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LA PITTURA SENSORIALE DI RICCARDO VASDEKI - Mostra Personale alla Terrazza Barberini Roma

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Maria Teresa Prestigiacomo #

                       

Je ne peins pas ce que je vois mais je peins ce que je pense”: affermava Pablo Picasso.

Le opere di Riccardo Vasdeki evocano il profondo pensiero del maestro di Malaga, recitando, in modo similare, cosi:

“ Io non dipingo ciò che vedo ma dipingo ciò che sento”: ovvero, il sentire di Riccardo Vasdeki è il trasferire sulla tela o sul legno, sensazioni, emozioni, atmosfere sognate; il suo sentire è il cogliere l ‘attimo fuggente di un’alba sulla città eterna, velata dalla nebbia mattutina; il sentire e’ il captare ed il tradurre il contrasto tra l’abbacinante luce di una strada sterrata e la nebbia che rende misteriose le sagome delle cupole delle chiese di Roma, come nel caso dell ‘opera “ Cupola di San Pietro”, acrilico e spatola su legno (come quasi tutte le sue opere), opera attenta di ricerca, effettuata sotto la brillante guida di un maestro dell’arte, maestro di spatola stratigrafica, operante in campo internazionale, consulente del Museo Regina Sofia di Madrid e di altri Musei europei: Mario Salvo.

Tutte le opere di Riccardo Vasdeki intrigano ed affascinano.

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In particolare, una dimensione surreale domina la scena pittorica dell’opera di notevoli dimensioni “ Chiese di Roma”in cui il colore dominante è il colore blu cobalto, quasi un Blu Van Gogh, un blu di un cielo speciale, al tramonto, poeticamente sentito dal pittore con lo stesso ritmo ordinato e misurato della metrica e della musica ( antica Musa ispiratrice del pittore, compositore e musicista) che alterna il rosso del sole che tinge nuvole eteree e leggere, con il blu cobalto del cielo che il sole rende rosso fuoco negli strati di nuvole pensose, penetrando in un tramonto blu che, sentito poeticamente dall’artista, racconta di memorie e ricordi, di storie e antichi racconti

Il valente maestro Mario Salvo ha offerto il decisivo input a Vasdeki, per l’ adesione all’arte, da professionista.

Il pittore romano trova significativo sfogo nell’arte , attraverso l’approccio di un processo arte- terapeutico che si rivela illuminante per il suo percorso artistico che trova una sua svolta nel 2014, anno in cui avviene il fortunato incontro tra il maestro Salvo e l’allievo che, ancorato, in un primo tempo, ad un paesaggio descrittivo e desueto, approda, attraverso l’abile e paziente mano del maestro, agli attuali brillanti esiti di delicata e moderata sintesi.

Vasdeki, nella sua attuale produzione, paesaggistica romantico-espressionista, rivolge il suo sguardo ai luoghi che ama e che ha vissuto nel corso della sua vita, attraverso i suoi viaggi; con la memoria, l’artista affonda le radici nelle atmosfere vissute e declina con una “grammatica” leggera ed accattivante, agili racconti pittorici che veicolano, al lettore dell’opera, uno status di serenità e pace.

Serenità e pace appaiono trasmesse attraverso un intenso rapporto ecologico che Vasdeki traduce in un abbraccio, con la natura e con il paesaggio amato, un intimo abbraccio con l’arte che reca con se i connotati della musica e della poesia, unitamente alla forte personalità dell’artista.

Roma, 2 marzo 2016

#Critico d’arte e giornalista. General Manager Eventi d’Arte Internazionali

iscritta all’Ordine dei Giornalisti Nazionale Roma; docente Istruzione Superiore

Presidente Accademia Euromediterranea delle Arti

Ultima modifica il Mercoledì, 13 Aprile 2016 17:15
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