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GIOVANNI CAVALLARO

 EROE

 

Maresciallo Maggiore Aiutante, 47 anni,nato in provincia di Messina e residente a Nizza Monferrato, in servizio al comando provinciale di Asti.

Era noto con il soprannome di 'Serpicò. Lascia la moglie e la piccola Lucrezia, 4 anni. Era già stato impegnato in altre missioni in Kosovo e in Macedonia.

 

Insignito :

 

Sottotenente, Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero "alla memoria", nato a Messina il 21 giugno 1956, deceduto il 12 novembre 2003.Alla sua memoria sono intitolate: dal 7 aprile 2009, la Caserma sede della Stazione Carabinieri di Ganzirri (ME); dal 19 ottobre 2010 la Caserma sede del COmnado Stazione Carabinieri di Nizza Monferrato (AT).

Fu insignito della Croce d'Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all'estero con la seguente motivazione: "Comandante del plotone infoinvestigativo dell'unità di manovra del Reggimento M.S.U. impegnato in missione a sostegno della martoriata popolazione irachena nell'ambito dell'operazione "Antica Babilonia", coraggiosamente consapevole dei gravi rischi ai quali si esponeva, si prodigava per assolvere il proprio delicato incarico con fermezza di intenti, senso del dovere ed altissimo spirito di sacrificio. Il 12 novembre 2003, a seguito di improvviso attacco ad una installazione del contingente nazionale, veniva mortalmente investito dal devastante scoppio di un'ingente quantità di esplosivo, provocato proditoriamente da cellula terroristica suicida, sacrificando così la propria vita ai più sacri valori dell'amor di patria e dell'onore militare. Chiarissimo esempio di eletta abnegazione ed incondizionata dedizione al dovere". An Nassiriya (Iraq), 12 novembre 2003".

 

 

12 novembre 2003 - ore 8.40 italiane, ore 10.40 a Nassiriya, città irachena a maggioranza sciita e capoluogo della provincia di Dhi-Qar.

 

Un vile attentato, compiuto con un camion e un'auto imbottiti di esplosivo, devastò la base italiana Maestrale a Nassiriya e portò la morte tra i militari italiani

 

Dodici carabinieri della Msu (Multinational Specialized Unit) uccisi.

 

L'esplosione fece venir giù gran parte di uno dei due edifici e danneggiò l'altro, quello che era sede del comando.

 

Ultima modifica il Giovedì, 06 Ottobre 2016 14:22
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