Saccà ing. Giovanni[1]
La tratta ferroviaria a semplice binario Messina Gazzi-Camaro, appartenente alla linea Messina-Palermo, è stata attivata il 20 giugno del 1889, è stata elettrificata a 3000 V in cc a partire dal 15 ottobre 1955 ed è stata chiusa al traffico ferroviario il 24 novembre 2001, a seguito dell’attivazione della nuova galleria a doppio binario dei Peloritani.
Prima della chiusura di tale tratta la stazione di Camaro aveva la progressiva chilometrica 223+637 (distanza da Palermo Centrale espressa in km+metri), la CAB. ACEI di Messina Scalo 229+744 e Messina Centrale 231+170. Tra la stazione di Camaro e l’imbocco della vecchia galleria dei Peloritani c’era un Passaggio a Livello (P.L.) alla progressiva 223+144 (Camaro Superiore). Per cui la lunghezza totale della tratta compresa tra il succitato P.L. e la CAB. ACEI di Messina Scalo era pari a 6600 m.
Il tracciato tra la CAB. ACEI di Messina Scalo e Camaro attraversa zone popolari della città di Messina, altamente urbanizzate, con un susseguirsi di rilevati, trincee, gallerie, ponticelli e pochi tratti panoramici ad esclusione del ponte di grande rilevanza storica ed architettonica più comunemente noto come “Ponte di Camaro”.
Il percorso, attualmente abbandonato, con il passare del tempo è stato inglobato dalla città e attraversa zone altamente urbanizzate e zone in evidente stato di degrado. Il tracciato si snoda lungo un percorso che arriva a distare in linea d’aria circa 700 m dal Tribunale, circa 800 m dall’Università, circa 1000 m dal Duomo e dal Palazzo della Provincia e 1200 m dal Municipio.
Il tracciato è a semplice binario, per cui la larghezza dei tratti percorribili a piedi o in bicicletta è limitata alla larghezza della massicciata ovvero a circa 6,10 m, che si riduce all’interno delle 5 gallerie a circa 4,10 metri:
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Galleria dell'Angelo (circa 469 m);
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Galleria Petrazza (circa 574 m);
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Galleria Gonzaga (circa 314 m);
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Montepiselli (circa 300 m)
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Galleria Spadalara (circa 175 m)
Per rendere percorribili le gallerie (tot. 1.832 m circa) con una ciclabile sarebbe necessario realizzare e manutenere impianti di illuminazione e ripetitori telefonici, oltre a mantenere pulito l’intero tracciato e installare telecamere per garantire l’incolumità dei cittadini che volessero avventurarsi a piedi o in bicicletta lungo tale percorso.
Nel caso in cui si decidesse di utilizzare tale tracciato per alleggerire il caotico traffico stradale delle zone attraversate dall’ex tratta ferroviaria, si potrebbe ipotizzare di estendere l’esistente rete tranviaria messinese, realizzando la linea tranviaria n° 2. In tal caso sarebbe indispensabile costruire adeguate fermate e riqualificare tutte le aree circostanti al tracciato abbandonato da troppo tempo. Si potrebbe migliorare drasticamente il livello dei servizi pubblici della Città Metropolitana che, nonostante per numero di abitanti occupi il 13° posto a livello nazionale, notoriamente da molti anni viene classificata negli ultimi posti per la qualità della vita e per i servizi.
