ASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO DI MESSINA
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Domani, Venerdì 22 maggio, alle ore 18.00 verrà tagliato il nastro inaugurale che aprirà ufficialmente a Basicò, presso lo storico palazzo baronale dei De Maria, la mostra permanente "L'arte dei pastori". Una iniziativa voluta fortemente dal Sindaco di Basicò l'ing. Filippo Gullo e sostenuta dall'Associazione Amici del Museo di Messina che ha fornito, in comodato d'uso gratuito, l'interessante collezione raccolta negli anni dal suo Presidente il Prof. Franz Riccobono. Gli Amici del Museo portano così a compimento un altro interessante spazio espositivo senza nessun grande finanziamento, ma solo grazie alla sinergia pubblico-privato e tanto amore per il nostro territorio.
Saranno messi in mostra una selezionata campionatura di manufatti lignei, ed non solo, realizzati per secoli dai pastori del territorio peloritano, tramandando una plurimillenaria cultura trasmessa direttamente dalla lontana Preistoria. Semplici ma interessanti oggetti, solitamente trascurati e ormai non più realizzati, che hanno trasmesso fino ai nostri giorni una cultura comune a tutta l'area del bacino del Mediterraneo. Infatti gli stilemi decorativi realizzati a punta di coltello, su barilotti, collari o conocchie, hanno le stesse caratteristiche di manufatti che ritroviamo in Africa Orientale come in Grecia o in Spagna come nel Trentino Alto Adige.
Con questa benemerita iniziativa si colma una significativa lacuna legata alla storia del nostro territorio. Un territorio che da sempre l'Associazione Amici del Museo di Messina cerca di attenzionare e valorizzare attraverso la costituzione di spazi espositivi che possano documentare il nostro vasto patrimonio storico-artistico-etnoantropologico. Esempi concreti sono le esposizioni permanenti realizzate nel corso degli anni, come il Museo "Giovannita" di Rodì Milici, il Museo "Rufo Ruffo" di Scaletta Zanclea o l'esposizione di antiche incisioni legate allo Stretto presso il Castello del SS. Salvatore di Messina.
La spazio espositivo è stato curato da Antonello Pettignano, i testi e le didascalie sono di Marco Grassi, la conservazione dei manufatti è di Augusta Sava.