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DODICI PUNTI PER MESSINA

                        - di  Giuseppe Ruggeri -

Non è mai sterile un confronto sull’identità, o almeno così ritiene uno che di “febbre identitaria” – parafrasando Claudio Magris – comunque non vorrebbe mai vivere né, tanto meno, morire. In questo particolare momento della vita cittadina, approssimandosi il rinnovo degli organi amministrativi locali, mi sembra tuttavia opportuno fare il bilancio su quello che è ormai diventato un vero e proprio “tormentone”. E il tormentone è questo: possiede ancora Messina, se mai ce l’ha avuto, un suo “genius loci”? Un elemento caratterizzante, in altre parole, che consenta di distinguerla da tutte le altre città non solo dell’isola, s’intende, ma anche del resto d’Italia e infine del mondo?

Il recupero dell’identità messinese è stato il tema di un confronto-dibattito con i candidati a sindaco svoltosi nel pomeriggio del 4 giugno nei locali del “Gabinetto di Lettura”. Istituzione prestigiosa, quest’ultima, la cui fondazione risale addirittura al 1839, quando alcuni uomini di nobiltà e ingegno – una volta usava così – sull’esempio del “Viesseux” di Firenze crearono un sodalizio in uno stabile di Piazza Duomo dove si riunivano per discutere d’arte, cultura e politica. Scelta non casuale quella della “location”, dunque, per il suo elevato valore simbolico. Perché simbolica, a tutti gli effetti, è la proposta di un insieme di punti programmatici (dodici in tutto) che i candidati alla massima carica istituzionale della città si impegnano ad attuare in caso di elezione. Nove associazioni culturali (Antonello da Messina, Legambiente Messina, il Centauro, Comunità Ellenica dello Stretto, Cineforum Don Orione, Messinaweb.eu, Centro Italiano Reinserimento Sociale, Occhio e, appunto, il Gabinetto di Lettura) redigono e approvano un “Manifesto dell’identità messinese” (Marx ed Engels non c’entrano affatto, credete) il quale, al di là dei singoli punti trattati, auspica una collaborazione sempre più orizzontale con le forze politiche chiamate ad amministrare la città. Democrazia partecipata, se volete, ma con un “plus-valore” incontrovertibile: la speranza, anzi la necessità, che i cittadini si riapproprino della propria casa. Che non può più essere soltanto lo spazio domestico, ma deve ampliarsi fino a comprendere tutto quanto è situato all’interno del perimetro urbano. Una città bella e vivibile, fatta di piazze che divengono luoghi d’incontro e di scambi umani, aperta al resto del mondo, dove la forte propulsione data dal crocierismo ai flussi turistici può e deve rappresentare importante volano economico per il rilancio locale.

Ma, si potrà obiettare a questo punto, che ci azzecca l’identità in un discorso del genere? Ecco, la scommessa sta proprio qui: riappropriandosi finalmente della sua città, cominciando ad amarla e ad apprezzarne le bellezze naturali oltre che architettoniche, cimentandosi nella “catalogazione” dei cosiddetti “luoghi-simbolo” (tutto l’opposto dei “non-luoghi” di Marc Augé), il messinese potrebbe spiccare un salto di qualità decisivo. Originale, tra tutte, l’idea di un censimento degli spazi culturali con fissazione di tariffe agevolate per le relative associazioni e la redazione di progetti di partenariato tra pubblico e privato che potrebbero dare impulso all’occupazione giovanile. Il concetto di cultura quale mezzo di formazione, certo, ma anche di crescita socio-economica non è peraltro nuovo e merita di essere approfondito in un contesto dominato da un terziario sempre meno tutelato in termini contrattuali e, soprattutto, previdenziali. Ma chi dovrà occuparsi del regolare funzionamento di tutto questo? Una consulta permanente - organo non solo propositivo ma anche di controllo sulla progettazione e l’esecuzione degli interventi - viene vista come una soluzione praticabile, a patto però che non si confonda con l’ennesimo organismo pletorico messo in piedi dal solito apparato politico clientelare impegnato a lucrare consensi con ogni mezzo possibile. Si volterà finalmente pagina?

I DODICI PUNTI:

$11)      La Piazza come Agorà e luogo di aggregazione e di cultura identitaria

$12)      Nuova toponomastica

$13)      Promozione del turismo crocieristico e non – Promozione del circuito dei forti collinari

$14)      Recupero e valorizzazione delle attività legate al mare

$15)      Realizzazione di un museo multimediale della città

$16)      Realizzazione di un museo della storia, del cinema e dello spettacolo a Messina

$17)      Recupero conservativo dell’area di Roccaguelfonia e dell’area del Tirone

$18)      Recupero, riqualificazione e valorizzazione di Massa S. Nicola come “borgo diffuso”

$19)      Ripristino delle fontane storiche, delle scalinate e di Badiazza

$110)  Allestimento di una mostra permanente su Antonello da Messina con circuito culturale

$111)  Realizzazione di un circuito dei siti archeologici urbani

$112)  Recupero delle Gallerie INA-INPS, S. Marta e Vittorio Emanuele e del Gabinetto di Lettura

Ultima modifica il Lunedì, 10 Ottobre 2016 12:13
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