[1] Preside C.I.F.I. Sezione di Verona (C.I.F.I.: Collegio degli ingegneri ferroviari italiani)
Fig. 1 – Tracciato dell’ipotetica linea tranviaria n.2 Gazzi-Camaro
In particolare partendo dalla fermata Fiumara Gazzi della Metroferrovia, passando per l’attuale capolinea tranviario di Gazzi-Bonino ZIR, proseguendo lungo l’attuale tracciato stradale (SP41) e proseguendo lungo l’ex tracciato ferroviario si potrebbero realizzare nuove fermate tramviarie lungo un percorso di circa 6.815 m (distanza tra Fiumara Gazzi e Camaro Superiore):
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Fiumara Gazzi: realizzata alla fine di via Enrico Fermi, angolo via Luigi Galvani, in corrispondenza della locale fermata Metroferroviaria di Messina Gazzi, che diverrebbe nodo strategico per il Trasporto Pubblico Locale messinese (nuovo capolinea dei tram ovvero della linea n.1, dell’ipotizzata n.2 e dei BUS, che attualmente partono da Gazzi-Bonino ZIR);
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Bonino ZIR: attuale capolinea della linea tranviaria n. 1 e di alcuni BUS
Fig. 2 – Prolungamento del tracciato tranviario sino alla fermata “Fiumara Gazzi della Metroferrovia
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Viale Gazzi/Bonsignore: nuova fermata tranviaria che verrebbe costruita centralmente nel nuovo viale realizzato eliminando il rilevato ferroviario esistente tra via Gazzi e via Antonio Bonsignore oltre ai ponti in ferro di via Catania e di Via La Farina, che notoriamente hanno costituito per la città di Messina una barriera storica che finalmente potrà essere abbattuta. Ciò consentirà inoltre di proseguire il nuovo viale sino a via Acireale/via Franza e poi sino alla futura via del Mare, risanando e valorizzando tutta l’area circostante. Il nuovo viale, con l’eliminazione del rilevato ferroviario e lo spostamento dei binari tranviari al centro del viale, consentirà di collegare via Catania e via La Farina con due corsie stradali per direzione. Dato che la fermata verrebbe realizzata in corrispondenza di un Autoparco Comunale, da tempo semiabbandonato e in stato di evidente degrado, vista l’ampiezza della superficie del nuovo viale, si potrebbe, ad esempio, realizzare un grande parcheggio sotterraneo e un grande centro commerciale, valorizzando commercialmente l’area, che corrisponderebbe al punto di confluenza delle due linee tranviarie messinesi. All’altezza dell’ex Curvone Gazzi verrebbe realizzato un bivio tranviario a doppio binario tra la linea per Camaro Superiore e l’esistente linea per il Museo. Teoricamente potrebbe essere attivato anche il raccordo tra la linea proveniente da Camaro e la linea per il centro città, per evitare il trasbordo in corrispondenza dalla fermata di viale Gazzi/Bonsignore. Ciò però comporterebbe l’abbattimento dei pochi alberi secolari rimasti presso l’ex curvone Gazzi.
Fig. 3 – Bivio tra l’attuale linea tranviaria e la linea per Camaro Superiore
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Mangialupi/Catalani: da via Catania la linea tranviaria inizierebbe ad utilizzare l’ex sede ferroviaria, dopo averla adeguatamente modificata. In particolare dovrebbe essere realizzato un tratto tranviario con una pendenza di poco inferiore al 50‰ che porti il tram dal piano stradale di via Catania alla fermata Mangialupi/Catalani. Dato il dislivello esistente, tale fermata dovrebbe essere realizzata ad almeno 300 m di distanza da via Catania. Tale tratta verrebbe ricavata utilizzando oltre all’ex sede ferroviaria anche lo spazio esistente tra via delle Corse e la sede ferroviaria. Ciò comporterà opere di riqualificazione anche dal punto di vista idraulico (fognature, condotte idriche, elettriche, ecc.). La nuova fermata dovrà essere accessibile sia da Mangialupi (III circoscrizione del Comune di Messina sita a monte del rione Gazzi, che è divenuta luogo di degrado edilizio, ancor oggi in attesa di risanamento urbano), sia da Contrada Catalani ovvero da via Candore tramite appositi percorsi pedonali. Lateralmente all’ex ferrovia c’è spazio sufficiente per allargare tutta via Federico De Roberto sino a ricongiungerla con via delle Corse. Ciò consentirà, tra l’altro, di servire facilmente le scuole di via Gaetano Alessi e di riordinare i collegamenti stradali e pedonali della zona. Subito dopo la fermata Mangialupi/Catalani la linea proseguirà attraverso la galleria degli Angeli (470 m circa a semplice binario)
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Santo: fermata che verrà realizzata lungo via del Santo in corrispondenza dell’ingresso al Cimitero monumentale di Messina di Vicolo San Cosimo. Tra la Galleria dell’Angelo e la galleria Petrazza la linea tranviaria sarà realizzata a doppio binario per consentire gli incroci dei tram in modo da ridurre al minimo eventuali ritardi. Ciò determinerà la necessità di adeguare sia l’ex ponte ferroviario di via Comunale Santo, sia di Vicolo San Cosimo. Ciò darebbe la possibilità di adeguare la sagoma stradale in proporzione alle future necessità viarie e sarebbe di stimolo per adeguare tutta la via Comunale Santo.
