Sin dall'antichità Messina con il suo porto fu al centro delle rotte commerciali del Mediterraneo ed assai rinomata, almeno fino agli inizi dell'era moderna, risultò la fiera annuale di mezz'agosto.
Secondo una testimonianza di Caio Domenico Gallo (1755) sappiamo, che volendo i "pubblici Negozianti erigere una fabbrica, o sia Loggia, dove ragunar si potessero per trattare dei loro commerci, il Senato supplicò per mezzo di Gio: Jacopo Ansalone suo ambasciatore destinato al Re Ferdinando il Cattolico, ed ottenne sotto li 26 Marzo 1507 che imponer potesse il mezzo per cento su tutte le mercanzie, per fare un cumulo, da erogarsi per tal fabbrica". Iniziata la costruzione, in questa sede si trasferì dapprima la Tavola Pecuniara (Banca Cittadina), e nel 1599 l'intera struttura venne rifatta per decreto del Senato su disegno di Jacopo del Duca, allievo di Michelangelo. Inserita nel 1622 tra gli edifici della Palazzata o Teatro Marittimo, la Loggia dei Mercanti cadde nel terremoto del 1783. La Camera consultiva di Commercio, fondata con decreto borbonico del 19 ottobre 1818, venne ospitata nel Palazzo Senatorio della nuova Palazzata costruita dal 1803 al 1827 su disegno dell'abate Giacomo Minutoli.
Dopo l'unità d'Italia si pensò ad una nuova sede della Camera di Commercio. Essa sorse alla fine dell'Ottocento nell'area in precedenza occupata dalla chiesa di S. Camillo con annesso convento dei Crociferi. II progetto fu firmato dagli architetti Giacomo Fiore, Giuseppe Munagò e Giuseppe Lo Bruto e usufruì della supervisione dell'architetto palermitano Giambattista Basile, massimo esponente dell'eclettismo classicheggiante siciliano.
I lavori iniziarono nel 1880 e non si erano del tutto conclusi quando il palazzo camerale venne gravemente lesionato dal terremoto del 28 dicembre 1908. Fu quindi abbattuto e sulla sua area sorse il Palazzo del Municipio progettato da Antonio Zanca. II Palazzo della Camera di Commercio, dopo il sisma del 1908, fu ricostruito in piazza Cavallotti, nello spazio un tempo occupato dal Collegio Militare. II nuovo progetto fu scelto mediante pubblico concorso bandito nel 1910.
Tre i progetti sottoposti alla commissione di cui fece parte anche Gino Coppedè, e che infine scelse quello del giovane architetto messinese Camillo Puglisi Allegra. La grande guerra ritardò gli inizi dei lavori e solamente nel 1923 l'area fu consegnata al progettista. I lavori, iniziati nel 1926, si conclusero nel 1933. I bombardamenti del secondo conflitto mondiale produssero seri danni all'edificio, prontamente sanati alla fine degli anni Quaranta. Agli inizi dei Cinquanta il palazzo fu sopraelevato di un piano.
Elegante nei suoi spazi interni con i suoi marmi pregiati e le raffinate decorazioni (in mosaico, stucco e ferro battuto), il palazzo della Camera di Commercio di Messina mostra nel vestibolo una serie di rilievi in bronzo raffiguranti illustri personaggi messinesi, realizzati dallo scultore Antonio Bonfiglio: il giurista Mario Giurba, il poeta Guido delle Colonne, il pittore Antonello da Messina, l'architetto Filippo Juvarra, l'umanista Francesco Maurolico e lo scienziato Giuseppe Seguenza. Interessante la sua collezione d'arte moderna messinese.
- di GIOVANNI MOLONIA -