- di Marco Giuffrida -
Messina, una volta l’anno, per dieci ore, diventava “circuito”. Alcune strade erano transennate e nei punti ritenuti più pericolosi venivano messe delle balle di paglia.
Motori rombanti di tutte le cilindrate e potenze li sentivamo ruggire da lontano.
Noi ragazzi riuscivamo ad avvicinarci alle vetture allineate in ipotetici box, dove meccanici si davano da fare per gli ultimi ritocchi alla messa a punto. Scendevamo verso il mare a frotte, dal “Boccetta”, per andare a curiosare e vedere vetture da sogno, o altre che erano elaborazioni e rielaborazioni di macchine commerciali, con carrozzerie modificate e le meccaniche “spremute” fino all’inverosimile.
I gas di scarico, l’odore di benzina e degli oli lubrificanti superavano quello del vicinissimo mare.
Ad una certa ora avveniva la partenza ed allora cominciava il “rodeo” a cui potevamo assistere soltanto un pochino perché, “volenti o nolenti” si doveva rientrare per andare a letto.
Ci si allontanava un po’ frastornati ed un po’ “ubriachi” per il rumore e per avere respirato per ore i gas di scarico che impregnavano l’aria fino a saturare le vie vicine. Di tanto in tanto, per fortuna, il benevolo e “fedele” vento messinese “rimescolava” l’aria consentendoci di “assorbire” qualcosa di sicuramente migliore.
Biondetti, Marzotto, questi i nomi di due Piloti che, a torto o a ragione, mi ritornano in mente assieme alle “Marche” Ferrari, Bugatti, BMW, Alfa Romeo ed altre più o meno note.
Forse tutti questi nomi che ho citato non appartengono alla “Notturna” ma ad altre gare siciliane, che erano segno di Rinascita dopo la guerra.
Erano corse più o meno importanti che attraversavano la mia Città suscitando interesse e curiosità rendendo perfino sopportabile il disagio che causavano alla vita corrente..
Forse qualche riferimento è errato e qualche imprecisione c’è stata nel mio scrivere. Spero i miei eventuali errori siano compresi e mi siano perdonati.
Troppi sono gli anni trascorsi.