- di Maria Teresa Prestigiacomo -
Messina. Convince e conquista sia la critica che il grande pubblico l' allestimento del Teatro Vittorio Emanuele che ha visto alla Prima un caloroso e folto pubblico che ha apprezzato con frequenti applausi, le abili e brillanti esecuzioni dei cantanti lirici che hanno espresso brillanti performances, supportati da un 'attenta e puntuale direzione del direttore e maestro concertatore: il giovane Marco Alibrando. Splendide ed apprezzate le scenografie che hanno ricreato le atmosfere della Parigi bohemienne e ' bene' del Cafe'Momus del Quartiere Latino, eccellenti i costumi d' epoca di Carla Ricotti.Centinaia di comparse e un gioioso coro allietavano le vie del Quartiere Latino. Sicuramente un'ottima scelta, quella della Boheme nel cartellone del Teatro e sicuramente un ottimo successo riscontreranno le repliche nelle serate che seguiranno. Applauditissimo in prima serata, Danilo Formaggia il tenore ed Elisa Balbo , soprano, nelle vesti di Mimi. Altrettanto valenti Musetta, interpretata da Paola Cigna e Vittorio Prato, baritono, nella parte di Marcello. Abbiamo ascoltato un brillante Eugenio Di Lieto, basso, Colline e un interessante baritono Salvatore Salvaggio, in Schaunard, altretranto dicasi per Angelo Nardinocchi, basso, in Benoit. Bruno Tirotta il direttore del Coro del 'Cilea'di Reggio Calabria e Agnese Carrubba direttore del Coro di voci bianche . Un plauso vada alla direzione artistica di Gianni Renzo, a Maurizio Puglisi, ad Antonino Saija che, unitamente alla riuscita, brillante scelta registica di Giorgio Bongiovanni e della sua assistente Bianca D 'Amato, hanno offerto una produzione eccelsa che non ha fatto sfigurare il Teatro di Messina al confronto con i colleghi altisonanti come ad esempio, il San Carlo di Napoli cui il pubblico esigente di Messina è abituato.