- di Antonio Dell'Aversana -
Il miracolo della Vita. E’ quanto avviene quotidianamente, nel Vico Tre Re a Toledo, una delle numerose venuzze stradali che irrorano i Quartieri Spagnoli, a Napoli.
In un modesto edificio al n. 13, ora sede di una Comunità di Suore, addossato al tempietto eretto in onore della Santa della Famiglia, si perpetua giornalmente il rito della procreazione.
A testimoniarlo una catasta di ex-voto a forma di fiocchi di neonati, rosa e celeste, lasciati dalle numerose puerpere “favorite” dalla Santa. E sì, perché questa Santa, napoletana purosangue e compatrona della Città, sembra aiutare a far nascere i bambini!
Anna Maria Rosa Nicoletta GALLO nasce, da Francesco e Barbara BASINSIN, il 25 marzo 1715, Festa dell’Incarnazione di Gesù Cristo. Due giorni dopo viene battezzata nella Chiesa dei Santi Matteo e Francesco, nei Quartieri, a poca distanza da quì. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza in seno alla famiglia di origine, appartenente alla classe media di allora. Il rude carattere del padre impone a lei, la più piccola e la più gracile della numerosa prole, i lavori più gravosi fino a farla gravemente ammalare .
La piccola tessitrice di fili d’oro, tanto avvezza alle pratiche religiose sin da bambina (a 7 anni le viene addirittura permesso di accedere alla prima Comunione) viene, però, salvata per intervento divino.
Sedicenne, promessa sposa dal padre ad un giovane ricco, rifiuta di sposarsi desiderando vestire l’abito religioso. La sua volontà cozza contro la brutalità del padre che la percuote ripetutamente imprigionandola in casa per parecchi giorni. Ma la tenacia di Anna Maria alla fine vince ed ella ottiene il permesso di vestire l’abito delle Terziarie dell’Ordine di S.Pietro di Alcantara in cui entra l’8 settembre 1731 assumendo il nome di Suor Maria Francesca delle Cinque Piaghe di Gesù Cristo.
Continua, però, secondo il costume dell’epoca, a vivere in famiglia. Diviene ben presto una figura mistica, con diversi doni divini tra i quali quelli della profezia e della rivelazione, nota non solo nei Quartieri ma in tutta Napoli. Considerata Santa ancora in vita, si sottopone ad una vita di mortificazioni dedicandosi interamente alla conversione della gente dei bassifondi.
Varie peripezie, legate alla cattiveria del padre, la costringono a vivere per 38 anni presso uno zelante sacerdote, suo direttore spirituale, nella casa ove muore nel 1791 e dove tuttora restano i ricordi a lei legati. Nell’edificio si respira aria settecentesca tra quadri e reliquie che le sono appartenute. Tra gli oggetti più noti una famosa sedia, ove sedeva negli ultimi anni di vita. Sedendosi su di essa, sembra che i devoti della Santa ottengano tutte le grazie richieste tra cui la più ricorrente è quella della fertilità delle donne sterili. Sarà perche’ il Signore ha voluto concedere alla Santa, nata il giorno del Suo concepimento e della Sua incarnazione fra gli uomini, il dono di istruire il mondo sulla grandezza della Vita in secoli nei quali il disprezzo della stessa impera?