

GIOVANNI TRINGALI MAESTRO D’ASCIA [SPADAFORA]

CARCIONE NINO   CANNE IN MINIATURE [SINAGRA]

TRUSSO CARMEN RICAMO[ GIOIOSA MAREA]     

VINCENZO CALIO’ (CESTINI IN VIMINI DI NASO)

NANNI ZANCLA (ARTE CON IL PIROGRAFO DI ROCCA DI CAPRILEONE)

FILIPPO OLIVO (TECNICHE DEL RECUP. DEL FERRO BATTUTO DI GIOIOSA MAREA)

FILO ARTE RICAMATRICI (‘400, ‘500, CHIACCHIERINO, INTAGLIO ETC. DI CASTELL’UMBERTO)

SALVATORE BONFIGLIO (ORTOLANO E POTATORE DI SINAGRA)

TRANCHIDA ELVIRA (FILATRICE DI LANA DI SINAGRA)

CANNATA TOMMASO (FORNAIO DI MESSINA)

GIUSEPPE GALLETTA (ORAFO DI ROMETTA MAREA)

D’ARRIGO FIORI (FIORAIO DI MESSINA)

BONACCORSO MIMMO (CUOCO PRESSO LA TRATTORIA IL CAMPANILE DI MESSINA)

Interessanti i video che immortalando gli artigiani artisti al lavoro nelle loro botteghe, hanno contribuito all’ulteriore riscoperta degli antichi mestieri e della bellezza delle arti applicate.

Curiose e efficaci le interviste realizzate dal conduttore Mino Licordari ai diversi ospiti in studio.

Importante è stato l’aver sottolineato come riflettere sulle caratteristiche dell’artigianato oggi e sulla importanza sociale, storica ed economica che esso ha avuto e che in prospettiva può avere per il nostro territorio,  è importante. L’artigianato artistico come  patrimonio di un popolo, un’enciclopedia di condizioni di vita, di costumi e di cultura.

Ad intervenire per l’Associazione Messinaweb.eu il pres. Rosario Fodale, l’Avv. Silvana Paratore e la prof.ssa Camelia Gisella.

Tra i pregevoli ospiti in diretta anche il dott. Giuseppe Salpietro della Camera di Commercio di Messina, la dott.ssa Vincenza Mola Pres. Pro-loco di Sinagra, il dott. Piero Giacobello Vice presidente dell’UNPLI, l’Avv. Carmelo Mobilia del Comune di Montalbano Elicona, il dott. Armando Pesco dell’Ass. Nazionale Carabinieri e musicista d’eccellenza che ha allietato con la sua chitarra ed i brani del suo ultimo cd “Similitudine” l’ultima puntata, l’artista Sergio Camelia

Riconoscimenti importanti quali la tessera di Socio Simpatizzante dell’ANC e il leone di Messina con targa sono stati consegnati nel corso delle due serate al conduttore Mino Licordari con la seguente motivazione:  “L’associazione Messinawe.eu consegna all’avv. Mino Licordari, un riconoscimento per il suo giornalismo civico con cui si fa carico delle sorti della comunità nella quale agisce ed opera. Non si limita a raccontare notizie ma il suo obiettivo diventa una più ampia missione per contribuire al miglioramento della vita pubblica in città. Il suo impegno nel sociale e la sua disponibilità al dialogo, al confronto quotidiano con chiunque lo fermi per strada, fanno dell’Avv. Licordari una importante risorsa di esperienza professionale, etica, sociale della nostra città”.

Un ringraziamento particolare va alla RTP ed al suo Direttore Lucio D’Amico che accogliendo l’invito di Mino Licordari , ha rappresentato una pregevole vetrina per le eccellenze dell’artigianato artistico locale e provinciale individuate nell’ambito della 1° ed. della manifestazione Arti Applicate e Mestieri.

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