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Monte Serro: fermata che verrà realizzata subito dopo la galleria Petrazza (570 m circa a semplice binario) sarà raggiungibile da via Sant’Eutichio e tramite funivia, potrebbe essere collegata con la sovrastante Contrada Monte Santo. Subito dopo la fermata di Monte Serro la linea tranviaria a semplice binario utilizzerà il già citato Ponte di Camaro.
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Gonzaga: fermata che verrà realizzata tra la fine del Ponte di Camaro e la galleria Gonzaga (314 m a semplice binario) con accesso da via Santa Marta e da via Spoleto.
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Fondo Ruggeri: è la fermata più vicina la centro della città di Messina in quanto verrebbe collegata con via Ducezio e quindi con Viale Italia. Come già detto, in linea d’aria tale fermata, distando circa 700 m dal Tribunale e circa 1000 m dal Duomo di Messina, diverrebbe strategica per l’economia del traffico urbano cittadino. Per raggiungere tale fermata tranviaria, ricavata tra la galleria Gonzaga e la galleria Montepiselli, potrebbe essere necessario realizzare un apposito passaggio pedonale attraverso il Parco Mira e ascensori per raggiungere gli edifici sovrastanti.
Fig. 4 – Zona centrale dell’ex tracciato ferroviario con evidenziate possibili fermate tranviarie
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Monte Piselli: fermata realizzata subito dopo la galleria Montepiselli (circa 300 m a semplice binario) che verrà collegata con via Vicenza e con via Gorizia e quindi con via Caltanissetta. Dalla galleria di Montepiselli alla galleria Spadalara la linea tranviaria sarà a doppio binario. Per tale scopo sarà necessario adeguare la larghezza del ponte di via Artiglieria e del torrente Bisconte-Cataratti e di altri ponticelli.
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Bisconte: fermata accessibile da via Direzione Artiglieria e quindi a servizio del quartiere Bisconte. Subito dopo c’è la galleria Spadalara (circa 175 m a semplice binario). Dopo e sino al capolinea la tratta tranviaria proseguirà a doppio binario.
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Camaro: fermata realizzata in corrispondenza dell’ex FV della stazione di Camaro e pertanto sarà accessibile sia da via Chiesa Nuova che da contrada Spadafora. L’area dell’ex stazione ferroviaria potrebbe essere riqualificata trasformandola in piazza dotata di servizi, parcheggi, ecc.
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Camaro Superiore: fermata realizzata nelle immediate vicinanze dell’inizio della vecchia galleria ferroviaria dei Peloritani sarà accessibile da via Fiumara in corrispondenza dell’attuale fermata stradale.
La presente ipotesi di massima, realizzabile anche per fasi (tab.1), è relativamente recente ed è perfezionabile. Breve storia dell’evoluzione dell’idea e suo approfondimento sono documentati su YOUTUBE cercando “Ipotesi linea tranviaria Messina Gazzi-Camaro”. Si avrà così la possibilità con il primo video di effettuare un sopralluogo virtuale dell’intera tratta e di esaminare la prima ipotesi, visualizzando il secondo video (2.0) verrà visualizzata l’ipotesi più recente descritta nel presente articolo. Un articolo relativo alla prima ipotesi è stato pubblicato sul numero di dicembre 2015 del Rotocalco Moleskine.
