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Chiesa di San Clemente

Fino al 1908, anno del terremoto, i confini del centro urbano di Messina, dal lato Sud, erano segnati dal torrente Zaera, oggi coperto dal Viale Europa; al di là di questo torrente e sino a Giampilieri, si susseguivano i villaggi, o casali. Proseguendo Via Cardines (oggi Cesare Battisti) verso Catania e oltrepassato il ponte Zaera, si incontrava a destra una chiesetta, situata, approssimativamente, nell'angolo Nord-Est dell'attuale Ospizio Collereale. Era quella la chiesa di S. Clemente, della quale ora resta il ricordo nella piazzetta antistante, al cui centro è stato costruito un mercatino rionale, e alla quale è stato lasciato il nome di Piazza S. Clemente.

La storia di questa chiesa, come sede di parrocchia, ha inizio nel 1600, anche se il riconoscimento civile si ebbe solo il 4 agosto 1921 essa ebbe come territorio tutta quella contrada che anche oggi porta il nome di Carrubara e che si estendeva in lungo e in largo a Sud del Torrente. Ma come semplice chiesa ha origine ben più remote, che si fanno addirittura risalire a S. Gregorio Magno (540¬604), il quale avrebbe introdotto a Messina il culto del terzo successore di S. Pietro dedicandogli uno dei monasteri benedettini della Città, con la chiesa annessa. Pare che a partire dal 1175 questo monastero sia stato posto sotto la giurisdizione del Vescovo di Monreale e vi sia rimasto per un tempo imprecisato. Nel corso dei secoli la chiesa è stata più volte distrutta e ricostruita. L'ultima distruzione fu quella del terremoto del 1908, ma nel 1910 il Genio Civile di Messina la sostituì con una baracca molto ammirata che fu la sede di una importantissima parrocchia, essendo al centro della grande zona baraccata della città. Ma anche questa costruzione ebbe breve vita, perché fu travolta dall'incendio che il 10 luglio 1924 distrusse il quartiere Lombardo, con alcuni padiglioni adibiti a scuola e 250 baracche, gettando nella costernazione centinaia di famiglie.

L'area della vecchia chiesa distrutta dal terremoto fu intanto assegnata dal nuovo piano regolatore in parte, e precisamente per 178 metri quadrati, alla formazione dell'attuale sede stradale di via Piemonte, mentre la rimanente parte, circa 22 metri quadrati veniva incorporata nell'area dell'isolato 41. La parte destinata a sede stradale fu espropriata dal Comune nel 1913 e susseguentemente fu anche oggetto della permuta stipulata da Mons. Paino con il Comune di Messina nel 1925, il resto fu espropriato a favore dell'ospizio Collereale, proprietario dell'isolato 41.

Si ringrazia Padre Luigi La Rosa che ha autorizzato la pubblicazione

Ultima modifica il Domenica, 16 Ottobre 2016 14:12
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