“A proposito di Franco”, il documentario che ricostruisce la vita e la carriera del regista palermitano, ha ottenuto un importante riconoscimento nazionale: il Premio Cineclub miglior documentario al San Giò Verona Video Festival. Ecco la motivazione della giuria internazionale: «Uno sguardo affascinante verso un mondo del cinema scomparso. Verso una società che viveva la speranza di un futuro. Drammaticamente l’autore ci pone davanti a uno specchio spento. Ieri non diventa mai malinconia, solo vita». Commenta il produttore Francesco Torre: «Si tratta di uno straordinario riconoscimento che vogliamo condividere con tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del documentario, con un plauso speciale al regista Gaetano Di Lorenzo».
Nei prossimi giorni, due gli appuntamenti siciliani per poter vedere il film. “A proposito di Franco”, infatti, sarà proiettato venerdì 31 luglio (alle 21.00) a Regalbuto, nell'ambito della Rassegna itinerante del cinema d'autore e del documentario, e domenica 2 agosto, alle ore 21.00, nella sede messinese della Fondazione Horcynus Orca, a Capo Peloro, nell'ambito dell'Horcynus Festival, nella sezione "Arcipelaghi della Visione". A Messina interverranno il regista Gaetano Di Lorenzo e il produttore Francesco Torre.
“A proposito di Franco”, prodotto dall’Associazione Arknoah di Messina in collaborazione con la Sicilia Film Commission, è stato presentato in anteprima nazionale nel giugno scorso, selezionato in concorso per l’undicesima edizione del Biografilm Festival di Bologna – International Celebration of Lives. Successivamente, è stato proiettato come Evento speciale al Taormina Film Fest 2015, al Corto Tendenza Festival di Barcellona Pozzo di Gotto e all’Ortigia Film Festival di Siracusa.
«Il documentario ripercorre la vicenda artistica di Indovina – spiega il palermitano Di Lorenzo – dagli esordi ai film della maturità, dagli ideali politici alla vita privata. In particolare, il film esplora l’universo Indovina con l’aiuto di una lunga serie di interventi autorevoli (familiari, amici, collaboratori, critici cinematografici) e di materiale di repertorio. Il racconto procede in ordine cronologico, nel tentativo di ricostruire con rigore filologico ed empatia la vita di Indovina e interviste e materiali d’epoca sono intervallati da segmenti di fiction, ricostruendo l’ultimo suo viaggio. Ovvero la corsa in auto del 5 maggio 1972 per raggiungere l’aeroporto di Fiumicino, con la morte nel disastro aereo di Montagnalonga, nei pressi dell’aeroporto palermitano di Punta Raisi», aggiunge Di Lorenzo.
La colonna sonora è del compositore Marco Betta, autore delle musiche dei film Il manoscritto del principe, Viaggio segreto e Viva la libertà di Roberto Andò. Tra gli intervistati Francesco Rosi, poco tempo prima della sua scomparsa, dato che Indovina fu aiuto regista del suo “Salvatore Giuliano”; l’attrice Lorenza Indovina («il documentario si distingue per la delicatezza con la quale si racconta il percorso artistico e umano di mio padre. Un regista che merita di essere ricordato per la sua originalità in anticipo rispetto ai tempi»); Ennio Morricone (autore delle colonne sonore dei film Ménage all’italiana e Giochi particolari del regista palermitano); il costumista e scenografo Piero Tosi (collaboratore di Indovina ne I tre volti); il regista Roberto Andò, nipote di Indovina; i critici cinematografici Emiliano Morreale e Marco Giusti; il montatore Roberto Perpignani (collaboratore di Indovina in Giochi particolari e nella versione cinematografica di Storie dell’anno mille); il critico letterario Angelo Gugliemi; l’attore Giancarlo Dettori (interprete nel film Storie dell’anno mille); il regista e storico cinematografico Carlo Di Carlo; il fotografo Renato Barillari e i giornalisti di Ansa Palermo Giuseppe Galluzzo e Francesco Terracina.
Franco Indovina
Nato a Palermo nel 1932 e morto nel disastro aereo di Montagnalonga, nella notte tra il 5 e il 6 maggio 1972, Indovina fu riconosciuto per il suo valore artistico dai più grandi maestri del cinema internazionale, quali Bergman, Antonioni, Visconti e Rosi, tutti d'accordo nel definire il regista un autore dalla satira pungente, grottesca, surreale. Il suo cinema spaziò dalla commedia dai toni leggeri al genere avventuroso, dal film di costume al registro sentimentale. Dal 1964 (anno del suo esordio nel film ad episodi I tre volti, episodio Latin lover) al 1971 (anno del suo ultimo film, Giochi particolari), Indovina realizzò quattro lungometraggi e due film brevi. Sceneggiatore di talento, collaborò alla scrittura dei suoi film con Tonino Guerra e Rodolfo Sonego. Ménage all'italiana, Lo scatenato e Giochi particolari sono film dove il livello di scrittura cinematografica, a detta di molti critici, rasenta la perfezione.
A caratterizzare il suo stile è la creatività nella ricerca di storie originali, che rispecchino la società del tempo, a ridosso del cosiddetto boom economico italiano.
Inoltre, Indovina ebbe una relazione sentimentale con la principessa Soraya, conosciuta durante le riprese del film a episodi I tre volti. La loro storia d'amore fece molto scalpore nell'Italia degli anni Sessanta, tra stampa internazionale e rotocalchi.
Per informazioni: Associazione Culturale Arknoah
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Ufficio Stampa Sicilia Marco Olivieri, cell. 347 7978283, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., http://marcoolivierigiornalista.wordpress.com/.
Comunicato n. 6
29 luglio 2015