"ARTEINCENTRO 2012" - SESTA EDIZIONE- 4 ott. -
La storia della protezione civile in Italia segue un ritmo sincopato, con forti accelerazioni nei periodi immediatamente successivi ad una qualche grande catastrofe, quando i cambiamenti, le innovazioni, le decisioni e le scelte sono aiutate dal clima di forte emozione che, dopo un disastro, coinvolge insieme l’opinione pubblica e le istituzioni.
E’ stato così anche per i beni culturali: non si contano le immagini di chiese sventrate, di affreschi e dipinti esposti dai crolli ad una innaturale illuminazione solare, di libri e manufatti sommersi dal fango, scattate ad ogni catastrofe che ha colpito il Paese e poi dimenticate in archivio. Dall’alluvione di Firenze in poi, l’Italia sa che anche il suo patrimonio d’arte e di cultura è a rischio, che l’insicurezza dei siti e l’insipienza delle collocazioni può essere fatale anche per l’arte.
Prende ora la parola l’ing Bruno Manfrè, Dirigente del Servizio Regionale di Protezione Civile per la Provincia di Messina,
Tema: PATRIMONIO ARTISTICO E CALAMITA’: RECUPERO E CONSERVAZIONE