- di Silvana PARATORE -
Si è svolto a Messina un interessante incontro/confronto su “Alimentazione e tumori” moderato dall’avv. Silvana Paratore al quale ha partecipato il prof. Marcello Aragona aggregato di Oncologia Medica e Responsabile Ambulatorio di Psiconcologia A.O.U. Messina. Dopo l’intervento dell’avv. Silvana Paratore impegnata in un volontariato sociale, che ha esplicitato come la prevenzione sullo stile di vita e sull’ambiente può contribuire a ridurre notevolmente la possibilità che la malattia neoplasica si manifesti sostenendo come una alimentazione inadeguata è la causa di circa un terzo di tutte le morti per cancro, è intervenuto il prof. Aragona che ha confermato come circa il 50% dei tumori può essere prevenuto modificando gli stili di vita a rischio (alimentazione, fumo, attività motoria). L’incidenza di tumori nel mondo è strettamente correlata alle condizioni socio-sanitarie ed al benessere economico. Mantenere il peso ideale, praticare attività fisica, consumare molta frutta e verdura, limitare alcool e quantità eccessive di carne rossa processata rappresentano gli strumenti per la lotta contro il cancro. Tuttavia, nonostante le campagne di prevenzione, molti non riescono a cambiare gli stili di vita a rischio perché sono comportamenti automatici molto profondi, strutturati nel tempo, per soddisfare in modo incongruo, bisogni non riconosciuti, associati a specifici modelli di pensiero ed espressioni emozionali. Occorre, ha sostenuto il prof. Aragona dedicare risorse all’insegnamento di stili di vita salutari per migliorare la qualità della vita odierna. Occorre innanzitutto ridurre il più possibile il fumo di tabacco che rappresenta uno dei principali fattori di rischio di morte precoce per l’insorgenza di numerose patologie degenerative e neoplastiche. Alla domanda dell’avv. Paratore sul perché moltissime persone non conoscono o non partecipano ai programmi di prevenzione, oppure hanno enormi difficoltà a modificare le abitudini a rischio, il prof. Aragona ha risposto che a volte si sentono vivi e si accontentano dell’effimero beneficio immediato che ne ottengono. Possiamo dire, ha aggiunto che all’interno dello stesso individuo possono coesistere: comportamenti, motivazioni, istinti, emozioni orientati alla salute, insieme a comportamenti, emozioni e motivazioni, prevalentemente inconsci ed eterocentrati, orientati alla sofferenza ed alla malattia. Il rapporto con il cibo ha precisato l’avv. Paratore è un rapporto complesso e complicato perché nel relazionarsi al cibo entrano in gioco tante variabili, affettive, cognitive, sociali, culturali. Laddove i rimedi tradizionali falliscono, un'altra via, ha continuato il prof. Aragona può essere percorsa: quella della spiritualità che è utile considerare come un'esperienza di unità, che nel cervello si esprime attraverso l'attivazione contemporanea di dozzine di aree cerebrali connesse con la percezione, la cognizione, le emozioni. Il percorso di salute quindi prevede di partire dal sintomo per esplorare nei vari livelli di coscienza le radici dello stile di vita, recuperarlo dall’inconscio e reintegrarlo nella coscienza ordinaria (psicosintesi) per la relativa soddisfazione congruente e l’espressione delle qualità potenziali represse. Chiave di questi interventi sono i percorsi di consapevolezza che partono dalla amplificazione delle percezioni sensoriali, dalla percezione di Sé e della propria posizione nel mondo, dai significati che vi si attribuiscono anche in ambito spirituale. A conclusione dell’incontro l’avv. Paratore ha sostenuto come ben si comprende come sia assolutamente necessario incentivare la prevenzione, perché ciò vuol dire ridurre drasticamente il numero di persone che si ammalano di cancro, e migliorare notevolmente la qualità della vita, attraverso lo sperimentare di modelli di pensiero salutari fatti di emozioni positive quali es. gioia, felicità, beatitudine.