IPOTESI RELATIVA ALLE FASI REALIZZATIVE:
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Eliminazione dei ponti in ferro di via Catania e di via La Farina
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Eliminazione del rilevato ferroviario da via Catania a via Franza
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Bonifica e valorizzazione del nuovo viale Gazzi/Bonsignore da via La Farina a via Franza
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Prolungamento della linea tranviaria da Bonino/ZIR sino alla fermata Metroferroviaria di Fiumara Gazzi e contestuale spostamento del capolinea dei BUS
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Realizzazione del centro commerciale e del parcheggio di viale Gazzi/Bonsignore al posto dell’Autoparco Comunale e di parte del nuovo viale
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Realizzazione della tratta tranviaria compresa tra via Catania e via La Farina, attivazione della nuova fermata di viale Gazzi/Bonsignore ed eliminazione dei binari tranviari da via Gazzi
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Riqualificazione di tutta l’ex tratta ferroviaria Gazzi-Camaro Superiore a partire da via Catania (appalto principale)
Tab. 1 – Ipotesi relativa alle fasi realizzative
Fig. 5 – Schema comando scambi e segnalamento per la gestione in sicurezza dei movimenti nei tratti a semplice binario
Le funzioni essenziali degli impianti di comando scambi e segnalamento sono le seguenti:
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interlocking: ogni tratta a singolo binario (e ogni situazione di tracciato che presenti possibilità di collisione) è gestita in modo da consentire l’accesso a un solo tram per volta;
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segnalazione via tramite segnali a terra;
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train stop: frenatura automatica in caso di superamento di segnale a via impedita;
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nessuna funzione di distanziamento (che rimane “a vista” secondo lo standard tranviario);
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nessuna protezione della via rispetto agli attraversamenti stradali (che avvengono “a vista”, per la maggior parte con l’ausilio di impianti semaforici a codice della strada, secondo lo standard tranviario);
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movimentazione degli scambi o in automatico (scambi a molla), per le tratte a singolo binario, o con cassa di manovra motorizzata con comando da posto centrale o, localmente per casi di degrado/emergenza, da cassetta di comando a terra.
Tab. 2 – Funzioni essenziali degli impianti di comando scambi e segnalamento tranviari
Progressive approssimate della linea tranviaria ipotizzata:
0+000 |
Fiumara Gazzi |
0+335 |
Bonino/ZIR |
1+037 |
Viale Gazzi/Bonsignore |
1+489 |
Mangialupi/Catalani |
2+490 |
Santo |
3+334 |
Monte Serro |
3+719 |
Gonzaga |
4+218 |
Fondo Ruggeri |
4+690 |
Monte Piselli |
5+337 |
Bisconte |
6+232 |
Camaro |
6+815 |
Camaro Superiore |
Come già accennato, la scelta di realizzare la presente ipotesi o una sua evoluzione sarebbe auspicabile in quanto consentirebbe di riqualificare e valorizzare ampi tratti dei popolosi quartieri attraversati, migliorando sensibilmente le comunicazioni urbane e riducendo la necessità di spostamenti con auto private nelle sovraffollate strade di Messina.
Prendendo a riferimento gli attuali tempi di percorrenza garantiti dal servizio tramviario messinese occorrerebbero circa 30 minuti per percorrere l’intera linea tranviaria da Fiumara Gazzi a Camaro Superiore. Le fermate tranviarie dovranno essere realizzate con lo stesso stile di tutte le altre già presenti a Messina lungo la linea n° 1. Ciò necessiterà, tra l’altro, la realizzazione di marciapiedi, piccole piazze, scale, rampe di accesso, ecc. che riqualificheranno tutta l’ex area ferroviaria attualmente abbandonata e le aree circostanti al tracciato e alle nuove fermate tranviarie.
Spostando l’attuale capolinea della linea tranviaria n°1 da Gazzi-Bonino ZIR a Fiumara Gazzi saranno garantiti gli interscambi tra la rete tramviaria e la Metroferrovia, aumentando considerevolmente il numero dei viaggiatori gestiti dal TPL Messinese. Pertanto la rete tramviaria messinese risulterebbe interconnessa con la Metroferrovia oltre che a Messina Centrale anche a Fiumara Gazzi, migliorando sensibilmente i collegamenti con la fascia suburbana meridionale della città. Ovviamente la realizzazione della linea tranviaria n° 2 non risolverà tutti i problemi del TPL messinese, ma contribuirà ad avviare un cambiamento nello stile di vita degli abitanti indispensabile per recuperare posizioni nella classificazione tra le città d’Italia.
Messina, 10 gennaio 2016