- di Marcello Crinò -
Non poteva esserci modo migliore per inaugurare la nuova stagione del Teatro Mandanici con “Le parole volano. Festa della lettura pubblica”. La sera del 23 settembre il Parco del Teatro, organizzato in cinque postazioni più una più grande antistante l’ingresso del teatro, è stato la sede di una serie di letture pubbliche di testi della letteratura italiana, a cura di cinque attori. L’idea del progetto, ideato dal direttore artistico del Teatro, Sergio Maifredi, è stata quella di esplorare passi della letteratura italiana per riappropriarsi del piacere della lettura ad alta voce, per fare una festa, un momento fuori dal consueto nell’ottica di aprire il Teatro e di farlo incontrare con la città. Il riscontro del pubblico c’è stato: hanno partecipato in tanti ed hanno seguito attentamente le letture proposte dai cinque attori, apprezzando e sorridendo di fronte ai passi più ironici.
Intanto il pubblico, prima dell’inizio dello spettacolo, è stato accolto da quattro dei cinque musicisti dell’Orchestra a ballo Novecento, ciascuno su uno dei palchetti disseminati nel verde del parco (che successivamente hanno ospitato gli attori): Antonio Livoti alla chitarra, anche autore dell’ideazione musicale, Delfio Plantemoli alla fisarmonica, Cesare Frisina al violino, e Fabio Sodano al flauto traverso, a cui si è aggiunto sul palco principale il contrabbassista Francesco Di Stasio. Si tratta di musicisti di grande qualità che operano nel nostro territorio in varie formazioni.
Sergio Maifredi e Tullio Solenghi (con il piglio ironico di sempre), hanno introdotto e spiegato il senso dell’iniziativa, suddividendo il pubblico in cinque gruppi che a rotazione hanno seguito le letture dei testi. Il pubblico è stato guidato nei percorsi tra le postazioni dai cinque giovani assistenti alla regia selezionati all’inizio del mese: Veronica Giambò, Martina Genovese, Graziano Molino, Fabio Pirrotta e Dario Lombardo. L’organizzazione è stata perfetta.
Tullio Solenghi ha letto pagine di Italo Calvino e un esilarante brano di Paolo Villaggio (imitandone la voce) sulle disastrose vacanze agostane; Roberto Alinghieri ha letto un brano dal Pinocchio di Collodi (il gatto, la volpe e gli zecchini); Corrado d’Elia ha proposto un brano, con una lettura particolarmente espressiva, da Novecento di Alessandro Baricco: il duello pianistico tra Jelly Roll Morton e Novecento, reso celebre dal film di Giuseppe Tornatore. Massimo Wertmuller ha letto brani dal Diario minimo di Umberto Eco, un testo costruito dal semiologo con frammenti di poesie colte e popolari. Infine Rosario Lisma ha letto la scena del gran ballo tra Angelica e Tancredi tratta dal Gattopardo di Tomasi di Lampedusa, anche questo noto nella trasposizione cinematografica di Luchino Visconti con Claudia Cardinale e Alain Delon. Nel parco del teatro si sono così intrecciate le voci dei cinque attori mentre l’orchestra Novecento suonava in sottofondo.
“La cultura ed il teatro – ha spiegato il sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia in un comunicato stampa emesso prima dell’evento – non devono avere confini. Immaginando quindi di vedere in questo evento che aprirà la Stagione la partecipazione di spettatori di tutte le fasce di età, mi auguro che siano presenti in particolare le nuove generazioni, così da confermare l’interesse che il nostro Teatro ha saputo suscitare per una serata da condividere tra spettatori di età diverse, dai più esperti ai più giovani”. Assieme alla riproposizione di Un canto mediterraneo a Catania e Taormina, Le parole volano è uno dei due spettacoli oggetto della convenzione firmata tra il Comune di Barcellona Pozzo di Gotto e Taormina Arte nell’ambito delle manifestazioni finanziate dall’Assessorato Regionale al Turismo Sport e Spettacolo e finalizzate alla promozione turistica attraverso la circuitazione di produzioni teatrali. Ma è anche una delle due produzioni di quest’anno del “Mandanici” (l’altra è lo spettacolo conclusivo Il canto di Nessuno). “Siamo felici di essere stati inseriti nel finanziamento regionale e siamo felici di potere, quest’anno, raddoppiare l’impegno produttivo. La possibilità di promuovere e addirittura ‘esportare’ il nostro progetto artistico è certamente uno degli obiettivi primari della nostra gestione del Teatro della Città”.