- di Maria Teresa Prestigiacomo -
In Italia da Messina.Una lettura fedele dell’opera shakespeariana l’Amleto proposto da Ninni Bruschetta, «fedele – puntualizza il regista – nella misura in cui la fedeltà prevede un margine, sia pur impercettibile, di tradimento. Del resto tradire un testo significa anche tramandarlo, cioè, nel caso del teatro, renderlo leggibile ad un pubblico moderno». Produzione del Teatro di Messina, dopo aver debuttato lo scorso anno, lo spettacolo si prepara ora ad affrontare una tournèe che prenderà il via dal Teatro Manzoni di Monza il 2 febbraio e proseguirà al Teatro Comunale Carlo Rossi di Casal Pusterlengo il 5 febbraio, al Teatro Sociale di Brescia l’8 e il 9 febbraio, al Teatro Menotti di Milano dall’11 al 20 Febbraio. Al Vittorio Emanuele dal 26 al 28 febbraio lo spettacolo concluderà allo Stabile di Catania (Teatro Verga), la tournée, con repliche il 12 e il 13 marzo.
Amleto di William Shakespeare
Regia di Ninni Bruschetta
produzione Teatro di Messina
con
Angelo Campolo (Amleto)
Antonio Alveario (Polonio)
Celeste Gugliandolo (Ofelia)
Maria Sole Mansutti (Gertrude)
Emmanuele Aita (Claudio)
Giovanni Boncoddo (il fantasma)
Maurizio Puglisi (il becchino)
Lelio Naccari (Valtemand – Fortebraccio), Simone Corso (Marcello), Francesco Natoli (Orazio), Dario Delfino (Rosencranzt), Diego Delfino (Guildestern), Fabrizia Salibra (attrice regina), Luca D’Arrigo (1° attore prete), StefanoCutrupi (Bernardo), Ivan Bertolami (Laerte), Michele Falica (Francisco – Osric) e con Riccardo Morganti
Scene Mariella Bellantone
Costumi Cinzia Preitano
Luci Renzo Di Chio
Musiche di Tony Canto, eseguite dal vivo da Tony Canto e Gianluca Scorziello
La ripresa dello spettacolo, frutto di un profondo studio condotto da Ninni Bruschetta sull'opera Shakespeariana, si inserisce nella cornice del 400° anniversario della morte del drammaturgo inglese (1616 – 2016). Una figura archetipica l’Amleto proposto dal regista, direttore artistico della Prosa del teatro di Messina, ma al contempo un uomo delineato nella sua modernità, rappresentante di una crisi, consapevole di una caduta spirituale che gli fa scegliere di abbandonare quel Paradiso Terrestre nel quale aveva trovato rifugio, per diventare semplicemente un uomo. Amleto, nella trascrizione scenica di Bruschetta, che sceglie di costruire la sua drammaturgia sulla traduzione di Alessandro Serpieri, è l’uomo, nella sua complessa e imperfetta natura. Non dai tratti cupi e torbidi, ma uomo vivo, vitale, attivo, che sceglie e per cui il dubbio rappresenta solo un passaggio obbligato con cui confrontarsi, perfettamente incarnato nella sua sete di conoscenza e verità, dall’attore Angelo Campolo. «Probabilmente sceglie la cosa sbagliata – precisa Bruschetta – ma sceglie e si rifugia nella purezza dell’azione». La lettura, suggestiva, offre un’ulteriore occasione per continuare a riflettere su grandi temi dal valore universale: vita e morte, verità e menzogna, desiderio di giustizia e vendetta, sul ruolo del caso, sul potere reale o illusorio della volontà. A sottolineare l’atemporalità dei temi messi in campo i costumi di Cinzia Preitano che si caratterizzano per la cura dei dettagli e l’essenzialità delle silhouette, ad enfatizzare movimenti ed intenzioni dei personaggi che si muovono nello spazio scenico immaginato da Mariella Bellantone. Le musiche originali di Toni Canto sono eseguite dal vivo dallo stesso autore e da Gianluca Sanzariello.